programma - Laboratorio di sintesi finale A3

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programma - Laboratorio di sintesi finale A3
 ETICA_AMBIENTE_ENERGIA Scenari, strumenti e applicazioni di ecodesign Richard Buckminstr Fuller, Studi di aerodinamica, 1932. Facoltà di Architettura di Ferrara Corso di laurea in Design del Prodotto Industriale, a.a. 2011‐2012 LABORATORIO DI SINTESI FINALE A3 CORSO DI ECODESIGN Prof. Davide Turrini « L’era dei combustibili fossili ha portato con sé un’infrastruttura energetica fortemente centralizzata, con la conseguente centralizzazione dell’infrastruttura economica, che ha favorito pochi rispetto ai molti. L’allargamento del divario fra ricchi e poveri ‐ o, attualmente, fra connessi e disconnessi ‐, che si è verificato nel secolo scorso, è attribuibile, e non in modesta misura, alla natura stessa del regime energetico dei combustibili fossili. Oggi, all’alba dell’era dell’idrogeno, è possibile immaginare un’infrastruttura energetica decentralizzata, che riesce a supportare una democratizzazione dell’energia, permettendo a individui, comunità e nazioni di reclamare la propria indipendenza, pur accettando la responsabilità che deriva dalla reciproca interdipendenza. Nei primi anni Novanta, all’inizio dell’era di Internet, la domanda di “accesso universale” all’informazione e alla comunicazione divenne lo slogan di una generazione di attivisti, consumatori, cittadini e leader politici. Oggi, alle soglie dell’era dell’idrogeno, la domanda di accesso universale all’energia dovrebbe spronare una nuova generazione di attivisti a dare il proprio contributo per creare i presupposti del ristabilimento di comunità sostenibili. Se questo accadesse, potremmo cominciare a riglobalizzare l’energia lungo linee completamente nuove: questa volta, l’energia scorrerebbe orizzontalmente, da una casa all’altra, da un quartiere all’altro, da una comunità all’altra, creando un’estesa infrastruttura energetica decentralizzata in grado di promuovere i valori di autosufficienza e interdipendenza. Se tutti gli individui e le comunità del mondo diventassero produttori della propria energia, il risultato sarebbe un radicale cambiamento di configurazione dei flussi di potere: non più dall’alto verso il basso, ma dal basso verso l’alto». Jeremy Rifkin, Economia all’idrogeno. La creazione del Worldwide Energy Web e la redistribuzione del potere sulla terra, Milano, Mondadori, 2002, pp. 295‐296. «Per ecodesign s’intende un criterio di progettazione che ha come scopo fondamentale quello di minimizzare l’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita del prodotto. Il prodotto è considerato come un sistema: tutti gli elementi che servono a un prodotto per sviluppare le sue funzioni (consumi, imballaggi, reti energetiche ecc.) devono essere valutati nella progettazione. Gli obiettivi dell’ecodesign sono: ‐ minimizzare l’impatto ambientale secondo un approccio multicriterio […]; ‐ ridurre i costi di produzione (per esempio attraverso la riduzione del tempo di assemblaggio, del peso e del numero delle parti meccaniche); ‐ ridurre i costi dovuti alla legislazione che segue il criterio del “danno ambientale”, ovvero del “chi inquina paga” […]. L’idea che esista un ecodesign può portare a pensare che possa esistere un design “non‐eco”, ovvero nel quale è possibile non considerare o mettere agli ultimi gradini della scala delle priorità la configurazione ambientale dei prodotti. In realtà gli aspetti ambientali hanno oggi lo stesso peso di quelli funzionali, prestazionali, comunicativi e produttivi». Laura Badalucco, Medardo Chiapponi, Energia e design. Innovazione di prodotto per la sostenibilità energetica, Roma, Carocci, 2009, p. 61. OBIETTIVI e CONTENUTI Preconizzato nella prima metà del Novecento dalle teorie e dall’opera di progettisti come Buckminster Fuller e Ralph Erskine, l’ecodesign si struttura come approccio operativo socio‐
