Auto-Id nel manufacturing: produzione e logistica con tecnologia Rfid
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Auto-Id nel manufacturing: produzione e logistica con tecnologia Rfid
CHI SIAMO /5T5/REPORTS WHITE PAPER GRATUITI » AUTORI » I SOCI » DIVENTA AUTORE LA TUA AZIENDA QUI? ENTRA REGISTRATI Cerca nel loft HOME RFID ITALIA GUIDE CLOUD SOCIAL UNIVERSITA’ CASE STUDY OPINIONI DAI SOCI RISPOSTE TOP5 Live dal: 7 settembre 2013 Auto-Id nel manufacturing: come e perché la tecnologia Rfid aiuta produzione, logistica e distribuzione Pubblicato da Redazione The Biz Loft Like 8 0 Tweet 5 Share 26 Con la progressiva industrializzazione del manufacturing per moltissime aziende l’auto-Id è diventato un fondamentale. Questo perché la tecnologia Rfid (in molti casi associata a quella Rtls), risolve nel modo più efficace le necessità operative, supportando l’evoluzione di un settore che continua a cambiare, seguendo priorità molteplici funzionali ed economiche, dall’innovazione della produzione alla progettazione su commessa per arrivare alla gestione degli asset. Altri articoli che ti suggeriamo di leggere Trasporti e logistica: l’Rfid permette di migliorare efficienza operativa e customer service Transponder Rfid. La lista dei produttori di tag. Aggiornamento luglio 2013 Rfid Tag: la lista dei produttori di trasponders, aggiornata a Giugno 2013 Tracciabilità, localizzazione e rintracciabilità sono i cardini della massima efficienza operativa. Nel tempo, l’utilizzo dell’auto-Id è stata una scelta motivata da istanze diverse: cambiamento dell’offerta da parte dei fornitori, necessità di una riduzione dei costi, ricerca di un miglioramento costante, diversificazione dei processi produttivi in un’ottica di specializzazione dei servizi. Il fenomeno è sotto gli occhi di tutti e in questi ultimi anni le metriche utilizzate dalle aziende per valutare e definire un progetto Rfid si sono diversificate. Di seguito i 5 trend dominanti. 1) L’Auto-Id in linea, dalle singole componenti La distribuzione della produzione oggi fa sì che moltissime soluzioni vengano realizzate attraverso una filiera complessa, che presuppone un lavoro a catena che coinvolge aziende diverse: un’imoresa può essere specializzata nella produzione di metalli, un’altra nei materiali compositi avanzati. Nel processo logistico l’assemblaggio finale molto spesso avviene in un terzo sito, più adatto a gestire un magazzino che include parti a deposito e merce finale. In questo caso l’auto-Id porta a una tracciabilità delle singole componenti e del prodotto finito tale per cui tutti i processi risultano velocizzati e ottimizzati. I tag Rfid garantiscono una tracciabilità degli ordini che aiuta a gestire la complessità dei processi di assemblaggio distribuiti, automatizzando il processo di rifornimento in linea, con modalità di controllo Applicazioni Rfid nella grande distribuzione (anche quella alimentare): è giunto il momento? Logistica Rfid: anche il bassotto di Harmont & Blaine gira col tag estremamente puntuali. Grazie alla combinazione di una serie di lettori Rfid distribuiti lungo la catena, quando le informazioni contenute nei tag non corrispondono all’ordine, in tempo reale scatta un allarme che segnala anomalie o disfunzioni che possono essere tempestivamente corrette in qualsiasi punto, eliminando incongruenze e coli di bottiglia. Un altro vantaggio dell’auto-Id sta in una reportistica estremamente dettagliata che include la distinta dei materiali e la documentazione doganale necessaria nel caso la filiera operi in un contesto internazionale. Poter riconoscere l’autenticità dei pezzi di ricambio una nota casa automobilistica italiana ha usato l’auto-id tripartendo i livelli di protezione e identificazione. Ogni pezzo di ricambio è stato dotato di un sigillo plastico dotato di ologramma e numerato. Su ogni confezione contenente il pezzo di ricambio è stata applicata un’etichetta olografica tampere evident: l’ologramma stampigliato identifica l’autenticità del prodotto e una parte riporta la descrizione del pezzo. Un apposito blister dotato di ologramma ha risolto la gestione dei pezzi di piccole dimensioni. La suite tecnologica di identificazione progettata da Solos ha consentito di proteggere la produzione e la storia del marchio, ma anche di sveltire tutte le procedure di gestione. 