giovani in campo - Congedati Folgore
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giovani in campo - Congedati Folgore
DA SABATO 8 MAGGIO A VENERDÌ 14 MAGGIO 2010 ANNO II NUMERO 19 € 1,20* Direzione e redazione: Via Guicciardi, 7 - 42100 Reggio Emilia - impaginazione: Viale Isonzo, 72/1 - 42100 Reggio Emilia - mail: [email protected] - Testata: “Giornale del Nord" Reg. Trib. di Reggio Emilia n. 1050/2001 Stampa S.E.L. Cremona - Pubblicità Gruppo Unica S.p.A. , Via Guicciardi, 7 - 42100 Reggio Emilia - Tel. 0522.924021 - Fax 0522.513754. "Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale - DCB - Bologna" *abbinamento obbligatorio con “Il Giornale” al prezzo complessivo di Euro 1,20 • Diffusione free press gratuita dalla domenica successiva l’uscita in edicola ICALCIOI Cinque grandi ex granata spingono la Reggiana A PAGINA 39 ITARIFFEI IREDDITI & FISCOI Smaltire i rifiuti? Ci costa una fortuna Tasse, la badante in regola ti fa risparmiare ALLE PAGINE 4 E 5 A PAGINA 16 Non solo i giovanissimi sono in cura al Ceis e al Sert. Una ricerca choc: “Anche gli over 65 sono a rischio” IARCHITETTURAI La casa ideale di Milano è firmata GraniFiandre e Iris A PAGINA 13 IL’INTERVISTAI “Mi drogo con mamma e papà” Nuova moda: gli stupefacenti si consumano anche in famiglia IL PROBLEMA dipendenza non è una questione che riguarda solo i giovani. Secondo la Società italiana di psicogeriatria sempre più anziani sono a rischio droga, alcol e psicofarmaci. Alcuni ragazzi in cura al Ceis di Reggio hanno raccontanto di usare cocaina, eroina e hashish insieme a mamma e papà. Il Sert: “Servono campagne di sensibilizzazione anche per gli anziani”. Leo, 23 anni, titolare del ristorante Mugen racconta i segreti della comunità cinese: “Il nostro unico obiettivo è diventare ricchi. Ecco come facciamo i soldi”. BETTELLI A PAGINA 7 ILA MEMORIAI DELLA PORTA ALLE PAGINE 14 E 15 MFIERE DI REGGIOM Sofiser ha 20 milioni di debiti Memoria, silenzi e bugie. Dopo 65 anni un reggiano scopre che suo cugino fu fucilato a Monteorsaro dai partigiani con altri 5 prigionieri, ma per lo Stato morì in combattimento. Il libro di Massimo Storchi e Italo Rovali sulla strage nazista di Cervarolo. Le Fiere di Reggio LA SOCIETA' pubblica proprietaria delle Fiere ha chiuso il 2009 con un utile di 248 mila euro e oltre 20 milioni di debiti con le banche. Sofiser cerca nuove prospettive e, con un’osservazione al Ptcp, chiede di poter realizzare un centro commerciale. GHIGGINI A PAGINA 3 I servizi da pagina 24 a 33 Basket Il coach della Trenkwalder li gioca per noi: “Ce li siamo proprio meritati” Ramagli: i play off sono una festa per tutti LA TRENKWALDER inizia domani l’avventura ai play off promozione. Avversaria di turno la Miro Radici Vigevano. Il coach dei biancorossi, Alessandro Ramagli, ci presenta i temi “caldi” di una serie che si annuncia equilibrata ma con i reggiani che si presentano con i favori del pronostico: «I play off sono una festa per società, squadra e pubblico. Li affrontiamo con lo spirito di quelli che sono stati nei piani alti della classifica per gran parte della stagione e che, nonostante tutti i problemi che abbiamo avuto, nel girone di ritorno abbiamo vinto solo due partite in meno rispetto all’andata. Segno di grande solidità e di un costante miglioramento da parte della squadra. Il quarto con Vigevano? Si affrontano due squadre con caratteristiche simili: con un talento limitato in attacco e con una grande propensione difensiva e per i rimbalzi. Noi inseriamo due giocatori nuovi, Ibarra e Kieza. Sono due ragazzi che sapranno darci una mano, che vanno a coprire due ruoli scoperti e che ci allungano le rotazioni in campo. Penso che il pubblico del Bigi potrà aiutarci a superare molti ostacoli». Alessandro Ramagli, allenatore della Trenkwalder N. BONAFINI ALLE PAG. 40 E 41 ALLE PAGINE 6 E 12 2 SABATO 8 MAGGIO 2010 NOTIZIE DALLE IMPRESE Il settore tessile fra crisi e opportunità COME per numerosi altri settori, il 2009 è stato l’annus horribilis anche per il tessile italiano: secondo le rilevazioni del centro studi di Sistema moda Italia (Smi), il comparto ha registrato un giro d’affari complessivo di 6,7 miliardi di euro, con un calo del 22,5%. Un dato negativo che non ha precedenti. Malgrado ciò, il saldo della bilancia commerciale delle tessitura italiana è risultato positivo per quasi 2,3 miliardi di euro (in controtendenza con quelli pesantemente negativi registrati in tutti gli altri Paesi dell’Unione europea). Anche per questo, gli imprenditori del ramo sono ottimisti per il 2010, tenendo conto fra l’altro della possibilità di ricevere gli incentivi statali promessi dal governo. La crisi si è fatta ovviamente sentire anche in Emilia: tuttavia, il distretto carpigiano è riuscito a reggere bene alla situazione difficile e chiudendo l’anno praticamente in pareggio. La chiave del successo è da identificarsi, secondo gli esperti, nella grande flessibilità del modello carpigiano e nell’estrema capacità di riconversione delle risorse e delle competenze. Il sistema produttivo di Carpi si basa infatti sulla netta divisione del lavoro fra imprese e sul decentramento della produzione sia all’interno che all’esterno del distretto. Esistono imprese finali che hanno un rapporto diretto con il mercato, generalmente di piccole dimensioni, con in media dodici addetti; ed esistono quelle