Mugello, imprese in crescita grazie al settore edile Cala invece il

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Mugello, imprese in crescita grazie al settore edile Cala invece il
L’AZIENDA DEL MESE:
AGRICOLTURA MUGELLANA
ENERGIA EOLICA:
LAVORO E PROFESSIONI:
DECINE DI ANNUNCI
CON OFFERTE E
DOMANDE DI LAVORO
Siva, disinfestazioni dal 1947
Miotti a pag. 3
Sorgo e favetto contro la siccità
Ciani a pag. 5
Il piano per il Mugello
pag. 15
Conti a pag. 4
CERTIFICAZIONI
LA NOSTRA INCHIESTA
Imprese etiche
Mugello leader
in Italia
Mugello, imprese in crescita
grazie al settore edile
Cala invece il peso relativo di manifatturiero e commercio
La percentuale di aziende certificate S.A.
8000 è tra le più alte d’Italia
Antonio Modi a pag. 6
NELL’INTERNO
ISTITUZIONI & TERRITORIO
Aziende mugellane
La A. Moda di Scarperia
premiata a New York dalla
Everlast
Pag. 7
DATABASE
Imprese nel Mugello
I dati della Camera di Commercio
Crescono le imprese edili,
fermi i comuni di montagna
COOPERATIVE
Firenzuola
punta sulla pelletteria
Inaugurata la sede e il laboratorio
di Terra Nova
pag.11
IMPRESE & MERCATI
Start up consulenza
Tutte le informazioni
per aprire un catering in Mugello
Pag. 12
Pag. 8-9
ISTITUZIONI E TERRITORIO
Vallombrosa, riaprono gli arboreti
sperimentali
Gli occhiali in legno di Jochen Zeh
Pag. 10
LAVORO
E PROFESSIONI
Diventare artigiani orafi:
una scuola a Vicchio
Pag. 14
MUGELLO
Nicola Di Renzone
Cresce il numero delle imprese in Mugello e Valdisieve: lo rivelano i dati diffusi
dall’ufficio Statistica e Studi
della Camera di Commercio di Firenze e relativi alla situazione al 31 dicembre
2006. Dalle 7951 del 2000,
infatti, le imprese attive sono
passate alle 8480 nel 2005 e
alle 8649 del 2006.
Tra i settori produttivi continua l’ascesa delle costruzioni, che si conferma il
comparto con il più alto numero di imprese. Si tratta
di una tendenza già emersa dai dati diffusi nel 2005,
che trova oggi una nuova
conferma, mentre continuano ad arretrare, in termini percentuali, i settori
manifatturiero, agricolo e
del commercio. Se in que-
st’ultimo si tratta solo di
una perdita di peso relativa,
nel caso delle aziende agricole e delle imprese manifatturiere si assiste invece
ad un lento ma costante calo del numero delle imprese
anche in termini assoluti.
Dal punto di vista territoriale, in termini di numerosità d’impresa, crescono
di più i comuni più grandi
e sviluppati, come Borgo
San Lorenzo e Barberino
di Mugello. Diversa appare invece la situazione per
quanto riguarda i comuni
della montagna, come Firenzuola, Marradi, Palazzuolo e San Godenzo. Qui
si assiste ad una situazione
statica o addirittura ad una
lieve flessione nel numero
di imprese attive.
Segue a pag. 7
Ogni anno
60 incidenti sul lavoro
Inchiesta sugli infortuni:
è l’edilizia il settore più a rischio
Camilla Fabiani a pag. 2
2 In Primo Piano
Mugello Economia - N. 14 - Sabato 7 Luglio 2007
La nostra inchiesta
In Mugello 60 incidenti sul lavoro ogni anno
Lo rivelano i dati dell’Azienda Usl 10; 24 quelli della prima parte del 2007
Camilla Fabiani
La sicurezza sul lavoro
continua ad essere uno dei
temi drammatici che la cronaca affronta e porta in evidenza quasi ogni giorno.
Ogni anno, mediamente, il
6% dei lavoratori italiani subisce un incidente sul lavoro.
Si tratta di circa un milione di
casi, di diversa natura e gravità, dei quali: circa 600mila
con esiti di inabilità superiore
a tre giorni, oltre 27mila che
determinano un’invalidità
permanente nella vittima, e
più di 1.300 che ne causano
la morte. Ciò equivale a dire
che, ogni giorno, tre persone
perdono la vita per disgrazie
legate alla propria attività lavorativa.
Tappa fondamentale in tal
senso è stata la legge 626,
che ha introdotto, nel 1994
ed in seguito, con diverse
modifiche, nel 1999, importanti innovazioni nel campo
della salute e della sicurezza
sui luoghi di lavoro, focalizzando l’attenzione sulle regole e gli strumenti operativi.
Le tappe percorse ed i rimedi sviluppati dalle istituzioni
e dagli enti competenti, in
funzione di una miglior prevenzione e di un’informazione più consapevole e delineata sulla sicurezza sul lavoro,
sono state e sono molteplici;
i dati derivati dagli studi della Medicina del Lavoro, per
quanto riguarda il Mugello,
dal 2004 ad oggi, tracciano una situazione pressoché
stabile degli infortuni denunciati.
Marco Pristerà, medico della sezione della Medicina del
Lavoro (Ausl 10, Firenze), ha
fornito un’ampia panoramica
dei motivi e dei luoghi maggiormente colpiti da infortuni dal 2004 ad oggi, in tutto
il Mugello.
Dai grafici presi in visione,
relativi al 2004-2005, si può
capire in quali ambiti – tenendo conto che, come sottolinea Pristerà, sono dati ancora validi, dato che la situazione ad oggi non è praticamente variata - avvengano gli infortuni relativi al Mugello. Il
settore delle costruzioni, per
questa parte della Toscana, è
sicuramente quello maggiormente colpito, seguito dal
settore dei servizi, da quello
metalmeccanico, dai trasporti, ecc.
Sempre la testimonianza
della Medicina del Lavoro,
tramite le parole del Dottor
Marco Pristerà, mette in luce l’importanza di osservare
quelle che sono le regole base per prevenire gli incidenti,
specialmente per quanto riguarda l’ambito delle costruzioni dove pare che “le cadute dall’alto degli operai nel
cantiere siano le più frequenti
e l’edilizia il settore più sanzionato”. (vedi grafico 1)
Avvalendosi
nuovamente
dei grafici forniti dalla AUSL 10, è possibile analizzare
il numero di infortuni, in percentuale, avvenuti nei diversi
comuni, (vedere grafico 2). Il
grafico mostra la situazione
nel suo complesso, naturalmente si deve tenere conto
che Borgo San Lorenzo, risulta il comune più colpito,
in percentuale, dato il numero maggiore di abitanti, di lavoratori e di attività e servizi
presenti sul territorio.
Gli incidenti nel Mugello sono in media 60 l’anno e, come accennato in precedenza,
La situazione oggi
I dati del 2007
Infortuni totali in Mugello
nei primi sei mesi del 2007: 24
I settori interessati:
Edilizia: 9 infortuni
Metalmeccanica: 5 infortuni
Agraria: 3 infortuni
Meccanica: 3 infortuni
Plastica: 1 infortunio
Casalinghe assicurate Inail: 1 infortunio
Igiene urbana: 1 infortunio
Cave e miniere: 1 infortunio
Numero infortuni per comune
Numero di infortuni denunciati per comparto
la situazione è bene o male
invariata dal 2004 ad oggi.
Per quanto riguarda il primo
semestre del 2007 sono stati registrati, per il Mugello,
dalla Ausl 10, 24 infortuni
sul lavoro. L’edilizia rimane
il campo maggiormente colpito con 9 incidenti, seguita
dall’industria metalmeccanica (5), agraria (3), l’officina meccanica (3), l’industria
della plastica (1), casalinghe
assicurate Inail (1), igiene urbana (1), cave e miniere (1).
Ma cosa fare, quindi, per prevenire gli incidenti e migliorare la sicurezza sul lavoro?
Il dipartimento della Prevenzione dell’Azienda Usl 10 di
Firenze in collaborazione con
Cgil, Cisl e Uil e la Provincia
ha creato, data la forte necessità, quella che viene chiamata la “rete”; una rete che
possiamo definire delle tre
“c”: conoscenza (delle misure da adottare e come applicarle nei vari ambiti lavorativi), conoscenze (di personale
qualificato e diversi rappresentanti per la sicurezza sul
lavoro) e coscienza (da applicare nel seguire le norme ed i
consigli).
Protagonista della “rete” è
la figura dell’ Rls, ovvero il
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza: “L’ Rls
viene eletto dai lavoratori e
deve essere allo stesso tempo rappresentante degli elettori e referente dell’azienda
stessa. In Toscana c’è stato
un rafforzamento di questa
importante figura proprio per
capire i problemi e cercare di
risolverli a monte, di prevenirli. L’ Rls è uno degli anelli
della prevenzione che forma
la rete ed il suo compito, non
è affatto semplice, dati i rapporti duplici e a volte contrastanti, tra lavoratori e datore
di lavoro”, chiarisce il Dottor
Roberto Bolognesi (Ausl 10),
responsabile della prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro della zona del
Mugello.
L’ Rls è quindi fondamentale
per costituire la rete e l’ideale
sarebbe che ce ne fosse uno
per ogni azienda, anche la
più piccola. “ Ogni singolo
Rls – citando ancora le parole di Bolognesi - influisce,
infatti, sulla programmazione
degli interventi e sposta l’attenzione su un settore piuttosto che su un altro, arricchendo la varietà d’informazione
e permettendo di coprire tutte
le diverse aree lavorative con
una prevenzione ad hoc”.
La rete consiste in un sistema
di conoscenze intrecciate che
portano maggiore informazione e coscienza all’interno delle aziende. Questo avviene tramite degli incontri
periodici con i diversi Rls, i
sindacati ed i medici responsabili della sicurezza sul lavoro. In sostanza vengono
indette delle riunioni con il
tema della sicurezza sul lavoro, dove si cerca di divulgare informazione e di spiegare come mettere in atto la
prevenzione concernente gli
infortuni nei distinti ambiti lavorativi, anche tramite il
confronto e l’analisi dei diversi rischi possibili.
L’ultima riunione, che si è
svolta all’interno del Designer Outlet di Barberino, ha
fatto pensare positivamente
gli ideatori di tale programma; le presenze di Rls e altre
figure aziendali erano molte,
specialmente considerando
la giovane età del progetto.
Il Dottor Bolognesi ed il responsabile sindacale della
Cgil di Borgo San Lorenzo,
Felice Bifulco, hanno chiarito più volte l’esigenza di
un’informazione di larga portata, che permetta di avere un
rappresentante per la sicurezza per ogni singola azienda
e, aiuti così, l’arduo compito
della programmazione degli
interventi da parte della Ausl.
A tal proposito, sempre per
agevolare l’informazione, è
nato, già da un anno e mezzo,
“il Bollettino”, un giornale,
per ora a livello provinciale
(Firenze, Pisa e Lucca), curato dal Dipartimento della
Prevenzione, l’Ausl 10, i sindacati e la Provincia di Firenze, dove si discutono i diversi
problemi, ci si confronta e si
affrontano temi concernenti la sicurezza. Ma non solo,
LEGENDA
1) COSTRUZIONI
2) SERVIZI
3) METALMECCANICA
4 TRASPORTI
5) Ind. CHIMICA E
PETROLIFERA
6) COMMERCIO
7) Ind. TRASFORMAZIONE .
NON METALLIFERI
8) Ind. ALIMENTARE
9) SANITA’si ciao come
10) Ind. LEGNO
sono, infatti, in programma
altre iniziative, come la produzione di un software che
permetta la realizzazione di
un archivio dati anagrafico,
contenente i nomi degli Rls
per adesione, utile per mettersi in contatto con loro e la
creazione di un link, sul sito
web della Regione, che conduca direttamente ad un sito
dedicato agli Rls.
Il problema è che parlando
del Mugello ci troviamo di
fronte a non poche difficoltà da superare, basta pensare che le aziende sono più
di 7mila, diffuse sull’intero
territorio, quindi, quello che
sembra essere un punto fondamentale per dare una svolta alla situazione è l’inserimento nel Piano Integrato di
Salute, della figura dell’Rls,
obiettivo che il Dipartimento della Prevenzione, l’Ausl
10 ed i sindacati, si propongono di raggiungere al più
presto.
Azienda del mese 3
Mugello Economia - N. 14 - Sabato 7 Luglio 2007
La vicchiese Siva, fondata nel dopoguerra, oggi opera in tutta la Toscana e in Italia
Il business delle disinfestazioni
passa anche dal Mugello
L’azienda è specializzata
nel controllo di colombi,
termiti, storni e tarli
Viviana Miotti
Un’azienda che da oltre
cinquant’anni si impegna
a mantenere l’ambiente urbano in cui viviamo sicuro
ed immune dalla proliferazione e dai disagi causati
da alcune famiglie di animali alquanto fastidiosi per
l’igiene pubblica come i colombi, le termiti, gli storni e
i tarli. Questa è la Siva, una
realtà particolarmente attiva
nata a Vicchio nel primo dopo guerra per opera del suo
fondatore, Pierluigi Noferini, che diede avvio alle prime attività di disinfestazione e derattizzazione della
zona. Collaborando da sempre con le maggiori amministrazioni pubbliche la Siva si e’ sviluppata negli anni
divenendo oggi una società
moderna, che opera in vari
settori dell’igiene pubblica.
In più di cinquant’anni di
attività, la Siva ha inoltre maturato una notevole
esperienza nel campo della gestione dei colombi in
ambiente urbano, nell’allontanamento dei volatili,
nei trattamenti antitarlo e
nella lotta alle termiti (servizi per i quali la Siva ha ottenuto la certificazione Uni
en iso 9001-2000 accreditata Sincert).
La sovrappopolazione dei
colombi, ad esempio, può
generare due tipi di problemi: economici e sanitari. I
primi sono associati a danni alle strutture architettoniche e monumentali, mentre i secondi coinvolgono
la possibilità di allergie e a
volte anche la trasmissione
di malattie infettive di cui
i colombi sono portatori o
di parassiti pericolosi per
la salute dell’uomo. L’ambiente urbano costituisce
infatti per i colombi un habitat sicuro ed idoneo per la
sopravvivenza e la riproduzione. La presenza di spazi
ottimali per il rifugio e la
nidificazione, l’assenza di
animali predatori e l’abbondanza di alimenti a disposizione rappresentano fattori
favorevoli per una progressiva e mal controllata esplosione demografica. Oggi la
Siva possiede uno staff tecnico qualificato coadiuvato
da specialisti laureati che
dedicano particolare attenzione sia alla qualità dei servizi che alla sicurezza dei
lavoratori. Inoltre i sistemi adottati sono approvati
dalle associazioni protezionistiche in quanto innocui
per gli animali. Abbiamo
intervistato Pierluigi Noferini per capire meglio come
lavora nel nostro territorio
un’azienda con questa tipologia di attività.
Gentile Signor Noferini, la
Siva opera esclusivamente nel Mugello? Mi può
quantificare la mole di lavoro nell’arco di un anno
suddividendola per le varie attività?
