Febbraio 200 - Vita Ciociara

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Febbraio 200 - Vita Ciociara
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Anno 5° Numero 2
Febbraio 2009
Mensile di Cultura, Arte e Attualità
In questo numero:
ATO5: quanto mi costi
Notizie flash da Toronto
I l pendolino: miracolo italiano
Don Americo: Un eroe in
veste talare
Stalin: L’uomo delle purghe
Polvere di stelle
A.Gen.Di.: Insieme si può
Lo Sport
Almanacco di tatone
sommario
Anno V - numero 2 - Febbraio 2009
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presso il Tribunale di Cassino (FR)
Nr. 04/2005,
Decreto nr.24/05 del 04.03.2005
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RESPONSABILE DELLA REDAZIONE
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RESP. DELLA REDAZIONE AGGIUNTO
Marta Di Cocco
TIPOGRAFIA
Grafiche San Benedetto s.r.l.
via Vicinale Latina Loc.Case Diana
Castrocielo (FR)
3 - Puntaspilli - A Colloquio con i lettori
4 - Piedimonte San Germano:
Città in festa
5 - Notizie flash fa Toronto
6 - Ciociaria: Cultura e... dintorni
7 - Colpo di fulmine: un fuoco di
paglia?
8 - Don Americo Tanzi.
Una vita al servizio della chiesa
10 - L’anniversario.
Ha da venì baffone!
11 - Polvere di stelle
12 - A.Gen.Di. : Riprendiamoci il futuro
dei nostri figli
14 - L’oroscopo by Giusy Gismondi
15 - Lourdes 11 febbraio 1858 11 febbraio 2009
16 - Il Terremoto marsicano-sorano del
1915
17 - Il lotto per voi da Gigi & Totò
18 - Cosette di casa nostra. Il piattista
Alfonso suonava ad orecchio
20 - Racconti in dialetto gurcinese:
Jò meracolo deglio aratro e
delle vacche
22 - La Valle Roveto, una Svizzera a
due passi da Sora.
23 - I Templari a Ceprano
24 - Il Cruciverba del mese
25 - L’angolo degli auguri
26 - Ciociaria Sport: In casa bianconera tutti in attesa della vittoria.
27 - Femminile Sora Calcio: Il 2009 fa
bene al Sora, + 6 nella media
inglese
sarete vicino
28 - Il treno del sud. Intervista a
Ogbonna, ciociaro a Torino
30 - L’ Almanacco di Tatone
eMail: [email protected]
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Vita Ciociara
Anno 5° - Febbraio 2009
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IL PUNTASPILLI - A colloquio con i lettori
ATO 5
Con disgusto e un senso di
fastidio parliamo ancora
dell’ATO 5.
Tale vicenda dovrebbe convincere tutti che il privato
non è mai il meglio , non è
mai il giusto, non è mai la
soluzione per i servizi pubblici e soprattutto per quelli
indispensabili come l’acqua.
Qualcuno si è dimenticato
di dirci (noi l’abbiamo fatto
più volte) che il privato ha
come mission, non quella
del buon Samaritano, ma di
fare cassa.
A questa considerazione ci
si aggiunga poi tutto quello
che sta appurando la Magistratura e vedrete il baratro
in cui siamo caduti.
Ancora una volta siamo costretti a dire “stavamo meglio
quando
stavamo
peggio”.
Suggeriamo, come fatto in
sede degli incontri sindacali, promossi dalla FNP a
tutti i livelli, di fare qualcosa
di sociale, se non è possibile uscire dal “carrozzone”
almeno togliere lo scandalo
del consumo minimo da
pagare comunque.
Il servizio è un servizio a
consumo, pretendere di incassare quanto non fornito,
in giurisprudenza ha un
nome, speriamo che i giudici ci mettano le mani.
SORA
Di solito non ci interes-
siamo di politica, ma visti i
risvolti sociali che stanno
assumendo le gestioni comunali e visto le battaglie
che stiamo conducendo a
tutela dei più deboli ci permettiemo il commento seguente.
L’Amministrazione di centro-sinistra è ad un bivio,
cerchi di prendere la sua
strada, che dovrebbe essere: privilegiare il sociale,
venire incontro ai bisogni
delle categorie più svantaggiate, impedire di tollerare
al suo interno nicchie di
rendite parassitarie, tenere
aperto un dialogo costruttivo con tutte le categorie di
cittadini, stare al fianco dei
cittadini contro ogni sopruso e prevaricazione.
L’Amministrazione Casinelli, se rimarrà in sella,
glielo auguriamo perché
abbiamo apprezzato il suo
gesto, romantico, retrò,
fuori delle logiche della politica, cerchi di reagire alla
sindrome di Prodi o ai Programmi
alla
Padoa
Schioppa, se vuole dare un
senso ai due anni di fine
mandato.
Gli anziani e i diversamente
abili ci hanno chiesto di ricordare che le provvidenze
che arrivano troppo tardi,
potrebbero non servire.
Tra un poco faremo prima a
dire i Reparti aperti che
quelli chiusi.
Ricordiamo che l’industria
giapponese produceva a
costi minori di quella europea anche perché gli impianti
funzionavano
mediamente 20 ore su 24.
Le liste di attesa si abbattono tenendo gli ambulatori
aperti almeno per 16 ore al
giorno e non poche ore la
mattina.
Aumentando le ore di uso
degli impianti, oltre che favorire l’utenza, gli impianti si
ammortizzano in modo più
favorevole.
Facciamo poi una domanda
in generale al Commissario
alla Sanità del Lazio: costa
di più pagare straordinari e
trasferta ad uno specialista,
o assumere un medico diDISTRETTO C
Siamo sempre in attesa soccupato e coprire i posti
che avvenga qualcosa di scoperti in modo normale?
positivo.
TRUFFE ABUSI & C.
Se per un attimo pensiamo
allo stato dell’Italia, noi con i
capelli bianchi, rimaniamo
esterefatti per le aree di
abusi grandi e piccoli, per le
truffe propinate alla luce del
sole e per il modo in cui
queste situazioni ci vengono prospettate in positivo.
ALITALIA
Grande vittoria, sei mesi fa
l’AIR France l’avrebbe comprata per tre volte il prezzo
attuale accollandosi pure i
debiti, oggi è di fatto l’azionista forte con una spesa tre
volte inferiore alla precedente e i debiti accollati con
una disinvoltura strepitosa a
Pantalone.
Però Alitalia è ancora Italiana, di nome, che soddisfazione!
Continua alla
pagina seguente
Abbigliamento sportivo delle migliori marche
P.zza Risorgimento, 33 - 03039 SORA (FR)
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Anno 5° - Febbraio 2009
Continua dalla
pagina precedente
CALL CENTER
Una anziana signora si vede recapitare un apparecchio telefonico che non ha mai richiesto, protesta , telefona, implora, piange, alla fine deve
pagare.
Qualcuno del call center sostiene che ha accettato l’offerta.
E’ una furbata, acquisti telefonici senza cartaceo
firmato non dovrebberoo essere validi.
IN UN DUBBIO PRO REO
Un anziano trova in casa 4 o 5 energumeni che lo
stanno derubando.
L’arzillo vecchietto, imbraccia il fido Franchi, che
tiene, come era costume nei tempi andati, posato
dietro la porta e fa partire un primo colpo a “renella”.
La renella sono i pallini più piccoli, quelli che
fanno poco più male del sale.
Uno dei ladri viene colpito.
Sapete l’epilogo, i ladri a piede libero e liberi di infastidire il povero vecchio, che è in attesa di processo per eccesso di legittima difesa.
A voi il commento
VIOLENZA
La pronta scarcerazione dell’autore dello stupro
a Roma e i fatti dello stesso segno a seguire mi
portano ad alcune riflessioni:
Il colore del Sindaco non ferma gli stupratori; le
leggi ci sono, basta applicarle senza falsi buonismi e magari far scontare il carcere interamente in
isolamento, per dare il tempo di meditare; la proposta di portare in strada 30.000 soldati per ordine pubblico fa ridere, abbiamo le forze di polizia
più numerose d’Europa, crediamo che le truppe
siano addestrate per altre battaglie, la prevenzione del crimine non si fa con i pattuglioni statici.
Comunque state saldi
Vita Ciociara
Piedimonte San Germano:
Città in festa
Nella città di Piedimonte San Germano (FR) i giorni 22, 23, 24 e
25 gennaio sono stati giorni di festa in occasione della nomina di
Piedimonte Città,con l’atto del giorno 21 giugno dal Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano. La manifestazione si è svolta
si è svolta insieme ad un altro evento, quello della festa di S.Amasio di Piedimonte San germano Alta, una chiesa che risale al
10093. Il 24 gennaio dopo la messa in Piazza Municipio, c’è stata
la cerimonia ufficiale con la presenza di Autorità civili,militari e Religiose. Al tavolo dei lavori sono convenuti: Dott. Mario Bellini,
Dott.Domenico Iacovella, Assessore regionale alle Piccole e
medie imprese Francesco De Angelis, vescovo della diocesi di
Sora, Aquino e Pontecorvo Luca Brandolini, il Prefetto di Frosinone Piero Cesari, il vicepresidente della provincia Filippo Materiale. Durante la celebrazione il sindaco Domenico Iacoela ha
citato Maria Giuseppa Capuano di anni 103 e Guido Magno Tomassi di 94 anni le persone più anziane, inoltre ha anche citato il
numero degli abitanti che equivale a 5722 dall’ultimo censimento,
le parole di chiusura del suo discorso sono state: “Viva Piedimonte, Viva Piedimonte Città, Viva l’Italia. Nel pomeriggio si è organizzato un concerto lirico per i ragazzi della scuola media.
Nella giornata del 25 gennaio le associazioni Agorà, Iniziativa
Donna, Antares, Con l’Amore, hanno organizzato un mercatino
con prodotti tipici artigianali della zona,una caccia al tesoro e nella
serata un altro intrattenimento musicale con il gruppo “Gens
Grace”.
Ass. cult. (Pari opportunità)
“Annamaria Mozzoni”
“NO PASERAN” - “NON PRAEVALEBUNT”
Rodolfo Damiani
Via del Soldato, 19 - 03030 Colfelice (FR)
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Vita Ciociara
E' NATA UNA NUOVA
STELLA
DEL
BEL
CANTO: LAURA PAULINE MAMMONE
Dopo aver vinto anche il
Vaughan Award 2008, la
cantante Laura figlia dei
sorani Giovanni e Antonietta Mammone, sta riscuotendo grandi successi
nei teatri sia nella citta' di
Vaughan sia nella citta' di
Newmarket. Il successo è
dovuto alle sue partecipazioni nelle commedie musicali di "Into The Woods" e
Man of LaMancha.
La passione del bel canto
e' nelle sue vene e grazie
al suo talento e dedizione
la strada di un grande avvenire e' assicurata.
Laura iniziera' l'universita
per le arti in autunno tra
concerti e insegnando musica ai piu' giovani presso
L'Arcadia Academy a Newmarket, cittadina situata a
circa 40 Km a nord di Toronto.
Dopo averla ascoltata
varie volte siamo certi di un
grande avvenire e quanto
prima Laura si esibira'
anche al Sora Club in occasione di qualche ricorrenza.
Ad Majora Laura.
Foto in allegato.
FOLLIE DI CAPADANNONEGLI U.S.A. PARTITA DI
HOCKEY SU GHIACCIO
DISPUTATA
ALL'APERTO IN UN STADIO
DI BASEBALL:
Il noto stadio di Wrigley
Field di Chicago, casa dei
Chicago Cubs nota squadra di baseball professionistico
nordamericano,
trasformato per l'occasione
in un palazzetto dello sport
all'aperto ha accolto oltre
41,000 spettatori per la
Anno 5° - Febbraio 2009
classica partita d'inverno
valevole per una gara ufficiale di Hockey su ghiaccio
della National Hockey League (NHL-Lega professionale di Hockey su Ghiaccio
Nordamericana).
La squadra del Chicago
BlackHawks ha affrontato i
Detroit Red Wings i quali si
sono imposti col punteggio
di 6-4 in una gara entusiamenta e piena di emozioni
che ha ripagato gli spettatori di una giornata grigia
con temperatura al di sotto
dello zero.
Lo scorso anno la classica
partita all'aperto si svolse a
Buffalo,New York (circa
150KM da Toronto) in uno
stadio di Football Americano tra i Buffalo Sabres ed
i Pittsburg Penguins.
Avendo riscosso grande
entusiasmi negli ultimi due
anni, tutte le squadre di
Hockey su Ghiaccio della
National Hockey League
stanno facendo a gara per
ospitere la classica partita
all'aperto il giorno di capodanno.
Prima o poi una gara di
Hockey su Ghiaccio sara'
disputata anche su qualche
pianeta extra terrestre.
INAUGURATO IL CENTRO
SPORTIVO AC MILAN
CANADA NELLA CITTA DI
VAUGHAN:
Nella citta' di Vaughan
presso l'incrocio di Weston
e Teston, e' stata inaugurato il palazzettto al coperto
dal Ac Milan Canada che
cura anche la scuola Milan
in Canada grazie alla
grande organizzazione italiana del Milano.
Ha ufficialmente inaugurato
la grande struttura Padre
Daniele Bertolo anche lui
5
grandissimo tifoso milanista
nonche' ex ottimo giocatore
di calcio.
Il palazzetto sportivo ha un
campo al coperto con erba
sintetica di 40m Largo e
100 m lungo che puo' essere diviso in 5 campetti di
calcio di 20 m x 40 m. ed
essendo multi funzionale
puo' ospitare anche gli altri
sport
come
Pallacanestro,Pallavolo,Aerobics, Yoga e Badmington.
Inoltre nell'edificio c'e' un
centro per ginnastica controllato dai medici, un ristorante ed un ampio salone
che puo' essere usato per
qualsiasi evento incluse
fiere e convegni.
Dal 27 al 29 di Marzo il palazzetto ospitera' una partita di calcio piu' lunga della
storia , ben 48 ore, per passare alla storia dei primati
Guiness.
Il ricavato della partita sara'
develuto in beneficenza per
agevolare la costruzione
del primo ospedale nella
citta' di Vaughan.
