parigi 2008: molto di piu - Iunior International Institute
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parigi 2008: molto di piu - Iunior International Institute
PARIGI 2008: MOLTO DI PIU’ Una gita? Un campo-scuola? Una vacanza? Molto, molto di più. I cinque giorni che ci hanno visti viaggiare da Roma a Parigi e ritorno sono stati per tutti noi, dagli alunni ai professori, un momento indimenticabile, che proviamo a raccontare in cinque tappe, con l’aiuto delle fotografie, scattate tutte dai ragazzi. Prima tappa, mercoledì 12 marzo: LA TOUR EIFFEL E LE GRANDI PROSPETTIVE Parigi ci accoglie con un clima ventoso; grazie alla navetta prenotataci dai francesi, ben presto siamo al centro della città; depositiamo le valigie e ci rifocilliamo da Mc Donald’s, in un momento di serenità guidati dal professor De Viviés, che è il “nostro” impeccabile organizzatore francese del Collège Hautefeuille. Ed è subito Tour Eiffel:, dopo aver superato la mole delle Scuole Militari, raggiungiamo la torre percorrendo il Campo di Marte. La torre sembrava meno imponente, ma quando siamo ai suoi piedi impressiona un po’ tutti… e qualcuno prova a fissare questa impressione con una foto. Ma, come uno scriverà al ritorno, “bisogna andarci di persona per rendersene conto”… Il vento è davvero forte: ci spiegheran no che in questi casi il vertice della torre oscilla di circa 20 centimetri! Dobbiamo rassegnarci a salire solo al I piano, da cui cominciamo ad osservare la città… e di qui al II piano: e si nota già la differenza di prospettiva, nelle foto del Campo di Marte… Peccato che il III piano sia chiuso, ma i panorami che si vedono da qui sono già ampiamente soddisfacenti: tutta Parigi ai nostri piedi, qui la visuale verso la cupola de Les Invalides, qui il Trocadéro e, sullo sfondo, la Défense. …questa invece la visuale verso Montmartre… con qualche momento di controluce spettacolare! Quando ridiscendiamo, c’è ancora tempo per una partitella sulla pelouse (il prato verde del Campo di Marte), perfettamente pulito come si vede anche da questa foto… e per un’ultima foto di saluto alla Torre, prima di affrontare la seconda parte del viaggio: ciascuno verso la propria famiglia! Questa è la parte più impegnativa della faccenda: riuscire a parlare un po’ di inglese, quanto basta per poter mangiare, dormire, insomma cavarsela. Domani mattina avremo tutti da raccontare qualcosa. Bonne nuit!