il responsabile delle risorse umane
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il responsabile delle risorse umane
Il Cinema Teatro Alcione augura a tutti i soci del Cineforum Buone Feste e comunica che dal 24 dicembre sarà proiettato il film: “RAPUNZEL” di Nathan Greno, Byron Howard - Durata 1h 34’ Venerdì 24 e Sabato 25 dicembre Da Domenica 26 a Giovedì 30 dicembre ore 16.30 - 18.30 ore 15.30 - 17.30 Ingresso intero € 6,50 - ridotto e mercoledì € 4 Maggiori informazioni sul nostro sito www.teatrostabileverona.it o allo 045/8400848 Anche durante le vacanze di Natale, presentando la tessera alla cassa, i soci del Cineforum Alcione hanno diritto all’acquisto del biglietto ridotto a € 4 (utilizzando le 12 riduzioni presenti sulla tessera*) * il diritto alla riduzione è riservato ai titolari della tessera 11 IL RESPONSABILE DELLE RISORSE UMANE (The Mission of the Human Resources Manager) Lunedì 10 gennaio Martedì 11 gennaio Mercoledì 12 gennaio Giovedì 13 gennaio ore 16.00 - 18.30 - 21.00 ore 15.30 - 17.45 - 20.30 ore 16.00 - 18.30 - 21.00 ore 16.30 - 19.00 - 21.30 Regia: Eran Riklis Con: Mark Ivanir, Gila Almagor, Julian Negulesco, Irina Petrescu, Guri Alfi Durata:1h 43’ - Drammatico - Germania, Francia, Israele 2010 È già in odore di Oscar il nuovo film di Eran Riklis: dopo “La sposa siriana” e “Il giardino di limoni”, ma con colori più rarefatti, con una vena polemica meno tranchant e una morale più umana che politica, il regista israeliano firma un’altra pellicola ispirata. Un’altra incursione nelle pieghe più riposte del vivere quotidiano. Un’altra vivisezione delle disparità sociali e delle ipocrisie burocratiche. “Il responsabile delle risorse umane” è una singolare prova di contaminazione tra commedia e tragedia, un accorto dosaggio di ironia, avventura e denuncia politica. Tratto dal libro omonimo di Abraham Yehoshua, l’ultima partitura diretta da Riklis mescola pubblico e privato in una condanna estesa dell’indifferenza, del silenzio strategico, dell’omissione calcolata. Julia Regajev, cittadina di un imprecisato Paese dell’ex blocco sovietico, muore in un attentato kamikaze nel cuore di Gerusalemme. Il suo corpo giace dimenticato all’obitorio. Un giornalista (“il serpente”) scopre che la donna lavorava come operaia in una fabbrica cittadina e accusa il capo dello stabile di disumana negligenza. Per riabilitarsi, l’ex datore di lavoro incarica il responsabile delle risorse umane di identificare la vittima e di scortarne il corpo nel Paese d’origine. Il messo designato è un burocrate inaridito, fresco di divorzio: un uomo solo, alienato, indifferente all’umanità indistinta che il suo lavoro lo porta a giudicare. Il viaggio al seguito di un corpo disfatto, di una storia falciata nel più assordante dei silenzi, sarà, per questo anonimo esecutore di ultime volontà, una seconda iniziazione alla vita: l’occasione per rianimare desideri intorpiditi e pulsioni di- menticate. L’abilità del regista sta nella scelta tonale: quella che sulla carta (e la carta è quella densa, verbosa, malinconica del maestro Yehoshua) era un percorso espiativo seguito in piena concentrazione, sul grande schermo si traduce in una ritmata, a tratti ludica avventura cavalleresca. Il “responsabile” del titolo è un picaro goffo e inavveduto, un antieroe donchisciottesco circondato di figuri ambigui, cardo solitario in una grottesca stilizzazione del mondo (in)civile. Riklis sviluppa, in questa sua ultima prova di cinema politicizzato, una verve comica impensata: un’attitudine all’ironia come strumento di verità che mancava ai suoi film precedenti. E che rende “Il responsabile delle risorse umane” una dissertazione completa sul mal di vivere e sul vivere male: un romanzo-reportage che polemizza rinunciando agli slogan; che stempera l’urgenza politica nella fotografia di una resurrezione interiore; che dissacra la tragedia ma senza tradirla. 