Le politiche Regionali di sostegno all`abitare

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Le politiche Regionali di sostegno all`abitare
APPARTAMENTI VERSO L’AUTONOMIA –
ABITARE LA VITA
Pisa 21 febbraio 2013
Le politiche
Regionali di sostegno all’abitare
Marzia
Fratti
Settore Politiche per l’integrazione
socio-sanitaria
e la salute in carcere
Regione Toscana
Il nuovo Piano Sanitario e Sociale integrato regionale
2011-2015
Atto di programmazione che affronta
sia gli aspetti sociali
che sanitari
con l’obiettivo del “ben-essere”
delle persone
Poiché “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non meramente l’assenza di malattia o infermità” (OMS) Il nuovo Piano Sanitario e Sociale integrato regionale
2011-2015: I principi cardine
  EQUITA’ della risposta e PROATTIVITA’ nella ricerca del bisogno
inespresso
  INTERAZIONE e COORDINAMENTO fra attori
  VICINANZA del sistema ai cittadini
  SOLIDARIETA’ e rinnovato ruolo della comunità
  RESPONSABILITA’ di tutti i protagonisti: istituzioni, operatori e cittadini
La nuova programmazione per la
salute mentale
Sfide per il futuro:
  Intercettare proattivamente il disagio per evitare la malattia: la sanità di iniziativa
  Superare definitivamente il paradigma della “stabilizzazione clinica” in favore di
percorsi di “ripresa” anche sociale
  Rafforzare le reti relazionali, affettive, sociali e lavorative all’interno dei percorsi
di cura e nella comunità
  Promuovere il benessere psico-fisico favorendo stili di vita salutari
  Diffondere una più ampia “cultura della valutazione”
Verso un sistema di servizi sempre più orientato alla RECOVERY Intesa come “un viaggio, un percorso di vita nell’anima e nell’ambiente, ma è anche una pratica di cura. Un percorso verso la guarigione. Guarigione significa cose diverse: imparare a fronteggiare le nostre difficoltà, guadagnare controllo sulle nostre vite, raggiungere i nostri obiettivi, sviluppare le nostre abilità e realizzare i nostri sogni” Stefano Bianco I luoghi della cura nella comunità locale
Il territorio non è solo luogo in cui si manifestano
problemi, ma una “comunità” nella quale e con la quale
ricercare soluzioni e avviare azioni.
  Valorizzare la funzione del CSM come luogo aperto alla/
verso la comunità
  Incentivare esperienze per l’inclusione sociale,
l’inserimento al lavoro, il sostegno abitativo
domiciliare (esperienze di abitare supportato)
La residenzialità e il sostegno all’abitare
“Il tema della residenzialità ci riporta alla legittima esigenza
di ogni essere umano di abitare spazi dove sia garantita la
privacy, l’indipendenza e la qualità della vita stessa … “
Enza Quattrocchi
Le strutture residenziali nella salute mentale
  Le strutture residenziali rappresentano un “nodo”
della rete dei servizi per la salute mentale e devono
differenziarsi e potersi modulare in base alle esigenze
delle persone
  Nelle strutture si realizza una parte del programma
terapeutico e riabilitativo per tempi definiti, sulla base
di un progetto personalizzato condiviso.
Le strutture residenziali a vario grado di assistenza
L.R. 51/2009 “Norme in materia di qualità e sicurezza delle strutture sanitarie:
procedure e requisiti autorizzativi e sistemi di accreditamento” –
Regolamento n. 61-R/2010
  Strutture terapeutico riabilitative per acuti e sub acuti
presenza di personale socio sanitario nelle 24 ore
  Strutture socio riabilitative ad alta intensità
assistenziale
presenza di personale socio sanitario per almeno 12 ore
  Strutture socio riabilitative a bassa intensità
assistenziale
presenza di personale socio sanitario a fasce orarie
Per strutture fino a 10 posti letto, caratteristiche delle civili abitazioni
Le strutture residenziali a vario grado di assistenza
L.R. 41/2005 “Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di
cittadinanza sociale”
Regolamento di attuazione n. 15r/2008
  Strutture residenziale a carattere comunitario per persone a rischio
psico-sociale e/o in condizioni di disagio relazionale (L.R. 41/2005 art.
