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ANNO XIII N.1 - MARZO 2009 Artisti sommesi nello spazio O. Fallaci Sped. in abb. post. 45%, art. 2, comma 20/b, legge 662/96 Filiale di Varese spazio aperto a pagina 7 Rivista civica a cura dell’Amministrazione comunale di Somma Lombardo Dieci lustri di città La città dei “Tre Leoni rampanti” compie 50 anni e per celebrare al meglio l’anniversario si appresta a vivere un 2009 contrassegnato da eventi e partecipazione. Somma Lombardo ricevette il titolo di città il 16 giugno 1959 dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi e da allora molte cose sono accadute. Dapprima, la città ha vissuto un boom economico e poi il successivo periodo di crisi con la chiusura della maggior parte delle sue fabbriche e l’ampliamento sul suo territorio di una importante infrastruttura trasportistica come l’aeroporto della Malpensa. Oggi Somma Lombardo è una città che ha perso la sua vocazione industriale, riuscendo però, a essere protagonista di un’importante trasformazione urbana legata principalmente al terziario alle piccole realtà industriali e alla produzione immateriale basata sulla conoscenza. I 50 anni sono diventati lo spunto per riflettere su quello che è stato, ma soprattutto, ragionare su quello che sono le sfide future per la città e per il suo territorio. Per onorare la ricorrenza è stato creato un logo accompagnato dal motto “La città che vogliamo!”, per aprire il più possibile i confini di una città che guarda verso il mondo e contemporaneamente esprime il senso di appartenenza alla sua terra e alla sua storia. Il logo è un cerchio, espressione della tendenza espansiva e segno dell’armonia. Il cerchio è in campo azzurro; l’azzurro simboleggia la fedeltà, la giustizia, la nobiltà. Il numero 50 è in oro, nel colore dei due leoni rampanti; l’oro rappresenta il simbolo del sole, la fede e la sovranità. I cinquant’anni, 1959/ 2009 in rosso, nel colore del terzo leone rampante; il rosso simboleggia il coraggio, l’audacia, l’amore ardente. In nero la scritta Somma Lombardo e il motto; il nero rappresenta l’onestà e la fermezza. Il motto “La città che vogliamo!” è il titolo della relazione programmatica che ho letto in occasione del dibattito consigliare sul futuro della Città. Il titolo di Città fu concesso con decreto dall’allora Presidente della Repubblica on. Giovanni Gronchi su proposta dell’allora Presidente del Consiglio dei Ministri on. Antonio Segni, il 16 giugno 1959, vista la richiesta per il conferimento del titolo di Città di Somma Lombardo deliberata dal Consiglio Comunale il 28 giugno 1958, richiesta corredata da una monografia storica, egregiamente illustrata. L’ambito riconoscimento al titolo di Città fu ed è la massima testimonianza della tenacia e della esemplare operosità dei Sommesi i quali in pochi decenni sulle orme dei primi pionieri dell’industria: i Visconti di Modrone, i Mosterts, i Dolci, i Maino, i Mona, i Caproni ed i Bellini, tramutarono una stentata economia rurale in una robusta economia industriale, facendo della nostra Somma, conosciuta come “Borgata del Cipresso”, uno dei più progrediti Comuni della Provincia di Varese. Una epigrafe marmorea, murata sotto i portici di Palazzo Viani Visconti ricorda l’evento. Il Sindaco Guido Colombo XXIII Agnesino d’Argento conferito al sig. Gian Paolo Grossoni L’Amministrazione Comunale e la Pro Loco della nostra città hanno conferito il XIII Agnesino d’Argento al sig. Gian Paolo Grossoni per “... aver formato nella sua attività di Capo Scout le persone nel rispetto dell’altro; per il suo senso civico che si esprime sempre in azioni indirizzate al bene comune attraverso il sostegno e il lavoro nella Pro Loco, nelle Associazioni cittadine e nel Volontariato sommese. Grazie Gianpaolo per i Tuoi atti disinteressati a favore della nostra comunità; gli atti disinteressati sono le stelle della terra (Montherlant. Morse et Vita). Il Sindaco Guido Colombo spazio aperto anno XIII n. 1 marzo 2009 • pagina 2 Il Giorno della Memoria Al Museo di Linz una stampa ottocentesca mostra un’immagine di Mauthausen. Colline serene, case accoglienti, barche sul Danubio piene di gente che saluta festosamente, un’area idilliaca da gita di campagna. Dai piroscafi si alza, allegro, un filo di fumo. Un muro di pietra, il tetto è scuro, dentro è vuoto. Sul pavimento sono appoggiate delle lapidi e su ogni lapide è scritto il nome di un campo di concentramento. Sempre arde una fiamma e il fumo esce da un camino, come usciva dai forni crematori. Penso. Noi siamo la generazione del dopoguerra; noi siamo figli di quell’ine- sorabile evento, di quel diluvio universale. Come è cambiato il racconto della SHOAH. Dai documentari che mostravano cumuli di cadaveri, scheletri, treni pieni di deportati o il ghetto di Varsavia – ma l’orrore non è in grado di raccontare l’orrore – ai volti che diventano parte della memoria ed agli stessi luoghi, che erano solo luoghi non l’inferno, perché l’inferno è stato portato in quei luoghi. Immagini di uomini nella loro semplice verità umana, uomini di ogni professione la cui vita si sarebbe svolta con la cadenza in cui si svolge una normale vita di lavoro e di routine, e le cui scelte personali non li avrebbero chiamati a vivere l’orrore, e invece, improvvisamente quegli uomini normali entrano in una dimensione al di la di ogni immaginabilità e narrabilità. Il giorno della memoria compie dieci anni. Come possibile data se ne incominciò a parlare sin primi anni dell’ultima decade del secolo scorso. Sono gli anni in cui non esiste più la “guerra fredda”, il bipolarismo est/ovest; sono gli anni in cui si fa strada l’idea di costruire una grande unione europea ed emerge la necessità di fare un bilancio di tutto il ‘900. Bisognava trovare una data che partendo dalla tragedia di un popolo dicesse a tutti come costruire un senso co- mune, un sentimento comune di appartenenza a un nuovo soggetto politico: l’Unione Europea. La data poi venne da se; non doveva apparte- nere a nessun calendario nazionale degli stati membri. Mai più nel mondo deve capitare un simile martirio, una simile e tremenda ferocia che arriva a togliere la vita e la dignità di una persona e di un popolo intero. Il ricordo non può mai essere imposto, ma solo trasmesso; e quello del genocidio resta vivo. Il Sindaco Guido Colombo La Giornata del Ricordo. Un augurio Mi piacerebbe che questa ferita sia rimarginata. Lo so, si tratta di un problema complicato e difficile. Italia e Slovenia sono entrambi paesi dell’Unione Europea. Non ci sono confini che le dividono; la Croazia è ancora lontana da questo traguardo. La storia recente, nella sua espressione “cortina di ferro” e nelle sue “ideologie politiche” co- sì distanti, non ha certamente aiutato e reso possibile un processo comune di rielaborazione di quei fatti che, oggi ricordiamo. Italia e Slovenia hanno iniziato una riconciliazione interna nazionale; per noi ancora difficile perché pesano sessanta lunghi anni di silenzio calato sul dramma delle foibe. Dobbiamo invece pensare a una riconciliazione transnazionale sullo sfondo della Bandiera Europea; dobbiamo essere capaci di confrontarci con memorie e rimorsi come quelle dell’esodo e delle foibe ed anche con le pagine poco note della nostra storia passata che riguardano la memoria comune della Slovenia e della Croazia. Il Sindaco Guido Colombo Da Somma Lombardo un campione italiano di pentathlon: Andrea Casolo Campione italiano di pentathlon indoor categoria allievi: Andrea Casolo riempie di orgoglio la città, confermando le sue alte doti e capacità sportive,come già aveva fatto quando era atleta dell’Unione Sportiva Virtus. Nella società sportiva sommese Andrea, classe 1992, è cresciuto e si è allenato da quando di anni ne aveva 10 e fino allo scorso anno: poi era passato alla Cairatese, non avendo la Virtus Somma la categoria Allievi. E lo scorso gennaio ad Ancona, in questa categoria ha ottenuto il più alto titolo italiano. Ma già due anni fa Andrea si era classificato II ai campionati italiani di pentathlon all’aperto nella categoria Cadetti. E con i colori dell’U. S. Virtus si era distin- Cresciuto con la Virtus e oggi alla cairatese, ha ottenuto il massimo risultato nazionale nella categoria allievi to e aveva trionfato in diversi trofei a livello nazionale. Una gioia, per il Presidente della Virtus, Giulio Sicuro, vederlo ancora oggi proseguire sulla strada dei successi sportivi. Un orgoglio per aver coltivato e compreso le grandi capacità di Andrea. Che ai risultati sportivi affianca eccezionali doti morali. “Un ragazzo molto impegnato - lo descrive Giulio Sicuro - e molto valido intellettualmente”. Il prossimo impegno sportivo che attende Andrea, e per il quale si sta già allenando, sono i mondiali indoor di pentathlon in programma proprio in Italia. E poco importa che i colori con cui gareggerà saranno quelli della Cairatese, società comunque legata per amicizia e professionalità alla Virtus Somma. Quello che resta nel cuore di chi l’ha visto e aiutato a crescere sportivamente è l’immagine e la forza atletica e morale di un ragazzo che oggi ha 17 anni. E al quale tutta Somma Lombardo augura di continuare sulla strada che ha iniziato con grandi e ripetuti successi. Di sport e di vita. Il Sindaco Guido Colombo spazio aperto anno XIII n. 1 marzo 2009 • pagina 3 Safety e Security. Somma coordina il piano internazionale Somma Lombardo partner di riferimento per le problematiche territoriali in tema di Safety e Security all’interno del progetto che la SEA Aeroporti ha presentato in questi giorni a Bruxelles nell’ambito del Programma Interreg IV C. Il programma, totalmente finanziato dalla Comunità Europea, è parte dell’obiettivo di cooperazione territoriale per il periodo 2007-2013 e rappresenta il principale strumento comunitario per migliorare l’efficacia delle politiche di sviluppo regionale nei campi dell’innovazione, dell’economia della conoscenza, dell’ambiente e della prevenzione del rischio interno ed esterno all’aeroporto. Il progetto al quale partecipa Somma Lombardo è stato presentato alla fine di gennaio e ha come obiettivo la costituzione, nella nostra Città, di una commissione/gruppo di lavoro di coordinamento, in grado di coinvolgere i comuni sia dell’intorno aeroportuale di Malpensa che di Linate interessati alla definizione delle aree critiche legate a potenziali rischi aeronautici e del controllo del territorio, e nel contempo, luogo del dialogo con le realtà Spagnole, Tedesche, Ceche e Greche tutte pronte a fare squadra per imparare l’una dall’altra qualcosa in più sul fronte della sicurezza delle operazioni aeroportuali e del controllo del territorio. “La giunta comunale – spiega il sindaco Guido Colombo – ha deliberato a favore della partecipazione del Comune al progetto SEA Aeroporti, come partner di riferimento per le problematiche di rischio aeroportuale. L’iniziativa è un passaggio importante di condivisione delle esperienze e di creazione di partenariati sul tema della Safety e Security in ambito aeroportuale. L’approvazione europea del progetto, garantirebbe lo studio e la realizzazione di tutte le misure di messa in sicurezza degli ambiti siti al di fuori del sedime aeroportuale potenzialmente soggetti a rischio per la sicurezza. L’infrastruttura aeroportuale c’è ed è compito della mia amministrazione porre in atto tutte le conoscenze e le politiche di settore per la salvaguardia dei nostri concittadini e del nostro territorio”. Il Sindaco Guido Colombo San Sebastiano a Coarezza, Festa della Polizia Locale San Sebastiano è nato a Milano e noi lo ricordiamo il 20 gennaio e gli orientali il 18 agosto. Chiamato a giudizio dall’imperatore fu condannato a morte con il supplizio delle frecce, ma non morì. Esiste una metafora della peste come “freccia divina”, ed in molti polittici in cui appare San Sebastiano al centro sta sempre la Madonna e da qualche altra parte anche San Rocco; è la triade a cui si chiede aiuto contro la peste. San Sebastiano era un militare, e come tale è diventato patrono degli arceri e dei balestrieri e per questa eredità, oggi, patrono della Polizia Locale. Io ho in mente il “San Sebastiano” del Mantegna, un catalogo di muscoli addominali, un uomo forte e virile ... e poi guardando i nostri Agenti ... beh! ... qualche chilo di troppo c’è ... ma sono i nostri angeli custodi e noi Li ringraziamo per il lavoro che quotidianamente svolgono. Un ringraziamento a Don Michele, ai Cantori, alla Pro Loco ed ai nostri concittadini di Coarezza, che ci accolgono sempre con calore e simpatia. Grazie a tutti Voi. Il Sindaco Guido Colombo 0331 259854 spazio aperto anno XIII n. 1 marzo 2009 • pagina 4 Novità sugli incentivi statali del 55% Il 27 gennaio 2009 il Senato ha accordato la fiducia al Governo convertendo in legge il decreto n°185/08 (con Ddl n°1315). In attesa che la legge di conversione sia pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entri quindi in vigore, segnaliamo le novità in materia di detrazione fiscale introdotte dalla legge anti crisi all’art. 29: • Automaticità della detrazione, senza tetti di spesa; • Per le spese sostenute nel 2008 relative ad interventi di riqualificazione energetica, è possibile richiedere il bonus fiscale compilando, entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori, la richiesta all’ENEA e presentando la documentazione necessaria attraverso il sito http://finanziaria2008.acs.enea.it che resterà attivo fino al 31 marzo 2009. Inoltre, gli utenti potranno scegliere se beneficiare della detrazione in un arco di tempo compreso tra 3 e 10 anni; • Per interventi avviati nel 2009 le procedure sono ancora in via di definizione. Sarà possibile Convertito in Legge il DL 185/08 richiedere il bonus fiscale compilando un modulo per l’Agenzia delle Entrate con il quale comunicare all’ente l’avvio dei lavori, la spesa sostenuta e la cifra da portare in detrazione. Al termine dei lavori occorrerà inviare la documentazione tecnica all’ENEA esclusivamente per via telematica attraverso il sito http://finanziaria2009. acs.enea.it, attualmente in allestimento. Secondo le direttive del coordinatore del gruppo di lavoro dell’efficienza energetica dell’ENEA sarà possibile effettuare la richiesta tramite raccomandata soltanto se il nuovo sito non sarà ultimato entro il 1° aprile 2009. A tale proposito sarà L’Agenzia delle Entrate, mediante un provvedimento del Direttore, a stabilire,emanando un provvedimento entro 30 giorni dalla entrata in vigore della legge, le modalità di compilazione dei moduli; • Le spese del 2009 e 2010 potranno essere detratte in cinque anni. L’ENEA offre un servizio informativo tramite il quale è possibile ricevere ulteriori chiarimenti sulla normativa relativa alle detrazioni fiscali, sui tempi e le modalità di presentazione delle domande. Sito internet: http://efficienzaenergetica.acs.enea.it E-mail: finanziaria 2008 @casaccia.enea.it Numero Verde: 800 91 35 20 (dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00) La suddetta comunicazione è presente sul sito internet di Agenda 21 CUV, in continuo aggiornamento con le nuove disposizioni: www. agenda21cuv.it. Sportello Agenda 21 C.U.V. Rossana Vergani Agenda 21 C.U.V. Assessorato all’Ambiente Progetto “fare verde” Il Progetto nasce per creare una collaborazione virtuosa tra Pubblica Amministrazione e i cittadini sommesi, al fine di migliorare la qualità del verde pubblico. Per informazione, contattare: Sportello Agenda 21 C.U.V. Telefono 0331/98.90.54 Fax 0331/98.91.14 E-mail: [email protected] Sito Internet: www.agenda21cuv.it Orari di ricevimento: tutti i mercoledì, dalle 15.00 alle 18.00 vendita e assistenza VETTURE E VEICOLI COMMERCIALI CASORATE SEMPIONE (VA) • C.so Sempione, 45 • Tel. 0331.768.555 • Fax 0331.768.584 sito: www.autogea.it e-mail: [email protected] Onoranze Funebri INNOVAZIONE Via Mameli, 27 – numero verde 800 391 528 Vi comunichiamo alcune condizioni da noi proposte Trasporto salma da gallarate a Somma L.do Manifesti murali – ringraziamenti – stampa ed affissione Suggello cassa Disbrigo di tutte le pratiche Denuncia di morte, ricerche anagrafiche, marche da bollo, carte bollate Diritti d’Agenzia e Competenza € 100,00 € 100,00 Gratuito Gratuito € 29,24 Nel Vostro INTERESSE, interpellateci, avrete un graditissimo risparmio.I ns. servizi vengono eseguiti con ALTA QUALITA’ e con costi particolariLe casse sono prodotte a regola d’arte dalla ditta più grande d’Italia spazio aperto anno XIII n. 1 marzo 2009 • pagina 5 Il “Teatrino”... ultimo atto Non era nelle mie intenzioni intervenire ancora sulla questione “Teatrino”, ma a fronte dell’accanimento che il PD dimostra ed in considerazione del fatto che tutti i sommesi sentano suonare tutte le campane, in modo pacato ma fermo, sono qui a precisare ancora una volta sperando sia l’ultima, la scelta dell’Amministrazione in merito all’intervento che si farà nelle Scuole Elementari Rodari. La situazione attuale è la seguente: a) c’è in refettorio di 80 mq. abilitato a tale scopo, che può accogliere al massimo 80 alunni; b) c’è un altro locale di 68 mq. utilizzato come refettorio e non abilitato a tale scopo, che può accogliere al massimo 68 alunni (in totale alla mensa possono partecipare max 148/150 alunni). Precisazioni e risposte agli articoli del PD pubblicati a pagina 15 Cosa intendiamo fare: METTERE A NORMA I RIFLETTORI E PREVEDERE UN AMPLIAMENTO Come: 1) vogliamo mettere a norma il refettorio non abilitato a tale scopo (si sarebbe dovuto fare già da tempo poichè da oltre una quindicina d’anni entrambi gli spazi sono utilizzati come refettori); 2) intervenire sul tetrino portandolo allo stesso piano del refettorio agibile, mettere a norma l’uscita di sicurezza e chiedere l’autorizzazione perchè anch’esso possa, se e quando sarà necessario, essere utilizzato come refettorio; 3) intervenire sull’attuale refettorio agibile per creare una nuova uscita di sicurezza che possa agevolare meglio la fuga. Perchè facciamo l’intervento: a)perchè gli attuali utenti superano il limite massimo consentito arrivando a punte di 175 presenze giornaliere (siamo perciò doppiamente fuori norma); b) perchè la richiesta del servizio mensa è esponenzialmente in aumento; c) perchè si ritiene che fra pochi anni gli utenti potrebbero essere intorno se non oltre i 1200. Cosa succederà dopo gli inerventi: 1) Gli alunni potranno continuare ad utilizzare refettori (però messi a norma), come hanno fatto fino ad oggi; 2) Potranno usare come refettorio anche la parte del teatrino necessaria ad ospitare il numero cresciente degli utenti della mensa; 3) Il teatrino ristrutturato e messo anch’esso a norma, potrà essere utilizzato ancora, come avviene oggi, per le attività per le quali è nato. Quali passaggi sono stati fatti: A) la cifra da investire nell’intervento fu prevista nel piano opere allegate al bilancio 2008, discussa in Consiglio Comunale, senza richieste particolari di approfondimento nel merito da parte del PD; B) la Dirigente scolastica ha condiviso tutti gli interventi di edilizia scolastica inseriti nel Piani Opere Pubbliche