Un abbraccio a tutti dal Canada
A Rita e Franco Alonzi, che hanno fatto del loro negozio
un centro di cultura Italiana e di italianità
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IL MATRIMONIO E’ SEMPRE DI MODA
Uno dei provvedimenti più conosciuti del ventennio è il cosiddetto prestito matrimoniale, che non serviva solo a incoraggiare
la procreazione, ma a permettere agli sposi di avere dei soldi da
spendere, soldi con cui si acquistava qualche mobile o un corredo o altro.
Tali spese straordinarie davano vita ad un circuito virtuoso, che
attraverso i vari passaggi di mano facevano da moltiplicatore
con effetto a cascata.
Anche oggi il Matrimonio oltre che un fatto sociale è un fattore
economico di grande importanza ed è un notevole incentivo al
consumo.
Come in tutti i campi esistono degli specialisti della materia che
in pratica offrono “un matrimonio chiavi in mano”.
Nella nostra provincia un antesignano di tale professione è
Giancarlo Celli , patron dell’Agenzia “Nozze d’Autore”.
In previsione della stagione delle nozze che inizia con la Primavera, il nostro patron ha voluto organizzare una “SUMMA”
delle ultime tendenze in campo matrimoniale.
In un noto ristorante di Isola del Liri, il 1 marzo p.v., si potrà vivere una giornata full immersion nelle ultime tendenze in
campo di organizzazione matrimoniale.
Dalla mattina sarà possibile ammirare mobili e bomboniere,
viaggi di nozze e abiti, un parco macchine da soddisfare i palati
più fini.
Il clou della giornata, il pomeriggio con la sfilata degli abiti da
sposa di alcuni fra i più affermati atelier della nostra Provincia.
Bravo Giancarlo, classe, signorilità, qualità distinguono ogni tuo
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Vita Ciociara
consiglio, presentato con appropriato “phisic du role” dall’impareggiabile Ilaria Paolisso.
UNA GLORIA ITALIANA
La TAV sta creando notevoli imbarazzi a livello di equilibrio ambientale perché, per ottenere le velocità previste, è necessario
riproggettare i binari, allungare le curve, scavare gallerie.
Senza parlare dei capitali necessari.
Agli albori degli anni ’60, l’Italietta di allora si pose il problema di
aumentare almeno del 30% la velocità di alcuni treni, senza toccare i binari e senza investimenti per correggere la linea.
Il treno progettato è il famoso “PENDOLINO”.
Un treno che non temeva le curve, anzi le affrontava come un
motociclista inclinandosi a destra e a manca a secondo dell’andamento della curva.
L’idea luminosa fu di progettare un treno ad assetto variabile,
cioè che si inclinava fino ad 8 gradi per compensare la forza
centrifuga.
Il nome di questo capolavoro di disign e di meccanica è “PENDOLINO ETR 401 FIAT”
Ha percorso un numero improbabile di km e ha trasportato da
220.000 a 2 milioni di passeggeri l’anno.
Attualmente circola in 12 paesi e se ne stanno accaparrando la
licenza la Cina e la Russia.
Quando l’Italia pensava, studiava, rischiava e vinceva.
Vita Ciociara
Anno 5° - Febbraio 2009
IL FUTURISMO
Cento anni fa, Filippo Tommaso Marinetti pubblica
su Le Figaro il “Manifesto del Futurismo”.
Il movimento è prorompente perchè nasce con un
carattere di assoluta novità e la prepotenza delle novità autentiche.
Altra caratteristica che lo distingue da altri movimenti
artistici è la puntualità delle premesse teoriche e la
precisione del programma d’azione.
Il mondo moderno è dominato dai nuovi idoli tecnologici, elettricità, dinamismo, velocità, il Futurismo
prende atto della rivoluzione intervenuta e si fa alfiere di una crociata che sgombri il campo dai residui
del passato e esalti i nuovi valori.
L’arte futurista è liberata dalle regole e dalle formule,
è un’arte che vuole concretizzare il senso del sinamismo e della velocità, così come lo intuisce l’artista.
Eccessiva, dirompente, dissacrante, l’esaltazione del
tumulto, la perfezione dello schiaffo, del pugno,
l’esaltazione della guerra, paragonare una macchina
alla Venere di Samotracia, a tutto svantaggio di quest’ultima.
Rubare la luce, compenetrare i corpi, frammentare
le azioni, svincolarsi dalla forma per ricostruirla, rendere le emozioni attraverso le azioni.
Grande stagione, grande varietà di ricerche e di sperimentazioni, che hanno influenzato tutti i movimenti
successivi.
Marinetti, Boccioni, Carrà, Balla, Severini, Russolo,
Soffici, A.G. Bracaglia hanno dato all’Italia un Rinascimento al passo con i tempi.
VATICANO
Esattamente 50 anni fa, Papa Giovanni XXIII annunciava la convocazione del CONCILIO VATICANO II.
Evento di straordinaria importanza, per la scelta
fatta, e di grande valore per i temi che verranno trattati.
Un evento che è difficile collocare in un arco di tempo
definito, in quanto frutto di una elaborazione che
parte dal Pontificato di Pio XII e tiene conto dei contributi corali di tutta la chiesa.
Potremmo dare una definizione emblematica del
Concilio :
LA CHIESA E’ DI TUTTI E A TUTTI SONO CHIAMATI PER COSTRUIRLA NEL SUO DIVENIRE
TEMPORALE.
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COLPO DI FULMINE: UN FUOCO DI PAGLIA?
Sempre maggiore è il numero dei
single e di quanti, scottati da una
relazione lunga andata a finire
male, vivono in costante ricerca di
un nuovo compagno. Secondo un
recente sondaggio web l’ 84% degli
italiani crede alla possibilità di un
colpo di fulmine e ben il 58% di loro
crede che il colpo di fulmine possa
essere la base di un rapporto duraturo negli anni. La panacea sembra
proprio essere la freccia scoccata
all’improvviso da Cupido, per tanti
anni demonizzata ed ora cercata
con ossessione. Ogni favola vede
l’incontro con il principe e poi il matrimonio, nel mezzo un lungo corteggiamento che fa nascere
l’amore lentamente. Per anni ci
hanno insegnato che amore è
uguale a conoscenza perché si
amano le persone che si conoscono a fondo. Ora tutto sembra
cambiato. Il colpo di fulmine non è
più demonizzato come inizio di un
“fuoco di paglia”, destinato a spegnersi con la stessa rapidità con la
quale si era acceso. Dell’amore si
cercano passione e brivido, non
più complicità ed affidabilità. I tempi
OLEIFICIO - FRANTOIO
TO RT I
di Gaetano & figli snc
olio
Extravergine di oliva
S.Agostino
Via Casilina, 12 - Arce (Frosinone)
sono cambiati, tutto si è fatto veloce
ed il lungo corteggiamento non si
sa più cosa sia. In rapida crescita
sono le agenzie matrimoniali che
propongono molti incontri e la possibilità di conoscere numerose persone così come spopolano tutti i
blog su Internet che danno la possibilità di fare numerose conoscenze.
Più persone si conoscono più possibilità ci sono che scatti il colpo di
fulmine e non importa come ci si conosca. Ogni occasione sembra essere quella giusta: ci sono crociere
per single, alberghi o feste con accesso limitato ai soli single….
Ogni occasione mancata porta,
però, con sé un senso di sconfitta
che si ripete ogni volta si ricorra a
questi incontri di massa portandoci
a concentrarci solo su noi stessi e
su come renderci più belli agli occhi
degli altri. Ma se, invece, ci lasciassimo stupire da chi ci sta accanto
quotidianamente e ci apprezza
anche se noi siamo concentrati su
altro?
Antonella Reale
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Anno 5° - Febbraio 2009
Vita Ciociara
Don Americo Tanzi.
Una vita al servizio della Chiesa
Lo scorso 23 ottobre è venuto a mancare, Don Americo Tanzi, parroco
emerito di San Giovanni Incarico. Di lì
a poco avrebbe festeggiato il suo 96°
compleanno. Una vita intera al servizio della Chiesa e del prossimo.
Americo Tanzi nasce a San Giovanni
Incarico l’11 novembre 1912 da Pietrangelo e Giacinta Mollo.
Intorno ai dodici anni entra in seminario presso la Congregazione del SS.
Redentore a Scifelli (Veroli). Prosegue gli studi teologici al seminario
maggiore di Cortona (Ar). Qui il 31 ottobre 1937 viene ordinato sacerdote
e l’1 novembre celebra il suo primo
sacrificio eucaristico.
Iniziata per l’Italia la tragedia bellica,
Don Americo viene chiamato come
cappellano militare nel 1941 e inviato
in Africa Settentrionale.
All’inizio del 1942 il sacerdote è destinato al 7° Reggimento Bersaglieri
Don Americo, in divisa,
giovane cappellano militare
(uno dei quattro di stanza in Africa) costituito da tre battaglioni agli ordini del colonnello Ugo Scirocco.
Sono migliaia i giovani, strappati alle loro
famiglie, lontani da casa e smarriti, di cui
egli è il sostegno spirituale in quei tragici
momenti.
Don Americo è insieme a loro nelle leggendarie battaglie di Tobruk (Libia) e
Marsa Matruk (Egitto); è vicino a quei ragazzi anche nei terribili mesi della battaglia di El Alamein (Egitto).
I soldati italiani riuscirono a resistere eroicamente a prezzo di perdite enormi, ma
alla fine il preponderante dispiegamento
alleato, portò l’inevitabile sconfitta del novembre 1942.
In quella confusione di sangue e onore,
Don Americo scelse un sito per iniziare a
inumare pietosamente i suoi compagni:
proprio nel luogo da lui scelto, la celebre
Quota 33, sorgerà il grande Sacrario Mausoleo organizzato da Paolo Caccia
Dominioni dopo la guerra.
Alla resa italo tedesca avvenuta a Tunisi il
12 maggio 1943, il giovane sacerdote
viene fatto prigioniero dagli inglesi. Anche
loro rimangono colpiti dallo spirito di servizio
e di amore verso il prossimo che lo anima, e
lo destinano prima all’assistenza spirituale
dei prigionieri ricoverati nell’ospedale militare di Saint Joseph de Thibar in Tunisia, poi
a quella di tutti i prigionieri italiani nei campi
di Biserta (Tunisia).
Alla fine del ’44 Don Americo torna in Italia,
a Caserta e Maddaloni, con l’Esercito di Liberazione Italiano.
Al termine del conflitto, con bolla pontificia,
per causa di guerra, ottiene la esclaustrazione perpetua alla fine del 1945, divenendo
Vita Ciociara
sacerdote secolare e parroco di Torano presso Rieti,
dove rimane fino al 1951. Comincia così, nell’affidamento al Signore, la sua nuova esperienza di parroco, ma non dimenticherà mai le giovani vite dei
suoi commilitoni stroncate dalla furia bellica: tornerà
ad El Alamein, insieme ai sopravvissuti, in pellegrinaggio, molte altre volte nel corso degli anni e nel
2003 si adopererà perché proprio nel suo paese natale venga intitolata una via a tutti i caduti di El Alamein.
Nel biennio 1951-52 è a Balsorano. Il 21 ottobre
1952 con bolla pontificia firmata dal Cardinal Tedeschini, gli viene affidata la parrocchia della Santissima Annunziata di Pontecorvo dove rimarrà fino al
1976.
In questo comune duramente provato dalla guerra,
Don Americo svolge una intensa attività pastorale,
con un’attenzione particolare alle problematiche
della ricostruzione morale e materiale del territorio,
e questo suo impegno viene sostenuto a livello diocesano: nel 1955 Mons. Biagio Musto, vescovo di
Sora, Aquino e Pontecorvo gli conferisce la presidenza dell’Opera Diocesana Assistenza per tutta la
zona di Pontecorvo.
Egli si prodiga per i bambini, i giovani, le famiglie bi-
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Il Sacrario italiano di El Alamein
sognose, organizza colonie estive
per i ragazzi del luogo, usufruendo
della collaborazione di assistenti sociali; il sacerdote instancabilmente
promuove, organizza, segue ogni attività benefica, fin nei minimi particolari, e,
nel frattempo, imprime grande impulso all’attività catechetica ed educativa sia in parrocchia che presso le
scuole nelle quali svolgerà opera di
insegnamento. La stima e l’affetto dei
parrocchiani e del Vescovo aumentano sempre più nei confronti di Don
Americo, che diviene amministratore
della diocesi di Pontecorvo.
Nel 1976, a 64 anni dopo tanto
tempo dedicato alla crescita spirituale dei fedeli pontecorvesi, viene
inviato nel suo paese di nascita, San
Giovanni Incarico.
Qui porta tutta la sua esperienza di
pastore di anime e cura particolarmente il settore della catechesi e
della comunicazione, fondando un
giornale parrocchiale, Il Focolare, di
approfondimento culturale, religioso,
sociale che porterà avanti battaglie di
grande valore morale, come quella
contro l’aborto, un’esperienza editoriale che rimane, sia per la passione
che animava i collaboratori, sia per
l’interesse suscitato, unica nella storia di San Giovanni Incarico.
Profonde il suo impegno anche nell’abbellimento e ristrutturazione dei
luoghi di culto, come la risistemazione del presbiterio nella chiesa parrocchiale e la collocazione, nel
battistero della stessa chiesa, dello
splendido dipinto “Il Battesimo di
Gesù” opera del maestro Don Secondo Falciola, di Miazzina (Verbania), che donò la grande tela
all’amico parroco.
Don Americo ha guidato la parrocchia di San Giovanni Incarico fino al
1994, anno in cui diviene parroco
emerito, ma lungi dal riposarsi, ha
continuato a collaborare con i sacerdoti che si sono succeduti in questo
periodo, sia per le confessioni, sia
per le celebrazioni eucaristiche, fino
a quando il Signore non lo ha chiamato a sé, dopo 71 anni di vita consacrata, durante la quale, nella sua
umanità, ha saputo essere segno visibile del Cristo, annunciatore della
Parola, testimone credibile di Speranza.
Marco Sbardella
10
Anno 5° - Febbraio 2009
Vita Ciociara
L’anniversario: HA DA VENI’ BAFFONE!