di subfornitura caratterizzate da piccolissima dimensione, molto flessibili, con meno di quattro addetti, che nel 70 per cento dei casi si occupano di una singola fase di lavorazione. In termini numerici, nel distretto carpigiano ci sono oltre 1.200 imprese (più di 300 finali e circa 900 di subfornitura), specializzate in maglieria e confezione con un fatturato che è cresciuto quasi del 13 per cento dal 2005 al 2008. Altre due chiavi di successo sono da sempre la specializzazione (soprattutto maglieria e abbigliamento femminile) e la forte propensione ai mercati esteri: l’Unione Europea costituisce il principale sbocco di export, con la Germania tradizionalmente al primo posto, anche se non mancano aperture ai nuovi mercati del Medio Oriente. Non bisogna tuttavia farsi troppe illusioni: se il 2009 è stato un anno difficile (per quanto, nella nostra zona, concluso in maniera tendenzialmente soddisfacente e senza eccessiva recessione), il 2010 potrebbe non essere comunque ancora l’anno della ripresa. Per questo, gli imprenditori hanno individuato alcune linee guida da tenere in considerazione per reagire con efficacia alla contrazione della domanda: e se per molti è fondamentale lanciare nuovi prodotti o innovare la propria produzione riposizionandosi in nuove nicchie di mercato, per tutti è fondamentale puntare sul contenimento costiprezzi. Il che significa iniziare a risparmiare eliminando non le risorse ma gli sprechi (anche a livello tecnologico e infrastrutturale); e migliorare le performances attraverso un’ottimizzazione e un maggiore controllo dei processi di gestione aziendale. Webbiz DressCode: il software gestionale che fa la differenza NELL’ATTUALE situazione di mercato, le aziende di abbigliamento si trovano a gestire una sfida fondamentale: integrare i tradizionali processi produttivi tipici della creatività “Made in Italy” con le nuove esigenze di apertura di canali di business alternativi, di ottimizzazione dei budget e delle risorse, di velocizzazione della Supply Chain, di miglioramento della comunicazione interna e verso i clienti. In questo scenario, la scelta di un software in grado di gestire al meglio tutti questi processi, riducendo contemporaneamente i costi e i tempi tradizionalmente legati all’infrastruttura tecnologica, può realmente fare la differenza. Ecco la chiave del successo di Webbiz DressCode, il primo gestionale online pensato e sviluppato per le aziende che producono e operano nel settore tessile e della moda. SOLUZIONE SU MISURA Si tratta di un software originariamente creato e perfezionato in collaborazione con le aziende stesse, che necessitavano di uno strumento efficace (ma al tempo stesso alla portata del budget di una piccola e media impresa) per gestire in modo veloce ed efficiente gli ordinativi. A partire da tale richiesta di mercato e avvalendosi della consulenza e delle indicazioni dei fruitori stessi del prodotto, Medianet srl ha sviluppato una verticalizzazione del proprio software gestionale arrivando a proporre una soluzione talmente innovativa e potente da arrivare in breve a coprire tutte le esigenze del segmento. Non solo un ERP, quindi, ma uno strumento di gestione completa e integrata. moduli operativi, Webbiz DressCode è in grado di fornire in tempo reale un quadro esaustivo e chiaro del magazzino e della produzione, degli ordini in entrata e in uscita, della contabilità clienti e fornitori, delle statistiche del venduto in riferimento agli obiettivi di budget. Il sistema permette di gestire tutti i documenti legati sia al ciclo passivo che al ciclo attivo, dall'emissione di un ordine alla gestione dei libri cespiti, dalla generazione di ordini a fornitore automatici sulla base del fabbisogno, alla gestione delle provvigioni agenti. Tutti gli articoli vengono gestiti per taglie e colori (varianti) impostabili e modificabili dall'utente. A ciascun articolo è possibile associare un kit illimitato di accessori. E' inoltre possiUN SOFTWARE PER bile organizzare una serie predefiTUTTE LE “STAGIONI” nita di items divisi in box, ragInfatti, grazie ai suoi diversi gruppati per taglia o per variante. sia per gli operatori più esperti (i cosiddetti “amministrativi”), sia per coloro che necessitano di informazioni commerciali o di marketing e non sono abituati a lavorare su un software ERP, che tradizionalmente non è affatto “user friendly”. In puro spirito web, invece, Webbiz si presenta con un’interfaccia intuitiva capace di velocizzare e semplificare sia l’inserimento che la consultazione di tutte le informazioni. Non solo: grazie alle funzioni di Webbiz DressCode sarà possibile attribuire ad ogni cliente e a ogni agente un listino predefinito, e assegnare una distribuzione per ogni stagione in corso. A fine stagione sarà semplice eseguire avanzamenti di stagione, oltre a tutte le analisi di produzione, ordinato, fatturato… e ogni altro elemento che consenta di migliorare le proprie strategie per le stagioni successive. WEBBIZ: GESTIONALE PRÊT-A’-PORTER Insomma, chi utilizza Webbiz DressCode non necessita di alcun software aggiuntivo per gestire tutte le attività e i processi aziendali. Non solo: chi lo utilizza non necessita neppure di manuali d’uso di migliaia di pagine, o di intere settimane di formazione… infatti usare Webbiz è semplice, “DIAMO UN TAGLIO” A TEMPI, COSTI E PENSIERI Webbiz DressCode consente