“La nostra azienda opera
principalmente a livello regionale, ma per alcuni interventi specialistici, ad esempio la cura del legno e la
gestione dei volatili, abbiamo richieste da tutto il territorio nazionale. Nel 2006 la
L’AZIENDA
Tutti i numeri della Siva
Ambito di attività:
Monitoraggi nelle aziende della filiera alimentare,
derattizzazioni, disinfestazioni sia in ambito pubblico
che privato valgono il 70% del lavoro della Siva. Il
restante 30% degli interventi riguarda la gestione dei
volatili in ambito urbano e la cura del legno.
Periodi di maggiore carico lavorativo:
Alcune attività sono stagionali, come le disinfestazioni,
mentre altre possono essere gestite lungo tutto l’arco
dell’anno. Il periodo da maggio ad ottobre è però quello
a maggiore intensità lavorativa.
Addetti:
L’azienda conta 13 addetti, compresi i due soci titolari.
Nel settore dell’igiene ambientale la Siva si avvale
inoltre della collaborazione di consulenti libero
professionisti.
Rapporti con il Mugello:
L’azienda opera a livello regionale ma stanno crescendo
i clienti mugellani, soprattutto tra le imprese della
zona, che possono avere problemi di infestazioni.
Rimane poi il rapporto con il territorio per quanto
riguarda l’occupazione, sia diretta che in termini di
consulenze.
nostra azienda ha eseguito
circa 5.500 interventi, con
un incremento dal 2004 del
23%”.
Quali sono i prodotti di
punta o meglio, le attività
principali? Subiscono stagionalità oppure sono costanti nell’arco dell’anno?
“Le attività principali della nostra società riguardano
la gestione dei monitoraggi
nelle aziende della filiera
alimentare, le derattizzazioni e le disinfestazioni sia in
ambito pubblico che privato. Queste attività valgono
il 70% del nostro lavoro. Il
restante 30% si riferisce ai
lavori più particolari che riguardano appunto la gestione dei volatili e la cura del
legno.
Ci sono delle attività che
subiscono delle variazioni
stagionali mentre altri interventi sono gestiti per tutto
l’arco dell’anno. Resta comunque da maggio ad ottobre il periodo di maggiore
intensità lavorativa”.
Come
è
strutturata
l’azienda? Quanti dipendenti e con quali mansioni?
“La nostra struttura organizzativa è composta da 13
persone, i soci titolari, Guido Noferini ed il sottoscritto; tre collaboratrici si occupano dell’organizzazione
dei servizi e della gestione
amministrativa, una collaboratrice si occupa dei sopralluoghi mentre la squadra degli operatori tecnici è
formata da sette persone”.
“Non è da sottovalutare la
collaborazione con consulenti laureati esperti nella gestione dell’igiene ambientale, della quale la nostra azienda si è sempre avvalsa”.
Come sono i rapporti
commerciali con il Mugello? Sia come indotto,
se c’è, che come mercato
di vendita.
I fratelli Guido e Pierluigi
Noferini
“L’attività della nostra società si svolge principalmente fuori dal Mugello,
per quanto concerne l’indotto, la nostra zona sta
crescendo sempre più negli
ultimi anni, abbiamo come
clienti molte fra le più importanti aziende della zona,
sempre più spesso si tende
a chiedere l’intervento da
parte di professionisti nella
soluzione dei problemi legati all’igiene ambientale,
rispetto alla scelta del “fai
da te”.
C’è concorrenza in Mugello? Se si, quanto agguerrita?
“Come in tutte le attività la concorrenza esiste ed
è molto agguerrita, ma la
nostra politica aziendale è
stata quella di puntare sulla qualità e la sicurezza, non
per niente siamo stati fra le
prime aziende del settore
ad ottenere la certificazione 9001-2000 per i nostri
servizi. Il nostro lavoro si
svolge sempre in ambienti
particolari e delicati, i nostri
collaboratori sono dei professionisti preparati ed ogni
anno si sottopongono a corsi di formazione e di aggiornamento”.
La Siva è un’azienda
che opera da oltre cinquant’anni, ha avuto momenti di crisi o ha avuto una crescita costante?
Quali sono le prospettive future dell’azienda, gli
obiettivi?
“Durante questi 50 anni ed
oltre di storia siamo cresciuti passo dopo passo, abbiamo sempre investito nelle
innovazioni cercando di stare in prima linea, divenendo
così una delle migliori aziende del settore della nostra regione.
Un aspetto importate delle
nostre scelte è la salvaguardia dell’ambiente e la sicurezza, per questi motivi abbiamo avviato le procedure per acquisire due nuove
certificazioni: UNI EN ISO
14001:2004 certificazione
sistemi di gestione ambientale ed OHSAS 18001 certificazione sistemi gestione
della sicurezza e salute dei
lavoratori. Oltre a questi due
importanti obiettivi, aggiungiamo che la nostra azienda
sta da qualche anno investendo, affiancati da uno studio professionale, sulla corretta comunicazione verso il
cliente inoltre abbiamo in fase di sviluppo un nuovo sito
internet che sarà in rete entro
luglio e che permetterà, a chi
lo consulterà, di avere notizie sui nostri servizi, informazioni sulla biologia degli
infestanti, sulle normative
vigenti e sulle news inerenti
al nostro lavoro.
Ci siamo prefissati di aumentare il fatturato dei lavori
relativi alla cura del legno ed
alla gestione dei volatili, sviluppando il lavoro in ambito
nazionale. Inoltre abbiamo
avviato una collaborazione con un’azienda francese
esperta in questi settori”.
4 Istituzioni & Territorio
Mugello Economia - N. 14 - Sabato 7 Luglio 2007
Il documento, parte del Piano Energetico, presentato alla Fiera dell’energia
Studio della provincia:
in Mugello fino a 380 mulini eolici
P
rodurrebbero il
doppio dell’energia
che serve al
Mugello: il 14,1% del
fabbisogno provinciale
Nicoletta Conti
L’eco dei successi riservati alla Fiera dell’Energia di
Pratolino è ormai lontana,
idee e proposte sono oggi
protagoniste di un percorso operativo, tecnico, teso
a dare loro forma e applicazioni concrete. La Provincia
è il soggetto primo di questa azione di cambiamento e
ricerca nel campo dell’efficienza energetica, impegnata com’è sia nella pianificazione che nella gestione dei
servizi. L’Agenzia Fiorentina per l’Energia - società
a capitale interamente pubblico, nata per volontà della
Provincia - ha l’incarico di
predisporre, entro il 2008, il
Programma Energetico, nel
quadro dei compiti di gestione e consulenza che le
sono stati affidati. Il Coordinatore scientifico - Riccardo Basosi, dell’Università di Siena - ritiene che
non esista energia buona
in assoluto o energia pulita - eccetto quella che non
consumiamo: “dobbiamo
combinare e valutare, consapevoli che la “cogenerazione”, cioè la produzione
contemporanea e combinata
di energia elettrica e calore
sia decisiva, ma anche che
servono tutte le possibilità
- solare, eolico, fotovoltaico
e da biomasse - per ottenere
il migliore risultato. Bruciare è la più antica e conosciuta forma di produzione energetica, ma da sola non basta
e occorre conoscere bene cosa si brucia. Nello stesso modo valido per i rifiuti: prima
si dovrà pensare di produrne pochi, poi di recuperarne
più possibile, infine di smaltire e bruciare, ma solo come
ultima fase, sapendo bene
quanto e cosa si brucia”. Il
Bilancio energetico serve a
definire quanto realmente si
produce e si consuma sul territorio, per dar modo di operare le scelte migliori circa
la produzione e il consumo
di energia.
E’ opportuno, infatti, considerare cosa sia più conveniente, razionale e sostenibile sviluppare, sempre
in rapporto all’ambiente e
agli insediamenti sul territorio. Gli studi offrono già
alcune certezze: il Mugello,
ad esempio, emerge come
l’area della Toscana a maggiore vocazione per l’eolico. L’eventuale realizzazione di impianti eolici, in tutte
le aree del Mugello selezionate come idonee, porterebbe elettricità pari a circa due
volte i consumi dei Comuni compresi nella Comunità
Montana Mugello, arrivando a soddisfare fino al 14.1%
dei consumi elettrici dell’in-
LA CURIOSITÀ
Come funziona
un aerogeneratore
L’aerogeneratore, o mulino eolico, è composto da una serie di strutture meccaniche basilari:
Il rotore è costituito da un mozzo (cioè una corona circolare), su cui sono fissate le pale eoliche (da
1 a 3).
Le macchine moderne hanno generalmente 3 pale,
che garantiscono più efficienza e maggiore silenziosità. Le pale sono in fibra di vetro, materiale molto
simile a quello utilizzato per gli scafi nautici.
Collegato alle pale eoliche, si trova un moltiplicatore di giri, che trasforma la rotazione lenta delle
pale in una rotazione più veloce in grado di far funzionare il generatore, il quale a sua volta trasforma
l’energia meccanica in energia elettrica.
Un sistema di controllo, racchiuso all’interno di
una navicella collegata al rotore, regola automaticamente le funzioni dell’intero sistema, assicurandone le migliori prestazioni e garantendone la sicurezza, ad esempio attraverso il blocco dell’aerogeneratore in caso di malfunzionamento e di eccessiva velocità del vento.
L’aerogeneratore è sostenuto da una torre, che per resistere alle oscillazioni è ancorata al terreno con fondamenta in cemento armato. La torre può essere a forma di
traliccio, esattamente come i tralicci elettrici, oppure a forma di pilone tubolare.
tera provincia di Firenze.
Certo questo significherebbe veder installati circa 380
“aerogeneratori” - strutture d’acciaio imponenti con
lunghe pale girevoli – che
verrebbero sistemate a 150
metri l’una dall’altra. Se di
piccole dimensioni (52 metri di diametro), questa specie di torri sarebbero in grado di produrre annualmente
circa 520mila megawatt; se
grandi (100 metri di diametro) potrebbero fornire fino a
614.400 megawatt.
Sulla mappa del Mugello i
siti scelti per gli eventuali
impianti si trovano, soprattutto, nel territorio di Marradi, Palazzuolo e Firenzuola.
Vengono però indicati, come luoghi possibili, anche
Borgo, Vicchio ,San Piero
e Vaglia. Si tratta, indubbiamente, di una grande trasformazione, un percorso lungo
e difficile . Il dato incoraggiante è rappresentato dall’esistenza di un crescente
numero di persone realmente disposte a costruire una
nuova cultura ambientale ,
centrata sulla partecipazione, sull’informazione, sulla
capacità di trovare soluzioni
razionali ed equilibrate Ha
radici profonde questo nuova
tendenza che si va progressivamente affermando, insieme ad una rinnovata forma
di rispetto per la qualità del
vivere e dell’abitare ed è per
questo che – come sottolineato dall’assessore provinciale Nigi – appaiono inutili,
se non controproducenti, le
apocalittiche campagne dei
media, sull’approssimarsi di
un futuro reso buio e freddo
dall’esaurimento delle risorse. Ciò che serve è lavorare
seriamente alla costruzione di alternative possibili e
convenienti, sostenendo gli
interventi a partire dai piccoli impianti e procurando
tutti gli strumenti necessari
per garantire la razionalità e
l’efficienza. Ormai è diffusa
la consapevolezza del fatto
che investire sull’ambiente
ripaghi anche in termini economici e le iniziative sulle
energie rinnovabili continuano a moltiplicarsi anche nel
nostro territorio.
INTERROGAZIONE DELL’UDC
Il piano finisce
in Consiglio provinciale
Proprio sull’argomento dello sfruttamento dell’energia eolica in Mugello l’assessore all’Ambiente della provincia di Firenze, Pier Luigi Nigi, ha risposto pochi giorni fa ad una domanda d’attualità
presentata in consiglio provinciale dal consigliere
dell’Udc Paolo Bassetti.
La domanda di Bassetti riguardava proprio lo studio di fattibilità per lo sfruttamento dell’energia eolica in Mugello. Durante la sua risposta l’assessore
Nigi ha spiegato che i risultati di questo piano devono essere considerati come una risorsa importante per la nostra provincia. Nigi ha spiegato infatti
che l’area del Mugello ha la più spiccata vocazione
di tutta la Toscana alla produzione di energia eolica, caratteristica che deriva dalla costante presenza
di vento per un certo numero di giorni all’anno.
Il consigliere Bassetti, durante la sua replica, si è
detto non molto soddisfatto della risposta. Secondo
il consigliere dell’Udc, infatti, gli abitanti del Mugello sarebbero preoccupati dalle dimensioni del
progetto, che prevede la possibilità di installare fino ad un massimo di 380 pale che possono raggiungere anche i 100 metri di diametro. Pur ritenendo
positivo l’impegno della provincia nella ricerca di
fonti energetiche rinnovabili Bassetti ha concluso
il suo intervento auspicando che si battano anche le
strade del solare termico e d3el fotovoltaico.
Visita della delegazione di Scarperia al paese gemellato di Laguiole
I formaggi del Mugello sbarcano in Francia
Il sindaco, oltre al Settello, ha portato in dono alla città anche una selezione di prodotti tipici
Non solo coltelli. Quest’anno il Comune di Scarperia, invitato nel paese
gemellato di Laguiole all’inaugurazione del “Salon
due couteau et des arts de
la table” (Salone dei coltelli e delle arti della tavola,
ndr) ha pensato anche all’agricoltura ed ai prodotti tipici, portando con sé
una selezione di formaggi
locali.
La manifestazione francese si è svolta sabato 30 giugno e domenica primo luglio e vi hanno partecipato,
per il comune mugellano, il
sindaco Sandra Galazzo, il
vicesindaco Bellandi, l’assessore al Turismo Castellani e l’ex sindaco che, nel
1993, diede vita al gemellaggio e che oggi è assessore al turismo in Comunità Montana, Alessandro
Marchi. La delegazione di
Scarperia ha portato in dono al municipio della cittadina francese il Settello: lo
speciale coltello realizzato
per celebrare i settecento
anni dalla fondazione del
paese.
I ferri taglienti prodotti a
Laguiole sono ormai diventati un modello di coltello prodotto in tutto il
mondo e infatti, alla mostra
mercato, una delle più importanti nel settore, erano
presenti anche gli artigiani
di Tierres, paese poco lontano da Laguiole, che vanta
una consistente produzione
di questo modello di lame.
Ma l’economia del paese
francese, così come quella
di Scarperia, non è basata
solo sui coltelli; anzi qui il
settore principale di produ-
zione rimane quello agricolo. Nelle campagne intorno alla cittadina si contano numerosi allevamenti
di bovini da carne, molta
della quale viene venduta
anche in Italia. Per questo
la delegazione di Scarperia
ha pensato di dare visibilità ad alcuni prodotti tipici mugellani, portando in
dono una selezione di formaggi forniti dalla fattoria
Il Palagiaccio.
“La nostra – spiega il vicesindaco Bellandi – si è rivelata un’idea particolar-
mente fortunata, in quanto
abbiamo avuto occasione
di partecipare con i nostri
prodotti ad una degustazione organizzata nella fattoria del sindaco di Laguiole.