del 2008; C) a seguito di espressa richiesta di chiarimento ed approfondimento sono stati fatti anche: 1) incontro con le Insegnanti delle scuole Rodari; 2) incontro con i rappresentanti di classe delle Rodari; 3) Incontro con la Commissione Consiliare Territorio richiesta dai Consiglieri di opposizione. A fronte di tutto ciò, ri- tenendo doveroso ricordare anche a noi della Maggioranza che siamo stati eletti e scelti per amministrare e che a noi spetta il diritto-dovere di proporre, valutare, scegliere, decidere ed operare, considerate le proposte, le osservazioni e gli utili suggerimenti a noi pervenuti anche dalle Insegnanti, riteniamo di dover procedere con l’attuazione del progetto di riorganizzzazione degli spazi e di messa a norma di cui stiamo parlando. Scuola Rodari e Scuola Milite Ignoto La Scuola elementare: Milite Ignoto ha: a) 10 aule per le normali attività didattiche e 9 classi (la decima aula è usata per il doposcuola) b) 1 auletta di ca. 15mq. per le attività dei portatori di handicap c) 1 aula speciale di ca. 15mq. per l’iformatica, nella quale possono lavorare al massimo 9/10 alunni per volta e non classi intere d) 1 refettorio da poco ampliato che può accogliere max 150 allunni alla mensa, perdipiù molto frequentata e già al limite della capienza. La Scuola elementare Rodari ha: a) 14 aule per le normali attività didattiche e 12 classi (la tredicesima è usata come laboratorio di inglese e la quattordicesi- Situazione degli stabili a confronto ma per il doposcuola) b) 1 grande laboratorio di informatica che può accogliere più di una clas- Onoranze Funebri se intera c) 1 grande laboratorio di pittura che può accogliere anche una classe intera d) 2 locali della ex Direzione Didattica. Ne deriva che la Scuola Rodari ha spazi, sia aule normali che aule speciali, sufficienti a svolgere tutte le attività didattiche. Ne deriva altresì che la Scuola Milite Ignoto ha bisogno di aule speciali ed uno spazio mensa più ampio. Proprio per questo si è deciso di costruire la Direzione Didattica a Mezzana e non alle Rodari, non una Direzione su due piani, ma con un ulteriore piano in più che fosse adibito ad aule speciali indispensabili per la Milite Ignoto. Inoltre smantellando l’attuale aula di informatica, si potrà ampliare anche il refettorio oggi appena sufficiente. Ma perché una nuova direzione didattica Certamente perché una Direzione non può essere lontana dalla scuola e certamente non è questa INNOVAZIONE la motivazione fondamentale. Occorre invece dare spazi ed opportunità diversi al Centro di Formazione Professionale (CFP) che convive, nelle ex Martin Luter King, con la Direzione Didattica e far si che questo Istituto assuma una valenza di Scuola Superiore che offre opportunità formative migliori, anche attraverso spazi e strutture adeguati e noi vogliamo mettere a disposizione del CFP l’intero stabile delle già dette King. Non voglio chiudere con la polemica, ma a chi ha innescato questa inutile e strumentale bagarre, vorrei suggerire di fare un esame storico della memoria perché si vada a verificare se i passaggi di partecipazione e condivisione delle scelte e degli interventi nelle scuole furono fatti, così come richiesto dal PD, anche in passato e faccio solo alcuni esempi: - adeguamento refettorio Milite Ignoto; - costruzione sesta aula Asilo Galli; - adeguamento Asilo Buratti per l’istituzione della quinta e sesta sezione; - serramenti scuola Macchi (costo dell’opera 400.000 euro di cui circa 50.000 di parcella per progetto e direzione lavori). Quando furono fatti questi interventi io ero sia insegnante che consigliere comunale di opposizione, ma non mi risulta che furono fatti tutti quei passaggi di grande partecipazione, anzi assicuro che le scelte furono calate dall’alto. L’Assessore all P.I. e Cultura Gerardo Locurcio Via Mameli, 27-Somma Lombardo Servizio Funebre Completo Cassa Tipo medio (da scegliere fra 8 modelli) € 1.800,00 Cassa Tipo Lusso (da scegliere fra 4 modelli) € 2.300,00 Disbrigo Pratiche Epigrafi- Stampa e Affissione - Carro e Personale - Eventuale Frigo I nostri servizi sono quanto di meglio il mercato possa offrire Le CASSE sono prodotte a REGOLA D’ARTE dalla ditta PIU’ GRANDE D’ITALIA Nel Vostro interesse contattateci senza alcun impegno al numero verde 800.391.528 (la telefonata è gratuita) spazio aperto anno XIII n. 1 marzo 2009 • pagina 6 Nasce a Somma Lombardo “Il giardino dei talenti” Grande entusiasmo e partecipazione da parte di ragazzi e giovani alla serata del 31 gennaio “il giardino dei talenti” organizzata dalla Cooperativa Sociale LaFucina grazie all’appoggio dell’Assessore alle Politiche Giovanili Sig.Gerardo Locurcio. In apertura della serata oltre ai saluti e doverosi ringraziamenti c’è stato il passaggio di consegna ideale tra l’Assessore Gerardo Locurcio e Luigi Mancini che subentra alle Politiche Giovanili per continuare ed intensificare le attività rivolte ai giovani sommesi. Oltre 200 ragazzi hanno trascorso la serata alla Sala Polivalente Giovanni Paolo II dove ha avuto luogo un vero e proprio evento multimediale quale occasione per valorizzare il protagonismo giovanile che ha visto il coinvolgimento di 4 band musicali del territorio (Young Experience, Continual Drift, Skyhard, Cotton Club Blues Band) che si sono esibite alternandosi a video , esibizioni di free-style calcio e basket , mentre sulla terrazza adiacente alla sala i writers creavano il loro graffito. Alla realizzazione dell’evento hanno collaborato la Proloco di Somma, l’Associazione Commercianti, la Polisportiva di Somma Lombardo, Somma Giovani e lo staff organizzativo di “RockInnSomma” e gli operatori del progetto Discobus (coop. Co.l.c.e., che si occupa di prevenire l’utilizzo di droghe e di alcool) “Il Giardino dei Talenti” rientra nel progetto “in-Somma” dedicato a ragazzi e giovani di Somma Lombardo che si propone di offrire occasioni di partecipazione attiva realizzando da una parte una vera e propria community di giovani e dall’altra una rete stabile e significativa di agenzie educative (enti pubblici, associazioni, parrocchie, scuole...) presenti sul territorio con l’obiettivo che si incontrino intorno a un’unica progettualità culturale. Le attività che si stanno realizzando hanno inoltre lo scopo di offrire la possibilità ai giovani di esprimere se stessi nella loro totalità, con la propria creatività, il proprio bagaglio culturale ed il proprio talento. Il progetto è partito dalla necessità di rilevare gli interessi, le passioni e i desideri dei ragazzi attraverso una prima fase d’indagine sul territorio che si è conclusa nel maggio del 2008. La scommessa è quella di agganciare i gruppi di giovani presenti sul territorio e di crearne nuovi con l’obiettivo di rispondere ad un bisogno d’aggregazione e di senso d’appartenenza, stimolando rapporti di cooperazione, in cui lo spirito di squadra permetta a ogni componente del gruppo di collaborare per raggiungere un obiettivo comune. La serata del 31 gennaio è stata inoltre occasione per lanciare le prossime iniziative in programma sino al prossimo giugno che rispecchiano 3 aree di interesse differenti: musica (con un concorso per band), sport (con un torneo di calcio a 5) e street-art (con un concorso per writers). In particolare il concorso musicale prevede il coinvolgimento delle band presenti su tutto il territorio, senza preclusione di generi e stili musicali, i cui componenti siano ragazzi di età compresa fra i 14 e i 21 anni. La sfida prevede la presentazione di un proprio testo inedito e di una cover di un pezzo a scelta tra il repertorio di musica italiana, rivisitata e arrangiata secondo lo stile musicale che identifica il gruppo. I vincitori avranno la possibilità di esibirsi durante il consueto evento estivo “RockInnSomma” del prossimo luglio Il torneo di calcio a 5 permetterà la partecipazione di gruppi informali di ragazzi, con l’obbligo di coinvolgere all’interno di ogni squadra almeno una componente di sesso femminile. Le iscrizioni prevedono l’ammissione fino a 7 ragazzi/e per squadra e il premio della vittoria sarà la possibilità di progettare e realizzare la maglia della propria squadra. Il concorso per writers nasce da un’effettiva richiesta dei ragazzi che abitualmente frequentano lo skate-park di Somma Lombardo. Si tratta di “regalare un nuovo volto” ai pannelli che scenograficamente identificano lo spazio frequentato dagli skaters; pertanto gli aspiranti writers avranno il compito di ideare e progettare un graffito che dovrà essere realizzato “in team” (almeno 2 ragazzi per ogni team). Ogni opera dovrà trasmettere un messaggio per la città, che quest’anno festeggerà il 50° anniversario ed avrà come titolo “Il Giardino dei Talenti”. Il premio corrisponderà nella possibilità di realizzare “legalmente” la loro opera. È inoltre attivo un blog (http://igdt.blogspot. com) dedicato al progetto che dà la possibilità di scambiare informazioni, opinioni e, perché no, essere luogo in cui incontrare e conoscere nuove persone. Nel blog sono caricate le schede di iscrizione ai concorsi insieme alla liberatoria per l’autorizzazione all’utilizzo delle immagini che dovrà necessariamente essere compilata e consegnata insieme alla scheda. Le iscrizioni ai concorsi potranno essere consegnate, entro i termini di scadenza, ovvero il 15 e 20 febbraio, presso lo sportello Informagiovani del Comune di Somma Lombardo, presso la Biblioteca in via Marconi oppure inviando la scansione all’indirizzo mail : [email protected] Per info: Coop. LaFucina - Elisa 389 5157908 http://igdt.blogspot.com L’Assessore alla Cultura Gerardo Locurcio Una piccola Vienna Da parte mia, forse, un piccolo peccato di presunzione, definire così il clima, lo spirito, l’entusiasmo e, soprattutto, la magia che ha avvolto i circa 800 cittadini sommesi il 1° gennaio 2009, durante il concerto di Capodanno che ha ammaliato tutti sul palco del cinema Italia. Intenso è stato il coinvolgimento che ha unito pubblico ed esecutori. Emozionante è stato il commento del Direttore e dei professori d’orchestra, nel sentire dire loro che il concerto di Somma li esalta, li gratifica e li coinvolge completamente, visto il calore, la partecipazione e la passione del pubblico sommese. Un altro applauso, dopo i cinque minuti ininterrotti con pubblico in piedi che hanno intervallato il programma ufficiale ai bis e i quattro a conclusione del concerto, all’Orchestra Mikrocosmos e al maestro Fabio Gallazzi, presenze che sono una garanzia di alta professionalità, competenza e successo. E un ringraziamento, non ultimo, alla banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, che è stata al fianco dell’Assessorato alla Cultura di Somma Lombardo nel sostenere, come partner e sponsor, l’evento. Una tradizione, ormai, quella del concerto di Capodanno che accompagna la consegna dell’Agnesino d’Argento, che questa Ammini- strazione Comunale ha proposto e nella quale ha creduto. E i risultati da parte della gente ci stanno sostenendo in questa scelta. Le musiche di Johann Strauss il 1° gennaio ci hanno riempito il cuore e l’anima e non sono passate inosservate a chi apprezza l’arte e la qualità, rappresentando quest’anno un valore aggiunto perché il concerto di Capodanno ha di fatto inaugurato l’anno 2009, che segna i 50 anni dell’elevazione a Città di Somma Lombardo. Devo dire che se è vero il detto “il buongiorno si vede dal mattino”, allora davvero quest’anno sarà una perla nel campo culturale e artistico per la nostra città. Ai ringraziamenti che di Visentin Zuillo & C. snc Possibilità di auto sostitutiva Via Giusti n. 68 - Somma Lombardo tel. 0331.253.348 - fax 0331.250.850 e-mail: [email protected] www.carrvisentin.it di Guido Catania ho già fatto, voglio aggiungere quelli per tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita della manifestazione: la Pro Loco, gli uffici comunali, il proprietario del cinema Italia. Ma, soprattutto, un pensiero va a tutti i sommesi che, sempre più numerosi, partecipano a questo appuntamento e scelgono di trascorrere il pomeriggio del primo giorno dell’anno in questo modo. È un segno importante. Un segno sempre più significativo all’interno di un percorso nell’ambito della cultura che abbiamo scelto di fare con voi sommesi, condividendo scelte e facendo della presenza alle iniziative un punto forte di crescita insieme. Assessore alla Cultura Gerardo Locurcio • Servizi rapidi per auto. • Sostituzione e riparazione parabrezza. • Oscuramento vetri con omologazione per auto, negozi, uffici, abitazioni. • Riparazione alzavetri elettrici e manuali. • Ricarica clima. 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L’esposizione ha presentato quadri ad olio e una vastissima scelta di acquerelli, opere messe a disposizione dal figlio del Pittore, che ne ha rievocato la figura di animatore culturale:Tappellini è stato non solo per lunghi anni maestro della Scuola d’ Arte, ma anche fondatore e direttore del coro Cipresso, incarico ora passato al figlio. EUGENIO SARTORIO e MARIAROSA MARETTA sono stati presenti nella galleria nell’ultimo scorcio dell’anno ed hanno allietato le nostre feste con una mostra ricca di emozioni.Bisogna innanzi tutto dire, per chi non li conoscesse, che i due Artisti sono nella vita marito e moglie, ma anche maestro e allieva: un’unione straordinaria di esistenze e passione artistica. Eugenio Sartorio ha presentato le sue nature morte di fattura finissima, accurata, ricche di rimandi alla tradizione ottocentesca se non che rimandano alle culture precolombiane del sud America. addirittura fiamminga; Mariarosa Maretta si è cimentata nel difficile soggetto della figura inserita in un ambiente, presentando lavori di grande forza espressiva e di studiatissima esecuzione.Un’attività diuturna e instancabile, uno studio appassionato uniscono i due pittori, che hanno saputo trasformare il loro legame in un sodalizio d’amore e di arte. La farmacia degli Artisti Continuano gli Incontri con l’autore L’art director Lorenzo Schievenin Boff ha voluto concludere gli ICONTRI CON L’AUTORE alla sala Oriana Fallaci per l’anno 2008 con un avvenimento che raramente si manifesta: una personale del pittore AUGUSTO SERASI, di Cassinetta (No). L’Autore è noto a quanti amano la pittura figurativa di paesaggio, che affonda le radici nella solida tradizione accademica della pittura lombarda, che ha in Brera il suo polo di irradiazione.La pittura di Serasi è figurativa, ma ricca di atmosfera e di impressioni ed affida a un colore pastoso, tonale, a pennellate sicure e vibranti la realizzazione di quadri grandemente suggestivi. Bisogna poi sottolineare che il tema della mostra, NEVE, era particolarmente accattivante e... profetico! Visto la grande nevicata che ha poi imbiancato le nostre contrade. Cà del Ciòd Tel.: 0331/254215 - Fax.: 0331/250661 e-mail: [email protected] • Scarpe • Sostituzione e antinfortunistiche montaggio serrature normali o blindate. “Superga” e “Kynox”. • Montaggio zanzariere su • Targhe incise in ottone, alluminio e misura. plexglas. • Tapparelle in PVCalluminio e acciaio • Fornitura e posa scaffalature con montaggio o metalliche a bullone riparazione. • Motorizzazione o incastro. • Bulloneria 8.8 e inox. tapparelle. • Duplicazione chiavi • Nuove chiusure e radiocomandi. di sicurezza per • Arrotino. persiane. • Cilindri di sicurezza • Veneziane su con chiavi protette. misura. • Casseforti Juwel • Vendita e posa con assistenza. dissuasori per volatili. • Assistenza per sfratti. • Preventivi gratuiti. via Milano n° 70 21019 Somma Lombardo (VA) Ma l’anno 2009 ha già aperto la serie degli INCONTRI CON L’AUTORE alla sala Oriana Fallaci con l’ esposizione di una giovane pittrice tainese : GIOVANNA REDI, che ha iniziato il suo percorso artistico con il pittore Arsenio De Boni, ma ha continuato la sua ricerca grazie all’iscrizione al DAMS di Bologna. Il risultato è una pittura modernissima, astratta, che sprigiona grande energia dalle pennellate dinamiche, ma esprime anche grazia e danza nei grafismi del dripping. Il colore sapiente compone poi armonie ora profonde, ora esplosive di vitalità. Villa Bellini apre all’arte contemporanea La Porta del Paradiso, che dà accesso da via Campana alla villa Bellini, ha aperto i suoi battenti ai visitatori che, nelle splendide sale della villa, hanno ammirato due interessanti mostre dedicate all’arte contemporanea, perchè tale sembra essere l’indirizzo dell’Arch. Sergio Cassani, proprietario dell’immobile: far conoscere artisti che sperimentano nuovi linguaggi, nuove forme. Ed ecco MARCEL- Estate all’Opera L’Assessorato alla Cultura amplia nel 2009 le sue proposte , riprendendo una vecchia tradizione. Le trasferte all’Arena di Verona durante l’estate ritornano nel tentativo di portare i Sommesi a “gustare” l’opera in diretta nella splendida cornice veronese. Si spera una partecipazione numerosa. L’Assessore alla Cultura Gerardo Locurcio LO LO GIUDICE & HIS FRIENDS ARTISTS con grandi quadri astratti, nei quali il colore materico viene lavorato, quasi inciso; con quadri più meditati e figurativi, ricchi di rimandi e citazioni, ad esempio, a Picasso. Di straordinaria abilità tecnica le sculture, dove il marmo di Carrara prende le sembianze di una materia tenera e malleabile come cera. E dal Brasile GEOVANA CLEA ha portato i suoi pannelli, creati con i materiali naturali della sua terra, impreziositi da tocchi dorati, con forme Se prendete il vostro aereo a Malpensa 1 e vi coglie un improvviso raffreddore, vi recate velocemente in farmacia: qui vi accoglie una mostra forse inaspettata, se non sapete che la farmacia di Malpensa 1 offre parte del suo spazio ad esposizioni personali o collettive di artisti locali. Attualmente è in corso una mostra di ventidue Artisti di Somma e Gallarate per lo più, che hanno attirato la curiosità dei passeggeri e l’interesse della stampa. Qualcuno ha detto: l’arte guarisce! Autori di questo prodigio sono il Dottor Hazem Handam, direttore della farmacia e l’art director Lorenzo Schievenin Boff, che hanno voluto creare un nuovo spazio espositivo nell’area della Malpensa, che interessa i comuni limitrofi. Molti artisti che hanno accesso alla sala Oriana Fallci hanno così anche la possibilità di esporre a Malpensa 1. Addio Arnaldo! Per tutta l’estate, durante il fine settimana, aveva collaborato con gli amici pittori a tenere aperto lo spazio Oriana Fallaci e si può dire che questa sala espositiva era diventa anche per lui un punto di ritrovo e di incontro. Arrivava con la sua graziella un po’ arrugginita, si sedeva con gli amici e raccontava con affabilità del suo passato, delle sue esperienze, di Somma, che conosceva così bene. Riservato, garbato, interloquiva con pacatezza e parlava talvolta del suo lavoro, ma preferiva affidare alla pagina scritta le sue riflessioni, le sue meditazioni, che sono raccolte in circa cinquanta volumetti, contenenti racconti, poesie, ricordi.Moltissimi Sommesi hanno in casa almeno un’opera di Arnaldo Caimi. Tutti conserviamo in cuore il ricordo affettuoso di quest’uomo gentile, che ha avuto il coraggio di scegliere un lavoro