2) L’Auto-Id per il Design-to-Delivery La trasformazione della domanda in un’ottica di personalizzazione, sta portano moltissime aziende manifatturiere a cambiare la progettazione ma anche ad accelerare i processi di produzione e di consegna per ottemperare al time to market. Il caso più emblematico è quello del tessile e abbigliamento. In quest’ambito l’auto-id porta non solo a una più rapida movimentazione dei prodotti dalla fabbrica allo scaffale in negozio, ma aiuta nella fase finale della filiera a ridurre l’out of stock e tutti i processi di inventario e riordino, azzerando inefficienze ed errori. Moltissimi ormai i marchi della moda italiana e internazionale, monomarca e multimarca, che si affidano ai tag Rfid per una gestione ottimale delle collezioni, dei campionari e della gestione dei punti vendita. Nel caso del fast fashion, poi, la tecnologia sta diventando main straim. Sandro Ferrone, ad esempio, grazie al’auto-Id ha potuto ridurre il numero addetti alle spedizioni, passando da 18 agli attuali 6: le persone sono state formate e riqualificate, andando a potenziare il servizio dell’area vendita. La tracciabilità automatica e massiva di capi e accessori ha consentito di ridurre i tempi di inventario da 10 minuti agli attuali 6 / 7 secondi (per 100 capi), con una congruenza delle letture pari al 99%. Stessa scelta l’ha fatta Imperial, dove l’introduzione dell’auto-Id non solo ha accelerato i meccanismi di approvvigionamento dei negozianti che arrivano negli showroom per fare gli ordini ma solo. Grazie all’identificazione univoca, ogni singolo capo è riconosciuto come originale attraverso un codice di riconoscimento certificato e garantito che, per altro, ha valore legale e ha aiutato nel corso del tempo l’azienda in modo fattivo, bloccando le attività di chiunque abbia provato a copiare i suoi modelli. 3) L’Auto-Id a supporto di innovazione (e sicurezza) L’industria automobilistica, aerospaziale o dell’energia frequentemente utilizza materiali compositi avanzati sia per la loro leggerezza che per un’efficienza maggiore nei trasporti. Questi nuovi materiali creano un sotto ambiente di produzione, in quanto richiedono processi di assemblaggio completamente diversi in termini di gestione dei materiali e delle attrezzature. Già nel 2004 Boeing e il suo competitor Airbus avevano annunciato una collaborazione finalizzata all’identificazione di un sistema di identificazione a radiofrequenza da utilizzare nell’ambito della filiera dei fornitori. Applicare un chip a radiofrequenza a ogni singolo ricambio, permette di monitorare ogni attività. I tag sono resistenti e operano a qualsiasi tipo di condizione atmosferica. Chiunque possiede un reader avrà la capacità di leggere le informazioni contenute, come per esempio, dove e quando è stato installato il componente, oppure i dati relativi al problema di malfunzionamento. Airbus, invece, è il primo produttore di aeromobili commerciali che ha esteso l’auto-id a tutti i componenti di tutte le sue famiglie di aeromobili. Il product lifecycle management con l’Rfid garantisce una tracciabilità ottimizzata. L’identificazione univoca degli item, infatti, risulta a prova di errore, portando maggiore efficienza nella gestione del ciclo di vita di ogni item. 3) L’Auto-Id per una maggior trasparenza dei servizi Il manufacturing ha nel servizio al cliente (intermediario o finale) un suo grosso punto di forza. Lo sviluppo customer centrico ha progressivamente portato a una personalizzazione dei prodotti (e dei servizi) mentre l’accesso a Internet ha profondamente cambiato le abitudini di fornitori e utenti che si aspettano molto di più in termini informativi, si conforntano e si consultano, esprimono le loro opinioni. Grazie a una traccibilità Auto-Id la trasparenza informativa raggiunge massimi livelli, consentendo alla produzione di interpretare meglio le eisgenze del mercato, includendo variazioni