Maggio - Associazione Vecchia Alassio

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Maggio - Associazione Vecchia Alassio
ANNO XLIX - N. 5
Sabato 16 Maggio 2009
€ 2,00
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA
Eccovi Alassio che innamora il sole (foto di Daniele Moreschi)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.
Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Effettivo € 22,00 - Socio Aderente € 19,00 - Socio Aderente estero € 24,00
ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37
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A.V.A.
ASSEMBLEA
ANNUALE Cronaca di una giornata differente
“Alassio in cornice”
La serata temporalesca più
autunnale che primaverile, e
l’allettante trasmissione di partite di calcio, non hanno fermato i soci che si sono ritrovati nella nostra sede per l’annuale
Assemblea.
Il Presidente Carlo Cavedini
ha voluto prima di tutto ricordare il maestro Paolo Marassi
Socio ed amico, grande persona
che ha lasciato un segno indelebile nella vita scolastica e sociale del nostro Paese.
Un pensiero è stato anche rivolto al concittadino Carlo
Cattaneo (socio aderente), che
con la sua arte ha onorato il nome di Alassio.
Dopo il doveroso omaggio il
Presidente ha sottolineato come l’ALASSINO si fa sempre portavoce di quanto avviene nella
città, e delle varie attività della
Associazione, sempre in linea
con i dettami dello Statuto al fine di conservare e tramandare
la nostra tradizione.
Continua e feconda è la collaborazione con la scuola primaria. A conclusione di un anno fecondo, la classe che ci ha adottato sarà in sede per conoscere
‘il menabò’ (nascita del nostro
mensile), e le varie attività.
L’Associazione partecipa il
più possibile a tutte le manifestazioni cittadine e culturali di
Alassio, dintorni e della Consulta Ligure.
A marzo è stato aperto il blog
del nostro sito (www.vecchia
alassio.it – www.vecchiaalas
sio.wordpress.com – ed il gruppo su Face Book: Associazione
Vecchia Alassio blog) per ampliare i contatti non solo con gli
Alassini lontani, ma anche, speriamo, con le nuove generazioni
più portate alla comunicazione
in rete.
Il Presidente relaziona sul
consolidamento del gruppo
ALASSIO IN CORNICE (formato
da 6 gruppi di volontari che, singolarmente e con mezzi propri,
si adoperano alla sistemazione
dei sentieri e alla salvaguardia
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MOSTRE
Sala Carletti
ESPONGONO
dal 1° al 15 giugno
Maurizio Sicchiero
•••
dal 16 al 30 giugno
Murlo Francesco
È il 19 aprile, domenica, il tempo non promette nulla di buono
e nella notte è piovuto copiosamente; il programma “Pulizia alla Torre di Vegliasco” rischia di
andare a pallino.
affaccendati.
I gruppi CAI, SOMS Solva e
ARES collaborano all’avvenimento; il gruppo Bike, assente
giustificato per impegni precedenti. Gli unici che hanno dato
25 APRILE
Festa della Liberazione
La festa della Liberazione o
della Libertà in quanto frutto
della Liberazione, come è consolidata e partecipata tradizione, si è svolta il 25 aprile, in una
giornata chiara e ventosa, in
Piazza della Libertà, davanti al
Municipio di Alassio.
no tutte le forze democratiche,
e nella quale si riconoscono ancora oggi, come recitava l’invito
a partecipare del manifesto per
il 25 aprile di quest’anno, tutti i
cittadini democratici. La Costituzione, ha sottolineato l’oratore, si compone di due parti che
Un momento della cerimonia sul molo.
I vari gruppi componenti
“Alassio in Cornice” o per un ma
o per un se sono tutti impegnati.
Gli alpini hanno organizzato
qui ad Alassio un importante raduno interregionale e la cosa li
vede da giorni in altre faccende
la disponibilità sono i componenti della SOMS Moglio, ma
con questo tempo…!?!?
Con poche speranze mi metto
in macchina e verso le nove di
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Pranzo
Sociale
Domenica 7 giugno 2009
ore 12,30
Ristorante Castè - Alassio
ore 11.30 - Santa messa
nella Chiesa Madonna delle Grazie
Prenotarsi entro il 5 giugno presso l’A.V.A.
Alla presenza del Sindaco,
delle autorità civili e militari e
del Prevosto, mons. Giorgio
Brancaleoni Vicario generale
della diocesi, accolto dall’avv.
Bottelli, presidente della sezione ANPI di Alassio e Laigueglia,
ha celebrato la Santa Messa.
Alla preghiera dei fedeli la figlia
di Mario Bestoso ha ricordato il
padre, e tutti i caduti per la libertà. E seguita l’orazione ufficiale del sen. Avv. Nanni Russo,
che con tono pacato ma fermo
ha ricordato come anche quando il regime fascista sembrava
trionfare non fosse mai venuta
meno, in difficili e rischiose
condizioni di clandestinità e a
costo di anni di carcere e di confino o di esilio, una resistenza
democratica al regime, da cui
ebbe origine il movimento di
Liberazione e anche la decisione dopo l’8 settembre 1943 di restare fedeli al proprio giuramento di moltissimi militari
dell’esercito italiano, massacrati dai nazisti come a Cefalonia o
internati nei lager.
La pluralità politica della
guerra di Liberazione sfociò nella redazione della Carta Costituzionale alla quale parteciparo-
formano un’unica realtà inscindibile: la prima parte, sui principi generali, e la seconda sulle
istituzioni che devono garantire
l’attuazione di quei principi: ma
le due parti sono in equilibrio. I
principi si reggono sulla funzionalità delle istituzioni e questa
prende senso dai principi.
Il senatore Nanni Russo.
Il senatore Russo ha infine
ammonito a non mascherare
con la doverosa pietà per i caduti una antigiuridica e antistorica equiparazione tra i caduti
per la libertà e coloro che difendevano la dittatura e la soggezione al nemico.
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Associazione Vecchia Alassio
XIX EDIZIONE SERATA CULTURALE
Alassio fra Musica
e Poesia
Salone Parrocchiale S. Ambrogio (g.c.)
Giovedì 28 Maggio 2009 - ore 21
Partecipano: I fratelli Rizzo
e i Poeti alassini
Presenta: Andrea Gallea
INGRESSO LIBERO
Angolo
di
Daniele La Corte
Scommesse
e promesse
“AAA... presidente per
nuova holding cercasi”.
Fuori da ogni realtà ho sognato che l’amministrazione
civica si accingeva a bandire
un concorso pubblico, per titoli ed esami, per selezionare un manager a cui affidare
la gestione della “Marina di
Alassio” e della “Gesco Spa”.
Poi mi sono svegliato rendendomi conto dell’illusione, del fatto che i candidati,
quelli unti dal signore, sono
sempre gli stessi. Ci potremmo anche avventurare in
scommesse giocando su chi
sarà, sempre che l’accorpamento delle due “partecipate” avvenga, l’eventuale responsabile. Il bando non
scritto per la scelta del “cranio” da sistemare sulla nuova fiammante poltrona sembra sia già stata fatta ancora
prima delle elezioni comunali, quelle che hanno riconfermato il centrodestra, oggi
destra pura, al governo della
città. La voglia di potere è
massima, ma chi, fuori dal giro, sperava di poter ottenere, provvisto dei requisiti, un
posto al sole da dividere, magari come hanno fatto altri,
con qualche familiare (da assumere) rimarrà deluso.
Oggi la teoria è che per far
carriera occorre avere qualcosa in comune con Premier,
con Berlusconi, cioè essere
almeno stati socialisti e massoni. Le promesse di garantire la massima trasparenza si
sprecano e anche oggi, alla
vigilia della chiamata alle urne per le elezioni provinciali
ed europee, tutti assicurano
la volontà di cambiare registro, ma nel senso di «vota
me invece dell’altro perché
anche io garantisco posti».
Così nel caso l’ultimo potente, quello della penultima
promessa, fosse in disgrazia,
il “cranio” si garantisce comunque la poltrona.
Defaticante continuare la
lotta, impari, con chi del potere ha fatto mestiere. Così,
per sdrammatizzare, vi ricordo un episodio di cui fu
protagonista lo scrittore
francese Francois Joachim
Eduard, detto “Coppéè”. Il
letterato, verso la fine
dell’800, venne avvicinato
dalla moglie del poeta Charles Ponairols che chiedeva
un seggio per il marito
all’Accademia di Francia.
«Votate per Charles – pregò –
Se non venisse eletto ne morirebbe». Coppée promise e
diede il suo voto a Ponairols
che, però, non venne eletto,
ma neppure morì. Alle elezioni successive la moglie
del poeta tornò alla carica.
«Ah, no cara signora - disse
Coppée – sono seccato con
vostro marito. Io ho mantenuta la promessa, mentre lui
non ha mantenuto la sua».
2
«L’ALASSINO»
ASSEMBLEA ANNUALE A.V.A. (segue dalla prima pagina)
della collina). Il Comune,nelle persone dell’Assessore al Volontariato, e dell’Assessore all’Ambiente, ha finalmente riconosciuto e valorizzato l’impegno dei
Volontari, erogando un contributo come fondo spese, al gruppo
ALASSIO IN CORNICE di cui
l’A.V.A è referente e partecipante.
L’attività del gruppo è costante; la prima realizzazione è il riordino della zona intorno alla Torre
di Vegliasco, simbolo della nostra città e meta della prima ‘FESTA DELLA COLLINA’.
Il Presidente ringrazia tutti coloro che si adoperano al buon
funzionamento della Associazione, in special modo alla spedizione dell’ALASSINO.
La buona situazione economica e la completa relazione del segretario hanno ottenuto l’approvazione e il plauso generale
dell’Assemblea.
I prossimi progetti della nostra
Associazione sono sempre tesi al
recupero, alla conservazione e alla trasmissione della nostra cultura e delle tradizioni anche quelle più semplici e quotidiane.
Per l’autunno si prevede
-una mostra di Franco Iebole:
‘Demurette de una vota’
-incontri di riscoperta delle tra-
dizioni culinarie
-incontri di condivisione e recupero di ricordi, vicende personali
e pubbliche, con l’uso del dialetto.
A fine estate la tradizionale TAVOLA ROTONDA sulla stagione
appena passata e sul futuro del
turismo alassino.
La parola dei Soci ha portato
l’attenzione su alcuni problemi in
ordine a discariche abusive e alcune irregolarità sulle mulattiere.
Il segretario suggerisce di documentare fotograficamente le
varie situazioni al fine di poter fare segnalazioni formali.
Il Presidente ricorda alcune date importanti:
-Sabato 25 aprile, Cerimonia
dal Comune
-Giovedi 28 maggio “TRA MUSICA E POESIA” serata dell’A.V.A
presso il teatro del salone parrocchiale S.Ambrogio.
-Domenica 7 giugno alle ore
12,30 Pranzo Sociale al Ristorante Castè. Alle ore 11,30 la Santa
Messa, in suffragio dei Soci defunti, nell’antica chiesetta della
Madonna delle Grazie.
Nell’assoluta concordia e con il
consueto rinfresco, si è conclusa
l’Assemblea.
Sabato 16 Maggio 2009
L’ing. Franco Ferrando risponde all’articolo ALASSIO IN CORNICE (segue dalla prima pagina)
apparso su “L’Alassino” del 17 aprile 2009 mattina raggiungo la Torre Sono trascorsi 14 giorni, è
Ho letto con stupore l’articolo
relativo all’arenile sulla prima pagina dell’“L’Alassino” del 17 aprile 2009 e mi sento obbligato a rispondere e contestare alcune
gratuite affermazioni in riferimento al cosi definito “salame”,
anche se, in realtà, sarebbe più
appropriato parlare di soglia subacquea o barriera soffolta.
In qualità di ingegnere progettista, mi sento chiamato in causa e,
di conseguenza, obbligato a rispondere, soprattutto, tenendo
conto che tale articolo è firmato
A.V.A., e, quindi, devo ritenere
che sia il pensiero non di un singolo, ma dell’intero consiglio direttivo.
concessionari del tratto molo-via
Cavour a costituirsi in consorzio
e realizzare a proprie spese un intervento di protezione della
spiaggia similare a quello criticato nell’articolo; da allora fino a oggi il tratto di arenile protetto è
sempre stato sufficientemente
ampio ed ha permesso ai consorziati di operare in sicurezza e
tranquillità.
Il risultato positivo di quel primo intervento convinse l’Amministrazione comunale, l’Associazione Bagni marini ed altri concessionari a ripetere il progetto
di protezione ad altri tratti del nostro arenile.
Nella seconda parte dell’artico-
di Salò, alleata del nazismo, scelta che avrebbe dato loro la possibilità di rientrare in Italia e di avere vantaggi economici e di carriera. Questa scelta, fatta per amore
dell’Italia e per senso profondo
dell’onore, oltre che per l’intelligenza di aver capito dove stava il
progresso dell’umanità, ha contribuito a dar vita alla Libertà e alla Democrazia del nostro Paese.
Sono stati premiati, per la
Scuola Media Morteo Ollandini:
Ludovica Pizzo di IIID, Ilaria Lago
di IIIC, Gessica Rinaldi Medeot di
IIIA e Francesca Danini di IIIB. Per
la Scuola Media Madonna degli
Angeli, Mariagiulia Roveraro di
IIIA. Per l’Istituto Secondario
Superiore Giancardi - Marco
Laureri di V. A.T.S.R., Christian
Timpiranza di V A. T.S.R. e Giorgia
La cerimonia religiosa.
2) Il molo di Alassio, il pontile
Mario Bestoso, lo stadio Franco
Ferrando, ed alcune strade della
nostra città: via Filippo Airaldi,
via Giovanni Battaglino, via Paolo
Ferreri, via Franco Gazzelli, via
Lorenzo Sollai, ricordano i nomi
di protagonisti della Resistenza e
di vittime del fascismo, o perché
alassini di origine o perché caduti ad Alassio.
Ricorrendo a documenti e alla
memoria di persone che possono
ricordare quelle vicende, sapreste ritrovare i motivi di questo ricordo civile?
3) “Un altra Resistenza”, è il titolo di un libro di Alessandro
Natta che alla sua uscita non ebbe molta risonanza. Fu la
Resistenza di molti ufficiali e soldati italiani che, dopo 1’8 settembre 1943, per non voler cedere le
armi ai tedeschi, furono massacrati come a Cefalonia o internati
in durissime condizioni di sofferenza e umiliazione nei lager nazisti. La maggioranza di essi scelse di non aderire alla repubblica
nuovamente Domenica 3 maggio e, visto che il tempo lo consente, si procede alla ripulitura
del sito della Torre da tutte le
sterpaglie precedentemente
accantonate. L’aiuto, utile e
gradito, questa volta ci giunge
dalla Protezione Civile con
mezzi e uomini e da vari componenti gli altri gruppi di
Alassio in Cornice.
L’operazione “Torre”, nonostante i capricci del tempo e
qualche dettaglio, può considerarsi quasi conclusa con un
risultato che per efficienza ed
entusiasmo è andato oltre le
aspettative.
come avrebbero proceduto,
cosa eliminare e cosa salvare,
come già concordato con il
Comandante della Forestale.
Dopo un doveroso grazie ed i
complimenti a nome dell’AVA e
degli altri gruppi assenti, ritenendo un mio eventuale aiuto
più di ostacolo che di utilità, mi
dedico al mio programma, un
rilievo planimetrico a “schizzo”
di tutta la vegetazione ed alberatura presente nel sito con i
nomi delle varie essenze.
Scopro con piacevole sorpresa che nonostante vi sia passato il fuoco non molti anni or sono, alcuni alberi di pino sono
sopravissuti e sul lato est è cresciuto un boschetto di pini novelli alti circa 90-120 cm. Il resto
della vegetazione è prevalentemente costituita da roverelle e
da alcuni faggi sul lato ovest. La
restante vegetazione è a macchia mediterranea con abbondanza di erica, lussureggianti
cespugli di corbezzolo e due ci-
Per il gruppo “Alassio in
Cornice” l’evento è l’inizio di
tanti altri progetti analoghi e
per questo motivo tutti i gruppi
FLOREAT ALAXIUM!
25 APRILE (segue dalla prima pagina)
Infine sono stati premiati con
un piccolo assegno a titolo di borsa di studio gli studenti delle
scuole di Alassio che avevano
svolto i temi proposti anche quest’anno dalla sezione ANPI con il
prezioso aiuto degli insegnanti. I
temi proposti erano:
1) La teoria del “negazionismo
storico”, che nega le dimensioni o
addirittura l’esistenza della
“Shoà”, trova oggi, come e più di
ieri, convinti sostenitori contro
ogni evidenza probatoria.
Protagonisti, testimoni e situazioni di fatto sono apertamente
squalificati.
Gli storici e noi tutti abbiamo la
responsabilità civile e morale di
impedire che l’ignavia scolorisca
il ricordo di chi ha compiuto il più
alto sacrificio.
sotto un cielo cupo che a tratti rilascia una pioggerella fastidiosa.
Sorpresa, al penultimo tornante già tre! quattro! cinque!
auto parcheggiate lì nei pressi
del sito. Raggiungo il sentiero
che dalla carrozzabile sale alla
torre ed incontro, sparsi tra i
cespugli, otto anzi nove volontari di Moglio, armati di tutto
punto: taglia erba, falcetti, forbici e quant’altro possa essere
utile al fabbisogno. Mi salutano
ed in dialetto “ti hai vistu?, nunustante u tempu e semmu lì,
sperammu cu tegne” e con essenziale chiarezza mi spiegano
Ricotta di I A.E.A. T.
La Scuola di Musica della
Morteo Ollandini, una formazione che si sta facendo onore ormai
anche in tournée sotto la direzione del prof. Borri, ci ha regalato
esecuzioni “sinfoniche” di canti
della Resistenza. Ai presenti è
stato distribuito in omaggio il libretto a stampa dei temi, disegni
e lavori grafici che i ragazzi delle
scuole di Alassio avevano preparato lo scorso anno.
La manifestazione si è conclusa
con il corteo al monumento ai
Caduti, fino al molo, al monumento alla Resistenza e alla lapide di
Mario Bestoso, dove, dopo alcune brevi parole dell’ avv. Bottelli,
la manifestazione si è sciolta.
Resta il rammarico che il concerto che il Circolo ARCI Brixton
organizza ogni 25 aprile non si sia
potuto svolgere in Piazza dei
Partigiani, ma sia stato “relegato”
al Parco San Rocco.
Marina Balduzzi
Vice Presidente sezione ANPI
È molto strano che l’A.V.A.
nell’articolo citato spieghi come
funzioni, o, meglio, perché non
funziona il così chiamato “salame”, quando tutta la letteratura
scientifica mondiale, supportata
da modelli fisici, matematici e da
elaborazioni e simulazioni al
computer, non spiega, ma considera acquisito, che a ridosso di
qualsiasi difesa parallela alla linea di riva (soglia subacquea o diga soffolta), si crea una striscia di
4-5 metri di fondale più profondo.
Tale fenomeno, considerato positivo, dipende dal fatto che in questa zona avviene una turbolenza
ed una forte dissipazione
dell’energia del moto ondoso,
creando però le premesse perché
in battigia ci sia meno energia e,
quindi, condizioni molto favorevoli al deposito della sabbia e ad
un conseguente allungamento
della spiaggia stessa.
Qui mi fermo per non annoiare
il lettore con discorsi troppo
scientifici. L’esempio delle meravigliose spiagge tropicali, stabili
perché protette dalla barriera corallina soffolta, vale più di mille
discorsi.
Tornando all’articolo citato e,
venendo in aiuto a chi, pur avendo l’età sufficiente, fosse di memoria corta, fornisco una fotografia del settembre 1977, scattata ai bagni Nettuno (via Cavour).
Tale situazione, che in maniera
più o meno tragica, si ripeteva ad
ogni stagione estiva, convinse i
lo citato, dopo le critiche, viene
affermato che:
«È necessario che chi ha responsabilità in merito prenda atto dell’esperienza di chi conosce
da sempre il nostro golfo ed accolga l’invito pressante dell’A. V.