Alla serata erano presenti molti esperti di gastronomia, compreso Michel
Brasse, uno dei cuochi più
noti di Francia, che hanno
apprezzato i formaggi del
Mugello. La visita di quest’anno – continua Bellandi – è stata l’occasione per
gettare le basi di uno scambio che, dai coltelli, potrà
estendersi anche al campo
agricolo”.
Gli amministratori di Scarperia pensano già alla visita della delegazione francese, che si terrà nel 2008,
probabilmente in occasione dei festeggiamenti del
Diotto o dell’inaugurazione della mostra dei ferri
taglienti. La visita potrà
essere l’occasione per far
conoscere ai rappresentanti della cittadina gemellata anche il nostro mondo
agricolo.
Nicola Di Renzone
Focus 5
Mugello Economia - N. 14 - Sabato 7 Luglio 2007
Mugello - Agricoltura in evoluzione
Rischio siccità:
sorgo e favino al posto del mais
QUALCHE
NUMERO
La ripartizione
delle risorse
idriche
Le due colture hanno un consumo idrico inferiore al quello del granturco
Stefania Ciani
La variazione del clima con il
progressivo
surriscaldamento
terrestre stanno diventando uno
dei principali problemi con cui
il mondo dovrà confrontarsi nell’immediato futuro. La siccità che
ne consegue non è più ormai una
prerogativa del continente africano
o delle zone più aride del pianeta,
ma comincia a manifestare alcuni
effetti anche in aree temperate come l’Italia.
Secondo le stime della Coldiretti
cinque regioni sarebbero già colpite in modo critico: Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Le aree con sensibilità media o alta
alla desertificazione corrispondono
già al sei per cento del territorio nazionale, ma la situazione di criticità
si estenderebbe addirittura a circa la
metà del paese, secondo quanto reso
noto dalla stessa associazione in occasione della giornata mondiale della desertificazione, promossa dalle
Nazioni Unite.
Le campagne sono i luoghi in cui
i rischi si sono fatti sentire prima e
gli effetti del cambiamento climatico potrebbero condurre a danni irreversibili, sia per i prodotti che per il
conseguente crollo economico che
ne potrebbe derivare. In gioco c’è
un patrimonio di produzioni che
ha superato i venti miliardi di euro
e che registra primati in molti campi
come i vini, le denominazioni di origine e anche la zootecnia.
Come è accaduto in gran parte del-
la pe- nisola il problema siccità
da qualche anno si fa sentire anche
in Mugello in maniera abbastanza
continuativa, e non solo sottoforma
di episodi sporadici, come avvenne
per la “terribile estate” del 2003 che
provocò ingenti danni all’agricoltura. Alle difficoltà dovute al cambiamento climatico poi si è aggiunto, in
molti casi, un impoverimento idrico
dovuto ai lavori per l’Alta Velocità,
che ha portato al prosciugamento di
alcune fonti di approvvigionamento
preziose. Ciò ha indotto agricoltori
e istituzioni a reagire in modo diverso per cercare di arginare questi
fenomeni.
Per delineare la situazione del Mugello vediamo prima a grandi linee
quali sono le principali colture agrarie sul territorio. In generale si può
affermare che gran parte dell’agricoltura della zona è destinata all’alimentazione degli animali da latte o
da macello: la zootecnia, la carne e
i derivati dall’allevamento di bovini, ovini e suini, infatti, rappresentano settori rilevanti per l’economia
dell’area. Questo significa che gran
parte dei terreni agricoli sono coltivati a prati, cereali o legumi. Per
l’Alto Mugello questo si traduce
soprattutto in vaste aree seminate a
prato ed erba medica. Le altre colture che vanno per la maggiore sono il
girasole, la soia e il mais, distribuite soprattutto a fondovalle. Le campagne dello scarperiese e dell’Alto
Mugello hanno anche consistenti appezzamenti di alberi da frutto,
mentre salendo in collina spuntano
A livello globale il 93%
delle acque disponibili è
salmastra, e quindi non
potabile, o comunque ricca di sali e perciò sconsigliata per l’irrigazione in
agricoltura. Del 7% che
rimane solo l’1-2% è potabile o potrebbe essere
potabilizzata, mentre il rimanente 5% viene usato a
scopo agricolo, industriale
o artigianale. Su 100 parti di questo 5% di acqua
accade che 70 parti sono
utilizzati in agricoltura,
29 parti nel settore artigianale e industriale e solo l’1% per scopi umani.
Volendo approfondire ulteriormente la ripartizione
delle risorse idriche usate
nelle nostre casa è stato
calcolato che solo il 3%
dell’acqua viene utilizzato per uso potabile, mentre la maggior parte serve
per altri scopi, come lavare automobili, il giardino,
lo scarico del WC etc.
anche viti e olivi, soprattutto nella
zona di Vaglia. Infine non scordiamoci degli ortaggi, in molti casi coltivati ancora a livello famigliare.
C’è da dire che a fronte di una scarsità di precipitazioni, in Mugello
non ci sono grandi opportunità irrigue per la carenza di invasi artificiali diffusi e fiumi. Con una buona
dose di approssimazione si può affermare che gli appezzamenti irrigabili sulla totalità delle superfici investite a cereali o foraggiere sono solo il 2-3%, per lo più vicini al fiume
Sieve. Per far fronte a questa situazione allora molti agricoltori hanno
pensato a tipi di colture alternative
che si potessero meglio adattare alle
nuove condizioni ambientali. Così,
negli ultimi anni, nuove coltivazio-
ni come il sorgo e il favino hanno
conosciuto un vero e proprio boom
nella zona.
Come ci riferisce Alessandro Bellini, tecnico con uno studio di consulenza per l’agricoltura a Marradi,
piantagioni come il mais e il girasole richiedono circa 8-10.000 mc di
acqua ad ettaro per giungere in produzione.
Quantità che dovrebbero essere uniformemente distribuite durante l’anno, anche se la maggiore esigenza
si ha proprio nel periodo stagionale
che generalmente è meno generoso
di pioggia. Il mais, in particolare è
una delle colture che meglio risponde all’irrigazione, manifestando una
maggiore resa per ettaro. Il mancato soddisfacimento del fabbisogno
idrico comporta effetti variabili in
relazione alla fase del ciclo colturale. Perciò alcune aziende, negli ultimi anni, al posto del mais hanno
piantato il sorgo: quest’ultimo infatti è maggiormente resistente all’aridità ed oltretutto può essere piantato
già in primavera, quando si ha una
maggiore garanzia di precipitazioni.
La maggiore resistenza alla siccità
rispetto al mais, inoltre, si deve al
fatto che il sorgo è in grado di bloccare lo sviluppo in condizioni siccitose per riprendere pressoché regolarmente al ritorno di buone disponibilità idriche. L’altra sperimentazione che quest’anno è stata adottata da molte aziende è il favino, che
viene coltivato al posto della soia
come alternativa per l’alimentazione animale.
Cisterne e invasi: la ricetta della Comunità Montana
Intervista a Mario Lastrucci, assessore allo Sviluppo agricolo e forestazione
Stefania Ciani
Il Mugello come tutta l’Italia sta risentendo dei problemi dovuti al cambiamento
del clima: un generale in-
nalzamento delle temperature associato ad una diminuzione delle precipitazioni che nella nostra zona si è
accompagnato ad un impoverimento delle risorse idri-
che dovute ai lavori dell’Alta Velocità. Tutto ciò crea
inevitabilmente delle ansie
per molti agricoltori che in
qualche modo si trovano ad
affrontare un duplice problema. Ne abbiamo parlato
con Mario Lastrucci, assessore allo Sviluppo agricolo
e forestazione della Comunità Montana Mugello.
Qual è la situazione dell’agricoltura della zona
rispetto al problema siccità?
“In effetti le condizioni che
si sono determinate negli ultimi anni hanno portato all’attenzione degli agricoltori, delle istituzioni e di tutta
l’opinione pubblica il problema delle risorse idriche.
Per arginare questo fenomeno che minaccia l’agricoltura gli operatori del settore e
la Comunità Montana hanno deciso di agire su più
fronti. Da una parte infatti
le aziende agricole hanno
introdotto colture alternative, più resistenti alla siccità
rispetto a quelle tradizional-
mente coltivate nella zona.
Dall’altra abbiamo avviato
dei progetti specifici con i
finanziamenti previsti dall’Addendum Alta Velocità,
un fondo per la mitigazione
delle criticità locali riguardanti la risorsa idrica”.
Quali sono gli interventi
previsti?
“Con i fondi dell’Addendum, innanzitutto, sono già
stati appaltati da alcuni mesi i lavori per la regimazione
a monte dell’invaso di Bilancino. Si sono poi attivati altri tre progetti. L’anno scorso
abbiamo attuato il programma “Cisterne”, attraverso il
quale aziende e privati cittadini potevano attingere ad un
sostegno finanziario (complessivamente 1 milione di
euro) per installare contenitori per il recupero dell’acqua piovana. Oltre a questo
la Comunità Montana ha
svolto direttamente un lavoro di censimento di tutte le
“Sorgenti storiche” del territorio al fine di trovare il modo di ripristinarle. Infine si è
collaborato ad un progetto
della Provincia per la realizzazione di laghetti di fondovalle che prevede un investimento di 4,5 milioni di euro.
Nella fase preliminare si sono individuati i siti migliori
per realizzare cinque inva-
si dove accumulare l’acqua,
proveniente da fiumi e sorgenti, che sarà poi destinata
all’agricoltura. Si prevede
così di rendere disponibili
450mila mc di acqua nella
zona tra San Piero, Scarperia e Luco”.
6 Istituzioni e Territorio
Mugello Economia - N. 14 - Sabato 7 Luglio 2007
I DATI DI FABRICA ETHICA, OTTIMI RISULTATI DELLA
Certificazione etica, il Mugello
Importante riconoscimento
per la ditta di Scarperia
La A. Moda
premiata
a New York dalla
Everlast
Nicola Di Renzone
L’industria del Mugello varca i confini dell’Atlantico per ricevere un riconoscimento a livello mondiale. E’ quanto accaduto alla A. Moda di Scarperia, che produce capi di abbigliamento per le più
note griffe internazionali.
E’ stato proprio uno di questi marchi, il notissimo
Everlast, per cui la A Moda produce e distribuisce
ormai da molti anni, a convocare il titolare della
ditta di Scarperia, Alessandro Bastagli, per consegnargli il riconoscimento di suo “miglior licenziatario nel mondo”. Abbiamo chiesto a Tommaso Piattoli, responsabile delle comunicazioni dell’azienda mugellana, di raccontarci i motivi di questo riconoscimento.
Signor Piattoli, come è andata la trasferta statunitense?
“E’ stata per l’azienda una bella soddisfazione. In
occasione della presentazione del nuovo marchio
Everlast, avvenuta al Madison Square Garden di
New York , Alessandro Bastagli, in qualità di Presidente di A.Moda, ha ricevuto il premio come miglior licenziatario del mondo . La nostra azienda è
infatti licenziataria di Everlast per Italia, Spagna,
Grecia, Portogallo e Turchia.
Perché hanno scelto proprio la A. Moda?
Questo successo si deve ad un mix di fattori che
rendono A.Moda un ‘azienda leader nel settore.
L’azienda, con sede a Scarperia, ha dimostrato ottime
capacità a livello produttivo, rendendo in Italia e negli
altri paesi il marchio Everlast sinonimo di qualità, e a
livello stilistico, realizzando capi all’avanguardia modelli ,colori e grafiche .
E’ stata certamente importante, poi, l’assistenza che
lo staff commerciale dedica costantemente ai clienti,
seguendoli con cura dall’ ordine alle consegne; senza dimenticare il magazzino, che riesce a consegnare
con puntualità i prodotti anche a grandi distanze. Una
organizzazione che ci permette anche di scommettere sul futuro, cosa che stiamo facendo proprio adesso
con l’ampliamento dello stabilimento di Scarperia.
Un marchio, quindi, che gode di buona salute?
Possiamo dire di sì, anche grazie alla strategia di
marketing che vede Everlast protagonista di importanti operazioni nel mondo del cinema. In luglio, ad esempio, partirà un’iniziativa legata al film
Rocky Balboa, mentre a ottobre, per i più piccoli,
saranno nei negozi i capi legati al nuovo film di
animazione della 20th Century Fox, che si prevede
sarà il successo dell’ autunno.
E’ di questi giorni la notizia di un cambio al vertice nella proprietà di Everlast, che sarebbe stata acquisita da una cordata di investitori guidata da The Hidary Group per 146 milioni di dollari, quali conseguenze avrà questo cambiamento sulla vostra produzione?
Per quanto ci riguarda possiamo dirci tranquilli che
tutto procederà come con la precedente proprietà. Come licenziatari siamo sempre stati infatti puntuali e affidabili, caratteristiche confermate dal riconoscimento
appena ricevuto. Il nostro contratto, poi, prevede ancora una durata di molti anni”.
N.d.R.
Le imprese
certificate
sono il 12%
del totale
provinciale
Nicola Di Renzone
Il Mugello è una delle aree
d’Italia con la più spiccata
vocazione per la certificazione di responsabilità sociale, chiamata S.A. 8000.
Lo rivela il numero di imprese certificate in rapporto
al totale delle imprese della zona: una percentuale tra
le maggiori di tutto il paese.
Sono ben sette, oltre il 12%
di tutte le imprese certificate
della provincia di Firenze,
le attività che hanno già ottenuto questo riconoscimento, introdotto relativamente
di recente nel panorama industriale internazionale, ma
che ha trovato immediatamente terreno fertile in tutta
la Toscana e, in particolare,
in Mugello.
La certificazione di responsabilità sociale, o etica, è
una procedura, richiesta
dalle aziende su base volon-
taria, che attesta la corretta
gestione dal punto di vista
etico dell’organizzazione
della produzione, dei rapporti con i propri dipendenti, ma anche con fornitori e
clienti. Una serie di norme
di “buona condotta” in materia di sicurezza sul lavoro
e, cosa che vale soprattutto
per le aziende che abbiano
fornitori all’estero, di tutela
del lavoro minorile.
In Mugello, come dicevamo, le imprese certificate
sono già sette, ma si tratta di un numero destinato
a crescere, basti pensare
che, secondo una ricerca
della Comunità Montana,
nel 2004 erano solamente
quattro. Si tratta di numeri
solo all’apparenza limitati
ma che, visti in percentuale, rivelano la spiccata vocazione della zona. Il Mugello, infatti, nel settore industriale, pesa per il 4,4%
sul totale delle imprese della provincia di Firenze. Se
però guardiamo le aziende
certificate, scopriamo che
quelle Mugellane pesano oltre il 12% sul totale
provinciale (57 imprese),
una percentuale quasi tripla rispetto al numero delle aziende.
Si tratta di numeri, poi, che
devono essere valutati tenendo presente la comples-
sità della procedura e la base totalmente volontaristica
da cui parte questo processo. “Le altre certificazioni
più classiche, come quelle di qualità del prodotto, spiega Roberto Elefante, responsabile dell’ufficio Sviluppo Economico della Comunità Montana del Mugello – sono incentivate e spesso richieste dai committenti,
divenendo spesso un requisito quasi obbligatorio.