di risparmiare tempo e denaro, perché è online: la condivisione delle informazioni è in tempo reale, per numero illimitato di utenze, con fruizione è ovunque e in qualunque momento senza necessità di infrastrutture tecnologiche. Dal punto di vista operativo, questo significa per esempio essere in contatto con gli agenti sparsi sul territorio, che potranno inviare ordini confermati dai clienti non appena li avranno conclusi e segnalare nuovi clienti che entreranno in automatico a far parte dell'anagrafica; significa facilitare la gestione delle logistiche esterne che saranno in grado di organizzare spedizioni su indicazioni di giacenza o disponibilità; significa semplificare le comunicazioni con i reparti di produzione esterna che potranno ricevere ordini di conto lavoro completi di scadenze e di istruzioni. Il tutto attraverso un’unica piattaforma con accessi profilati e con completa garanzia di sicurezza dei dati. Webbiz DressCode è l’unica soluzione capace di aumentare le performances aziendali, abbattendo fino al 50% i costi rispetto ai tradizionali software gestionali: permette alle aziende di tagliare tempi, costi e pensieri e di concentrarsi unicamente sul proprio business. SABATO 8 MAGGIO 2010 3 La società delle Fiere, controllata dagli enti locali, ha chiuso il 2009 in utile. Ma è alla ricerca di nuovi introiti Sofiser ha 20 milioni di debiti con le banche Chiede di costruire centro commerciale in via Filangieri: sgambetto alle coop biennale. Nel 2008 il bilancio Sofiser si era chiuso con una perdita contabile di circa diecimila euro, ma solo dopo aver approfittato del decreto salvabanche di Tremonti che ha permesso di rivalutare i sedimi (cioè i terreni su cui sorgono edifici e padiglioni delle Fiere) da 2 milioni 689 mila 731 euro sino a 16 milioni 297 mila 956 euro: il risultato è che oggi le riserve da rivalutazione per oltre 15 milioni rappresentano la parte preponderante del patrimonio contabile. Senza quella operazione, probabilmente i soci avrebbero dovuto mettere nuovo capitale nella società. Si può dire che Sofiser sta superando curve difficili. Però il futuro non è roseo, e nemmeno è chiara la direzione di marcia. Il fatto è che i lotti di terreni industriali da vendere sono quasi esauriti, e d’altra parte la PIERLUIGI GHIGGINI IL FUTURO delle Fiere di Reggio, il patrimonio messo da parte e i debiti da pagare, la zona Nord e lo scontro trasversale fra poteri economici e politici reggiani. C’è tutto questo sullo sfondo di un bilancio apparentemente senza grande storia: quello di Sofiser, la società proprietaria di immobili e terreni delle Fiere controllata da Camera di commercio, Comune di Reggio e Provincia con partecipazioni azionarie di Unicredit, Credito Emiliano, San Geminiano San Prospero Spa, Em.Ro. Popolare spa e Mps investiments spa. I conti del 2009, approvati mercoledì mattina dall’assemblea dei soci, si sono chiusi con un utile di 248 mila 634 euro (quasi interamente destinati a coprire perdite accumulate negli anni precedenti) su un giro d’affari complessivo di 42 milioni 935 mila 267 euro e un patrimonio netto di 22 milioni e mezzo. Nel 2009 l’indebitamento verso le banche è diminuito grazie agli introiti derivanti dalle vendite di aree industriali (Corte Tegge) per 30 mila metri quadrati e con ricavi superiori ai 5 milioni di euro, tuttavia l’esposizione creditizia resta elevata: 20 milioni 346 mila 761 euro, di cui 10 milioni 682 mila 688 euro a breve termine, contro i 23 milioni 712 mila euro registrati nel 2008. I debiti bancari quasi pareggiano il valore del patrimonio. A fine 2009 è avvenuta l’incorporazione di una parte dell’Istituto Zootecnico (Izc2), mentre sono state avviate le procedure per la fusione con Siper, la società di gestione delle Fiere di Reggio, che peraltro non se la passa troppo bene da quando la Suinicola è diventata L’ingresso delle Fiere di Reggio Osservazione al Ptcp: scatta il soccorso leghista IL 28 GENNAIO 2009 il presidente di Sofiser Ivan Rinaldini ha depositato a palazzo Allende, per conto della società, un’osservazione al Ptcp-Piano territoriale di coordinamento provinciale. Osservazione diretta a ottenere nel Piano la previsione di un centro commerciale all’interno dell’area fieristica di via Filangeri: un centro, chiede la Sofiser, non inferiore a 10mila metri quadrati di superficie di vendita non alimentare, più 4mila 500 metri quadrati per l’alimentare. La richesta è motivata con la necessità di reperire risorse per trasferire la fiera “in un luogo più idoneo e con una dimensione più appropriata”. Perciò - si legge nell’osservazione - “si tratta di individuare una possibile valorizzazione del sito esistente... con la destinazione commerciale dei fabbricati esistenti che occupano attualmente una dimensione complessiva di 18 mila metri quadrati”. Nessuna risposta sarebbe ancora arrivata dalla Provincia. Anzi, uno strano silenzio è calato su questa partita inserita a pieno titolo nello scontro sui destini della zona Nord e il megacoop nell’area Aurora. E’ singolare il fatto che solo la Lega Nord sia intervenuta in sostegno della Sofiser. Con un’altra osservazione (questa volta al Psc varato un anno fa dalla giunta Delrio in un mare di polemiche) il presidente della circoscrizione Città storica, il leghista Gabriele Fossa, ha chiesto al Comune di recepire la richiesta di Sofiser anche