12 SERAPHINE (Séraphine) Lunedì 17 gennaio Martedì 18 gennaio Mercoledì 19 gennaio Giovedì 20 gennaio L ore 16.00 - 18.30 - 21.00 ore 15.30 - 17.45 - 20.30 ore 16.00 - 18.30 - 21.00 ore 16.30 - 19.00 - 21.30 Regia: Martin Provost Con: Yolande Moreau, Ulrich Tukur, Anne Bennent, Geneviève Mnich, Nico Rogner, Adélaïde Leroux, Serge Larivière, Françoise Lebrun Durata:2h 5’ - Drammatico - Francia, 2010 a storia dell’umanità è ricca di personaggi che hanno contribuito molto ad arricchire il patrimonio culturale, soprattutto artisti, o anche persone che non hanno avuto un riconoscimento dovuto al loro innato talento, ma che hanno comunque lasciato un’eredità storica con dipinti o romanzi o quant’altro. Séraphine Louis appartiene a questi personaggi talentuosi. Martin Provost, regista, ispirato dalla leggerezza ed innocenza di Séraphine Louis, le dedica un film delizioso e denso di forza umana. Séraphine (Yolande Moreau) lavora come governante presso famiglie dell’alta borghesia francese. Questa donna dall’apparenza bonacciona e remissiva, vive in un mondo tutto suo. Un mondo fatto di sogni, di luci e di colori, di alberi immensi e di fiori variopinti e profumati. Questo mondo Séraphine sa realizzarlo in dipinti che catturano la sensibilità e lo stupore di chi li guarda. Ed è proprio un famoso critico d’arte, Wilhelm Uhde (Ulrich Tukur), che nel 1913 avendo assunto nella sua casa a Senlis, vicino Parigi, Séraphine Louis, scopre il talento di questa donna goffa, ma che sa guardare il creato come pochissimi, ed altrettanto sa rendere ciò che osserva con dipinti straordinari e da grande artista. Purtroppo lo scoppio della guerra allontana Uhde dalla Francia e da Séraphine, e quando ne fa ritorno l’interesse per la donna è quasi inspiegabilmente scomparso. L’abbandona! Intanto la sensibilità di Sèraphine è notevolmente alterata, tanto che finirà rinchiusa in un manicomio ed a poco a poco non produrrà più alcuna delle sue splendide opere, finendo nel dimenticatoio. Martin Provost è stato catturato dalla storia di questa donna di grande talento, ma relegata in una condizione sociale infima, contesto in cui non è presa in alcuna considerazione. Provost racconta la storia vera di Sèraphne, con uno stile personale ed una regia che caratterizza i personaggi senza cadere nel didascalico. Un lavoro che conquista ed affascina, che quasi rende palpabile lo spirito artistico della donna Sèraphine, intriso di purezza mistica, di religiosità, cullato da quella vena naif che fa di Sèraphine Louis l’incarnazione di un’arte primitiva, ricca e pregnante di mistero creativo. “Sèraphine”, omaggio alla donna semplice e complessa, alla sua arte ignorantemente calpestata, ha conquistato 7 premi Cèsar : Miglior attrice, Miglior film, Miglior sceneggiatura, Miglior musica, Miglior fotografia, Miglior set design, Migliori costumi, ed è candidato all’Oscar come miglior film straniero. Senza alcun dubbio l’interpretazione di Yolande Moreau è da Oscar! La fotografia cattura in modo sublime nel rendere la bellezza e la maestosità della natura attraverso lo sguardo puro e felice di Sèraphine Louis. AL TEATRO NUOVO: “LA BANDA DEI BABBI NATALE” di Paolo Genovese - Durata 1h 40’ Da Giovedì 23 dicembre ore 15.30 - 17.30 - 20 - 22 Teatro Nuovo - Piazza Viviani, 10 - 37121 Verona Maggiori informazioni sul nostro sito www.teatrostabileverona.it o allo 045/8006100