In questo caso, invece, il
merito maggiore deve essere attribuito a quegli imprenditori che hanno voluto
scommettere su una nuova
organizzazione dei rapporti
di lavoro, senza per ora ricevere in cambio nessuna
agevolazione di rilievo”.
Ma cosa possono fare gli
enti locali per incentivare
la diffusione di questa certificazione? “Enti come la
Comunità Montana – spiega Roberto Elefante – non
possono sostenere direttamente le aziende, anche
perché questo ruolo è già
svolto dalle Associazioni di
categoria.
Quello che possiamo fare è
cercare di sostenere l’azione di queste associazioni;
nel Piano di sviluppo della
MUGELLO UNO SGUARDO SULLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA
SA 8000: cos’è e come funziona
Antonio Modi
Il Concetto di Responsabilità Sociale:
Il valore di un prodotto o servizio, oltre che dalle sue caratteristiche qualitative intrinseche, è costituito anche
da particolarità non materiali ad esso associate, quali
le condizioni di fornitura, i servizi come l’assistenza e
la personalizzazione, l’immagine e la sua storia sempre
più intesa come “tracciabilità storica” della catena dei
processi produttivi che hanno portato alla sua realizzazione. Tutto ciò è inquadrabile sotto vari aspetti che
comprendono sia quelli legati alla sicurezza dei consumatori (si pensi alla salubrità dei generi alimentari) sia
quelli legati alla eticità del ciclo produttivo (si pensi alle problematiche come la salvaguardia dell’ambiente o
allo sfruttamento del lavoratore). Se per i primi, ovvero quelli legati alla sicurezza la sensibilità del nuovo
eclettico e sincretico consumatore è stata più immediata
poiché a fare le spese di prodotti non sicuri è stata proprio la sua “pelle” (notare la polemica sugli Ogm) per i
secondi, ovvero gli aspetti etici, la soglia di attenzione
è tuttora in fase di ascesa. Se non tutto in parte è dovuto anche ai nuovi media, Internet in primis che globalizzano l’informazione. E’ provato che l’allargamento
di segmenti di mercato sia orientato verso un “consumo critico”, sempre più consapevole dei comportamenti con impatto sulla sfera sociale ed ambientale adottati dalle aziende produttrici dei beni scelti all’acquisto.
Ma l’impegno etico di un’impresa può entrare nella cosiddetta catena del valore? Potrebbe sicuramente essere una leva competitiva per le aziende che essendo socialmente responsabili potrebbero andare oltre la legislazione vigente, che non richiede la certificazione SA
8000 ( Social Accountability), integrando le problematiche sociali ed ambientali nella propria strategia, nel-
l’operatività quotidiana e nei rapporti con gli stakeholder, ovvero tutti coloro che intrattengono rapporti con
l’azienda. Speriamo che per il Mugello si possa parlare
di un “effetto trascinamento” da parte di quelle aziende che si sono già certificate nei confronti di altre, così
da indurle ad adeguarsi per rimanere in regime di libera
concorrenzialità.
L’approccio volontario può in tutti i casi generare un
complesso di offerta differenziale sul prodotto e per il
prodotto, a patto che questo sia efficacemente supportato da una comunicazione chiara e trasparente. Se è vero
che le imprese che hanno per prime adottato e promosso in modo formale politiche di responsabilità sociale
sono state per lo più multinazionali o grandi società; è
altrettanto vero che l’integrazione delle Pmi (Piccole e
Medie Imprese) nel tessuto locale, spesso connotata da
elementi non solo strutturali ma anche personali (l’imprenditore non è solo un datore di lavoro e un produttore, ma anche protagonista della vita sociale), ha spesso
portato queste imprese a considerare la responsabilità
sociale come un elemento importante per la propria attività. Nell’economia senza frontiere la corsa a sviluppare la propria visibilità, una reputazione e una immagine
aziendale positiva non rappresentano gli unici problemi
nell’ottica di una globalizzazione che accelera davvero i tempi.
Premessa alla SA 8000:
Oltre alla globalizzazione del mercato assistiamo oggi
anche al fenomeno della globalizzazione della produzione. Ogni fase di lavoro può essere spostata nel Paese che
offre più vantaggi dal punto di vista economico. L’im-
Istituzioni e Territorio 7
Mugello Economia - N. 14 - Sabato 7 Luglio 2007
TOSCANA E, AL SUO INTERNO, DEL MUGELLO
ai primi posti in Italia
LA SCHEDA
Le certificazioni esistenti
LA SCHEDA TECNICA
Salute e Sicurezza
Di prodotto e di processo:
Famiglia Iso 9000; Iso 22000
Ambientali:
Famiglia Iso 14000; EMAS; Ecolabel-Marchio
Sociali:
Sa 8000
Comunità Montana del Mugello, ad esempio, è stato
introdotto un progetto dell’Associazione Industriali
di Firenze per aumentare ulteriormente le aziende certificate nel Mugello. Un’altra azione possibile e auspicabile da parte dei soggetti
pubblici – continua – sarebbe quella di stabilire dei criteri in grado di premiare le
aziende certificate.
Ad esempio, dove si realizzano nuovi insediamenti industriali, sarebbe opportuno
inserire nei bandi di selezione delle imprese anche questo requisito”.
perativo è diminuire i costi, per questo la produzione è
spostata da anni nei Paesi del Sud del Mondo, dove i costi di manodopera e produzione sono minori, ma dove
minori sono anche le forme di tutela sociale e dei lavoratori. Al giorno d’oggi è quindi sempre più difficile
stabilire dove il prodotto che acquistiamo è stato realizzato e soprattutto con quali garanzie di rispetto dei diritti umani per coloro che hanno lavorato. La massima organizzazione con l’incarico di seguire questioni sociali
e lavorative è l’Ilo (International Labour Organization),
il suo principale obiettivo è la promozione e lo sviluppo
negli Stati membri di politiche ispirate agli ideali della giustizia sociale e del miglioramento della condizione dei lavoratori. Uno dei suoi strumenti più rilevanti è
la formulazione di standard internazionali che ogni stato membro dovrebbe utilizzare come linea guida interna
per la legislazione sul lavoro e la politica sociale. Può
emanare atti normativi come convenzioni o semplicemente raccomandazioni. A livello nazionale il ministero del Lavoro ha elaborato il “Libro Bianco sul Mercato
del Lavoro in Italia”: contiene riflessioni e proposte del
governo per una società attiva e per un lavoro di qualità.
Fra gli strumenti necessari a raggiungere tali obiettivi si
fa riferimento al dialogciao o sociale come metodologia
nei rapporti fra istituzioni e parti sociali. In particolare,
richiamando il Libro Verde della Commissione Europea
“Promoting a European Framework for Corporate Social Responsability (18 Luglio 2001), il Governo auspica che gli operatori economici italiani possano sviluppare una cultura orientata verso la responsabilità sociale, sperimentando nuove tecniche ispirate alla logica del
management by objectives e approcci di tipo volontario,
in modo da consentire a lavoratori ed ai loro rappresentanti di valutare la politica delle risorse umane delle organizzazioni instaurando il dialogo con il management.
Si segnalano notevoli incentivi stanziati per la regione
Toscana e Umbria.
Una lunga premessa alle certificazioni che non può non
menzionare i conosciuti Standard Iso a cui molti imprenditori si sono dovuti attenere, citiamone alcuni:
ISO22000 relativo al mercato alimentare, quello relativo
al personale dell’azienda ISO9001-2000, quello relativo
La norma stabilisce che l’azienda deve:
-Garantire un luogo di lavoro salubre e sicuro, realizzando le misure per la prevenzione di incidenti e
danni alla salute, sia nel corso del lavoro che in conseguenza di esso
-Nominare un rappresentante della direzione per la
salute e la sicurezza di tutto il personale, responsabile dell’attuazione di tale punto della norma
-Assicurare che tutto il personale, anche di nuova
assunzione, riceva una formazione regolare e documentata in materia di salute e sicurezza
-Stabilire sistemi per individuare, evitare e affrontare potenziali rischi per la salute e sicurezza
-Garantire servizi igienici puliti, accesso ad acqua
potabile, strutture igieniche per la conservazione
degli alimenti
-Garantire che i dormitori, se forniti al personale,
siano puliti, sicuri e idonei alle esigenze.
Per questo requisito la convenzione Ilo richiamata
è la 155 concernente la salute e la sicurezza dei lavoratori adottata a Ginevra nel 1981. Ma veniamo a
ciò che ci riguarda in prima persona ovvero la legge italiana; a questo proposito si fa riferimento al
Decreto Legislativo 626/94 e successive modifiche.
Questo decreto si applica a tutti i settori di attività,
privati e pubblici. Ecco gli elementi per la conformità al requisito:
al Sistema di Gestione della qualità ISO9000 mentre per
l’ambiente facciamo riferimento all’ISO14000.
Questi standard echeggiano ormai sui siti Internet di
molte aziende che si sono dovute adeguare da qualche
anno anche alla direttiva Europea (89/391) e alla Legge Nazionale 626/94 in termini di salute e sicurezza sul
lavoro.
SA 8000 cos’è e come funziona:
La Social Accountability 8000 è una certificazione (per
il momento volontaria) che riconosce l’impegno in termini di responsabilità sociale da parte dell’azienda che
la ottiene. Il percorso per ottenererla non è anzitutto
semplice poiché l’iter di certificazione include che anche i propri fornitori si adeguino a determinate norme.
La norma SA8000 prevede otto requisiti specifici collegati ai principali diritti umani e un requisito relativo
al sistema di gestione della responsabilità sociale nell’azienda. Provvedono al riconoscimento tramite visite
di ispezione nell’impresa richiedente gli Enti certificatori preposti come il C.i.s.e (Centro per l’Innovazione
e lo Sviluppo Economico) o la Fondazione Internazionale Dnv (Det Norske Veritas). Quindi la SA 8000 pone
al suo interno come requisiti fondamentali il rispetto di
moltissime convenzioni Ilo, della legislazione Italiana
(leggi e decreti legislativi), della Costituzione della Repubblica Italiana in primis, dello Statuto dei lavoratori e
del Ccnl (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro). I
punti in questione sono: lavoro infantile, lavoro obbligato, salute e sicurezza, libertà di associazione e diritto
alla contrattazione collettiva, discriminazione, pratiche
disciplinari, orario di lavoro, retribuzione e infine i sistemi di gestione. Il processo interno che si viene a creare
in un’azienda che intenda fregiarsi della SA8000 deve
comunque essere monitorata da sistemisti, professionisti del “consultino” in grado di dare gli input giusti che
consentano la via più breve per la conformazione ai requisiti. Essendo questa norma molto lunga tentiamo di
approfondirne solo un punto, nel box a destra, quello
relativo a salute e sicurezza.
-Rispetto del D.Lgs 626/94 e successive modifiche
-Nomina di un rappresentante per la salute e la sicurezza
-Definizione di programmi e procedure per la salute
e sicurezza sul luogo di lavoro
-Definizione e attuazione di programmi per la formazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza: la formazione dovrebbe essere documentata,
svolta per tutto il personale a scadenze regolari e
realizzata durante le ore di lavoro e non al di fuori
-Esistenza di rapporti sulla valutazione dei rischi
collegati ai particolari tipi di lavorazione
-Esistenza di rapporti su incidenti verificatesi in
passato: tipologia, frequenza, statistiche, danni permanenti ai lavoratori, azioni di miglioramento susseguenti
-Esistenza di un sistema disciplinare per chiunque
non rispetti le norme di sicurezza
-Esistenza di un test per verificare la presenza di sostanze tossiche nell’ambiente di lavoro
-Rapporti sulla condizione del luogo di lavoro redatti da ispettori del lavoro o altri funzionai governativi
Esempi di elementi da considerare sono le uscite di
sicurezza, gli interruttori di sicurezza, il materiale
di pronto soccorso, personale medico competente
facilmente raggiungibile in caso di necessità, mezzi di protezione individuale gratuitamente forniti e
tanti altri aspetti.
La procedura prevede che, dopo aver individuato delle figure responsabili, si procede al redigere un’analisi dei rischi seguita poi dallo sviluppo
di un programma di miglioramento, ad esempio:
obiettivo di miglioramento, intervento da realizzare, scadenza, risorse a disposizione etc.. Si procede
col definire poi procedure e istruzioni abbinate alla
formazione del personale e all’esecuzione di controlli e ispezioni. Sarebbe molto interessante poter
approfondire altri punti per esempio quello relativo
all’orario di lavoro, alla retribuzione o al controllo dei fornitori-subappaltatori, ma diviene per motivi di spazio cosa impossibile, magari cercheremo
di farlo in un altro numero. In conclusione, gli imprenditori di oggi e di domani dovranno fare i conti anche con questa nuova e per molti ancora sconosciuta certificazione che potrà però risultare utile
per essere competitivi e dare un valore aggiunto al
proprio prodotto.
8 Data base
Mugello Economia - N. 14 - Sabato 7 Luglio 2007
Mugello, l’edilizia traina l
I dati dell’ufficio Statistiche e Studi
della Camera di Commercio di Firenze
Il numero
delle imprese:
Quante sono le imprese
in Mugello e Valdisieve?
Nella nostra zona, al 31 dicembre 2006, risultano attive 8649 imprese registrate
presso la Camera di Com-
mercio, contro le 8480 del
2005 e le 7951 del 2000. E’
forse questa la domanda da
cui è opportuno iniziare la
nostra analisi, il dato più
ovvio ma allo stesso tempo significativo e utile per
comprendere il nostro tessuto economico.
Da questi primi dati, evidenziati nel grafico 1, si
delinea un trend di crescita, contenuta ma continua,
nel numero delle aziende.
In un anno, dal 31 dicembre 2005 al 31 dicembre
2006, le aziende di Mugello e Valdisieve sono cre-
sciute di 169 unità, che diventano 698 se il termine di
paragone è il 2000. Un dato
positivo, quindi, che riflette
però la situazione aggregata di tutta la zona; se andiamo a vedere, invece, quello
che è successo all’interno
dei singoli comuni vedia-
Suddivisione in settori di produzione per l’area Mugello Valdisieve, anno 2006
mo che la situazione cambia a seconda del territorio
preso in esame.
I comuni più piccoli e quelli di montagna, come era
forse prevedibile, non ottengono buoni risultati dalla conta del numero di imprese. Particolarmente emblematici risultano i casi di
Palazzuolo sul Senio, Pelago e San Godenzo tutti comuni dove si registra un
calo nel numero di attività
economiche, in controtendenza con il segno positivo
del resto del Mugello e della Valdisieve. Stabile invece, tra il 2005 ed il 2006, il
dato relativo a Firenzuola,
anche se occorre segnalare
che qui c’era stata una forte
flessione (oltre 30 aziende
scomparse) tra il 2000 ed
il 2005.