tra i più difficili: quello di pittore. Silvana Ferrario spazio aperto COME UNA BIBLIOTECA Ecco alcuni titoli : Mi chiamo Susina (ci sono persone che hanno speso ore della loro vita a scrivere elenchi di nomi da dare ai figli...la mia mamma mi ha chiamato con il primo nome che le è passato in mente!) Il famiglione di Brando (la famiglia di Brando è davvero speciale, tutti i loro componenti hanno un certo nonsochè che li rende singolari) Scheggia (insieme agli uomini più veloci del mondo anche Scheggia schizzò via dal pancione e atterrò con un ultimo fortissimo singhiozzo della mamma) Antikoi (per incontrare creature fantastiche, uomini forti e coraggiosi, imprese impossibili portate anno XIII n. 1 marzo 2009 • pagina 8 “Campanila” L’ANGOLO DI RODARI Casa Editrice Toscana/new Entry Una nuova casa editrice per bambini e ragazzi tutta per i nostri lettori lettura ai naviganti curiosi di tutte le età) a termine da eroi invincibili) Nonni migratori (personaggi emigranti immaginari ma con sofferenze e coraggio reali) Alice nel paese delle lettere (una gara di fantasia di parole, vincerà il più originale) Il nonno e Caterina (un nonno speciale che racconta alla nipotina le sue storie..tristi e liete) Esaregnum (per giovani silenziosi e consapevoli, volontari che dedicano tempo ed energia per portare conforto a chi ne ha bisogno) Paolo solo al mondo (Paolo è un ragazzo che nei suoi sogni vive in un mondo dove è completamente solo e può fare qualsiasi cosa) L’arcobaleno Va per la strada una bambina con un ombrello di sette colori, sotto la pioggia grigia cammina con quel piccolo arcobaleno: e nel suo cuore c’è sempre il sereno Rumble (storie di wrestling per i bambini) Il Gigante sotto la neve (classico fantasy inglese per la prima volta in Italia) Alice nel mondo dei numeri (ecco la scuola di Alice: ci sono zero banchi, zero quaderni, zero compiti...) La valle nebbiosa (c’era una volta un paese piccolo piccolo popolato da ipponani) Storie della natura (anche la natura ha una voce; se solo ci fermassimo ad ascoltare una pozzanghera, un raggio di sole...) La vera storia d’amore di Giacomo Candulli (qualche giorno fa mi sono innamorato, non una cosa tanto per fare, ma un problema serio). Nel blu di azzurra (offre tanti viaggi di L’ANGOLO DELLA POESIA Il platano della rotonda del Gigante ovvero un albero per tutte le stagioni Nuvamente sei fiorito, vecchio platano cavo della rotonda del Gigante. La tua corteccia è ancora vitale e troneggi abbondante nell’aiuola di rose. Un dio benevolo ti ha protetto, vecchio titano, e sei rimasto, solo, unico, del lungo filare che accompagnava lo stradone del Sempione; forse da quando Napoleone condottiero decise di solcare la solitaria campagna con la diritta strada e di fendere con un colpo di spada il borgo e il fossato del suo maniero. Scendevano le armate cantando nel gallico idioma, e il viandante, bianco di polvere, stupiva, di lontano scorgendo il campanile di Somma grande, armonioso e, sovr’esso incombente, il Rosa, massiccio immenso. Con la tua chioma fluente grandiosa hai accarezzato le nostre brezze estive, albero amico, e ora scuoti le tue foglie d’oro polveroso alle prime insidie ABBIGLIAMENTO FEMMINILE dell’autunno. Tu ci rimani dell’immensa campagna e brughiera che si stendeva padrona tra Somma e Casorate, ricettacolo di tombe di povero corredo di antenati Celti. Chi di voi più ragiona, ossa fragili e senza nome? Che resta degli antichi racconti? La voce si è spezzata, il canto interrotto, forse, per sempre.... Rabbrividisco vedendoti così nudo nel gelo, albero antico, e prego che tu possa ritrovare il miracolo delle tue verdi foglioline, in primavera. Silvana Ferrario Il Passero Lo Scrivano Un allegro cinguettio come un richiamo mi svegliò dal mio sonno pomeridiano. Guardai lentamente dietro le tende, un piccolo passerotto picchiettava sul balcone, come in cerca di piccole briciole che non c’erano. Mi fece tanta tenerezza, poi accorgendosi della mia presenza mi guardò con dolcezza mista a tristezza. Sembrava chiedere aiuto mentre le sue ali, intirizzite dal freddo scuotevano via qualche fiocco di neve. Schiusi la bocca per dirgli, aspetta ora ti dò una briciola, ma il piccolo passerotto impaurito volò verso il cielo imbrunito della sera. Lo seguii con lo sguardo finchè divenne un puntino nero, si nascose fra le alte fronde di un maestoso pino, forse là c’era il suo nido. Franca Naldi Scrivere è un piacere che non tutti possono concepire, è una simbiosi che arriva dal tuo io, un benessere, una esaltazione che libera il tuo spirito, allevia ogni tua pena, ogni tuo problema, esalta la tua gioia di spirito libero da pene e pensieri, esalta la tua persona. L’energia vitale che emana la scrittura è vita per ogni essere, che non riuscendo ad esprimere con altri lo emula e lo gratifica espandendo la sua reale personalità. Nello scritto è l’arte piu reale, pura ed essenziale per l’essere umano, ben venga ancor l’intelletto dello scrivano. Franca Naldi PELLICCERIA ABBIGLIAMENTO MASCHILE Via Zancarini, 7 - Tel. 0331 252193 - Somma Lombardo (VA), vicino alla Parrocchia S. Agnese spazio aperto anno XIII n. 1 marzo 2009 • pagina 9 “Diventiamo illustratori” Singolare esperienza quella vissuta dagli alunni delle classi quinte, che per un’intera giornata hanno lavorato alla realizzazione di illustrazioni per un libro. Sì, proprio così! Gli alunni di quinta sono infatti stati coinvolti in una iniziativa organizzata dall’Amministrazione Comunale che, in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo di “Somma Città”, ha pensato di far partecipare in modo attivo anche gli scolari delle scuole primarie della città. Di questa iniziativa avevamo sentito parlare dalle nostre insegnanti, ma non avevamo ben compreso cosa avremmo dovuto fare. RACCONTO Eccomi qui, fuori del cancello di casa, impalato sul marciapiede, con le mani in tasca e la testa impastata di pensieri e immagini; ad aspettare mia moglie che tra poco tornerà dal lavoro. Per me oggi è giorno di festa, per lei invece No. Da quando (e non certo per scelta sua) ha lasciato la fabbrica ed è passata dal produttivo al terziario, che a dirla così sembra una pacchia, non c’è più sabato, né domenica; stesso destino per le festività, civili o religiose che siano. Adesso è nel sociale, una galassia in cui c’è di tutto: dal lavoro di alta professionalità e ben retribuito, a quello cosiddetto generico, molto più faticoso e per giunta mal pagato. Lei è nel secondo gruppo e quindi tra i privilegi contrattuali che le spettano c’è anche quello di lavorare quando gli altri riposano. Ecco spiegato perché Alla Scuola Rodari il 13-15 Ottobre 2008 Tutto ci è stato chiaro nel momento in cui in classe sono venuti l’autore Enzo Calandra del libro “Nicola Cleo e i tre leoni” un attore Mario Bistoletti e due illustratrici Cinzia Cavallaro e Valentina Martegani. Ci hanno spiegato che avremmo collaborato ad illustrare uno dei quattro racconti che costituiscono il libro, utilizzando una tecnica particolare quella del collage, in cui sono esperte Cinzia e Valentina. Subito Mario ha cominciato a leggerci il rac- conto intitolato “Annibale e la Zanzara”. Noi abbiamo ascoltato con molto interesse ed at- tenzione, sia perchè ci piace ascoltare quando ci leggono dei racconti, sia perchè Mario era veramente bravo e sapeva rendere quasi vera la storia; non ve la raccontiamo altrimenti non leggerete più il libro. Terminata la lettura, abbiamo dapprima discusso sul significato del racconto e sul messaggio in esso contenuto che, per noi è stato quello dell’amicizia e dell’aiuto reciproco. Subito dopo, accompagnati da Cinzia e Valentina, ci siamo spostati in laboratorio e qui dopo aver attentamente mani paesaggi e personaggi strani che però ricordavano i paesaggi e le situazioni del libro. Abbiamo lavorato anche nel pomeriggio, ma non ci siamo accorti di quanto tempo abbiamo impiegato perchè quando si fa qualche cosa di piacevole il tempo passa velocemente. osservato le spiegazioni che ci davano le due esperte, abbiamo lasciato libero sfogo alla nostra fantasia. E’ stato divertente ritagliare, incollare, veder nascere sotto le proprie Alla fine siamo rimasti soddisfatti dei nostri capolavori e aspettiamo di rivederli esposti nella mostra che ci hanno detto verrà allestita in occasione delle manifestazioni previste per vecchio fabbricato che sta di fronte; quando si riprende, mi racconta che una volta, lì dove adesso sta il vetraio, c’era una fabbrica di sapone; lei ci aveva lavorato per diversi anni e quel mestiere le piaceva. Vorrei dirle, buttando lì una battuta, che almeno era un lavoro pulito, ma non lo faccio, cerco invece di prolungare il dialogo, giusto per riempire l’attesa, e le chiedo quali materiali usavano per produrlo. Lei temporeggia e aprendo le mani come si fa nell’atto di recitare il Padre nostro, mi fa capire che non se lo ricorda. Forse non vuole dirmelo, penso, o forse è solo un gioco della memoria, che fa uscire tutto l’archivio di un’esistenza da una porta larga e poi fa rientrare da una più stretta solo alcune cose: dentro i ricordi importanti, i momenti buoni; fuori i dettagli, le stronzate che fanno solo volume, i passaggi difficili e i dolori che spaccano il cuore. Il discorrere si sposta poi sul marito, morto diversi anni fa; ne parla in un modo strano: come se la sua assenza fosse solo una parentesi. Mi vengono in mente le parole di una canzone di Fabrizio De Andrè’: “Amore che vieni da me fuggirai... Amore che fuggi da me tornerai”. In quel discorrere gli occhi le s’illuminano e il volto si macchia di rosa; con le braccia e le mani esegue ampi e in apparenza disarticolati movimenti. E’ un’immagine straordinaria: non sta semplicemente raccontando, cerca soprattutto di ridare contorni e forme ai ricordi; con tutto il corpo mi parla di lui. Sarei tentato di dirle che anch’io, da quando mia moglie ha cambiato lavoro, certe volte mi sento vedovo; alla fine però mi trattengo, perché capisco che non è la stessa cosa... proprio non lo è. sul significato della lettura e ci ha accompagnato nel mondo della fantasia, lasciandoci il desiderio di ripetere altre iniziative simili. Le classi quinte delle scuole elementari 2 giugno, ore 14 e 30 ora sono qui, fuori del cancello a guardare ad una ad una le macchine che passano, sperando finalmente d’intravedere la sua. Oggi la giornata è un bagno di luce: vien voglia d’immergersi; un vero peccato rimanere in casa e non godersi il buon umore di queste ore di sole. Prima, quando entrambi eravamo occupati in fabbrica, la vita era un’altra cosa: identici orari di lavoro e quindi di riposo, stesse attese per i fine settimana. Il tempo, prigioniero per cinque giorni, negli altri due riconquistava in parte la sua libertà; e noi la nostra, che cercavamo di usare al meglio con qualche fuga verso il mare, ma bastava anche meno: una visita a qualche paese vicino, una camminata lungo i navigli o la riva di un fiume. Sulla ghiaia del cortile sento i passi di una persona e mi giro: è Clorinda. Io abito in questo cor- tile, che chiamavano “ Gli Stati Uniti”, da pochi anni, lei invece ci sta da sempre; nel tempo lo ha visto riempirsi e svuotarsi, ha visto gente nascere e invecchiare, arrivare e partire, alcune persone care andarsene... per sempre. E’ vedova e spesso sola, quindi appena intravede l’occasione per buttare lì due parole le corre incontro, quasi l’abbraccia; oggi l’occasione sono io. Chiede se sto aspettando Anna e, per l’ennesima volta, mi domanda dove lavora e cosa fa. Di nuovo, diligentemente, le fornisco tutte le informazioni richieste: luogo, tempi, descrizione sommaria del mansionario lavorativo. Lei ascolta fissandomi negli occhi, con una mano sotto il gomito e l’atra in volto, come a tenere alta l’attenzione; quando finisco di parlare costernata, dice: - Ah poveretta! Poi si azzittisce e intanto sposta lo sguardo sul spazio aperto ... a scrittori provetti La rivista civica è uno strumento di libera comunicazione a disposizione dei cittadini sommesi. Un mezzo per esprimere opinioni, idee, riflessioni, spunti per un sano confronto; non è necessario essere giornalisti professionisti, è sufficiente avere buona volontà e qualcosa di il 50°. E’ stata un’esperienza piacevole e interessante che ci ha fatto riflettere interessante da raccontare. Prendete carta e penna cari lettori, liberate la mente dagli affanni quotidiani e raccontateci qualcosa di interessante. Un nuovo viaggio, un’iniziativa da proporre, il vostro punto di vista su temi d’attualità, siate creativi. La vostra collaborazione è richiesta per mantenere in vita questa rivista e l’unico modo è renderla vostra. Per vedere i vostri articoli pubblicati basta mandare un’e-mail all’indirizzo biblioteca@comune. sommalombardo.va.it oppure consegnare il vostro articolo direttamente alla biblioteca di Somma Lombardo, al n.° 2 di Via Marconi. I termini per la consegna degli articoli sono consultabili sull’ ultimo numero pubblicato. “Spazio aperto” ai vostri scritti, abbiamo fame di novità. Andrea Vaccariello Resp. Rivista Civica per Forza Italia Ad un tratto, quasi sorpresa, dice - Maa... - poi, dopo una lunga pausa, aggiunge - oggi non va al lavoro? - Oggi no, - rispondo - è il 2 Giugno, Festa della Repubblica, le fabbriche sono chiuse. Lei di colpo alza il braccio e poi con voce argentina esclama: - Quand’ero ragazza io invece si lavorava! Cerco di trattenere la battuta, vorrei mordermi la lingua ma questa volta non non ci riesco. - Per forza Clorinda, quando lei era giovane c’era ancora il re! - Esagerato! – risponde una signora che, passando sull’altro lato della strada, ha seguito tutto il nostro discorrere. Ora siamo qui, come due anime perse: io ad aspettare mia moglie, lei invece qualcun altro con cui parlare... per continuare a raccontare e a vivere. Ermanno Bresciani A Maggio 2009 il prossimo numero di Spazio Aperto Il termine per la consegna degli articoli da pubblicare sul prossimo numero di Spazio Aperto è stato fissato per il 18 aprile. L’ufficio comunale preposto al ritiro è l’Ufficio Cultura e Biblioteca. spazio aperto DALLA PARROCCHIA anno XIII n. 1 marzo 2009 • pagina 10 La Festa Patronale 2009 Un anniversario, un apostolo, un appello Carissime sorelle e carissimi fratelli, rivolgo a tutti voi il mio saluto più cordiale, in particolare alle autorità presenti, nel contesto della festa patronale della nostra parrocchia dedicata a S. Agnese che è anche patrona della città. È il secondo anno che propongo questo discorso alla città e perciò credo opportuno ribadire ancora la sua intenzione: è una riflessione che rivolgo direttamente alla comunità cristiana a proposito della città, per invitarla a tenere alto lo sguardo sul contesto dove essa vive e costante l’impegno a favore della città, ma che offro anche a tutti i cittadini con la speranza che possa contribuire a mantenere vivace e aperto il dibattito sulla nostra casa comune. Mi soffermo quest’anno su tre parole: un anniversario, un apostolo, un appello. 1. Il primo punto che intendo considerare - “un anniversario” - è quello relativo alle prossime celebrazioni che commemoreranno i 50 anni di Somma città. Questa occasione mi ha fatto riflettere molto, facendo sorgere in me molte domande che tento di riassumere nelle seguenti. Mi chiedo con estrema semplicità che cosa intendiamo celebrare ricordando questa circostanza. E, come ho già avuto occasione di dire durante la visita del 24 dicembre scorso alla Casa comunale, mi chiedo cosa possa aver significato nel passato e cosa possa significare oggi la chiamata di Somma a essere città. Per rispondere occorrerebbe - credo - poter indicare gli elementi che definiscono una città. E poi analizzare quelli che definiscono la nostra città. In attesa di apporti più completi e illuminanti, continuo a lasciar emergere alcune delle domande che mi sorgono dall’incontro quotidiano con la nostra città. Procedo dall’esterno verso l’interno. Mi chiedo se una città moderna non sia tale perché organizza i suoi spazi urbani conservando e riqualificando l’antico, ma anche progettando il nuovo con coerenza e un certo ordine, senza lasciarsi travolgere da uno sviluppo edilizio incontrollato, dettato da logiche diverse dall’obiettivo di fornire abitazioni idonee a consentire una residenza stabile e quindi a favorire l’appartenenza alla comunità civile. Mi chiedo se una città moderna non sia tale perché cerca un nuovo equilibrio tra lo spazio urbano e il Riflessioni sulla città in occasione della festa patronale di Sant’Agnese (24 gennaio 2009) lavoro, senza accettare troppo facilmente che le fonti di reddito siano tutte esterne, pur - almeno apparentemente - garantite, ma anche troppo spesso dequalificate rispetto al potenziale intellettuale dei cittadini. Mi chiedo se una città moderna non abbia bisogno di tessere relazioni intense con il territorio circostante mediante vie di comunicazione adeguate. Mi chiedo se una città moderna non debba avere una cura singolare per i luoghi educativi e formativi, affrontando anche sacrifici per poter avere, custodire e promuovere al suo interno istituzioni che fanno cultura alta. Mi chiedo se una città moderna non debba esplicitamente e continuamente mettere a tema il suo compito di far diventare i singoli cives appunto civitas, cioè di convocare, rispettando la singolarità di tutti i soggetti, ogni particolarità - impresa gigantesca! - nell’attuazione della casa comune. Quanto cammino per far maturare il senso di appartenenza, la responsabilità di tutti nei confronti della casa comune, il senso dello stato come di realtà davvero nostra...! Mi chiedo se una città moderna non debba riconoscere e tutelare l’esistenza dei più deboli favorendo certo iniziative di tipo assistenziale, ma ancor più con l’attenzione a far evolvere le condizioni di vita di tutti o a dare reali garanzie a chi fa più fatica. Mi chiedo se una città moderna non debba, alla luce di una identità posseduta e attestata con scioltezza, procedere con decisione nel lavoro di integrazione dei nuovi arrivati, senza accettare troppo facilmente che molte città rimangano accostate e irrelate dentro lo stesso territorio. Le domande potrebbero ovviamente continuare. Anche solo quelle elencate mi lasciano la forte impressione che la celebrazione di questo anniversario metta maggiormente di fronte al compito di diventare città, piuttosto che dare la tranquilla sicurezza di aver centrato l’obiettivo. Credo debba pertanto comportare uno stringente esame di coscienza, una rilettura attenta della storia della nostra città per arrivare a una precisa disamina di quanto si è positivamente realizzato e di quanto ha pesato e pesa sulla nostra storia di città. Ritengo sarebbe auspicabile anche un momento progettuale, una sorta di grande confronto tra tutta la cittadinanza per indicare ciò che deve ispirare il cammino della città nei prossimi 50 anni. Occorre riconoscere che alcune cose - e le più importanti credo non siano di tipo tecnico - vanno scelte oggi per il 2059! Giorgio La Pira amava affermare che anche le città hanno un’anima. Quale anima Somma ha manifestato in questi 50 anni? Quale anima esprimerà nei prossimi 50? 