Dj Paris e la febbre del sabato sera

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Dj Paris e la febbre del sabato sera
nuove frontiere Disco deaf
Dj Paris e la febbre
Sordi in pista grazie
alle vibrazioni
del bolognese Giovanni
Parisi, anche lui non
udente. Che coltiva due
sogni: fare musica in Lis
e arrivare a suonare
in locali famosi. Ma
in Italia e in Europa
non è il solo
Michela Trigari
H
ouse, commerciale, lounge, hip
hop, salsa cubana, latino americano. Dj Paris, al secolo Giovanni Parisi, mette un po’ di tutto anche
se non ci sente. E suona sia nei locali sia durante le serate di “disco deaf”
organizzate qua e là per far ballare le
persone sorde. I non udenti, infatti, «riescono a sentire le vibrazioni, guardano i movimenti di chi gli sta attorno» e,
se si tratta di balli di gruppo o di coppia, «imparano i passi. Come aveva
fatto l’attrice Marlee Matlin nella versione americana del programma televisivo Ballando con le stelle», dice il disk
jockey. Giovanni Parisi, 37 anni a giugno, modenese di nascita ma bolognese d’adozione, con l’hobby del calcetto,
ha iniziato quasi per gioco: «Ho fatto per la prima volta il deejay nel 2009
al matrimonio di due miei amici, Laura e Luca. Sinceramente, molti anni fa,
quando andavo in discoteca e vedevo i
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del sabato sera
dj che mixavano i vinili, ero convinto
che non ce l’avrei mai fatta – ricorda –.
Ma con l’arrivo del digitale tutto è stato
più semplice: la tecnologia mi ha facilitato molto nell’utilizzo dei piatti e del
mixer, oltre naturalmente al computer che mi serve per gestire i file audio.
Mi aiuto soprattutto con l’uso dei bassi,
che sento più nitidamente rispetto agli
udenti». Dj Paris però, che convive con
Mariachiara e che per mantenersi lavora in una società di servizi informatici per le banche, non si è improvvisato
alla consolle: nel 2010 ha iniziato a frequentare un corso che continua tutt’ora
per migliorare la tecnica. «La passione
per la musica l’ho sempre avuta anche
se sono sordo dalla nascita a causa di
un errore chirurgico». È sorta quando
era un bambino, grazie all’utilizzo di
protesi acustiche per amplificare i rumori, e dagli 8-9 anni in poi quell’amore per il suono non si è più fermato:
un’adolescenza trascorsa nelle discoteche romagnole e gruppi rock come gli
Ac/Dc e i Metallica o cantanti italiani
come Vasco e Zucchero tra i suoi artisti preferiti.
La sua prima serata “disco deaf”,
invece, è stata nel 2011 ad Arqua Petrarca (in provincia di Padova), messa
in piedi da Lorenzo Tessarollo e Morris
Caldato, due ragazzi veneti che organizzano gare di go kart per persone sorde. Una serata condita da ballo, giochi e
musica in Lis (Lingua italiana dei segni),
il sogno nel cassetto di Giovanni Parisi
insieme al voler arrivare a suonare come dj nei locali più famosi d’Italia. «So
che non sarà facile, ma credo che con costanza e impegno ogni obiettivo possa
essere raggiunto, anche per un ragazzo
sordo come me». Dopo quell’esordio dj
Paris ha iniziato a esercitarsi prima da
solo, «poi in feste tra amici, sia sordi che
udenti, fino a suonare in discoteche più
grandi, come il Pepero di Padova e il
Caffè Margherita di Caserta, dove hanno eletto Miss e Mister sordo 2012 – racconta –. Poi c’è stata la notte dell’ultimo
dell’anno al bar Senza nome di Bologna,
un locale gestito da un ragazzo e una
ragazza sordi, mentre attualmente collaboro con due insegnanti di salsa, Viola Puccio e Giulia Papale, all’interno di
“Vibrazioni cubane”, il primo corso di
ballo in Lis per udenti e non».
Ma Giovanni Parisi non è l’unico dj
sordo. Ci sono anche i ragazzi romani di Radio Kaos Italis (vedi SuperAbile
Magazine n. 11/2012). Mentre a Londra
c’è un altro trentasettenne, Troi Lee,
che insieme ad alcuni amici organizza
“deaf rave”, party pensati per tutti ma
soprattutto per quella che lui chiama la
sua gente. E che per ben due volte sono
arrivati al Festival di Glastonbury. Alla prima serata si sono presentate 700
persone da tutto il Regno Unito, ma anche da Stati Uniti, Giappone e Australia.
Ora lo invitano a suonare pure all’estero
e per tre volte è passato dall’Italia: a Milano, Torino e in Sicilia, sempre per far
ballare a ritmo di dubstep, house, reggae ed electro swing. Intorno a sé dj Troi
ha organizzato una vera e propria squadra: c’è anche Mc Geezer, un rapper
sordo che usa il linguaggio dei segni al
posto delle parole come fa il finlandese
Mark Vuoriheimo, in arte Signmark, e
– ne abbiamo parlato su SuperAbile Magazine n. 3/2013 – il “nostro” mister Eugenio Scarlato.
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La web radio di Stefano
per trovare nuovi amici
T
rasmette tutti i giorni da casa sua,
quando finisce di inserire dati in
telelavoro per un’azienda bresciana.
Stefano Pietta, 29enne di Manerbio
in sedia a ruote, si è creato la sua
personale web radio per combattere
la solitudine facendo musica in
rete. L’obiettivo ultimo, quindi, è
quello di fare nuove amicizie. E ci
sta riuscendo. La pagina Facebook
di Steradiodj, infatti, conta già
450 likes. «Cercherò per quanto
possibile, e con le mie tempistiche,
di accontentare le richieste degli
ascoltatori – si legge sull’home page
della web radio –. Ma potrete anche
rimanere costantemente aggiornati
con news provenienti da tutto il
mondo, anche attraverso interviste
a ospiti». Le apparecchiature del suo
studio casalingo sono essenziali ma
funzionali: cuffie, microfono, mixer e
quant’altro occorre per andare in onda,
compresa la registrazione alla Siae. Gli
orari delle dirette sono il pomeriggio
e la sera, dalle 16 alle 18.30 e dalle 21.30
alle 23. Non resta che collegarsi su
Steradiodj.jimdo.com. [M.T.]