Fanno da contraltare ai dati della montagna, come dicevamo, gli altri comuni
del Mugello e della Valdisieve, in particolare i maggiori centri come Barberino di Mugello, Borgo San
Lorenzo e Pontassieve. A
Barberino, in un anno, le
imprese sono cresciute di
oltre il 6%, mentre A Borgo l’incremento è stato del
4.3%. Una crescita, quindi,
che, dal punto di vista territoriale, sembra premiare
le zone già più sviluppate
e penalizzare i comuni di
montagna; sullo sfondo rimangono tutti gli altri centri della zona, quasi tutti
con un moderato segno positivo.
I settori
di produzione:
Suddivisione in settori di produzione per l’area Mugello-Valdisieve, anno 2005
Suddivisione in settori di produzione per l’area Mugello-Valdisieve, anno 2000
Passando ad analizzare la
distribuzione delle aziende
in base ai settori di produzione il primo dato che salta agli occhi è la continua
ascesa del settore delle costruzioni che, con il 22,6%
di imprese sul totale al 31
dicembre 2006, si conferma il ramo di attività più
diffuso in Mugello e Valdisieve. Un settore che in
sei anni (dal 2000 al 2006)
è stato capace di passare
dal 13 al 22,6%, con un
balzo di quasi dieci punti
percentuali sul totale delle
imprese.
In una situazione speculare
all’ascesa delle costruzioni
perdono invece, in maniera sostanziale, commercio
e settore manifatturiero. Il
primo nel 2006 arretra al
22% dal 22,4% del 2005
ma soprattutto dal 29,5%
del 2000. Analoga situazione per il comparto manifatturiero, passato dal 2000 al
2005 dal 20,1% del totale al 16,1% e ancora, nel
2006, al 14,5%.
Continua anche la flessione nel numero delle azien-
de agricole, che passano
dalle 1564 del 2000 alle
1516 del 2005 alle 1513
del 2006. Sostanzialmente stabili, invece, alberghi
e ristoranti e trasporti seppur, in questo ultimo caso,
con un lieve calo.
Passiamo adesso ad analizzare l’andamento dei settori produttivi all’interno dei
singoli comuni, prendendo come esempi i centri di
Borgo San Lorenzo, Scarperia, Berberino, Firenzuola e Vicchio. Come nel
2005 Borgo San Lorenzo,
con le sue 374 attività commerciali si conferma il paese maggiormente orientato
al commercio, anche se con
una lieve flessione. Le imprese di costruzioni, invece, sono le più forti a Barberino di Mugello, dove le
275 imprese presenti rappresentano ben il 28,52%
del totale ( cresciute anche
rispetto al 2005). Scarperia rimane il paese dove il
settore manifatturiero ha
la prevalenza, con 138 imprese che rappresentano il
24% del totale; Firenzuola,
invece, si conferma il comune a vocazione più spiccatamente agricola con 201
imprese (il 36 per cento del
totale, un livello stabile rispetto al 2005).
La natura giuridica
delle imprese
mugellane:
Per quanto riguarda la natura giuridica, le imprese
del Mugello e della Valdisieve anche per il 2006
si confermano per la stragrande maggioranza imprese individuali anche se,
rispetto al 2005, si osserva
una flessione percentuale
di questo tipo di attività,
che passano dal 66,4% al
59,4%.
In aumento, invece, rispetto al 2005, tutte le altre forme di attività: dalla società
di capitali, alla società di
persone.
I dati dell’ufficio Studi
e Ricerche della camera
di commercio ci aiutano
quindi a tracciare un quadro preciso ed interessante
del dinamismo della nostra
zona e della voglia e possibilità di fare impresa.
Naturalmente, per tracciare un quadro completo dell’economia della zona, questi dati sono da integrare
con studi sui livelli di produzione e di occupazione
dei singoli settori. E’ possibile infatti che, a un numero
di aziende più basso, corrispondano dimensioni d’impresa più grandi, in grado
di compensare una limitata
diffusione in termini di numerosità di imprese.
N.d.R.
Data base 9
Mugello Economia - N. 14 - Sabato 7 Luglio 2007
la crescita delle imprese
COMMERCIO
Il settore vede diminuire il suo peso relativo
MANIFATTURIERO
EDILIZIA
Le imprese di costruzioni trascinano la crescita delle aziende
Cala in numero delle ditte attive in Mugello
Nota metodologica
Le fonti ed il metodo di lavoro
Totale imprese attive registrate, area Mugello Valdisieve, anni 2000 - 2005 - 2006
Il numero 0 di Mugello Economia, nell’aprile del 2006, presentò una indagine sul
sistema produttivo locale che, partendo dai dati dell’ufficio Statistica e Studi della Camera di Commercio di Firenze, delineava numero e tipologia delle aziende
presenti sul territorio.
A poco più di anno dal quel servizio il mensile di economia del Galletto del Mugello, in collaborazione con il Cesem, è tornato sull’argomento per vedere quali sono
stati i cambiamenti avvenuti nel corso del 2006.
I dati di partenza sono stati ancora una volta quelli forniti dalla Camera di Commercio, organizzati in modo da poter essere confrontabili con la panoramica tracciata nell’aprile del 2006.
Ancora una volta l’approfondimento ha riguardato la distribuzione delle imprese
per settori di produzione, quella in base alla loro forma giuridica e la numerosità
delle attività divisa per ciascun comune. Dal punto di vista territoriale la nostra ricerca ha preso in esame i dati relativi a quindici comuni; la loro scelta si è basata
su un criterio di omogeneità geografica ed economica ed ha delineato una zona che
comprende tutto il Mugello e la maggior parte della Valdisieve.
Infine, per quanto riguarda l’intervallo temporale preso in esame dal servizio, il
lavoro è sostanzialmente consistito nell’aggiornare con i dati relativi al 2007 il lavoro che, confrontando l’anno 2000 ed il 2005, era stato fatto nel numero di aprile
2006. Le conclusioni a cui siamo giunti, talvolta prevedibili, talvolta inaspettate,
vogliono semplicemente essere un aiuto per chi, per i più svariati motivi, ha interesse a conoscere meglio il territorio in cui vive.
Agricoltura e agriturismo
Commercio on line,
corsi gratuiti per le donne
Distribuzione imprese per forma giuridica, dati 2000, 2005, 2006
Totale imprese attive registrate, area Mugello - Valdisieve, anni 2000 - 2005 - 2006
Corsi gratuiti di informatica, basati su fotografia digitale e commercio on line, per
donne che vivono nelle aree rurali e che sono impegnate in attività agricole o agrituristiche o che, comunque, occupano posizioni chiave nelle aree di campagna.
Partiranno mercoledì 11 luglio i corsi organizzati da Firenze Tecnologia, l’azienda
speciale della Camera di Commercio, con il patrocinio della Comunità Montana
Mugello. Un modo per proporre on line i prodotti tipici della nostra terra ed acquisire clienti sul vasto mercato di internet.
I corsi saranno organizzati in tre sessioni. La prima prevede di fornire alle partecipanti i primi rudimenti di fotografia digitale, allo scopo di ritrarre e promuovere
i propri prodotti su internet.
Una volta affrontato il tema di come scattare la foto si passerà alla sua elaborazione digitale, con le prime nozioni di fotoritocco utilizzando programmi liberamente scaricabili dalla rete. Negli altri incontri, invece, le partecipanti riceveranno lezioni sull’e-business e l’e-commerce per gestire il proprio negozio on line. Nella
lezione verranno presentati una panoramica di portali di commercio elettronico,
al fine di calibrare la propria offerta in funzione degli standard di mercato. Infine,
nella sessione conclusiva, i docenti parleranno della legislatura vigente a proposito del commercio elettronico. Verranno visionati i modelli di sito di commercio
elettronico realizzati dai partecipanti e saranno presentati i metodi di pagamento
PayPal e con Carta di Credito.
Le lezioni dei corsi, che saranno tenute da Lorenzo Guasti e Marci Pini, consulenti di Firenze Tecnologia, si terranno nella sala informatica della Comunità Montana del Mugello, in via Palmiro Togliatti 45 a Borgo san Lorenzo. I corsi sono
gratuiti in quanto vengono organizzati nell’ambito del programma Building Bridges, progetto transnazionale cofinanziato dal programma Leonardo Da Vinci dell’Unione Europea. Gli interessati possono contattare Firenze Tecnologia al numero 0552661023 oppure 0552661024.
10 Inchiesta
Mugello Economia - N. 14 - Sabato 7 Luglio 2007
Innovazione
resa possibile
dalla sinergia
tra Corpo
Forestale e
Istituto per la
Selvicoltura
La presenza di così
numerose specie
arboree ed arbustive,
consente di percepire
una molteplicità di
sensazioni che rendono
la visita degli Arboreti
un’esperienza unica
Risorse per il turismo
Vallombrosa: riaprono gli arboreti sperimentali
La sinergia tra Ufficio Territoriale per la Biodiversità di
Vallombrosa del Corpo forestale dello Stato, in qualità
di proprietario, e dell’Istituto Sperimentale per la Selvicoltura di Arezzo del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura
(C.r.a.), quale gestore, assicurerà la fruizione del preziosissimo patrimonio biogenetico rappresentato dagli Arboreti Sperimentali di
Vallombrosa per la stagione
turistica estiva 2007.
Si tratta di un vero e proprio museo dendrologico
all’aperto, esteso su circa
9 ettari completamente recintati, una collezione tra le
più complete al mondo per
quantità e varietà di specie
vegetali: oltre 4mila esemplari riconducibili a più di
1500 specie forestali arboree ed arbustive provenienti
da tutti i continenti. La struttura attuale deriva dai nuclei
realizzati in epoche successive a partire dal 1870,
quando Adolfo di Bérenger,
primo direttore della Scuola
Forestale di Vallombrosa,
eseguì il primo impianto.
Nati con lo scopo scientifico
di sperimentare le specie forestali da impiegarsi in selvicoltura o a fini ornamentali, successivamente, con
il sorgere delle Scuole Forestali, il ruolo degli Arboreti
è divenuto prevalentemente didattico, prima ad uso
degli specialisti del settore
e poi a disposizione di un
utenza allargata, interessata
all’educazione ambientale
in senso lato. L’evoluzione
della società industriale infine, con la prepotente affermazione della questione
ambientale, ha riproposto
in veste moderna le funzioni
scientifiche degli Arboreti;
questa volta però legate alla conservazione della biodiversità.
La presenza di così numerose specie arboree ed arbustive, abbinata al naturale alternarsi delle stagioni,
consente di percepire una
molteplicità di sensazioni
che rendono la visita degli Arboreti un’esperienza
unica. Passeggiando sotto
la straordinaria collezione
dendrologica
vallombrosana si apprezza la dimensione educativa, estetica e
sensoriale di queste autentiche cattedrali vegetali, che
evocano riflessioni e pensieri profondi esaltati da complesse reazioni extrasensoriali.
Alcuni esemplari arborei
catturano immediatamente
l’attenzione del visitatore
per le dimensioni del diametro, per l’altezza e per
la maestosità delle chiome:
sono i Giganti dell’Arboreto. Si tratta di specie provenienti dal Nord-America,
che hanno trovato nell’ambiente di Vallombrosa condizioni ottimali di crescita:
l’imperiosa Sequoia gigante, l’enorme Pinus Lambertiana, il sinuoso Calocedro e
alcuni esemplari della luminosa Douglasia verde toccano i 50 metri di altezza e si
collocano tra gli alberi più
alti d’Italia.
In primavera spiccano i colori, con l’intensità delle
fioriture che contrasta con
le sfumature di verde delle
chiome e con le tonalità gri-
gie e brune dei fusti. In autunno, invece, in assenza di
fiori e foglie, sui colori prevalgono le forme, con portamenti a volte strani e bizzarri di tante piante, esaltati
nella stagione invernale dalla presenza della neve. Come il celebre “mostro”: una
varietà pendula di Abete
bianco con sette punte che,
contorcendosi su se stesse,
si confondono e impediscono al visitatore di capire quale sia la dominante.
Come l’asiatica Cryptomeria japonica, che è presente
negli Arboreti in tutte le sue
forme e varietà: la viminalis con le fronde piangenti,
la globosa nana il cui aspetto ricorda il globo terrestre,
la elegants dal singolare
portamento
inizialmente
verticale e poi decisamente
orizzontale tanto da meritare l’appellativo di serpente.
Vi è, inoltre, negli Arboreti un importantissimo elemento formale: il viale. Solenne come quello dei tigli,
elegante come quello dei
carpini bianchi, intrigante
e misterioso come quello
dei tassi, dove la fascinosa atmosfera è determinata
dal colore che cangia secondo l’intensità della luce
e regala radiosi effetti speciali naturali di color rosso
ruggine.
Dalla metà di giugno alla
fine di agosto il personale
dell’Istituto Sperimentale
per la Selvicoltura (I.s.s.)
consentirà l’accesso agli
Arboreti tutti i giorni feriali su prenotazione telefonica al n. 055 862008.
Nei mesi di luglio e agosto, invece, all’apertura feriale su prenotazione si aggiungeranno due visite guidate giornaliere tutti i fine
settimana: sabato alle ore
10,00 e alle ore 14,30; domenica alle ore 10,00 e alle
ore 15,00.
Le visite seguono sentieri segnati non particolarmente impegnativi, sono
gratuite e durano circa un
ora e mezza. Per partecipare è sufficiente trovarsi
all’orario prestabilito presso la sede dell’Istituto Sperimentale per la Selvicoltura a Vallombrosa, ossia
SCARPERIA – Quando arte e produzione si incontrano
Gli occhiali di legno di Jochen Zeh
Un tedesco innamorato del Mugello produce artigianalmente originali montature per occhiali
aveva messo alla prova invitandomi a disegnare qualLeggerissimi, non pesano cosa di particolare tipo oropiù di 7 grammi, elegan- logi, gioielli e, perché no,
ti nella forma e soprattutto occhiali.
originali. Sono gli occhiali Così, quasi per scherzo, ho
di legno ideati e realizza- cominciato a disegnare octi da Jochen Zeh, scultore chiali e a realizzarli in lee designer di
gno.” Dopo
origini tedealcune dritte
“Gli
occhiali
sche, arrivato
“ottiche” ed
vengono
in Italia nel
un anno di
1987 per insestudi ed espedisegnati sul
guire un suo
rimenti ecco
viso della
sogno e rimache sono napersona e
sto in Mugelti gli occhialo per amore.
li di legno di
questo li
Un tipo coJochen Zeh
rende unici e
sì preciso e
che nel suo
inquadrato,
“Archipenparticolari
con un diplodolo”, lo stuma di ragioneria preso nel- dio di designer e scultura di
la sua Norimberga, stregato Scarperia, ha messo a pundalla scultura e dall’arte del to un campionario di tutto
restauro. E soprattutto entu- rispetto.
siasta di impegnarsi in ogni Ce ne sono di chiari, di rosnuova avventura.
si o a righe a seconda del leCome questi occhiali di le- gno scelto. La leggerezza e
gno.
soprattutto la loro flessibili“Un amico – racconta – mi tà deriva dall’impiego della
Serena Pinzani
betulla, o meglio di strati di una zebra.
compensato di betulla che “Gli occhiali vengono disearriva direttamente dalla gnati sul viso della persona
Finlandia, alla quale si al- – spiega ancora lo scultore
ternano due strati di seta che tedesco – e questo li rende
contribuisce
unici e paralla flessibi- In Europa sono ticolari. La
lità e alla remia non è
solo tre le
sistenza degli
una produocchiali.
zione in seaziende che
Così
sottili
rie, ma ogni
producano
ma così ropezzo è unibusti da con- occhiali in legno, co.” Ed in eftenere anche due in Germania fetti non esilenti che corste in Italia
reggono mio- ed una in Francia u n ’ a z i e n d a
pie fino ad 8
che produca
diottrie.
montature per occhiali in
La finitura dipende dal gu- legno: in Europa sono solo
sto del cliente ed è da que- tre, due in Germania ed una
sta che si riconosce l’unicità in Francia. I primi occhiadegli occhiali.
li di legno hanno già fatto
Ce ne sono di rifiniti in ci- la loro comparsa in alcuni
liegio, noce nazionale ed mercatini dell’artigianato
altri legni tradizionali ma del Mugello ed è possibice ne sono anche di origi- le ordinali presso “L’Ottico
nalissimi, rifiniti con legni del Borgo” a Borgo San Loesotici come il padouc o renzo. I prezzi oscillano dai
lo zebrano che crea moti- 135 ai 280 Euro a seconda
vi orizzontali proprio come della lavorazione.
dinanzi all’ingresso della
Sala Capitolare, sul lato destro dell’Abbazia; i gruppi
organizzati sono pregati di
prenotare in anticipo.