A. ad intervenire per salvare il
maggior bene di Alassio senza
vulnerare il corso degli eventi naturali».
A parer mio, sarebbe opportuno che l’A.V.A., oltre a rivolgere
un invito pressante a chi ha responsabilità in merito, fornisse
anche i nomi e le qualifiche di chi,
sempre secondo l’A.V.A., conosce il nostro golfo ed è, pertanto
in grado di spiegarci e progettare
come intervenire.
Io, da parte mia, posso solo far
presente che da oltre trentanni
svolgo la mia professione nel
campo marittimo, sono nato e
cresciuto ad Alassio, mi sono laureato all’Università di Genova in
ingegneria marittima (specializzazione in regime e protezione
dei litorali), discutendo la tesi di
laurea sulle tensioni tangenziali
al fondo ed il movimento della
sabbie nel golfo di Alassio, ed ho
pertanto la certezza di conoscere
il nostro golfo, sotto il profilo marittimo-sedimentario almeno
quanto chiunque altro.
Cordiali saluti
L’articolo a firma AVA sul problema arenile, contestato dall’Ingegnere Franco Ferrando nella
parte relativa al così detto “salame”, (barriera sommersa dallo
stesso progettata ed eseguita), è
stato la conclusione di molti
commenti e scambi di opinioni
tra anziani alassini, già pescatori
o marinai, che a torto o a ragione
sono certi di conoscere per esperienza le caratteristiche e le problematiche del nostro golfo e del
suo arenile meglio di qualunque
altro.
Gli eventi naturali di un inverno impietoso che hanno caratterizzato i trascorsi mesi con numerose e ripetute mareggiate da
scirocco e libeccio, hanno rimosso notevoli quantità di sabbia,
che, trasportata dalla risacca, ha
superato la barriera artificiale,
depositandosi sul lato esterno.
La soluzione al problema, concordata tra le categorie interessate ed il Comune, ci risulta essere l’utilizzo meccanico di una sorbona che aspiri la sabbia oltre il
salame e la scarichi in prossimità
della battigia, con costi non indifferenti.
L’articolo non voleva essere e
non è un atto d’accusa nei confronti del Professionista che ha
progettato quel tipo di barriera,
ma la constatazione che con
l’evento straordinario i risultati
non sono stati quelli sperati e che
probabilmente, come sostengono
gli anziani, nella nostra realtà alassina è meglio lasciare alla natura
la gestione dell’arenile.
Alassio 28 aprile 2009
Franco Ferrando
A.V.A.
pressi all’inizio del sentiero lato monte.
Trascorsa circa un’ora, gironzolando mi ritrovo sullo
slargo a sud della Torre; l’aspetto è già mutato. Lo spazio
che, d’accordo con l’Assessore
al verde Salvo, si vorrebbe attrezzare con panchine e faretti
illuminanti la Torre, ha già la dimensione di un importante belvedere e la “Torre Adelasia”,
ripulita dalle sterpaglie che la
cingevano quasi a nasconderla,
ora ostenta nuovamente un’imponenza regale.
hanno concordato sull’opportunità di festeggiare con gli
alassini e i “foresti” offrendo
una scampagnata da svolgersi
sul belvedere della Torre nel
giorno di sabato 30 maggio p.v.
dalle ore 14,30 alle 18, 30, con
rinfresco fornito da amici e
simpatizzanti.
L’opzione del percorso per
raggiungere Vegliasco verrà indicata a tempo debito in manifesti che affiggeremo in città.
Venite numerosi !!!
GiGi – AVA
Sabato 16 Maggio 2009
3
«L'ALASSINO»
U recantu di nosci diti
CRONACA DI ANDATE
(a cura di G.C. e G.G.)
MESE DI MAGGIO 2009
Avé e masche cumme a gatta di fratti
Probabilmente coniata in quel del Borgo Coscia, l’espressione “Aver le guance come la gatta
dei frati” ossia “ben paffuta”, e che pare maliziosamente sottolineare non certo lo stato di buona nutrizione della stessa quanto a esserne una velata immagine dei padroni, altro non è che
una ironica quanto benevola metafora riferita a coloro dall’aspetto ben pasciuto e, magari,
con una abbondante pappagorgia. Niente male come allegoria, che ne dite?
U l’è cumme a sciringa de l’uspeò
(ch’à va bèn pe tütti i cü)
È bene subito dire che questa
locuzione va intesa in senso
molto benevolo e non certo
a mo’ di “sfottò” a quelle persone
che in altri luoghi ben
diversamente se ne
decanterebbero le virtù.
Ma da noi... Dire di una persona
“È come la siringa dell’ospedale”
per poi magari aggiungere “che va
bene per tutti i sederi” altro non vuole,
anche se in maniera a dir poco originale,
attribuire dei pregi a colui che
con indulgenza si adatta a tutte
le circostanze, essendo persona
benigna, alla mano e,
soprattutto, disponibile verso il prossimo. Anche in questo
detto, pur non facendo difetto il solito pizzico di “volgarità”
emerge con evidenza e ancora una volta l’innato spirito
caustico della nostra parlata.
NOTIZIARIO NATURA by A.R.E.S. Volontari Boschivi Alassio
Le Unità Cinofile
Si chiamano: Morgan, Elia,
Desy, Dik, Bosco, Kora, Pepe,
Jack… sono rispettivamente: un
rottweiler, un labrador, una golden retriver, un labrador, un
grande bovaro svizzero, un pastore tedesco, un fantasy, un pastore tedesco.
Sono i meravigliosi cani
dell’unità cinofila locale, con i
quali, unitamente ai loro conduttori, domenica 05 Aprile, nei boschi di Bardineto (SV), si era
svolta una simulazione di ricerca
“persone disperse”, dove i “figuranti”dispersi erano stati interpretati da 4 coppie di noi A.R.E.S.
Per quanto riguarda i cani, non
è un discorso di razza, ma di predisposizione caratteriale, quindi
non sono utilizzate solo “grandi”razze o grosse taglie, ma è
adeguato anche un “qualsiasi”
fantasy, anzi..a detta di esperti, è
tipico di questi ultimi sviluppare
maggiormente “l’astuzia” dato
che la vita è ..o è stata tendenzialmente meno gratificante.
Proprio nella notte, tra la domenica ed il lunedì, si era verificato il terribile terremoto in
Abruzzo. Tra il dolore e le drammatiche immagini televisive del
sisma, si sono potuti osservare,
oltre ai meritevoli membri dei
vari Corpi e Associazioni di
Volontariato, anche i cani delle
unità cinofile intervenute sul
teatro delle operazioni di soccorso.
Il grande, a volte indispensabile, contributo in termini di ricerca e ritrovamento apportato dai
cani da ricerca è preziosissimo,
senza entrare nello specifico delle molteplici applicazioni possibili, ne menziono solo alcune, tra
le quali: la frequente ricerca di
dispersi sotto la neve, sotto le
macerie, etc ... o “semplicemente” nella ricerca di dispersi in zone rurali o boschive.
A monte di una qualsiasi operazione di ricerca, durante una
calamità naturale o un incidente... c’è un’organizzazione d’addestramento per cani e conduttori, nonché studi, prove e riprove di coordinazione sia tra di essi che in interforze con altre varie unità cinofile.
Le esercitazioni comprendono (tra l’altro) lo studio: cartografico, morfologico (della zona), delle apparecchiature radio
e soprattutto GPS (Global
Positioning System) il satellitare
portatile, anche con l’applicazione di computer portatili.
Detta così sembra solo un gravoso impegno a livello di studio... ma credetemi! non è così!
Innanzitutto va detto (se ce ne
fosse bisogno) che ogni conduttore è un grande appassionato
di cani e ovviamente è affezionatissimo al proprio... Inoltre,
seppure l’applicazione definitiva (vedi: intervento in fase di disastro e/o incidente) è cosa
estremamente seria, poiché si
tratta sostanzialmente di salvare delle vite umane... l’addestramento e gli allenamenti sono caratterizzati da estrema serenità
e divertimento sia dei cani che
delle persone.
Chiunque volesse provare
un’esperienza “inconsueta” e appagante... può contattarci ai nostri soliti recapiti: 0182-644914,
[email protected], e potrete veni-
di questi meravigliosi cani alla
ricerca di persone, per salvare
loro la vita.
Concludo ringraziando dell’opportunità concessaci, l’Unità
Cinofila della Salvamento locale
e saluto affettuosamente Nadia,
in codice “Charlie 6”, conduttrice del meraviglioso rottweiler
“Morgan” che hanno ritrovato
(dopo 2 ore e mezza di ricerca,
anche sotto la pioggia) la coppia “Delta 6” composta da me
“Attila” e Lucia “Heidi”. Ringrazio anche le altre unità cinofile
“Charlie” e le nostre (A.R.E.S.)
“Delta”.
Quando abbiamo iniziato
questa “avventura di vita” molto gratificante non era ancora
Gli A.R.E.S. all’addestramento organizzato nei boschi di Bardineto dall’Unità
Cinofila.
re a “giocare” al figurante disperso insieme a noi, o vi metteremo
direttamente in contatto con gli
amici dell’unità cinofila locale, i
quali vi spiegheranno più professionalmente il tutto, e potrete
partecipare in modo indipendente ad un divertimento..
pardòn...addestramento.
Noi Volontari Boschivi abbiamo iniziato una sorta di collaborazione con l’unità cinofila di salvamento, data la nostra esperienza nei boschi e all’uso delle
apparecchiature prima menzionate, ma ribadisco...è possibile
fare il “disperso” per gioco anche per i più inesperti, poiché
coadiuvati.
Credetemi! Se amate i cani e la
natura... è un’esperienza da non
perdere!
Io vi chiedo di venire a provare questa esperienza divertente,definendola un “gioco”, ma vi
dico che è in realtà una cosa
importantissima...dato lo “scopo” operativo finale...ovvero
l’addestramento/allenamento
successa la terribile disgrazia in
Abruzzo, e questa notizia che
volevo raccontare aveva un’impronta più leggera leggiadra e
frivola, e contavo di evidenziare
l’operato dei miei A.R.E.S. raccontando l’impegno di questa o
quella coppia di figuranti... Ora,
dopo il terremoto, non vediamo
l’ora di partecipare nuovamente ad un addestramento di questi meravigliosi cani...però oltre
alla grande passione ed al divertimento, avendo negli occhi e
nella mente le immagini dei cani
da ricerca in Abruzzo...oltre a
fermarci un attimo con la mano
sul cuore...ci sentiremo utili, noi
piccole pedine di una grande
macchina di salvamento.
A nome di tutti gli A.R.E.S., ma
credo proprio di tutti gli Alassini,
colgo l’occasione per salutare
con un caloroso e sentito abbraccio gli Abruzzesi che vivono
ad Alassio.
Per i Volontari Boschivi
Mario “Attila” Palumbo
Ogni limite ha una pazienza!
Cari alassini: desidero troncare definitivamente la polemica
sulla statua di Totò eretta nei
giardini di piazza Stalla ad
Alassio, e spezzare una lancia in
favore del Vostro amato sindaco
che ha fatto tale felice scelta. Ha
fatto bene, ribadisco, perché
Totò, negli ultimi quarant’anni
della sua vita ha trascorso ad
Alassio tutti i mesi estivi, da giugno a settembre, diventando
ben presto l’animatore delle meravigliose notti alassine; e anche
d’inverno non mancava mai di
trascorrere le Feste Natalizie e
Capodanno nella vostra bella
città. È giusto quindi che il vostro primo cittadino lo abbia voluto ricordare con un monumento; tanto più che Totò, con
un suo famoso intercalare, ha
reso celebre Alassio in tutto il
mondo: chi non ricorda infatti
quando lui diceva: “Sono un uomo di mondo: ho fatto il militare
ad Alassio!” E solo per questo
meritava non uno ma dieci monumenti. Ecco perché io spezzo
una lancia (“Macchè Lancia, direbbe Totò a questo punto, io
spezzo anche un’Alfa Romeo,
una Maserati, una Ferrari, non
badiamo a spese”) in favore del
Vostro Sindaco con cui mi dichiaro pienamente solidale.
Volete invece sapere che cosa
ha fatto il mio sindaco di Andate,
volendo copiare l’idea alassina?
Avendo saputo che, accanto ai
giardini di Piazza Rimessa una
volta c’era un elegante locale
notturno all’aperto denominato
“L’Occidentale”, in cui il comico
sanremese Carlo Dapporto aveva lavorato come cameriere per
parecchi anni, prima di intraprendere la carriera teatrale, ha
deciso di far costruire una statua a Carlo Dapporto, il quale,
fra l’altro, in seguito, ormai celebre, era un frequentatore di
Andate nelle calde estati degli
anni ‘60-70, e si sedeva spesso
sullo Scalino (un punto d’incontro come lo è il Muretto per
Alassio). Io l’ho sentito raccontare le sue avventure come cameriere all’Occidentale. Fra l’altro il proprietario di allora chiedeva ai camerieri, a turno, di vestirsi “da clienti” e di invitare a
ballare le signore sole, meno
giovani o meno avvenenti. E narrava Dapporto - chiamavamo
quell’incarico “fare il tangueur”.
E talvolta era meno divertente
che fare il “cameriere!” Beh.
Ogni paese ha i suoi ricordi, chi
grandi con Totò, chi teneri, divertenti e veri, con Dapporto.
Ma parliamo di un’altra assonanza fra Alassio e Andate, due
città gemelle ma dizigotiche
(cioè quelle che non si assomigliano).
Il sindaco di Andate ha compiuto quarant’anni, proprio nei
giorni del terremoto in Abruzzo.
E i cittadini andatini, consci di
quanto l’uomo sia portato per il
sociale e per portare soccorsi al
prossimo, sapendo che lui voleva andare volontario con i vigili
andatini, gli hanno regalato un
magnifico elmetto rosso da
pompiere, avuto ufficialmente
in omaggio dai vigili del fuoco di
Tramontenga, commossi dall’idea.
E così il nostro mai abbastanza
amato si è fatto notare in prima
linea fra le macerie e i ruderi, ed
ha dovuto tornare a casa soltanto perché rimanendo là avrebbe
fatto fare brutta figura al premier, che notoriamente supera
in altezza; infatti si doveva nascondere fra le macerie ogni volta che appariva una telecamera
delle TV amiche.
Ora abbiamo avuto notizia
che in questi tempi c’è stato o ci
sarà anche il compleanno del
Vostro Sindaco: Vi diamo allora
un’idea meravigliosa per un regalo degno del personaggio.
Abbiamo visto su Internet che la
città tedesca di Weiblingen, in
difficoltà economiche, mette in
vendita la famosa spada di
Federico Il. Costa un po’ di soldini, ma per il vostro primo cittadino potete fare questo e altro. Tale cimelio, prezioso di per
sé, gli potrà essere utile almeno
in tre occasioni: durante la festa
dei vigili urbani, che nella divisa
di gala hanno tale ornamento,
durante qualche altra festa lieta,
per provare a stappare lo champagne con la spada, come facevano gli ufficiali nell’ottocento,
oppure, non ultima, per dare il
via ai tagli di qualche albero malato ad Alassio, albero a cui si
vuole risparmiare una lunga e
dolorosa agonia: si sa di alberi
che, malati, hanno agonizzato
ancora per duecento anni, mettendo foglie verdi ad ogni primavera!
Luca Caravella
GIÒ DI TONNO AD ALASSIO ZONTA CLUB
Anche quest’anno il Premio
PER IL GASLINI
Giovani Donne nella Vita PubL’incredibile voce di Giò Di
Tonno arriva ad Alassio il
31.05.09 h 21,00 nella romantica
cornice della ex chiesa anglicana; accompagnato da cinque musicisti (basso: Enrico Bevilacqua
percussioni: Liviana Ferri batteria: Denny Manzo chitarra: Giampiero Mariani tastiera: Fabrizio
Palermo) canterà dal vivo canzoni tratte dal suo ultimo cd
“Santafè” e proporrà i brani più
rappresentativi dei musical di
cui e’ stato il protagonista (“Notre Dame De Paris” di R. Cocciante e “Jekill & Hyde” importato
dall’America).
Vincitore del Festival di San
Remo 2008, ha partecipato a San
Remo Giovani 93, nei big sia nel 94
che nel 95, ha inciso con importanti case discografiche nazionali
ed internazionali, è spesso ospite
in diverse trasmissioni televisive,
ha partecipato alle riprese della
fiction televisiva in onda su Rai
1’“Un caso di coscienza”, ha calcato le scene dei teatri più famosi
nel ruolo di Quasimodo e del Dr
Jekill/Mr Hyde: questo e’ Giò Di
Tonno, artista eclettico capace di
trasmettere forti emozioni con la
sua potente voce e presenza scenica, ma soprattutto con la sua
notevole sensibilità artistica.
La serata è stata organizzata
per l’Istituto G. Gaslini di Genova, per la cura del neuroblastoma.
Prevendita biglietti:
Alassio – Casa del disco tel
0182-640479
Albenga – Creative zone tel
0182-50466.
85° Anno di Fondazione del
“Gruppo Alpini Alassio”
Malgrado il maltempo la riunione ad Alassio degli Alpini il 18
Aprile u.sc. con la partecipazioni di molte sezioni Liguri, Piemontesi e Lombarde, accompagnate da due fanfare alpine, ha
avuto un buon successo.
Dopo la sfilata per le vie cittadine, presso il Monumento ai
Caduti è stata celebrata la S.
Messa e l’orazione ufficiale delle
Autorità.
È stata una giornata piena di
simpatia, tradizione ed amicizia.
Encomiabile l’organizzazione
curata dalla Sezione di Alassio,
che si distingue sempre per il
volontariato in città.
blica VII ed. organizzato dallo
Zonta Club Alassio Albenga ha
avuto un record di partecipazione.
La Commissione presieduta
dalla Prof. Anna M. Tagliasacchi Bonfante - cui va un particolare ringraziamento di Zonta
per la disponibilità dimostrata ha difatti dovuto esaminare
ben 46 elaborati provenienti da
cinque istituti superiori.
Sono state proclamte vincitrici del Premio.
INTERGUGLIELMI Francesca
del Liceo classico
G. Bruno-Albenga
a
1 classificata (che vince
300,00 Euro)
e MEDVEVA Margarita
del Liceo scientifico G. Bruno
Albenga
2a classificata (che vince
200,00 Euro)
La prima classificata, parteciperà al Premio di Distretto.
Le ragazze saranno premiate in
occasione di una breve cerimonia che si terrà
MARTEDÌ 19 maggio 2009,
alle ore 16,00
presso l’aula magna
del liceo classico
G. Bruno,
(Albenga - via Mameli),
in occasione della quale verranno consegnati alle ragazze
gli attestati di partecipazione.
BRIDGE CLUB
PRO TERREMOTATI
Il BRIDGE CLUB di ALASSIO
ha voluto partecipare alla raccolta di aiuti per le popolazioni
terremotate dell’Abruzzo, organizzando un torneo ad offerta libera, raccogliendo 600,00 euro,
i quali sono stati devoluti alla
Protezione Civile con bonifico
che alleghiamo in fotocopia.
Associazione Nazionale Alpini-Alassio, 85 anni… ma non li dimostra.
Mirella GAGLIOLO
La Presidente
4
«L’ALASSINO»
Lettere del pubblico
Interviste televisive
Mi è stato motivo di riflessione
e sincero rammarico constatare,
attraverso i vari servizi televisivi
effettuati e trasmessi in occasione del recente 25 Aprile, la completa IGNORANZA da parte di
molti giovani studenti, non solo
sul significato storico e i valori di
quella data, ma addirittura il perché venga ricordata. Non credo
di essere stato il solo ad aver seguito quei servizi ed è veramente
triste che dei giovani, purtroppo
frequentanti scuole superiori (!!!)
affermino, quale massima
espressione della loro “cultura”:
“So che c’è il XXV Aprile, perché
è giorno di vacanza”. Ma che cosa insegnano nei nostri Licei...