2. Il secondo punto - “un apostolo” - ci riporta a un altro anniversario, quello bimillenario della nascita dell’apostolo Paolo, che Benedetto XVI ha voluto porre al centro dell’attenzione della comunità cristiana. La personalità di Paolo è senza dubbio complessa. In questo nostro contesto a lui possiamo chiedere come è entrato in rapporto con la città, in modo che ci guidi a ricalibrare la nostra relazione con il contesto in cui viviamo. Mi limito necessariamente solo a qualche aspetto. 1) L’Apostolo ha scelto prevalentemente come luogo della sua missione la città, e il suo percorso a un certo punto si è orientato verso Roma, la città per eccellenza, dove ha trovato la morte. Nonostante i rifiuti ricevuti, la previsione di ostilità e resistenze al suo ministero, la sua decisione di entrare nella città è ferma e irremovibile. 2) Il suo sguardo si estende a considerare tutto nella luce originale che gli è conferita dal Vangelo: in particolare si fa indagatore delle mentalità che “a monte” determinano nel bene o nel male la vita degli uomini, delle radici spirituali delle loro scelte e dei loro comportamenti. Ad esempio, l’idolatria che muove alla ricerca della gloria umana, del possesso spasmodico della realtà, del potere..., lo ha senz’altro fatto riflettere molto. 3) Paolo non manca di notare anche le indigenze della città: quelle di tipo spirituale, ma anche quelle materiali, per cui si fa - ad esempio - organizzatore di una colletta per la povertà della Chiesa di Gerusalemme. 4) Il suo atteggiamento nei confronti di coloro che detengono il potere politico è di lealtà, non si occupa di ribaltare il potere più o meno dispotico degli uni o degli altri. Al centro del suo operare sta senza dubbio l’annuncio della novità del Vangelo e l’attesa che la promessa che esso contiene si compia. Ma questo non comporta una fuga dal mondo, piuttosto il contrario: in lui è netto e preciso il desiderio che, nell’attesa del compiersi del tempo, esista una comunità cristiana, che, pur nei suoi limiti e con le sue fragilità, possa vivere sì nella città, ma come segno di qualcosa di differente e nello stesso tempo di promettente per tutta la città: Paolo vuole una comunità “alternativa” alle logiche concorrenziali, conflittuali, prive di forte orientamento etico presenti nella città, ma proprio per questo posta decisamente al suo servizio. 5) Nel suo comportamento nei confronti delle persone è in ogni caso guidato da una profonda onestà e rettitudine. Scrive nella prima lettera alla comunità di Tessalonica che il suo ministero (2,3-8): «non è stato mosso da volontà di inganno, né da torbidi motivi, né abbiano usato frode alcuna; ma, come Dio ci ha trovati degni di affidarci il vangelo così lo predichiamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori. Mai infatti abbiamo pronunziato parole di adulazione, come sapete, né avuto pensieri di cupidigia: Dio ne è testimone. E neppure abbiamo cercato la gloria umana, né da voi né da altri, pur potendo far valere la nostra autorità di apostoli di Cristo. Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi, come una madre che ha cura delle proprie creature. Così, affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari...». E ancora, nella stessa Lettera (2,9-11): «lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno vi abbiamo annunziato il vangelo di Dio. Voi siete testimoni, e Dio stesso è testimone, come è stato santo, giusto, irreprensibile il nostro comportamento verso di voi credenti; e sapete anche che, come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi». E, al termine della sua presenza a Efeso, così si esprime davanti ai presbiteri a Mileto nel cap. 20 degli Atti degli Apostoli (vv. 33-35): «Non ho desiderato né argento, né oro, né la veste di nessuno.Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno prov- veduto queste mie mani. In tutte le maniere vi ho dimostrato che lavorando così si devono soccorrere i deboli, ricordandoci delle parole del Signore Gesù, che disse: Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!». 6) Un ultimo tratto mirabile dello stile dell’Apostolo è infine quello di saper riconoscere i tempi in cui è necessario rimanere al servizio di una comunità e quelli in cui è necessario continuare il suo ministero in altro luogo. Paolo sa farsi da parte, sa mettersi al servizio quando è necessario e sa lasciare il suo compito a tempo opportuno, anche quando tutti reclamerebbero la sua presenza a continuare il lavoro apostolico iniziato. A conclusione di questo secondo punto possiamo soffermarci a considerare almeno un attimo l’Apostolo che entra con totale disinteresse nella città che ha raggiunto, sapendo che una benedizione avvolge il suo destino, e si pone in attenta lettura del contesto, delle sue possibilità di accogliere il Vangelo. Quanto amore per la città c’è in lui! Quanta attenzione a raccogliere le voci della città per poter rispondere ai bisogni spirituali e materiali della gente. 3. Nel terzo punto - lo definisco sinteticamente come “un appello” - vorrei cercare di ascoltare la voce della città, riconoscendo un appello che la comunità cristiana deve raccogliere. 1) La comunità cristiana vive la sua vita con momenti formativi, celebrativi e caritativi che hanno come obiettivo quello di mettere ogni persona di fronte al mistero santo di Dio. Ma tutto questo non la distoglie dalla città, anzi la fa pienamente interessata al destino della città. 2) Tra le urgenze presenti nella città è chiamata a riconoscerne una che ha il primato su tutte: c’è un fortissimo bisogno di politica, cioè di una considerazione globale della pólis, c’è un evidente necessità di una convocazione delle energie migliori e più nobili di Somma perché concorrano a pensare il volto complessivo della nostra città e a ridestare in tutti un motivato sussulto di passione per la “casa” in cui tutti viviamo. Non è possibile ignorare che su questa strada si incontrano e si incontreranno molti ostacoli e molte difficoltà: l’abitudine alla chiacchiera disimpegnata e alla banalizzazione di ogni cosa, il giudizio di chi può dire tutto di tutti senza mai sporcarsi le mani né mai “scendere in campo”, la delega disimpegnata agli “addetti ai lavori”, il pessimismo di chi può trovare, alla luce dell’esperienza, in tutto questo solo qualcosa di velleitario, il calcolo di chi ammanta di parole altisonanti e di nobili ideali solo interessi personali... e tanto altro. La comunità cristiana ama invece sperare, è portata per sua natura a privilegiare la riflessione pacata e costruttiva, crede giusto procedere lungo i percorsi che conducono, attraverso il dialogo, a formare l’opinione pubblica, si allena al difficile esercizio del pensare politicamente, e in grande. In questo senso, nella dimensione locale, che rimane fortunatamente “a misura d’uomo”, riconosce una possibilità preziosa perché si creino ambiti di confronto di ogni tipo e si sottragga con ogni sforzo la vicenda propriamente politica al rischio di isolarsi e diventare ultimamente autoreferenziale. 3) La comunità cristiana apprezza l’impegno propriamente politico e riconosce in esso la chiamata a un esigente cammino di santità. Perciò si rivolge in particolare ai giovani e ai giovani adulti perché, ponendosi di fronte alla necessità di rendere questo servizio ai fratelli, possano dare la loro disponibilità e prepararsi convenientemente, al di là di ogni improvvisazione, sia a livello spirituale che con idonei percorsi formativi. A questo proposito, è ormai noto che nel prossimo autunno, a Varese, per la nostra zona pastorale, prenderà avvio una scuola socio-politica sul modello di quella recentemente proposta nella città di Milano. 4) Ovviamente si affollano altre domande: si apriranno poi spazi per un reale impegno politico? Come potrà entrare in gioco la fede? Ci sarà spazio per esprimere la concezione originale della vita che essa propone? Quali aiuti e quali strumenti consentiranno di vivere l’impegno non come un cammino solitario?La diversità dello scenario attuale rispetto a quello passato è davanti a tutti con i suoi lati postivi e i suoi limiti... Certo non potrà sfuggire l’importanza del ruolo dei partiti in questo ambito: se in reale ascolto della città e liberi da altre logiche, se impegnati nel formare e coagulare con correttezza il consenso della popolazione sui problemi fondamentali della vita della città, se abituati a rendere limpidamente ragione del loro procedere e delle loro scelte, se capaci di identificare e sostenere persone responsabili in prima persona del servizio politico e non sottomesse ad altri potentati... potranno contribuire molto a una ripresa di interesse per la politica e al coinvolgimento di giovani e nuove forze a servizio della città. 4. Concludo con un augurio. Sogno la Somma del 2059 che, celebrando il primo centenario di elevazione a città, ripensa ai Sommesi del 2009. Che bello sarebbe poterli sentir dire: “Hanno lavorato bene...Hanno fatto veramente tutto quanto hanno potuto per il futuro della città...”. E ancora: “Hanno lavorato davvero per i loro figli...”, oppure - con maggior limpidezza, per evitare ogni spiacevole fraintendimento - “Hanno lavorato davvero per tutti i figli della nostra città”. Don Franco Gallivanone Parroco di Somma Lombardo spazio aperto anno XIII n. 1 marzo 2009 • pagina 11 Adriano Negri, un papà e un nonno La nostra testimonianza assomiglia, per altri versi, a quella che tanti sommesi e non hanno dato su queste pagine personalmente e nell’ambito dell’amministrazione cittadina. A tutti siamo grati per questi sentimenti di affetto e riconoscenza a far si che lo si ricordi per molti e molti anni ancora. “Ogni volta nelle nostre passeggiate con papà incontravamo conoscenti, colleghi e amici e faceva bene al cuore poter salutare persone care che avevano sempre parole di sincero affetto e che lo coinvolgevano in qualche situazione o problema e lo facevano sentire ancora utile. Tornava dalla passeggiata sempre di buonumore, anche perchè la vecchiaia, o meglio, la saggezza della vecchiaia fa dimenticare le cose tristi. Tornava sempre carico di energia positiva e sempre con qualche idea per passare il resto della giornata come qualche lavoretto di utilità domestica, tenere in ordine il giardino, leggere, scrivere e altri passatempi. Così le preoccupazioni per la salute, che comunque andava peggiorando, passavano in secondo piano e poteva affrontare la vita di tutti giorni abbastanza attivo e sereno. La nostra casa in ogni angolo riflette quello che è stato come marito, papà, uomo politico, uomo semplice, onesto e costruttivo, tutto quello che ha dato senso alla sua vita.” A me e a mio figlio ha dato la possibilità di crescere con le nostre idee, la nostre scelte i nostri errori, ma sempre con la consapevolezza di poter contare su di lui nelle incertezze e nei momenti difficili. Possiamo dire che non avremmo potuto avere un padre e un nonno migliore. Sonia e Giorgio Tre amici al bar che dialogano su Alitalia e Malpensa Dopo il solito ciao ed aver ricevuto sul tavolo il solito caffè arriva la prima domanda: cosa possiamo dirci su Alitalia e Malpensa? Di chi è la colpa di questa situazione? facile la risposta da colui che è il più disposto a parlarne perchè anche al bar esiste il principio del non superare i confini della cordialità! La colpa è dei partiti e dei sindacati! Le ragioni sono: per i partiti i voti e per i sindacati le tessere. Ed è tanto vero che quanto ai due sia Alitalia che Malpensa era l’ufficio “sistemazione” per avere il supporto di coloro che erano stati gratificanti. Questi due “operatori” invece di creare posti di lavoro produttivi per la comunità avevano creato la scorciatoia per accantonare i supporters del futuro senza sviluppare le iniziative adeguate a creare posti di lavoro utili alla comunità ed a coloro i quali, solo in quel momento, beneficiavano della busta paga: più facile collocare a spese della comunità. Ricordatevi, prosegue il primo interventista, che uno delle più alte cariche della repubblica, sebbene l’azienda fosse già in sopravvanzo del personale obbligò la compagnia ad assumere circa duemila persone! Alcuni sindacalisti, come più volte pubblicato da un giornale locale,riuscivano a fare assumere persone ottenendo anche in cambio una percentuale, a volte anche di anni, sulla busta paga del raccomandato. Inoltre al personale ae- reomobile veniva assegnato, per la maggior parte, la zona di Roma quando tutti sapevano che le necessità maggiori erano a Malpensa. Ma, nè i sindacati nè i politici, non si sono mai preoccupati di intervenire su queste azioni perchè l’accordo occulto è stato: “per una cosa che fai tu una la faccio io”. Pensate che le sigle sindacali dei dipendenti Alitalia sono circa 20 o 22!!!! Quindi come si faceva a trarre indirizzi e conclusioni con una assemblea i cui interessi differivano gli uni dagli altri? Ed inoltre, possibile che non si chiedevano come situazioni di questo genere potessero generare positività? Così come i politici ai quali era demandato l’onere e l’onore di nominare gli amministratori di queste società non si siano mai chiesti come mai la British, la Lufthansa, l’Air France, etc. generavano utili su utili mentre la “Nostra” perdeva centinaia di miliardi annui ripianati dalle tasse dei cittadini? Il secondo sbotta e dice: figuratevi se non lo sapevano solo che se fossero intervenuti avrebbero perso voti e tessere... quindi meglio fare finta di niente e cambiare amministratori, peraltro pagati a suon di migliardi annui e liquidazioni favolose! Volete che non sapessero nemmeno questo? Ma fate il piacere... lasciamo le accuse dove sono perchè è impossibile occultarle. Il terzo dice: secondo mè, siccome la colpa è tutta ed esclusivamente di queste due “Anime Italiane” sarebbe bene che tutti i politici rimborsassero i danni causati: danni che oltretutto partono da circa vent’anni fà! Inoltre ci lasciano sprovvisti anche del cargo che a detta degli operatori è un vero dramma! Orbene tutti i politici ed i sindacalisti che evidenziano questo problema dovrebbero provvedere con la camera di commercio, gli artigiani, il sindaco di Milano, i APPARTAMENTO TIPO B APPARTAMENTO TIPO A PIANO TERRA CON GIARDINO PRIVATO PIANO PRIMO CON BALCONI PIANO INTERRATO CON BOX AUTO VENDE villette e appartamenti con giardino presidenti delle provincie di Milano, Bergamo, Brescia, Novara, Varese e Como, trovare le persone adatte a rilevare, attraverso una società a prevalenza privata, la linea del cargo garantendo loro le necessità finanziarie a costo corrente. Invece tutti chiaccherano ma nessuno prende iniziative perchè l’agire richiede esperienza e dedizione. Il Parlamento, al fine di fare perdonare le classi politiche, dovrebbe votare una legge che congeli il rimborso eletorale ai partiti per almeno dieci anni così come quello concesso ai sindacati per la assistenza a coloro che si rivolgono per le pratiche assistenziali. Queste somme siano convogliate alla nuova società del cargo!!! Questa lettera, con tutte le obiezioni che potrebbero nascere, vuole solo essere un racconto su tre amici al bar nel quale questo ed altro viene commentato: ioltre aiuta a riempire le pagine di “Spazio Aperto” Che tristezza questa povera Italia!?... Albino Vaglietti PER INFORMAZIONI PIANO MANSARDA 0331/23.40.49 spazio aperto anno XIII n. 1 marzo 2009 • pagina 12 Lettera aperta al direttore (con una glossa finale) Caro direttore, pur se da opposti versanti, da alcuni anni collaboriamo per tenere in vita e migliorare vieppiù questa rivista cittadina, cercando di dare voce a tutte le realtà che in essa si vogliono rispecchiare. Sono costretto, mio malgrado, a chiederti spazio per questo mio ULTIMO (lo prometto) intervento sul tema che segue, una polemica che io non ho voluto, e che solo una mente piccina vuole portare avanti, evidentemente vedendo in ciò una ragione per la sua, altrimenti insulsa, esistenza. Usando, da parte di costui, che crede ancora di essere nel ventennio fascista, non tanto toni polemici, il che non mi fa certo timore, ma registri sgusciati e termini insultanti. Insulto, dunque esisto, è il suo credo. Poichè mi resta ancora un pò di raziocinio, onde evitare polemiche dirette, e per far si che il periodico non divenga la cassa di risonanza di chi, rifiutato dalla storia, si aggrappa a tutti i mezzi per un po’ di visibilità a basso prezzo, dichiaro chiuse, per quanto mi riguarda, “le ostilità” (chiedo scusa per il tono enfatico, che l’argomento non meriterebbe). Tutto sommato, bisogna sempre rapportarsi al valore dell’avversario che, in questo caso, è di una inconsistenza siderale (in fisica, si parla di ultravuoto quando la pressione è inferiore a 10-7 mmHg. non saprei sopportare questa misura alle capacità mentali). Certo non cesserò di credere nel valore intrinseco dell’antifascismo, base della nostra Costituzione, e non farò mancare la mia, seppur piccola, voce di condanna contro ogni forma di totalitarismo e di oppressione, perchè sono convinto, fortemente convinto, che anche questo sia compito di una rivista civica: guardare al di là del mero con- tingente, del fattarello locale, della cronachetta paesana o, peggio ancora, strumento per allargare il super-ego di qualcuno, per aprirsi, e aprire le menti, distratte e atrofizzate da un’informazione pavida e succube del potere, al mondo e ai problemi che dobbiamo affrontare. Consapevoli di quel che siamo, ovvio e, per quanto mi riguarda, da assertore della cultura del dubbio, e quindi poco avvezzo alle verità assolute, che sanno di vecchio e stantio, e che tanti danni hanno prodotto in passato,spesso più per colpa di inadatti e dogmatici seguaci, che per il contenuto intrinseco delle stesse (va da sè che, nel caso di fascismo e nazismo, il male era connaturato all’ideologia stessa!). A differenza del tedioso e tristo personaggio, che mi pregio di non conoscere personalmente (lo ribadisco ancora), vivendo, forse anche a causa di ciò, molto bene e serenamente, tra i miei libri e i miei impegni sociali, politici e culturali, non invoco né da parte tua, né da parte del “responsabile ultimo”, alcuna forma di censura, perchè la democrazia io la pratico quotidianamente, non la enuncio soltanto, come fanno certi neofiti. Del resto, sarebbe inutile appellarsi al buon senso: chi scrive certe baggianate dimostra di averne ben poco di buon senso, e ancor meno di responsabilità. Seppelliamo tutto con una risata, e lasciamolo lì, novello don Chisciotte, a scambiare mulini a vento per mori. Un cordiale saluto, con lo spirito di sempre. Un ossimoro: il camerata democratico Ho deciso, per rispetto della mia intelligenza, e di quella dei lettori, di non rispondere più alle provocazioni e alle offese del “camerata” F. Ingignoli, “uom dal multiforme ingegno”, insigne “storico” del ventennio, e suo acritico laudatore, mente sottile (fino al punto di non scorgerne traccia, a volte) e strenuo volgarizzatore, come se ce ne fosse bisogno, in un contesto culturale (si fa per dire)impregnato di ogni tipo