Shopping: la rimonta di Via Torino
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Shopping: la rimonta di Via Torino
Estratto da pag. Venerdì 24/10/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Ezio Mauro 48.338 Nuovi marchi, meno chiusure la rinascita di via Torino Via Tonno, strada dello shopping in forte ripresa Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress L \URA1UGNOLI A CONFERMA è attesa per lo shopping di Natale ma i segnali fanno gia ben bperare: via Torino torna a proporsi come area preferita per gli acquisti, tanto da spingere diversi marchi a trovare location in tutta fretta. SEGUE A PAGINA II Shopping, la rimonta di viaTorino mmmmm^mfmmm:,IBBBIBHHHHHHHIBIBHB^BÌMBBHHHHHÌ «••••••••^•H mmmmmmmmmmmmmmm affitti bassi e marchi per i giovani Nel rating dellestrade commerciali conferma perii quadrilatero del lusso in calo i corsiXXII Marzo e Vercelli LAURA FUGNOLI Si parla di noi abbigliamento casual, il marchio Alcott, tutto italiano, è pronto a inaugurare un grande punto vendita (1.600 metri quadrati su cinque piani tra showroom e quartier generale) al posto di McDonald's, Nike ha aperto a settembre, i cosmetici Lush Pag. 1 Estratto da pag. Venerdì 24/10/2014 1 inaugureranno a breve, mentre nel settore food la via è stata ap Direttore Responsabile Diffusione Testata Ezio Mauro 48.338 I passaggi in via Torino dati in milioni Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress pena scelta per l'apertura di Magnum e Cioccolati Italiani. I locali sfitti, in via Torino, sono passati dal 17 per cento, triste record del 2012, all'attuale 5 percento, considerato fisiologico, dato il turn over e alcune ristrutturazioni in corso, come quello dello storico palazzo Ras all'angolo con Santa Maria Seltrade, progettato da Portaluppi negli anni Trenta I consumatori, si sa, sono ondivaghi, sispostano aflussi, edopo aver invaso la centralissima area Vittorio Emanuele-Duomo, «tendono ora a riversarsi lungo il chilometro di via Torino, con passaggideipedoni-consumatori che in un anno hanno superatogli 11 milioni,epuntedi 14nei weekend» spiega Gianenrico Buso,dellasocietàReno,cheper Confimprese ha redatto un'indagine sul retai! milanese, con un conteggio di pedonalità calcolato attraverso un algoritmo che mette insieme i fatturati dei negozierilevamentisulcampoa più ore del giorno. In base all'entità dei passaggi rilevati, Reno, come Moody's, ha stilato un rating delle vie dello shopping milanesi. E per via Torino il rating si attesta ora ad AAA, contro la doppia Adello scorso anno. «Per consumatori e commercianti— spiega Buso— via Torino è sempre stata la zona cosiddetta di rinforzo, cioè la strada su cui siriversano i milanesi nel weekend quando corso Vittorio Emanuele è oggettivamente inaccessibile per troppa folla Orasièpassati a considerarla una strada di prima scelta con marchi che decidonodiaprire flagship, soprattutto di moda giovane». Via Torino accoglie circa 120 punti vendita, e se ora gli spazi tra via Orefici e piazza San Giorgio piacciono tanto ai commercianti è anche per i canoni di locazione, ben più abbordabili rispetto a quelli del vicino corso Vittorio Emanuele. Per un nego zio di 100 metri quadri in via Torino bastano ISOmila euro annui di media, contro i 3 Zumila di Vittorio Emanuele e i 400mila euro di piazza del Duomo, che rimane comunque la zona più frequentata, con 20milioni di passaggi all'anno. Soddisfattodella "riscoperta" di via Torino anche Giampaolo Mignone, vicepresidente di Si parla di noi OPENINGSOON Molte le catene di abbigliamento che hanno scelto via Tonno per i flussi di acquirenti m crescita ma anche per i prezzi di locazione più bassi Anvit, associazione che raccoglie gran parte delle realtà commerciali della via: «I tempi cambiano, si estremizzano le esigenze, si riempie Montenapoleone col superlusso, ma si affolla anche viaTorino,dovec'èspazioperun mercato reale, quello di profilo meno alto ma molto voluminoso, acuì si aggiunge unabellafetta di turisti stranieri, perlopiù giovani». Che via Torino sia pedonale o meno, poco importa: i progetti di pedonalizzazione ci sarebbero, secondo Mignone, ma manca la volontà, «del resto Pag. 2 Estratto da pag. ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress è come se fosse già pedonale. Nessuno si sognerebbe di arrivarci in macchina, senza Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile Venerdì 24/10/2014 1 marciapiedi rattoppati in alcuni punti e le grate sgangherate che fanno inciampare i passanti: «I pedoni, specie nel weekend, sono distratti, catalizzati dalle vetrine, e la pavimentazione — puntualizza Mignone— dovrebbe facilitare il passeggio, non appesantirlo. Abbiamo scritto più volteagli uffici tecnici comunali, al momento senza riscontro», mail Comune, interpellato, promette migliorie, se non per Natale, almenoperExpo, quandola zona sarà presa d'assalto. Nella mappa dello shopping nelle strade milanesi più centra Direttore Responsabile Diffusione Testata Ezio Mauro 48.338 Per uno spazio di 100 metri quadrati bastano ISOmila euro all'anno contro i 400mila che si spendono in piazza Duomo EL CASO/IL NEGOZIO DI ARTICOLI PER FUMATORI AL PASCIÀ INAUGURO LE SUE VETRINE NEL 1906 Boiserie e pipe di design, così resiste la tradizione ESISTE, conle sue boiserie inlegno scuro e l'atmosfera dei fumoir 'altritempi.AlPascià,raffinato negozio di articoli per fumatori, ha apertolesuevetrinenell906inviaTorino 61, nel cinquecentesco Palazzo Casati Stampa e lì e rimasto. E gli affari, spiega Cosimo Sportelli, che della bottega storica e oggi l'amministratore delegato, non hanno mai risentito della crisi, nonostante la via si sia caratterizzata, almeno negli ultimi 50 anni, per il suo pubblico giovane e informale. A chi obietta che la pipa li, da sempre deputate agli richiami un modo ormai antico di acquisti non-food, c'è chi sale e fumare. Sportelli risponde con dati alla chi scende: in gran spolvero, o «Oltre il 50% dei nostri clienti e meglio rispolvero, anche la vicina mano: under^, e si tratta di turisti e milanesi in via Dante che ha conquistato una eguai misura. La pipa sta vivendo da tripla A nel "survey" di Reno, con qualche anno una forte rinascita e per quasi 15 milioni di passaggi annui. Fuori classifica, pur così vicine, rimangono la desolante via Mazzini e l'area verso piazza Missori, in attesa che una riqualificazione possente le renda più attraenti per il settore retail. La migrazione dello shopping, sempre copiosa nelle vie del lusso (Montenapo, Spiga, Manzoni) ha lasciato invece sguarnite alcune vie, che invece le A le hanno perse. Corso XXn Marzo, per esempio ha subito in un anno un downgrading da AA a BBB con 2,3 milioni di passaggi annui. Anche l'elegante corso Vercelli non riesce a tornare ai fasti di due decenni fa, arranca con 3,6 milioni di passaggi e una A soltanto. Stazionaria, con una A anchela vicina viaBelfiore, mentre l'area Corso Comò-corso Garibaldigodequest' annodiunupgrade(daBBadA) graziealnuovopolointornofascinod ellanuova piazza Gae Aulenti, che ha attirato negli ultimi 12 mesi quasi 5 milioni di passanti-clienti. Si parla di noi fino i ragazzi ne sono attratti, magari ora si soffermano di più su quelle di design». Insomma, basta ingegnarsi, e in undistrettodelloshoppinggiovanec'e posto anche per il fascino del passato. Al Pascià aprì agli inizi del Novecento come showroom e centro di riparazione; il suo fondatore, il signor Carati, aveva una grande manifattura di pipe a Pavia e la scelta per mettere in bella mostra il suo prodotto artigianale ricadde su via Torino, ai tempi molto trafficata e ben frequentata. E le generazioni che si sono susseguite dietro al bancone del negozio nel corso di quasi 110 anni, mai hanno pensato di cambiare sede: «Siamo stati tentati, un paio d'anni fa, di spostarci nel quadrilaterodellamoda-spiegaSportellima avremmo deluso una clientela affezio LACIIENTELA Da noi vengono molti under 40 e gli affari continuano a andare bene La bottega in una foto storica nata che ormai ci localizza qui e qui vuole continuare a trovarci». Inutile dire che Al Pascià e una mosca bianca che tale rimarrà: «Certo, a nessun sciur Brambilla verrebbe in mente oggi di aprire una piccola bottega in via Torino, ormai c'è il franchising, il grande marchio che apre più punti vendita. Ed e un peccato - continua Sportelli -perche, con troppa omologazione, si perde una sorta di biodiversità del commercio». Per fortuna, questa e la convinzione di Sportelli «sta tornando in gran voga "lo struscio" in centro.Lagentesiestancatadi centri commerciali in periferia e anzi, proprio dalle periferie, arriva un folto pubblico». a fu.) Pag. 3