Miranda e l`energia rubata

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Miranda e l`energia rubata
Impaginato con font ad alta leggibilità biancoenero© *
Miranda e l’energia rubata
un lavoro nato dal laboratorio estivo tenuto dagli Sprinpez del
ricreatorio Anna Frank di Trieste e organizzato da Radio Magica in
collaborazione con l’Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 triestina
per il Comune di Trieste
Era una sera come molte altre. Miranda stava
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passeggiando lungo un viale alberato: si trovava per
lavoro a Ravenna, una curiosa località dell’EmiliaRomagna. Dunque, stava passeggiando quando l’occhio
le cadde su un’ombra: da un edificio un individuo
si stava allontanando, con qualcosa che brillava sul
mantello. Strizzò gli occhi per vedere meglio, nel
buio. Sembrava che il losco figuro avesse qualcosa di
luminoso in tasca. Mmm... strano. Non si fece troppe
domande e tornò all’albergo.
Il giorno dopo decise di tornare sul posto del
mistero. Incontrò con lo sguardo una vecchina che
camminava con il suo mulo.
“Signora, scusi, cos’è quell’edificio?” disse Miranda,
indicando la struttura dalla quale era uscito
l’individuo.
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“E’ un nuovo Polo Tecnologico” rispose la vecchina
“Producono energia!”
Curioso, pensò Miranda. Perlustrò tutto il perimetro
dell’edificio, fingendosi un corridore esperto intento
a fare jogging. Se l’avesse vista il suo amico Phil,
avrebbe esclamato “Impossibile!”, dal momento che di
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certo non era mai stata costante in nessuno sport.
Dopo qualche minuto, sconsolata, se ne tornò a casa.
Fece una gran bella doccia con gli oli essenziali
che le aveva regalato sua sorella Alice. Si preparò la
cena – pasta con la salsiccia e le zucchine – e aprì la
televisione. Iniziò il TG.
“Ancora nessuna notizia rispetto al furto di ieri sera
al Tecnopolo. Vi ricordiamo che un losco individuo
è entrato, nonostante l’impianto di sorveglianza,
nella nuova struttura e ha rubato una boccetta di
Sprinpez, un nuovo ritrovato della chimica. Bastano
poche gocce di Sprinpez per soddisfare il bisogno
energetico di tutto il mondo: per questo, le autorità
hanno deciso di stanziare mille milioni di euro per
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ricompensare chi riuscirà a recuperare il preparato e
restituirlo nelle mani della polizia”.
A quelle parole, un boccone le andò di traverso.
Miranda si alzò in piedi di scatto, non finì la sua
pasta e uscì: avrebbe iniziato le sue indagini subito e
da sola. Era o non era una fotomodella mutante?
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Ecco, è arrivato il momento di aprire una parentesi
su Miranda: sì, la seconda. Il fatto di potersi
trasformare a suo piacimento in un animale, ha
portato la nostra protagonista a essere una specie
di super-eroe, una paladina della giustizia. Capite,
adesso il suo entusiasmo? E le foto, beh... sono ormai
diventate una copertura, un modo di nascondersi
nella società e “zac” agire solo al bisogno!
Ma torniamo a noi...
Miranda si alzò in piedi di scatto, non finì la sua
pasta e uscì: avrebbe iniziato le sue indagini subito e
da sola. Si diresse a passo spedito verso il Tecnopolo.
Dire “passo” è scorretto, in quanto Miranda si
trasformò in un coyote e si diresse zompettando
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verso la struttura. Una volta arrivata sul posto,
iniziò la sua caccia agli indizi. Mmm... sul retro non
c’era niente di sospetto, di lato nemmeno … sul lato
opposto neanche. Ad un certo punto, però vide uscire
un signore con un impermeabile lungo: a guardarlo
bene sembrava che una tasca fosse fluorescente...
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Un impermeabile lungo... per tutti i mutanti, da
lontano avrebbe potuto sembrare un mantello!
Miranda decise di seguirlo. Certo, da coyote non
avrebbe potuto farlo senza insospettirlo. Così mutò
in una mosca.