di volgarità, del revisionismo di destra. Autore di articoli tanto insultanti, e non solo per l’intelligenza, quanto sconclusionati, dove la logica fa spesso a pugni con la sintassi, evidente sintomo di confusione mentale, ci tormenta con la sua dozzinale apologia del fascismo, prendendo a pretesto il culto dei morti. Attività ossessivo-compulsiva e coazione a ripetere, credo che definiscano tutto ciò gli psicologi, oppure, più semplicemente, infatuazione ideologica? O non sarà paranoia? Boh, fatti suoi ma, purtroppo, anche nostri, visto che ci propina sempre la solita solfa! Siccome ritengo di essere una persona ragionevolmente seria ed equilibrata, lo lascio delirare da solo. Lo abbandono in compagnia dei suoi (neri) fantasmi. Quanto alla democrazia (quale, quella della RSI?) e alle lezioni che vorrebbero impartire a coloro che la democrazia lottarono per conquistarla, combattendo contro quelli che costui tenta, invano, di giustificare e di onorare, mi sia permesso parafrasare il vangelo: “padre, perdonalo perché non sa quel che fa e, soprattutto, quel che dice”. E citiamo pure l’Ecclesiaste: “stultorum infinitus est numerus” (il numero degli sciocchi è infinito). Mai come in questo caso vien da dire: parole sante! Anche a noi ne è toccato uno, e fosse il solo! Faccio/facciamo scendere su costui un silenzio tombale. Forse gli farà piacere, essendogli congeniale saltabeccare tra tombe, cimiteri, mausolei, cadaveri più o meno eccellenti, in un trionfo di bandiere, labari e gagliardetti, circondato da personaggi funerei che vivono sepolti nel passato, triste passato. Il fluire del tempo genera, nelle persone intelligenti e dotate di spirito critico, una capacità di ripensamento, di superamento di posizioni cristallizzate, di anchilosi ideologiche, di ossificazioni dogmatiche: in poche parole, un’evoluzione del pensiero e della prassi politica. Nessuno crede più nel marxismo del Diamat, che andava bene, forse, in un determinato periodo storico, cosiccome lo stalinismo da oltre cinquant’anni è stato messo in soffitta; restano ancora, purtroppo, i presupposti che hanno portato alla nascita di questo movimento che, piaccia o no, ha rivoluzionato il XX secolo: la volontà di emancipazione della classe lavoratrice, l’abolizione di privilegi, lo sfruttamento in patria e fuori, dove lo scambio ineguale ha sostituito il vecchio colonialismo e l’imperialismo, e il mercato è servito solo ad accrescere smisuratamente i profitti di sempre più avide escrescenze capitalistiche parassitarie, e ad aumentare il divario tra i più ricchi e lo sterminato esercito dei più poveri. Ma c’è chi, ahimè, resta ancorato a dottrine ideologiche e/o misticoesoteriche che già hanno rivinato il mondo in passato, e di cui ancora oggi patiamo le conseguenze. Lasciamo bollire costui, (e quelli che la pensano come lui) nel suo acido brodo, tra i neri spettri che costituiscono l’uni- co interesse della sua monomaniacale mente, assieme all’anticomunismo senza se e senza ma, ovviamente, altra sua ragione di vita. Et sepultum est! Ci affligga pure ancora con le sue pallose e chilometriche citazioni ed clucubrazioni, visto che qualche appoggio in alto loco ce l’ha. Da parte mia, faccio solo notare l’incoerenza di chi discetta di democrazia e poi, cito le sue parole sull’ultimo numero di Spazio Aperto nei miei confronti: (“l’assessore non censura?), invoca censura, strumento non proprio quintessenza della democrazia, direi anzi agli antipodi. Che volete, il democraticone si rifà al periodo fascista, allora si usava così: veline dal Minculpop e censura! Io invece, che democratico lo sono per familiarità e per convinzione, pur senza farmi eccessive illusioni su certe pseudodemocrazie, dico: “assessore, io mi autocensuro, ma lui no, non censurarlo. Ci vuole una macchietta in ogni paese, o città. Con cosa rideremo, senza le sue pedanti fumisterie pseudo-storiche”. Lunga vita al “camerata democratico”, “rara avis in terris” uccello raro sulla terra (Giovenale, Satire). Che cento fiori fioriscano, e che mille uccelli volino. Sta a noi, democratici veri, tenere a debita distanza avvoltoi e corvacci neri. Certo che, ormai, la noia è tanta! E la tristezza, nel dover constatare come sia necessario occuparsi di queste fesserie, mentre il mondo e l’Italia patiscono, e patiranno sempre più, le conseguenze di duri tempi, che non sono caduti dal cielo, ma sono il frutto di un sistema capitalistico e di mercato che non solo non sana le differenze, ma acuisce i divari. Mauro Picchetti Chiaravalle Maurizio Vendita Assistenza e Ricambi - Usato con garanzia Gianluca BURATTI - Perito Industriale Fotovoltaico “chiavi in mano”: Studio di fattibilità, installazione e gestione delle pratiche burocratico-amministrative Via G. Visconti, 54 - SOMMA LOMBARDO tel./fax 0331.254716 Contovivo Mekkano. 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In questa cava, abbandonata verso gli anni ’50 perché, essendo stata raggiunta la falda freatica non era più possibile scendere oltre, furono poi convogliati i liquami provenienti da una delle due fognature allora esistenti nella parte bassa di Somma (l’altra scaricava nei boschi all’incrocio dell’allora via Regina Margherita, oggi via Briante, con l’attuale via Pastrengo) e, contemporaneamente usata come discarica, dove veniva buttato di tutto e dove vi era pure finito, annegando, anche un cavallo col carro e il suo carico, tanto il livello di quello stagno si era alzato, arrivando fino alla sede stradale dove tracimava ogni qualvolta capitava un forte temporale, perché la cava, che nelle intenzioni avrebbe dovuto fungere da pozzo perdente, quell’acqua non riusciva più a smaltirla e tutta l’area era diventata un pantano maleodorante e vivaio di zanzare che costringevano gli allora pochi abitanti della zona a stare in casa con le finestre chiuse. Perché le dico tutto questo? Perché trovo che sia cosa alquanto insensata permettere di edificare su un suolo ottenuto gettando detriti e quant’altro in acque stagnanti, pertanto, presumibilmente, privo della consistenza necessaria per un sicuro ancoraggio delle fondamenta. Chi ha esaminato la richiesta e concesso il nulla-osta era stato informato di quello che c’era lì e di cos’era stato fatto lì negli anni 50/60? Su questo suolo sono state fatte accurate analisi e carotaggi di notevole profondità? Voglio sperare di sì anche se ciò non basta a fugare le mie perplessità sulla futura sicurezza di cose e persone, tanto più che noi tutti ricordiamo lo sprofondamento di qualche anno fa del tratto di Corso della Repubblica che da Largo Alpini sale verso la statale del Sempione e, più recentemente, sempre nello stesso ratto, il crollo di un’opera in muratura. Pertanto, pur con tutte le assicurazioni possibili che mi venissero date, io in una casa costruita soprattutto nei paesi come il Giappone, che hanno una grande linea costiera. Notoriamente, il pesce non di allevamento è meno ricco di grassi ed in particolare il pesce azzurro è ricco di acidi grassi Omega 3 (*) e Omega 6 (**), ormai da anni noti per essere un fattore protettivo nei confronti del rischio di malattie cardiovascolari. Un’altra grande differenza tra l’alimentazione occidentale e quella orientale è la presenza, in quest’ultima, di un alimento storicamente assente nella nostra cultura del cibo: la soja, alimento dalle molteplici caratteristiche, molto importante per il nostro fisico. Anche se sembra improbabile poter importare abitudini alimentari così distanti da noi e così poco radicate nella nostra cultura, è possibile però mediare in maniera intelligente, cercando di utilizzare una cucina universale sana (la cucina orientale, ricordiamoci, non è quella dei ristoranti cinesi, modificata ad uso e consumo di noi occidentali), ad esempio integrando l’utilizzo della soja sotto forma di formaggio (tofu) o di latte per chi è intollerante al latte vaccino, oppure aumentando l’uso di verdure bollite all’orientale e di riso integrale, oppure ancora incrementando l’uso di pesce al posto della carne (se quello crudo non ci è gradito è possibile usare quello bollito al vapore, che mantiene conservate gran parte delle sue caratteristiche nutrizionali). Possiamo integrare tutto questo con i fattori positivi della nostra alimentazione come il largo uso su questa ex cava, ex fogna, ex discarica no n ci abiterei proprio. Quando succedono disgrazie come, ad esempio, quella successa nella scuola del torinese dove è crollato il soffitto, si cercano responsabili che non si trovano quasi mai, così che si finisce col dire che è solo fatalità. Ma può essere solo fatalità se una casa costruita sulle sabbie mobili poi va a fondo? E se anche le responsabilità venissero individuate basterebbe un risarcimento a ripagare vite che con maggiore prudenza e buon senso si sarebbero potute salvare? Distinti saluti. Adelmo Morniroli Alimentazioni a confronto Alimentazione Orientale ed Occidentale Fare un paragone tra la dieta “tipica” orientale e quella occidentale è molto difficile perché dovremmo decidere se analizzare l’alimentazione di un norvegese, molto ricca di grassi, o quella di un italiano con quella di un tibetano o di un giapponese. Sarebbe un grosso errore generalizzare l’alimentazione orientale ed occidentale in tipologie dietetiche.La fondamentale differenza fra queste diete è che la nostra è molto più ricca di grassi saturi (come burro e altri grassi animali) o di carboidrati raffinati (come dolciumi, pane bianco, ecc.). Il problema di un’alimentazione così strutturata (parliamo di quella reale e non di quella ideale) è che i carboidrati raffinati non apportano le stesse proprietà nutritive rispetto ai carboidrati “integrali” usati nella cucina orientale. Un’altra differenza è sicuramente il consumo di pesce molto maggiore, UNA GOLOSITA’ ...OCCIDENTALE Crème Brulèe ai Lamponi (Per 8 persone) Gli Ingredienti • 300 gr. di zucchero, • 250 gr. di lamponi (*), • 1 lt. di latte, • 4 uova + 8 tuorli, • 1 stecca di vaniglia, • 20 gr di burro. La Preparazione Portare ad ebollizione il latte con 200 grammi di zucchero e la stecca di vaniglia. Spegnere il fuoco, mescolare e lasciare in infusione per 20/30 minuti. In una terrina, sbattere i tuorli e le uova intere; quindi, incorporarvi il latte filtrato e mescolare con energia. Passare al setaccio il composto ottenuto e versarlo in uno stampo imburrato e aggiungervi i lamponi interi. Cuocere la crema a bagnomaria nel forno (non ventilato) già caldo a 180 °C per circa un’ora. A cottura ultimata, cospargere la crema con lo zucchero rimasto e farla dorare con il grill per pochi minuti. Servirla tiepida o a temperatura ambiente. Buon dessert! A cura di Alberto, cuoco solo per diletto (*) Se sono surgelati, i lamponi devono essere messi in frigo (a scongelare lentamente) già dalla sera precedente il loro utilizzo. di frutta, l’uso dell’olio extravergine d’oliva e di carni magre come pollo e coniglio... Quindi, la contaminazione culturale è benvenuta senza dimenticare, però, che la pasta non può assolutamente essere tolta dalla tavola Mediterranea. A cura di Alberto Bosio (*) Fonti alimentari di Omega 3 : Olio di pesce e oli vegetali sono le principali fonti di acidi grassi Omega 3. Inoltre, si trova soprattutto nel pesce azzurro che vive nei mari più freddi come il salmone, le sardine, l’aringa, il merluzzo e lo sgombro, e nell’olio di oliva, di soia, di vinaccioli, di semi di lino, di semi di girasole, di arachide e di mais. (**) Fonti alimentari di Omega 6: Carni in genere. In tutte le case tutti lo leggono Via Ronchi, 16 - Tel. 0331.255.390 Somma Lombardo ROTTAMAZIONE MOTOSEGHE OCCASIONI DA NON PERDERE!!! 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Non vorrei essere pervaso dalla sindrome di Coblenza, quell’uomo che non ha mai dimenticato nulla perché nulla ha mai imparato, ma vorrei farmi dire dai giovani che forse mi sono dimenticato di loro e che anch’io sono stato giovane magari anche in una città immobile in un ambiente poco incline al cambiamento e che ora siamo nel futuro nel mondo globalizzato (ormai ce lo dicono tutti i giorni) quindi la nostra immagine non deve essere scontata, triste, rassegnata ma ricordami che la vita mi ha insegnato il sacrificio la dedizione la volontà di guardare alle cose migliori, proprio come l’imperativo cui fa riferimento il gonfalone della nostra città “Somma tende alle cose migliori”. Ecco che allora se tra di noi le morti cancellano alcuni nomi e già vengono riammessi nella vita gli stessi nomi dalle nascite e ritornano nei nuovi apparsi, gli aspetti del loro tempo, la politica è difficile, articolata, spesso insidiosa ma è il motore del mutamento dei tempi dei criteri di vivibilità dell’ambiente in cui viviamo. Celebrare un anniversario è un riconoscimento che tante persone hanno fatto del bene alla Nostra Città ma è anche il censimento per chi è giovane che da subito deve dare la propria disponibilità a scrivere il Nostro libro del futuro: è un dovere. Piero Cesare Iametti Consigliere Forza Italia partiti, impegnati in una folle gara nel chiedere il rilancio dell’aeroporto e l’incremento del volume di traffico. Patologico e senza alcuna possibilità di rinsavimento è il caso del nostro sindaco che, interpellato sulla storica sentenza del Tribunale di Milano, si è dichiarato ottimista, perché, a suo dire, gli aerei più moderni praticamente non inquinano più. Chissà come mai, dato che secondo tutti gli studi l’aria della Val Padana è sempre tra le peggiori del pianeta e che, per quanto riguarda il nostro circondario, gli scarichi degli aerei sono una delle maggiori fonti di inquinamento. Più in generale, negli ultimi tre anni, gli ossidi prodotti dalla combustione sono sempre stati di molto superiori alla soglia di ammissibilità. E i boschi di Somma, come pure i nostri orti, innaffiati di Kerosene sono la conferma che viviamo in una camera a gas, con dosi massicce di vapori di idrocarburi che finiscono nei nostri polmoni. Le conseguenze, grazie anche all’irresponsabile ottimismo di chi ci governa, non tarderanno a farsi sentire: diversi studi a livello mondiale hanno calcolato che, nell’arco di alcuni decenni, la vita media di chi vive sotto le rotte di un aeroporto di grandi dimensioni si riduce di almeno 5 anni. Ma di fronte alla grande occasione di partecipare alla madre di tutte le battaglie, cosa volete che siano cinque anni di vita? Luigi Bollazzi Insieme per Difendere Somma Insieme per difendere Somma Malpensa, i grandi inquinatori condannati a pagare un indennizzo di 5 milioni di Euro Ci sono più idrocarburi nei nostri boschi che nei terreni nei pressi del più trafficato casello autostradale di Milano. Cinque volte tanto, a causa delle emissioni inquinanti rilasciate dagli aerei in decollo da Malpensa. E’ quanto è stato rilevato in un’area boschiva tra Somma e Vizzola, dove quasi tutta la vegetazione presenta un danno compreso tra il 50% e il 99%. Un disastro ambientale annunciato, perpetrato nella più completa indifferenza dei nostri amministratori, impegnati soprattutto nella delocalizzazione di Case Nuove, per favorire la crescita e l’espansione dell’aeroporto. Questa volta, però, il Tribunale civile di Milano ha condannato il Ministero dei Trasporti e la Sea che gestisce lo scalo della brughiera a risarcire la proprietà dell’area boschiva con 5 milioni di euro, dato che il valore commerciale dell’oasi naturalistica, un’area di circa due chilometri quadrati dichiarata “riserva della biosfera” dall’Unesco, è stato praticamente azzerato. La sentenza, emessa dei vecchi già sepolti, per il principio immutabile della vita, nello scorrere del tempo sempre rinnovato uguale, non ci dobbiamo fermare mai ed avere fiducia in noi stessi e per chi come me in questo momento è preposto ad amministrare la Nostra, maggiore dovrà essere l’apertura e la saggezza di pensare a coloro che dopo di noi verranno: è un obbligo, non ci si può sottrarre. Altrettanto però le giovani generazioni dovranno impegnarsi da subito affinché esse siano le protagoniste delle scelte La storica sentenza pronunciata dal Tribunale Civile di Milano dal giudice della decima sezione del Tribunale, Bianca La Monica, è stata pubblicata lo scorso ottobre, ma abbiamo ritenuto opportuno riprendere l’argomento perché tutti i mezzi di informazione, dopo aver dato sbrigativamente la notizia, hanno steso una coltre di silenzio sullo storico pronunciamento della Magistratura ed hanno ripreso la quotidiana, martellante campagna a favore della terza pista e della crescita dell’aeroporto. L’attuale momento di crisi economica e le disavventure di Alitalia non devono trarre in inganno coloro che hanno a cuore le sorti dell’ambiente e la salute dei cittadini. L’obiettivo ei 50 milioni di passeggeri annui viene continuamente rilanciato con accanimento degno di miglior causa perchè l’appetito degli avvoltoi è più forte che mai e i fanatici della grande Malpensa sono ben rappresentati in tutti i partiti di destra e di sinistra. E’ di questi giorni la proposta del presidente della provincia di Milano, targato Pd, al suo omonimo leghista della provincia di Varese per una “Marcia su Roma per Malpensa”. L’alibi o il movente è sempre lo stesso, la difesa dell’occupazione. Ma conoscono la realtà questi imbonitori delle coscienze? Provino a fare un giro nell’area a sud dell’aeroporto dove enormi capannoni stanno sorgendo come funghi: scoprirebbero che la manovalanza, ovviamente a buon mercato e di scarse pretese, è per la maggior parte costituita da extracomunitari e che le merci stoccate e destinate ad invadere il mercato italiano, sono quasi esclusivamente di provenienza orientale, il tutto a beneficio delle multinazionali estere. Sarebbero queste le necessità del territorio tanto sbandierate soprattutto dalla Lega? Che per difendere Malpensa ha dichiarato di essere pronta a combattere la madre di tutte le battaglie, m che, pur essendo partito di governo, non ha avanzato alcuna proposta di legge per favorire l’assunzione dei residenti di più lunga data. Ma è in ambito locale che vanno ricercate le maggiori responsabilità, in primo luogo dei sindaci che, salvo qualche rara eccezione, si sono sempre dimostrati succubi delle segreterie dei Nel numero di Spazio Aperto di dicembre 2008... ...dal titolo “Somma, una città sempre invivibile” firmato dal Sig.Luigi Bollazzi (Insieme per difendere Somma) sono state riportate solo le iniziali dei nomi dei cittadini che hanno rilasciato segnalazioni e critiche all’operato della Giunta Colombo , perché la Direzione del Periodico non aveva avuto la sicurezza che coloro i quali avevano rilasciato le dichiarazioni acconsentissero al trattamento dei dati personali. Il Sig. Luigi Bollazzi ha confermato che tutte le persone intervistate erano state informate del trattamento dei dati personali che li riguardavano ancorchè pertinenti alla scopo della raccolta ed hanno dato consenso . Riportiamo quindi i nominativi:Roberto Baldini, Ercolino Vannucchi, Giuseppe Bianchi, Nadia Pastore, Romeo Facciolati, GiorgioVasta, Carlo Ruffini, Stefano Dovello, Carla Facciolati, Daniela