Ulteriori dettagli sugli
Arboreti sono reperibili telefonando all’Istituto e collegandosi al sito www.selvicoltura.org,
cliccando a centro pagina
sulla stringa “Arboreti di
Vallombrosa e di Firenze”.
L’accordo tra Cfs e Cra rafforza l’offerta di educazione ambientale di Vallombrosa. Un’offerta che a breve sarà ulteriormente ampliata con la riapertura del
rinnovato Centro Visitatori
della Riserva Naturale di
Vallombrosa.
Importanti
lavori progettati, diretti ed
eseguiti direttamente dal
personale dell’Utb di Vallombrosa, infatti, hanno
permesso di ristrutturare i
locali raddoppiandone gli
spazi espositivi che adesso occupano tutto l’edificio denominato “Tepidario” con i nuovi allestimenti, ripensati secondo i nuovi
spazi a disposizione.
Associazioni e Imprese 11
Mugello Economia - N. 14 - Sabato 7 Luglio 2007
ASSOCIAZIONI & IMPRESE .
ASSOCIAZIONI & IMPRESE è uno spazio aperto alle Associazioni di categoria, sindacati, professionisti e privati, che vogliano
dare visibilità e condividere le proprie iniziative. L’obiettivo è di approfondire la conoscenza delle varie realtà locali,
per stimolarne lo sviluppo e la collaborazione.
Nasce “Terra Nova”, e punta alla pelletteria di alta qualità
Inaugurata a Firenzuola la sede della cooperativa nata dalla Colf
Renzo Mascherini con le autorità intervenute all’inaugurazione
Il 9 giugno scorso si è svolta l’inaugurazione dell’edificio di proprietà della cooperativa Colf (che conta più
di 70 addetti e si è costituita
10 anni fa a Firenzuola per
gestire il servizio di pulizia
nei campi base per la costruzione della ferrovia dell’Alta Velocità Firenze-Bologna) nel villaggio rurale
“Il Favale”, nel comune di
Firenzuola. L’edificio – come spiega Renzo Mascherini, Presidente della COLF
- ospiterà un laboratorio di
pelletteria (creato grazie a
un finanziamento ottenuto
attraverso un bando della legge sull’imprenditoria femminile, L. 215/92),
dove lavoreranno soltanto
donne, socie della cooperativa “terra nova”, dopo un
corso di formazione professionale finanziato attraverso
un bando della Provincia di
Firenze, e organizzato dall’agenzia formativa Proforma di Borgo San Lorenzo.
La cooperativa “terra nova”
(nome che deriva dal fatto
che Scarperia e Firenzuola rappresentavano le “terre
nuove fiorentine” istituite
dalla Repubblica di Firenze all’inizio del 1300 per
salvaguardare i traffici della città di Firenze verso il
nord) è nata con un’operazione di spin off dalla cooperativa Colf per riconvertire la manodopera impegnata
nella gestione dei servizi di
pulizia nei cantieri dell’Alta Velocità in occupazione
stabile sul territorio. Il settore della pelletteria è stato
scelto in considerazione del
fatto che nella frazione di
Bruscoli esiste già da 40 anni un comparto di lavorazione della pelle di alta qualità
(Fendi, Ferragamo, Gucci,
Dolce & Gabbana, ecc.) che
mostra di conservare una
prospettiva nel futuro.
L’inaugurazione è avvenuta
con tanto di taglio del nastro
da parte del Sindaco di Firenzuola, Claudio Corbatti, benedizione di Don Carlo Giorgi e pranzo a base di
tagliatelle al prugnolo. Sono
intervenuti numerosi esponenti della politica e delle
istituzioni locali.
Nel suo intervento Claudio
Corbatti, Sindaco di Firenzuola, ha manifestato il suo
apprezzamento per l’iniziativa che si caratterizza per
tre aspetti molto positivi:
in primo luogo, il recupero di un nucleo rurale che
era ormai da decine di anni
in avanzata decadenza; le
forme con cui è stato recuperato e la bellezza del luogo, circondato da boschi di
castagni, ne fanno un sito di
pregio che fa onore a tutta la
comunità. Il secondo aspetto è quello della prospettiva
che questa iniziativa dà al
territorio, di sviluppo e opportunità di lavoro, soprattutto al comparto femminile
che nella nostra zona soffre
di più della disoccupazione.
Terzo aspetto: questa iniziativa è frutto di una sinergia fra le varie istituzioni,
i sindacati, le associazioni
di categoria, la cooperazione, che insieme hanno saputo sfruttare, valorizzandola,
l’eccellenza professionale
degli artigiani del comparto
della pelle di Bruscoli.
Per Paolo Cocchi, Consigliere della Regione Toscana, l’iniziativa rappresenta
una lezione “umana”, di come le cose siano realizzabili se ci sono persone che ci
credono, se c’è una conoscenza diretta delle situazioni, una passione, un amore
per il proprio territorio. Mascherini ha parlato inoltre di
“economia del territorio”: di
come si recuperano risorse
di saper fare, conoscenze
sepolte nelle esperienze individuali, di come poi queste esperienze possono essere messe in rete e di come a
questa raccolta di saperi si
possono fare iniezioni di innovazione. Infine Mascherini ha parlato della politica:
perchè senza la politica questa esperienza non sarebbe
nata, perché tutto in fondo è
scaturito da una esperienza
di grande investimento pubblico. “Della Tav – ha affermato - si è parlato sui giornali quasi sempre per motivi negativi come l’accusa di
essere stata fonte di sprechi.
In realtà la TAV è costata
molto perché ha fatto strade, infrastrutture, musei della pietra, e questo non è stato spreco di denaro pubblico perché qui le risorse sono
state spese bene, amministrate da persone oneste che
hanno fatto diventare questa
maggiore spesa pubblica un
investimento per promuovere lavoro e occupazione”.
Alla cerimonia di inaugurazione è poi intervenuto Stefano Tagliaferri, Presidente
Comunità Montana Mugello. “Questo progetto – ha
detto Tagliaferri -, rappresenta un modello fortemente innovativo costituito da
tre elementi: il primo è una
pervicace voglia di continuare un’impresa; per farlo si è ristrutturato un complesso architettonico che
senza l’intuizione lungimirante di Renzo Mascherini
sarebbe rimasto una rimessa
per gli attrezzi per curare il
castagneto. E’ stato costruito un sito di grande pregio,
con attenzione anche in termini architettonici per dare
gambe a un’iniziativa manifatturiera, anomala per questo luogo fortemente, anche
dal punto di vista architettonico, rurale. Questo prova
la capacità di intuire la trasversalità di un progetto che
mette in relazione aspetti
diversi in maniera innovativa: manifattura, ruralità,
ambiente, accessibilità, vivibilità. Infine - ha concluso
il presidente della Comunità
Montana - si può desiderare di continuare un’impresa
ricostruendo e attrezzando
gli ambienti ma se non si investe nella competenza delle persone questa continuità
non scatta; allora, ecco configurato il paradigma: trasversalità, recupero, investimento in competenza”.
Per Fiorenza Giovannini,
Assessore della Comunità
Montana Mugello Questo
progetto ha come componenti elementi di fragilità,
come la collocazione geografica in un comune marginale, che però possono
diventare elementi di forza grazie alle due variabili,
insite nel progetto, che oggi vengono indicate come
i connotati dello sviluppo:
l’innovazione e la qualità;
la pelletteria è un settore
tradizionale ma il comparto
di Bruscoli ha puntato sulla
produzione di qualità; inoltre il progetto collega, in un
connubio innovativo, ambiti che tradizionalmente non
vengono posti in connessione: il lavoro femminile e
l’ambientazione periferica.
Secondo Giovannini qualità e innovazione hanno trovato una sinergia in questo
progetto grazie alla forte integrazione con le politiche
istituzionali locali: nell’ambito del Patto di Sviluppo
della Comunità Montana a
cui è seguito, nel settore della formazione, il cosiddetto
“Patto Formativo”, volto
a creare un nuovo approccio di governo, una nuova
metodologia che, partendo
dall’ascolto dei bisogni dei
soggetti economici e dei
cittadini, valorizzi le competenze, nel loro sviluppo
teorico ma con l’applicazione pratica in una situazione
reale. Il presente progetto è
riuscito appunto a realizzare
una sintesi efficace fra i saperi teorici, in questo caso
sviluppati attraverso il percorso formativo specifico,
e le abilità di alcune persone – nel caso di Bruscoli le
maestre pellettiere che hanno un radicamento e un percorso già ben realizzato nella realtà – in modo che esse
si traducano in una situazione reale di sviluppo del territorio.
Per chiudere la giornata di
inaugurazione sono intervenuti Riccardo Vannini, di
Legacoop Toscana, e Paolo Raffini, presidente della
Banca di Credito Cooperativo del Mugello. “Con questa
iniziativa – ha detto Vannini
- si è realizzata una pagina
di buona pratica cooperativa, caratterizzata dal radicamento territoriale, dal
dialogo con la popolazione locale, dalla discussione
nell’ambito del consiglio di
amministrazione e dal confronto con l’associazione di
rappresentanza che l’ha sostenuta. Grazie a questa iniziativa si è evidenziato che
la cooperazione ha saputo ricavare buoni ritorni in
questo territorio: occupazione, soprattutto femminile, in un settore irto di forti
difficoltà”.
“Come banca locale – ha
affermato Paolo Raffini
- abbiamo il grande vantaggio ma anche la grande
responsabilità di vivere il
territorio a fianco dell’im-
prenditore e dei lavoratori e quindi per noi contribuiscono alla valutazione
di un’iniziativa imprenditoriale, al di là dei numeri, la serietà del progetto,
l’affidabilità, la professionalità dell’imprenditore che conosciamo direttamente e il coinvolgimento
di soggetti importanti già
soci della nostra banca come gli artigiani di Bruscoli,
che rappresentano la nostra
bandiera nel mondo perché
lavorano per griffes molto
famose. Tutti questi aspetti,
presenti nel progetto di cui
oggi festeggiamo il varo, ci
hanno portato a finanziarlo e
segnano anche la differenza
fra noi e gli altri istituti di
credito che guardano solo
alla sostenibilità finanziaria
di un progetto”.
Caterina Toccafondi, Centro
Studi Legacoop Toscana
12 Imprese & Mercati
Mugello Economia - N. 14 - Sabato 7 Luglio 2007
Start Up Consulenza
Catering, come fare per aprire un’attività in Mugello
Gentile redazione di Mugello Economia. Due numeri
fa avete pubblicato un articolo sul giro d’affari dei
matrimoni in Mugello. Mia
moglie, appassionata di cucina, vorrebbe aprire un’attività di catering per ricevimenti e matrimoni. Quale
percorso dovrà seguire per
poter iniziare una professione di questo tipo? Sono previste delle agevolazioni?
Definizione
L’attività di catering prevede esclusivamente la somministrazione di alimenti e
bevande presso il domicilio
del consumatore. Questa attività, in genere, consiste nel
fornire pasti preparati nelle
mense aziendali, scolastiche,
enti pubblici.
L’attività di banqueting, invece, consiste nel fornire pasti a domicilio per banchetti,
matrimoni, fiere ed è comprensiva anche della preparazione dei tavoli/buffet, del
servizio al tavolo, dei tavoli,
delle sedie, dei tovagliati,
delle posaterie e delle stoviglie necessari all’erogazione del servizio e del riordino
degli stessi.
La somministrazione può
avvenire in una casa privata, una residenza storica,
un’azienda, una sede congressuale, o altro
Nel caso in cui l’impresa
serva meeting aziendali, cerimonie, matrimoni, ecc., si
troverà spesso nella necessità di mettere a disposizione anche personale di servizio (camerieri) e attrezzature mobili (tende, cucine da
campo, tavoli, posate, ecc.).
Queste ultime, almeno in
parte, potranno essere otte-
nute a noleggio da imprese
specializzate, riducendo in
questo modo l’investimento
iniziale.
Autorizzazioni,
licenze e
permessi
Se l’impresa si limita alla preparazione dei pasti e
alla vendita ad altri esercizi, si rimane nell’ambito
dell’artigianato, che comporta l’iscrizione all’Albo
Artigiani della Camera di
Commercio, e la disponibilità di locali e attrezzature conformi alle normative igienico-sanitarie e di
sicurezza.
Ma anche quando è prevista la somministrazione l’attività è soggetta a
semplice dichiarazione di
inizio attività al comune
competente per territorio
e può essere iniziata dalla
data di ricevimento della
dichiarazione.(art. 48 Codice del commercio Regione Toscana L.R: 28/2005
come modificato dalla L.R.
5 giugno 2007 n. 34). Anche in questo caso devono
essere rispettate le norme
igienico sanitarie previste
dal singolo Comune:
Ad esempio il Regolamento comunale di igiene del
Comune di Scarperia prevede
ART. 38 CATERING
1. Le aziende di catering, individuate come attività che
producono e/o preparano
alimenti o prodotti
gastronomici per la somministrazione a distanza, sono
soggette al possesso dei requisiti generali di cui al Titolo II relativamente ai locali ove svolgono la propria
attività produttiva.
2. La suddetta attività è soggetta ai prescritti requisiti
anche se svolta da esercizi
già in possesso di autorizzazione sanitaria o altro titolo
abilitativo quali ad es.: panifici, laboratori di gastronomia, ristoranti, laboratori
di pasticceria, ecc.
3. Oltre ai requisiti generali
devono essere dotati di:
a) dispensa e/o deposito:
si tratta di locali destinati
esclusivamente alla detenzione di prodotti alimentari
e inaccessibili al pubblico.