Quelli con i capelli brizzolati ricorderanno
questa frase ripetuta all’infinito, con il significato per alcuni di prossimo riscatto, per
altri annuncio di immane rovina.
Ma chi era Baffone?
Al secolo Joseph Dzugashvili, nacque a Tiblisi nel 1879 e fu soprannominato Stalin,
da stal, come dire l’uomo d’acciaio.
Nato e cresciuto in un clima di violenza, il
padre alcolizzato lo picchiava fino a farlo
orinare sangue, negli anni del seminario
ortodosso dovette difendersi dalle violenze
codificate e dalle violenze gratuite, imparò
presto ad opporre violenza a violenza e a
questo deve il soprannome con cui passerà alla storia.
Agli albori del ‘900, il giovane di bell’aspetto viene espulso dal seminario perché sospettato di idee rivoluzionarie in una
Russia dove nascevano i primi fermenti so-
ciali.
Dal seminario sarà fortemente
influenzato: la necessità della
violenza, il sospetto sistematico,
il dogmatismo e la mancanza di
fiducia nel prossimo.
Sembra accertato che fece
parte dell’Okrana, la polizia segreta zarista, ma solo per poter
delinquere senza incorrere nei
rigori della legge.
La sua natura violenta, insofferente e avventurosa lo porta a
legarsi all’ala massimalista dei
socialisti, i “bolscevichi”, dalla
parola “bolsce”, che significa
maggioritari, ad indicare coloro i
quali avevano vinto il Congresso
del partito a danno dei menscevichi , cioè i minoritari.
Cresce il suo ruolo all’interno
della nomenclatura, tra arresti e
esilio fino al ritorno a San Pietroburgo e a Mosca in piena rivoluzione.
Conquista la fiducia di Lenin,
che lo definiva “quel giorgiano
meraviglioso”, anche se non era
amato, in questo ripagati, da
molti dirigenti comunisti.
Alla morte di Lenin, che nel suo
testamento cercherà di evitare
che il partito cadesse nelle mani
del giorgiano, Stalin, usando i
mezzi leciti e illeciti, tra violenze,
promesse e perpretate, viene
nominato Segretario del PCUS
e Capo dello Stato.
La Russia pagherà questa
scelta con milioni di vittime, nei
Gulag e nelle prigioni di triste
memoria quale la Lubianka di
Mosca.
Per primi vennero colpiti i vecchi
sovietici Trotzky, Kamenev, Zinoviev, Voronsky, Cicerin fino ad
Via S.Altissimo 27 Carnello di Arpino (FR)
Tel.0776869807
arivare alle purghe degli anni ’30 che decimarono gli ufficiali dell’Armata Rossa e l’Intellighenzia.
Una dittatura fra le peggiori della storia, tra assassini, violenze, arbitri e sradicamento di interi
popoli, con un numero di morti certamente di difficile calcolo, forse fra i 14 e i 20 milioni.
Il nome di Stalin diviene punto di riferimento e di
speranza nel corso della seconda guerra mondiale, quando le Armate Sovietiche tennero testa
all’invasione nazista e il nome del dittatore russo,
per ragioni di propaganda, fu magnificato anche
sulla stampa del mondo libero.
Nel dopoguerra, tutti i movimenti di
“liberazione”lo indicavano come la speranza dei
popoli per un riscatto sociale, anche se in Russia
e nei paesi satelliti i Gulag soffocavano ogni anelito di giustizia e di libertà.
Tale era la suggestione suscitata dalla “leggenda” di Stalin, che la sua morte nel 1953 provoca uno choc in tutti i militanti e la sua
sanguinosa eredità continua a prosperare fino all’annuncio di Krutchov, che mostrò al mondo il
sangue e il pianto degli allori di Stalin.
L’uomo che prometteva il Paradiso in terra, riuscì solo a realizzare l’anticamera dell’Inferno.
Rodolfo Damiani
Vita Ciociara
La Stagione 2009 delle grandi
premiazioni è iniziata! Ad inaugurarla ufficialmente sono stati
i Golden Globes Awards, arrivati alla 66° edizione. Non
sarà importante come la Notte
degli Oscar, ma la serata dei
Golden Globes è sempre
emozionante e anticipa quali
saranno i film protagonisti dell'anno. La serata dell 11 gennaio 2009 a Los Angeles si è
aperta con un Red Carpet
degno di nota, all'insegna dell'amore, infatti molte coppie vip
si sono mostrate mano nella
mano e con abiti favolosi,
c'erano Brad Pitt e la Jolie,
Aston Kuchner e Demi Moore,
Byoncè e Jay Z. Inoltre il famoso tappeto ci ha regalato
un inedito Alec Baldwin impegnato a fare palloni con le Big
Babol e una cotonatissima
Drew Barrymore fasciata da
uno splendido Dior. Prima di
elencare i vincitori della serata
La bella Demi Moore
Anno 5° - Febbraio 2009
volevo dedicare due righe ai
Razzie Awards, i premi al cinema peggiore dell'anno,
sono molto temuti dagli attori e
dai registi e sono giunti alla
29° edizione nonostante le
Star non vadano mai a ritirare
il premio. Quest'anno in nomination ai Razzie c'erano Indiana Jones 4 e High School
Musical 3 candidati come peggior sequel del 2008, Zac
Efron e Tom Cruise come peggior attori, Paris Hilton e Jessica Alba come peggior attrice
e molti altri ancora. Ritornando
a parlare di premi ben accetti
questi sono una parte dei vincitori ai Globi D'Oro: premiato
come miglior film “ The Millionaire” di Danny Boyle; miglior
attore Mickey Rourke in “The
wrestler”; miglior attrice Kate
Winslet; c'era molta attesa e
commozione quando è stato
assegnato il premio per miglior
attore non protagonista al defunto Heath Ledger, per la sua
indimenticabile interpretazione
ne “Il cavaliere oscuro”. L'Italia
aspettava con ansia la premiazione della categoria miglior
film straniero, infatti Gomorra
era dato come favorito, purtroppo(per l'Italia) il premio è
andato al film Valzer con Bashir, doppia delusione per il regista di Gomorra, infatti il film
non è stato candidato all'Oscar. Io aspetterò con la
stessa emozione gli Academy
Awards, passerò un'altra notte
insonne in attesa del red car-
Via Marsicana, 135 03039 SORA (FR)
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11
pet e della premiazione più importante dell'anno.
I FILM DI FEBBRAIO
ITALIANS: Giovanni Veronesi
con il suo ultimo film ci racconta usi e costumi degli italiani, visti dall'interno e
osservati con occhi critici, Veronesi ci mostra gli italiani
come appaiono all'estero.
Come in Manuale d'amore e
Manuale d'amore 2 il regista ci
propone un film a episodi, nel
primo episodio la nuova coppia
formata da Sergio Castellitto e
Riccardo Scamarcio è alle
prese con un carico di Ferrari
abusive, i due attori sono diretti
negli Emirati Arabi per rivendere le auto e con i soldi incassati dedicarsi alla beneficenza.
Veronesi in questo primo episodio non ha voluto raccontare
gli italiani solo come furbi e un
po' cafoni ma ha sottolineato le
loro sfaccettature, c'è una
scena che il regista ha dichiarato di preferire ed è quella in
cui Castellitto è fermo per fare
pipì nel bel mezzo del deserto
e inizia a filosofeggiare sulla
vita, dice che in Italia se a 40
anni non hai un bel mutuo sulle
spalle a crearti problemi sei
out, quindi il personaggio è
rozzo ma anche poeta della
vita. Nel secondo episodio
Carlo Verdone è un dentista
benestante, poco soddisfatto
della sua vita e depresso, durante un viaggio a San Pietroburgo diventa vittima del racket
erotico, inizialmente spaventato sarà piacevolmente sorpreso dal destino, infatti la sua
vita cambierà quando si imbatte in un orfanotrofio sperduto dove scoprirà molta
sofferenza
e
soprattutto
grande amore. CURIOSITA': Il
titolo Italians è preso in prestito
dal sito e dai libri di Beppe Severgnini.
Il regista Giovanni Veronesi
più importanti secondo il mio
modesto parere.
ROST/NIXON : Regia di Ron
Howard, il film è tratto dall'omonima commedia di Peter
Morgan. Siamo nel 1977 e l'ex
presidente Richard Nixon dopo
aver dato le dimissioni in seguito allo scandalo del Watergate rilasciò una famosa
intervista a David Frost. Nixon
ammise per la prima volta i
suoi sbagli e la sua inadeguatezza.
TUTTI INSIEME INEVITABILMENTE : Regia di S. Gordon.
Divertente commedia Ambientata nel periodo natalizio racconta le avventure di due
giovani che come ogni anno
scappano dalla loro città per
non trascorrere le vacanze assieme alle loro famiglie, purtroppo i loro voli saranno
cancellati e saranno costretti a
passare 4 differenti natali.
HOW TO LOSE FRIENDS
AND ALIENATE PEOPLE : Il
giornalista inglese Young viene
assunto da una rivista con
sede a New York. Purtroppo
Sidney non è adatto ad una
vita glamour e fin dal primo
giorno di lavoro ne combina di
tutti i colori: irrita i colleghi,
porta una spogliarellista in redazione per fare uno scherzo
ma sceglie il momento meno
adatto. Come se non bastasse
Il mese di febbraio è ricco di in campo sentimentale va annovità cinematografiche, ho cora peggio.
quindi deciso di segnalarvi le
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Anno 5° - Febbraio 2009
Vita Ciociara
A GE NDI
Associazione Genitori dei Disabili
Riprendiamoci il futuro dei nostri figli
Attenti che ci sono le elezioni e si riavvicina il tempo delle promesse
Il 2009 si appresta ad essere ricordato come l’anno di
una delle più gravi crisi economiche che ci si sia trovati ad affrontare in questi ultimi anni. Inevitabilmente,
come sempre, crisi o non crisi, chi ne farà le spese e
ne subirà le coseguenze più dure saranno le fasce
deboli della popolazione: gli anziani, le famiglie in situazione di disagio economico e sociale e tra questi
sicuramente i disabili saranno tra i più colpiti. I tagli
alla sanità, alla scuola ed al sociale inevitabilmente
ricadranno sui disabili e sulle loro famiglie; e nel nostro territorio, quello dei ventisette Comuni del Distretto C, le conseguenze per molti saranno
drammatiche. Già adesso la situazione è critica e le
risorse non bastano nemmeno a far fronte ai casi più
difficili. Siamo sicuri che, come già scritto in altri precedenti articoli, il brano che scalerà la Hit Parade dei
più sentiti sarà “ Signori non c’è una Lira”, musica, parole ed arrangiamento dei nostri Politicanti ed Amministratori. Parlando con i genitori emerge, ora più che
mai, la preoccupazione e l’angoscia per il futuro dei
loro figli disabili. Preoccupazione ed angoscia, certo,
ma anche la consapevolezza che non ci si può rassegnare a questo stato di cose e che è giunto il momento di chiamare alle proprie responsabilità chi ci
amministra ed è stato preposto a tutelare la salute ed
i diritti dei nostri figli.
Mai come ora è il momento
di far sentire la nostra
voce, di partecipare alle
decisioni ed alle scelte
degli interventi da mettere
in campo nel sociale. La
legge 328/00 che ha istituito i Distretti Socio-Sanitari, dà ai cittadini, tramite
le associazione di riferimento, la possibilità di
avere peso nelle decisioni
da prendere e nella verifica
degli interventi previsti nel
Piano di Zona. E’ ora per le
Associazioni che operano
nel Sociale di riappropriarsi
pienamente e fattivamente
di questa prerogativa attraverso un azione propositiva
e collaborativa con Enti ed
Istituzioni e nel contempo
vigilando e tutelando i diritti
di quei cittadini che vivono
situazioni di disagio sociale.
E’ ORA DI RIPRENDERE
IL FUTURO DEI NOSTRI
FIGLI NELLE NOSTRE
MANI!
E’ ora di toglierlo dalle mani
di chi fino ad ora è stato insensibile ed incapace di
soddisfare i loro bisogni, di
salvaguardare i loro diritti
più elementari, di rispettare
la loro dignità e di garantire
loro un futuro sereno e dignitoso. E’ ora di condizionare e controllare chi
amministra il sociale sul
nostro territorio facendo dei
disabili, delle loro famiglie e di tutti coloro
che vivono un disagio, non il fine del loro
operatoma il mezzo per realizzare le loro
aspirazioni, a volte estranee alla missione
dell’ente.! E’ ora di toglierlo dalle mani di
chi sbandiera sui vari quotidiani il merito
di finanziamenti destinati al sociale di cui
spesso è arduo sapere l’impiego reale. E’
ora di toglierlo dalle mani di chi ha trasformato i nostri diritti in favori. E’ giunto il
momento, sia come genitori che come Associazioni, di chiedere a costoro ragione
del loro operato, di far valere le nostre ragioni nelle sedi opportune perché è ora
che questi personaggi la finiscano di autoreferenziarsi e di autoincensarsi sui
quotidiani e sulle TV locali e nelle sedi
istituzionali. E’ ora di dire basta al teatrino
delle promesse che inevitabilmente,
come nelle passate elezioni, anche
quest’anno, tra qualche giorno, inizierà
con l’avvicinarsi della tornata elettorale di
giugno. Nessuno deve più permettersi di
prenderci in giro con roboanti promesse
e di fare campagna elettorale sulla pelle
dei nostri figli. Ci sono genitori che da una
vita, e parliamo di venti, trenta ed anche
quaranta anni e più, chiedono di veder
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SALDI... SALDI... SALDI ED ALTRO
Vita Ciociara
realizzare nel nostro territorio delle strutture che accolgano i loro figli dopo la
loro morte e cosa hanno ottenuto? Una
valanga di promesse ad ogni campagna
elettorale ed intanto i loro figli sono cresciuti, loro sono invecchiati e non sanno
più a che Santo rivolgersi.