ambientale negli ultimi decenni del secolo, sotto l’impulso dei programmi e delle azioni internazionali relativi allo sviluppo sostenibile e grazie al contributo di teorici quali Vance Packard, Victor Papanek, Jeremy Rifkin e Serge Latouche. Oggi l’ecodesign è un vero e proprio criterio progettuale interdisciplinare, caratterizzato da scenari applicativi diversificati e multiscalari, come anche da metodologie operative che investono la configurazione di prodotti e sistemi nel loro intero ciclo di vita. Il corso di ecodesign, all’interno del Laboratorio di Sintesi Finale A3 del Corso di Laurea in Design del Prodotto Industriale, è finalizzato a trasferire agli studenti un inquadramento generale di tali scenari e di tali strumenti, unitamente ad una consapevolezza critica sulla complessità delle problematiche connesse alla sostenibilità ambientale. Temi portanti dell’offerta formativa saranno: l’identificazione e l’interpretazione del contributo di precorritori e teorici dell’ecodesign e più in generale delle visioni olistiche relative a scenari socio‐ambientali, architettonici e produttivi sostenibili; l’analisi dei caratteri dell’innovazione per l’ecodesign; l’individuazione e la conoscenza degli strumenti normativi e operativi della disciplina; lo studio dei materiali e delle applicazioni di ecodesign nei molteplici settori produttivi con una particolare attenzione alle esperienze significative in termini di riduzione dei consumi energetici, di abbattimento dei rifiuti e di riciclaggio. Il corso rivolgerà una particolare attenzione anche all’analisi di applicazioni di ecodesign nella progettazione di componenti e sistemi costruttivi per l’architettura. ATTIVITA’ DIDATTICHE Dal primo semestre l’attività didattica si svilupperà attraverso lezioni frontali, seminari e laboratori assistiti con revisioni tenute continuativamente dalla docenza finalizzate all’elaborazione di una esercitazione scritta; tale lavoro ha lo scopo di accostare operativamente gli studenti ai temi e ai metodi dell’ecodesign attraverso un lavoro di ricerca e di studio svolto su fonti dirette e indirette. Nel secondo semestre la didattica si articolerà principalmente in attività seminariali per il completamento dell’esercitazione scritta e di affiancamento nello sviluppo del lavoro di tesi finale. TEMI DELLE LEZIONI PROLEGOMENI ALL’ECODESIGN Buckminster Fuller: strutture in movimento e geometrie energetiche PROLEGOMENI ALL’ECODESIGN Ralph Erskine: ambiente, utilità, partecipazione L’AVVENTO DELL’ECODESIGN Eventi, visioni, scenari L’INNOVAZIONE PER L’ECODESIGN. Processi, prodotti, comportamenti Riduzione materica e dimensionale, sostenibilità ecologica, design sistemico IL DESIGN DEI MATERIALI 1 Leggerezza, adattabilità, durevolezza, multifunzionalità, riciclo IL DESIGN DEI MATERIALI 2 Biopolimeri, biocompositi e bioenergetici verso un’eterna rinnovabilità RINNOVABILE, LOCALE, DISTRIBUITA: L’ALTRA ENERGIA ENERGIA_LUCE_MOVIMENTO Ecodesign per l’illuminazione, gli elettrodomestici e i trasporti NANOTECNOLOGIE PER L’ECODESIGN LCA ‐ LCD. Life Cycle Assessment ‐ Life Cycle Design Politiche e normative, metodi di valutazione, applicazioni IL DESIGN DEI SERVIZI Dall’artefatto alla prestazione, dal possesso all’utilizzo PAPER DESIGN Furniture, packaging, architecture CLOROFILLA. Oggetti e architetture viventi L’anima vegetale dell’ecodesign ECO‐CHIC Un fashion design etico e sostenibile IL LOW COST DESIGN DEL TERZO MILLENNIO Design anonimo e creatività spontanea ESERCITAZIONI E VALUTAZIONE Colloquio intermedio Al termine del primo semestre il grado di avanzamento della preparazione di ogni studente sui temi generali dell’ecodesign sarà valutata in un colloquio. Il risultato della prova orale costituirà un dato parziale utile per la valutazione finale del laboratorio. Il colloquio riguarderà: ‐
i temi delle lezioni tenute durante il semestre dalla docenza; ‐
l’approfondimento delle teorie e dell’opera di un autore a scelta tra Buckminster Fuller e Ralph Erskine; ‐
i contenuti del volume • Laura Badalucco, Medardo Chiapponi, Energia e design, Roma, Carocci, 2009; ‐