Chi ha vinto più campionati di
calcio negli ultimi dieci anni? E
questo lo voglio ancora più rimarcare perché, molti della mia
generazione, pur non frequentando né Ginnasi né Licei ma modeste botteghe artigiane, pur nella loro “incultura” ben conoscevano, commemorandolo, il valore simbolico del IV Novembre
pur senza quell’epoca averla vissuta e a quella data, col dovuto rispetto sono ancora legati. Per costoro e avendolo vissuto anche
se da giovanissimi, è naturale
che il 25 aprile 1945 sia rimasto
nei loro ricordi e nel loro cuore
sentendone quindi più vivi i suoi
valori ma è anche legittimo, da
parte loro, che a quei giovani studenti (e peggio sarebbe se altri
ve ne fossero...) che con si disinvolta leggerezza o, peggio, stupido cinismo hanno accondisceso
a tali interviste, si RICHIEDA, nella malaugurata possibilità che un
giorno facciano parte della
“Intelligéntja” o anche della
“classe dirigente” di questo nostro povero Paese di dotarsi di
un minimo, se non di interesse o
rispetto, almeno di conoscenza
storica che vada al di là dei soliti
Giulio Cesare, Carlo Magno o
Federico Barbarossa.
O, per tale sforzo intellettuale,
è forse chiedere troppo?
Lettera firmata
donne (ovunque più numerose
degli uomini) sono serviti a dar
loro il potere di fare scelte importanti per la nostra comunità.
La nostra associazione, con 89
socie, è nata per tutelare e difendere l’immagine di Alassio. Certo
saremo scomode quando mettiamo in luce le manchevolezze che
oggi si avvertono nel paese, ma
questo non può fermarci.
Non siamo “donnicciole”, ma
albergatrici, commercianti, libere professioniste, casalinghe,
donne che contribuiscono in
maniera concreta all’economia
alassina.
Vogliamo sperare che questo
messaggio venga interpretato in
modo giusto da tutti coloro che
più volte hanno usato toni culturalmente ed umanamente poco
rispettosi nei nostri confronti.
Noi continueremo il nostro
operato, tutte unite per una
Alassio migliore.
Margherita
Alassio Donna
Per non dimenticare
Spett.le Redazione L’Alassino
Con tutto il rispetto per il
principe de Curtis, sono molto
contrariata dal fatto che gli abbiate dedicato una piazza già
dedicata ad altri, che nella 2°
guerra mondiale hanno molto
sofferto per la dittatura fascista.
Pure gli Eroi Cav. di V. Veneto
sono stati da Voi sfrattati dal loro splendido giardino, e non
avete più trovato loro un posto
adeguato, degno di chi, per dare a noi la libertà, ha sofferto fino a morirne. Giovani con la vita distrutta, che lasciarono orfani, spose, genitori e la vita
stessa per noi. Se altre amministrazioni hanno con nobile gesto ritenuto giusto dedicare loro queste due piazze, dimostrando sensibilità d’animo,
non era compito Vostro fare
quello che avete fatto: una l’avete dedicata a ruderi di cemento
e non sarà mai terminata,
dall’altra avete già tolta la targa
con il nome. Per me, e credo per
gli Alassini tutti, sarà sempre
Piazza Antonio Stalla (padre di
Virgilio, Libero e Bruno della
Tipografia Stalla), colui che ne
salvò per noi la proprietà e che
per questo motivo non sarà mai
dimenticato. Questo busto, che
sembra sia costato la bella cifra
di € 30.000,00, farà inoltre rivoltare nella tomba il grande Totò
perché neanche gli assomiglia.
Pure contro le piante continuate a essere disfattisti, cinici e
non dimostrate un minimo di
sensibilità!
Con osservanza V.G.
Anche ad Alassio oggi
È terminato da poco un anno
bisestile caotico, triste, tante
volte cruento e si sperava di vedere l’alba di un nuovo anno diretto verso la perfezione: La terra, invece, ha tremato ed un dolore immenso di lutto è piombato dai monti al mare, portando
difficili nuovi problemi ed acutizzando i molti già esistenti. In
passato abbiamo avuto anni di
guerre, di fame, di malattie, ma
c’era in componente meraviglioso che serviva da collante tra le
riceviamo e pubblichiamo
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
“A da passà a nuttata”
Noi donne
In rete circola una divertente
affermazione: “Dio creò l’Uomo
e quando vide come gli era venuto pensò che certamente
avrebbe potuto fare di meglio e
creò la Donna”.
È buffo, ma anche triste pensare che ci sia ancora questa
diatriba, che a più di 40 anni da
‘68 alcuni uomini (certo solo
quelli a cui un po’ difetta l’intelligenza della mente e del cuore,
oltre ad un serio approccio culturale) continuino a pensare alle donne come “umani di serie B,
utili solo a determinate incombenze”.
È deludente che ancor oggi sia
necessario ricordare che ognuno di noi, maschio o femmina, è
nato da una donna, e che il valore aggiunto di una PERSONA è
altro dal suo sesso.
Ma perché, vi chiederete, di
queste parole?
Ecco la risposta: Vorrei che i
Signori seduti sulle accoglienti
poltrone del nostro Comune ricordassero che anche i voti delle
Sabato 16 Maggio 2009
famiglie: La Vera Amicizia.
Adesso corriamo tanto perché i
tempi sono cambiati; nella corsa
non sentiamo o non vogliamo
sentire i problemi degli altri, per
inventare a piacimento delle
storie. Adesso siamo proprio finiti su di una barca senza timone; per riacquistare la riva c’è bisogno di tanta onestà, di poche
parole e della forza necessaria
per denunciare la nostra amarezza.
Fernanda
Spett. Redazione,
Le parole del Presidente
Napolitano hanno suscitato in
me anche se non ce n’era bisogno la convinzione che gli atti
che si svolgono non rimangono mai nascosti.
Il perseguire egoisticamente
profitti ingiustificati nei confronti della collettività risulta
alla fine sempre deleterio e
puntualmente si manifesta agli
occhi della gente.
Le buone scelte che qualche
volta risultano poco eclatanti
alla fine rispondono ai requisiti che il cittadino si aspetta. Ad
Alassio è sotto gli occhi di tutti il lavoro mal svolto in Piazza
Araldi Durante aldilà di quanto l’architetto incaricato ha
voluto realizzare.
La scelta dei materiali è a
mio avviso, non idonea allo
scopo, un legno la cui fibra con
gli agenti atmosferici si scaglia
ed è pericoloso camminarci a
piedi nudi e questo, al mare in
prossimità della spiaggia succede spesso. È risaputo a noi
che viviamo in una località di
mare che le coperture in legno
si fanno con legni appropriati.
Se si voleva identificare la
Piazza come la coperta di una
nave andava usato un legno
adeguato al marino e alle in-
temperie che non necessitava
di manutenzione ordinaria,
quindi tek o l’iroko suo parente povero o similari e le fessure andavano gommate per dare elasticità e impedire alla
sporcizia di cadere nella parte
sottostante, come normalmente si fa sulle coperte delle
imbarcazioni.
Se il costo fosse stato troppo elevato per lo spessore e i
carichi che deve sopportare si
poteva usare un sistema lamellare con la parte sottostante in faggio che è privo di nodi
e fibra. E quindi un’essenza
sottostante più economica.
Naturalmente si poteva areare
il tutto con dei finestrini sui lati dei gradini come delle vere e
proprie maniche a vento.
Ancora una volta il tempo si
dimostra “galantuomo” e giudice della nostra competenza o incompetenza e il passare del tempo esercita il privilegio di verifica di quanto abbiamo fatto.
Celebre è la frase di Edoardo
De Filippo che reputo un grande filosofo della vita, oltre che
Attore “A da passà a nuttata”
(e con essa la possibilità di dare al tempo il libero giudizio
che da sempre gli appartiene).
Leonardo Nappi
Considerazioni
Ho guardato una mia foto di
quando ero bambino nella mia
vecchia amata casa di Moglio.
L’immagine riprende l’intera
collina che da Vegliasco scende giù fino ad Alassio: ulivi, e
verde dominano, un uno degli
squarci più belli a parer mio
della provincia. Son ritornato
oggi in quel luogo dove una
volta abitavo, e ora che non vivo più nel mio amato paese, mi
sale il nervoso se penso che
per qualcuno è un vanto che
Alassio e dintorni abbiano gli
affitti ai livelli di Capri o di
Montecarlo, per me rappresenta invece solo un ostacolo
insormontabile che mi impedisce di sperare di tornare a vivere nel paese dove sono nato
e ho sempre vissuto.
Ma appunto preso dalla nostalgia sono tornato a rimirare
quel paesaggio della foto, e vedo che troppo, troppo verde è
stato conquistato dal cemento, da un cemento aggressivo,
non per costruzioni discrete,
ma per ville dal gusto più che
discutibile con muraglioni in
pietra che fan venire l’angoscia.
L’intera collina diventata ormai preda di arroganti ambizioni che sfidano la stessa sostenibilità delle strade. Se almeno questa distruzione del
verde fosse dovuta all’intenzione di offrire casa ai giovani
Alassini, e invece no, cemento
per seconde case che si riempiono per 2 mesi all’anno.
E intanto Alassio da Ottobre
a Giugno (salvo le brevi festività) è vuota, una città fantasma, dove di sera dopo le l0 è
davvero raro incontrare anima
viva. Una cittadina che ha un
calo demografico, da cui le giovani famiglie vanno nell’entroterra albenganese per l’impossibilità di permettersi affitti
nella bella cittadina.
Ma forse anche questo per
qualcuno è un vanto, oltre al
turismo di qualità, ora, anche
una cittadinanza di qualità,
una ricca cittadinanza del nord
Italia di non residenti. Eh sì, il
famoso turismo d’elite che costringe un ragazzo che volesse
andare a ballare nella stagione
estiva a sganciare un minimo
di 25 euro, ma con punte anche
di 40, o dove prendere una birra piccola in un locale richiede
un minimo di 3 euro, prezzo da
locali delle più belle piazze delle città d’arte italiane.
Ma sì, noi qui tiriamo la corda, come se per il fatto che
Alassio ha sempre avuto molti
turisti, per forza di cose, ne
avrà sempre tanti, per carità,
speriamo, ma qualche dubbio
sorge. E se per miracolo in una
località come questa, sorge e
resiste un piccolo locale, un
Circolo ARCI che si chiama
Brixton, che offre da settembre a maggio musica di altissimo livello senza richiesta di
costi se non la tessera annuale,
dove chiunque può bersi una
birra a 1.50 euro, e organizza
importanti attività sociali, sarà
sicuramente questo posto ad
essere preso di mira dall’amministrazione comunale. Ma
dato che vogliamo un turismo
di qualità anche l’intrattenimento sarà di alta qualità, no?
Certo! Ragazzine minorenni
e pornostar con le tette per
aria in piazza Partigiani, ma
non facciamo i moralisti, può
anche starci se affiancato a
qualche altra attività culturale,
tipo... tipo dei bei fuochi d’artificio più volte all’anno da migliaia e migliaia di euro. E poi
ovviamente i concorsi di bellezza. Eh già perché Alassio è
un po’ così, una bellissima ragazza che sa ben nascondere i
propri difetti, li nasconde sulla
collina, dove i ragazzini di
Moglio dopo anni e anni, non
hanno ancora un adeguato luogo di svaghi, nasconde i suoi
difetti a Poggio Fiorito, dove alcune anziane hanno le tapparelle rotte, rimanendo senza la
luce del sole, e dove la noia, la
angoscia aleggia in una struttura maltenuta, nonostante il
grande spirito del personale lavorativo. Dove piazze, fontane,
marciapiedi, si fanno tanto per
far vedere che si è fatto qualcosa, non se effettivamente è
stato fatto bene; e che per vedere la propria squadra locale
di calcio, deve andare nell’entroterra albenganese, e stessa
cosa per vedersi un bel film al
cinema.
Spero, quindi, con tutto il
cuore, che i cittadini, in un moto d’orgoglio possano un giorno fare di Alassio una bella
donna onesta, che non nasconde nulla sotto il trucco.
Jan Casella
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
Bilanci: alcune considerazioni
sulle attività del nostro Comune
A distanza di 3 anni dall’assunzione della carica di consigliere comunale, voglio esporre ai cittadini elettori ed ai lettori dell’“Alassino” alcune
sommarie considerazioni.
Ritengo sia utile ricordare
che dall’anno 1990 (per noi
1993) è cambiato il sistema
elettorale: “chi vince” le elezioni, governa (ad Alassio Consiglio Comunale composto da 1
Sindaco, 13 consiglieri di maggioranza, 7 consiglieri di opposizione, quindi 14 a 7). Nello
stesso periodo è stato abolito il
CO.RE.CO, Comitato Regionale
di Controllo, che aveva il compito, appunto, di controllo su
tutti gli atti dell’amministrazione, per cui oggi la maggioranza
può procedere molto più spedita nel perseguire quanto programmato. È importante ancora ricordare che dal ‘93 è stata
introdotta l’ICI che, in particolare ai comuni turistici come
Alassio, ha portato consistenti
maggiori introiti rispetto al
precedente sistema dei trasferimenti statali.
Dopo queste premesse voglio mettere a confronto alcune
scelte concrete attuate dalle
passate amministrazioni, con
quelle messe in atto negli ormai otto anni di amministrazione Melgrati.
Le Amministrazioni insediate con la vecchia legge elettorale, quando anche un solo consigliere poteva mettere in crisi la
maggioranza, senza gli introiti
dell’ICI e quindi disponibilità finanziarie neppure confrontabili con quelle attuali, hanno acquistato il Grand Hotel, hanno
acquistato Villa Alessandra (attuale sede del Commissariato),
hanno acquistato Villa Fernanda, hanno impiantato da zero la
farmacia, incrementando considerevolmente il patrimonio
del Comune.
Di contro le amministrazioni
che hanno visto l’arch. Melgrati prima assessore e poi sindaco, hanno sicuramente il merito di aver messo in atto l’operazione Grand Hotel, che poi
però è stata gestita in modo
perlomeno azzardato, dal momento che la collettività è stata
pressoché espropriata, almeno per ottantacinque anni,
dell’immobile, dell’area dove
sorgevano i giardini di Vittorio
Veneto, del sottosuolo di parte
di via Gramsci e di quello di
piazza Partigiani. Come se non
bastasse la Fincos, società costruttrice, ora ha chiesto al
Comune 20.000.000 di euro per
“imprevisti”, cioè quasi 2.000
euro per ogni alassino, inclusi
i neonati. Vedremo come la
questione andrà a finire.
Continuando il confronto,
vediamo che Villa Fernanda è
stata venduta, che Villa Bice,
anch’essa già di proprietà del
Comune, è stata venduta, che
la farmacia è stata venduta.
Sicuramente, al di là di ogni
considerazione di merito, il patrimonio immobiliare comunale è stato depauperato.
Continuando l’analisi, negli
ultimi due anni le tariffe della
Nettezza Urbana sono aumentate del 39%, a fronte di un servizio che ogni cittadino può
giudicare da sé.
Le aiuole, a parte i giardini
del Comune, versano in uno
stato pietoso: l’erba è gialla, le
piante, quando ci sono, sono
secche o moribonde, le erbe infestanti dilagano (ma almeno
sono verdi), e certamente la
colpa di tutto ciò non è della
maleducazione dei cittadini,
come ha recentemente sostenuto il Sindaco (!)
Le strade della collina sono
dissestate, le condotte cedono
un giorno sì ed uno pure soprattutto per i continui passaggi dei
pesanti mezzi diretti ai cantieri
che costruiscono seconde e terze case, mentre i residenti sono
costretti a emigrare.
I giovani, che già hanno problemi a trovare lavoro, devono
cercar casa a Ortovero, Castelbianco, Casanova. Ma per questo è sufficiente fare ogni tanto
qualche proclama: “presto si
realizzeranno centinaia di case!”. Intanto siamo senza depuratore, senza teatro e senza cinema (anche per vedere un
film dobbiamo emigrare), e
senza campo sportivo.
In merito alle società comunali, (sulla cui costituzione, almeno in teoria, nessuna obiezione: sono previste da norme
di legge) il vero problema è il
controllo. Come mai l’opposizione che ha proposto più volte di poter “vedere” dall’interno che cosa succede, che ha
più volte richiesto un membro
nel Consiglio di Amministrazione o nel Collegio Sindacale
(senza emolumenti) è sempre
stata così snobbata?
Per quanto riguarda il depuratore: è stata costituita un’apposita società con privati, senza
l’avvallo del Consiglio Comunale, società che poi in gara è
esclusa, ricorre a TAR e Consiglio di Stato, e regolarmente
perde il ricorso. Quali saranno i
conti e a chi faranno carico?
Teatro da realizzarsi nel mattatoio: dapprima pareva urgentissimo realizzarvi la scuola
materna, diventata nella parlata comune “asilo di Erode”, poi
è diventato assolutamente indispensabile il teatro, opera
che ora sembra definitivamente abbandonata. Anche qui si
dovranno contabilizzare i costi
sostenuti per progettare opere
non realizzate. Chi li pagherà?
Chiusura dei due cinema: ma
non era già iniziata una trattativa che prevedeva l’utilizzo del
locale del Ritz da parte del
Comune per un certo numero
di serate?
Eliminazione barriere architettoniche: dopo numerosi solleciti da parte della minoranza
pare che solo a breve si potrà
conoscere l’entità delle somme
disponibili, ma fino ad ora “dimenticate” il cui impiego è dovuto per legge .
Dopo quanto sopra detto mi
chiedo che senso abbia l’affermazione che sempre ribadisce il
nostro sindaco, sia in Consiglio
Comunale che sugli organi di
stampa circa: “...l’inefficienza,
l’incapacità e quant’altro delle
precedenti amministrazioni”
È importante ricordare ancora che il Comune di Alassio dispone fra i residui (soldi accantonati e non spesi) di ingenti
somme perché tutte le operazioni programmate e non realizzate, anche se talvolta per
cause di forza maggiore, hanno
comportato l’accantonamento
di capitali, talvolta presi a prestito e per i quali stiamo da anni rimborsando capitale ed interessi, e tutto per tenere dei
soldi sotto il materasso; lo stesso vice sindaco, su un quotidiano ha azzardato 17 milioni
di euro, che non credo siano
molto lontani dal reale.
Mi si potrà obiettare che invece di guardare al passato sarebbe più utile focalizzare l’attenzione sul futuro, ma che cosa serve parlare di preventivo?
Cosa serve quando ogni anno
nel bilancio preventivo sono
più o meno riportate le stesse
cose, gli stessi progetti che poi
non si realizzano? Forse, allora,
è meglio parlare del realizzato
ed in proposito ritengo che dopo 16 anni di amministrazioni
formate pressoché dalle stesse
persone, anche se qualche volta, o più volte hanno cambiato
giacca, e nonostante le attuali
consistenti risorse finanziarie,
i risultati siano sotto gli occhi
di tutti e non necessitano di ulteriori commenti.
Il Consigliere Comunale
del Gruppo “Alassio più tua”
Franco Boggiano
Sabato 16 Maggio 2009
5
«L'ALASSINO»
Rubrichetta mensile - Un ricordo per...
www.alassiosuperpartes.wordpress.com
Una testa… da usare
e-mail: [email protected]
In quest’ultimo mese, di cose, ne sono successe davvero
tante; ma una, sicuramente,
più delle altre, ci ha toccato
tutti. Tante sono le piccole
preoccupazioni di ogni giorno, ma solo una è la vera paura, davanti alla quale, praticamente qualsiasi uomo, rimane paralizzato: la paura che la
vita, o la natura, possano decidere di lui e per lui, senza
aver bisogno di chiedergli
nessun consenso. I gruppi
estremisti condannano ogni
intervento dell’uomo sull’ambiente. Possiamo dire che
ogni intervento dell’uomo
sull’ambiente sia contro natura? Beh, almeno per definizione, sì. L’uomo si differenzia
dalle piante in quanto possiede un cervello; e dagli animali
perché antepone l’intelligenza alle proprie pulsioni. Ma
questo rende davvero l’uomo
superiore agli altri esseri viventi? Le piante e gli animali
hanno lottato per la propria
sopravvivenza adattandosi
alla natura ed evolvendosi;
l’uomo ha usato l’intelligenza,
di cui era dotato, per modificare la natura ed adattarla a
sé. Qual è il vero approccio
vincente? Qual è davvero l’approccio migliore? Quello che
noi ora conosciamo come
“ambiente” non è il reale ambiente naturale, ma uno artificiale ricreato dall’uomo, a cui
però noi ci siamo adattati e
abituati.
