reddito - Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza

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reddito - Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza
Corso di Scienza delle Finanze
Giovanni D’Orio
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Risorse per il corso..
• Pagina web del docente:
http://www.ecostat.unical.it/Dorio/
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scegliere Scienza delle Finanze
…il materiale delle esercitazioni è molto
importante
Materiale utile:
• Testi consigliati:
• H. Rosen, - Scienza delle Finanze,
McGraw-Hill, seconda edizione, 2007
(lezione 1 - 4)
• Roberto Artoni - Elementi di Scienza
delle Finanze Il Mulino (lezione 5 - 15)
• Appunti delle lezioni
Programma:
• Lezione 1) Le motivazioni dell'intervento
pubblico in economia: cenni generali
• Lezione 2) Le esternalità ed i beni pubblici
• Lezione 3) Distribuzione e redistribuzione
del reddito
• Lezione 4) La spesa pubblica: cenni
generali
Programma:
• Lezione 5) Classificazione delle spese e delle
entrate pubbliche.
• Lezione 6) Gli effetti delle imposte.
• Lezione 7) La pressione fiscale
• Lezione 8) Evasione ed Elusione
• Lezione 9) Traslazione
• Lezione 10) IRPEF.
• ILezione 11) IRES.
• Lezione 12) Le imposte indirette.
Programma
• Lezione 13) La finanza locale.
• Lezione 14) Il processo decisionale e
l’evoluzione della finanza pubblica in Italia.
• Lezione 15) Il Bilancio degli Enti Locali
Esami
• Laurea triennale: Scritto 3 domande aperte
• Laurea specialistica: 3 domande aperte
• Date esami:
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1a sessione di esami
01 Luglio 2008 ore 09.00 Consolidata 5
15 Luglio 2008 ore 09.00 Consolidata 5
2a sessione di esami
23 Settembre 2008 ore 09.00 Consolidata 5
Note
• …la frequenza è di fatto obbligatoria
• …la partecipazione attiva al corso è molto
importante
• Orario lezioni:
• Lun: 11.00 – 13.00 EP1
• Mar: 11.00 – 13.00 EP2
• Mer: 11.00 – 13.00 EP3
• Ricevimento: mar. 09.00 11.00
Principi di tassazione del reddito:
la scelta della base imponibile
Alcune questioni preliminari
• Imposte reali o personali?
• Imposta sul reddito entrata, sul
reddito prodotto o sul consumo?
• Imponibile reale o monetario?
• Reddito effettivo o reddito normale?
• Che unità impositiva?
Imposte reali e personali
¾Solo le imposte personali
consentono di tenere conto della
condizione economica complessiva
del soggetto e possono essere
progressive,
¾Le imposte reali sono meno eque,
ma più semplici da amministrare
La definizione di reddito
Tre modelli di riferimento:
• Comprehensive income tax (imposta sul
reddito-entrata)
• Expenditure tax (imposta sulla spesa o sul
consumo)
• Dual income tax (imposta duale sui redditi, di
lavoro e di capitale)
Criteri di valutazione
• Equità
• Efficienza
• Semplicità e applicabilità
Fonti e usi del reddito
Fonti
Usi
Redditi di lavoro (dipendente
ed autonomo)
Consumo o spesa
Redditi di capitale (interessi,
rendite, profitti)
Plusvalenze (e minusvalenze)
Risparmio
Entrate straordinarie e
occasionali
Reddito entrata, reddito prodotto, reddito
consumato
Reddito prodotto = redditi di lavoro, terra e di
capitale (valore aggiunto)
Reddito entrata = reddito prodotto + plusvalenze
nette + entrate straordinarie e occasionali =
consumo potenziale (consumo più variazioni della
ricchezza)
Reddito consumato = quota di reddito consumata (si
esenta il risparmio) oppure esenzione dei redditi
derivanti dall’impiego del risparmio
Dual income tax= il reddito di capitale è tassato
meno di quello di lavoro
Comprehensive Income Tax (1)
• Shanz (1896), Haigh (1921), Simon
(1938):
– E’ reddito imponibile l’ammontare di risorse
che può potenzialmente essere consumato
in un determinato periodo di tempo,
mantenendo invariata la situazione
patrimoniale
– Si tassa la fonte del reddito
REt=Wt-Wt-1+Ct=ΣYi+CGt+Aet
Comprehensive Income Tax (2)
• Problemi pratici e applicativi
– tassazione dei redditi occasionali o straordinari
(es. vincite o eredità) con aliquote progressive?