i contenuti di un saggio a scelta tra quelli sotto riportati: • Serge Latouche, La scommessa della decrescita, Milano, Feltrinelli, 2007; • Jeremy Rifkin, Economia all’idrogeno, Milano, Mondadori, 2002. Esercitazione scritta finale Nel corso del secondo semestre gli studenti dovranno elaborare una esercitazione scritta costituita da un saggio originale di almeno 40.000 battute (spazi compresi) corredato da foto e disegni. Il testo dovrà approfondire analiticamente e criticamente un tema di ecodesign concordato con la docenza e auspicabilmente orientato nell’ambito di intervento della tesi finale. L’esercitazione, da svolgere singolarmente o in coppia, dovrà essere sviluppata dagli studenti con attività di studio autonomo e durante seminari assistiti e revisioni; essa sarà oggetto di una specifica valutazione che confluirà nel voto finale del laboratorio. L’elaborato scritto sarà presentato stampato in formato A4, sarà impaginato in verticale e rilegato. BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO Prolegomeni all’ecodesign Roberto Grimaldi, R. Buckminster Fuller: 1895‐1983, Roma, Officina, 1990, pp. 121; Anna Rita Emili, Richard Buckminster Fuller e le neoavanguardie, Roma, Kappa, 2003, pp. 299; Michael John Gorman, Buckminster Fuller. Architettura in movimento, Milano, Skira, 2005, pp. 207. Stefano Ray, Ralph Erskine: architettura di bricolage e partecipazione, Bari, Dedalo, 1978, pp. 94; Peter Collymore, The architecture of Ralph Erskine, Londra, Academy, 1982, pp. 224; Peter Collymore, Ralph Erskine, (con una nota critica introduttiva di Anna Maria Porciatti), Firenze, Alinea, 1986, pp. 223. Visioni Victor Papanek, Progettare per il mondo reale, Milano, Mondadori, 1973, pp. 349; Vance Packard, I persuasori occulti, Torino, Einaudi, 1958, pp. 271; Donella Meadows, Dennis Meadows, Jorgen Randers, I nuovi limiti dello sviluppo, La salute del pianeta nel terzo millennio, Milano, Mondadori, 2006, pp. 386; Jeremy Rifkin, Economia all’idrogeno. La creazione del Worldwide Energy Web e la redistribuzione del potere sulla terra, Milano, Mondadori, 2002, pp. 348; Gianfranco Bologna, Manuale della sostenibilità. Idee, concetti, nuove discipline capaci di futuro, Milano, Edizioni Ambiente, 2005, pp. 315; Herman Daly, Oltre la crescita: l’economia dello sviluppo sostenibile, Torino, Edizioni Comunità, 2001, pp. 325 ; Serge Latouche, La scommessa della decrescita, Milano, Feltrinelli, 2007, pp. 215; Osvaldo Pieroni, Fuoco, acqua, terra e aria. Lineamenti di una sociologia dell’ambiente, Roma, Carocci, 2001, pp. 334. Materiali, progetti, prodotti Marinella Ferrara, Materiali e innovazione nel design, Roma, Gangemi, 2004, pp. 94; Carla Langella, Nuovi paesaggi materici. Design e tecnologia dei materiali, Firenze, Alinea, 2003, pp. 207; Carla Langella, Hybrid design: progettare tra tecnologia e natura, Milano, Franco Angeli, 2007, pp. 158; Material ConneXion (a cura di), Materials matter, Bologna, Compositori, 2009‐2010, voll. III eIV; Nicola Stattmann, Ultra light ‐ super strong. A new generation of design materials, Basilea, Birkhauser, 2003, pp. 147; Silvia Barbero, Brunella Cozzo, Ecodesign, Milano, Gribaudo, 2009, pp. 349; Alastair Fuad‐Luke, Eco‐Design. Progetti per un futuro sostenibile, Modena, Logos, 2003, pp. 352; Daniele Pario Perra, Low cost design, Cinisello Balsamo, Silvana, 2010, vol. I, pp. 215; Valeria Tatano (a cura di), Verde: naturalizzare in verticale, Sant’Arcangelo di Romagna, Maggioli, 2008, pp. 229. Strumenti e scenari applicativi Kean Yeang, Ecodesign. A manual for ecological design, Londra, John Wiley, 2006, pp. 499; Laura Badalucco, Medardo Chiapponi, Energia e design. Innovazione di prodotto per la sostenibilità energetica, Roma, Carocci, 2009, pp. 201; Andrea Giachetta, Adriano Magliocco, Progettazione sostenibile: dalla pianificazione territoriale all’ecodesign, Roma, Carocci, 2007, pp. 370; Monica Lavagna, Life Cycle Assessment in edilizia. Progettare e costruire in una prospettiva di sostenibilità ambientale, Milano, Hoepli, 2008, pp. 320; Gian Luca Baldo, Massimo Marino, Stefano Rossi, Analisi del ciclo di vita LCA: gli strumenti per la progettazione sostenibile di materiali, prodotti e processi, Milano, Edizioni Ambiente, 2008, pp. 268;