Quindi, non è tanto importante approvare, o condannare, un intervento o meno
sull’ambiente, da parte
dell’uomo; quanto che, in
questa sorta di adattamentoevoluzione, l’uomo usi, o meno, l’intelligenza di cui, per
natura, è dotato.
La natura non è sfidabile.
Qualsiasi competizione contro di lei sarebbe persa. Un
terremoto,
un’alluvione,
un’eruzione, non sono maledizioni divine, sono solamente
fenomeni naturali. Non si può
fare niente per impedirli, si
può cercare di prevederli, ma
soprattutto si dovrebbe lavorare (prima) per limitarne i
possibili danni. Le tecnologie
esistono, le soluzioni ci sarebbero. Per quanto riguarda i
terremoti, si pensi, ad esempio, alle case antisismiche costruite in Giappone. Invece c’è
chi pensa davvero che il futuro del nostro paese sia negli
inceneritori (i cosiddetti termovalorizzatori… ma valorizzatori di che? Di nano particelle?), nel nucleare, per il
quale ci sono stati imposti ben
8 impianti, dopo il referendum
abrogativo sul nucleare, del
1987, in cui vincevano i sì con
più dell’80% dei voti.
L’Italia è praticamente tutta in zona sismica, quindi è
davvero interessante il ragionamento, che devono aver
fatto certi politici, per voler
qui delle centrali nucleari,
che va oltre ogni possibile interesse prettamente monetario; probabilmente essi credono sinceramente che, nel
momento del bisogno, per loro si leverà dall’alto una qualche nuvoletta di Fantozzi, per
proteggerli.
A giugno si voterà per il parlamento europeo. Votare non
è un optional: è un nostro diritto, e un nostro dovere, per
noi, per le generazioni future,
per il nostro paese, per chi ha
combattuto perché noi potessimo esprimere per legge la
nostra opinione, qualunque
essa fosse.
L’Europa tutela i nostri diritti, e protegge ogni cittadino
europeo anche dal suo stesso
Stato, qualora fosse necessario. Ecco perché è importante
sostenere l’Europa e andare a
votare; e non votiamo con la
testa, ma con l’intelligenza,
non decidendo quindi per un
personaggio, per un partito,
per un orientamento, ma per
un’idea, e per tutto quello che
questa ha alla base: il fine non
giustifica i mezzi.
Provocatoriamente anonima
Nell’ambito del rapporto Scuola e Volontariato, la classe 4a elementare di Via
Neghelli in visita guidata alla Confraternita di S. Caterina.
Ricordo della V° Elementare – 1949 - Insegnante Suor Aurelia
Giosetta….- Carla…. - Elena Bonetto - Elisabetta Paoletti - ….. Paolett i - Marisa Formentin - Fernanda Formentin - Simonetta e
Graziella Bonavia - …?.... - Agostino…. Anita Fugassa - Emilia Fugassa - Claretta…. - Laura…. (Hotel Bristol) - Mario…. - ….
Vaccarezza - …. Aicardi - Silvana Contestabile - …?... - Ercole Tozzi.
“ARRIVARONO I NOSTRI...” Congresso ginecologico
MINICRONACA DELLA VENUTA E PERMANENZA IN
ALASSIO DELLE TRUPPE ALLEATE IN QUEL
LONTANO 1945 NEL RICORDD DI UN EX UNDICENNE
Erano appena passate le indimenticabili giornate conclusesi
con la Liberazione del 25 Aprile,
quando si arrivò alla vigilia di quel
Giovedì 10 Maggio, solennità
dell’Ascensione. Per quel giorno la
popolazione avrebbe voluto in segno di ringraziamento recarsi, riprendendo l’antica tradizione, al
Santuario della Madonna della
Guardia. Ma molte erano le voci
poco incoraggianti che inducevano a tale pellegrinaggio poiché, si
diceva, nei boschi della zona ancora si aggiravano in cerca di rifugio,
pericolosi personaggi dal torbido
passato (tra i quali un certo famigerato “Barbetta”) e tutt’ora ricercati per essere sottoposti a giudizio. Malgrado ciò, la pietà popolare
vinse gli indugi e quel giorno una
vera moltitudine di fedeli si recò
sul sacro monte proveniente sia da
Alassio che da località e vallate limitrofe. È da precisare che allora la
“Chiesa” non era come appare oggi
non essendoci né il campanile, né
la venerata statua della Vergine, né
la comoda strada dalla quale oggi
vi si accede, per cui, per giungervi,
bisognava faticosamente percorrere a piedi antiche mulattiere o
vecchi sentieri rurali. Nella devozione generale si celebrò il Sacro
Rito, si festeggiò con quel poco di
cui si disponeva finché giunse, anche per il nostro gruppo, l’ora del
ritorno in cui, ripercorrendo come
all’andata le antiche vie, si giunse
in Val d’Olivo e da lì, dopo breve
tratto, in “Parco fuor del Vento” dove per comodità si voleva passare
per giungere più brevemente in
“Siberia” (zona dell’attuale Via
Solva) e alle proprie case. E fu proprio percorrendo il “Parco” che
trovammo la sorpresa... la novità,
poiché decine di uomini in sconosciute divise e quasi tutti dalla pelle scura o nerissima come non si
era mai vista prima (pur sapendo
che esistevano avendo cantato per
anni “Faccetta Nera”... come pure
gli “Ascari” che però avevamo solo
visto nelle famose tavole del Beltrame pubblicate sulla “Domenica
del Corriere”) stavano alacremente
lavorando abbattendo ciò che intralciava, allargando dove serviva.
Ma a questo punto del racconto
una breve precisazione è dovuta.
È noto che nella loro ritirata le
truppe naziste fecero saltare il
ponte di Santa Croce (I Bausci) interrompendo la viabilità della Via
Aurelia sia per Alassio che oltre. Fu
quindi necessario il transito da
Santa Croce per l’antica strada romana salendo dalla “Cava di
Parolini” (oggi Camping “La vedetta”) per poi scendere al bivio di
Solva (Bicibio) e sino al ponte della ferrovia che, purtroppo, allora
era un piccolo sottopasso simile a
quello ancora esistente del “Mulino del Ponte” e sotto il quale a ma-
lapena passavano le minuscole
“Jeep” ma non certo i mastodontici camion che gli Alleati avevano in
dotazione. Da qui l’esigenza di rendere transitabile quell’angolo di
pace che era, appunto, “Parco fuor
del Vento” avente il suo sbocco nel
più alto e largo sottopasso della
Stazione Ferroviaria.
Ritornando a noi, fu quello il
primo impatto di quel gruppo di
Alassini, a cui altre esperienze seguirono... Infatti nei giorni seguenti, cominciò lo sminamento della
spiaggia da parte di prigionieri tedeschi con relativa rimozione dei
reticolati. Gli alberghi cittadini furono occupati da migliaia di soldati di varie nazionalità e uniformi, qui mandati dal fronte per un
meritato periodo di riposo prima
di essere trasferiti altrove e, in
particolare, ancora sul fronte del
Pacifico per quanto riguardava gli
Americani.
Dopo tanti anni di guerra e di privazioni anche da noi e sulle inusuali note del “Boogie-Woogie” la
vita riprese il suo ritmo, anzi si
creò un certo “modus vivendi” mai
conosciuto sino ad allora. La tanto
sospirata “Libertà” dava ora i suoi
primi frutti: stuoli di giovani attrezzati con “carrozzine” artigianali
aiutavano i militari a ritirare dai loro “spacci” le abbondanti razioni
ricevendone la dovuta ricompensa, spesso in “natura”; leggiadre
“Segnorine” pullulavano in ogni angolo per esercitare il loro meretricio; rari erano i ragazzi che negli
stessi angoli non sostavano con la
loro brava cassettina da “sciuscià”
e allo strillo di “sciuscièn John”
provvedevano a far luccicare quegli scarponi che tanto suolo italiano avevano calpestato; derrate alimentari di prima necessità o voluttuarie quali: pane bianco, cioccolata, marmellata, chewing-gum, noccioline, sigarette, birra o quant’altro, avevano assieme alle “Amlire”
(moneta di occupazione) ormai libero corso. Pure in quei giorni rimpatriavano, col loro bagaglio di miserie e tristi ricordi i primi concittadini, provenienti dai vari campi
di prigionia creando, a volte, non
pochi screzi.
In quel guazzabuglio ci fu pure
chi, in vari modi si arricchì e chi si
accontentò di riprendere, nel possibile, quella vita operosa spesso
poco remunerativa, tipica della povera gente.
Fu con l’autunno, il ritorno a
scuola e probabilmente con la definitiva partenza degli Alleati che altri fatti e di diversa natura occuparono gli interessi dell’ormai smaliziato undicenne lasciandogli però,
pur a distanza di sessantaquattro
anni, ben vivi e indelebili nella memoria quei ricordi qui riportati.
G.C.
Dal 7 al 9 maggio si è tenuta ad
Alassio – nell’auditorium della
Biblioteca sul mare Renzo
Deaglio – la quarta edizione del
corso di perfezionamento in patologia del basso tratto genitale
femminile organizzato dal dott.
Paolo Cristoforoni. L’evento,
che ha visto la partecipazione di
circa cento ginecologi provenienti da tutta Italia, si è focalizzato soprattutto sulla prevenzione e diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero e sugli
esami e le tecniche diagnostiche
e chirurgiche ad esso correlate.
Particolare rilevanza ha avuto il
recentissimo vaccino contro il
virus HPV – o papilloma virus –
che da circa un anno è offerto
gratuitamente a tutte le adolescenti nel corso del dodicesimo
anno di età e – a pagamento – a
tutte le giovani di età inferiore ai
26 anni. Il papilloma virus, infatti, è da alcuni anni riconosciuto
come agente causale – insieme
ad alcuni cofattori quali il fumo
di sigaretta – del tumore cervicale. Alla tradizionale prevenzione rappresentata dalla ese-
cuzione regolare del Pap test
quindi, è oggi possibile affiancare la vaccinazione contro l’HPV,
in un vero atto di prevenzione
primaria. Una implicazione diretta di questa novità, per i medici che si trovano ad interagire
con le adolescenti, le loro mamme e le loro famiglie, è l’appropriatezza comunicativa. È infatti
intuitivo come sia importante affrontare nel modo corretto la discussione con tutti i soggetti
coinvolti di argomenti quali i tumori femminili, la prevenzione
delle malattie sessualmente trasmesse e più in generale la sessualità. Un’intera sessione è stata quindi dedicata nell’ambito
del congresso a questi argomenti, e sono intervenuti esperti della comunicazione, pediatri, medici di salute pubblica e medici
di medicina generale.
L’Associazione Vecchia Alassio si congratula con il nostro
concittadino Dr. Paolo Cristoforoni per la Sua nomina a Primario del reparto ginecologico
presso l’I.S.T. di Genova.
ALASSIOSALUTE
La Direzione di Alassiosalute
precisa che il servizio POS dello
sportello CUPA di Alassio è fuori uso da circa 1 anno, per guasto tecnico.
In considerazione che la manutenzione del servizio spetta
all’ASL, in questi ultimi 12 mesi
più volte ne è stata sollecitata, la
soluzione del problema, ad oggi
senza risposta.
Cordiali saluti
In risposta alla lettera pubblicata su
“L’Alassino” n. 4 del 17 Aprile 2009
TUTTI ALLA “FENARINA”
Üna seirona de ’na vota
“Venerdì 22 maggio
se a cena voi verrete
nel nostro tipico locale
garantito dall’antico nome ‘Fenarina’
troverete è assicurato…
poesia, canti e ottima cucina”
Inizio cena ore 20
Si prega di prenotare entro
Mercoledì 20 maggio
Prenotazione e info 0182 470225
6
«L'ALASSINO»
Sabato 16 Maggio 2009
Frammenti di storia nostrana - PARTE II
MOSTRE D’ARTE
(a cura di Tommaso Schivo)
(a cura di Carlo Bertolino)
CAP. 19° -
GLI OSPEDALI IN ALASSIO
Anita Olivieri
(un po’ di storia e di ricordi)
A proposito di Ospedali pubblici, Alassio può vantare una
storia gloriosa ben prima del
neo-Ospedale comprensoriale
di Albenga che è nato da poco e
prima dell’ultima comparsa
ospedaliera, quella collinare di
Via Adelasia, il Val d’Olivo e prima ancora dello storico fabbricato intitolato ai coniugi Paccini
e ubicato fra la Via Dante e il
Carruggio di Barusso, demolito
per utilità pubblica circa mezzo
secolo fa. Si parla di ben oltre
settecento anni di storia ospedaliera, quando, in occasione
bili itinerari (spesso percorsi interamente a piedi!) fedeli acciaccati o malfermi o infermi e
bisognosi di pietà e di cure. E gli
Alassini non mancarono di erigere, accanto alle poche decine
di stanze, anche un “angolo”
suggestivo di fede e di preghiera, che è tuttora aperto al culto,
proprio la Chiesa della Carità,
appunto, che col solo nome
esprime e manifesta l’orgoglio e
l’umiltà, la fermezza e la spinta,
il dono e il sacrificio compendiato in una delle numerose preghiere della Chiesa... “dar da
Le tanto beneamate Suore Cappellone.
del celeberrimo primo Giubileo
di Papa Bonifacio VIII° e di Dante
(era il 1300) Alassio, per soccorrere i numerosi pellegrini che da
Occidente e dal Nord si avviavano a Roma o quelli che di là ritornavano nelle loro patrie lontane, dopo i festeggiamenti, le
penitenze e le preghiere dell’anno santo, ritenne opportuno di
istituire, proprio nel carruggio
di ponente (e c’è tuttora, trasformato e più volte rimodernato in un magnifico Albergo sul
mare) un Ospedale per pellegrini o, forse sarebbe meglio dire,
un ricovero, un asilo per un tozzo di pane, un piatto di minestra
calda, un letto soprattutto, prima che le forze si ritemprassero
e il viaggio potesse proseguire
più agevolmente. Non mancavano davvero, in quegli intermina-
restò attivo sino agli ultimi
vent’anni dell’Ottocento, quando la modernità eresse per le cure ospedaliere un nuovo edificio
che noi ricordiamo molto bene,
in Barusso, in posizione centrale, con una grande piazza antistante, ove per anni si giocava a
pallone a pugno e con alle spalle un grande orto, tramutato,
qualche anno dopo, in case operaie, che mostrano la loro imponenza oggi ancora.
Intorno, ovunque si volgesse
lo sguardo, si estendevano orti
ubertosi di verdura e di frutteti
DISEGNO DI GIBBA
mangiare agli affamati, curare
gli infermi, ospitare i pellegrini”.
Da quel famoso Giubileo nacque, appunto, qualche anno dopo, la volontà pubblica di organizzare stabilmente un Ospedale per i pellegrini e per gli
stessi concittadini bisognosi di
cure e di sostentamento e furono proprio i maggiori abbienti
della città a volerlo, i padroni di
navi, gli armatori e alcuni nobili.
Accanto al medico, agli infermieri e alle persone di servizio,
non mancò mai un sacerdote
per le necessarie pratiche religiose e... passarono i secoli. La
storia non ci ha tramandato i
particolari di quel generoso sacrificio, ma ci fu e fu grande! Si sa
che l’Ospedale (prima che venisse trasformato in edificio più
o meno turistico... e balneare)
fragranti, aranceti e limoni e fichi e peschi a vista d’occhio. In
mezzo si ergeva, umile, ma deliziosa, una linda casetta e spesso, accanto, c’era un grande
pozzo attorno al quale un asinello paziente e bendato, faceva
salire l’acqua per le irrigazioni,
girando, girando, girando senza
sosta e credendo di percorrere
un lungo e interminabile rettilineo!
I più anziani Alassini ricordano ancora nelle adiacenze
dell’Ospedale, il grande gioco di
bocce, su cui un fico, enorme
come una cupola, procurava
ombra e refrigerio ed il gestore
(se la memoria non m’inganna,
un certo Sign. Foresti) serviva, a
richiesta, un paio di bocce ed un
bicchiere di barbera o di nostralino.
SALA CARLETTI (Sede A.V.A.)
Per tornare all’Ospedale
Paccini, furono attivi ed ottimi
amministratori gli Alassini
chiamati via via a dirigere il
complesso intitolato a San
Domenico, ma la novità fortunata fu che vennero invitate a
dirigerlo e a curare direttamente i ricoverati e gli infermi, le
Suore della Carità di San Vincenzo, le tanto beneamate Cappellone, come le chiamavano
gli Alassini, per il loro immenso
e fastoso copricapo bianco,
dalle ali spaziose al vento, che i
più anziani di noi non hanno
certo dimenticato. Chi di noi,
infatti, non ricorda il loro zelo e
la loro meticolosità in ogni
campo, i sacrifici sostenuti in
silenzio e nell’amore dello Sposo celeste, l’attenzione minuziosa alle persone bisognose,
agli ammalati, agli anziani rimasti soli, alle stesse “cose” affidate alle loro mansioni?
Poi le sempre maggiori difficoltà della loro congregazione e
l’impossibilità a sostenere il grave impegno le allontanò da
Alassio, all’incirca negli anni
Ottanta, dopo cent’anni di apostolato e fu un dolore vero e
grande per la città. Ci fu chi
pianse, chi dovette asciugare lacrime vere alla loro partenza. Ed
oggi il timore si ripete per il preventivato allontanamento dei
Padri Cappucini da Alassio.
Intanto la necessità di creare
dello spazio cittadino, di dare
origine ad una grande piazza, la
stessa fatiscenza dell’edificio
(del quale non abbiamo, purtroppo, alcun documento fotografico), dopo quasi cent’anni
di onorato servizio, portarono
il piccone anche sul vecchio
Ospedale Paccini e questa volta abbiamo conservato, invece,
alcuni documenti fotografici.
La nuova piazza (pur con le ali
tarpate da cervellotici e discutibili permessi edilizi fra il
Corso Dante e il mare, permessi che oggi e domani ancora deturperanno il “paesaggio” e la
bellezza generale di tutta la zona) respira, offre la sua ospitalità alle numerose macchine
costantemente “affamate” di
posteggi e, forse, domani, con
la costruzione possibile di box
interrati, potrà anche essere
più vivibile e più verde. Forse.
E, intanto, anche il Val d’Olivo
con noi guarda con rispetto e
con ansia al nuovo e moderno
Ospedale comprensoriale di
Albenga, che ha iniziato da poco il suo “cammino” di bene e di
sostegno, come hanno fatto i
vecchi Ospedali, quelli di
Alassio e di Albenga, suoi predecessori.
La seconda quindicina di
aprile è tornata ad esporre
questa artista originale e multiforme. Il suo stile passa con
disinvoltura dal figurativo
all’astratto, al fantasioso.
Dipinge fiori in “primo piano”
che riempiono la tela (papaveri, calle, iris, strelitzie), ma an-
che bande di colori contrastanti su sfondo monocolore, intrecci di curvilinee nere con gli
spazi riempiti di colore. Assai
interessanti sono le ceramiche, anche qui con varietà di
esecuzioni: accattivanti piatti
con stemmi araldici reinterpretati in modo personale, sculture a tutto tondo (bellissimo un
canestro con frutta), altri piatti
bianchi con strisce nere e colature di punti rossi fra l’astratto
e l’informale; vasi dipinti in varie forme e dimensioni e... una
“chicca”: una busta da boutique apparentemente di carta
pesante con maniglie di corda,
ma interamente in ceramica, e
altro ancora. Nativa di Vado
Ligure (dove hanno vissuto e
operato artisti del calibro di
Arturo Martini e Roberto Bertagnin), dove vive e lavora, ha esposto
e ricevuto riconoscimenti, oltre che in
Italia, in varie città
d’Europa, segnatamente in Francia (in particolare Costa Azzurra).