Guerriero, Silverio Colombo, Lorella Aracne, Elisa Imperial, Giuseppina Uttone, Giuseppe, Santini, Alessandra Bielli, Marco Sparacio, Vanda Gallivanone, Luisa Alpago Novello, Marzia Crema, Regina Preti, Cittadino di Coarezza, Lorenzo Sturlesi, Ernesto Borsari, Silvano Curto, Michela Dal Toè, Giuseppe Crotti, Maria Angela Negri, Marina Dettoni, Roberto Cester, Sandro Bisella, Daniela Spinello, Farinelli, Nicola Aggio, Marisa Dal Toso, Arianna Cossia, Alessia Auriemma, Maura Besani, Lucio Fusini, Tonino Screti, Franca Naldi, Maria Palamara, Vittorio Trevisan, Francesca Palamara, Fabrizio Lodi, Noemi Padovan, Luisa Besnate, Piera Donata Bianchi. spazio aperto LA PAROLA AI PARTITI anno XIII n. 1 marzo 2009 • pagina 15 Partito Democratico L’intervento è andato bene... ma il paziente è morto Negli stessi giorni in cui i cittadini riceveranno il Bilancio sociale della Giunta Colombo, con cui verranno informati che in città tutto va bene e la compagine governativa locale procede verso un “FUTURO LUMINOSO”, leggiamo su Varese News che la Giunta comunale è stata completamente stravolta. Della serie : L’intervento è andato bene, ma il paziente è morto Leggiamo perché naturalmente, come consuetudine, noi Consiglieri comunali per sapere cos’ha in testa l’allegra (e spendacciona) brigata dobbiamo guardare internet o i giornali locali. E così veniamo a sapere di: Consiglieri (rigorosamente di maggioranza s’intende) e Assessori che passano alla Patrimoniale, Assessori mandati a casa perché non gradi- ti dalle segreterie dei propri partiti, persone escluse dal valzer delle poltrone in Provincia risistemate a Somma Lombardo. Assessori che se n’erano andati sbattendo la porta o cacciati (secondo i punti di vista), che rientrano perché così hanno deciso le segreterie provinciali dei partiti di maggioranza. Rimane al suo posto il Sindaco perché probabilmente si sono accorti che, con la legge elettorale in vigore, se lo sostituivano andavano a casa tutti. Già il sindaco, che ruolo ha ricoperto in questa vicenda? Nessuno! Altri hanno deciso per lui. Alla faccia dell’autonomia del primo cittadino: gli hanno confezionato un pacchetto di compagni di viaggio che lui ha dovuto comprare, e senza diritto di recesso, perché se per caso dovesse, magari tra qualche mese, decidere di mandare a casa qualcuno, nel 2010 potrebbe vedere qualche altro candidato al suo posto. In cambio del suo silenzioso assenso, sulla rivista civica potrà continuare a scrivere tutti gli articoli che vuole: autonomia letteraria in cambio di autonomia politica e amministrativa. Ecco tutto quello che le segreterie provinciali hanno voluto e che il Sindaco ha ratificato: Rientra Mancini (UDC), cacciato nel 2007, non prima di una furibonda e vergognosa lite. Mancini farà l’assessore al personale, Protezione civile, Politiche giovanili ( al posto di Locurcio che lascia probabilmente per raggiunti limiti di età) e Politiche del lavoro. Esce dalla Giunta Mario Bistoletti (FORZA ITALIA) che aveva preso il posto di Mancini, non resta però senza incarichi essendo stato “promosso” ”alla Presidenza della nuova Società patrimoniale sommese, in cui entra anche Fernando Torreggiani (capogruppo di Forza Italia); Società che dicono farà risparmiare soldi ai cittadini, ma che per adesso costa più della vecchia municipalizzata (vedi indennità al Consiglio di amministrazione). Entra in Giunta, come Vicesindaco e Assessore ai servizi sociali e sanità, Claudia Colombo (Lega) , ex Assessore a Samarate, ex Sindaco di Ferno, ex candidata ad entrare in giunta a Busto ex Assessore provinciale nella seconda e breve giunta Reguzzoni, volato a Roma per “salvare” Malpensa. Claudia Colombo prende il posto di Antonella Rossi che quindi non ricoprirà più la carica di Vicesindaco, ma diventa sceriffo (Sicurezza e Polizia Locale) e dovrà anche occuparsi della confusione viabilistica ereditata dal suo predecessore. Altro cambio: fuori Marta Birigozzi (nessuno sa il perché) e dentro Claudio Colombo, segretario cittadino di Alleanza Nazionale. Al sindaco, Architetto Guido Colombo vanno le deleghe al Bilancio e Tributi (in precedenza attribuite al leghista Claudio Scandroglio, deleghe che, visti gli attuali chiari di luna, nessuno voleva pigliarsi). Ci hanno detto che Scandroglio ha lasciato per motivi di lavoro, ma qualche dubbio rimane, anche perché negli ultimi mesi del suo mandato aveva chiesto a tutti più rigore nello spendere i soldi della collettività. Una gigantesca operazione di SPARTIZIONE di POLTRONE E POTERE orchestrata dalle segreterie pro- vinciali dei partiti di maggioranza, prima di tutto Forza Italia e Lega, con un contentino ad Alleanza Nazionale e all’ U.D.C.. I bisogni dei cittadini, le esigenze della città sono fuori dalla porta, in fondo alle scale. Pare di essere tornati indietro di vent’anni quanto le segreterie politiche provinciali decidevano chi doveva essere il sindaco e chi doveva essere il suo successore, quante poltrone dare all’uno e all’altro partito. Non sappiamo se le cose miglioreranno, o se tutto rimarrà come prima, nemmeno loro parlano più di tanto, perché se dicessero di si, equivarrebbe ad ammettere che in questi anni la Giunta ha navigato a vista; se invece affermassero che tutto continuerà come prima, non si comprenderebbe il perché di tutto questo trambusto ad un anno e poco più dalle prossime elezioni comunali. Ermanno Bresciani Consigliere comunale Partito Democratico Somma Lombardo Dove si parla diffusamente del plesso Rodari più brevemente del plesso Milite Ignoto e fugacemente dei plessi Galli, Buratti e Secondo Mona Negli stessi giorni in cui il Partito Democratico chiedeva di sospendere momentaneamente l’approvazione definitiva del progetto di allargamento della mensa alla scuola primaria Gianni Rodari, Nei giorni in cui docenti e genitori chiedevano vanamente di poter incontrare Sindaco o Assessore per essere portati a conoscenza e comprendere la natura dell’intervento, tenuto nascosto per mesi, il 10 dicembre la Giunta comunale, con un atto di arroganza politica e amministrativa approva il progetto definitivo d’intervento alle scuole primarie Gianni Rodari. Della serie: dite quello che volete, tanto noi facciano quello che vogliamo. IL FATTO La Giunta Comunale, lo ribadiamo, senza alcuna informazione in ambito scolastico a genitori e docenti, e senza alcuna informazione al consiglio comunale e in commissione territorio, ha predisposto e approvato il progetto di ampliamento della mensa “sacrificando” lo spazio interno denominato “TEATRINO”. Nessuna contrarietà, ci mancherebbe, all’adeguamento degli spazi destinati alla mensa, ma forte contrarietà a che ciò avvenga eliminando uno spazio nato con il plesso Rodari, che da decenni, da più di una generazione viene utilizzato per le esigenze quotidiane della scuola. SI POTEVA AGIRE DIVERSAMENTE Evidentemente è auspicabile un’intervento di ampliamento del plesso, la mensa può essere costruita all’esterno dell’attuale perimetro scolastico, esiste lo spazio adeguato e “finalizzato negli strumenti urbanistici” alle esigenze di espansione, del resto la stessa amministrazione aveva in un primo tempo previsto la rea- lizzazione della Direzione Didattica in loco per poi cambiare idea e costruirla a Mezzana. Quindi cambiare idea si può, basta volerlo e ascoltare qualche buon consiglio. Del resto l’attuale Giunta ha dovuto cambiare idea su più argomenti (vedi tangenziale acquafan, parcheggio multipiano) Le aree intorno alla scuola Gianni Rodari sono interessate da sviluppo urbanistico con conseguente crescita della popolazione e quindi prevedibilmente nei prossimi anni anche degli alunni, è necessario un intervento espansivo e non riduttivo su questo plesso. Ribadiamo, c’era il tempo per costruire una proposta diffusamente condivisa e invece si è preferito chiudere ogni spazio di confronto, di Democrazia. Questo è spiacevole. DUE METODI DIFFERENTI Presso il plesso Gianni Rodari verranno spesi 150.000,00 euro per “sistemazione interna” (è proprio il caso di dirlo) Viceversa presso la scuola Milite Ignoto di Mezzana saranno spesi 750.000,00 euro per “edificazione di nuova direzione didattica e aule speciali”. Sgomberiamo il campo da equivoci e interessate malizie, nessuna contrarietà all’ampliamento del plesso Milite Ignoto di Mezzana. Ma nessun membro della giunta ha illustrato la necessità di dotare di nuove aule il plesso, se non attraverso i media on line il 13 gennaio 2009. Ma resta un dato, a fronte di una comune esigenza di spazi dei due plessi in oggetto la Giunta comunale agisce in modo difforme: alla Milite Ignoto si amplia (bene) alla Gianni Rodari si restringe (male) Per ciò che riguarda le affermazioni dell’Assessore alla Cultura di Somma Lombardo riportate dai media on line il 13 Gennaio 2009 vorremmo precisare alcuni aspetti: effettivamente il Piano Regolatore Generale attualmente in vigore, sottoposto a continue Varianti dalla attuale maggioranza, è stato patrocinato dalla passata amministrazione di centrosinistra. Egli ricorderà certamente che le critiche formulate dal suo gruppo politico erano volte non a un contenimento, ma ad una gigantesca espansione urbanistica da rappresentare nel piano. Lo stesso PRG permette all’attuale maggioranza di spendere e spandere, e al suddetto Assessore di finanziare e realizzare opere senza la necessità di “accendere” mutui. Il suddetto Assessore dall’alto della sua più che trentennale esperienza amministrativa è certamente informato che un PRG pianifica lo sviluppo, il quale non si attua in pochi giorni ma nell’arco di un decennio almeno le scuole le opere pubbliche si realizzano quando e se nel caso se ne prevede la necessità. E se “l’asilo Buratti ed il Galli erano già insufficienti allora” (al tempo della giunta di centrosinistra) cosa aspettano l’Assessore e questa Giunta a rimediare al malfatto dei passati amministratori, se “erano già insufficienti allora” in quattro anni di maggioranza blindata perché non hanno dato prova della propria efficienza realizzando quello di cui parlano e basta? Per ciò che riguarda l’asilo Secondo Mona precisiamo che non vi è stato da parte nostra alcuna contrarietà se non dettata unicamente dalla totale assenza di informazioni sulla realizzazione e necessità dell’opera oltre che dall’ impatto visivo di un ecomostro. Partito Democratico Angelo Ruggeri spazio aperto anno XIII n. 1 marzo 2009 • pagina 16 STUFE A PELLET, LEGNA, TERMOSTUFE NUOVA ESPOSIZIONE Via Milano, 94 - 21019 Somma Lombardo (VA) tel. 0331.256107 OTTICA LOS di Prealta & C. s.n.c. ������������������������ ���������������������������������������������������� ���������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������� ������������������������ ��������������������������������������������������������� ����������������������������������������������� �������������������������������������������������� ����������������������������������������� �������������� ��������������� ����������������� ���������������� ������������� �������������� ������������ �������������� Selezione Tessuti Arredamento S.r.l. 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Votate contro quei professoroni universitari paladini del politicamente corretto: avrete la deregolamentazione del settore elettrico. Votate per levarvi il governo dalle scatole: avrete concentrazioni aziendali e monopoli in ogni settore, dai media al confezionamento della carne. Votate per tenere testa ai terroristi: avrete tentativi di privatizzare la previdenza sociale. Votate per dare una lezione alle èlites: avrete un ordine sociale in cui la concentrazione della ricchezza ha raggiunto livelli mai visti prima nel corso della vostra vita, in cui ai lavoratori è stato tolto ogni potere e gli amministratori delegati ricevono compensi al di là dell’immaginabile”. Sorge un dubbio. Stiamo parlando degli USA o dell’Italia berlusconiana? Un po’ di cautela e di fair-play, please. Avrete notato come nel rimpiastro (pardon, rim- in tutte le case tutti lo leggono Scegli questo giornale per la tua pubblicità e R l a arti�lego Telefona a Real Arti Lego - Il Guado Corbetta (MI) Tel. 02.972111 - Fax 02.97211280 VENDITA ED ASSISTENZA MACCHINARI PER GIARDINAGGIO A G. ALIMENTI DI QUALITÀ PER CANI E GATTI garden sas WIPER Robot Rasaerba ROTTAMAZIONE E PERMUTA DEL VOSTRO USATO VIA MILANO 82 - SOMMA LOMBARDO - TEL. 0331.250.497 pasto) della nuova giunta, si sia fatto ricorso ad un linguaggio bellico. Il vicesindaco, signora Colombo, ex-sindaco di Ferno, è stata definita dal sindaco, arch. Colombo (abbondano i colombi in questa giunta. Sarà segno di pace?) “un pezzo da 90”. Personalmente me ne rallegro: pensate se l’avesse definita una batteria costiera da 380! Ma, anche così, ci sono da temere salve e bordate preoccupanti. Indossate l’elmetto. Il commissario della locale sezione della Lega (dev’essere piuttosto turbolenta questa sezione, se così spesso abbisogna di commissariamenti esterni!), rifacendosi alle parole del suo commissario provinciale, dice testualmente: “dalla trincea, Antonella Rossi è passata ora in prima linea, da dove saprà guadagnarsi i meriti” (immagino con assalti alla baionetta, n.d.a.). Ora, non v’è chi non ALTE PRESTAZIONI = RISPARMIO ENERGETICO Volevo rendere partecipi i lettori di Spazio Aperto delle seguenti riflessioni, che ho ricavato dalla lettura del bel libro di Paul Krugman, economista e premio Nobel 2008: “La coscienza di un liberal” disponibile anche presso la nostra biblioteca civica. Fossero state dette da un Cossutta o da un Bertinotti, sarebbero state etichettate dal conservatorame nostrano, e non solo, come “ le solite cose dei comunisti”. Ma sono cose dette da studiosi statunitensi che, certo, per la destra religiosa e i neocon USA, solo per essere liberal, già sono in odore di comunismo. Così vede il mondo chi viaggia coi paraocchi, ma, quando ci si spoglia delle ideologie e si ragiona sui numeri e sui fatti concreti, si può vedere come molte differenze scompaiano e come molti fossati si restringano. Cito: “Nel suo celebre libro del 2004, What’s the Matter with Kan- sappia che la trincea E GIA’ prima linea, essendovi poi solo la “terra di nessuno”, dove milioni di poveri cristi hanno lasciato la loro vita, spesso tra tormenti inenarrabili, in stupide guerre volute da stupidi governanti e gestite da stupidi generali. Non si pretende che un commissario sappia di tecnica militare, tuttavia......Indelicata, infelice e poco fine appare poi la chiosa “da dove dovrà guadagnarsi i meriti”. Che cosa vuol dire? Che per tutto questo tempo ha occupato un spazio aperto Registrazione Tribunale di Busto A. n. 8/97 Direttore responsabile: Gerardo Locurcio Comitato di Redazione: Andrea Sari, Paolo Tatti, Alberto Visco Gilardi, Mauro Picchetti, Andrea Vaccariello, posto in fureria, per restare al linguaggio da caserma? Potrei capire se questa frase fosse stata detta da qualcuno dell’opposizione (ma noi siamo troppo signori per abbassarci a tanto. Mi consenta però un consiglio, l’ex vicesindaco, senza malizia: i corsi di galateo che impartì a suo tempo, li dedichi ai suoi “compagni” di partito. Ho l’impressione che lì le regole del bon ton e del savoir-faire avrebbero bisogno di un ripasso!) Mauro Picchetti Cristiana Marzolo, Saverio Fantacuzzi, Luciano Lombardi Consulenza editoriale, impaginazione, stampa e pubblicità: Il Guado Via P. Picasso, 21/23 Corbetta (MI) tel. 02.972111 [email protected] Questa pubblicazione viene stampata in 7.200 copie su carta riciclata ed inviata gratuitamente a tutti i nuclei familiari residenti nel Comune spazio aperto anno XIII n. 1 marzo 2009 • pagina 18 Ma la cascina Malpensa esiste ancora? Mi sono già occupato, su questa rivista civica, di Malpensa e dei suoi dintorni. Un lungo lavoro di ricerca, poi sfociato in una tesi di laurea in architettura presso la sede storica nel “Campus Leonardo” del Politecnico di Milano, tesi che ha avuto per relatore chi scrive ora questa nota, mi induce ad esporre ai concittadini la sintesi di quel lavoro, che peraltro ha interessato riviste specializzate italiane e straniere (si veda a tal fine la bibliografia). Ormai “Malpensa” è, in tutto il mondo, sinonimo dell’aeroporto intercontinentale che giace per buona parte sul territorio sommese; aeroporto discusso nel bene e nel male, ultimamente anche per le vicende che toccano la nostra malandata compagnia di bandiera, l’Alitalia, e per riflesso l’economia stessa della Regione Lombardia. Ma non è di questo che voglio qui dire: quanto segue è invece un poco della storia della cascina settecentesca, che al discusso campo di aviazione, poi detto “hub” (ma credo che pochi Lettori conoscano appieno il significato di questo termine inglese, che in origine indica il mozzo di una ruota!) ha dato il nome sin dai primordi del volo in Italia, al tempo eroico dei fratelli Gianni e Federico Caproni. La vecchia cascina, sicuramente esistente anche se di ben limitate dimensioni sin dalla prima metà del Settecento (la fig. 1 mostra uno stralcio del Catasto “Teresiano”, che risale all’editto imperiale di Carlo VI del 1718), ha subito nel tempo modifi- che ed ampliamenti. Ai primi dell’Ottocento era già di maggiore estensione, così come si vede dalla fig. 2, stralcio questa volta di una rara carta militare austriaca che illustra i dintorni di Somma. Ma pochi anni dopo, nel catasto austro-ungarico (detto “Nuovo Censo”, per distinguerlo da quello Teresiano) aveva già l’aspetto finale di grande edificio chiuso sui quattro lati a contorno del grande cortile interno (fig. 3). Non è qui possibile ricordare le molte e diverse vicende che hanno seguito nel tempo l‘evolversi sia della brughiera che circondava la cascina, sia della costruzione stessa: chi ne fosse curioso, potrà rivolgersi alla bibliografia, in particolare ai punti 1,2,3,4,5). Per sommi capi, ricorderò che la cascina ed il terreno circostante videro su di essi, dal 1814 al 1849, il “dominio diretto” di Alessandro Manzoni. Il gallaratese Stefano Calcaterra, citato in bibliografia, afferma che: “...l’attuale notorietà di Malpensa quale caserma, e campo di aviazione militare... ha talmente sopraffatta la modesta origine del luogo... che questa va scomparendo anche negli anziani del posto ...l’interesse è senza dubbio accresciuto dal sapere che Alessandro Manzoni tenne il diretto dominio di vasta porzione del podere di Malpensa... circostanza non nota od affatto dimenticata”. E pensate che l’attuale notorietà... era riferita al Fig. 1: la cascina nel catasto Teresiano 1940, quando Malpensa era ben povera cosa rispetto ad oggi! Altra nota di colore, consiste nel fatto che al tempo della sfortunata battaglia di Novara, il 23 marzo 1849 durante la prima guerra di indipendenza, la cascina ospitò il quartier generale del maresciallo Johann Joseph Franz Karl Radetzky, Graf von Radetz, comandante delle truppe austriache nel milanese dal 1831 al 1848, poi governatore generale del regno Lombardo-Veneto dal 1849 al 1857. Come racconto nell’articolo citato in 6), anche dopo la sconfitta di Novara, il terreno della Malpensa divenne luogo di manovre militari dell’imperiale e regio esercito austriaco, così che i colpi di cannone e le scariche di fucileria suonassero di ammonimento, a di là del Ticino, ai piemontesi ed ai patrioti lombardi colà rifugiatisi. 