Infilandosi nella tasca dell’impermeabile, riuscì
subito a ottenere delle informazioni. Lì, infatti, si
imbattè nel pass dell’uomo. C’era scritto:
“Jacques Latruffa – scienziato super
specializzatissimo in tutto”. Arrivarono quindi
all’abitazione dell’uomo. Una volta entrata, Miranda
iniziò a perlustrare la casa, sempre sotto forma di
mosca. Perse la cognizione del tempo, leggendo un
articolo di giornale appeso al muro: riguardava lo
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Sprinpez! Si diceva fosse qualcosa di terribilmente
innovativo, perchè naturale al 100%. Che sorpresa!
Non l’avrebbe mai immaginato!
Il giornalista diceva quanto una fonte d’energia di
questa natura ci avrebbe salvato dall’inquinamento,
migliorando le nostre condizioni di vita! Non ci
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sarebbe più stato lo smog, il petrolio e le petroliere..
Wow!
Toc – toc – toc... Qualcuno bussò alla porta. Jacques
corse a vedere chi fosse.
“Apri, sciocchino!”
“Oh, cara Lobelia... già qui?”
“Certo, dammi lo Sprinpez! Ora, subito, adesso!”
“Perchè tutta questa fretta?”
“Perchè la polizia potrebbe scoprirci! Dobbiamo
distruggere questa maledetta sostanza!!! Un mondo
senza inquinamento... Mai e poi mai!”
“Mmm...”
“E poi, a chi venderei il petrolio?”
“Lobelia...gli affari sono affari. Non voglio parlare
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di questo. A me interessa solo che tu mi riempia di
denaro!”
“Ti farò un versamento di soldi appena avrò LA MIA
BOCCETTA!”
Jacques iniziò a balbettare per la rabbia... Miranda
doveva intervenire. E doveva farlo immediatamente!
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In quel momento, si ricordò di aver visto qualcosa di
sospetto dietro l’armadio, in camera da letto. Tornò
lì... l’istinto le diceva di insistere. Sì!!! Si trattava di
una porta segreta.
“Sono troppo piccola e debole per aprire la porta. Mi
trasformerò di nuovo in me stessa!” Trovò una fessura
nella porta e, una volta oltrepassata, si ritrasformò in
se stessa.
Capì subito di trovarsi in una stanza segreta. Un
laboratorio, per l’esattezza. Notò molte cianfrusaglie
messe a casaccio, tra cui la statuina di un pifferaio.
Un barlume sospetto arrivava da sopra uno scaffale:
avrebbe potuto trattarsi dello Sprinpez! Si avvicinò.
“Sì, è proprio lui. E’ stato semplice!”
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Uscì dal laboratorio segreto con la fialetta
preziosissima in mano e la statua del pifferaio
nell’altra: avrebbe potuto essere un’ottima arma di
difesa. E non dovette aspettare molto per adoperarla:
si ritrovò di fronte Jacques. Lo tramortì col pifferaio
e via, si diresse verso Lobelia. Miranda tramortì anche
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lei. Lì lasciò sul parquet e si precipitò dalla polizia.
Arrivata al commissariato, consegnò lo Sprinpez e
denunciò i due malviventi. Quando si svegliarono,
Jacques e Lobelia, si ritrovarono nella macchina della
polizia.
“Voglio parlare con il mio avvocato!” urlava la
petroliera con voce stridula.
Miranda prese la generosa ricompensa e la donò
all’Orfanotrofio di un piccolissimo paese di
provincia. Il giorno dopo il TG diede la notizia:
“I due ladri, Jacques Latruffa e Lobelia Bikini,
rispettivamente scienziato e petroliera, sono stati
acciuffati grazie all’intervento di una modella
mutante austriaca, Miranda Skit. Lo Spinpez, così,
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è finalmente tornato al Tecnopolo. La signorina
Skit ha deciso di consegnare la sua ricompensa
all’Orfanotrofio “Save kids”: un piccolo passo per la
giustizia, un grande passo per l’ambiente.”
Miranda decise di tornare in Austria, dai suoi
genitori. Appena l’hostess le chiese il passaporto, si
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accorse di averlo dimenticato a Ravenna. Proprio
così ebbe inizio una nuova straordinaria, incredibile
avventura, per la nostra eroina mutante preferita.
* biancoenero© è una font di biancoenero
edizioni srl, disegnato da Riccardo Lorusso e
Umberto Mischi, disponibile gratuitamente per
chi ne fa un uso non commerciale
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