In occasione della visita del Papa a Savona ha
partecipato alla mostra organizzata per
l’evento: “32 Artisti per
il Papa – opere dedicate a Benedetto XVI°”.
Hanno scritto di lei prestigiosi critici. Di se
stessa scrive: «Mi sento
una figura fuori dal coro in questo mondo
dell’arte contemporanea ripetitiva. Cambio
spesso soggetto, stimolo di continuo la
creatività. So bene che
il mondo dell’arte segue un’altra direzione, che tutti cercano
una linea stilistica che li contraddistingua e poi la sfruttano
per anni. Se dovessi ripetermi
non riuscirei a raccontarmi...
Accresco la valenza delle mie
figurazioni fantastiche, sperimentando la terracotta...La prima forma d’arte è la natura. È a
lei, alla sua bellezza originaria,
che in ogni tempo mi sono ispirata per creare...».
Pubblichiamo la foto di un dipinto di Mario Borella
che ha esposto il mese scorso.
25 ANNI DI APOSTOLATO IN ALASSIO Visita ad Arles, 3-4 Aprile 2009 - UNITRE Alassio
Venticinque anni fa prendeva possesso della parrocchia
di Alassio don Angelo De Canis
e da allora iniziava un periodo
di intensa attività pastorale e
sprimere riconoscenza verso il
suo pastore spirituale. Nel salone parrocchiale, durante un
cordiale simposio, il sindaco,
arch. Marco Melgrati, ha con-
La consegna della chiave della città.
di interventi capaci di diffondere la spiritualità cristiana in
ogni settore della popolazione.
Il 3 maggio una parte della comunità alassina ha voluto e-
segnato a mons. De Canis, visibilmente commosso e anche
un po’ sorpreso, le chiavi della
città, il più ambito dei riconoscimenti. Uno scrosciante e
gioioso applauso ha salutato
l’evento. Nel pomeriggio la solenne processione con i Corpi
Santi, protettori della città, è
stata guidata dal parroco stesso, che, in seguito, nella chiesa
di S. Ambrogio, la sua chiesa,
ha celebrato una messa solenne arricchita dai canti della
Cappella Musicale e dalla presenza di numerose autorità. Il
viceparroco, don Stefano Caprile, all’inizio della funzione
ha espresso i sentimenti di viva gratitudine di tutta la comunità dei fedeli per il paziente lavoro svolto dal sacerdote
nell’ambito della città a favore
di ogni classe sociale e per
l’oculata ristrutturazione dell’edificio sacro e degli organi storici. In attesa di altre iniziative
che ricordino questi 25 anni, è
doveroso rivolgere a mons
Angelo De Canis un augurio di
felice prosecuzione del suo ministero in una città e tra una
popolazione che affettuosamente gli è vicina e lo stima.
In un momento in cui si parla
tanto di Europa unita, il viaggio
ad Arles, programmato dall’Unitre di Alassio nei giorni 3 e 4
Aprile, ha visto un gruppo numeroso motivato allo studio di
un percorso storico sulle tracce
culturali che ci identificano.
Un itinerario che riassume le
lezioni di un anno prendendo
come esempio un itinerario nella Provenza meno turistica, in
paesaggi carichi di affascinante
silenzio.
La rilettura attenta della città
di Arles è indispensabile per
capire l’importanza della Provenza all’epoca dell’impero Romano e, successivamente, nella diffusione del Cristianesimo.
L’emozione più grande l’hanno
però suscitata le Abbazie di
Sylvacane, Montmajour, Thoronet, così defilate dai grandi
centri.
Ripensate nel grande respiro
della loro vita religiosa e culturale, tornano ad essere, anche
per l’uomo contemporaneo, imprescindibile traghetto dal
mondo antico alla modernità.
Spazio autonomo di conoscenza e cultura, per chi le visita oggi con attenta disponibilità
interiore, esse ritessono le relazioni con il passato e rendono
Due giorni di intensa vita comunitaria, in una terra dalle infinite voci, l’entusiasmo dimostrato al ritorno, nel rievocare
l’itinerario dimostrano che la
cultura trova sempre spazio in
consapevoli dei doni tramandati nel tempo: vita spirituale, accoglienza, cultura.
Le pietre parlano: si ama dire
per dare un’anima alla storia. È
più giusto sottolineare che
l’amore, la forza dell’uomo, incide le pietre, ed esse parlano.
chi sente di appartenere a questo mondo e si considera un
anello dell’infinita catena che lega chi è stato a chi verrà.
I Discenti del corso
di Storia dell’Arte
A.A. 2008/2009
Sabato 16 Maggio 2009
7
«L'ALASSINO»
LA BIBBIA IN DIALETTO ALASSINO di Gianni Croce
Da u libbru de Ester
Da u libbru de Ester
Da u libbru de Ester
Ester a se presenta au re
Eiscì pe lei a legge a prescriveva
d’andò da-u re nomma se cunvucò.
Desubbedì a-u precettu a se metteva
in cundissiùn de esse eiscì massò
«O-u so, t’hai pura...» l’autru u ghe scriveva
«ma pe a to gènte ti devi tentò».
Trei giurni de zazùn, han stabiliu,
e de urassiui pe truvò farsa in Diu.
Cuscì au quortu giurnu a s’appresenta
urnò de gemme e in ciù de séa vestia...
Veghéndula u re tantu u-a sumènta
che a rneschinetta a resta annincherià;
a vista a l’è füsasca, parlò a stènta
ma a resta lì a zigò sta sò partia.
Mirandu quelli öggi sensa fundu
u re u l’abbrassa e u ghe promette u mundu.
Piandu lesta a-u voru a situassiùn
a invitta u re a presensiò a’n banchettu
che lei de innandiò a l’ha intensiùn
e pöi, vistu ch’à gh’è... a parla s-cettu:
“Amòn ... e gh’ourereva in st'uccaxiùn...”
(tramènte a tremma cumme ün auxelettu).
Inurgugliu de ’sta delicatessa
U pelanfrun u avanta a’so grandessa.
Disperau e vestiu da penitènte
Marducheu u implura pe a so gènte.
Mirandu quelli öggi sensa fundu
u re u l’abbrassa e u ghe prumette u mundu.
E LA MINA… NON C’È PIÙ UN ARTICOLO DI CRONACA Un “gozzo” storico salvato
Ora, la mina che dormiva sui
fondali del porto di Alassio, fa
davvero meno paura. Scoperta
nell’approdo turistico della città
del Muretto, davanti al molo del
distributore di benzina, è diventata come una foglia morta. Gli specialisti dello Sdai l’hanno disinnescata senza che potesse far sentire la sua potenza distruttrice.
lare le operazioni di bonifica da
parte degli specialisti della
Marina arrivati dalla Spezia. È una
squadra preparata per mettere in
silenzio, per sempre, mine e bombe inesplose che ogni anno vengono ritrovate, come nel caso di
Alassio, sui fondali da sommozzatori o che finiscono nelle reti dei
pescherecci.
È stata fatta brillare a circa tre
miglia di distanza dall’isola Gallinara dai tecnici coordinati dal
capitano Massimo Pegazzano:
«Si trattava di una mina da 700
chili del tipo Gp di fabbricazione
tedesca trasportata in porto
quasi sicuramente da un peschereccio. Conteneva almeno 270
chili di esplosivo, 60 % tritolo e
quindi altri componenti chimici.
È stata prelevata dal porto e trasportata con appositi palloni galleggianti al largo della costa per
evidenti ragioni di sicurezza e là
fatta brillare».
Treni e strade bloccate per ore,
folla di curiosi tenuta a debita distanza sulla Cappelletta ai Caduti
da carabinieri, polizia e vigili urbani per una bomba che se fosse
esplosa, almeno nella seconda
guerra mondiale, avrebbe fatto
saltare in aria, non solo il Luca
Ferrari, ma anche tutta la zona di
levante della perla della Riviera.
Ci sono volute riunioni fiume in
Prefettura con il prefetto Nicoletta Frediani, i vertici della Marina
Militare, quindi fissare il D-day:
giovedì 23 aprile 2009, a due giorni, sembrerebbe quasi uno scherzo del destino, a due giorni dalla
Liberazione. Per la bomba “Ferrari”, dal nome del porticciolo
alassino, è stato preparato con
cura un apparato di sicurezza imponente anche per evitare imprudenze da parte, appunto, di curiosi, che avrebbero potuto ostaco-
«Dormono silenziose davanti
alle nostre coste da ormai sessant’anni, ma sono cariche di
esplosivo e possono ancora far
danni, meglio quindi renderle innocue», spiegano i tecnici dello
Sdai.
Alassio il 23 aprile scorso ha
vissuto momenti di attesa e anche
di nervosismo. Aurelia bloccata
per diverso tempo, non per una
frana, come è successo dal mese
scorso a Capo Noli, ma per una
bomba ritrovata tra la sabbia davanti ad un altro promontorio,
quello di Santa Croce, un’insenatura nella quale poco dopo gli inizi del ’900 gli Alassini pensarono
di realizzare un approdo, al riparo
dai marosi, ma non dalle bombe
sganciate dai nemici.
Ogni anno il porticciolo Luca
Ferrari è meta di centinaia di diportisti, piemontesi e lombardi
che attraccano con i loro lussuosi
megayacht, le loro barche da sogno, dove i baby velisti sognano di
diventare come Paul Cayard e dove i fratelli Sibello si preparano
per conquistare medaglie nei
campi di regata di tutto il mondo
e alle Olimpiadi. Lei, la mina del
Luca Ferrari, giaceva sui fondali
silenziosa, forse anche un po’ malinconica perché nessuno, sino alla settimana scorsa si era accorto
della sua presenza nonostante il
traffico continuo di barche a vela,
gommoni e yacht.
Giò Barbera
CHIARA SCHIVO, della scuola media Don Bosco, si aggiudica il
primo premo del Concorso per “UN ARTiCOLO DI CRONACA” con
l’elaborato “Tragica fatalità…o si poteva evitare”. Mentre veniva
assegnato il premio speciale a LOSNO ANDREA (Media Ollandini)
per, e con il “Gallinara, l’Isola che c’è”.
Nell’Auditorium della Biblioteca Civica “Renzo Deaglio”,
Mercoledì 29 Aprile, alle ore 18,00,
un pubblico numeroso e soprattutto moltissimi giovani studenti
sono presenti per assistere alla
premiazione degli elaborati degli
studenti delle scuole medie partecipanti al Concorso di “Un articolo di cronaca” per l’anno 2008, organizzato dall’Associazione “Amici del Borgo Coscia” e dal “Lions
Club Alassio - Baia del Sole” con il
patrocinio e contributo dell’Assessorato alle politiche giovanili
del Comune di Alassio, del Sindacato Bagni Marini e dell’Associazione Vecchia Alassio.
In apertura della manifestazio-
rati presentati) il compito della
Giuria è stato arduo, tuttavia i dieci “articoli” scelti, oltre al premio
speciale in ricordo di Milla Guidi
Aicardi, rispondono ai “Criteri”
del concorso.
Tutti gli elaborati premiati sono
stati pubblicati nella rivista edita
dall’Associazione Cronisti Liguri
sotto il titolo “ALASSIO FA SCUOLA...”, ed una copia della Rivista
“Cronaca di un anno di Cronaca” è
stata offerta a tutti i presenti.
Pubblichiamo la graduatoria
dei Giovani Cronisti:
1 - Chiara Schivo (Don Bosco) contributo studi € 516.00
2 - Luminosa Bogliolo (Ollandini)
€ 365,00
Gli studenti premiati.
ne, dopo il saluto del sindaco
Arch. Marco Melgrati e della
dr.ssa Monica Zioni Assessore alle politiche giovanili e del
Presidente dell’Associazione degli “Amici del Borgo Coscia”
prende la parola il Presidente
della Giuria il giornalista dr.
Alfredo Provenzali, (conduttore
di “Tutto il calcio minuto per minuto”) ricordando che da circa
tredici anni, è diventata tradizione, da parte della Giuria formata
da cronisti liguri, di scegliere i
migliori articoli degli allievi delle
scuole medie di Alassio, e premiare, con borse di studio, gli
studenti “cronisti in erba”.
Il dr. Provenzali fa rilevare, dato il numero notevole dei partecipanti (oltre il centinaio di elabo-
3 - Matteo Miceli (Ollandini)
€ 255,00
4 - Sara Spinelli (Ollandini)
€ 206,00
5 - Marco Losno (Ollandini)
€ 130,00
6 - Mariagiulia Roveraro (Don
Bosco) € 130,00
7 - Annalisa Vairo (Ollandini)
€ 130,00
8 - Federico Rota (Ollandini)
€ 130,00
9 - Nicolò Gasparini (Ollandini)
€ 130,00
10 - Pietro Calcagno (Ollandini)
€ 130,00
Premio speciale in ricordo di
Milla Guidi Aicardi a Andrea
Losno (Ollandini) € 500.00 per un
totale di contributo studi di €
2.622,00.
Laiguegliesi e Alassini si sono
uniti in difesa della pesca e delle
tradizioni marinare.
La tradizione marinara di
Laigueglia e di Alassio sarà difesa da un progetto denominato:
“C’erano una volta i pescatori”.
L’iniziativa è nata dalla collaborazione fra le associazioni Mestei e segnüe, Vecchia Alassio,
Slow Cafè e la Pro Loco di Laigueglia. Il progetto prevede il
recupero di un gozzo storico,
“Demetrio I°”, che altrimenti andrebbe distrutto. Sono stati oltre cento i partecipanti alla cena comunitaria per salvare il
gozzo, tra questi: Lino Gioberti
vice presidente della Vecchia
Alassio, Giovan Battista Aicardi
presidente della Vecchia Laigueglia, Franca Brino Presidente della Pro Loco di Laigueglia, l’avv. Filippo Basso dell’Istituto Internazionale Studi Liguri,
il presidente di Federcoopesca
Augusto Comes, il Priore della
confraternita di S. Caterina Domenico Martino, il maestro Bruno Parodi, con una rappresentanza del coro Capo Mele e la
cittadina onoraria di Laigueglia
Anna Marino Celant. Reti e nasse come addobbi, un menù ligure curato e cucinato dallo staff
del ristorante Pacan, i canti del
coro capo Mele e la poesia
“Andaxevan tutti â rea” hanno
introdotto le relazioni della
maestra Celant e del presidente
di Federcoopesca Augusto Comes. Gli interventi hanno sottolineato il valore turistico oltre
che culturale dell’iniziativa e
come il comune di Santa Margherita ed altri stiano perseguendo progetti simili al salvataggio di gozzi storici come il
Demetrio I°. La serata, grazie
agli sponsor, Nordiconad, Tonietta Carni, Gandolfo Alimentari e Ristorante Pacan, ha consentito di raccogliere mille euro
a sostegno del progetto. La storia di Laigueglia è sempre stata
legata alla marineria. Basti pensare che nel 1807, dai documenti dell’archivio storico comunale di Laigueglia, risultavano essere in attività oltre ottocento
marittimi, di cui trecento erano
pescatori imbarcati su quindici
battelli o su gozzi propri e cinquecento su ventidue bastimenti, diciotto di gran cabotaggio e quattro di piccolo. Per sal-
vare la storica barca è stata inviata al Ministero delle Politiche Agricole una richiesta di riconversione a scopi culturali:
«Abbiamo inviato – dice Emilio
Grollero responsabile del progetto “Salviamo il Demetrio I°” –
una istanza al fine di evitare la
demolizione del gozzo. Questa
richiesta è scaturita dalla mia
venuta a conoscenza della pratica di ritiro definitivo con conseguente demolizione del natante. Il gozzo è una delle poche
imbarcazioni in legno ancora
esistenti e ben simboleggia un
periodo molto importante della
storia locale quando la pesca
era uno dei maggiori mezzi di
sussistenza. Da qui l’esigenza di
un coinvolgimento di tutte le
istituzioni locali, delle associazioni culturali e della locale
scuola elementare per la realizzazione del progetto». L’imbarcazione sarà completamente
restaurata e verrà utilizzata
esclusivamente a fini di carattere culturale e didattico.
Gessica Cirillo
III° OIT Alberghiero Alassio
8
«L'ALASSINO»
Sabato 16 Maggio 2009
INCONTRI CON L’AUTORE
MOSTRA AL MUSEO DIOCESANO DI ALBENGA
ANGELA L. con Caterina Guarnieri e Maurizio Tortorella: “Rapita
dalla giustizia – Come ho ritrovato la mia famiglia” Ed. Rizzoli
“I volti di Maria” Espressioni di fede e devozione mariana
nella Diocesi di Albenga-Imperia
Un libro del tutto particolare
quello presentato il 18 aprile
scorso nell’Auditorium della
Biblioteca civica “R.Deaglio”. Lo
ha evidenziato l’Assessore alla
Cultura del Comune di Alassio
dott. Monica Zioni in apertura di
serata: «Ringrazio per il loro ritorno ad Alassio, dove si è svolta
parte della vicenda, Angela e
Caterina, nonché i genitori e il fratello di Angela e il loro avvocato».
Il professor Franco Gallea procede poi al commento e alle interviste. «Non è una presentazione delle solite, è una storia di sofferenza, di appunti giuridici, senza vincitori né vinti. La vicenda è
raccontata in prima persona dalla protagonista Angela, ma la stesura è opera di Caterina Guarnieri, giornalista professionista, e
di Maurizio Tortorella pure lui
giornalista esperto di problemi
giuridici. Questa storia paradossale è ben conosciuta, ne hanno
parlato tutti i giornali, ma nel libro è più completa, più coinvolgente. Si possono fare tre osservazioni: 1) La storia ha qualcosa
di incredibilmente vergognoso;
2) Il racconto di Angela è stato impostato giornalisticamente; 3)
Alassio ha una parte importante
nella vicenda. La trama: due coniugi, un figlio e una figlia; una cugina accusa il genitore di violenza
sulla bambina, dagli inquirenti
viene montato un caso sconvolgente, falso».
Caterina Guarnieri: «Il libro ha
avuto origine da un’inchiesta giornalistica di Tortorella, speriamo
che contribuisca a fare giustizia».
Angela: «Mi hanno prelevato a
scuola (a Masate nel Milanese)
un’assistente sociale e i carabinieri, mi hanno portato in un istituto, non sapevo perché, mi dissero che ero stata abbandonata.
Fui poi trasferita in un altro istituto a Genova per essere adottata. Vissi questo periodo un po’ da
ribelle. Fui data in affidamento a
una famiglia dell’isola d’Elba.
Avevo nove anni, vi rimasi fino ai
diciotto. Venivamo tutte le estati
ad Alassio, ed era il periodo nel
quale stavo meglio; i rapporti
con i genitori adottivi non erano
del tutto positivi. Frequentavo
una scuola per Segretarie d’a-
zienda, che non mi era gradita. I
miei genitori naturali mi hanno
cercata ma senza successo. Seppero che venivamo ad Alassio, mi
cercarono in città e sulla spiaggia, qui dopo vari tentativi, mi
hanno riconosciuta. In seguito
mio fratello mi diede una lettera
con fotografie di quando ero
bambina e il numero di telefono
dei miei genitori naturali. Rimasi
alcuni mesi con due famiglie, poi
tornai definitivamente in quella
naturale. Cercai di mantenere
buoni rapporti con i genitori
adottivi, ma loro furono indifferenti. Ora lavoro con mio papà.
La causa è ancora in corso».
È intervenuto l’avvocato di famiglia: «Occorre andare in
profondità. Il padre ha trascorso
due anni e mezzo in carcere ingiustamente, poi fu assolto.
Purtroppo casi simili accadono
ancora. Perché Angela recuperi
il suo cognome, dato un vuoto legislativo, dobbiamo inventarci
una procedura che dovrebbe fare testo».
I proventi del libro saranno devoluti alla Comunità di Sant’Egidio.
Luciano Garibaldi: “Operazione Walkiria- Hitler deve morire” Ed. Ares
L’incontro del 30 aprile scorso è
avvenuto con la collaborazione
del “Centro Pannunzio”, nella persona del Presidente prof. Pier
Franco Quaglieni, che ha presentato l’ospite.