1861: finalmente arriva l’unità d’Italia; pur non essendo più linea di confine, la brughiera di Malpensa ospita ancora le manovre militari, stavolta del Regio Esercito Italiano e la cascina diviene per un’altra volta, sede di truppe e addirittura diventa caserma del Reggimento Savoia Cavalleria (fig. 4, vecchia cartolina postale di Somma dei primi anni del Novecento). Ma col nuovo secolo si avvera anche il volo “col più pesante dell’aria”, e come detto all’inizio i trentini fratelli Caproni impiantano, a ridosso della cascina, il loro primo “hangar” cui in poco tempo altri ne seguiranno (fig. 5). E’ nata l’aviazione, coi leggeri “velivoli” (il termine viene Fig. 2: la cascina ai primi del 1800 Fig. 3: la cascina nel “Nuovo Censo” coniato da Gabriele D’Annunzio, che sarà spesso a Malpensa ed a Somma) di legno e tela. La “Grande Guerra” vede largo uso della nuova arma, che diverrà autonoma però solo con Regio Decreto del 20 marzo 1923. Passa il tempo, passa la campagna d’Etiopia che vede usare in modo massiccio i “Caproni” come bombardieri; passa anche la seconda guerra mondiale, che vede Malpensa dotarsi della prima pista in calcestruzzo, dato che il peso dei nuovi aerei è ben diverso da quello dei primi “velivoli”. Nell’ultima fase del tremendo conflitto, Malpensa è la base del Gruppo da Caccia “Asso di Bastoni”, comandato da quell’intrepido aviatore che è il maggiore Adriano Visconti (purtroppo ucciso il 29 di Fig. 4: la cascina diventa caserma spazio aperto anno XIII n. 1 marzo 2009 • pagina 19 Bibliografia 1) A. Selvini, D. Dell’Acqua, C. Parente Dalla Cascina Malpensa a Malpensa 2000, Rivista del Dipartimento del Territorio, Roma, n° 2/1999. La Cascina Malpensa, culla dell’aviazione italiana, Rivista dell’Agenzia del Territorio, Roma, n° 2/2006 Esiste ancora? L’idea di una ricerca razionale è partita dall’esame di un volo aerofotogrammetrico (It 2002) eseguito sull’intero territorio nazionale dalla CGR, Compagnia Generale Ripreseaeree Fig. 6: la cascina Malpensa, al centro del fotogramma ed a sinistra delle piste aeroportuali 3) G. Bezoari, A. Selvini D’une ferme du XVIII siécle à l’aéroport intercontinental de Malpensa. Geomatik Schweiz, Nr. 8/2006. 4) A. Selvini L’antropizzazione della brughiera di Malpensa dal secondo dopoguerra ad oggi, Spazio Aperto, n° 4/ 2006. Fig. 7: la targa a ricordo del capitano Luigi Bailo di Parma; su uno dei fotogrammi si vede bene il grande fabbricato chiuso su tutti i lati (fig. 6), posto appena a sinistra delle piste di Malpensa 2000, fig. 8: vista interna verso Nord fig. 9: vista interna verso Est Fig. 5: i primi Hangar addossati alla cascina Malpensa ed a ridosso dell’abitato di Case Nuove. L’originale è a colori e si vede bene il rosso delle tegole di copertura dalla cascina. Come già detto più so- pra, l’indagine, da cui è poi venuta la tesi di laurea, voleva accertare la situazione statica dello storico immobile; è stato necessario il permesso del comandante del 2° Deposito Centrale A.M. di Gallarate, dato che la El aeropuerto internacional de Malpensa e el caserio con el mismo nombre. Congreso Internacional “Restaurar la memoria”. Valladolid, 2008. 6) A. Selvini 2) G. Bezoari, D. Dell’Acqua, A. Selvini aprile del 1945, proprio nella caserma milanese di via Vincenzo Monti del “Savoia Cavalleria”; il suo ritratto è appeso alle pareti dello Space and Air Force Museum di Washington, D.C., con tutta la stima ed il “fair play” dei suoi vecchi avversari statunitensi). Sul campo di Malpensa aveva già volato in prova, nel 1940, il primo aereo a reazione italiano, il “Campini – Caproni”; negli ultimi mesi di guerra, oltre ai nostri gloriosi “Macchi Castoldi 205” gli uomini di Visconti avevano a disposizione anche i Messerschmitt B109f ed i primi turboreattori Messerschmitt 262. E poi è la cronaca dei nostri giorni; nasce sul campo di Malpensa l’Aeroporto di Busto Arsizio che diviene subito dopo “Aeroporto Città di Milano”, poi nasce la SEA, arrivano a Malpensa capi di stato, accolti dai sindaci di Somma con la fascia tricolore: ne racconta anche Ignazio Vanelli (Ivan, per la “Prealpina”) nei suoi articoli e nei suoi libricini (9). Ma dove è finita la vecchia cascina settecentesca? 5) G. Bezoari, A. Selvini Eine österreichische Militärkarte des Gebiets zwischen dem Ticino- Fluss und dem Flughafen Malpensa, Geomatik Schweiz, Nr. 1/2008. 7) A. Bonini La cascina Malpensa: dalla brughiera grande a Malpensa 2000. Tesi di laurea in architettura, Politecnico di Milano, a.a.2004/2005. 8) S. Calcaterra La Malpensa- Bonifica Tosi e diretto dominio di Alessandro Manzoni. Rassegna Storica del Seprio, Gallarate, vol.III, 1940. 9) I. Vanelli A tiro di memoria, Ed. Lativa. Varese, 1974. cascina è oggi ancora di proprietà demaniale e assegnata all’Aeronautica Militare. Rilevamenti topografici e fotografici hanno constatato le discrete condizioni dell’immobile, in parte del quale vivono le famiglie dei pochi militari di stanza a Malpensa. Per i curiosi che volessero conoscere la posizione geografica e cartografica del centro del cortile del grande fabbricato, riporto qui sotto sia le coordinate geografiche nel sistema italiano “Roma 40”, che in quello cartografico Gauss – Boaga: coordinate geografiche: latitudine φ = 45°38’40,037”, longitudine λ = -3°44’17,857” coordinate cartografiche: E = 1 477 715 m; N = 5 054 680 m La longitudine è riferita a Roma Monte Mario, non a Greenwich; la coordinata Est è convenzionale, dato che la vera distanza dal meridiano centrale del fuso vede applicato un valore di 1500 km, detto “falsa origine”, mentre la coordinata Nord indica la distanza cartografica dall’equatore. La fig. 7 mostra la targa posta all’interno della Cascina Malpensa, in ricordo di Luigi Bailo, uno dei pionieri dell’aviazione italiana, morto in combattimento nel cielo di Lubjana il 18 febbraio 1916; al capitano Bailo è tuttora dedicata la modesta parte militare dell’aeroporto. Le figure 8, 9 e 10 mostrano (al solito in origine sono a colori) tre delle viste interne del vecchio fabbricato. Un po’ malinconica, la Cascina Malpensa, così come disse il Calcaterra quasi settant’anni fa, ha ceduto il proprio nome al possente e discusso “hub” e, se non completamente abbandonata, si trova in condizioni di manutenzione non certo eccellenti. Speriamo che non la si voglia demolire: invito, per quanto la mia flebile voce possa servire, sia il Comune di Somma che le varie Sovrintendenze non solo, ma anche il ministro Sandro Bondi del competente Dicastero, a studiare le misure necessarie per farne un monumento a ricordo di quanto, in più di due secoli, è avvenuto nel suo intorno. Attilio Selvini professore nella Facoltà di Architettura e Società del Politecnico di Milano fig. 10: vista interna verso Sud spazio aperto anno XIII n. 1 marzo 2009 • pagina 20 La Banda c’è... ...i sommesi pure! L’esperimento del raduno bandistico serale tentato lo scorso 18 Ottobre ha avuto un esito al di là delle iniziali aspettative. Complice anche il clima mite, per non parlare della collaborazione della Protezione Civile, del vin brulè preparato dall’Associazione Nazionale Alpini e delle caldarroste dello Sci Club Assi la serata è stata un successo: i sommesi hanno risposto numerosi all’invito presso Piazza Vittorio Veneto ed hanno supportato con calore le performance offerte dal corpo musicale e da tutte le bande intervenute. Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione della manifestazione, all’amministrazione comunale, agli sponsor e soprattutto ai sommesi ai quali diamo appuntamento per l’8 dicembre con il consueto concerto presso la Basilica di Sant’Agnese. Il sassofono Lo strumento musicale che vogliamo presentare in questo numero è il sassofono, lo strumento più moderno e forse più famoso degli strumenti a fiato. La famiglia dei sassofoni è composta da sette elementi, i più diffusi sono: il soprano, il contralto, il tenore ed il baritono. Nella nostra banda abbiamo: 3 sax contralti, Roberto Bosio, Federico Poli, che all’occorrenza suona anche il sax baritono, Dario Mischio (maestro del Corpo musicale Santa Cecilia di Castiglione Olona che abbiamo ospitato nel nostro raduno) e Andrè Albini, 2 sax tenori, Giovanni Montagner e Franco Bellebono ed un sax soprano affidato ad Servizi immobiliari VUOI LA CARTA D’IDENTITÀ DELLA TUA CASA? per info: tel. 0331.251.718 [email protected] Viale Ugo Maspero, 8 SOMMA LOMBARDO uno dei nostri giovani di “maggiore esperienza” Luigi Peruzzotti. Un po’ di storia Il sassofono, o “sax”, è lo strumento più giovane tra quelli presenti in orchestra, ed è uno dei pochi ad essere stato “inventato” e non derivante da evoluzioni di altri strumenti. Il belga Antoine Joseph Sax, conosciuto come Adolphe Sax, realizza il primo saxofono nel 1840, e 4 anni dopo lo inaugura con un concerto a Parigi dove si trasferì. La prima versione era piuttosto simile all’attuale baritono, Sax continuò a perfezionare la sua invenzione introducendo una serie di varianti. Adolphe Sax si proponeva di realizzare uno strumento metallico con le qualità sonore e timbriche vicine agli strumenti a corda. Sax dimostrò che sono le proporzioni della colonna d’aria che si forma all’interno del tubo e non il materiale a determinare le qualità timbriche dello strumento. Il sassofono, infatti, è a metà strada tra il clarinetto (strumento in legno ad ancia semplice) ed il flicorno (strumento metallico) e pur essendo uno strumento in metallo è classificato nella famiglia dei legni e la sua disposizione in orchestra è accanto ai clarinetti. Come tutte le grandi innovazioni conobbe critici feroci e appassionati sostenitori tra i quali Rossini e Berlioz. Poco dopo la sua inven- zione il sassofono soprano è accolto nelle bande civili e militari senza riuscire però a trovare collocazione nelle orchestre. Le prime lezioni di saxofono furono impartite nel Ginnasio Militare di Parigi nel 1847 e successivamente nel conserva- torio parigino dove Sax insegnò fino al 1870. L’impegno di Sax non conobbe soste e nel 1848 il suo laboratorio artigianale si trasformo in una fabbrica che impiegava più di 200 lavoratori. Sax morì nel 1894 senza poter vedere l’affermazione della sua invenzione, data la recente creazione dello strumento non esisteva ancora un repertorio classico specifico e le orchestre si mostravano reticenti ad accoglierlo. Fu solo nei primi decenni del 1900 che il sassofono fu incluso nell’opera di compositori quali Stravinsky, Debussy, Bizet e ancora Ravel con il famoso bolero introducendolo definitivamente nell’organico delle or- Il Corso Allievi Il Corpo musicale “La Cittadina” non avrebbe resistito fino ad oggi e non avrebbe raggiunto il livello artistico attuale senza l’apporto costante di forze nuove. Dal 1979 è stato attivato un corso di orientamento musicale rivolto sia a ragazzi che adulti con il desiderio di apprendere o approfondire lo studio di uno strumento musicale scegliendo tra: Flauto Clarinetto Sassofono Tromba Trombone Flicorno Il percorso di studio, che prevede lezioni individuali e collettive AFFIDATE A MAESTRI DIPLOMATI, è costruito sulle esigenze dei partecipanti e prevede: • un livello di base per principianti • un livello avanzato per i più esperti che possono accedere a corsi di approfondimento Per chi intende affrontare un percorso professionale è possibile creare un piano di studi finalizzato alle ammissioni ai corsi di laurea di primo e secondo livello previsti dalle accademie di alta formazione musicale dei conservatori. L’ottimo livello di preparazione è testimoniato dai brillanti risultati raggiunti dagli allievi che hanno proseguito gli studi in conservatorio dove, in diversi casi, sono stati subito ammessi al secondo anno. Per informazioni vi aspettiamo tutti i mercoledì dalle 21.00 alle 22.30 presso la sede di via Fuser, 5. [email protected]. ch e stre sinfoniche. La prima guerra mondiale contribuì a disperdere gli strumenti esistenti che venivano venduti in Francia nei mercatini e dai ferrivecchi per il valore del rame o dell’ottone di cui erano fatti e fu così che molti musicisti americani poterono acquistare un sassofono e portarlo negli Stati Uniti. In america il nuovo strumento fu accolto dapprima nelle orchestre da ballo e più tardi nelle formazioni jazz. Negli anni Trenta dai piccoli complessi di solisti si passò alle Big Band e poi tra il 1940 e il ’50 si fece strada il Bebop il cui interprete più famoso è Charlie Parker. A partire dall’ultimo quarto del XX secolo la versatilità dei sassofoni ha permesso di introdurli negli ambienti musicali più diversi e definitivamente adottati dal rock: impossibile non pensare al sax di Clarence “Big Man” Clamons che con la E Street Band ha accompagnato più volte Bruce Springsteen. Il processo di fabbricazione Sono necessarie più di 800 operazioni meccaniche prima di poter assemblare i circa 300 pezzi che costituiscono un sassofono, un’autentica meraviglia di ingegno, precisione e armonia. Le parti metalliche del sassofono sono lavorate secondo le più disparate tecniche della metallurgia. Anticamente il lavoro veniva svolto interamente a mano: le lastre metalliche piane venivano avvolte intorno ad appositi stampi conici e saldate. La forma svasata della campana era ricavata tramite martellatura su apposite incudini in legno. I fori venivano praticati con apposite frese e le Somma Lombardo: Per amatori genere: casa tipica lombarda indipendente e abitabile subito. 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Oggi si utilizzano moderne macchine a controllo, presse ed una tecnica che prevede l’introduzione di acqua ad alta pressione all’interno dei fusti grezzi, per far aderire il metallo all’interno dello stampo conico. La lavorazione del fusto del sassofono prevede una cottura, una fase di lavorazione in cui il fusto viene portato ad alte temperature per favorirne la successiva risposta alle vibrazioni sonore. L’occhio esperto dell’artigiano è fondamentale per questo tipo di lavorazione. Vengono poi saldate a stagno tutte le colonnette su cui gireranno le chiavi ed altri elementi. Infine si cura la finitura superficiale: lucidatura, incisioni decorative, verniciatura o placcatura. Infine, rimane insostituibile il lavoro manuale in tutte le fasi di montaggio, rifinitura e regolazione. Simona Callegari Besnate: Recente villa a schiera in perfette condizioni con caratteristica mansarda open-space, box doppio, giardino privato. 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Una Sant’Agnese “ecumenica” come ha sottolineato il presidente Galeone nel suo saluto rivolto al Prevosto ed al Sindaco, attorniati dai rappresentanti di diverse Associazioni sommesi e dalla nostra gente che ospiti in Castello per il tradizionale rinfresco offerto dalla Fondazione Visconti di San Vito, esprimevano festanti la venerazione alla Santa La famiglia tunisina con i rappresentanti delle autorità L’Avv. Galeone premia la signora Carla Bossi Martire Romana da secoli patrona dei Visconti e di Somma. Nell’ottica di questo ecumenismo, significativo riconoscimento non solo a Sommesi venuti da lontano, ma anche ad una sommese DOC che da tanti anni, nel silenzio quotidianamente accudisce amorevolmente un giovane magrebino che appena arrivato anni fa a Somma fu colpito da menencite. Oggi, ricoverato presso la nostra struttura ospedaliera, trova assistenza materna e disinteressata nella nostra concittadina Maria Carla Bossi. A lei l’Avv. Galeone ha rivolto un elogio ed un grazie, accompagnati dal plauso del Sindaco Arch. Colombo, e dalla consegna della medaglia della Fondazione. Due momenti di alto contenuto che hanno sottolineato il vero volto della Fondazione che vuole essere una realtà viva della Città e che cerca di promuovere attraverso il suo operato, la cultura, l’arte, il volontariato, le scuole e la dignità umana. Un valore che non ha colori ma che si fonda sui principi intramontabili potranno sentirsi interpellati da valori quali il rispetto della persona, della vita, dell’ambiente, l’impegno nello studio e nel lavoro, la solidarietà, la disponibilità alla partecipazione attiva, l’amore per la propria scuola, il proprio paese e potranno poi essere cittadini responsabili, nel mondo”. Questo bellissimo progetto arrivato alla sua sesta edizione, non deve della vita. Concetto sentito e ribadito con grande sensibilità e garbo dall’Avv. Galeone, non sommese di nascita ma che ama Somma e che si sente orgoglioso di “appartenere” alla nostra comunità. Per questo, mi auguro che la nostra Città gli doni quel segno di affetto ed amicizia che merita. Maurizio Maria Rossi Il presepe vivente delle “Macchi” Oggi tornando dal lavoro, mi ha accolto, lungo le strade della nostra cittadina, una lunga scia colorata, luminosa, festosa, fatta di stelle, angeli, pastori, antichi mestieri, popoli lontani e grandi personaggi di un antico racconto! Ma, soprattutto sono stata accolta da luci, sorrisi, bontà celestiali, umiltà, generosità, diversità e sempre attuale verità evangelica. Dall’annuncio a Maria davanti la nostra scuola, ripercorrendo il suo sì e l’amore del suo sposo, attraverso le vie del paese in silenziosa processione, come ad indicare il loro lungo cammino verso Betlemme, per giungere davanti al Castello, la grande città, ove non si trova un posto per il nascituro; fino al compimento della nascita, non senza qualche momento d’ilarità, grazie ai due umili personaggi, il bue e l’asino! Per poi proseguire nel racconto con l’arrivo dei Magi, segno e simbolo della potenza e della ricchezza che si piega davanti al re bambino. Infine la S. Messa in Sant’Agnese, con le letture antiche e le preghiere semplici, le offerte e i canti, le benedizioni e i saluti. Tutto mi è sembrato così antico, remoto, tradizionale, cristiano, ma anche reale, vero, presente e vivo. Guardavo recitare i ragazzi delle due quinte, A e B, i volti assorti delle comparse e riflettevo su come questa esperienza possa far crescere, maturare e comprendere a tutti che il Natale, quello autentico, è proprio lì: in quel sì dell’accettare tutti i giorni la fatica e l’impegno del quotidiano, nel camminare, per alcuni anche verso paesi e mondi sconosciuti, nel trovare il proprio posto nella società; ma, anche, nella gioia, nella festa, nello stare insieme, nel divertimento, nel donare e ricevere, e soprattutto nel seguire la propria stella! Guardavo poi, tutti gli adulti presenti: dai genitori ai docenti, dai sacerdoti ai Dirigenti, dai rappresentanti ai responsabili della società; tutti adulti che educano, pronti a trasformare progetti, in azioni, a condividere una proposta educativa chiara, semplice, antica, com’ è il Presepe vivente e riflettevo che questo è un vero esempio di “Patto educativo di corresponsabilità tra scuola e famiglia”, proprio quello pensato e proposto dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia. Infatti, “solo di fronte ad una proposta condivisa dagli adulti, i ragazzi quindi, essere