• L’onere potrebbe essere eccessivo.
– tassazione delle plusvalenze maturate?
• sono difficili, a volte, da misurare;
• il contribuente potrebbe avere problemi di liquidità (mercati
del credito non perfetti)
– il sistema andrebbe indicizzato
• difficoltà non tanto per fenomeno di fiscal drag, ma per
indicizzazione dei redditi di capitale
– difficoltà definizione reddito di impresa e
integrazione imposte personali e societarie
• vero “profitto economico”
• piena integrazione
Reddito prodotto
• Per superare alcune difficoltà del
concetto di reddito entrata a volta si fa
riferimento, nei sistemi concretamente
adottati, a un concetto di redditoprodotto:
RPt=ΣYi
Expenditure tax (1)
• Precursore: Hobbes (nel Leviatano); Mill (1852),
Fisher (1942), Kaldor (1955), Einaudi (1958), Meade
Report (1978) …
• E’ reddito imponibile il consumo effettivo (si tassa
l’uso del reddito).
• “Quando le imposizioni sono sopra le cose che gli
uomini consumano, ogni uomo paga ugualmente per
quello che egli usa: né la collettività, è depauperata
dallo spreco fastoso dei privati” (Hobbes)
• Molto attraente ma molto controversa: “Expenditure
system of direct taxation …an idea which periodically
circles the world...without ever permanently finding a
home” (The Economist, June 28, 1978, p70)
Expenditure tax (2)
• RSt= Ct =REt- (Wt-Wt-1)
Prescindiamo da AE (AE=0)
• RSt= Ct =ΣYt+ CGt - (Wt-Wt-1)
• Wt-Wt-1 = CGt – (prelievi – versamenti) conti reg
• RSt= Ct =ΣYt+ (prelievi – versamenti) conti reg.
Cash flow tax (CFT): molto semplice e
attraente per società; meno facile da applicare
per persona fisica (a meno che tutto il risparmio
dei soggetti sia canalizzato in “conti registrati”
(es. forme di gestione patrimoniale con valutazione di
mercato, controllabili dalle autorità)
Expenditure tax (3)
• Pre-payment Tax (PPT): esenzione dei redditi
di capitale (solo rendimento normale…). Non
si deduce il reddito risparmiato, ma si esentano i
frutti che derivano da quel reddito (redditi di
capitale). Più semplice da applicare.
• Si tassano solo i redditi di lavoro.
• Le due modalità di calcolo (CFT e PPT) sono
equivalenti, in valore attuale, se l’aliquota di
imposta è costante nell’arco vitale. Differiscono
per il momento in cui il soggetto è chiamato a
pagare l’imposta.
Confronto CIT e ET: Equità (1)
• Ottica uniperiodale: sembrerebbe
preferibile RE (tassa in modo uguale i
soggetti, indipendentemente dal fatto
che decidano di consumare o
risparmiare il proprio reddito)
• Ottica multiperiodale: può essere più
equa la tassazione sul reddito-spesa.