21, comma 1, lett. c “Strutture a carattere comunitario”)
  Comunità di tipo familiare compresi i gruppi appartamento e le
aggregazioni di comunità, con funzioni di accoglienza a bassa intensità
assistenziale (L.R. 41/2005 art. 22, comma 1, lett. a)
Nuova programmazione regionale: residenzialità e
sostegno all’abitare nella salute mentale
  Qualificare gli interventi terapeutico-riabilitativi e sociali nelle strutture
residenziali, monitorare e valutare i percorsi di riabilitazione (es.
indice di rotazione delle persone) e la qualità della vita all’interno di
esse
  Ridurre il ricorso alla residenzialità e favorire le dimissioni di quei
pazienti che hanno riacquistato le capacità relazionali e di autonomia
personale necessarie a vivere nella comunità locale
  Favorire opportunità abitative supportate in cui la persona possa
sperimentare percorsi di autonomia sviluppando azioni integrate di
mediazione abitativa condotte anche con familiari, gruppi di auto
aiuto, associazioni di volontariato
  Promuovere la diffusione di buone pratiche nei percorsi di autonomia
e il sostegno abitativo di tipo domiciliare
Le politiche sociali abitative in Regione Toscana:
Piano Regionale di Sviluppo 2011-2015
par. 5 Progetti Integrati di Sviluppo
5.2 Abitare sociale in Toscana
Alcuni obiettivi specifici
sviluppo dell’edilizia sociale, sostegno alla locazione, modelli
abitativi non convenzionali di social housing - forme innovative
di residenza (co-housing), di rapporto tra utenza e processo
costruttivo quali l’autorecupero e l’autocostruzione
Soggetti coinvolti
Comuni: attraverso i soggetti gestori ex L.R. 77/1998,
cooperative ed imprese edilizie, parti sociali, soggetti privati
senza scopo di luco (Fondazioni, ecc.)
Alcuni risultati attesi
Innovazione e promozione qualità della vita e dell’abitare
Le politiche sociali abitative in Regione Toscana
Piano Sanitario e Sociale Integrato
La promozione di nuove politiche sociali abitative e di supporto
all’alloggio
- Garantire la costituzione di un sistema regionale di Agenzie Sociali per la Casa
omogeneo, diffuso, che operi in rete – Normativa regionale che disciplini attività,
funzionamento
-  “Osservatorio sul bisogno e la condizione abitativa in Toscana”, monitoraggio
evoluzione sociale del settore, ricadute delle politiche attuate, risultati raggiunti
Sviluppo dell’edilizia sociale
-  Incrementare l’offerta di alloggi di edilizia sociale per le fasce più deboli della
popolazione (alloggi ERP, alloggi con altro titolo di godimento:locazione a canone
moderato, locazione con patto di futura vendita
Modelli abitativi non convenzionali
-  Nuovi modelli abitativi (Cohousing, condomini solidali, autocostruzione, autorecupero)
Alloggi temporanei per fronteggiare le emergenze
Interventi di revisione normativa anche per quanto riguarda i criteri
di accesso all’edilizia pubblica (L.R. 96/96)
Interventi pilota con caratteristiche sperimentali ed
innovative – Regione Toscana
Misure straordinarie sperimentali “Progettazione e attuazione di interventi regionali
pilota nel campo della bioarchitettura e bioedilizia di strutture alloggiative
plurifamiliari di natura temporanea – Avviso Pubblico riservato ai Comuni toscani
(Decreto dirigenziale n.1945 del 26/4/2012)
Alcune tipologie di intervento per la presentazione di proposte:
-  Realizzazione e/o recupero di edifici plurifamiliari realizzati secondo criteri di
bioarchitettura e bioedilizia che prevedano una organizzazione degli spazi e dei
servizi che consenta e favorisca l’instaurarsi di rapporti di socialità, comunità e
mutuo aiuto fra i residenti (cohousing)
-  Autocostruzione o autorecupero di strutture alloggiative plurifamiliari che
possono presentare anche spazi di aggregazione e di condivisione, o servizi
comuni, per favorire la costruzione di relazioni umane e sociali all’interno del
percorso di ricerca di soluzioni abitative
Risorse destinate alla sperimentazione: 13 milioni di euro
“ABITARE LA VITA”
SI PUO’!
Grazie