nell’ambito del Piano strutturale comunale. E’ evidente che né piazza Prampolini e né palazzo Allende potranno eludere una risposta, in un senso o nell’altro. società di via Filangieri non può andare avanti con il solo canone annuale pagato dalle Fiere. Lo ha detto chiaro e tondo il presidente Ivan Rinaldini nel corso dell’assemblea dei soci: «Alla Sofiser va comunque riservata la possibilità di intraprendere iniziative immobiliari che consentano utili d’impresa - ha sottolineato - In assenza di ricavi, il bilancio finirà inevitabilmente per sopportare l’incidenza degli ammortamenti e delle spese di funzionamento». Così la palla torna nella metà campo di Comune e Provincia: che fare di Sofiser, come metterla in condizioni di guadagnare per reinvestire e contenere l’indebitamento, soprattutto quello a breve? A questo punto il gioco diventa duro, perchè già all’inizio del 2009 la società aveva indicato una possibile strada maestra. Con una osservazione al Piano territoriale di coordinamento provinciale ha chiesto che nell’area del centro fieristico sia prevista la possibilità di realizzare un centro commerciale di livello inferiore con superficie di vendita non alimentare di almeno 10mila metri quadrati e una superficie di vendita alimentare 4mila 500 metri quadrati. Richiesta in linea con l’esigenza di valorizzare un patrimonio pubblico. Tuttavia le Fiere di via Filangieri si trovano proprio di fronte all’area Aurora, dove Coop Nord Est e Coopsette vogliono costruire il megacoop a fianco della futura stazione Tav con il beneplacito della Giunta Delrio e del suo Psc. E’ chiaro che una struttura distributiva nell’area fieristica manderebbe all’aria i piani delle cooperative. Vedremo cosa decideranno il comune di Reggio e la provincia, soci di primo piano della Sofiser. 4 SABATO 8 MAGGIO 2010 L’OPINIONE Gaudioso (Cittadinanzattiva): “Troppa immondizia finisce ancora in discarica. Differenziata? Nord promosso, Sud bocciato” ANTONIO GAUDIOSO (*) «IN ITALIA, più della metà dei rifiuti va ancora a finire in discarica, la produzione pro capite di rifiuti urbani è pressocché stabile, mentre ciò che non accenna a diminuire è il carico delle tariffe, specie in quelle aree del Paese, come il Sud, dove il reddito pro capite è più basso. In sostanza, il servizio non migliora mentre i costi sopportati dalle famiglie sono sempre maggiori, e da questo punto di vista il caso della Campania è quanto mai esemplificativo. Quel che emerge dall’analisi è la mancanza di una politica nazionale della gestione dei rifiuti, capace di legare gli elementi di costo ad elementi di qualità del servizio, a tutto vantaggio di chi continua ad operare in assoluta assenza di trasparenza se non proprio nell’illegalità, come peraltro più volte denunciato da Legambiente. Anche nella gestione dei rifiuti, come per l’acqua, la recente riforma dei servizi pubblici locali non può prescindere dall’istituzione di una indipendente Autorità di regolamentazione e controllo, oltre che da un convinto coinvolgimento dei cittadini e delle Associazioni che ne tutelano i diritti, nella valutazione del servizio, come peraltro previsto dal comma 461 dell’articolo 2 della Legge Finanziari 2008 (l. 244/2007)». Nel calcolo degli importi, le somme sono tutte comprensive, per la Tia, di Iva al 10% e addizionale provinciale (che varia dallo 0% di Trento e Bolzano al limite massimo del 5% riscontrato in 35 Comuni su 47). Per la Tarsu, gli importi considerati sono tutti comprensivi dell’addizionale erariale (10%) e dell’addizione provinciale (che in questo caso varia dallo 0% di Aosta al limite massimo del 5% riscontrato in 50 Comuni su 58). Esempi positivi e non: al nord, si distinguono in positivo Veneto e Trentino, dove la Tia è applicata in tutti i capoluoghi, la spesa sostenuta dalle famiglie è inferiore ai valori medi nazionali, così come gli incrementi tariffari. Il tutto a fronte di una percentuale di raccolta differenziata di gran lunga superiore alla media nazionale, così come sono inferiori alla media nazionale, oltre che in Antonio Gaudioso diminuzione, i relativi dati sulla produzione pro capite di rifiuti urbani. Per gli stessi motivi, se non fosse che nell’ultimo anno ha fatto registrare un preoccupante aumento dei costi, si segnala anche la regione Lombardia, dove però non tutti i capoluoghi hanno adottato la Tia. Al centro, abbastanza bene l’Umbria, con costi in linea con la media nazionale, aumenti contenuti, Tia presente nei due capoluoghi, livelli di raccolta differenziata non lontani dai livelli medi nazionali. Il Molise, invece, anche se presenta i costi più contenuti, registra valori minimi in fatto di raccolta differenziata, e una produzione pro capite di rifiuti urbani addirittura in aumento. Al sud, abbastanza bene la Calabria per i contenuti costi – anche se in ascesa - , meno bene per i bassi livelli di raccolta differenziata e per la Tia ancora assente. Contenuti i costi anche in Basilicata, dove però la produzione pro capite di rifiuti urbani aumenta invece di diminuire, la differenziata è ancora a livelli inaccettabili e la Tia non c’è. Grave infine il ritardo che si registra in Campania, al primo posto per i costi elevati e agli ultimi per adeguamento alla normativa di settore (Tia ancora non adottata da alcun capoluogo, minimi i livelli di raccolta differenziata). (*) Vicesegretario generale