Noi invece, come Agendi, vogliamo rivolgerci a quegli Amministratori, come per
esempio quelli dei Comuni e quelli dell’Aipes, con cui durante questi ultimi anni
abbiamo collaborato, abbiamo condiviso
progetti, abbiamo discusso regolamenti,
vagliato nuovi punteggi per le graduato-
NECROLOGIO
Anno 5° - Febbraio 2009
rie, ecc. con cui molte volte ci siamo
scontrati anche duramente ma, che
quando siamo stati capaci di sederci intorno ad un tavolo con la volontà di trovare scelte e soluzioni condivise,
abbiamo ottenuto risultati più che soddisfacenti. Due esempi per tutti: il Progetto
“Coltiviamo la Solidarietà” in collaborazione con l’Assessore alla Pubblica
Istruzione del Comune di Sora ed i nuovi
parametri di accesso ai benefici della
Legge 162/98, ora più attinenti alle linee
guida dettate dalla Regione, condivisi
con i responsabili dell’Aipes. Vogliamo
L’Amico Vincenzo ci ha lasciati.
Ha chiuso la sua fucina terrena,
per andare a lavorare nella fucina del Signore.
Il Signore ama circondarsi dei migliori, e Vincenzo era un buono
tra i buoni ed era un bravo tra i
bravi.
Siate certi, anche se non lo vediamo materialmente, è tra noi,
per il suo ricordo scolpito come
un cammeo nella nostra mente,
per quello che ha realizzato nella
vita, perché, chi lo amava, sente
nelle sue orecchie Vincenzo che
parla, guida, consiglia.
13
continuare a collaborare ma vogliamo
tornare ad essere arbitri del futuro dei
nostri figli e non saremo più disposti ad
accettare compromessi e soluzioni lesive dei loro diritti e della loro e nostra
dignità. Siamo disposti a collaborare con
tutti ed anche, se sarà necessario, a
condividere delle scelte impopolari; ma
non siamo più disposti a tollerare che i
nostri diritti siano calpestati. Politici: occhio alla penna
Giulio De Gasperis
[email protected]
Soprattutto ci attende, quando
anche noi saremo chiamati, nella
Patria Celeste.
Il suo Viaggio al Padre lascia un
vuoto incolmabile e il dolore cocente della moglie Lina, del papà
Rico, della mamma Peppina,
delle figlie Angela e Federica, dei
Fratelli Domenico, Lucia e Francesca.
Tutta la contrada della Valpara,
piange il suo fabbro, piange
l’amico, piange il cristiano, nell’attesa che si compia la Beata
Speranza.
Sora - Via Sant’Amasio, 16 Tel. 0776.821069 - Fax 0776.820621
14
Anno 5° - Febbraio 2009
Vita Ciociara
L’Oroscopo by Giusy Gismondi
ARIETE
21 marzo 20 aprile
Dovrai rivedere le decisioni prese lo scorso
mese, soprattutto quelle che riguardano la tua sfera affettiva. In ambito lavorativo,
parecchie
delle
tue
aspettative hanno ottime opportunità di
essere soddisfatte. Un consiglio: non
demordere.
LEONE
23 luglio 23 agosto
In questo mese gli Astri ti
suggeriscono di controllare la tua impulsività e di mostrarti
saldo e determinato. In ambito affettivo,
dovrai essere perseverante e tenace affinche' la tua partner ti ascolti. A fine
mese, ti sarà annunciata una buona notizia che attendevi da tempo.
S A G I T TA R I O
23 novembre 21 dicembre
Il tuo intimo ti suggerisce
le cose giuste e farai delle
attente analisi su tutto cio' che ti circonda. In ambito lavorativo, sarai puntiglioso nei confronti di un collega. In
ambito affettivo, cercherai di rimediare
ad alcune mancanze nei suoi confronti.
TO R O
21 aprile 20 maggio
Conquisterai la fiducia
delle persone che ti circondano in ambito lavorativo, rendendoti disponibile alle loro necessita'. In
ambito affettivo, troncherai sul nascere una situazione che non ti soddisfa pienamente. Un consiglio: non
essere troppo permaloso.
VERGINE
24 agosto 22 settembre
GEMELLI
21 maggio 21 giugno
Sara' difficile non assecondare le necessita'
della partner perche' lei sapra' come
convincerti. In ambito lavorativo, curerai meglio i tuoi interessi e riuscirai ad
affrontare gli impegni con molta grinta.
Un consiglio: non essere brontolone.
BILANCIA
23 settembre 22 ottobre
Desiderio di nuovo, di
inedito, ma soprattutto di
non vissuto: oggi sara' questo il tuo
motto e non sara' facile per chi ti circonda assecondare le tue aspirazioni,
soprattutto in ambito affettivo! In ambito
lavorativo, ti sara' richiesto maggiore
impegno.
Un piccolo disappunto in
ambito affettivo, forse un
bisticcio con la partner, ti fara' desiderare di stare da solo. In ambito lavorativo, ritroverai la tua voglia di fare e chi
ti circonda ne sara' compiaciuto. Un
consiglio: non dire cose che non
pensi.
CAPRICORNO
22 dicembre 20 gennaio
ACQUARIO
21 gennaio 19 febbraio
Il clima risulta essere un
po' difficile ma le opportunita' a tua disposizione sono davvero ottime. In ambito lavorativo, avrai un
susseguirsi di soddisfazioni. In ambito affettivo, e' probabile una nuova storia. Un
consiglio: non cambiare programmi.
Non dovrai prendertela
se gli impegni saranno
veramente tanti, perche' ti daranno
grande soddisfazione in futuro. In ambito
lavorativo, le dure prove saranno vinte.
In ambito affettivo, dovrai evitare di metterti al centro dell'attenzione.
CANCRO
22 giugno 22 luglio
Il tuo modo di comunicare le tue aspirazioni
affascinera' e conquistera' anche gli
scettici. In ambito lavorativo, un impegno imprevisto ma molto importante ti
fara' rimandare gli svaghi. In ambito
affettivo, dovrai smussare la sua spigolosita'
SCORPIONE
23 ottobre 22 novembre
Un tuo modo di fare particolarmente impulsivo potrebbe farti dire cose che forse non pensi
realmente, fai attenzione a non essere
brusco con le persone che ami! In ambito
lavorativo, una sorpresa piacevole ti dara'
la carica e la grinta necessarie per procedere sempre meglio.
PESCI
20 febbraio 20 marzo
Gli Astri ti consigliano di
non reagire ad una provocazione che ti arrivera' in ambito professionale, aspetta con pazienza gli
eventi e vedrai che risolverai ogni cosa.
In ambito affettivo, deciderai di cambiare
il tuo modo di rapportarti con lei/lui per
evitare litigi.
Vita Ciociara
Anno 5° - Febbraio 2009
15
LOURDES 11 FEBBRAIO 1858 - 11 FEBBRAIO 2009
Parlare di Lourdes non è mai convenzionale o ripetitivo e non si può certo dire
che manchino nuovi spunti o non si scoprano interessanti novità storiche. Numerosissimi sono stati nel corso degli
anni i libri su Lourdes con risultati diversi,
divisi tra chi ha approfondito e arricchito
la ricerca storica, e la lettura del messaggio dalla Vergine e chi invece ha cercato un approccio meramente popolare
per non dire commerciale.
Un grosso impulso alla ricerca e allo studio di aspetti e temi specifici sulle apparizioni
è venuto direttamente dal
Santuario che annualmente con un proprio tema pastorale indirizza le meditazioni e le riflessioni del pellegrinaggio
organizzato e guidato.
La roccia, l’acqua. La riconciliazione, il
giubileo solo per ricordare gli ultimi temi
pastorali. Tutto questo rende il messaggio di Lourdes ancora più vicino a noi,
più presente nella nostra vita, più moderno direbbe qualcuno. Alla base vi è la
volontà di dare una risposta ad una domanda pressante: cosa può dare Lourdes all’uomo di oggi, così secolarizzato,
teso al benessere, negazionista, cioè
egoista,ebrio nella propria solitudine e
non disposto ad accettare limiti e tantomeno divieti.
Lo scorso 10 febbraio partecipavo a
Lourdes alla solenne celebrazione, al
termine della fiaccolata, della veglia in ricordo della prima apparizione ,mi hanno
colpito alcune parole del Vescovo di
Lourdes “la sera del 10 febbraio del
1858 nel misero alloggio del Cachot la
povertà della famiglia Soubirous era
estrema, una poverissima cena e un piccolo fuoco per alleviare umidità e
freddo.Inconsapevoli dell’incontro e della
prova che li attendeva”.
Ultimi tra gli ultimi, in una vita contraddistinta da una inesorabile discesa di posizioni sociali, dal Benessere di mugnaio
alla completa rovina, fino alla pietà di un
alloggio in una stanza troppo malsana
per essere usata come carcere e di appena 15 metriquadrati. Una famiglia
composta da sei persone, unita, mai disperata ma sempre cementata dalla preghiera.
“Era un giovedì quel 11 febbraio del
1858” inizia così il racconto che Padre
Renè Laurentin uno dei massimi studiosi su Lourdes, con la sua estrema
semplicità e osservanza storica basata
sulle testimonianze di Bernadetta e dei
presenti.” Ore nove del mattino. La mattina piovosa avvolge l’oscurità il “cachot”
(la cella) dell’antica prigione, l’ultimo rifugio dei Soubirous che sono stati scacciati da ogni luogo.
- Dio mio, non c’è più legna! – esclama
Benedetta
- E quella che abbiamo raccolto ieri? –
protesta Toilette.
Difatti, c’era andata con la madre, il
giorno prima, alle quattro del mattino, ma
la fascina era stata venduta per sei soldi,
per comperare il pane. Oggi vuole andarci anche Bernadette con la sorella e
l’amica, la mamma è titubante l’ invita a
coprirsi e a non bagnarsi visto le sue frequenti crisi d’asma.
E’ un <<cappuccio bianco.. rattoppato>>, scolorito, <<comperato da un rivenditore>> sulla piazza della chiesa. Si
spingono la dove il Gave si unisce al canale del mulino.
Il costone roccioso si erge a una decina
di metri, dall’altro lato scavato alla base
da quella grotta che non hanno mai
vista, là sotto ci sono legni secchi e
ossa. Le due ragazze tolti gli zoccoli attraversano il canale ma questo per Bernadetta è un grosso problema, le è stato
raccomandato di non prendere freddo ha
persino le calze vero lusso sconosciuto
al resto della famiglia. Ma alla fine non
le resta che scalzarsi ed è allora che ini-
zia tutto, una folata un colpo di vento, Bernadetta volta la testa dal lato del gave di
fronte alla grotta, continua a scalzarsi ma di
ancora lo stesso rumore alza la testa di
nuovo verso la grotta sul lato destro alla
base di un anfratto a forma di nicchia si agita
dolcemente un cespuglio di lunghi rovi.
Quella oscura cavità si illumina, in quella
luce un sorriso, un gesto di accoglienza, e
una giovane vestita di bianco.
La giovane della roccia si fa il segno della
croce ed inizia la recita del rosario seguita
da una Bernadetta all’inizio impaurita. Al termine del rosario scompare, la grotta è di
nuova scura, il cielo grigio, ma Bernadetta
non è piu’ la stessa.”
Con questa semplicità inizia la storia di Lourdes, della sua unicità.
Avremo tre modi di parlare del tema del 2009
incentrato su Bernadette e ne parleremo dividendolo in tre fasi :il periodo precedente
alle apparizioni, il periodo delle apparizioni e
successivo a Lourdes, ed infine il periodo a
Nevers fino alla morte .
In ultimo vi ricordo che anche quest’anno a
luglio dal 12 al 18 la diocesi di Sora Aquino
e Pontecorvo, sarà in pellegrinaggio a Lourdes guidata dal proprio vescovo Luca.
Giorgio Marcelli.
BAR - TABACCHI
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16
Anno 5° - Febbraio 2009
Vita Ciociara
Il terremoto marsicano-sorano del 1915
Lo scorso 13 gennaio è stato ricordato il novantaquattresimo anniversario del sisma marsicano-sorano di mercoledì 13 gennaio 1915. Si
trattò di un’immane catastrofe, che mise in ginocchio la Marsica e le zone finitime, fino al Sorano ed alla Media Valle del Liri: un sordo boato,
poco prima delle 8 a.m., dalle viscere della terra
scuoteva queste amene, popolose ed industri
terre. Le pareti delle case ondeggiavano sinistramente, dai vetri partiva uno stridìo macabro
che non lasciava presagire altro che l’annullamento. I manufatti dell’uomo erano piegati da
una forza orribile, terrificante e spaventosa, da
questa catastrofe naturale, scaturita dalle viscere della terra.
Della macabra contabilità di danni a persone e
cose si è sempre parlato. I circa seicento morti
ed il migliaio di feriti portarono dolore in tutte le
famiglie sorane. Gravemente danneggiata la
chiesa di Santa Restituta, danni subì anche
quella di San Domenico e riportarono ferite abbastanza gravi le chiese di San Bartolomeo e
San Francesco; si salvò la Cattedrale che, per
ironia della sorte, esattamente un anno dopo fu
devastata da un terribile incendio.
Molte costruzioni nel centro urbano furono distrutte. La tremenda scossa cancellò per sempre: l’ospedale, che allora era posizionato di
fronte al Palazzo Baronio; il nosocomio fu poi ricostruito nella zona San Giuliano. Anche il Convento di Santa Chiara fu squassato dalla forza
del cataclisma; identica sorte per molte costruzioni nella zona prossima al vecchio tempio dedicato a Santa Restituta.
Lunga e complessa, fu l’operosa ricostruzione.
La chiesa di Santa Restituta risorse a breve distanza, dopo tredici anni ed inaugurata il 21
maggio 1928. San Domenico fu interessato da
numerosi interventi, che, oltre alla facciata, sistemarono anche la copertura ed il pavimento.
Anche San Francesco ebbe il tetto rovinato; se
San Bartolomeo si salvò dalla distruzione totale,
ebbe però la facciata amputata qualche anno
dopo per la realizzazione del corso dei Volsci.
Molte furono le case ed i palazzi crollati, tanto
che la città fu ricostruita secondo nuove linee di
sviluppo, rispetto a quelle presisma.