Devono avere accesso preferibilmente dall’esterno,
comunque non tale da comportare l’attraversamento
obbligato della cucina da
parte delle merci in arrivo e
preferibilmente comunicare
direttamente con la cuci-
na. Sono ammessi depositi
esterni all’esercizio solo in
presenza di una dispensa.
Devono essere dotati di sistemi di protezione contro
insetti ed animali molesti.
Devono essere dimensionati all’attività e comunque
di superficie non inferiore
a 8 mq. Devono possedere
scaffalature con ripiani lisci
e lavabili; lo scaffale più basso deve avere altezza da terra
tale da consentire un’agevole pulizia del pavimento sottostante (circa 30 cm). Sono
vietati stoccaggi di prodotti
direttamente a contatto con
il pavimento. Devono possedere celle o armadi frigoriferi separati tra i diversi generi alimentari e/o dotati di appositi contenitori con coperchio e/o scomparti che consentano la separazione netta
tra i diversi generi alimentari
conservati e dotati di termometro a lettura esterna (es.
frutta e verdura; latte, burro
e latticini; pesce; ecc.);
b) un locale cucina di almeno 15 mq destinato a conte-
nere tutte le attrezzature necessarie per la preparazione
dei pasti, ubicata in modo
da non essere attraversata da
percorsi sporchi come l’entrata delle merci alla dispensa o il rientro delle stoviglie
sporche per il lavaggio. Deve avere possibilmente una
forma regolare evitando zone strette e anfrattuose difficilmente sanificabili. Deve essere realizzata in modo da evitare il più possibile percorsi di ritorno rispetto
al ciclo di lavorazione degli
alimenti (accesso materie
prime – preparazione e lavaggio – cottura – allestimento piatti) e articolata nei
seguenti settori:
- preparazione verdure con
specifico lavello e relativo
piano d’appoggio ubicato in
modo tale da non consentire
l’attraversamento della cucina da parte delle verdure non
ancora lavate;
- preparazione carni e prodotti ittici con specifico lavello e relativo piano d’appoggio;
- preparazione altri alimenti
con specifico lavello e relativo piano d’appoggio;
In ogni settore saranno presenti attrezzature specifiche
non utilizzabili per altre funzioni se non dopo sanificazione
- zona cottura dotata di attrezzature idonee e di relativa cappa aspirante per
i fumi. Nel caso di forni a
legna quest’ultima potrà essere stoccata all’interno dell’esercizio solo in piccole
quantità (tali da coprire al
massimo il fabbisogno giornaliero), in contenitori chiusi
e comunque ripulita
- zona allestimento piatti
pronti e preparazione piat-
ti freddi.
Tali reparti o settori possono
essere collocati in locali distinti e tra loro idoneamente
collegati. Nel locale cucina
deve essere sempre presente
un lavamani fornito di rubinetteria non manuale, di sapone liquido e di asciugamani a perdere.
c) Un locale o zona lavaggio
attrezzato con lavelli e lavastoviglie di dimensioni adeguate all’attività e ben separato dagli altri, adibito esclusivamente a tale uso Deve
essere ubicata in sede tale
da consentire il rientro delle stoviglie sporche e l’eliminazione dei rifiuti senza
attraversare la cucina o percorsi puliti.
d) Un locale di confezionamento degli alimenti prodotti da preparare per il loro trasporto nei luoghi di somministrazione;
e) Un locale di deposito delle attrezzature utilizzate per
l’allestimento della somministrazione a distanza (tavoli, ombrelloni, sedie, ecc.) e
per le stoviglie che dovranno
essere tenute pulite in armadi chiusi.
4. Il numero massimo di pasti che l’impianto potrà produrre dovrà essere determinato tenendo a riferimento
i parametri di dimensionamento degli spazi dettagliati
per le attività di produzione
pasti per la ristorazione collettiva.
5. La presente attività può
essere svolta nell’ambito di
attività di ristorazione a condizione che non sia esercitata
contemporaneamente a quest’ultima e ne sia data comunicazione all’Azienda Usl.
Dino Di Gennaro
[email protected]
Tribunale di Firenze - Aste Giudiziarie
Immobile
Codice Asta
e n° Procedura
Tipo di
Vendita
Data
e Luogo
Prezzo
base d’asta
LOTTO 1 – FIRENZE , VIA ALEARDI 43. QUOTA 1/3 DI UNITÀ IMMOBILIARE AD USO ABITAZIONE OLTRE
CORTE ESCLUSIVA.
LOTTO 2 – TAVARNELLE VAL DI PESA. UNITÀ IMMOBILIARE AD USO ABITAZIONE OLTRE MAGAZZINO,
POSTA IN VIA ROMITA 10/11B
Fallimento 17148/2001
Vendita all’incanto
10 luglio, ore 12,15,
Tribunale di Firenze
Lotto 1 base d’asta
39.680 euro
Lotto 2 base d’asta
128.000 euro
SCANDICCI. APPARTAMENTO AD USO CIVILE ABITAZIONE DISTRIBUITO SU DUE PIANI PIÙ MANSARDA
SITO NEL COMUNE DI SCANDICCI, VIA PISANA N. 420.
Fallimento 18058/2006
Vendita all’incanto
10 luglio 2007, ore 12,30
Tribunale di Firenze
Base d’asta 590.000
euro
BORGO SAN LORENZO – PIENA PROPRIETÀ DI APPEZZAMENTI DI TERRENI QUALIFICATI IN AREE BOSCHIVE SITI IN LOCALITÀ CERCIGNOLI – VALLEBUIA.
Fallimento 16864
Vendita all’incanto
11 luglio 2007, ore 11,00
Tribunale di Firenze
Base d’asta 15.500
euro
LOTTO 1 – FIRENZE. PIENA PROPRIETÀ DI APPARTAMENTO PER CIVILE ABITAZIONE POSTO IN VIA XIMENES N. 21 E COSTITUITO DA QUATTRO VANI PIÙ CUCINA, RIPOSTIGLIO, DUE BAGNI PIÙ INGRESSO
E DISIMPEGNO.
LOTTO 2 – PELAGO. PIENA PROPRIETÀ DI MAGAZZINO POSTO IN LOCALITÀ BOSCO, VIA ARETINA NUMERO 81, COSTITUITO DA UN UNICO AMPIO VANO E TETTOIA ESTERNA PIÙ RESEDE IN COMUNE CON
I LOTTI 3 E 5.
LOTTO 3 – PELAGO. PIENA PROPRIETÀ DI APPARTAMENTO PER CIVILE ABITAZIONE POSTO IN LOCALITÀ BOSCO, VIA ARETINA N. 81COSTITUITO DA NOVE VANI AL PIANO PRIMO E SECONDO
LOTTO 4 – PELAGO. PIENA PROPRIETÀ DI APPARTAMENTO PER CIVILE ABITAZIONE POSTO IN LOCALITÀ BOSCO, VIA ARETINA N. 81 E COSTITUITO DA SETTE VANI AL PIANO TERRA.
Esecuzione immobiliare
317/04 + 311/06
Vendita all’incanto
18 luglio 2007, ore 9,30
via Leone 10 n. 4 Firenze
Lotto 1 base d’asta
570.000 euro
Lotto 2 base d’asta
108.000 euro
Lotto 3 base d’asta
690.000
Lotto 4 base d’asta
570.000 euro.
www.tribunalefirenze.org
Imprese & Mercati 13
Mugello Economia - N. 14 - Sabato 7 Luglio 2007
Energie rinnovabili:
premiata la Montagna Fiorentina
Il presidente della
Comunità Montana
Nicola Danti
I
l riconoscimento
dell’Association for
Energy Economics
consegnato al
presidente Danti
Ivica Graziani
Reduce dal Salone dei 500
di Palazzo Vecchio, con
il premio dell’International Association For Energy
Economics in tasca, il presidente della Comunità Mon-
tana della Montagna Fiorentina, Nicola Danti, risponde
a qualche domanda sui risultati ottenuti dalle politiche energetiche della Montagna fiorentina e sulle ambizioni da concretizzare.
Come considera il premio
europeo? Un punto di arrivo o di partenza?
Un punto di arrivo per un
lavoro fatto da almeno 4
anni. Abbiamo affrontato
il tema dell’energia come
elemento strategico già nel
piano strutturale del 2003.
Da allora abbiamo perseguito una serie di progetti
sperimentali come quello
del complesso demaniale di
Rincine, il primo impianto
a biomasse della Toscana, e
quello della turbina elettrica. Esperienze pilota, grazie alle quali ora possiamo
realizzare una progettazione più ambiziosa.
Il premio è un riconoscimento ma soprattutto uno
stimolo significativo a un
impegno: far si che le bioenergie rappresentino un
elemento di sviluppo per
il territorio della Montagna
Fiorentina.
Qual è stata la strategia
vincente nel complesso di
Rincine?
Un’intuizione. Abbiamo
trovato un vecchio impianto a biomasse non più funzionante, segno che un’idea
del genere c’era già stata in
passato. Ma anche condizioni ambientali favorevoli. Per la turbina, ad esempio, la presenza di un lago
con un salto di 300 metri.
Abbiamo pensato che potevano essere utilizzati come
progetti. L’idea ci è venuta quando ancora di queste
cose si parlava poco. Siamo stati un po’ precursori
di una consapevolezza oggi diffusa.
Risultati economici ottenuti?
Con l’impianto di teleriscaldamento abbiamo ottenuto un risparmio per le
aziende del territorio. La
turbina con 50mila kW di
produzione supplisce il
fabbisogno del complesso
forestale e consente un piccolo residuo.
I nuovi progetti all’orizzonte quali sono?
Abbiamo una serie di progetti che andremo a realizzare entro l’anno, come
la costruzione di turbine
idroelettriche per la produzione di energia sulla Sieve. Per alcuni siamo già
nella fase di appalto. La
realizzazione di impianti di
teleriscaldamento riguarderà le zone non metanizzate
come la frazione di Pomino, nel comune di Rufina
e sarà finalizzata in gran
parte al riscaldamento pri-
vato. Abbiamo 95 contratti
da attivare per un totale di
circa 250 abitanti che usufruiranno del nuovo servizio. A Vallombrosa, invece,
abbiamo un minor numero
di residenti e sarà realizzato soprattutto per strutture
di interesse pubblico come
gli uffici del corpo forestale, l’abbazia, l’albergo e le
altre strutture ricettive. Infine gli interventi riguarderanno Castagno D’Andrea
dove la situazione è simile a quella di Pomino. Altri progetti che vedranno
riscaldare le case dei cittadini sono in fase preliminare.
Si punterà anche su altre
fonti rinnovabili?
Biomassa e idroelettrica
soprattutto.Gli studi sull’eolico che abbiamo fatto
hanno rilevato una serie di
siti che sarebbero particolarmente vocati. Ma necessitano di alti livelli tecnici
e di grossi investimenti dei
quali al momento non disponiamo.
Quali sono le maggiori
sfide del mercato energetico europeo? E quale sarà il ruolo delle Comunità Montane?
Le sfide sono enormi. L’investimento deve riguardare la messa a punto di nuove conoscenze. Essenziali,
per rendere le energie rin-
novabili più competitive
sul mercato. Una politica
di valorizzazione portata
avanti anche dal Governo
grazie agli incentivi messi
a disposizione. Le Comunità Montane avranno un
ruolo straordinario. Perché
la Montagna è il giacimento naturale di tutti quegli
elementi come acqua,sol
e,vento,biomassa che costituiscono la fonte delle
energie rinnovabili. La sfida è far sì che questi giacimenti siano elemento di
sviluppo per i territori e per
le popolazioni montane.
Dobbiamo acquisire maggiore consapevolezza delle potenzialità del territorio. E dobbiamo avere la capacità politica di
non farci rubare questa
opportunità dall’esterno
Chi ha voglia di rappresentare la montagna questa partita la deve giocare
per forza.
La tutela dell’ambiente,
un obiettivo delle istituzioni locali?
L’ambiente deve essere tutelato ma non può diventare un museo. Deve essere
il frutto di un grande lavoro dell’uomo. Renderlo fruibile e mantenerlo è
il compito delle Comunità Montane impegnate costantemente in campagne
di valorizzazione.
Dalla parte dei consumatori
Carburanti: i prezzi in Mugello
Ogni mese, con la collaborazione del Cesem, Mugello
Economia pubblica i prezzi alla pompa di benzina e gasolio
nelle varie zone del Mugello.
Un’operazione volta a favorire la trasparenza e rendere
un servizio in più ai consumatori. Questo mese pubblichiamo i prezzi praticati dai distributori della zona San Piero a
Sieve – Vaglia, rilevati martedì 3 luglio 2007.
Distributore
Senza
piombo
Diesel
STAZIONE DI SERVIZIO ESSO
VIA PROVINCIALE 72 - TEL. 0558498512
1.369
Servito
1.177
Servito
/
STAZIONE DI SERVIZIO SHELL VIA CASENUOVE
TEL. 0558486793
1.369
Servito
1.177
Servito
/
STAZIONE DI SERVIZIO IP VIA CASENUOVE 20
TEL. 0558498379
1.345
Servito
1.179
Servito
1.429
Servito
/
STAZIONE DI SERVIZIO TAMOIL
VIA CASENUOVE - TEL. 0558487144
1.359
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1.159
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/
/
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Fai da te
1.144
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TE. 055848114
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speciali speciali
Gpl
Metano
/
0.603
Servito
0.790
Servito
Agenzia Entrate
ENTRO IL
CHI
SCADENZIARIO LUGLIO 2007
CHE COSA
9
Soggetti che applicano gli studi di settore.
Scadenza per il versamento delle imposte per i soggetti che applicano gli studi
di settore. La scadenza si applica anche ai soggetti che partecipano a società,
associazioni e imprese soggette agli studi di settore.
18
Contribuenti soggetti alle imposte dirette e all’Irap
Versamento imposte con maggiorazione. Scade il termine per versare, con una
maggiorazione pari allo 0.40%, le imposte sui redditi, l’Irap, le addizionali Irpef,
gli acconti Irpef e Irap risultanti dal modello Unico 2007.
31
Persone fisiche non titolari di partita Iva
8
Unico 2007. Ultimo giorno per la presentazione telematica del Modello Unico
2007 da parte delle persone fisiche non titolari di partita Iva, non socie di
società di persone ed associazioni professionali e non socie di società di capitali
che hanno optato per regime di trasparenza.
Soggetti che applicano gli studi di settore
Versamento imposte con maggiorazione per i soggetti che applicano gli studi
di settore. Con un comunicato stampa il ministero dell’Economia ha reso noto
che entro questa data è possibile effettuare il versamento delle imposte per i
soggetti che applicano gli studi di settore con la maggiorazione dello 0.40%.
luglio
Lunedì
luglio
Mercoledì
luglio
Martedì
agosto
Mercoledì
14 Lavoro & Professioni
A Vicchio una “scuola”
per giovani artigiani orafi e scultori
AGENZIE PER IL LAVORO
Da Firenze Openjob
punta al Mugello
Il Gruppo Openjob è presente in
Toscana con 7 filiali ubicate in
altrettante importanti città della
Regione: Arezzo, Firenze, Certaldo, Empoli, Monsummano, Montevarchi e Prato. Ma è anche nelle aree più piccole che le sue sedi
sviluppano la propria attività: una
di queste è senz’altro il Mugello.