non solo di configurazione ma anche di di protezione od omologazione secondo le normative del Paese di riferimento. I clienti finali, inoltre, chiedono sempre più visibilità rispetto al work-in-process, ben prima che un prodotto sia messo in produzione. In questo caso la tecnologia Rfid è un supporto ottimale per il controllo degli ordini e delle commesse, con un presidio geolocalizzato delle spedizioni e delle movimentazioni in ambito logistico e distributivo. Questo fornisce anche un risparmio di costi per il produttore, anticipando problemi di rilavorazione, attualizzazione e ricontrattualizzazione. Tra le aziende italiane del manufacturing che hanno adottao l’auto-Id Coster, che utilizza i tag non non solo per tracciare i processi interni ad una singola unità produttiva ma anche per abbracciare i diversi anelli della filiera, monitorando il percorso di un prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita dalla produzione alla sua destinazione finale. Grazie all’Rfid il dato grezzo ricevuto dal sistema in informazione diventa immediatamente fruibile. L’auto-id ha messo a diposizione del management dati precisi sull’andamento della produzione e ha garantito l’abbattimento totale degli errori, una riduzione del 90% dei tempi di controllo delle spedizioni e del 20% dei tempi di versamento a magazzino per operatore. 5) L’Auto Id per l’Enterprise Asset Management Molte aziende di produzione possiedono grandi impianti di assemblaggio e la gestione degli asset su superfici estese o diversificate rende molto complicati i processi di movimentazione ma anche di controllo. Direttori finanziari e asset manager tra inventari e sistemi di rendicontazione del capitale sono cablati in una serie di attività molto demanding. Le operazioni di manutenzione e di Mro (Main Refinancing Operations) devono gestire beni strumentali ad alto valore e in molti modi, contemplando frequenti operazioni di revisione. Anche in questo caso l’Auto-Id porta il valore aggiunto di una tracciabilità e una rintracciabilità sempre messa a sistema, sveltendo le operazioni di inventario e di manutenzione che riducono tempi e qualità dei dati a disposizione. Diversi produttori di apparecchiature industriali stanno affidandosi ai tag Rfid per tutto l’installato o per le parti più core attraverso processo di revisione dei motori e dei componenti. I risparmi sui costi sono facili da calcolare in un ambiente in cui i componenti possono costare centinaia di migliaia di euro e l’impatto su una business continuity interrota da un guasto contribuisce ad aumentare i budget di spesa, riducendo ulteriormente i margini di fatturato. Enel in Bulgaria ha implementato l’Auto-id per la gestione degli asset. Un’intera centrale termoelettrica ingegnerizzata da Enel con tecnologia Uhf per semplificare tutte le attività di controllo e manutenzione. Turbine, boiler, dispositivi di alimentazione, quadri elettrici, motori: tutti messi a sistema, grazie all’uso di una serie di tag passivi. Considerato che la manutenzione di una centrale di questo tipo incide sul 5% dei costi totali, ma può generare il 100% dei problemi, le motivazioni della scelta sono più che evidenti e da sè sole spiegano il Roi. Grazie all’Rfid il monitoraggio giornaliero degli impianti interni ed esterni è talmente efficace che il personale può intervenire tempestivamente in caso di malfunzionamento. Ogni intervento del eprsonale addetto è registrato su un palmare Rfid che, appoggiato a fine turno sulla propria culla, permette il salvataggio dei dati di manutenzione sul data-base del sistema informativo principale. Per una mobility enterprise a valore aggiunto. Like 8 #gestione degli asset #Supply Chain Tweet 0 #logistica #produzione 5 #rfid Share #Rfid e Tag 26 #rintracciabilità #Sm art Tagging #Tracciabilità Profilo o Nome Non verrà pubblicato Email Sito web Commento Invia 7 Risposte 0 Commenti 7 Cinguettii 0 Facebook 0 Pingback ultima risposta il 1 settimana fa @loftvox 1 settimana fa Auto-Id nel manufacturing: come e perché la tecnologia Rfid aiuta produzione, logistica e distribuzione http://t.co/BCEun5isyg rispondi