Numerosi i giornalisti che riferirono la cronaca del disastro. Per puri motivi di spazio
non possiamo riportare i pezzi pubblicati sul
“Corriere della Sera” “Il Giornale d’Italia”, “La
Tribuna”.
Ma ci limitiamo a segnalare che, tra gli articolisti, corrispondente d’eccezione fu nella città
lirina Umberto De Sica, genitore del più famoso Vittorio, Domenico, Stanislao, Gaetano, Sorano De Sica, Attore e Regista. I
genitori dell’eccelso De Sica erano appunto
Teresa Manfredi ed Umberto De Sica; nativo
di Cagliari, impiegato della sede sorana della
Banca d’Italia, Umberto collaborò anche ad
un mensile locale, "La Voce del Liri", pubblicato dal 1909 al 1915; firmava i suoi articoli
con lo pseudonimo Caside ottenuto leggendo le sillabe del suo cognome da destra
verso sinistra.
Insomma, ogni anno, ormai, ricordiamo questo nefasto evento, che, nel secolo scorso,
uccise tanti nostri progenitori. A titolo esemplificativo, vogliamo ricordare l’iniziativa di
commemorazione tenutasi quattro anni fa, in
occasione del novantesimo anniversario, a
cura del L.I.O.N.S. (Liberty,
Intelligence Our Nation’s Safety) Sora.
Per quanto riguarda l’aspetto
scientifico, il Sorano è una
zona geologica caratterizzata
da una forte sismicità, ed i terremoti hanno sempre interessato la nostra città; il più
antico sisma di cui si hanno
notizie certe risale al 9 settembre 1349 ed ebbe come
epicentro Montecassino; Sora
ne fu quasi completamente
distrutta. Un altro movimento
tellurico assai disastroso si
verificò nel dicembre 1456,
poi nel 1593, ed un altro ancora, molto forte, avvenne il
24 luglio 1654; distrusse
anche la Basilica di Santa Restituta. Altro grave sconvolgimento si è avuto il 5 giugno
1688, e poi, abbastanza vicini
temporalmente, nel 1777,
1857, 1873, 1874, 1891,
1915, 1922, 14 giugno e 23
novembre 1980, 7 e 11 maggio 1984.
ORTOMEDICAL
di Tatangelo Maria Grazia
ORTOPEDIA & SANITARIA
plantari con diagnosi computerizzata
Convenzioni A.S.L.
Piazza Risorgimento, 14 Sora (FR)
Tel/Fax 0776-833614 eMal. [email protected]
Vita Ciociara
Anno 5° - Febbraio 2009
17
Il lotto per voi da Gigi & Totò
Possiamo azzardare un’ipotesi, secondo cui il sisma del
13 gennaio 1915, il più disastroso fra quelli recenti, fu il
culmine degli sconvolgimenti
tellurici avvenuti con maggiore
frequenza nella seconda metà
del secolo XIX; tutto ciò fa
pensare a qualche collegamento con il prosciugamento
del lago Fucino; infatti, il terremoto non è altro che una forte
ed improvvisa liberazione di
energia meccanica dovuta, tra
le altre cause, all’attrito di
masse terrestri in movimento.
Nelle zone fortemente sismiche, introducendo acqua nel
sottosuolo, anche tramite
semplici pozzi petroliferi, si è
giunti non tanto a prevenire i
terremoti, quanto a controllarli; l’acqua, infatti, provocherebbe lo scorrimento lento e
graduale e non brusco ed improvviso, delle masse in movi-
mento, evitando i movimenti
subitanei con conseguenze
catastrofiche. Il lago Fucino
non aveva un emissario naturale visibile, molte delle sue
acque si infiltravano nel sottosuolo, attraverso inghiottitoi, e
forse operavano quella azione
“lubrificante”. Dopo il prosciugamento, questa azione si sarebbe
annullata;
conseguenza, la serie di sismi
summenzionata. Dopo i terremoti del 13 gennaio 1915 e
del 1922 si sarebbe verificato
un assestamento. È una mia
ipotesi, e poiché siamo nel
campo delle supposizioni e
dei forse, si tratta di un’osservazione discioglievole, basata
su fondamenti scientifici, che
però non possono avere certezze.
Pietro Margiotta
Nella foto sopra: i resti della chiesa di Santa Restituta,
distrutta dal sisma. Al lato: il vescovo Mons.Antonio Iannotta,mons. Giuseppe Piccirilli al centro, mons.Vincenzo
Tuzj, don Loreto Liberatore e Don Valentino Patriarca.
Cari lettori di Vita Ciociara, vicini
e lontani, anche questo mese
siamo qui per darvi nuove possibilità di aggiungere un altra entrata al vostro bilancio familiare.
La raccomandazione è sempre
la stessa: giocate con prudenza,
con moderazione perche il lotto è
un gioco e tale deve rimanere.
Iniziamo con il ringraziare tutti
coloro ci hanno scritto, chi per un
motivo, che per un altro, ma sopratutto ringraziamo quelli che
hanno voluto augurarci un Buon
Anno. Grazie e ricambiamo con
affetto, quell’affetto che ci avete
dimostrato in questi mesi di collanorazione con Vita Ciociara.
Iniziamo questo mese di febbraio, con una serie di numeri
con cui potete sbizzarrirvi a vostro piacimento, componendo le
combinazioni che più vi aggradano. ROMA: una combinazione
di questo tipo: numero base 3 e a scelta questa serie di numeri
3-27- 71 -72 si possono combinare ambi - esempio 3 - 27; o
3 - 71 eccetera; oppure combinazione di terni - esempio 3 - 27
- 71 o 3 - 71 - 33 eccetera. CAGLIARI: una combinazione di
questo tipo, ponendo come base il nr. 2 a scelta questa serie
di numeri: 2-30-40-60-77. Si possono combinare ambi 2 - 30
o 2- 40 eccetera; oppure terni, esempio 2 - 30 - 40, o 2 -40 77 eccetera. Vi consigliamo inoltre questo mese di giocare i
seguenti ambi ossia:
NAZIONALE: 27-13 37- 24, 19-33
BARI: 10- 40, 3-9, 12-73, 9-76
CAGLIARI; 11-24, 26-41, 27-72
FIRENZE; 32-73, 62-63, 13-39
GENOVA; 3-27, 76-31, 9-37
MILANO: 1-29, 9-29, 71-87
NAPOLI: 13-43, 42-34, 69-74
PALERMO: 11-67, 71-27, 9-69
ROMA; 27-36, 42-33, 49-76
TORINO 3-71, 3-67, 23-36
VENEZIA 9-46 24-42, 74-37
Ricordiamo di sceglierne tra le tanti combinazioni qualcuna,
non pensate di giocarle tutte, per le ragioni fatte in premessa
Un saluto al prossimo mese
Gigi & Totò
Azzurra Srl
Autorizzata M.C.T.C.
CENTRO REVISIONI
&
Via Lungoliri Cavour, 34/G
03039 Sora (FR)
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Anno 5° - Febbraio 2009
Vita Ciociara
Cosette di casa nostra
Il piattista Alfonso suonava ad orecchio…
Il piattista Alfonso suonava ad orecchio…
Il piattista Alfonso suonava ad orecchio nella nostra banda. Se la cavava pure discretamente; solo che
ogni tanto ne combinava qualcuna
delle sue.
Quando ad Avezzano si tenne il raduno delle grandi bande d’Abruzzo,
andammo anche noi. Non perché la
nostra fosse una grande banda, in
quel momento; ma solo perché dovevamo suonare qualche marcia fin
dal mattino per le strade della città,
per creare un po’ d’atmosfera. Tutto
bene, dunque, tutto tranquillo, senza
preoccuparci più di tanto.
Nel pomeriggio sulla cassarmonica
cominciarono ad esibirsi i complessi
di grande prestigio: L’Aquila, Chieti,
Pescara, Teramo, Lanciano... Che
armonie, ragazzi! Che ripieni!
Il piattista Alfonso stette un bel po’ ad
ascoltare; poi sbottò:
- I perché nu nó? Chiglie puóte senà
i nu nó?!
- Statte zitta, fàtte glie affare tìa! - gli
disse il capobanda artistico.
- No no! Tenéma senà pure nu!
- Fenìscela, ca chésse nenn’è robba
pe nu! – aggiunse il capobanda amministrativo.
- Ma perché? Pure nu tenéma fà glie
piézze, sennóra che razza de banda
è la nostra?
E va bene, suoniamo pure noi, allora!
Salimmo sul palco e cominciammo:
Papà, papapà, pappà, pappà...
Papà, papapà, pappà, pappà...
Papà, papapà, pappà, pappà... Il
“miserere” del “Trovatore”! Ah, che
musica! Bella e ariosa, anche se tragica e definitiva, come si addice ad
“un’alma già vicina alla partenza che
non ha ritorno”. Un pezzo, quello,
che conoscevamo benissimo e che
eseguivamo anche ad occhi chiusi,
senza maestro e senza partitura.
Una volta partiti, andammo avanti
decisi e sicuri. Solo che, arrivati alla
fine, chissà perché?, ci ritrovammo a
ricominciare tutto da
capo, senza neanche
accorgercene. Quando il
diavolo ti perseguita! E
vabbèh! Facemmo finta
di
nulla
e
continuammo… Papà, papapà, pappà, pappà...
Papà, papapà, pappà,
pappà... Arrivati alla fine,
ci ritrovammo per la seconda volta a ripetere il
pezzo. Arrivammo nuovamente alla fine ed ancora una volta ci
ritrovammo a ricominciare da capo...
Fu allora che un prete lì
sotto al palco (ma quello
non doveva stare da
qualche altra parte, che
so io?, a dire la messa,
a recitare il rosario, a
fare tutte quelle cose
che fanno i preti?)
esclamò ad alta voce:
- Scendete, scendete!
Non vi fate più compatire!
Il capobanda artistico allora fece cenno di smettere e noi smettemmo
(ma qualcuno, distratto,
continuò a produrre
qualche nota in più,
tanto per completare
l’opera).
Poi
scendemmo mestamente dal
palco.
Che figura! Tutta colpa
di quell’intrigante del
piattista, che non si faceva mai gli affari suoi.
Il quale piattista, non conoscendo la musica,
suonava in base ai cenni
che gli faceva Barnabella, il capobanda amministrativo
che
suonava la grancassa.
Ma non sempre i cenni
di Barnabella andavano
a buon fine.
Una sera, ad esempio,
NECROLOGIO
Peppino, il mite Peppino ci ha lasciato, senza clamori e senza gravare sugli altri, martedì 20 gennaio 2009, giorno
del suo 87° compleanno, prettamente in sintonia con il suo modo di fare: semplice, cordiale, direi in punta di piedi.
Campoli perde un personaggio, uno di quei personaggi che rappresentano la tradizione e che purtroppo sono le
vittime del ciclo naturale.
Una delle sue caratteristiche è stato l’amore per il suo paese, a cui lascia due artistiche lapidi all’ingresso del
cimitero del paese, segno anche della sua pietà cristiana.
La vita non è stata facile con lui, lo ha provato in modo drammatico, ma è andato Sempre avanti con grande fede,
quella fede che mi ha trasmesso, quale, per me, padre in Cristo.
A Dio Peppino, non addio
Sandro Barone
Vita Ciociara
stavamo tenendo il concerto
in piazza. L’oboe, il flauto e il
sax basso de zi’ Peppine eseguivano un’aria struggente del
“Pescatore di perle”. Le note
si libravano nell’aria limpide e
delicate. Il pubblico ascoltava
in silenzio, estasiato, rapito
nelle alte sfere dell’arte pura.
Quand’eccoti all’improvviso…
zum zum zum… tre colpi tremendi di piatti impazziti lacerarono il silenzio.
- Eh! Che t’è secciésse, mó?
– gridò Barnabella al piattista
Anno 5° - Febbraio 2009
- Eh, me sié fatte gli acciénne,
ie so’ senate. - rispose quello.
- Ma ch’acciénne i acciénne!...
Me stéva a scerrà ’na mosca!
– gridò ancora Barnabella.
Quel piattista, insomma, era
un guaio. Però dovevamo tenercelo comunque, prima di
tutto perché suonava (ad
orecchio, certo; ma suonava)
e poi perché “faceva numero”.
Poiché bisogna sapere che, a
partire dagli anni 50 del secolo
scorso, anche i musicanti cominciarono ad emigrare (a
Roma, a Milano, in Francia, in
Germania, in Canada) e il problema, per noi, era quello di
tenere a un livello decente
l’organico della banda, cioè ad
almeno 40 unità, come richiesto da quasi tutti i comitati
delle feste, i quali, in caso
contrario, decurtavano il compenso. Sicché non solo dovevamo tenerci il piattista
Alfonso, ma a volte dovevamo
ricorrere pure a qualche “rrenchietura”, cioè a qualche musicante che indossava, sì, la
19
divisa e teneva uno strumento
tra le mani, ma in quanto a
teoria e a pratica musicale,
beh… insomma… Qualcuno
lo notiamo ancora oggi in
qualche vecchia foto: Giggétte
con il clarinetto appoggiato
alla spalla, Carlucce con il
sassofono appeso al collo,
Pasqualine con la tromba sottobraccio
Ottavio Cicchinelli
Au ro r a F i o r i
Via Marsicana, 63, (nei pressi del cimitero)
03039 Sora (Fr)
Tel. 0776.833834 - cell.388.1860210
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Anno 5° - Febbraio 2009
Vita Ciociara
Racconti in dialetto, dalla tradizione di Guarcino (FR) a cura di Francesco Giansanti
Jò’ meracolo deglio arato e delle vacche
Era una de chelle gionate che
se dece da lupi, perchè pioveva a cataracci, tireva’no
vento gelato e l’aria era scura
comme’no tizzo.
La famiglia me allora sera raunata tutta a pete a gliò foco
pe’ scallasse zico.
Le ventun’ora ereno sonate e
jè uttro allora ghiese a non-
nemo Checchino, comme ar
soleto, che me raccontesse
ca fattaregli e comme sembre
faceva, quando semo accanto
a glio foco, speciarmente po’
se l’aria era allosì scura e
puro perchè jsso n’ poteva
laora, ca seccomme faceva jò
sarto se appicceva la luce
saria scernuto, ma fatte cunto
s’adeva da metta i fonnellia ca
paro cazzuni o reotà’n giacchetta n’ ge conveneva, ca costeva
più
la
lucica
cunsumeva, che chello che se
guadagneva pe’fa chigliò
laore, solo se era’n vestito
novo ce conveneneva.