«Sono convinto che a presentare un libro il più indicato è l’autore e dell’autore io parlerò. Ha fatto
campagne giornalistiche in posizioni difficili. La “casta” dei giornalisti è privilegiata: non sempre i
giornalisti dicono tutto ciò che dovrebbero dire. Garibaldi è un’eccezione. Sulla rivista “Gente” ha
testimoniato le sue capacità, poi è
passato a “Il Giornale” di Indro
Montanelli, quindi a “La Notte” di
Nino Nutrizio, altro giornalista
contro corrente come Guareschi.
È anche saggista di Storia contemporanea. Fra i tanti suoi lavori mi
piace ricordare la biografia di
Edgardo Sogno. I suoi libri sono
frutto di una ricerca seria, obiettiva: spesso gli storici sono schierati, gli storici giornalisti sono più indipendenti. Per scrivere “Operazione Walkiria” Garibaldi si è do-
cumentato direttamente presso
alcuni protagonisti del complotto
sopravvissuti alla strage seguita. E
rivela una “Resistenza” tedesca finora ignorata».
La parola passa all’autore: «Qui
sono di casa, sono ligure. Quaglieni ha già esposto l’argomento.
Quali furono le ragioni che indussero alcuni ufficiali a organizzare
un attentato contro Hitler? L’opposizione al regime cominciò molto prima. Il generale Ludwig Beck
in una conversazione con un collega disse: “Vi sono dei limiti alla
fedeltà al comandante supremo,
qualora la coscienza, le conoscenze e la responsabilità morale vietino di eseguire un ordine”; frase
poi adottata da tutti gli eserciti.
Organizzò uno sciopero dei generali, Hitler corse ai ripari. Loro costituirono un governo clandestino
(1938) con lo scopo di neutralizzare Hitler, ma questo fallì per il
mancato rispetto dei patti da parte di Francia e Inghilterra; non accettavano il modo in cui venivano
trattati gli ebrei. Il giovane colon-
nello Claus Schenck von Sauffenberg mise a punto il complotto;
era un cattolico praticante, si confessò e comunicò prima di partire
per porre la bomba. Oltre ai generali organizzatori, che erano ai più
alti livelli nella gerarchia militare
tedesca, il fallimento dell’attentato costò la vita a oltre 7.000 persone. Hitler doveva morire perché
gli ufficiali gli avevano giurato fedeltà, se rimaneva in vita e gli si rivoltavano contro tradivano un
giuramento. Il complotto fallì per
lo spostamento della borsa che
conteneva la bomba di pochi centimetri da parte di un ufficiale al
quale dava fastidio. Era già iniziato il cambio di autorità, ma una telefonata di Hitler ferito fece saltare tutto il programma: i processi si
susseguirono, le esecuzioni capitali furono orribili. L’attentato del
luglio ‘44 non fu l’unico, ma anche
gli altri fallirono. Il film di Tom
Cruise è abbastanza fedele ai fatti.
Se l’attentato avesse avuto successo si sarebbero risparmiati
dieci milioni di morti».
Cristina Rava: “Cappon Magro per il Commissario – Rebaudengo
indaga nei carruggi di Albenga” Fratelli Frilli Editori
«È stata una mia allieva, ogni
tanto ci racconta una storia, – dice il professor Franco Gallea presentando questa scrittrice il 2
maggio scorso – è originaria di
Upega – Carnino, ma vive a Cisano. Ha scritto un libro-intervista, poi si è convertita al giallo e
ha creato il personaggio del commissario Bartolomeo Rebaudengo, amante della buona cucina.
Sua moglie Ardelia è Medico legale; lui dirige il Commissariato di
Alassio e la realtà alassina fa parte integrante del libro, come del
resto dei due precedenti. La trama: Albenga, Via Medaglie d’oro,
una signora anziana, Ildebranda
Matilde Peluffo vive accudita dalla badante Svetlana, ha una gatta
con lo stesso nome che ha una
parte importante nella vicenda.
Una mattina la badante trova la signora morta: morte naturale o
omicidio? Le indagini provano
che è stata soffocata con un cuscino, poi proseguono. Indiziata è
la badante, ma anche altre persone, il commissario procede lentamente, la situazione si complica.
Romanzo di ambiente, anche psicologico; c’è tutta la Liguria, il
vento di Grecale, il fiume Centa, la
nostra realtà e ...la nostra cucina;
anche un incrocio fra privato e
pubblico».
L’autrice: «Qualunque storia
poliziesca richiede un approfondimento psicologico. Bartolomeo Rebaudengo è “terragno”
perché è insicuro, ma cerca di
mascherarlo. Lui, piemontese di
Ceva, trova la Liguria diversa dal
suo ambiente; sua moglie, anche
per la professione che esercita, è
più razionale. Svetlana è stata
educata in Russia, in un’atmosfera politica totalitaria, ha l’incapacità della confidenza. Ildebranda
è una donna eccezionale, fuori
tempo (anni ‘30), era progressista, faceva la bella vita, ha avuto
molti amanti, fumava, guidava,
faceva viaggi e crociere, ora vive
del suo passato. Mi piace il giallo
con particolari tecnici, sono essenziali alle indagini, e anche con
le ricette di cucina. Rebaudengo
deraglia un po’: ha un’amante indiziata, se fosse tutto d’un pezzo
sarebbe noioso».
È stata inaugurata il 24 aprile
scorso questa interessante mostra, nella quale Alassio ha una
parte di rilievo, come già annunciato nel numero scorso (Aprile)
de “L’Alassino”.
Molte personalità e folto pubblico vi hanno partecipato, come il Vicario Diocesano Mons.
Giorgio Brancaleoni e quasi tutti gli estensori delle schede del
pregiato catalogo, in particolare
il dott. Antonio Rolandi Ricci
che, con l’aiuto di numerosi collaboratori, l’ha organizzata e ne
è promotore. Notevole anche il
ruolo del “nostro” storico
Antonio Carossino. La professoressa Fausta Franchini Guelfi,
docente all’Università di
Genova, ha parlato sul tema.
“Iconografia mariana in Liguria:
le richieste dei committenti, il
linguaggio degli artisti”, con
proiezioni.
Le opere presenti che riguardano Alassio sono otto: le quattro citate nell’articolo del mese
scorso, provenienti da chiese e
altre quattro da collezioni private. Eccone una breve descrizione, per maggiori dettagli si consiglia di consultare il catalogo
che, fra l’altro, reca una un’interessante descrizione dei titoli di
devozione mariana, titoli che
contraddistinguono le opere
d’arte a lei dedicate, ad opera di
Mons. Brancaleoni e del dott.
Rolandi Ricci.
La più importate delle opere
alassine può considerarsi la
Natività della Vergine, pala
dell’altare maggiore della chiesa
della Madonna delle Grazie in località Castello, pregevole dipinto ora attribuito al pittore seicentesco genovese Giovanni
Carlone, ricca di chiaroscuri e
caravaggeschi spunti luministici. (Scheda in catalogo di
Massimo Bartoletti). La Visita-
zione dell’Oratorio di Santa
Caterina è un’ottima copia di un
dipinto del pittore del Cinquecento Federico Barocci, molto
espressiva e ricca di movimento. (Scheda di Antonio Carossino). Un delizioso quadretto,
anche se di modesto rilievo artistico, è la Madonna del latte della chiesa della Carità, di iconografia rara nel ‘600, era più in voga nel Medio Evo, ma ad Alassio
ce n’è un’altra: la Madonna del
Suffragio della parrocchia di
Sant’Ambrogio. (Scheda di Antonio Rolandi Ricci). Nella parrocchia di San Sebastiano a
Moglio si trova la settecentesca
Nostra Signora del Rimedio
opera di Francesco Rossi, molto
articolata, con in primo piano i
Santi Cosimo e Damiano, in alto
la Vergine col Bambino e due
schiavi che da lei ricevono lo
scapolare, simbolo di redenzione. (Scheda di Antonio Carossino). Fra le opere in collezioni
private alassine spicca l’Annunciazione, del pittore seicentesco genovese Gioacchino Assereto, notevole oltre che per il
chiaroscuro, per l’espressività e
per l’iconografia: raramente la
Vergine e l’Angelo vengono posti così vicini. (Scheda di Tiziana
Zennaro). Le altre tre sono
stampe da incisioni: una Pentecoste in xilografia inserita in
un pregevole volume stampato
a Parigi nel 1504: raffinata ed
elaborata incisione ricca di particolari; un’altra xilografia inserita in un messale del 1628, rappresenta Le Nozze di Cana, di
buona fattura e anch’essa con
molti particolari, ma meno fine
della precedente; per concludere un bulino di Giovanni Lorenzo Guidotti, lucchese del settecento su disegno di Giuseppe
Galeotti, stampato su seta, che
rappresenta Nostra Signora di
venerati. È composto da circa
trentacinque coristi e venticinque orchestrali, propone musiche dal ‘700 ai nostri giorni. Ad
Alassio ha eseguito brani in carattere con la Settimana Santa, in
varie combinazioni voci-strumenti, diretto da Giovanni Musso, con i Solisti Graziella Scovazzo, Soprano; Silvano Santagata,
Tenore; Mario Ghigliotti, Basso;
Silvia Boscaro, Pianoforte. Si è iniziato con “Pietà Signore” di A.
Stradella, per solo Tenore accompagnato dal Piano; per passare a G. Fauré (“Libera me”) per
Coro e Organo; G. Verdi: da La forza del destino “La Vergine degli
Angeli”, Soprano, Coro e Piano;
poi “Ave Verum Corpus” di W.A.
Mozart (Coro e Piano); il popola-
Alle 7,50 del sei aprile, siamo
stati avvisati, con allerta per intervento, dal referente Provinciale di P. C. per una forte scossa di terremoto di magnitudo
5.8 della scala Richter equivalente al IX grado della scala
Mercalli che aveva colpito la
provincia dell’Aquila, con crolli
e vittime.
Il servizio regionale della
Liguria di P. C. tramite i vari referenti provinciali attivava i
componenti della “Colonna
Mobile” per garantire l’immediata partenza. Successiva-
completi di lettini, un container
di servizio igienico (2 w.c. 3 docce e lavabo), un container servizio cucina, un gruppo elettrogeno da 20 Kw., con torri faro, due
tende pneumatiche riscaldate,
da adibire a posto medico avanzato nonché attrezzatura di vario genere. La colonna composta dalla P.C. della Provincia di
Imperia e della nostra Comunità
Montana partiva da Villanova
alle ore 17,30 con 12 mezzi e 32
volontari.
A Sarzana l’autocolonna si
raggruppava con il resto dei vo-
Carlo Bertolino
re “Panis Angelicus” di C.A.
Franck, Tenore; “O Haupt Voll
Blut und Wunden”, dalla “Passione secondo San Matteo” di
J.S.Bach, per quattro voci miste;
“Agnus Dei” di G. Bizet (Tenore e
Piano); “Requiem” di G. Puccini
(Coro e Organo); per finire con
“Ave Signor degli Angeli e dei
Santi” dal “Mefistofele” di A.Boito
(Coro e Piano).
È stata un’esecuzione splendida, che ha entusiasmato il foltissimo pubblico presente di
Alassini e gentili Ospiti, che ha tributato calorosi applausi e ottenuto un Bis. Gli organizzatori ringraziano i Reverendi Padri Cappuccini per la loro cortese ospitalità.
C. B.
Ca. Bl.
Gruppo Comunale di Protezione Civile
Antincendio-Alassio
CONCERTO DEL VENERDI SANTO
Il tradizionale Concerto del
Venerdì Santo nella Parrocchia di
S.Maria Immacolata, organizzato
dall’Assessorato alla Cultura del
Comune di Alassio, Circolo Amici
della Musica “Primo Campana”,
Biblioteca civica, giunto alla
XXXIª edizione, è stato eseguito
dal “Coro Polifonico Beato Jacopo da Varagine” di Varazze il 10
aprile scorso.
Questo Coro, nato nel 1993, è
intitolato al celebre Domenicano
Beato Jacopo da Varagine
(Varazze), vescovo di Genova vissuto nel XIII° secolo, autore delle
“Leggende Auree”, fantasiose
biografie di Santi alle quali hanno
attinto i maggiori artisti del
Medio Evo e Rinascimento per i
cicli pittorici, dedicati a quelli più
Pontelungo con ai piedi tre arcate del ponte, riproduce il dipinto di Giovanni Barbagelata,
nella chiesa omonima.
A completamento di quanto
sopra descritto, è doveroso ricordare il ruolo del restauratore alassino Giorgio Gavaldo e signora, intervenuti in molte delle opere esposte.
Altri capolavori di questa
mostra possono considerarsi:
una statua della Madonna con
Bambino, in marmo, di Francesco Maria Schiaffino (Genova
1688-1763); la “Madonna con
Bambino e un committente”,
tavola del ‘300 con caratteri ancora bizantini che, nonostante
le lacune causate dal tempo,
conserva un notevole fascino,
proviene dalla chiesa di Santa
Maria in Fontibus; dalla stessa
chiesa un gruppo scultoreo
“Nostra Signora del Carmelo
porge lo scapolare a San Simone Stock”: stupenda opera
ben conservata di Anton Maria
Maragliano, a questo artista genovese del ‘6-’700 vengono attribuite numerose sculture,
dalle “casse” processionali alle
statuine del Presepio, naturalmente solo in parte sono autentiche, come questa documentata. Un dipinto del ‘500 ligure, sempre in questa mostra,
“Nostra Signora di Loreto e i
Santi Giovanni Battista e Mauro” di notevole pregio, proviene anch’esso da S. M. in Fontibus, chiesa che nelle varie epoche deve essere stata un vero
scrigno di opere d’arte, lo prova anche la “Madonna con
Bambino” dipinto dei Biasacci
da Busca (piemontesi attivi in
Liguria nel ‘400), che ora fa bella mostra di sé nella nuova sezione del Museo Sant’Agostino
di Genova.
Il campo in allestimento.
mente il nostro Sindaco chiedeva notizie e disponeva l’invio
di personale e mezzi del Gruppo Comunale di Protezione Civile locale.
In stretta collaborazione con
la Società Nazionale di Salvamento sezione di Alassio, si formavano due equipaggi con relativi mezzi e attrezzatura regionale in deposito presso la sede
locale, per la partenza prevista
nel pomeriggio. Nel frattempo al
polo della Protezione Civile
Liguria, sito presso l’aeroporto
di Villanova d’Albenga, venivano caricate più di 70 tende per il
ricovero di circa 450 persone,
lontari delle altre province SV,
GE, SP, con altro materiale (tende, lettini, cucina ecc.) per un
totale di 65 automezzi e 140 volontari, 10 tra medici e paramedici del 118, 4 agenti del CFS, 3
della Polizia Provinciale di
Genova più 4 funzionari della
Protezione Civile della Regione.
Alle 7,30 del 7 aprile si attraversava la città semideserta
dell’Aquila per raggiungere i
Comuni a noi assegnati dal
COM, sito in San Demetrio ne’
Vestini, alle 9 si incominciava ad
allestire il primo campo in località S. Maria del Ponte frazione
del comune di Tione degli A-
bruzzi a circa 30 chilometri
dall’Aquila, con il posizionamento di n.:
• 1 servizio igienico carrellato
• 1 tenda mensa con tavoli e
panche,
• 3 torri faro con relativo gruppo elettrogeno,
una tenda per posto medico
avanzato.
Per garantire l’ospitalità ed il
ricovero a circa 130 sfollati. Un
secondo campo allestito nel primo pomeriggio a Tione comprendente:
• 20 tende di ricovero,
• 1 servizio cucina carrellato,
• 1 servizio igienico carrellato,
• 1 tenda mensa con accessori,
• 4 torri faro con gruppo elettrogeno per l’ospitalità di circa
150 persone.
Infine un altro campo montato in frazione Gorriano allestito
con
• 12 tende,
• 4 torri faro,
• una cucina da campo carrellata ed attrezzatura varia per
l’ospitalità di circa 150 persone.
Successivamente si montava
una tenda per un posto medico
avanzato nel campo del COM di
S. Demetrio che conta 660 persone.
Attualmente le persone assistite dalla colonna mobile della
Liguria sono circa 400.
La Regione Liguria sta organizzando le turnazioni dei vari
gruppi (circa 12 per turno) di
P.C. del territorio sino a quando
la situazione non si andrà normalizzando.
Il Gruppo di Protezione Civile
del Comune di Alassio con la
S.N.S. sono in allerta per una
nuova partenza, prevista per il
15 di maggio.
L’A.V.A. si congratula col
“gruppo” per il suo tempestivo
e generoso intervento.
A.V.A.
Sabato 16 Maggio 2009
9
«L'ALASSINO»
Arasce, Arena, Marina LA PIOGGIA METTE KO
di Dante Schivo
In Africa il malessere degli
animali e quello degli uomini è
sempre più connesso: uomini e
animali non possono più obbedire agli ordini dei loro geni. I
primi perché, costretti ad abbandonare le loro regole antiche e rinunciare ai valori della
loro tradizione, i secondi perché, per loro, è intollerabile non
poter rispettare i tragitti migratori. (Significa alterare gli equilibri vitali!).
Intanto uomini e animali sono
sempre più costretti a vivere nei
parchi ma, mentre le Giraffe
muoiono, gli uomini... perdono
la libertà. Se qualcuno cerca di
“abituarsi” s’accorge presto
che, gradualità dell’apprendimento, senso faticoso e persino
doloroso della formazione, appartengono, ormai, solo alla
Storia!
E per noi “esseri umani” del
44tresimo parallelo?
Il tempo in cui viviamo è diventato quello della informazione istantanea, indolore, immateriale: senza peso, senza spessore, senza qualità. Certo «qualità» è parola che assomiglia a
«Libertà», il suo significato dipende da chi la usa.
ARASCE, ARENA, MARINA…
questo titolo fa, di sicuro, sorridere quelle persone che pensano che Alassio debba la sua fama di stazione turistica all’attualità mediatica in cui vive;
agli avvenimenti che allettano
le telecamere di insulsi programmi televisivi. Di sicuro saranno in molti!
Mi chiedo allora se (noi alassini) non avremmo perduto la
nostra capacità critica! Eppure
mai come adesso ne avremmo
bisogno, se questa è davvero la
società della comunicazione, allora ogni parola, ogni frase, ogni
immagine, ogni «racconto», ha
bisogno di trovare il suo specifico statuto di verità. Eppure....
Passando aretissu a e miaie per
non farmi schiacciare (tale è la
massa umana in movimento…)
nella via drita del Paese (denominata in lingua barbara:
Budello) mi sembra di assistere
ad una processione funebre di
qualche anno fa; solo che, uomini e donne, li vedo sfilare con il
viso coperto, chi una maschera
da Pierrot, chi portando (di cartone) il ghigno sardonico di
Pietro Gambadilegno. Non un
Alassino! Mi chiedo: non sono
l’istruzione e l’approfondimento gli strumenti atti a formare un
popolo i cui vincoli sono per
l’appunto di lingua, cultura e sapere? Stiamo entrando in un’era
in cui ci troveremo sempre più a
studiare, a lavorare o a far affari
con qualcuno che pensa e vive
diversamente da noi. «Ricordati
che sfruttando queste differenze» già mio nonno Maraian me lo
ventilava «potremo creare
un’esplosione di idee straordinarie capaci di cambiare il nostro mondo e noi stessi». Ma intanto... alziamo gli occhi al cielo
e capacitiamoci che, in questo
bellissimo angolo di Liguria,
non si riesce più a veder le stelle tanto sono inadeguate e dispendiose (centinaia di migliaia
di Euro!) le luci usate per illuminazione notturna della nostra
città. Possiamo anche non pensarci ed affidarci alla bacchetta
magica (come quella del Mago
Silvan!) anche per la difesa della
sabbia fina, nella spiaggia, arenile e lido dove è sempre stata e
sempre ritornerà ad essere.
