comunicato stampa mostra Ugo Celada

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comunicato stampa mostra Ugo Celada
CITTA’ DI GAZOLDO DEGLI IPPOLITI
Provincia di Mantova
MAM - Museo d’Arte Moderna dell’Alto Mantovano
Gazoldo degli Ippoliti
Comunicato stampa
CELADA
UGO CELADA DA VIRGILIO 1895-1995
L’INCANTO DEL DISEGNO, LA MAGIA DELLA PITTURA
a cura di Gianfranco Ferlisi
inaugurazione sabato 21 maggio 2016 alle ore 18:00
La rassegna dedicata a Ugo Celada di Virgilio (Borgo Virgilio di Mantova, 1895 - Varese 1995) - come
sottolinea Nicola Leoni (Sindaco di Gazoldo degli Ippoliti) riprende il fil rouge di un approfondimento
sull’artista che il Mam già anni addietro aveva intrapreso. Così oggi, accanto alle sei opere acquisite dal
Museo, venti disegni inediti e trenta dipinti stupefacenti suggeriscono altre considerazioni e inedite
letture critiche.
E una buona motivazione per riproporre una nuova antologica deriva anche dalla contemporanea
pubblicazione di uno snello volume, edito proprio in occasione della mostra (casa editrice il Rio di
Mantova), in cui si documenta la cospicua serie di opere: alcune già conosciute e messe a disposizione
da collezionisti del pittore, molte altre invece, come i disegni, assolutamente non ancora note. Originali
ed efficaci risultano anche gli approfondimenti proposti nel saggio critico del direttore del Mam,
Gianfranco Ferlisi, che ripercorre in un'ottica più aggiornata le vicende umane dell'artista, dall’alunnato
con Giuseppe Marusi (1862-1945), a Mantova, sino all’apostolato con Cesare Tallone (1853 - 1919) a
Brera, quando Celada sviluppò la sua precoce propensione per il realismo.
La mostra si snoda lungo le suggestioni che accompagnano la sua prima partecipazione, nel 1920, alla
Biennale di Venezia e poi alla XIV edizione della stessa manifestazione, nel 1926, che lo impone
definitivamente all'attenzione della critica. Le opere esposte realizzano così un percorso di progressiva
bellezza, articolato nell’incanto dei disegni e nel magico realismo della pittura: emergerà con evidenza la
statura di uno sperimentatore sempre insoddisfatto, che, nel corso della sua lunga vita, sviluppò la
ricerca in molte direzioni, dal post divisionismo al realismo novecentista e poi magico, fino alla pittura
oggettivista, sulla scia dei cosiddetti pittori Moderni della Realtà.
Emergerà con chiarezza, in tutte le opere scelte, l'interesse per il dato costruttivo e formale delle figure,
inserite sempre in un'ambientazione straniante, in cui una sorta di messa in scena teatrale dichiara
l’abilità della finzione pittorica. È quanto attestano nudi studiatissimi o, spesso, più quotidiani ritratti di
personaggi, immersi in scenari immobili e incantati, e ancora nature morte dai maliziosi ed ingannevoli
giochi pittorici, trompe-l’oeil illusionistici e animati dalla grazia di trovate prospettiche, di ombre inedite e
di luci taglienti e gelide.
E alla fine apparirà in tutta la sua completezza l’artista segreto, un poeta dell'artificio pittorico, la cui
opera assunse, nella prima metà del Novecento, una dimensione assolutamente sovralocale, un artista troppo
Museo d’Arte Moderna dell’Alto Mantovano - Gazoldo degli Ippoliti (MN) 46040 - Via Marconi n. 126
Tel. 0376/657141 int. 6 - 0376/659315 - Fax 0376/657488
[email protected] - [email protected]
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spesso, negli anni più recenti, sottovalutato o addirittura dimenticato, un Celada da conoscere
finalmente a fondo, da riscoprire e da ammirare in tutto il suo geniale virtuosismo.
MAM - Museo d’Arte Moderna dell’Alto Mantovano
Gazoldo degli Ippoliti
CELADA
UGO CELADA DA VIRGILIO 1895-1995
L’INCANTO DEL DISEGNO,LA MAGIA DELLA PITTURA
a cura di Gianfranco Ferlisi
dal 21 maggio al 26 giugno 2016
inaugurazione sabato 21 maggio alle ore 18,00
Orari: dalle 9:00 alle 12:00, dal lunedì al sabato
dalle 16:00 alle 19:00, sabato e domenica
Sono possibili visite su appuntamento con preavviso
(0376/657141 interno 6 - [email protected])
ingresso gratuito
Informazioni:
tel. 0376/657141 interno 6
http://www.comune.gazoldo.mn.it
[email protected]
www.turismo.mantova.it
[email protected] 0376 432432
Ufficio stampa:
Pierpaolo Pizzi
[email protected]
331 4474606
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Cenni biografici
Ugo Celada di Virgilio (Borgo Virgilio di Mantova, 1895 - Varese 1995).