Apperciò chiglio doppopranzo
me raccontà la storia de gliò
meracolo de gli’arato e de le
vacche, ca succedì’ncima a la
Santissema Ternità.
’Na’ota pe’ cambà, neputi me,
ca ci steva puro fratemo più
zico
accanto
a
glio
foco,’nsieme a nu, era ancora
peggio de mo.
La tera bona, pe’ rembì granari, arche e arcuni la teneveno tutta j segnuri, apperciò
la pora gente pe’ magnà cercheva de recaccià ca fossetta
de tera ’n cima pe’ le montagne pe’ potecce metta zico
grane, zico granturco, du petate.
Cammillo’no rebbusto e beglio
gioenotto s’era puro jsso
misso a cerca ca pezzotto de
tera.
E ’nfatto era azzeccato fino’n
cima a monta Autore pe’recaccià zica tera pe’ potecce
sementà.
Sto laore era propria assà faticuso e jò poro Cammillo
s’era armato de tanta bona
olentà, pe’ poteglio fa .
Accioccheva le radeche de
gli’arberi co’ l’accetta, caveva
j sassi co’ la caravina e ammontoneva tutto beglio separato mani, mani a gliò tereno,
pe’ reportasse le ciocche ca
metteva detro a le cestra ca
porteva j’aseno, ordre a
gli’arato, pe’ gliò foco.
Facenne a così era pulito propria bè chiglio tereno.
Prima de mezzegiorno attaccà j bovi a gli’arato e se
messe arà.
De sedore chella tera ce ne
fece caccia senza fina,ca era
tosta comme’no sasso, ca
perchè n’era stata mmà laorata prima d’allora.
Puro chelle vaccarelle fatecheveno propria assà, a reotà
chella tera soda, tanto fatecheveno ca da le froce gliò
naso cacceveno l’afa, comme
cacceno jò fumo j cammini.
Quando jò sole arevvà ritto
mmeso a gliò celo, la langa a
Cammillo c’era arevata Fino a
le calecagna; ma prò prima de
mettese a magnà jettà ’na
matta d’erba denanzi a gli
bovi, ca sapeva ca puro chigli
tenevano afame.
Po’ Cammillo sotto a ’na
pianta, pe’ reparasse da gliò
cocente sole, s’assedì e gliò
fazzoletto de la spesa arapì,
pe’ finarmente mgnà.
Dendro ce steva zica pizza roscia, co’na cipolla, po’cesteva
a quando’ no pezzitto de cacio
Via La Ripa, 19 03020 PICO (FR)
Tel.Fax 0776.544143
Cell.348.3847037
Vita Ciociara
Anno 5° - Febbraio 2009
e co’ du meluzza.
Era comenzato a magnà regurdenne chiglo beglio quarto de tera ca era arato e
già penzeva a lo grane e a la lo ciciliano
ca ce saria refatto pe’sfamà meglio la famiglia quando s’accorse ca le vacche
smanieveno; ma n’ce dette piso, ca aocchienne bene dallà e da quà e puro denanzi e derete a jsso, gnente vedde ca
n’era normale, apperciò contenuà a
magnà, comme fece puro j’aseno attaccato a’na pianta pe’ la capezza, doppo ca
era appagliato puro jsso.
Le vacche prò contenuanno a smanià
sembre forte, e se sbianno verso la parte
più fori de sto tereno a do sotto ce steva
jò burone de gliò peschio de la Tagliata e
la parte mani de chiglio sprefunno forze
puro pe’ gliò piso de le vaqcche ce se
sprofonnà sotto a le zambe.
Cammillo vedenne le vacche adì pe’
sotto, forte gridà.
Ca sapeva ca a tera a tutti a peschio ce
steva petturata la SantissemaTernita:
“SantissemaTernità me aiuteme,’no me fa
murì chelle pore bestie, ca solo chelle
tengo e l’are no’ me le pozzo refa’“.
Po’ assa sturbato lassà la pizza, la cipolla, lo caso e le mela se messe a cora
gerenne ’ntorno a gliò peschio pe’ vedé a
chelle pore vaccarelle ca c’era successo
ca ereno fatto’n zumbo più de trento
metri.
Dellota ucino a jsso ce steveno i tagliaturi
ca steveno a tagilià le lena e gli pecorari
ca steveno a pascia le pecora pe’ chelle
pratine e seccomme ’n chiglio momento
puro jssi steveno a magnà s’accorginno
de le vacche ca se ne cadeveno pe’ sotto,
apperciò puro jssi se mettinno a cora appresso a Cammillo pe’ j a deve chelle
pore bestie sfraggrellate.
Ma la sorpresa grossa fu ca trovannole
vacche a pascia chella zica arbetta nata’n
faccia a chelle preta, tranquilei e pacifiche.
Allora Cammillo comenzà a decia:“Chisto
è’no meracolo, ca ma fatto la SantissemaTernita ca perchè jè la so’ ghiamata,
perchè m’aiutesse e ma’ ajutato.
Viva la SantissemaTernità“
Tutti j presenti comme fece Cammillo, ca
se’ngenocchià denanzi a la pettura de la
SantissemaTernità, facinno e se mettinno
a pregà co’ tanta deozione, urlenne gni
tanto’meracolo’,’meracolo’.
Doppo fatto sto rengrazziamento Cammillo comenzà a cerà j’arato, ma gno
trovà.
Allora j’occhi ce jnno a guardà pell’aria e
21
vedde ca j’arato era remaso appiccato pe’
l’aria, ca jò jemmere s’era feccato meso
a’na spaccatura de chigljo peschio de la
Tagliata.
E se uno te jocchi boni se vede ancora
mo.
La notizzià piano, piano se spargì pe’ tutti
j paisi e la gente comenzà a j a pregà
’mbrecessione la’ mmaggene de la Santissema Ternità, p’ otté puro essa ca grazzia.
Sto fatto accusì grusso avì tantò frasto
puro ne gli paisi più lontani, tanto ca le
compagnie, caccosì se ghiameno chelle
processiuni, ce metteveno ’n cammino e
ce metteveno giorni e notti prima d’arevacce, co’ gliò bono e co’ gliò cattivo
tembo.
Tanta gente se faceva e ancora mo cacuno se fa, comme bene puro u la vidite,
tutta la via a pedi scazzi, pe’ ghieda’na
grazzia a la SantissemaTernità.
E mo dicimo puro nu la razzione a la Santissema, mentre nonneta ammassa la
pizza.
Giansanti Francesco
MAD
MAD s.r.l. DIVISIONE AMBIENTE
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Anno 5° - Febbraio 2009
Vita Ciociara
La Valle Roveto, una Svizzera a due passi da Sora
Per Valle Roveto si intende quell’ampia vallata posta nella parte
meridionale della provincia de L’Aquila e compresa tra Balsorano e Capistrello.
Anzi, quest’ultimo centro, secondo alcune interpretazioni ne fa
parte interamente, mentre secondo altri soltanto limitatamente
alla frazione di Pescocanale.
La conca rovetana si presenta ai nostri occhi con i suoi versanti
montuosi affrontati e costellati di minuscoli centri abitati, con il
fondovalle attraversato dal fiume Liri, ma anche da tre serpenti
realizzati dall’uomo: la vecchia Statale 82, la Strada a scorrimento veloce Avezzano-Cassino, detta con molta fantasia Superstrada
del
Liri
e
la
linea
feroviaria
Roccasecca-Sora-Avezzano, detta la Ferrovia del Liri.
Queste arterie di comunicazione attraversano i tanti rivoli che
dalle pendici dei monti circostanti scendono per confluire nel
possente flusso lirinate.
Immaginiamoci inoltre il paesaggio invernale, con le carreggiate
e la massicciata ed i binari ricoperti dal bianco manto, ed i boschi con gli alberi spogli.
La Valle Roveto è una conca bellissima diversa dalle altre, un
mondo incantato e senza tempo, un ricamo fiabesco, un merletto di pietre preziose.
Si rimane rapiti dal fascino di quest’universo, dal suo sguardo
ammaliante ed ipnotico, dal suo richiamo impareggiabile di
luogo che non ha perso la sua freschezza e la sua semplicità,
con la possibilità di escursioni e di passeggiate a contatto con
la natura. Affrontare la storia di ogni paese sarebbe lungo, per
motivi di spazio, ci limiteremo ad alcune esemplificazioni e curiosità.
Lungo la vecchia Statale 82, superato il confine di regione, di
provincia e di comune (Lazio-Abruzzo, Frosinone-L’Aquila,
Sora-Balsorano), dopo il ponte sul torrente Confino, nome appropriato, appena inizia il territorio abruzzese, prima del ponte
sul Torrente Villa, in località Collecastagno, una strada alla destra si snoda in direzione della montagna; percorrendola, ai
margini di essa si trova un leccio enorme, forse il più grande
d’Europa.
Superiamo anche il torrente Villa, il bivio della Provinciale per Ridotti ed il torrente dei Sassi; alla fine della discesa e prima del
bivio per Collepiano, alla nostra destra notiamo un’edicola con
una sacra e suggestiva raffigurazione sacra di Alfonso Capocci,
noto artista sorano. Siamo a due passi dalla cima del Pizzodeta,
la vetta più alta dei Monti Ernici, con le sue notevoli balze rocciose.
Sempre lungo la vecchia Statale, al bivio di San Vincenzo Superiore, colpisce la nostra attenzione la Taverna del Re o meglio
della Regina; durante un suo viaggio, Re Ferdinando II si fermò
qui per esigenze fisiologiche della Regina; la donna entrò ed
uscì di corsa, ma lasciando anche una preziosa moneta all’oste.
Episodio riportato anche da Dumas.
Lungo la vecchia strada Statale, veniamo colpiti altresì dalla
presenza della rosa canina, quella antica, con i petali monofila;
la forma turbinata che tutti conosciamo è frutto dell’intervento
dell’uomo, mentre quella che vediamo lungo la strada, spontanea e ricca di vitamina C, è quella naturale.
Arriviamo a Santa Restituta, ove ci colpisce l’enorme cedro,
molto imponente, quasi da record, ma anche il panorama che
spazia per chilometri: volgendo lo sguardo in direzione Sud, la
vista arriva fino a Broccostella, Vicalvi, addirittura ad Atina, perché trattasi di un enorme canalone, una valle lunga ed aperta.
Alla nostra sinistra, Rendinara, diventata altresì famosa per un noce
veramente gigantesco, monumento naturale, sito nel bosco attorno
alla frazione.
Subito dopo, Civita D’Antino, che, grazie ai pittori che venivano appositamente dalla Danimarca, è conosciuta in tutto il mondo, perché
eternata nelle più importanti gallerie d’arte estere.
Più in là abbiamo il Viglio, la più alta vetta dei Monti Cantari, e subito
dopo l’altopiano della Renga, la Cinecittà d’Abruzzo, scenario per le
riprese degli spaghetti western. In basso, si staglia Pescocanale, che
annualmente ospita un presepe vivente sotto l’alto patronato della
Presidenza della Repubblica Italiana. Qui finisce la diocesi di SoraAquino-Pontecorvo e comincia quella dei Marsi, di Avezzano, qui
passa il nostro Liri. Inoltre, sia Mons. Gaetano Squilla, sia Mario Pomilio, hanno parlato del paesaggio incantevole ed alpestre di questi
luoghi. Squilla sui suoi numerosi libri, Pomilio a “Campanili d’Abruzzo”,
programma radiofonico trasmesso negli anni Sessanta dall’Ente Radiotelevisivo di Stato.
A Capistrello i Piani Palentini sono stati il sito della Battaglia di Tagliacozzo, Svevi contro Angioini, 1268 ed inoltre l’inquadratura all’uscita
della galleria ferroviaria che sbocca in detti Piani la rivediamo nel film
“Novecento” di Bernardo Bertolucci.
La tratta ferroviaria Sora-Avezzano è una delle ferrovie più panoramiche del mondo, che al termine della Valle di Roveto, con la galleria elicoidale dei sette trafori, è un capolavoro di ingegneria ferroviaria, uno
dei pochi esistenti al mondo, con il treno che passa sullo stesso punto
due volte, ma a differenti quote altimetriche.
Tutto questo senza trascurare i prodotti offerti dall’ubertosa conca rovetana, dalla castagna “roscetta” all’olio d’oliva della famosa “Monicella” (olivo particolare ed esclusivo della Valle di Roveto) all’acqua
minerale.
Allora, da tutte queste prerogative possono nascere sinergie per raggiungere gli obiettivi di valorizzazione, sviluppo e crescita del comprensorio.
Ma un’altra considerazione emerge imperiosa: la bellezza dei paesaggi attraversati dalla vecchia Statale, la presenza di numerose case
abbandonate, che stanno crollando, ai margini della sede stradale, le
necessità di sviluppo della Valle di Roveto, possono rivestire una funzione decisiva per il futuro di queste contrade. Con la trasformazione
delle stesse costruzioni in luoghi di promozione dei paesi, delle loro
bellezze e specificità culturali e gastronomiche.
Pietro Margiotta
Vita Ciociara
Anno 5° - Febbraio 2009
23
I Te m p l a r i a C e p r a n o
I Templari e il Santo Graal.
Schiere di romanzieri, sceneggiatori, registi, storici o presunti
tali hanno costruito carriere e
fortune sul mito dei cavalieri
della Terrasanta. Le loro tracce
sono state rinvenute, o si è creduto di rinvenirle, in ogni angolo
del mondo antico.
Bombardati da cotanta marea
mediatica, che in alcuni anni si è
fatta vera alluvione, potrebbe
passare inosservato l’ennesimo
scritto sui cavalieri gerosolimitani, se non si trattasse di un
testo che poggia su solide basi
documentali. I templari di San
Paterniano e le chiese di Ceprano è l’ultima fatica dello storico locale Mario Maceroni,
cultore di storia medioevale e
autore di numerosi scritti su temi
di respiro universale sempre indagati nella loro connessione
con la realtà della sua città natale: tra gli altri, Fregellae, le vicende della dinastia degli
Hohenstaufen, il brigantaggio
nel basso Lazio.