Quanto costano questi svariati
colpi di bacchetta magica? Nel
nostro mare litoraneo, la corsa
dei nastri sabbiosi tra la battigia
e il primo corso di matte del posidonieto (i primmi custi) è sempre stata libera. Col tempo favorevole si avvicinavano i nastri
sabbiosi alla linea di costa e con
il tempo sfavorevole si allontanavano; nessuno ha mai pensato di ostacolare il naturale movimento sabbioso tra la diga naturale composta dai rizomi della pianta acquatica e la linea di
costa. E l’arenile è sempre stato
in espansione! Il primo Atlante
delle Spiagge Italiane preparato
dal Prof. Giuliano Fierro Ordinario di Geologia Marina dell’Università di Genova, dimostra la
mancanza di erosione nel nostro arenile! Ma le bacchette
magiche non fremevano ancora.
Ricordo che i primi campionati
di calcio (nove contro nove) tra
Rioni alassini si svolgevano, durante l’invero, dalle 12.30 alle
13.30 sul campo di calcio della
“Piazzetta” (pressa poco sullo
spazio sabbioso compreso tra i
Bagni Boscione e i Bagni Sergio)
ed erano molto seguiti. I “lavoratori” (un tempo erano in tanti)
si sedevano sul bordo della passeggiata (con i piedi sulla sabbia) e spendevano, divertendosi, il tempo di un’ora prima di ricominciare a lavorare. Allora la
spiaggia era così larga da diventare un campo sportivo! (Tante
foto, innumerevoli foto... ma a
che servono queste testimonianze... in confronto alla
Magia...).
ARASCE, ARENA, MARINA…
Davanti alle arti magiche, diventa incredibile anche la
Storia! Ricordo il Comandante
Pozzo (Grande, Grandissimo
Uomo di Mare Alassino! Fu il
Primo Comandante Italiano ad
attraversare il Canale di Suez,
nel dopoguerra, al Comando
della Superpetroliera (di quel
Tempo!) “Fiaccola” quando al
mattino presto veniva sulla battigia, dove noi pescatori, tiravamo la rete per chiedermi:
«Com’è la “Corrente”?». (Oggi
molti Alassini (sic!..) non sanno
distinguere la differenza tra
“scaroccio” e “deriva” eppure
operano (con estrema efficacia)
sulla spiaggia e sanno, magari,
usare bene (anche...) la ruspa.
Nella Repubblica di Venezia
avevano “potere di vita e di
morte”, (più del Doge!) su tutti,
solo “I Savi Delle Acque”. (Un
gruppo (cinque) di “Veneziani”
considerati “Esperti” ai quali
era affidato (alla loro autorità e
capacita) l’equilibrio della laguna.) È… sotto gli occhi del mondo intero! Se Venezia… con la
sua laguna è ancora Venezia lo
si deve solo all’amore, la passione, la lungimiranza ma soprattutto alla “Conoscenza” dei
“Savi delle acque”. Oggi che i
“Savi” non ci sono più, anche la
Città più bella del Mondo è in
mano ai Maghi e, se i primi li
spingeva l’amore per la Patria, i
moderni specialisti con la “bacchetta magica” si “esibiscono”
solo a “pagamento”. (Il mondo
intero è con il fiato sospeso... e
tutti sperano (speriamo...) che,
per Venezia, il Mose sia un colpo “ben aggiustato” di... Magia.
Intanto... se pagare... dobbiamo pagare... speriamo che le
“bacchette Magiche” dei nuovi
seguaci di Merlino, siano sempre efficaci, almeno quanto
quella del Mago Silvan).
LE CONFRATERNITE
Una pioggia incessante ha avversato il Raduno regionale delle
Confraternite che si è svolto a
Garlenda. Il vescovo della diocesi
Mario Oliveri ha officiato, come da
programma, la messa solenne, ma
poi a causa del maltempo la prevista Processione, con gli oltre 100
“Cristi” che dovevano essere portati da oltre duemila confratelli,
provenienti da tredici diocesi, non
si è potuta svolgere. A Garlenda
sono giunte comunque migliaia di
persone e fedeli, con pullman e
mezzi provenienti oltre che dalla
Liguria, anche dalle regioni confinanti, Piemonte, Lombardia,
Emilia Romagna e Toscana.
L’evento non verrà recuperato e
l’appuntamento per il 54esimo raduno regionale è stato rimandato
al prossimo anno. «Siamo dispiaciuti per il maltempo - dicono gli
organizzatori - che ha impedito lo
svolgimento di parte del programma previsto, ma l’incontro è stato
comunque proficuo perché ha dato a molti l’occasione per stimolare una riflessione su questo aspetto devozionale così forte in Liguria
e che invece per molti rappresenta oggi soltanto un fenomeno puramente folcloristico». Le confraternite, invece, oltre ad avere una
grande importanza nella storia
delle comunità liguri, rappresentano un esempio ancora ragguardevole di religiosità e fede, ereditato dal nostro passato. «Non sono
società di mutuo soccorso o gruppi culturali - dice il professor Franco Gallea della Consulta Ligure per
la Cultura - ma Associazioni di laici che vogliono vivere pienamente
la propria fede. Le prime confraternite nacquero, proprio in
Liguria, attorno al 1230, in corrispondenza delle prime processioni di flagellanti diretti verso la
Provenza. L’esigenza di un rinnovamento della Chiesa e di un ritorno alla povertà evangelica aveva
dato impulso al sorgere di nuovi
Ordini religiosi e le confraternite
furono proprio una delle prime dimostrazioni del rinnovato fervore
religioso». A Genova e nel Levante
ligure sorsero le prime Confraternite di disciplinati, che seguivano la regola della disciplina penitenziale. Spesso i confratelli appartenevano ad una stessa classe
sociale o svolgevano lo stesso me-
stiere. Se all’inizio le Confraternite
cercarono l’appoggio e la protezione della Chiesa, a partire dal XV
secolo, le stesse iniziarono a rivendicare la propria autonomia
ed alcune divennero così importanti da mettere addirittura in ombra la stessa loro parrocchia. Nel
corso dei secoli le confraternite
cominciarono poi a costruire anche sedi, oratori e luoghi di incontro e iniziarono a specializzarsi. Sebbene fossero nate per preparare i fedeli alla vita ultraterrena, furono coinvolte nelle attività
sociali, politiche e culturali della
comunità nella quale operavano.
Successivamente alle confraternite titolari si affiancarono, spesso
nel medesimo oratorio, altri gruppi che portarono alla costituzione
delle “Casacce”. «I secoli XVII e
XVIII - prosegue Gallea - furono
quelli di massimo splendore per le
Casacce che, aumentando la loro
forza economica, fecero produrre
casse, realizzare argenti, vesti e
spesso commissionarono opere
anche a celebri artisti. Oggi tutto
queste vario e spesso ricco patrimonio artistico ed arredo è quasi
sempre ospitato nei numerosi e
splendidi Musei Diocesani. Gli storici in passato hanno inoltre a volte sottovalutato l’importanza delle Confraternite, così come oggi
erroneamente fanno coloro che
vedono in esse un puro esempio di
folclore ad uso turistico. In effetti,
invece, casacce e confraternite, a
seconda dei luoghi e delle città in
cui nacquero e si svilupparono, furono praticamente impegnate in
tutti i campi della vita sociale». Gestivano ospedali, organizzavano
scuole, davano ospitalità ed asilo
agli stranieri, ai viandanti ed ai bisognosi, si occupavano degli orfani, donavano la dote alle giovani
povere, patrocinavano le arti e la
musica, perseguitavano gli eretici,
accompagnavano al patibolo i
condannati a morte e si occupavano delle cerimonie funebri.
Quanto siano ancora importanti e
radicate nella fede e nella devozione lo dimostra il fatto che al raduno regionale delle confraternite a
Garlenda sono arrivati più di 2000
confratelli ed un centinaio di artistici “Cristi” lignei.
Recita della Passione
al Borgo Coscia
COME STANNO
I NOSTRI ALBERI?
Domenica 5 aprile alle 21 nella
Chiesa Parrocchiale dei Frati
Cappuccini del Borgo Coscia si è
svolta la ormai tradizionale recita della Passione di Cristo, secondo un’usanza che dura ormai
dal 1982. Con qualche variante:
infatti da alcuni anni si è passati
dalle recite in dialetto alla presentazione delle Passioni in lingua italiana: memorabile quella
dello scorso anno in cui Antonio
Boscione aveva tradotto egli
stesso la propria opera dialettale,in cui veniva approfondita la figura dolente del Cristo-Uomo.
Quest’anno è stata la volta della
passione e Morte del Signore
scritta da Franco Gallea alcuni
anni or sono in dialetto alassino,
e tradotta recentemente da
Augusto Soldi (regista delle passioni fin dall’inizio) in italiano.
Questa passione è diversa da tutte le precedenti: infatti l’autore
ha voluto affiancare alla narrazione della vicenda evangelica e storica di Gesù alcune meditazioni
su fatti di dolore e sofferenza del
mondo moderno, per dimostrare
come Cristo venga ancora crocefisso nella contemporaneità.
Un’opera nuova e contemporaneamente classica, che lascia un
segno profondo nell’animo dello
spettatore, interpreti della recita
sono stati: Giorgina Drago, Sara
Geloso, Antonio Rolandi Ricci,
Alberto e Maria Rosa Pelaratti,
Carlo Welti, Beppe e Rocco
Invernizzi, Maria Luisa Cesarani,
Mimmo Bogliolo, Lina Nattero,
Nino Moirano, Gualtiero Marone,
Nello Simonicini, Luisella Roatis.
La parte musicale è stata egregiamente eseguita dalla Corale San
Francesco, diretta da Fra Remo e
accompagnata all’organo da
Mauro Borri. Ha presentato, come avviene fin dalla prima edizione, Andrea Gallea.
I nostri alberi sono un po’ cresciuti e stanno bene. Ce lo confermano alcuni nostri amici che
sono andati a trovarli e li hanno
controllati.
Ma quali alberi? Dovete sapere che venerdì 20 marzo, noi delle classi quarte di Alassio e
Moglio, abbiamo partecipato alla Festa degli Alberi presso la
Chiesetta di Loreto (…noi di
Alassio ci siamo andati a piedi…
che fatica!) Era un bel posto tutto verde!
Ad aspettarci c’erano le autorità comunali, la Guardia Forestale, i Carabinieri, la Protezione Civile e Don Angelo, il Parroco della Chiesa di Sant’Ambrogio.
Per prima cosa ci hanno diviso in piccoli gruppi da sei, poi
ogni gruppo si è sistemato vicino ad una buca dov’era pronto
un alberello da piantare.
C’erano venti piante: quattro
betulle, un sorbo e quindici lecci. Il sorbo è stato piantato dal
sindaco che, prima di metterlo a
dimora, ha buttato nel buco un
euro, perché sembra che porti
fortuna!
Abbiamo fatto merenda con
focaccia e succo, offerta dal
Comune, poi siamo tornati a
scuola.
Durante il tragitto, abbiamo
“beccato” pioggia e grandine in
quantità! A parte questo, è stata
una bellissima e divertente giornata.
L.C.
PER IL NOSTRO DIALETTO
Incontro con una persona speciale
Ci è venuto a trovare per tre
pomeriggi una Persona davvero
speciale che fin dalla prima volta ci è apparsa come un caro
amico: Egli ci ha parlato del dialetto alassino. Tra le tante, interessanti notizie che ci ha dato,
due in modo particolare ci hanno colpito:
- Il dialetto è importante perché è una seconda lingua che ti
apre la mente e ti facilita l’apprendimento di altre lingue;
- parlando in dialetto, entri
immediatamente in comunicazione con altre persone e le senti subito amiche. Con lui abbiamo provato a scrivere una quartina delle sue poesie e l’abbiamo tradotta in italiano: è stato
impegnativo, ma divertente.
L’ORTU DE NUVARA
U gh’era tütti i sonni de’ n matettu
Drent ‘a quell’ortu, messi li a sciuri
Cu-e mè raixe…e i sun andai a feni
Cumm’e ciante arancai, tütti in tu zettu!
Avete capito di chi si tratta? È IL NOSTRO CARO AMICO ANTONIO
BOSCIONE, IL FAMOSO POETA ALASSINO. Egli ci ha promesso di
tornare da noi un’ultima volta per verificare se siamo in grado di
imparare a memoria un’intera sua poesia: “Lampi”
Ci riusciremo? – Pensiamo di sì. Perché siamo gli alunni della
QUARTA C! (Scuola Primaria Statale di Alassio)
continua…
Claudio Almanzi
Le classi quarte della
Scuola Primaria
Statale di Alassio e Moglio
P.S. Speriamo che i nostri alberi continuino a crescere bene!
Noi li controlleremo. Volete aiutarci?
Nei giorni scorsi durante un notiziario di una TV locale, scorreva in
sovraimpressione la notizia che la
Lega intende presentare una proposta di insegnamento del dialetto nelle scuole elementari.
Come è già noto, grazie ad Antonio
Boscione poeta dialettale e nostro illustre concittadino, nonché all’iniziativa di alcune insegnanti della no-
stra scuola elementare e alla disponibilità della Sig.ra Direttrice, Alassio
ha precorso i tempi.
Continuano, infatti, settimanalmente, le sue appassionate lezioni
nelle classi quarte e quinte di via
Neghelli come testimonia la foto,
con grande apprezzamento da parte
di tutti i ragazzi.
RB
LAUREA
Il nostro giovanissimo concittadino MATTEO PAOLETTI si è brillantemente laureato (110/110 e lode) presso l’Università di Genova
in D.a.m.s. il giorno 12 marzo u.sc.
Ha presentato la tesi: “Le regie mo-
zartiane di Giorgio Strehler”.
Relatori i Ch.mi prof. Roberto
Cuppone e Michela Mannucci. Al
neo laureato ed alla sua famiglia le
più vive felicitazioni anche dall’Associazione Vecchia Alassio.
SPORTELLO DEL CITTADINO
Si avvisa la cittadinanza che a partire da mercoledì 06 maggio
2009 è riattivato il Servizio all’utenza “SPORTELLO DEL CITTADINO”, con sede al primo piano del Palazzo Comunale, tutti i mercoledì dalle ore 11,30 alle ore 12,30. L’Assessore dott.ssa Loretta
Zavaroni sarà disponibile per segnalazioni, problematiche e
quant’altro.
10
«L'ALASSINO»
FENARINA
Alla Spettabile Redazione
di “L’Alassino”
Alassio, 28 aprile 2009
Nello scorso mese di marzo si è
costituita una libera associazione
di cittadini, che si è denominata
Associazione “U Massatoiu”, dal
nome “vero”, in alassino, delta zona detta anche Fenarina. Com’è
scritto nello statuto, «l’Associazione è autonoma, democratica,
apolitica, aconfessionale» e «ha lo
scopo di conservare e tutelare il
territorio e le sue tradizioni». Si intende cioè individuare i problemi
che riguardano il quartiere e la
città nel suo insieme, confrontare
le esigenze di tutti, e cercare, tutti
insieme, soluzioni efficaci e possibili, purché tengano nel dovuto
conto non solo gli interessi personali, ma quelli della comunità: per
questo l’Associazione cercherà di
documentare, quanto meglio le
riuscirà, la storia passata del suo
territorio, le sue sia pur recenti
tradizioni, le situazioni critiche
attuali, i possibili rimedi. L’Associazione è aperta a qualsiasi possibile contributo di idee e di conoscenza da parte di tutti i cittadini e di tutte le associazioni di
Alassio, con cui intende istituire,
e in parte ha già istituito, un rapporto di collaborazione. Naturalmente l’Associazione intende istituire lo stesso rapporto di reciproca informazione e di collaborazione con l’Amministrazione
comunale, nel rispetto dei ruoli
che a ciascuna delle due parti
competono. È inutile, forse, dire
che l’A.V.A. e “L’Alassino” rappresentano per l’Associazione “U
Massatoiu”, come per tutte le
realtà cittadine, un punto di riferimento imprescindibile, a cui
spesso ci rivolgeremo per far conoscere a tutti gli alassini le nostre iniziative, le nostre proposte,
e le nostre opinioni sulle iniziative
altrui. E siamo certi che l’ospitalità dell’A.V.A. e del suo giornale ci
saranno per quanto possibile
concessi.
La sede dell’Associazione “U
Massatoiu” è in via Neghelli 80
presso “A bitega du Zepin”, e tiene le sue riunioni in via Pian del
Moro 10 presso il Circolo La Fenarina. Del Consiglio direttivo eletto
dai soci fanno per ora parte:
Giovanna Basso, Enzo Briozzo,
Laura Calligaris, Graziella Ferraresi Grollero, Andrea Ghigliazza
(segretario), Lino Gioberti, Giovanni Piazza (presidente), Nilla
Rosetta, Francesco Vallarino.
Tutti coloro che sono interessati ad avere maggiori informazioni o a partecipare alle iniziative
dell’Associazione “U Massatoiu”
possono rivolgersi al segretario
dell’Associazione, Andrea Ghigliazza, presso il Circolo La Fenarina, Pian del Moro 10, telefono
0182 470225.
L’Associazione “U Massatoiu”
CICLISMO
“Coppa Baia Del Sole”
Sabato 16 Maggio 2009
MINIBASKET
Alle squadre maschili si aggiunge
la selezione femminile
GRAN PREMIO OTTOBELLI OTTICA
In una magnifica giornata di
sole, si è svolta il 5 aprile l’undicesima edizione della Coppa
Baia Del Sole denominata quest’anno Gran Premio Ottobelli
Ottica. Tutte le società presenti
ci hanno fatto grandi complimenti per la ricchissima dotazione di premi, per i quali, siamo veramente grati al Sig. Luca Ottobelli titolare della omonima ditta
che, oltre ad offrire le coppe, ha
messo a disposizione una ventina di paia di occhiali Carrera di
alta gamma consegnati ai primi
classificati di tutte le categorie.
Un grazie anche all’Assessorato
allo Sport del Comune di Alassio
nella persona del Rag. Calò per
una ventina di bellissimi volumi
su Alfredo Binda e al sempre presente Noberasco le cui leccornie
vengono continuamente donate
ed apprezzate da tutti i partecipanti alle nostre gare, nessuno
escluso.
La gara ha visto alla partenza
70 atleti tra esordienti maschi e
femmine e donne allieve sul percorso classico Alassio-AndoraBossoleto-Andora-Alassio per
un totale di 32 chilometri. Come
al solito dopo una prima scrematura sul Poggetto di Andora, si
decide tutto sul Capo Mele dove
si invola un gruppetto di 8 atleti:
sprint vincente del bravissimo
albenganese portacolori della
Rostese Piemonte Luca Fragola
su Alberto Guido dell’US Sanremese.
Grandi festeggiamenti alla nostra piccola “grande” Alice Pesenti che alla prima gara tra le
esordienti donne coglie subito la
vittoria di categoria: chi ben comincia…
Molto brillanti anche gli altri
nostri nuovi esordienti: Marco
Tomatis è terzo di categoria (14°
assoluto) e Luca Passarotto
quinto (17° assoluto), Massimo
Aiello, nonostante la febbre, si
batte come un leone e giunge decimo di categoria.
Contemporaneamente i nostri
giovanissimi coglievano ad Imperia vittorie in quasi tutte le categorie con i soliti Alessio Cauteruccio (G2), Samuele Manfredi
(G3), Gloria Scarsi (G3F), Camilla
Pesenti (G4) e Filippo Bertone
(G6) oltre ad occupare spesso
anche gli altri gradini del podio.
Ancora risultati brillantissimi
per i nostri colori ad Andora domenica 19 aprile dove i nostri si
ripetevano in quasi tutte le categorie confermando l’UC Alassio la società Leader in Liguria
nelle categorie dei giovanissimi
(7-11 anni).
Nessuna tregua per quanto riguarda il settore organizzativo
della società: domenica 17 maggio, in concomitanza con l’uscita
in edicola dell’Alassino, “nozze
d’argento” per il Trofeo Spiaggia
d’Oro con partenza e arrivo sempre in via Roma con stesse categorie e percorso del recente Baia
del Sole.
L’UC Alassio è naturalmente
grata a tutti i dirigenti e collaboratori che si sono succeduti in
questi anni e che con serietà e
abnegazione ci hanno permesso di giungere a questa 25a edizione.