25 maggio 1895: questa la data dei natali di Ugo Celada, meglio noto come Ugo Celada da Virgilio. Grazie al suo precoce
talento, si attira interesse e stima sin dalla più tenera età. Così, terminate le elementari, viene prima iscritto alla Scuola di Arti
e mestieri di Luzzara e, l’anno dopo, alla Scuola d’arte applicata di Mantova, diretta da Giuseppe Marusi (1862-1945).
Appena tredicenne espone meritatamente, coi migliori allievi della suddetta scuola, in una mostra al Palazzo Ducale di
Mantova. Grazie a una borsa di studio dell’Istituto Franchetti, frequenta l’Accademia di Brera a Milano, dove segue le lezioni
di Cesare Tallone (1853 - 1919) e sviluppa la sua propensione per il realismo: emergono già in questo periodo i temi
privilegiati della sua pittura: il ritratto e la natura morta. Arruolatosi volontario, già alla vigilia della prima guerra mondiale,
inizia, dopo il conflitto, una felice carriera artistica. Il successo arriva fin dalla sua partecipazione, nel 1920, alla XII
Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia ma è, in particolare, la sua presenza alla XIV edizione veneziana, nel 1926, che
lo impone definitivamente all'attenzione della critica. Fu innanzitutto l'entusiastica accoglienza di Émile Bernard e di Ugo
Nebbia a aprirgli le porte del mondo artistico milanese, a quel tempo dominato dalle tensioni restauratrici di Valori Plastici.
Sperimentatore sempre insoddisfatto, Celada, nel corso della sua lunga vita, sviluppa la ricerca in molte direzioni, dal
postdivisionismo al realismo novecentista e poi magico, con opere che attestano un interesse per il dato costruttivo e
formale delle figure, inserite in un'ambientazione straniante, in cui una sorta di messa in scena teatrale dichiara l’abilità della
finzione pittorica. Nascono così studiatissimi nudi o spesso più quotidiani ritratti di personaggi, immersi in scenari immobili
e incantati, e ancora nature morte dai maliziosi ed ingannevoli giochi pittorici, trompe-l’oeil illusionistici e animati da una
grazia di trovate prospettiche, di inedite ombre e di luci taglienti e gelide. Abilissimo disegnatore, capace anche di servirsi
con maestria degli obiettivi fotografici, Celada sa esprimersi sia nella direzione del dipinto di genere sia in quella della
riflessione più raccolta dello studio, nella ricerca della precisione realistica dei contorni e del colore. Nel 1931, insieme ai
mantovani Archimede Bresciani, Vindizio Nodari Pesenti, Mario Moretti Foggia, Mario Lomini e Arrigo Andreani, firma un
manifesto anti novecentista in cui attacca la cultura di regime. Eppure nonostante il successo di alcune mostre personali e
moltissime altre partecipazioni in rassegne di prestigio nazionale e internazionale, Celada, che, nel dopoguerra, ha operato la
scelta di guardare alle direttrici dei pittori Moderni della Realtà, va incontro - progressivamente - ad un generale isolamento.
A Milano, negli anni Cinquanta, si focalizza solo sul suo lavoro, per manifestare una sorta di insofferenza verso tutto ciò
che, nel mondo dell’arte, esula dalla pratica pittorica come capacità di rappresentazione. Su tali presupposti, nel 1959, presso
la Galleria Cairola, presenta una sorta di manifesto di un gruppo di pittori che si definiscono Oggettivisti. Nel 1985 il
comune di Virgilio inaugura una galleria destinata ad accogliere i dipinti donati dall'artista alla sua terra d'origine, con un
catalogo a cura di Flavio Caroli e Susanna Zanuso. Nel suo saggio critico Flavio Caroli, tra l'altro, scrive: «[...] Io non
negherò che Celada cada talora in un verismo troppo meccanico e stereotipato. Ma quando penso alla misteriosa
complessità del suo lunghissimo percorso; quando penso ai segreti baratti con la cultura degli anni Venti o Trenta, in un
tempo in cui la pittura italiana fu importante per tutta l'Europa; quando penso che Celada supera in qualità tutti i suoi
potenziali, valorizzatissimi emuli tedeschi e francesi […]concludo che il nostro artista merita di essere studiato e apprezzato
come si fa di tanti grandi e piccoli maestri del passato. Perché di loro è spesso più profondo; più segnato dai crismi della
vocazione; più smagliante [...]».
L’artista abbandona le cose di questa terra il 9 agosto del 1995, nella casa del nipote Mario, a Varese.
La storia e la valorizzazione di questo artista, grande, isolato e dimenticato, è ancora, in buona parte da scrivere.
Museo d’Arte Moderna dell’Alto Mantovano - Gazoldo degli Ippoliti (MN) 46040 - Via Marconi n. 126
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