di Cittadinanzattiva SABATO 8 MAGGIO 2010 5 IL LISTINO Spazzatura a peso d’oro: in Emilia la tariffa è cresciuta del 3,3% nell’ultimo anno In media la nostra famiglia tipo spende 223 euro. Siracusa è la città più cara (407 euro) e Reggio Calabria la più economica (95 euro) RIFIUTI a peso d’oro: rispetto all’ultimo anno, in Emilia Romagna la spesa media annua del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani è incrementata del 3,3%, arrivando a costare 220 euro, sostanzialmente in linea con la media nazionale, pari a 223 euro. In assoluto, in Italia la spesa media annua più alta si registra in Campania con 301 euro, la più bassa in Molise (126 euro), a dimostrazione di una marcata differenza tra aree geografiche del Paese, che trova conferma anche all’interno di una stessa Regione: in Emilia, a Ferrara la Tia (Tariffa igiene ambientale) arriva a costare 305 euro, 66 euro in più rispetto alla Tarsu (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) che si paga a Bologna, 75 euro in più rispetto alla Tia che si paga a Modena, 95 euro in più rispetto alla Tia che si paga a Piacenza, 88 euro in più rispetto alla Tia di Rimini, 85 euro in più rispetto alla Tia di Parma, 105 euro in più rispetto alla Tia di Reggio Emilia, 108 euro in più rispetto alla Tia di Ravenna, addirittura 113 euro e 115 euro in più rispetto alla Tia di Forlì e Cesena. Nello studio realizzato dall’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva l’analisi a carattere nazionale e regionale del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in termini di costo sopportato da una famiglia di tre persone con reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di 100 metri quadri. L’indagine ha riguardato tutti i capoluoghi di provincia nel 2008. On line su www.cittadinanzattiva.it l’indagine completa con il prospetto per ciascun capoluogo e la composizione delle voci di costo. Tia o Tarsu? A più di dieci anni dal Decreto Ronchi del 1997, tutti capoluoghi emiliani, eccetto Bologna, sono passati dalla Tarsu alla Tia. Inoltre, rispetto al 2007, tra i capoluoghi di regione Cesena ha fatto registrare il più alto incremento tariffario (+7,2%), seguito da Parma (+6,3%), Forlì (+6,1%), Modena (+5%), Reggio Emilia (+4,7%), Ravenna (+4,2%), Rimini (+3,3%), Bologna (+3%). In positivo, i costi sono rimasti invariati a Ferrara, addirittura in diminuzione a Piacenza (-1,4%). Produzione e gestione dei rifiuti: secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (presentato nel 2009), nel 2007 in Emilia Romagna la produzione pro capite di rifiuti urbani è diminuita appena dello 0,6% rispetto all’anno prima. Inoltre, il livello di raccolta differenziata si ferma al 37% del totale dei rifiuti prodotti in regione (fonte: ISPRA, 2009), a fronte di una media nazionale pari al 28%. Caro bollette in Italia: in media, in un anno la nostra famiglia tipo ha sostenuto nel 2008 una spesa di 223 euro per il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, con Siracusa quale città più cara per le tariffe rifiuti (407 euro) e Reggio Calabria la più economica (95 euro). In Italia la gestione dei rifiuti meno funziona e più la si paga: +55% dal 2000 ad oggi, +2,8% rispetto all’ultimo anno. A Siracusa, la spesa annua per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ammonta a 407 euro, il quadruplo rispetto alla città meno cara d’Italia, Reggio Calabria (95 euro). Roma la quinta città più cara d’Italia con 337 euro, preceduta solo da Salerno (356,5 euro), Catania (365 euro), Caserta (393 euro) e Siracusa. Tra i 10 capoluoghi con le tariffe più alte, solo uno, Trieste, è del Nord (309 euro). In generale, la media annua più alta si registra in Campania (301 euro), la più bassa in Molise (126 euro), a dimostrazione di una marcata differenza tra aree geografiche del Paese che trova conferma anche all’interno di una stessa Regione: in Sicilia, per esempio, a Trapani (182 euro) e Ragusa (198 euro) la Tarsu arriva a costare meno della metà di Siracusa. Lo stesso dicasi in Lombardia, dove la Tarsu pagata a Milano (262 euro) supera di 130 euro la Tarsu pagata a Cremona (132 euro), o in Toscana, dove la Tia pagata a Livorno (308 euro) supera di ben 141 euro la Tia pagata a Firenze (167 euro). Nello studio realizzato dall’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva, l’analisi a carattere nazionale del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in termini di costo sopportato da una famiglia-tipo di tre persone con reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di 100 metri quadri. L’indagine, condotta con il contributo dei rilevatori civici di Cittadinanzattiva, ha riguardato tutti i capoluoghi di provincia nel 2008. SEDI: REGGIO EMILIA: Via Adua, 15/A Tel. 0522.924070 • cell. 338.3945497 CARPI (MO): Via Dorando Pietri, 1/E • (Trav. via Carlo Marx) Tel. 059.642813 - 340.2543191 MODENA: Via Vignolese, 1084 • Tel. 059.465071 - 338.6154385 ISCRIZIONE U.I.CN° 69478 - AGENTE IN ATTIVITA’ - FINANZIARIA N° A35209 I FOGLI SULLA TRASPARENZA SONO DISPONIBILI C/O NS. UFFICI - MESSAGGIO PROMOZIONALE CON FINALITA’ PUBBLICITARIA 6 SABATO 8 MAGGIO 2010 Solo dopo 65 anni il reggiano Carlo Riggio ha scoperto che una vittima dell’eccidio di Monteorsaro era suo cugino Beffato dal destino anche dopo morto Fu fucilato dai partigiani, ma per lo Stato morì in combattimento PIERLUIGI