Zona delle montagne toscane da
sempre molto interessante per il
Gruppo ha avuto nell’ultimo anno
e mezzo un ulteriore sviluppo che
ha portato molte aziende collocate
in grandi cittadine a spostarsi soprattutto nella zona di Pianvallico,
situata tra Scarpiera e San Piero a
Sieve.
Le nostre filiali di Firenze e Prato, attive dal 2002, hanno trovato
molti nuovi clienti da sommare
ai loro storici. Anche i lavoratori mugellani mandati in missione
lavorativa dalle filiali sono in aumento: solo negli ultimi sei mesi è
stato registrato un incremento del
10 per cento.
E le altre filiali toscane? Nel primo semestre di quest’anno hanno
già impiegato 1.255 lavoratori (di
cui 488 donne e 767 uomini) di età
compresa tra i 18 e i 60 anni. Dato
molto significativo se si pensa che
l’agenzia di Montevarchi è attiva
solo da aprile 2007 e che anche
Empoli è una filiale giovane (nata a marzo 2006). I lavoratori prescelti sono in maggioranza Italiani
(840), ma troviamo un’alta concentrazione di Romeni (101), Senegalesi (74) e Marocchini (33).
La collaborazione del Gruppo nella Regione interessa sia piccole
e medie imprese che aziende di
maggiori dimensioni soprattutto
afferenti al settore calzaturiero,
tessile e metalmeccanico. In particolare, i settori di maggior impiego sono: metalmeccanica industria e artigianato, industria pelli e
cuoio, industria alimentare e, infine, industria legno e arredamento.
Le figure più ricercate sono costituite dagli operai generici e specializzati (1.035) e dagli impiegati (220).
Mugello Economia - N. 14 - Sabato 7 Luglio 2007
I
corsi, di sei mesi,
organizzati dal gruppo
“Preziosi in contrasto” e dal
Comune
Agnese Porciani
Il progetto del concorso per orafi e la successiva realizzazione
di corsi, nato dalla collaborazione tra “Preziosi in contrasto”,
gruppo di orafi fiorentini e il comune di Vicchio si sta concretizzando e mira a costituire una
realtà formativa stabile.
Il sindaco di Vicchio, Elettra
Lorini, si mostra soddisfatta
del progetto, sia perchè questo
porterà una maggior conoscenza del nostro territorio, sia per
lo staff che si occuperà dell’insegnamento all’interno di questi corsi: ci saranno infatti maestri orafi del calibro di Valerio Salvadori, Marco Frangini,
Marco Garezzini ed Elisabetta
Manetti.
Il progetto ha anche lo scopo di
riportare alla luce l’antica arte
orafa fiorentina.
Per sapere come si articolerà il
progetto abbiamo sentito proprio Valerio Salvadori.
I corsi che proporremo saranno fondamentalmente di due tipi” dice Salvadori “ se ne avremo la possibilità organizzeremo dei corsi di breve durata,
ma questo soprattutto a livello
turistico, mentre i corsi veri e
propri avranno una durata di
sei mesi; uno riguarderà l’arte orafa e un altro verterà sulla
parte scultorea: partendo dalla
lavorazione di materiali come
il bronzo arriveremo alla realizzazione di sculture, proprio
come faceva Benvenuto Cellini, noto orafo scultore, nella cui
casa natale avranno sede i corsi; naturalmente si tratterà di
opere di piccole dimensioni.
“Questi corsi saranno innovativi” prosegue “ perchè la nostra idea è quella di raccontare la nostra esperienza di artigiani di bottega, dove tutti
noi abbiamo fatto esperienze,
e metterla a disposizione de-
gli allievi cosicché anche loro
trovino un proprio stile e una
loro personalità nelle creazioni, inoltre useremo metodi innovativi per la realizzazione
dei progetti , come il disegno
al computer; vogliamo creare
la bottega del 2000, cioè riportare alla luce le botteghe
ma con tecnologie nuove.
Si terrà una mostra dove ci saranno dei progetti già realizzati, ma sarà anche possibile vedere i ragazzi all’opera nella
realizzazione di vari oggetti.
Il parere di un’orafa
“Ai giovani servirebbero tirocini nei laboratori”
Agnese Porciani
Non semplici oreficerie, in
cui acquistare gioielli e preziosi prodotti in serie; ma
vere e proprie botteghe artigiane in grado di creare pezzi unici in base alle esigenze,
le idee ed i gusti dei clienti.
Sono i laboratori orafi, presenti anche nel Mugello: in
queste “officine” dei preziosi è possibile sia arrivare già
con un’idea precisa in mente, da seguire passo dopo
passo nella sua creazione,
sia farsi consigliare e guidare nella scelta di una varietà
quasi infinita di soluzioni.
Una professione affasci-
nante quindi, anche se forse ancora poco conosciuta,
che potrebbe rappresentare
una opportunità concreta
per molti giovani desiderosi
di apprendere un mestiere
creativo.
Il Mugello, nel campo dell’oreficeria, si conferma
terra privilegiata, sia grazie ai laboratori aperti, sia
ai progetti di formazione in
procinto di essere realizzati.
Nella formazione è il comune di Vicchio, in collaborazione con la Cna, ad essere
protagonista con il progetto di apertura di una scuola
per orafi nella storica dimo-
ra di Benvenuto Cellini. In
merito a queste prospettive
abbiamo sentito il parere di
un’orafa che lavora in questo
campo da molti anni con un
proprio laboratorio a Borgo
San Lorenzo. Ecco cosa ci
ha detto:
Come hai iniziato una volta uscita dalla scuola?
Una volta uscita dalla scuola, nel 1981, ho iniziato a
lavorare da un artigiano. La
scuola non fa fare esperienza
con i metalli preziosi, si fanno solo prove con l’ottone,
dopo questa esperienza diretta durata alcuni anni, ho
aperto il mio laboratorio.
Quali sono le difficoltà per
un giovane che vuole aprire
un laboratorio?
Iniziare è molto difficile,
serve prima esperienza, ma
anche oggi è difficile farla,
perché non sono previste dalla
legge giuste condizioni e norme che permettano a noi, di
avere tirocinanti o mantenere
apprendisti.
Quindi che consiglio daresti?
Non posso dare alcun consiglio, posso solo dire che dovrebbero esserci delle leggi
che permettano alla scuola di
far fare agli studenti dei tirocini nei laboratori e quindi di
acquisire più esperienza.
La scomparsa di Pier Lorenzo Vivoli,
figura storica della Banca del Mugello
Il ricordo dell’ex Direttore nelle parole dell’attuale Direttore Generale della banca
La notizia della improvvisa scomparsa di Pier Lorenzo Vivoli, già Direttore
Generale della Cassa Rurale ed Artigiana del Mugello, oggi Banca del Mugello,
ci ha colti tutti di sorpresa:
si pensava ad un intervento chirurgico di routine,
ma, purtroppo, le cose non
sono andate come tutti speravano.
Io l’ho conosciuto nel lontano 1976, quando fui assunto presso la Cassa Rurale ed Artigiana del Mugello
e quando questa, per merito suo, aveva già raggiunto,
per quei tempi, un discreto
equilibrio economico e pa-
trimoniale. E’ stato sicuramente un Direttore lungimirante, dal momento che
è riuscito a programmare
le strategie necessarie, con
tempestività ed efficacia:
infatti, dopo la fusione tra
le allora Casse Rurali di
Piancaldoli. Coniale e lUco di Mugello, avvenuta il
31 dicembre 1972, ha prima provveduto ad equilibrare l’attivo e il passivo
del “nuovo” Istituto di Credito da lui diretto, ed a partire già dal 1976, ha ritenuto
che, per raggiungere i volumi necessari a garantire stabilità, occorreva allargare
gli orizzonti, “aggredire” il
mercato, insediarsi, geograficamente parlando, in zone
vicino alla sede di Firenzuola, tali da offrire opportunità ulteriori. Ed è stato
così. Inizialmente richiese
la gestione della Tesoreria
del Comune di Scarperia,
che fu bene accolta dall’allora Amministrazione
comunale e ciò consentì
di aumentare la produttività sulla Filiale di Luco
di Mugello, anche se l’autorizzazione per l’apertura
dello sportello, sulla piazza del medesimo comune
mugellano, pervenne ben
17 anni più tardi.
Nel 1984 venne inaugurata a Borgo San Lorenzo
la nuova filiale; nel 1991
fu la volta di quella di Vaglia, nel 1993 di quella di
Scarperia e, nel 1994, della filiale di Barberino di
Mugello, da lui fortemente voluta, inaugurata dopo
che Pier Lorenzo Vivoli aveva lasciato da pochi
mesi il suo ruolo di Direttore, per la meritata quiescenza.
La direzione di una banca
è, in genere, attività piuttosto complessa, ma lo diventa ancora di più se si
è chiamati a dirigere una
banca locale: è necessario,
infatti, sapersi muovere
convenientemente, al fine
di mantenere certi equilibri, riuscire a ben gestire i
rapporti interpersonali, le
conoscenze e le inevitabili
pressioni. In tutto questo,
credo di poter affermare
che il direttore Vivoli sia
stato attento a vagliare con
obiettività le varie istanze e
rischieste, non sempre assecondandole, se non dopo
attenta ponderazione.
Da un punto di vista umano, devo dire di averlo frequentato quasi esclusivamente in ambito lavorativo, anche se, in svariate
particolari occasioni, ho
avuto modo di apprezzarne la voglia di scherzare,
di divertirsi. Quanti incontri, quante riunioni, quante sigarette (ahinoi) fumate a breve distanza l’una
dall’altra! Spesso abbiamo anche insieme parlato
di interrompere quel vizio,
ma tacitamente abbiamo,
però, continuato con quella incoscienza ed irresponsabilità che sono soliti porre in essere coloro che non
vogliono proprio prendere
una decisione drastica.
Non ho ricevuto grandi rimproveri; andavamo
d’accordo. Certamente lo
ascoltavo e cercavo di seguire i suoi indirizzi e consigli. Aveva egli il carisma
del direttore: infatti, anche
quando era assente, era
come se fosse fisicamente
presente. Una grande dote
gli deve essere riconosciuta, quella, cioè, della discrezione: ha, infatti, sempre dimostrato di sapere
uniformare i propri atti e
le proprie parole al senso della misura e del limite. Giunto anche per lui il
tempo delle dimissioni per
il pensionamento, Pier Lorenzo Vivoli se ne è uscito
in punta di piedi, proprio
come silenziosamente, di
recente, se n’è andato da
questa vita terrena.
Il Direttore Generale della
Banca del Mugello
Giuseppe Ferretti
Lavoro & Professioni 15
Mugello Economia - N. 14 - Sabato 7 Luglio 2007
LAVORO RICHIESTE E OFFERTE
Bandi di concorso in Mugello e Firenze
TITOLO DI STUDIO
Licenza Media
Licenza Media
Licenza Media
QUALIFICA
ADDETTO DI SUPPORTO AI SERVIZI SOCIALI,
EDUCATIVI ED ASSISTENZIALI - AIUTO CUOCO
AUSILIARIO TECNICO
COADIUTORE AMMINISTRATIVO
Licenza Media
COMMESSO
Licenza Media
OPERATORE TECNICO GIARDINIERE
Licenza Media
OPERATORE TECNICO MURATORE
Diploma di Maturita’
Diploma di Maturita’
Diploma di Maturita’
Diploma di Maturita’
COLLABORATORE DI AMMINISTRAZIONE - VII
LIVELLO PROFESSIONALE
ESPERTO IN ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA
ESPERTO IN ATTIVITÀ CONTABILE ED AMMINISTRATIVA
PERSONALE CATEGORIA C1
Laurea
N. 4 BORSA DI STUDIO PER LAUREATI
Laurea
Laurea
Laurea
Attestato di qualifica
CONCORSO PER ACCESSO A CORSO
Non specificato
Non specificato
Non specificato
Non specificato
Non specificato
Altro titolo
Altro titolo
ENTE
DIRIGENTE MEDICO DI RADIODIAGNOSTICA
FUNZIONARIO PEDAGOGICO
COLLABORATORE SERVIZI ASSISTENZIALI
DIRIGENTE MEDICO DI ANESTESIA E RIANIMAZIONE
DIRIGENTE MEDICO DI UROLOGIA
INCARICO DI COLLABORAZIONE COORDINATA
E CONTINUATIVA
MUSICISTA
SCADENZA
Comune di San Piero a Sieve
21/07/07
Provincia di Firenze
Azienda U.S.L. n.10 di Firenze - Ufficio
Protocollo - Settore Concorsi
Azienda U.S.L. n.10 di Firenze - Ufficio
Protocollo - Settore Concorsi
Azienda U.S.L. n.10 di Firenze - Ufficio
Protocollo - Settore Concorsi
Azienda U.S.L. n.10 di Firenze - Ufficio
Protocollo - Settore Concorsi
C.N.R. - I.C.C.O.M. Ist. di Chimica dei
Composti Organo Metallici - Ricerca di Firenze
Opera Pia Casa di riposo “Leopoldo e
Giovanni Vanni” di Impruneta
Opera Pia Casa di riposo “Leopoldo e
Giovanni Vanni” di Impruneta
Regione Toscana - Direzione Generale
Organizzazione e Sistema Informativo
Regione Toscana - Direzione Generale
Organizzazione e Sistema Informativo
Regione Toscana - Dir. Gen. Diritto alla Salute
Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer
Comune di Sesto Fiorentino
Opera Pia Casa di riposo “Leopoldo e
Giovanni Vanni” di Impruneta
Az.Osp. Un. di Careggi - Unità Organizzativa
Amministrazione del Personale
Az.Osp. Un. di Careggi - Unità Organizzativa
Amministrazione del Personale
Comune di Lastra a Signa
27/07/07
06/07/07
06/07/07
06/07/07
06/07/07
16/07/07
05/07/07
05/07/07
05/07/07
17/07/07
20/07/07
19/07/07
12/07/07
05/07/07
19/07/07
19/07/07
04/07/07
08/09/07
1 VIOLONCELLO CON OBBIGO DELLA FILA
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
INPDAP - Istituto Nazionale di Previdenza
Fond. Orchestra Regionale della Toscana
VIOLA DI FILA
Fond. Orchestra Regionale della Toscana
01/09/07
STUDENTE
05/07/07
01/09/07
Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Infolavoro presso Centro per l’Impiego viale Pecori Giraldi 57/59 - B.S.Lorenzo (tel. e fax 055 8496931).
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Supplemento a Il Galletto
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ECONOMIA
Supplemento n. 1 al N. 821
del 7/07/2007 de “il galletto”
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Questo numero è stato chiuso in
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6 luglio 2007
Questo periodico è associato alla
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Mugello Economia - N. 14 - Sabato 7 Luglio 2007