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Compagni di Viaggio incontri lungo il cammino di rinnovamento dei percorsi di preparazione alla vita nel sacramento delle nozze. Ronchi: la sfida di portare Dio dentro la vita Negli esercizi spirituali per la quaresima predicati a Papa Francesco ed alla Curia Romana, 1 padre Ermes Ronchi ha rivolto l'ultima meditazione, straordinariamente bella, alla "domesticità" dell'Annunciazione Dio è in cucina “Santa Teresa d’Avila ne ‘Il Libro delle Fondazioni’ ha scritto per le sue monache una lettera tra cui queste parole: sorelle ricordatevi, Dio va fra le pentole, in cucina. Ma come, il Signore dell’universo che si muove nella cucina del monastero, fra brocche, pentole, stoviglie, casseruole e tegami? Dio in cucina, significa portare Dio in un territorio di prossimità. Se non lo senti domestico, cioè dentro le cose più semplici, non hai ancora trovato il Dio della vita. Sei ancora alla rappresentazione razionale del Dio della religione”. Nella meditazione di Ermes Ronchi la contemplazione di Maria mette sotto gli occhi di chi ama la Chiesa "lo strappo più drammatico della nostra fede: il “Dio della religione” che "si è separato dal Dio della vita”". Questo strappo riguarda particolarmente i percorsi di preparazione al matrimonio cristiano, quando non sanno dire come Dio entri, cambi, trasformi, trasfiguri nel concreto e nel quotidiano la vita delle coppie e delle famiglie, allontanando così Dio dalla loro vita. 1 padre Ermes Ronchi è sacerdote dell'ordine dei Servi di Maria, teologo e docente accademico, parroco ed autore. Suoi i commenti al Vangelo della domenica sul quotidiano Avvenire. Invece “Il primo annuncio di grazia del Vangelo è consegnato nella normalità di una casa”, nel luogo dove ognuno è se stesso. Ed è lì che “Dio ti sfiora e ti tocca”. "La donna di Nazareth, come donna di casa, ci lancia una sfida enorme: passare da una spiritualità che si fonda sulla logica dello straordinario ad una mistica del quotidiano”. E in questo quotidiano il sentimento prevalente è la gioia. Lo sono le prime parole dell’Annunciazione: “Rallegrati Maria”. Perché quando Dio si avvicina “porta una promessa di felicità". Ma cosa vuol dire portare Dio dentro la vita di ogni giorno? Vuol dire vivere con Dio nel cuore. Significa guardare ogni cosa con lo sguardo di Dio, ascoltando cosa suggerisce al cuore, consapevoli di essere in ogni istante abbracciati da Lui, senza condizioni, così come siamo, basta che glielo permettiamo. Significa consegnare nel suo abbraccio ogni istante, ogni piatto lavato ed ogni rientro dal lavoro, ogni mettersi a tavola ed ogni gioco con i bimbi, ogni discussione di sposi ed ogni amore dei corpi, ogni bacio ed ogni buonanotte. Significa vivere con Dio nel cuore ogni nostro sogno sui figli ed ogni gioia insieme, l'impegno del lavoro e la stanchezza, il venire lento delle nostre rughe, le nostre debolezze ed il nostro perdono. Di per sé non è difficile. Non costa dolore, non costa denaro, non è complicato. E' solo conversione, il cuore che si volge alla sua presenza, la nostra vita di sposi e di genitori che accetta di stare in braccio a Dio come un bimbo amato. Ci vuole solo tempo dato all'amore, per abbandonarsi alle sue Parole, e diventare in Lui, Sposi di ogni giorno, Pane della Vita. Così, vivendo in Lui, ogni istante trova la sua verità. Ogni fatica è dono di amore, ogni sofferenza è offerta di salvezza, i giorni e la morte sono intrisi di Vita Eterna, pienezza di gioia donata e ricevuta, ed ogni sguardo contempla immensità e mistero.