GHIGGINI FRA LE CROCI in legno che, solitarie, raccontano le tragedie di una guerra dimenticata - quella di chi combattè dalla parte sbagliata con i fascisti e i tedeschi, e dei centinaia dei morti ammazzati dai partigiani comunisti durante e dopo la Liberazione - una è installata da circa un anno a Monteorsaro (il paesino più alto dell’Appennino reggiano) per ricordare tre militi della Gnr e tre soldati tedeschi fatti prigionieri durante battaglia di Cerrè-Sologno e fucilati la sera del 16 marzo su ordine del commissario politico della formazione partigiana, Didimo Ferrari “Eros”. Le esecuzioni avvengono pochi giorni prima del tremendo eccidio di Cervarolo, in cui i carnefici della divisione Goering (reduci dalla strage di 136 persone compiuta nella zona di Monchio) uccidono 22 civili compreso il parroco Don Pigozzi, denudato e torturato prima dell’assassinio. La solitaria croce di Monteorsaro narra anche del soldato della Rsi Michele Riggio di Giuseppe, originario della provincia di Catania, con il quale il destino fu beffardo anche dopo la morte. Perchè sulla sua fucilazione lo Stato democratico decise, quindici anni più tardi, che era meglio non dire la verità. Forse le notizie erano frammentarie, o furono manipolate. O forse si doveva nascondere una brutta macchia nella storia dell’Emilia partigiana . A raccontare questa storia è Carlo Riggio, commerciante reggiano di 62 anni, che solo pochi mesi fa ha scoperto quasi per caso che uno dei fucilati di Monteorsaro era suo cugino. Michele Riggio era di Villarosa, provincia di Catania, e aveva trentadue anni quando morì. Al paese lasciò la moglie Gemma Murano e due figli in tenera età. I suoi resti riposano in una celletta del monumento-ossario ai caduti del cimitero monumentale di Reggio. Carlo, come sono andate le cose? «Devo premettere che non sapevo di avere un parente morto in guerra Carlo Riggio, cugino di Michele La croce di Monteorsaro, che ricorda i sei prigionieri fascisti e tedeschi fucilati dai partigiani a Reggio. Mio padre Antonino Riggio era di Villarosa e arrivò a Reggio nel 1936. Era cugino di Michele ma, ripeto, l’ho scoperto solo nel 2009. Suo padre non sapeva niente? Se sapeva qualcosa non me ne parlò mai. Chissà, io ero già schierato a destra e magari temeva che mi sarei infiammato ancora di più. E allora, com’è venuto a capo di questa storia? Circa un anno e mezzo fa il Centro studi Italia, di cui faccio parte, decide di avviare una ricerca sulla battaglia di Cerrè e sui fucilati, tre italiani e tre tedeschi, di Monteorsaro. E succede che Luca Tadolini rintraccia, in un fascicolo costudito negli archivi del Tribunale, la velina di un fonogramma del 18 marzo 1944 in cui il comandante della 79ma Legione comunicava al comando generale della Gnr il ritrovamento delle salme dei fucilati. In margine alla copia qualcuno aveva aggiunto sempre a macchina i nomi dei tre fucilati italiani: Peppino Bondavalli del ’21, Michele Riggio del 1911 e Leonida Casoli del 1914. Quando leggiamo il documento, Tadolini per scherzo mi dice: “Questo Riggio sarà un tuo parente”. Io rispondo: ”Impossibile: mio padre era di Villarosa, un paese di poche Ecco cosa scrivono Massimo Storchi e Italo Rovali “Monteorsaro causò Cervarolo? Solo falsità antipartigiane” DELLE FUCILAZIONI di Monteorsaro si parla anche in relazione alla strage di Cervarolo, perpetrata nel marzo 1944 dalle avanguardie della divisione Goering che già si erano macchiate del sangue di ben 136 civili nella zona di Monchio. Secondo una rilettura abbastanza recente, Cervarolo sarebbe stata una rappresaglia per la fucilazione dei sei prigionieri da parte della formazione che poi riparò nell’abitato di Cervarolo. Poi i partigiani avrebbero abbandonato il paese al suo destino, senza neppure avvertire gli abitanti dell’arrivo imminente dei nazisti. Questa tesi viene fieramente contestata nel libro Il primo giorno d’inverno di Massimo Storchi e Italo Rovali, dedicato appunto alla strage di Cervarolo. Pubblicato da Aliberti e in libreria da pochi giorni, il volume esce nel pieno del processo in corso a Verona contro quattro sottufficiali della Goering imputati del massacro. Ecco cosa scrivono Storchi e Rovali. «...Solo negli ultimi anni, nel clima di un generalizzato e sconclusionato “processo all Resistenza” anche la strage di Cervarolo è stata utilizzata strumentalmente in chiave antipartigiana, suggerendo pretestuosamente un legame causa-effetto tra gli avvenimenti seguenti allo scontro di CerrèSologno nel comune di Villa Minozzo (fucilazione di alcuni prigionieri a Monteorsaro) e l'azione di rappresaglia del 20 marzo. Un legame che non è possibile rintracciare non solo in alcun documento ufficiale tedesco sull’accaduto, dove l'obbiettivo Cervarolo viene identificato in quanto luogo di appoggio e residenza di “ribelli” e l'azione viene decisa nonostante la consapevolezza dell'avvenuto spostamento delle bande partigiane dalla zona (e non viene fatta quasi menzione dell'uccisione di propri militari), ma neppure nella stessa lettera del vescovo Brettoni inviata, quasi un mese dopo a Papa Pio XII per informarlo dell'accaduto». Ecco cosa scrisse il vescovo Brettoni: «...Ho chiesto al capo della provincia e al comandante della milizia quale reato sia stato riconosciuto o attribuito al parroco Don Pigozzi per scusare un trattamento così inumano, con anche il