Quello di Maceroni è dunque un
libro sui Templari e su Ceprano,
ma non soltanto su Ceprano e
non soltanto sui Templari. Sono
molti gli elementi che legano
strettamente la Ceprano medievale alle vicende della sede pontificia e della sua ascesa al
potere temporale nella Penisola
italiana. La città su Liri, sin dall’alba dello Stato Pontificio, riprese il suo ruolo di marca di
confine ereditandolo da Fregellae, e si spiega forse con questa
sua posizione strategica
la presenza di un numero
di edifici sacri elevato e
concentrato per lo più,
oltre che in città, lungo un
breve tratto dell’odierna
via Campidoglio, prima
dell’ingresso nel borgo.
Anche di questa notevole
vocazione religiosa e mistica si occupa il testo di
Maceroni, che del resto
indirizza già dal titolo ad
un’altra peculiarità della
Ceprano medievale, ovvero il transito di numerosi
santi pellegrini e di figure
eminenti della cristianità
ai suoi albori. La tradizione, suggestiva ma
senza appigli storici, narra
della presenza a Ceprano
anche di San Pietro, nel
suo itinerario verso Roma.
Ma torniamo ai Templari,
ché di essi premerà sapere al lettore per quali vi-
cende e lungo quali sentieri
siano giunti a Ceprano. Le fonti
storiche analizzate da Maceroni
– documenti coevi conservati
presso l’Archivio di Sant’Andrea
in Veroli – parlano di un’attribuzione ai Cavalieri scudocrociati
dei beni di San Paterniano, una
delle numerose chiese in territorio cepranese di cui si è già
detto. La comunità monastica
templare fu presente a Ceprano
dal 1173 al 1249. Di questo insediamento, e del suo improvviso venir meno, non si
conoscono le ragioni, sulle
quali, per ammissione dello
stesso autore, è possibile indagare con le sole armi spuntate
delle quali dispone lo storico,
ovvero ipotesi e congetture, sostenute ma non suffragate dalla
conoscenza delle circostanze
storiche. Certo è che tale insediamento non fu certo episodio
di poco conto nella temperie
dell’epoca, poiché esso provocò certamente aspre polemi-
che da parte del clero della diocesi verolana e perfino di quello
locale. Del resto, il santuario di
San Paterniano, collocato lungo
l’antica via Latina – oggi via
Campidoglio – era a quel tempo
in posizione di preminenza rispetto alle altre chiese cepranesi, e dunque le rendite e il
patrimonio che ad essa afferivano dovevano essere di non
poco conto e di conseguenza
assai ambite.
Molte domande sulla vicenda
dei Templari a Ceprano rimangono dunque aperte, e Maceroni ne parla diffusamente,
prima di inoltrarsi nell’elencazione dei numerosi edifici di
culto che costituiscono l’altro
centro d’interesse del libro. I
Templari di Ceprano, insomma,
comparvero dal nulla, e nel
nulla svanirono settant’anni
dopo. Ce n’è di che costruirci un
romanzo. Dan Brown è avvertito.
24
Anno 5° - Febbraio 2009
ORIZZONTALI
1. Peter di rettore d’orchestra - 6. I fiori dell’otto
marzo - 11. Iniziali di Ciotti - 13. I lati del ring - 14.
Riunisce amanti... delle quattro ruote - 17. Sigla di
Cosenza - 18. Dotate di poteri soprannaturali
- 21. Culminano col fiore - 22. Iniziali di Silone - 23.
Uccello notturno simile all’airone - 26. La fine del
corso - 27. Unità di misura astronomica - 30. Predice
il futuro attraverso i sogni - 32. Simbolo dell’arsenico
- 33. Il nome di Clapton - 34. Pulire, ridare smalto 36. Mare in cui sfocia il Don - .37. Compagnia Turistica Italiana - 38. Auscultazione del medico - 40. Il
nome della Valli - 41. Si ripetono nel ricordo - 42. Appartengono ad una diocesi - 43. Il punto opposto al
Nadir - 44. Si dice saltando - 46. Indagini giudiziarie
- 47. Comprendono l’alfabeto... - 48. Ente Comunale
di Assistenza - 49. Se ne occupa la diplomazia - 52.
Vive in centro - 54. La fine del bebop - 55. Si ottiene
dal ginepro - 56. Eccessiva secrezione di ghiandole
della pelle - 57. Incontro ad alti livelli - 60. Corpi celesti -62. Preposizione semplice - 64. Gioielli di regine - 66. Lo è una voce molto acuta - 68. Diminuite
di velocità - 71. Gatti di razza pregiata -72. Affrescò
la Cappella Niccolina in Vaticano.
VERTICALI
1. Strage, carneficina - 2. Cercano... passaggi - 3.
La dea della discordia - 4. Colpo di stato -5. Sigla di
Palermo - 6. Mitiche protettrici delle arti e delle
scienze - 7. Dentro - 8. I confini del Messico - 9. Seguace della religione giapponese - 10. Strappate dal
la terra - 11. Portico greco -12. Materiale, corporale
- 13. Un pezzo degli scacchi - 15. Bruciata, arida -
Vita Ciociara
Il cruciverba del mese
16. Distinguibili, visibili chiaramente - 18. Vendono mazzi profumati - 19. Il
punto culminante - 20. Sono poste su un piattino - 23. Un compianto Alighiero -24. Allenano cavalli da corsa - 25. Stura bottiglie -28. Dette e stradette - 29. Vagabondo di città -31. Un acido antisettico - 35. Sono messi
alla porta... - 39. Distingue il pianista - 40. Vestite con molta ricercatezza 42. Sigla per TVC - 45. Animale da pelliccia - 50. Dea egizia -51. Hugh
poeta inglese contemporaneo - 53. Gore, brillante scrittore statunitense 55. Howard scrittore sperimentalista statunitense - 58. Antica dinastia cinese - 59. Madre di Achille - 61. Mauritania (sigla) - 63. Fondatore di Troia
- 65. Mercato Comune Europeo - 67. Ultimo Scorso - 68. Divinità egizia 69. Sigla di Asti -70. Nota che si chiede.
Il cruciverba dello scorso mese
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Vita Ciociara
Anno 5° - Febbraio 2009
LÊAngolo degli auguri
Al neodottore Vitale Alessandro,
laureatosi il 28 Novembre con
110 e lode presso l’Università
“La Sapienza” di Roma, vanno i
nostri migliori auguri.
Tanti auguri da mamma Paola,
papà Bruno le sorelle Manuela
e Angelica, i nonni e tutti i parenti.
Che sia la prima di una lunga
carriera......??? Non mettiamo i
limiti alla Provvidenza di Dio!
Auguri Dottor Vitale!!!!
ANTONIO e NADIA compiono gli anni.
La prima è insidiata dalla prima canizie, l’altro è ormai un old old
in gran forma.
AUGURI ad ambedue con la convinzione che non si è mai abbastanza giovani per smettere di invecchiare.
FRANCESCO
Congratulazioni Felicitazioni
Auguri
Riservato, come tutti quelli che studiano per divenire “grandi”,
preparato come pochi, disponibile con tutti, non poteva che fare
una performance di qualità
Presso la Facoltà di Scienza delle Comunicazioni , a Sora, si è
laureato con il massimo dei voti e la lode.
AUGURI FRANCESCO
Non abbiamo dubbi che le tue doti prevarranno sulle “porte
dell’oscurantismo”, sulle “porte dell’incultura”, sulle “porte della
stupidità” e raggiungerai quanto ti aspetti dalla vita.
Giada, ha compiuto lo scorso mese
di gennaio quindici anni. Si aspettava
naturalmente gli Auguri, Auguri che
giungono ora inaspettati, ma sempre
più affettuosi da mamma, papà ed
Alex.
Auguri Giada, tanti, tanti ed ancora
tanti altri di questi giorni felici
A FRANCESCO di Carnello, che il
24 gennaio 2009 ha compiuto i mitici
30 anni,giungono i più cari auguri da
mamma Tina, papà Tonino, dal fratello Luca,dalla cognata Daniela e
dalla nonna Pasqua.
A loro si aggiunge l'augurio speciale
ed affettuoso dalla piccola Helèna.
AUGURI a Giggiotto Camilli, da Massimo, Francesco, Dario, la
sorella Carlotta con la figlia, dal Papà Angelo e l’adorata madre
25
AUGURI ad Ezio Castellucci dal papà, dalla mamma, dai fratelle dalle sorelle.Tanti auguri a Fernando Massaroni
che alla fine di gennaio ha "girato la
boa" del suo 23° anno circondata dall'affettto della fidanzata Lucia, dei genitori Francesca e Maurizio, dei tuoi
fratelli Domenico e Daniela, dai tuoi
nonni Fernando e Santina, dagli zii, da
Melissa e da tutti gli amici
Alla dolcissima Giulia Lecce, di Vicalvi, che lo scorso 26 gennaio ha
spento 11 candeline, tantissimi auguri
da mamma Paola, papà Gianfranco,
dalla sorellina Alessia, dai nonni Alberina, Silvana e Antonio, dagli zii e
amici tutti.-
Più passano gli anni e più mi rendo
conto di quanto sono stato fortunato.
Auguri per i tuoi quarant’anni.
Con Amore
Maurizio
Il 5 febbraio potrebbe essere stato
un giorno come tanti, ma c'è un piccolo particolare: è stato il compleanno della persona più speciale del
mondo, alla quale vogliamo tanto
bene.
Tantissimi auguri!
Da Assuntina, Cristina e Sabrina
SILVIA solare come poche, dai grandi occhi dallo sguardo vellutato,compie gli anni, AUGURI A GOGO
Non dovrà fare un grande sforzo per spegnere le candeline, ma
ad aiutarla ci saranno moltissime amiche e un numero adeguato di amici, che le tributeranno un caloroso, chiassoso, stellare: "PERCHE' E' UNA BRAVA RAGAZZA ...NESSUNO LO
PUO' NEGARE! per cui gli AUGURI sono assolutamente sinceri.
Mamma e Papà, sorvegliano trepidanti il tuo procedere nella
vita, ma le loro speranze sono ben riposti
ALLA GRANDE SILVIA ADELANTE
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Anno 5° - Febbraio 2009
Vita Ciociara
In casa bianconera tutti in attesa della vittoria
Il sodalizio sorano piace ma non riesce a scrollarsi di dosso quella specie di malìa, incanto
(qualcuno direbbe serie negativa o peggio), in cui
è caduto. La formazione è forte. Il bomber c’è, il
gruppo è abbastanza compatto da creare occasioni ma… Già c’è, purtroppo, c’è quel “ma”.
Manca il gol, manca la conclusione, manca solo
una bella vittoria per tirar su il morale. Le partite
sono in generale abbastanza belle, con azioni costruite ma all’improvviso, nonostante i bianconeri
riescano ad arrivare più volte sotto la porta avversaria, non c’è quel protagonista da tutti atteso.
Inutile in questa sede ripercorrere le ultime giornate che la formazione volsca ha disputato. Bisogna guardare avanti. A quattordici giornate dalla
fine del campionato c’è ancora parecchio margine
per lottare e riuscire a restare lì in quella parte alta
della classifica. Un risultato, comunque, ragguardevole per i ragazzi di mister Zappacosta.
L’impressione generale, è che se ci mettessero,
un “cicinino” più di cattiveria nessuno li potrebbe
fermare. Tutto sommato i risultati di queste prime
giornate del 2009 confermano una celebre canzone degli 883 “La dura legge del gol” e alla società, ai ragazzi e ai sostenitori vale la pena di
ricordare la chiusa del testo che compara testo e vita: "Noi abbiam capito tutto è un po' come nel calcio. E' la dura legge del gol, gli altri segneranno però, che spettacolo quando giochiamo, noi non molliamo
mai. Loro stanno chiusi ma, cosa importa chi vincerà, perché in fondo
lo squadrone siamo noi”.
Ecco,appunto, questo è da non dimenticare: lo squadrone siete Voi!
Forza Sora!
Smarties
Dillo con una canzone 338-1980150; 800.068888
Vita Ciociara
Anno 5° - Febbraio 2009
27
Il 2009 fa bene al Sora, + 6 nella media inglese
2009. L’anno nuovo ha visto
le sorane subito di nuovo in
campo per affrontare le insidie di una stagione che fin
qui sta regalando delle belle
soddisfazioni. Per il Sora,
questa esperienza nel primo
anno di serie C si sta rivelando davvero importante.
Anche al cospetto di avver-
sarie blasonate e di grande prestigio, le bianconere stanno tenendo il confronto e la posizione di classifica è frutto di un lavoro
costante, portato avanti da mister Protani e da
tutte le giocatrici. Lo staff tecnico, coordinato
da una dirigenza competente ed entusiasta,
sta lavorando bene e con ottime prospettive
anche per il futuro. Dopo la sosta natalizia, il
Sora ha affrontato il Torrino con il piglio della
grande squadra, perdendo solo di misura ma
uscendo dal confronto assolutamente a testa
alta. E' stata una sfida bella, davvero vibrante,
avvincente, quella tra Femminile Sora e Sporting Torrino. In un palasport di Broccostella
gremito come sempre, le due squadre si sono
date battaglia e hanno onorato il calcio a cinque con una prestazione collettiva davvero encomiabile. Non sono mancate le emozioni, da
una parte e dall'altra. In un Sora privo di Maria
Lucarelli, squalificata, si sono comunque
messe in buona evidenza giocatrici esperte e
giovani, in quel mosaico che fino a questo momento ha portato le bianconere a giocare un
campionato di tutto rispetto. Al termine di
quella sfida, Mario Protani ha detto: “Il Torrino
ha dimostrato di valere la posizione che oc-
cupa, anche se un pizzico di rimpianto lo coltivo ancora perché noi,
pur senza una giocatrice di levatura
come la Lucarelli, ce la siamo giocata fino in fondo. E sinceramente
parlando, credo proprio di poter dire
che meritavamo di più". Con la
Lazio Calcetto è arrivata pronta la
reazione delle sorane. Buona la
prova di tutto il collettivo sorano,
con la solita Antonella Carta ancora
una volta sugli scudi e autrice di
una doppietta importantissima. Le
altre marcature, di Peruzza e Verrelli, hanno sancito un successo
prezioso non solo per la classifica
ma anche per il morale. “Sono
Continua alla
pagina seguente
Sponsorizza un sogno,
sostieni anche tu le ragazze
volsche verso il tricolore"
per informazioni: [email protected]
28
Anno 5° - Febbraio 2009
Continua dalla
pagina precedente
molto soddisfatto di come
le ragazze hanno affrontato questa sfida- dice il
presidente Antonio Vinci -,
ci voleva davvero una
grossa prestazione in
campo e questa puntualmente è arrivata. Volevamo uscire indenni dal
campo della Lazio Calcetto, ma sapevamo che
non sarebbe stato facile.