Un grosso grazie va anche ai
nostri sponsors e al Comune di
Alassio: senza la loro preziosa
collaborazione non avremmo
certo raggiunto questo importante traguardo. Il proponimento per il futuro è di riuscire, nonostante le difficoltà del tempo,
a continuare nel cammino tracciato, possibilmente migliorandoci laddove sarà possibile.
RB
La Pallacanestro Alassio, al
suo secondo anno di attività, ha
visto le proprie squadre partecipare a tutti i tornei organizzati
dalla Federazione. Oltre ai campionati maschili e misti (Esordienti, Aquilotti e Scoiattoli) do-
ve ci siamo ben comportati quest’anno le nostre bimbe hanno
partecipato al campionato Esordienti femminile riservato alle
nate nel 97/98/99. È stato un campionato difficile perché giocavamo contro bambine più grandi
LUTTI CITTADINI
ELIDE TORTAROLO
VED. PATRONE
Cestistica di Savona.
Le nostre atlete sono migliorate nel corso di questi mesi e la
prova di questi miglioramenti si
è avuta a Loano dove abbiamo
organizzato due partite: sia la
squadra femminile delle nate nel
2000/01 che la squadra delle nate nel 98/99 ha vinto la propria
partita!
Questo non può che renderci
ottimisti per il futuro dove si
cercherà di costruire un settore
femminile, oltre a quello ma-
Ciao Nonna, ciao Elide,
anche tu sei partita, sei andata via in punta di piedi…non ne
avevi ancora voglia, ma così è
stato!” È passato molto tempo,
da quando con i tuoi allegri
grembiuli da spiaggia e il tuo
“mugno” redarguivi i “Matetti”
che giocavano tra i bagnanti, file di sdraio, ombrelloni… qualche scottatura, sole, scarpette
della Madonna, l’Arena Carneval, i mitici mondiali del 1982
ed il gran pavese quello bello
che si metteva di domenica!
Sicuramente qualcosa di positivo avrai lasciato in quei ragazzini ormai diventati adulti… e
non solo in loro!!
I rimpianti sono molti ma ancor di più i pensieri positivi!!!
Con te se ne va un altro pezzo
di storia Alassina fatta di
Alassini veri. Grazie a tutte le
persone che ci sono state vicine e che conoscevano la Elide
per quella che è stata durante
la sua lunga vita!!!
Tuo nipote Enrico
e tutta la tua famiglia
Non può l’Associazione Vecchia Alassio non aggiungere il
cordoglio generale per la morte di ELIDE, che ha raggiunto,
dopo una lunga vita dedicata al
lavoro ed alla famiglia, il suo
Pippo.
per età, ma è stata una bellissima
esperienza ed è servito misurarsi contro squadre che da anni si
occupano di basket femminile
come la Pallacanestro Loano, il
Maremola di Pietra Ligure e la
schile già consolidato, in grado
di accompagnare i nostri atleti
(per chi lo vorrà) a una prima
squadra.
WWW.PALLACANESTRO
ALASSIO.IT
G.B. (BATTISTIN)
QUARTARA
1938 - 2009
VELA
I fratelli Sibello sugli scudi
S.O.S. Salvare il salvabile
Alassio. Oltre 1000 tra Cittadini e Turisti hanno già firmato la petizione
per la Tutela di tutti gli Alberi della Città.
Oltre un migliaio di Cittadini e Turisti
hanno già firmato la petizione indetta dal Comitato per la Salvaguardia del Verde
e dal WWF Savona a favore della tutela degli Alberi di Alassio.
I firmatari richiedono all’Amministrazione Comunale di adoperarsi
affinché il PREZIOSO PATRIMONIO NATURALE rappresentato
dagli ALBERI della nostra Città sia correttamente TUTELATO e SALVAGUARDATO.
Come cittadini, stiamo assistendo con sgomento al numero impressionante di abbattimenti
(oltre 100 Alberi di Alto Fusto) che sta avvenendo negli ultimi tempi ad Alassio.
Il WWF chiede inoltre che si proceda alla pronta e idonea SOSTITUZIONE delle DECINE
di Alberi già ABBATTUTI, sia sul suolo pubblico che privato!
Si invita l’Amministrazione a dotarsi quanto prima di un Piano Cittadino per il Verde.
Gli ALBERI per la Città di Alassio rappresentano una IMPORTANTE RISORSA
per una MIGLIORE QUALITÀ della VITA di tutti noi Cittadini e dei nostri Turisti.
WWF Savona - WWF Sezione Liguria
Il Presidente Sezione Regionale
Piombo Marco
Nelle recenti gare internazionali di vela della Coppa del
Mondo, svoltesi a Palma di
Maiorca, gli alassini Pietro e
Gianfranco Sibello hanno vinto da “campioni”, riscattando
la “ beffa” subita ingiustamente alle Olimpiadi di Pechino.
Un trionfo meritatissimo che
fa bene sperare per il futuro
dei nostri “ragazzi” e che colma di gioia tutti gli Alassini che
attendono la rivincita alle
prossime gare Olimpiche di
Londra del 2012.
Bravissimi… tutta Alassio è
con voi!
Un altro membro della comunità di Moglio è prematuramente mancato in questi giorni, lasciando nel dolore la moglie, i figli, la sorella, il fratello,
i famigliari tutti e molti amici
che lo amavano.
Personaggio eclettico e popolare, “Battistin” era noto, oltre che per il suo carattere allegro ed espansivo, incline alle
amicizie, anche per le sue indiscusse capacità professionali,
quale stimato e valente anticontinua a pag. 11
Sabato 16 Maggio 2009
11
«L'ALASSINO»
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI
segue da pag. 10
quario e non solo in Liguria e in
Italia, ma nella Costa Azzurra,
in Gran Bretagna (luogo d’origine della moglie Brenda), in
vari paesi d’Europa e persino
in Sud America. Egli iniziò questa sua attività, esercitata con
vera passione, molti anni or
sono, assieme all’amico e compianto Gino Stalla, anch’egli
noto e apprezzato antiquario,
entrambi meritevoli figli della
nostra città.
Al cordoglio della famiglia e
di quanti lo conobbero si unisce l’A.V.A., porgendo le più
sentite condoglianze.
ALGIA TASSISTRO
VED. GALVAGNO
Dopo una lunga vita, è mancata all’affetto dei suoi cari, il
29 aprile u.sc. ALGIA TASSISTRO vedova Galvagno, insegnante.
Alla comunicazione dei parenti, l’A.V.A. unisce il cordoglio dell’Associazione e di tanti Alassini che ne hanno conosciuto e apprezzato la grande
figura umana.
ANNIVERSARI
buon ligure. Quanta tenerezza
provo nel parlarti! Quanto bene ci siamo voluti! Eri proprio
unico.
Ciao, Mamma, Ciao grande
mamma. Quante volte ti chiamo e discuto con te ogni giorno. 10? 100? 1.000? Un milione
di volte? Ti sento lì al mio fianco, vicina sempre. Tu sai che
non ho mai accettato la tua
malattia. Ho rifiutato il “buon
senso” e l’evidenza. Tu non potevi e non dovevi lasciarmi. Ho
cercato di allontanarmi da te.
Per pietà? Per egoismi? Per
paura? Per immaturità? So di
certo che era per troppo amore, per paura di perderti, per il
terrore di non vederti più, per
la disperazione che avrei provato… “in quel momento”.
Quel “momento!” che ho vissuto con te e che tu mi hai voluto
regalare.
20 maggio 1988. Tu ed io sole in quella stanza di dolore.
Tu che ti sollevi e ti siedi sul
letto, quasi fosse un miracolo.
Un sorriso dolcissimo. Ti domando: “Dove vai, ma?” E tu mi
rispondi in dialetto: “Vado a fare un giro”… e guardi in su con
un sorriso luminoso. Eri felice.
Hai chiuso gli occhi tra le mie
braccia. Ma eri già là, vicino a
Papà, ai Nonni, e a tua sorella
Zita… La zia Zita. Una grande
amica. Un’inguaribile romantica. Ti penso sempre, Zia.
So che ora siete tutti là, tutti
insieme… e mi pare di vedervi,
tutti insieme… come una volta. È stato facile e bello vivere
con voi. La nostra casa era una
sorta di fortino, dove sapevi
che ogni sguardo, ogni gesto
era solo un segno di amore, di
sicurezza e di tranquillità.
Sempre.
Sempre nel mio cuore
Sempre nei nostri cuori
Sempre, sempre, sempre.
ADELE ARMANETTI
VED. ZANARDI
RINA REBAGLIATI
VED. ASCHERO
24/5/1999 - 24/5/2009
È sembrato un soffio invece
sono già trascorsi cinque anni.
Sei e sarai sempre ovunque noi
saremo e continua a proteggerci come hai fatto in questi anni.
Una messa sarà celebrata per
la Famiglia ZANARDI il giorno 29
Maggio 2009 presso la Chiesa
dei Frati Cappuccini, alle ore 18.
Tua figlia Gabriella
con Vittorio,
Duccio e Dunia
Sono già passati 10 anni ma il
tuo ricordo è sempre vivo nei
nostri cuori.
Dolce e cara mamma, veglia
su di noi come hai sempre fatto.
Giovanna e Gemma
La Santa messa di Suffragio,
domenica 24 maggio p.v. alle
ore 17,30 c/o Chiesa Santa Maria
degli Angeli (Salesiani)
ANGELO E CARMEN VILLANI
1989 - 2009
Marilena, Giorgio, Gianluca
ENRICO RASINI
2/9/1885 - 20/5/1978
Sono già trascorsi 20 anni da quando, a breve distanza l’uno
dall’altra, CARMEN E ANGELO VILLANI ci hanno lasciato!
I figli Maria Teresa e Giovanni, i nipoti Luca e Matteo, con i parenti
tutti, li ricordano, con immutato affetto, a quanti li hanno conosciuti
e stimati.
E l’A.V.A. si fa interprete di moltissimi soci nel ricordare chi al nostro Paese, pur proveniente dalla Padania, ha dato molto della propria vita, della propria attività e del proprio volontariato.
“RINA” TRAVERSO
VED. GROLLERO
MESE DI APRILE 2009
“MALENA”
MERELLO VED.
TRAVERSO
AGOSTINETTO Ottorino
MUNÌ Lucia
POSSIBILE Norma
SCHIVO Adriana
2/10/1914 - 20/5/1988
Una sola data. Milioni di ricordi. Nostalgia. Rimpianti.
È giusto, doveroso e sentito
il voler commemorare questi
due grandi “figure” della mia
vita e della mia famiglia.
Ciao, Nonna Malena. Grande
maestra di vita. Sempre instancabile nel duro lavoro,
che tu adoravi. Generosa con
tutti e sempre pronta a dare.
Vicina “a tutti” nei momenti
difficili. Non dimenticherò mai
quei tuoi occhi blu che sorridevano sempre. Immensa, insostituibile… e vicino a te il
tuo adorato Baciccia. Ciao,
nonno. “Piccolo Grande Uomo”. Chi potrà mai dimenticare la tua rettitudine, la tua onestà, la tua capacità di lavoro.
Attento, preciso, caparbio.
Sorridente e duro, da vero
Il 25 Aprile u.sc. ha segnato
il primo anniversario della
morte, in Milano, del dott. ENRICO RASINI, una figura di
grande spessore e che amava
particolarmente anche il nostro paese e la nostra gente.
Per questo ci sentiamo in dovere (a nome dell’A.V.A.) di ricordarlo a quanti lo conobbero e lo apprezzarono sempre
per le sue doti di uomo buono
e saggio e per le sue virtù e rivolgiamo il nostro ricordo e i
più profondi sentimenti di
simpatia e di riconoscenza alla Signora Ariana (ed alla famiglia), rassicurandola che Alassio non ha dimenticato il suo
grande marito.
anni 79
anni 76
anni 75
anni 90
TASSISTRO Algia
TORTAROLO Elide
ZANDONÀ Arturo
anni 94
anni 95
anni 75
L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite
condoglianze ai loro famigliari.
LIBRI-RIVISTE-VHS-CD
Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve.
Che fare?
Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”.
Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore
A.I.R.C.
dell’
Recuperi spazio, procuri piacere ad altri
e aiuti la ricerca sul cancro.
Associazione Volontari Baia del Sole
12
«L'ALASSINO»
Sabato 16 Maggio 2009
OLIMPIA ROLLER TEAM
Campionati regionali AICS
La società Olimpia Roller
Team di Alassio con i suoi piccoli atleti si è imposta su tutti gli
altri sodalizi della Regione conquistando il primo posto nella
classifica a squadre ai campionati regionali della AICS di patti-
I Fiori di Bach
a cura di Caterina Maggi
consigli e incoraggiamento dagli atleti più grandi e già affermati in campo nazionale, cercando di emularne lo spirito
agonistico e la loro abilità
nell’interpretare i brani musicali con figure, salti e trottole.
GORSE Ulex europaeus (Ginestrone)
“Per la disperazione veramente grande, per coloro che hanno
perso la speranza che si possa fare ancora qualcosa per loro.
Persuadendoli, o per far piacere agli altri, questi individui possono tentare vari trattamenti, ma nello stesso tempo sono convinti
che per loro non ci sia speranza di miglioramento”.
Gorse è in uno stato
di prostrazione che
va al di là della disperazione al di la delle
lacrime. È il rimedio
per chi ha gettato la
spugna e si è ormai
rassegnato.
L’atteggiamento di
Gorse si accompagna
sempre ad un certo
esaurimento psico-fisico. Gorse ha tenuto
duro per tanto tempo
ma poi di colpo ha abbandonato la presa. Mesto, visibilmente stanco e demotivato il classico atteggiamento di resa eppure nel suo intimo vive il sogno di un miracolo di un magico evento che risolva
tutti i problemi. Rimedio della disperazione.
WILD OAT Bromus ramosus (Avena selvatica)
“Per coloro che hanno l’ambizione di fare qualcosa di importante nella vita, che desiderano fare molte esperienze, gioire di tutto ciò che è loro possibile e vivere pienamente la loro vita.
La loro difficoltà è di determinare quale occupazione seguire; perché sebbene le loro ambizioni siano forti, essi non hanno una particolare vocazione, e ciò può causare procrastinazione e insoddisfazione”.
Wild Oat è il rimedio
per coloro che non
sanno cosa vogliono,
pur essendo persone
molto dotate che riescono bene in ogni cosa intraprendano spesso e facilmente perdono l’entusiasmo iniziale e il lavoro che li vedeva coinvolti diventa
banale routine. A causa di questo continuo
tentativo di dare un
senso all’esistenza ingenuamente commette l’errore di cercare fuori di se il modo per cui ricostruire un rapporto con se stesso non sapendo che la risposta è già dentro lui.
Olimpia Roller Team Alassio: un momento felice della premiazione ai campionati regionali AICS a Savona.
naggio artistico che si sono disputati sulla pista del Palazzetto
dello Sport di Savona-Zinola.
Questi giovanissimi atleti, di età
compresa dai cinque agli undici
anni, si sono allenati con ammirevole serietà sotto la guida di
due maestre federali durante
tutto il periodo invernale, potendo usufruire del bellissimo
impianto sportivo “Palalassio
Ravizza” ed hanno potuto avere
Citiamo tutti i ragazzi che
compongono la squadra vincente, provenienti dalla scuola
materna,dalle elementari e medie di Alassio:
Marta Tarabbia; Silvia Zanon;
Tommaso Merello; Edoardo
Parasi; Aldo Princiotta; Valeria
La Guardia; Alice Ravaglia; Gina
Bagliolo; Giulia Tomati; Paola
Biagi; Luisa Caruso; Simone Gai;
Ilaria Tomati.
BRANZINO INGORDO…
Roberto e Massimo Andreis, padre e figlio, con una facile preda; infatti il branzino è stato pescato quasi soffocato per aver ingerito un pesce più grande di lui.
E… 80.000 auguri… Ottanta… belli, rotondi, pimpanti gli anni di Enzo
Barbera, il nostro ex Presidente inossidabile! Ottanta… Ah come suonano
bene queste tre sillabe… Sembrano tre “bignè” succulente, brillano come
tre smeraldi, come tre diamanti, suonano dolci come le note di un’arpa divina, di un violino di razza, di un organo di Cattedrale.
E agli auguri della tua Jole, dei figli, dei nipoti, della stupenda tua famiglia aggiungiamo quelli di 80.000 amici ed anche quelli di chi ha scritto queste righe e ti vuole bene come a un fratello caro e generoso.
APRILE 2009
Dall’autunno del 2008 alla primavera 2009 la
nostra bella Italia avrebbe registrato un record
di piovosità. Non possiamo mettere in dubbio
le notizie “via etere”. Anche il nostro Osservatorio potrebbe dire la sua, sia per confermare, sia per smentire, o riequilibrare le
sentenze.
Presento un piccolo quadro riassuntivo.
Precipitazioni da ottobre a dicembre 2008 = 390,8 millimetri;
precipitazioni da gennaio a fine aprile 2009 = 356,8 mm. Totale:
747,6 mm, quantità che già supera le nostre medie annuali.
Dobbiamo però assegnare al mese di aprile 2009 un buon secondo posto con 154,6 mm, preceduto da dicembre 2008 con
182,8 mm.
Ancora un confronto: millimetri di pioggia nel mese di aprile
del 2004 ai giorni nostri: 123,2 mm nel 2004; 98,2 mm nel 2005; 4,8
mm nel 2006; 13,2 mm nel 2007; e 104,8 mm nel 2008!
Il prof. Don Pierino Scotti, nel suo insuperabile studio sul clima di Alassio, indica i mesi di Aprile e Ottobre come i più piovosi, mediamente, dell’anno. Quindi possiamo ancora una volta dire: “niente di nuovo sotto…le nuvole!”
Nelle tre decadi, la piovosità ha dato i seguenti risultati: 1° decade: 30,8 mm (16,4 mm il giorno 2); 41,4 mm nella seconda decade (15,2 mm il giorno 8); 82,4 mm nella terza (49,2 mm il giorno 27!)
Temperatura media mensile: 16,6 °C; medie decadali: 16,0 °C
nella prima; 17,3 °C nella seconda; 16,6 °C nell’ultima. Minima assoluta del mese: 11,4 °C alle ore 7 del giorno 27 (il più piovoso).
Umidità media mensile: 64%; i valori medi decadali sono,
nell’ordine, 72% - 62% - 59%: il giorno più umido è in data 2 aprile
con 86% di media.
Eliofania totale: 182,7 ore con una media di 6,1 ore di limpido
sole ogni giorno. Le medie decadali: 5,7 ore nella prima (solo un
giorno senza un raggio si sole); 5,5 ore nella seconda (due giorni
considerati coperti); 7,2 ore nell’ultima (due giorni coperti).
Giorni considerati sereni: 12, ed è il valore più basso rispetto agli
anni precedenti: nel 2006 furono 16; nel 2007 furono 18. Ma non
dimentichiamo che lo scorso anno i giorni sereni si fermarono al
numero di 13.
L’arte del mese di aprile è di confermare che l’inverno è passato, che il tepore primaverile esiste ancora, ma anche di smorzare la successiva premura di mettere sotto naftalina i nostri maglioncini.
Il direttore dell’osservatorio
Prof Don Natale Tedoldi
A.V.A.
Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori.
La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno
gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e
tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce.
SORPRESA!
Jole e tutti noi
a cura dell'Osservatorio Don Bosco
Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione
entro la fine di ogni mese per la pubblicazione ne
«L’Alassino» del mese successivo.
continua
Per festeggiare i tuoi ottanta splendidi anni e per dirti che ti vogliamo bene,
tanto tanto, perché sei il nostro esempio, la nostra sicurezza, la forte spalla
cui appoggiarci.
Meteorologia
Alassina
«Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai
sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno
diritto di manifestare il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e
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EDITORE: A.V.A.
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REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen.
di Savona n. 149 del 30-5-1962
ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975
(già R.N.S. n. 9806)
LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11
Foto della testata: Archivio A.V.A.
Associato all’USPI
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Periodica Italiana

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