solo riproposto, ma ampliato, pubblicizzato e valorizzato, per dare più spazio al “bello che vi è nella nostra scuola”. Gli alunni delle “Macchi” spazio aperto anno XIII n. 1 marzo 2009 • pagina 22 L’anticipatore, il pacificatore Almirante l’anticipatore, Almirante il Pacificatore. Tra le tante possibili, chiavi di lettura per ricordare il leader del MsiDn, credo siano queste le più adatte oggi. Che cosa ha anticipato? La crisi del sistema della Prima Repubblica. Che cosa ha voluto pacificare? I cuori e la memoria degli italiani oltre la pesante eredità della guerra civile, la cui ombra s’è allungata sui decenni successivi avvelenando e alterando il confronto politico in Italia. Non sono in realtà due aspetti separati. Perchè il bisogno di ritrovare la concordia tra gli italiani è cresciuto con forza proprio nel tempo in cui il sistema è franato nel discredito. I valori condivisi con cui si cerca a tutt’oggi di ricostruire la Repubblica fanno tutt’uno con il recupero di una storia altrettanto condivisa. La critica di Almirante al sistema appare collegata a una visione di “lunga durata”. Credo che la crisi odierna, al di là delle motivazioni legate al presente contesto storico, sia una crisi che venga da lontano, e che trovi i suoi prodromi nella seconda metà degli anni Settanta, quando gli italiani cominciano a osservare A vent’anni dalla sua scomparsa, attualità del messaggio politico di Giorgio Almirante l’occupazione massiccia, asfissiante e sistematica di ogni ambito pubblico da parte dei partiti del famoso arco costituzionale. Difficile stabilire una data di inizio, dal momento che i grandi processi sociali partono sempre silenziosamente. Certo è che il Msi è estraneo al banchetto. E Almirante sferza con implacabile ironia i commensali degli anni ’70 e ’80, che mai come allora s’erano rivelati tanto ingordi, nonostante la storia della Repubblica fosse stata già punteggiata da numerosi scandali. Nel suo libro, “Processo alla Repubblica”, troviamo pagine freschissime, pagine capaci di parlarci anche del nostro presente. Il senso di estraneità verso il sistema di potere non è passione per il ghetto ma percezione dell’esistenza di una maggioranza morale nel Paese, ancorchè questa maggioranza non sia adeguamente rappresentata politicamente. Ma è verso quel mondo, ben al di là dell’elettorato del Msi, che Almirante indirizza il suo messaggio. Quando affronta i nodi dell’anima italiana il leader missino parla un linguaggio che può essere condiviso anche da chi non vota per lui. Ecco un passo illuminante di quel libro attualissimo:<La crisi di vertice, cioè la crisi, il fallimento della classe dirigente del dopoguerra, mi preoccupa relativamente assai poco. Se la crisi fosse di vertice, avrebbero ragione coloro che pensano di risolvere tutti i problemi con una qualsiasi riforma di leggi elettorali, o con qualche modesta operazione di ingegneria costituzionale. La crisi è di base, affonda le radici nella società, nel costume civile, nell’alterato o capovolto rapporto diritti-doveri; la crisi è di credibilità, la crisi è di sfiducia, la crisi è di totale disorientamento. Ecco perchè questa Repubblica non è di nessuno, nessuno la vuole, nessuno se ne sente proprietario e quindi corresponsabile. La tremenda verità è que- sta: il cittadino italiano è estraneo alla Repubblica, la Repubblica è estranea al cittadino italiano>. In questa opposizione al sistema c’era il grido di rabbia per lo scollamento morale degli italiani e c’era lo stare dalla parte della gente vera, per ricomporre, alla base della società, quell’unità negata dal vertice politico. Ecco perchè torna oggi d’attualità la lezione di Almirante. Non posso però fare a meno di aggiungere, a questa punto, una nota di speranza, dal momento che l’Italia uscita dalle elezioni del 13 e 14 aprile ha iniziato a percorrere la strada della propria ricomposizione morale. E la lezione di Almirante si rivela anche nella necessità non più rimandabile, di fare le riforme istituzionali per ridare al Paese coesione e restituire credibilità ai centri della decisione politica. E qui ritorniamo alla pacificazione. Non è solo riconquista della memoria. E’ l’idea di un nuovo patto tra italiani. Vorrei citare, in conclusione, uno dei più struggenti passi di “Autobiografia di un fucilatore”. Almirante si riferisce all’immediato dopoguerra , quando ai vinti di Salò si pone il problema del “che fare”. La risposta è che lo <spirito di generosità nazionale> occorreva dimostrarlo allora <continuando a interpretare l’Italia e a difendere l’Italia nell’unico modo giusto, cioè attraverso la fine della guerra civile e la pacificazione>. Il ritrovarsi tra italiani senza più odi era innanzi tutto un atto del cuore: <Se ci eravamo gettati in un’avventura di sangue. Dovevamo adesso restituire in misura d’amore, come ci aveva insegnato il poeta cieco e assassinato Carlo Borsani, quello che era stato dato in misura di sangue>. Per la generazione di Almirante, la pacificazione significò innanzi tutto lottare per restituire agli italiani il loro passato. Oggi significa permettere alla nostra gente di riconquuistare il futuro. Per il Comitato Naz. Ricerche ed Onoranze Caduti della R.S.I. Direzione Nazionale Somma Lombardo On. Franco Servello Errata corrige Mi corre l’obbligo di rettificare alcune imprecisioni contenute nell’articolo a mia firma “Perchè nascondere la verità” apparso su questo periodico a pagina 14 del numero di dicembre 2008. Così era il testo originale, dove in neretto evidenzio gli errori di stampa: Conosco dei comunisti con i quali è possibile parlare, discutere e confrontarsi. Ne conosco altri con i quali è impossibile farlo. Ce n’è ne uno che ho la fortuna di non conoscere personalmente che ritengo davvero improponibile anche per essere un comunista. Inoltre, la cultura del soggetto in questione è illimitata, non illuminata. Vi sono altre piccole imprecisioni meno rilevanti, ma queste sopra evidenziate rischiavano di far fraintendere il significato di ciò che ho scritto. Giampiero Ingignoli GALLIDABINO DORINO snc OFFICINA AUTORIZZATA FIAT - ABARTH CENTRO REVISIONI Controlli gas di scarico benzina e diesel - Bollino blu 2009 Per vetture e autocarri fino a 35 q.li, ciclomotori, motocicli REVISIONI ANNO 2009: Vetture, autocarri: 1ª immatricolazione 2005, già revisionati 2007 Motocicli e ciclomotori: 1ª immatricolazione fino al 2005 già revisionati 2007 ALTRI SERVIZI DELL’OFFICINA Riparazioni meccaniche, controlli iniezioni diesel e benzina, ricarica, manutenzione e sanificazione impianti AC Sostituzione gomme, bilanciatura e convergenza, sostituzione ammortizzatori, garanzie FIAT - e ABARTH Centro Savarent, Ald, Arval, Leasys, Car Server, Drive Service, Alphabet, Rete Points - Rhiag Per qualsiasi informazione telefonare dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 13.30 alle 19, sabato dalle 8 alle 12 VIA SAN MARTINO, 8 - 21019 SOMMA LOMBARDO (VA) - TEL. 0331.254.326 - E-mail: [email protected] STELVIO 1200 Orari: 8,30-12,15 / 15-19,15 Oppure su appuntamento CHIUSO SABATO POMERIGGIO DORSODURO 750 I NOSTRI SERVIZI: VENDITA, RIPARAZIONE, RICAMBI SOSTITUZIONE GOMME - RITIRO E CONSEGNA COL NOSTRO MEZZO VIA G. MAZZINI, 83 - S.S. SEMPIONE - 21019 SOMMA LOMBARDO (VA) - TEL. 0331.25.61.67 - FAX 0331.25.71.69 - e-mail: [email protected] spazio aperto anno XIII n. 1 marzo 2009 • pagina 23 Iniziate l’anno con un gesto d’amore! Il periodo del Natale e delle feste ormai è solo un lontano ricordo, e con lui il solito rituale degli acquisti di cuccioli per sé e per i propri figli. L’idea di iniziare un percorso di vita insieme ad un cucciolo di cane o di gatto certo fa onore, responsabilizza e non fa sentire più soli, ma è bene ricordare che i cuccioli crescono e possono cambiare carattere man mano, rischiando di impedire o rendere molto complicata, per vari motivi, la prosecuzione della convivenza col proprio padrone. Perciò vi consiglio, da padrona di un’adorabile cagnolina presa al canile alla veneranda età di circa 12 anni, di provare l’esperienza meravigliosa di condividere la propria vita con un amico a quattro zampe che abbia già un proprio carattere definito e conosciuto e che, avendo conosciuto la sofferenza dell’abbandono, sia pronto ad affiancarsi a voi come compagno fidato e riconoscente per il resto della sua esistenza. I volontari dell’Associazione A.P.A.R., che da anni gestisce con succes- so il Canile di Gallarate, vogliono farvi conoscere alcuni degli ospiti che necessitano, per vari motivi, di essere affidati in adozione il più presto possibile. LINDA: è un cagnolina di piccola taglia di circa 11 anni, da quattro mesi al canile; bianca a macchie, molto golosa, ha un leggero soffio cardiaco sotto controllo; di carattere buono e molto allegro, ama uscire a fare lunghe passeggiate e il contatto con le persone che si prendono cura di lei. DIDI’: è un maschietto di media taglia, di circa 4 anni, di uno splendido color nutella e dal carattere dolce come lei! Per lui uscire è d’obbligo, ama camminare accanto al padrone e avere compagnia umana per non abbaiare. WILLIE: è un maschietto di piccola taglia, tipo Linda morbido che ricorda quello dei chow-chow; non ama la compagnia degli altri cani, con cui tende a polemizzare, ma con le persone è estremamente buono e ubbidiente e si lascia guidare ovunque con docilità. spinoncino, di circa 8 anni, di color marroncino chiaro e champagne; di carattere dolce e aristocratico, abita al canile dall’abbandono dei suoi padroni per “ragioni oscure”. Ha sofferto molto, ora con la compagnia di Linda e Didì “sopravvive”, ma ha bisogno di una vera famiglia al più presto. TRUDI: è una splendida lupa di circa due anni a pelo lungo, tolta ad una famiglia che la teneva con il solo scopo della riproduzione, in condizioni proibitive. Estremamente intelligente, dolce e ubbidiente, segue attentamente con lo sguardo chi ha accanto e lo segue ovunque con affetto e devozione. BJRON: ultimo, ma non per importanza, è questo splendido esemplare di lupo di circa 4/5 anni, dall’aria nobile e maestosa; giocoso e vivace, sa essere davvero docile e ubbidiente; dopo varie vicissitudini, è al canile da circa due anni e mezzo, dove sta aspettando di trovare una bella casa, con giardino e soprattutto con un bel recinto alto! Edoardo perché tende a soffrire particolarmente la solitudine. GIORGIO: è un cane lupo di 7 anni, timido e affettuoso; arrivato in canile da pochissimi giorni, la famiglia ha dovuto privarsene con dolore per gravi motivi famigliari, scegliendo di tenere con sé l’altro amico a quattro zampe, molto più anziano e bisognoso. tutto da scoprire, facendo passeggiate rilassanti con un padrone attento e fidato. EDOARDO: è un maschio di circa 3 anni di taglia media, bianco a macchie marroncine, dal bellissimo pelo lungo e Questi sono solo alcuni degli ospiti che potrete conoscere e imparare ad amare al Canile di Gallarate (apar_ [email protected]), se andate a trovarli vi garantisco che capirete anche voi perché ci sta così a cuore il loro benessere e la loro felicità! Elisa Guglielmo AMELIA: giovane lupetta di 2 anni, di taglia medio-piccola, di color grigio e nocciola; ospite del canile da venti giorni, cerca un padrone dolce e premuroso con cui scambiarsi tantissime coccole. MIKI: è un maschietto di media taglia, di circa 5 anni, tipo spinone, di colore focato; da più di due anni in canile, è una buona forchetta e ama avere con sé una compagna a quattro zampe, OLIVER: al canile da vari anni, Oliver è un incrocio con un Halaskan Malamuth,di colore bianco e nero; leggermente ipovedente, vorrebbe passare gli ultimi anni in un piccolo giardino L’educazione inizia da piccoli: una proposta per le scuole Rispetto ad una decina d’anni fa, ho ravvisato con soddisfazione un netto cambio di direzione nella visione dell’animale in quanto tale: da oggetto privo di diritti, in balìa dei capricci di padroni incauti, incompetenti o addirittura crudeli, progressivamente ha acquisito la status di creatura vivente dotata di sensazioni, emozioni e pensieri propri. La legislazione stessa si è fatta, e si fa tutt’ora portavoce di tale mutamento di veduta, sensibilizzando l’opinione pubblica e ponendo un freno a maltrattamenti e abusi sulle bestiole, rappresentando a mio parere un salto in avanti in termini di progresso della nostra civiltà. In quanto volontaria A.P.A.R. e proprietaria di cani, nonché insegnante, sento la necessità di diffondere il mio messaggio d’amore per gli animali a chi, un giorno, avrà tra le mani il destino della nostra città, a chi potrà fare la differenza nel renderla più civile e vivibile, a chi avrà l’onore e l’onere di prendersi cura di altre persone e degli stessi animali...insomma ai bambini, il nostro futuro. Troppo spesso, purtroppo, mi capita an- cora di apprendere dai media di sciocchi scherzi compiuti ai danni di gatti, di maltrattamenti ai cani attuati per anni tra le mura domestiche, di veri e propri atti di violenza inaudita (lanciarli dai finestrini di auto in corsa, tentare di avvelenarli...). Se gli adulti, che dovrebbero comportarsi in modo educativo e responsabile, mostrano il lato peggiore di sé verso creature innocenti, mi chiedo quali insegnamenti potranno trasmettere ai propri figli... Da quest’amara riflessione nasce la mia idea di proporre, utilizzando come tramite Spazio Aperto, una collaborazione tra il Canile di Gallarate, di cui faccio parte, e le Direzioni didattiche sommesi. Abbozzando un’ipotesi di lavoro, gli alunni potrebbero, ad esempio, prendersi cura (con adozioni a distanza) dei cani ospiti, ricevendo in cambio informazioni e insegnamenti positivi dai volontari circa le cure necessarie per il loro benessere e, ponendo in essere un opportuno progetto “ad hoc” con l’aiuto di tutte le parti interessate, si potrebbe pensare di avvicinare ulteriormente queste due realtà. Si favorirebbe, da Bjron un lato, il mantenimento degli animali ospiti e, dall’altro, si otterrebbe certamente un arricchimento, in termini di sensibilità e responsabilità, degli alunni, più consci di un universo a loro molto vicino, ma spesso sconosciuto o ignorato. Saranno proprio i bambini in seguito a ritrasmettere ai “grandi” i valori sani acquisiti, ad insegnare loro il rispetto del più debole, l’amore e la tolleranza verso il prossimo, bipede o quadrupede che sia, e l’importanza di dare aiuto a chi si trovi in difficoltà. Mi auspico che tale collaborazione non resti semplicemente sulla carta, ma anzi è mio grande desiderio che diventi presto un progetto concreto e attuabile, un segno tangibile di impegno per la tutela degli animali e la sensibilizzazione della cittadinanza. Elisa Guglielmo La foto del mese 8 marzo 2009 un augurio a tutte le donne Buon compleanno “A.S.D.” Bocciofila Italia Nuova Nel territorio di Somma Lombardo esiste una società bocciofila che compie, il 15 maggio 2009, settant’anni essendo stata fondata da un gruppo d’amici e amanti del gioco delle bocce, nel lontano 1939. E’ l’ultima bocciofila rimasta attiva nel nostro comune e prosegue la sua attività con lo stesso spirito goliardico sportivo e tenace dei soci fondatori, che l’hanno vista superare indenne momenti storici “complicati” degli anni passati. Attualmente la bocciofila è costituita da una quarantina di atleti che praticano gare a livello nazionale – regionale – provinciale, appartenenti a tutte le categorie (esordienti – ragazzi – allievi – senior maschile e femminile) e da tanti amici e appassionati che frequentano il Bocciodromo, che si trova a Mezzana in Piazza Santo Stefano 11, presso il “Ristobar Italia Nuova” di Carlo Crema, attivo sostenitore della società. Il nuovo Consiglio formatosi il 10/11/2008, così composto dal Presidente Claudio Marcelli, dal Vicepresidente Gianfranco De Cunto, dal DT Luigi Casalin, dal Segr. Gaspare Mazzuchelli e dai ConsiglieRic. 1945 2009 Coordinamento donne ACLI Somma Lombardo Dalla parte delle donne ri Revisori Conti Bruno Airoldi, Angelo Marcelli e Fausto Nicolini, intende festeggiare questo anniversario storico dello sport delle bocce, con tutti gli onori che merita. D’accordo con l’Amministrazione Comunale, organizzerà una gara Regionale denomina- n° 440 SMOKE TENCONI ta “Primo Trofeo Città di Somma Lombardo”, che verrà inserita nella locandina dei festeggiamenti per i 50 anni della nostra società, che si svolgerà dal 24/04 l 22/05/2009. La Bocciofila Italia Nuova ringrazia tutti gli sponsor che sostengono, con il loro contributo, le attività e le iniziative della Società. Per chiunque volesse provare a comentarsi in questo sport per tutti, i soci della Bocciofila Italia Nuova vi aspettano numerosi. Il Consiglio Bocciofila Italia Nuova Claudio Marcelli Presidente AGRITURISMO Tabaccheria • Valori Bollati Articoli da Regalo PUNTA SULL’EMOZIONE via Milano, 60 - Somma Lombardo (VA) tel. 0331.252546 • Cucina Lombarda • Cucina Vegetariana • Degustazione Prodotti Tipici • tra Vergiate e Somma Lombardo • alla rotonda del poligono di tiro seguire i cartelli www.fattoriamulino.com Tel. 0331.252.938 - Cell. 328.211.3274 Da un anno circa e precisamente dall’8 Marzo del 2008 alle ACLI di Somma Lombardo è stato aperto lo sportello “Coordinamento Donne”. Non a caso è stata scelta questa data, si è voluto riportare alla mente la celebrazione delle vittime di quel terribile episodio che nel 1908 in un’industria tessile di New York, ha provocato la morte di tante operaie che protestavano contro le disumane condizioni di lavoro. Per questo è nato lo Sportello, proprio a tutela delle donne, giovani e meno giovani che potranno rivolgersi alle operatrici per qualsiasi problema sia nell’ambito familiare che lavorativo e sociale. E, poiché molti problemi sono comuni, visto che oggi nella famiglia vi è molta collaborazione, il nostro aiuto e la nostra disponibilità è estesa anche agli uomini. Forse non molti sono informati di quanto lo sportello può essere d’aiuto nel dare un concreto contributo nel risolvere i problemi relativi ai diritti della persona, alle relazioni, al lavoro e alla famiglia, con la collaborazione, per i casi più gravi, degli avvocati ed eventualmente dello psicologo. Le problematiche che vengono affrontate sono molteplici: dalle separazioni e divorzi, all’affidamento dei figli, ai problemi di convivenza, di violenza, agli extracomunitari e non ultimo il lavoro. Operiamo in collaborazione con gli altri nostri servizi quali: lo Sportello, il Patronato, la Lega Consumatori e il Consultorio Giuridico della Famiglia, per cui i problemi meno gravi possono essere risolti in sede e in breve tempo. Dato che il lavoro è tanto le ACLI e in particolare lo sportello “Coordinamento Donne” avrebbero bisogno di altri volontari da affiancare agli operatori già presenti. Se qualcuno si rende disponibile, ad aiutare gli altri saremo felicissimi di accoglierlo nella grande famiglia ACLI. Lo sportello è a vostra disposizione il lunedì e il mercoledì dalle 16,30 alle 18,30. Siamo in via Mameli 66/68. Tel. 0331/250047 e.mail [email protected] Auguriamo a tutte le donne un Buon 8 marzo Il Coordinamento Donne ACLI Somma Lombardo