Confronto CIT, ET e WT: Equità (2)
(due soggetti, due periodi: r=10%)
Im posta sul
reddito
(t= 10% )
A
B
P eriodo 1
reddito
im posta
consum o
risparm io
P eriodo 2
interessi
im posta
consum o
Im posta (T )
V A Im poste
100
10
90
-
Im posta sul Im posta sul Im posta
consum o
consum o sul salario
(C F T )
(P P T )
A
B
A
B
A
B
100
10
90
100
10
90
100
100
100
10
90
9
0,9
- 98,10
10 10,9
10 10,82
10
10
10
11
99
11
10
10
10
-
100 100 100
10
10
10
90
90
90
9
-
99
10
10
10
10
9
99
10
10
Confronto CIT, ET e WT: Equità (3)
(due soggetti, due periodi: r=10%)
Im posta sul
reddito
(t= 10% )
A
B
P eriodo 1
reddito
im posta
consum o
risparm io
P eriodo 2
interessi
im posta
consum o
Im posta (T )
V A Im poste
100
10
90
-
Im posta sul Im posta sul Im posta
consum o
consum o sul salario
(C F T )
(P P T )
A
B
A
B
A
B
100
10
90
100
10
90
100
100
100
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9
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- 98,10
10 10,9
10 10,82
10
10
10
11
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10
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100 100 100
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90
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9
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Confronto CIT, ET e WT: Equità (3)
(due soggetti, due periodi: r=10%)
Im posta sul
reddito
(t= 10% )
A
B
P eriodo 1
reddito
im posta
consum o
risparm io
P eriodo 2
interessi
im posta
consum o
Im posta (T )
V A Im poste
100
10
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-
Im posta sul Im posta sul Im posta
consum o
consum o sul salario
(C F T )
(P P T )
A
B
A
B
A
B
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10
90
100
10
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100
100
100
10
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- 98,10
10 10,9
10 10,82
10
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Confronto CIT, ET e WT: Equità (3)
(due soggetti, due periodi: r=10%)
Im posta sul
reddito
(t= 10% )
A
B
P eriodo 1
red d ito
im posta
consum o
risparm io
P eriodo 2
interessi
im posta
co n su m o
Im posta (T )
V A Im p o ste
100
10
90
-
Im posta sul Im posta sul Im posta
co n su m o
consum o sul salario
(C F T )
(P P T )
A
B
A
B
A
B
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10
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10 10,9
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10
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99
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Conclusioni
• In un’ottica uniperiodale CIT è superiore, ma nell’arco vitale
no
• CIT tassa meno i soggetti che consumano rispetto a quelli
che risparmiano
• ET non discrimina in funzione delle scelte se consumare o
risparmiare
• Imposte sul consumo tipo CFT o PPT sono equivalenti in valore
attuale ed equivalgono ad un’imposta sul salario (ma sono
diversi i momenti in cui i soggetti sono chiamati a pagare le
imposte)
• Se le imposte sono progressive, la diversa cadenza temporale
può dar luogo a oneri diversi
• I mercati dei capitali non sono perfetti!
• Se vi fossero lasciti ed eredità dovrebbero essere trattati come
consumo, secondo una ET
• La superiorità di CIT o ET dal punto di vista dell’equità è
controversa
Dual Income tax
• Riforme paesi Nordici inizio anni ’90
• “The DIT may be seen as a compromise between a
comprehensive income tax and an expenditure tax,
since it taxes capital income at a lower marginal tax rate
than other income (for taxpayers above the first tax
bracket)”. (Sorensen, 2005)
• Imposta proporzionale uniforme sui redditi di
capitale uguale all’aliquota base dell’imposta
personale progressiva sul reddito e all’aliquota
dell’imposta societaria.
• Nella sua forma pura: esenzione di dividendi e
plusvalenze azionarie in capo al socio e tassazione
degli interessi con l’aliquota proporzionale dei redditi di
capitale (interessi, dividendi e plusvalenze
sopporterebbero così la stessa aliquota complessiva,
personale e societaria)
Motivazioni della Dual Income tax
• Sistema intermedio fra CIT e ET, con importanti
caratteristiche di semplificazione e neutralità…
• Riduce gli effetti negativi della doppia
tassazione del risparmio;
• Consente una tassazione bassa ma
generalizzata e uniforme, consentendo un
livellamento del campo di gioco ed evitando
arbirtraggi volti a lucrare su differenze di aliquote
• Modo indiretto e pragmatico per tenere conto
degli effetti dell’inflazione
• Reazione alla concorrenza internazionale sul
mercato dei capitali
Base imponibile reale o monetaria?