Per di più, la pioggia battente ha complicato ancor
di più le cose per noi,
come per le nostre avversarie. Il campo non in perfette condizioni avrebbe
potuto compromettere la
partita, che invece è stata
ugualmente bella e combattuta”. Poi è arrivato
anche il successo nei confronti
dell’FB5
Team
Rome, commentato così
dal tecnico Mario Protani:
“Purtroppo, le nostre avversarie ci hanno creato
delle difficoltà per il modo
in cui si sono disposte in
campo. Hanno difeso
molto cercando di coprire
tutti gli spazi, questo non ci
ha messo in condizione di
esprimerci al meglio secondo quelle che sono le
nostre
caratteristiche”.
Grandissima la prova di
Laura Verrelli, una delle
più giovani del gruppo:
“Siamo contenti per lei, è
una ragazza in gamba e
su di lei facciamo affidamento anche per il futuro”
– dice mister Protani, a cui
si aggiunge il commento
positivo del presidente
Vinci: “Valorizzare le nostre più giovani giocatrici è
uno degli obiettivi che ci
prefiggiamo di raggiungere, Laura è ormai una
certezza e deve solo proseguire su questa strada”.
Continua intanto il grandissimo seguito di pubblico,
nel Palasport di Broccostella, per le bianconere:
“E’ vero – dice mister Protani -, il fatto che il nostro
pubblico ci sia così vicino
ci riempie di orgoglio. Speriamo di continuare a regalare
delle
belle
soddisfazioni anche nell’immediato futuro a chi ci
segue con tanta passione
ed interesse”. Che 2009 si
aspetta, presidente? “Mi
auguro che possano arrivare altre soddisfazioni per
noi – dice Vinci -. Qui a
Sora e dintorni la squadra
è molto seguita, il pubblico
ci è vicino e ci segue con
entusiasmo, cosa che non
sempre
riscontriamo
quando
giochiamo
a
Roma o altrove. Anche per
dare soddisfazione al nostro pubblico, speriamo di
giocarcela a testa alta contro qualsiasi avversaria.
Nel girone d’andata abbiamo perso per strada
qualche punto prezioso,
un po’ per colpe nostre e
un po’ per episodi arbitrali
controversi. Speriamo che
ci sia più equità di giudizio
nei nostri confronti, da qui
in avanti”.
Vita Ciociara
Il treno dal sud
Cassino - Torino Porta Nuova: un tragitto ferroviario che molta
gente della Città Martire, negli anni del boom economico, ha
percorso con le valigie di cartone piene di speranza… Un viaggio in treno che - a distanza di cinquant’anni - ha intrapreso,
carico di buoni auspici, un altro cassinate. Lui, è Obinze Angelo
Ogbonna; l’ultimo prodotto del settore giovanile del Torino Football Club, approdato in prima squadra. Dal cognome non si direbbe, ma il giovane calciatore granata è nato proprio nella
Città Martire, da genitori nigeriani, oggi naturalizzati italiani, trasferitisi per motivi di studio nel nostro Paese. Residenti in provincia di Frosinone dal 1983, cinque anni dopo il loro arrivo a
Cassino i coniugi Ogbonna, il 23 maggio 1988, furono allietati
dalla nascita di Obinze Angelo. I cortili, improvvisati campetti di
calcio, tra le grigie palazzine del quartiere periferico di San Bartolomeo, lo vedono, nei primi anni di vita - come la gran parte
dei bambini – correre a perdifiato dietro ad un pallone. Appena
compiuti i sei anni, papà Nnamdi, che in questa passione intravede per il proprio primogenito anche un’opportunità di inserimento sociale, gli consente di frequentare gli allenamenti
presso una squadra di calcio del luogo. Ed è nella ‘Scuola Calcio Claudio Iemma’, che il piccolo Ogbonna apprende i primi
rudimenti del futuro mestiere di calciatore. Il responsabile della
società lo ricorda come un ragazzino abbastanza alto per la
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Vita Ciociara
Anno 5° - Febbraio 2009
sua età, ma dal fisico gracile e piuttosto scoordinato nei movimenti; capace di calciare solo con il piede sinistro, però imbattibile,
grazie alla sua statura, sui palloni alti. Fu per questo che decisero
di farlo giocare come difensore centrale. Ruolo che il ventenne
calciatore in forza al Torino, ricopre tuttora; anche se nell’attuale
stagione, complici alcuni infortuni dei laterali della difesa granata,
il tecnico De Biasi lo ha schierato pure come esterno sinistro arretrato. «Quello di centrale di difesa è indubbiamente il ruolo in
cui mi esprimo meglio; però, nel prosieguo della carriera, mi piacerebbe completarmi riuscendo a ricoprire tutti i ruoli del reparto
arretrato», ha dichiarato Angelo in merito al suo impiego sul rettangolo erboso, nel corso di una chiacchierata all’interno dello
Sporting Club di Cassino, ove ha presenziato alla manifestazione
‘Telethon’, che la società in cui ha mosso i primi passi dal calciatore ha organizzato a scopo benefico. Ed a proposito di Città Martire, facciamo un salto a ritroso nel tempo, tornando agli anni
trascorsi dal nostro interlocutore all’ombra dell’Abbazia. «A Cassino sono rimasto sino a tredici-quattordici anni. A quell’età, in un
provino, venni notato dal responsabile del settore giovanile del
Torino Antonio Comi; il quale insieme a me scelse anche Paolo
Grieco, un ragazzo che giocava in attacco. Ma prima di quella selezione, che ricordo ebbe luogo sul campo del quartiere Colosseo,
Claudio Iemma - a cui, per le mie fortune calcistiche, devo tanto aveva fatto visionare me ed i miei compagni di squadra dagli os-
TE
MEN
L
A
N
I
F
29
servatori della Salernitana e del Parma». Ma questi, al
contrario del massimo esponente del vivaio granata
Comi (che in una recente intervista ha dichiarato di aver
portato Ogbonna al Torino in quanto, al di là delle doti
atletiche, rimase impressionato dalla sua personalità: il
modo in cui interpretava il ruolo, sotto certi aspetti gli ricordava il centrale brasiliano della Roma Aldair), non
seppero intuire le potenzialità del campioncino in erba di
origine nigeriana. Nel pieno della propria adolescenza,
dunque, Angelo si trasferisce in Piemonte. «Al Torino ho
fatto tutta la trafila nelle giovanili: dalla categoria Giovanissimi sotto la
guida dell’allenatore Serena, alla Primavera con mister
Pigino». Poi, nella stagione 2006-07 viene aggregato alla
prima squadra; e l’11 febbraio 2007, a soli 18 anni, l’agognato debutto in serie A. «Mi fece esordire Zaccheroni,
durante la gara casalinga contro la Reggina; nella stessa
stagione totalizzai altre tre presenze». L’anno successivo, il ragazzo va a ‘farsi – come si suol dire - le ossa’
in serie C1, passando in prestito al Crotone. «L’esperienza calabrese, oltre che sotto l’aspetto tecnico-agonistico (ho giocato ventiquattro partite), mi ha migliorato
molto dal punto di vista caratteriale e nei rapporti con le
persone… giornalisti compresi». All’inizio dell’attuale stagione, per espressa volontà di mister De Biasi, Ogbonna
è rientrato alla casamadre; e in questo campionato ha
disputato una quindicina di gare. «Cerco sempre, tramite
il sacrificio e il lavoro, di dare il massimo; così da poter
sfruttare al meglio, se mi capitano, le occasioni di scendere in campo», tiene a precisare Angelo. Dotato di un
sinistro potente, buona tecnica e, nonostante la considerevole stazza (193 centimetri di altezza per 90 chilogrammi di peso), di ottima velocità e reattività, il
difensore granata fa del gioco lineare e pulito, privo di
leziosismi, il proprio punto di forza. Chi tra gli addetti ai
lavori lo conosce bene, assicura che le qualità sinora
messe in mostra sono solo un assaggio delle sue potenziali capacità. Insomma, se Angelo continuerà a lavorare
e ad applicarsi con costanza, limando qualche piccolo
difetto ed affinando ulteriormente le proprie doti, è avviato verso una carriera luminosa. Lui, dall’alto della sua
umiltà, ringrazia tutti per gli apprezzamenti; ma, seguendo gli insegnamenti di papà Nnamdi, vola basso:
«Ho ancora molto da migliorare». Nel frattempo, tra un
impegno calcistico e l’altro, Angelo – dimostrando che
su quel corpo da corazziere c’è anche una ‘testa’ – sta
frequentando il primo anno di Giurisprudenza.
Marcello Gelfusa
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30
Anno 5° - Febbraio 2009
Vita Ciociara
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Febbraio 2009
Miei carissimi amici lettori bentrovati,
Nei tempi andati si soleva dichiarare che con “febbraio se piangono
i coppi (le tegole) s’ empiono di
vino tutte le botti” . già quale presagio di speranza! Se si scruta
l’orizzonte con attenzione ci accorgiamo l’ambiguità di questo mese,
freddo e grigio, ma tendente al
bello buio ma con ampi aumenti di
luce solare, gli alberi sono ancora
spogli, sono spazzati da venti ora
di scirocco, ora di maestrale; proprio un tipo dal carattere mutevole.
E’ un mese con tante feste, ricco di
riti sacri. La tradizione vuole che
lunedì 2 cada la candelora. Ricordate che fu introdotta dall’imperatore Giustiniano nel 542 a
Costantinopoli.
Martedì 3 la chiesa commemora
san Biagio vescovo, la cui protezione è invocata contro tutti i malesseri della gola attraverso
unzione della gola con olio benedetto; celebrata in tutta la Ciociaria. Molto sentita dagli innamorati,
sabato 14 si festeggia San Valentino. Nel mese ricorre anche il carnevale martedì 24, con a seguire
le sacre ceneri. Oggi il ritmo esagitato della vita ci ha fatto scordare
Via Ponte Emilio - BROCCOSTELLA
Tel. 0776.890645 - Lunedì chiuso
(FR)
la pratica che vedeva osservato il digiuno ogni venerdì di quaresima fino al
venerdì Santo, compreso
il pio esercizio della via
Crucis. Venerdì 27 il popolo cattolico festeggia
San Gabriele dell’Addolorata.
La luna, il giorno della
candelora raggiungerà il
primo quarto, (ricordiamo
che è la luna di gennaio)
e lunedì 9 alle 14,48 sarà
visibile nel suo massimo
splendore, quindi seguirà
la fase calante con il culmine della luna nera. La
luna nuova di febbraio ci
sarà mercoledì 25 alle
ore 01,34. ricordate che
febbraio ha 28 giorni, e
che il 28 si celebra il carnevale Ambrosiano.
Con la luna calante si
possono potare le viti, gli
olivi, i peschi, i ciliegi e un
po’ tutta la frutta. In questi mese sempre in luna
calante si possono trapiantare peri, meli, noccioli quanta altra frutta. Si
comincia nei luoghi collinari a mettere a dimora la
patata, gli agli, bietole
Vita Ciociara
prezzemolo.
Si possono potare le rose e i
rampicanti sempreverdi.
Lavori essenziali per mese sono
le concimazioni degli oliveti.
Sebbene l’olivo sia considerato
una specie rustica, è importante
apportare elementi fertilizzanti al
fine di garantire quantità e costante produzione. L’elemento di
cui l’olivo si avvantaggia maggiormente è l’azoto, che influisce
sull’accrescimento vegetativo
delle piante e sugli aspetti produttivi; l’azoto è importante per
la ripresa vegetativa e la crescita
di nuovi germogli, la formazione
dei fiori, l’allegagione, e la fase
iniziale della crescita dei frutticini. L’olivo si migliora anche attraverso
l’uso
della
concimazione organica; possono essere effettuate letamazioni con/o senza l’interramento.
Anno 5° - Febbraio 2009
L’apporto della sostanza organica può avvenire anche mediante il sovescio di alcune
leguminose (veccia o fave, lupini).
Di notevole importanza è
l’aspetto fitosanitario; negli ultimi
anni bisogna fare attenzione alla
mosca delle olive (Bactrocera
oleae) che influisce sugli aspetti
quantitativi e qualitativi della
produzione .
Nella cantina continua il lavoro
di travasamento per la schiarita
del vino il tempo utile per il travaso è dal 3 al 9 per i vini spumosi, e dal 10 al 24 per vini di
corpo secchi e lisci.
Risuona nella nostra testa la domanda “perche ci ammaliamo?”
una probabile risposta alla domanda viene dall’inquinamento
dell’acqua e del suolo. Noi tutti
ogni giorno usiamo la comune
31
l’acqua potabile per le pulizie
domestiche e l’igiene personale,
restituendola ai fiumi o ai mari
contaminata da sostanze organiche e chimiche dei saponi.
Anche in agricoltura si fa uso di
sostanze chimiche che finiscono
nel suolo. Queste sostanze tossiche, finite nel sottosuolo attraverso la catena alimentare
ritornano fino all’uomo provocando malattie respiratorie, allergie, ecc. ... Certo ci sono delle
regole da seguire quando si introducono nel terreno delle sostanze, ma queste vengono
puntualmente disattese come
nella famosa “valle del Sacco”.
Un abbraccio caloroso e un francescano augurio “ pace e bene “
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