ludibrio della denudazione. Nulla sono riuscito a conoscere di concreto se non che, essendo Cervarolo tenuto come molto favorevole ai partigiani, i tedeschi hanno compiuto contro di essi una spedizione di rappresaglia, non solo per punire il passato ma per incutere terrore per l'avvenire...». Si parla comunque di rappresaglia, e lo stesso termine viene usato in rapporto dei militari nazisti riportato sempre nel Primo giorno d’inverno. Sia come sia, nulla poteva giustificare la ferocia che si abbattè su Cervarolo e i suoi abitanti inermi. (a pagina 12 l’articolo sul libro di Storchi e Rovali) anime. Lo avrei certamente saputo”. Così decidiamo di consultare il sito dei caduti della Repubblica Sociale e dall’elenco salta fuori proprio un Michele Riggio, nato a Villarosa e morto nel reggiano. A quel punto scrivo a un mio cugino in Sicilia e gli chiedo di fare una ricerca: lui si ricordava del Michele morto in guerra e della vedova, Gemma, che lasciò il paese e di cui si sono perse le tracce. Va in comune a cercare l’atto di morte di Michele Riggio, lo trova, me lo invia e scopro che quell’atto non dice il vero. Perchè? Il documento fu redatto nel 1959 da una commissione interministe- riale per la ricostruzione degli atti anagrafici. La commissione, presieduta da un magistrato di Cassazione, dichiarò che la morte di Michele Riggio era avvenuta nella data presunta dell’11 marzo 1944 a Villaminozzo, frazione Sologno, “in seguito - così è scritto testualmente - a ferite riportate in combattimento (faceva parte di formazioni dell’ex Rsi)”. Invece oggi sappiamo che lui fu uno dei sei prigionieri ammazzati dai partigiani a Monteorsaro. Un anno fa, quando siamo andati a mettere la croce, gli anziani del posto ci hanno mostrato il luogo preciso della fucilazione, un cam- petto sotto il paese: ricordavano ancora che i corpi furono lasciati nella neve dai partigiani che si ritirarono a Cervarolo. E nella neve quei corpi restarono un giorno intero. Perchè l’atto di morte non dice il vero? Che idea si è fatto? A mio parere hanno voluto cancellare un eccidio partigiano dalla storia ufficiale. Però chi si occupa di storia dovrebbe essere onesto e scrivere le cose come si sono svolte, perchè senza la verità non ci può essere neppure il perdono. E visto che quel documento attesta un falso, non escludo di perorare una causa di fronte alla corte internazionale dell’Aja per ristabilire la verità anche negli atti ufficiali. Sempre che, naturalmente, io riesca a rintracciare i figli o i nipoti di Michele». SABATO 8 MAGGIO 2010 7 Intervista a Leo, cinese di 23 anni, che in tempo di crisi ha deciso di rischiare: si è indebitato e ha aperto un ristorante L’imperatore del sushi in salsa reggiana “Fare soldi è la priorità. Perché paghiamo in contanti. I laboratori non sono lager" ALESSANDRO BETTELLI COME ti chiami? «Xuan Hu, ma mi faccio chiamare Leo. Perché? Ho preso un nome così, inventato, perché è facile da pronunciare. Quanti anni hai? Ventitré. Da quanto sei in Italia? Da 12 anni. Hai fatto le scuole qui? Sì, a Torino. Come sei arrivato in Italia? Mio papà è arrivato 15 anni fa, poi ha ottenuto il ricongiungimento familiare e ha portato qui anche noi: mia madre, mia sorella Cecilia ed io. Perché è venuto in Italia tuo padre? Gli avevano fatto una proposta di lavoro interessante ed è arrivato. Che tipo di lavoro? Un posto di lavoro in un laboratorio tessile. Come dipendente? Sì. Ha fatto il dipende sino a 7 anni fa, quando ha aperto il suo primo laboratorio. Dove? A Bologna. Quindi vi siete trasferiti da Torino a Bologna per aprire un laboratorio? Sì. Avevamo letto l’annuncio di vendita su un giornale e così l’abbiamo comprato. E gli affari come sono andati? Inizialmente molto bene, dopodiché, a causa di alcuni clienti che non ci hanno pagato, siamo falliti e abbiamo chiuso l’attività. E che avete fatto? Abbiamo aperto un secondo laboratorio a Rovigo ed è finita come a Bologna... Cioè, le ditte committenti non vi hanno pagato? Esatto. Perciò, dopo 5 anni e mezzo di attività, abbiamo deciso di passare alla ristorazione e lo scorso dicembre abbiamo aperto questo ristorante, che si chiama Mugen (sulla via Emilia a Calerno ndr), e fa cucina sia cinese che giapponese. E chi prepara i piatti? Siamo una piccola attività a conduzione familiare, ma abbiamo assunto un cuoco molto bravo. Cinese? Sì, ma ha fatto la scuola e si è diplomato in cucina giapponese. Non è il solito ristorante cinese dove il cuoco, approfittando degli occhi a mandorla, si spaccia per giapponese (ride..) Come mai è arrivato proprio in Italia tuo padre? Aveva un parente a Torino che gli aveva trovato un posto in un laboratorio e lui è entrato in Italia col permesso di lavoro. Dopodiché ha ottenuto il ricongiungimento familiare... Che mestiere faceva in Cina? Spaccava le pietre e guadagnava 800 Rmb (Yuan) al mese, circa 100 euro. E riusciva a mantenere la famiglia? Sì, noi veniamo da Wenzhou (provincia di Zhejing), che è una città di campagna. Avevamo terra da coltivare, quindi il mangiare non ci è mai mancato. Quanto costa oggi vivere in Cina? Dipende da dove vivi, comunque in certe zone rurali, con 100 euro si riesce a sopravvivere. E a Shanghai? Shanghai non rappresenta la Cina, è un mondo a se stante, dove c’è di tutto e di più.... Cosa intendi con “c’è tutto”? Si trova tutto quel che si trova qui e, anzi, è una città