• L’inflazione non dovrebbe alterare il
carico impositivo
• L’inflazione esercita invece effetti
distorsivi.
• Esempi:
– Redditi di capitale (interessi)
– Redditi di impresa
– Redditi di lavoro (imposta progressiva)
Tassazione dei redditi di capitale e
inflazione
•
•
•
•
•
•
•
¾
¾
¾
¾
¾
Hp:
100euro di depositi
r=i=2%
t=20%
T= 0,20*0,02*100=0,4
rn=i(1-t)=1,6%
t effettiva su rendimento reale= 20%
Con inflazione (p =2%)
r= 2%; i=4%
T=0,2*0,04*100= 0,8
rn=i(1-t)-p=1,2%
t effettiva su rendimento reale= 40%
Esempio/domanda
Ipotizzate di avere investito 100.000 euro al tasso di
interesse (nominale) del 5%. Gli interessi
(nominali) sono tassati con una aliquota del 15%.
Calcolate l’aliquota di imposizione effettiva (sugli
interessi reali) ipotizzando alternativamente che il
tasso di inflazione sia: 0%, 2%, 4%.
Spiegate i risultati raggiunti.
Tassazione dei redditi di impresa e
inflazione
• Effetti contrastanti:
– aumento base imponibile:
ammortamenti al costo storico,
valutazione magazzino diversa dal
criterio Lifo;
– riduzione base imponibile: deducibilità
interessi passivi
Tassazione progressiva e inflazione
• Fiscal drag:
– A parità di reddito reale, ma con reddito
monetario più elevato, per via dell’inflazione,
aumenta l’aliquota media di un’imposta
personale progressiva poichè una quota
sempre più ampia di reddito è assoggettata ad
aliquote marginali più elevate.
– Detrazioni e deduzioni definite in termini
nominali perdono di valore in termini reali
La scelta dell’unità impositiva
Reddito effettivo o reddito normale?
• Reddito effettivo (quello di cui il
contribuente ha disponibilità in ogni
periodo di imposta considerato; per
competenza o cassa):
– Misura più precisa della capacità
contributiva
– Più equo di fronte a variabilità redditi fra
contribuenti e nel tempo;
– Più coerente con concetto reddito
entrata
Reddito effettivo o reddito normale?
• Reddito normale (media dei redditi reaiìlizzati in
tempi diversi da uno stesso soggetto o da
soggetti diversi che svolgono attività analoghe):
– Misura più precisa della capacità contributiva
nel ciclo vitale;
– Effetto incentivante sull’attività economica;
– Più pratico …e semplice da amministrare
Criteri che si ispirano al reddito normale
sono spesso utilizzati in fase di
accertamento dei tributi
Scelta dell’unità impositiva:
individuo o famiglia? (1)
¾ La scelta è particolarmente delicata se
l’imposta è progressiva (nel caso di cumulo si
paga di più)
¾ La famiglia è l’unità più appropriata, ma
problemi:
•
•
•
•
Può scoraggiare la partecipazione femminile
Può scoraggiare il matrimonio
Occorre tener conto dei componenti
Occorre tenere conto dell’ammontare, distribuzione
e tipologia dei redditi
Scelta dell’unità impositiva:
individuo o famiglia? (2)
¾ Tassazione dell’individuo: si tiene conto dei
carichi familiari con deduzioni e detrazioni
¾ Tassazione dei redditi familiari: es. Splitting
¾ Quoziente: tiene conto della numerosità e
delle economie di scala
¾ Come tener conto del diverso numero di
percettori del reddito? Problema di
definizione del reddito imponibile: i costi per
produzione del reddito (aiuti domestici)
potrebbero essere resi deducibili (o il reddito in
natura derivante dal lavoro domestico,
tassato…)