molto più proiettata nel futuro rispetto anche a New York. Coi suoi grattacieli, i servizi a ogni ora del giorno e della notte: ripeto, c’è tutto quello che uno immagina. Insomma, tu pensa a qualcosa e a Shanghai lo trovi... Già, ma la vita è cara... Beh, costa molto più che in Italia. Shanghai è una città molto importante dal punto di vista economico finanziario, quindi soldi ne circolano e i commercianti fanno bene a guadagnare. Già, guadagnare: che rapporto avete col denaro? Per noi cinesi il denaro è tutto. Quindi anche gli stipendi a Shanghai saranno più alti che nel resto del Paese... Certo, un impiegato prende anche più dell’equivalente di mille euro al mese. Come mai da Torino a Bologna, quindi a Padova e infine a Reggio? Siamo arrivati qua perché avevamo visto l’annuncio della vendita di questo ristorante e così, quando abbiamo deciso di comprarlo, ci siamo trasferiti. L’annuncio dove lo avevate letto? Su un giornale cinese, e chi lo vendeva era LEO, giovane cinese di 23 anni, titolare del ristorante Mugen a cucina cinese e giapponese di Calerno (via Enrico Fermi, 1) si racconta: “Sono in Italia da 12 anni, mi sono integrato molto bene”. “Per noi cinesi fare soldi è l’obiettivo della vita”. “I cinesi sorridono sempre? Perché per noi il cliente è il nostro Dio”. “Ora vi spiego com’è la vita nei laboratori tessili e quanto si guadagna”. un nostro conoscente. Per questo non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione. Però da un laboratorio tessile a un ristorante il passo non è breve... Infatti prima di comprare l’attività ci siamo premuniti di trovare un cuoco specializzato anche nella cucina giapponese. Chi vi rifornisce: ditte italiane o cinesi? I fornitori sono tutti, assolutamente, italiani. Come comunità, come siete organizzati? Ognuno ha i suoi amici, non ci conosciamo tutti. Come comunità non siamo molto uniti. E dove vanno i giovani cinesi alla sera? Normalmente restano a casa: i giovani stanno su internet oppure vanno a divertirsi al bowling. Ma come mai non capita di vedere ragazzi cinesi nei pub del centro di Reggio, ad esempio? Perché tendiamo a stare in casa, non abbiamo la filosofia del divertimento a tutti i costi. A noi interessa mettere da parte i soldi per aprire attività commerciali. Quindi non socializzate per non spendere? Non ci interessa tanto socializzare. Anche se ci sono giovani cinesi, nati a Reggio, che frequentano coetanei reggiani. Eppure non capita spesso di vedere giovani cinesi e reggiani insieme... Beh, se vai al Master trovi ragazzi cinesi già ben integrati che giocano a biliardo con italiani, così come se vai al bowling di Cella vedi compagnie miste. C’è chi dice che i cinesi non frequentino i reggiani e gli italiani in genere in quanto siete razzisti... Assolutamente no. Ripeto: non pensiamo sempre al divertimento, poiché pensiamo più che altro a guadagnare e a lavorare per migliorare le nostre condizioni di vita. L’immagine tipica del cinese è quella del ristoratore che ti accoglie col sorriso stampato sulla bocca: siete un popolo che ride sempre o fa parte della professione? Per caso ve lo insegnano a scuola? Sorridiamo sempre, anche quando non capiamo perché per noi il sorriso è un modo di essere gentili. E questo perché guardiamo il cliente come fosse il nostro Dio. Quindi sorridete solo coi clienti? Sorridiamo sempre. Siamo dei commercianti nati (ride ndr.), quindi siamo abituati a dare questa immagine di noi... Com’è il cinese tipo? E’ difficile da definire, siamo oltre un miliardo e mezzo (ride ndr.). Comunque ho capito la domanda: diciamo che la maggiore differenza fra i ragazzi cinesi e quelli italiani è nel modo di pensare. Noi, sin da giovani, pianifichiamo la nostra vita su come fare a guadagnare, come fare soldi, come vivere sempre meglio. Per i giovani italiani è diverso... Quindi ci vedete come “bamboccioni” che pensano solo al divertimento? No. Siete più fortunati di noi, visto che la miseria non la conoscete... La famiglia per voi che importanza ha? Gli affetti sono molto importanti, così come i figli. A che età vi sposate in genere? Giovani, fra i 23 e i 25 anni. Perché solitamente a quell’età stiamo già lavorando da diversi anni, quindi riusciamo a mantenerci... Com’è che nelle sale d’aspetto dei medici di base non si vede mai un cinese. Avete dottori vostri? Io, ad esempio, ho un medico italiano. Anche perché a Reggio di medici cinesi non ce ne sono. Bisognerebbe andare a Milano, ed è un po’ distante per un raffreddore... Quindi si può dire che non vi fidate delle terapie mediche occidentali? Io sì, ma ci sono molti cinesi che, o perché non conoscono bene la lingua o sono anziani, preferiscono utilizzare rimedi cinesi e farmaci cinesi che, ovviamente, solo i medici cinesi sono in grado di prescrivere. E come mai non si legge mai sul giornale di un cinese morto? Nella nostra comunità usiamo sempre i nostri giornali cinesi (in genere sono settimanali ndr) per i necrologi. Ma è evidente: i cinesi muoiono anche in Italia. Però vengono seppelliti nella loro terra d’origine... Non sempre. Chi ha soldi può permetterselo, gli altri no. E come fate a portare le salme in Cina? Ci sono società specializzate in questo. Ditte italiane o cinesi? Italiane, ma non ne so granché... Continuando a parlare di luoghi comuni: è vero che la vita nei laboratori tessili è simile a quella che si viveva nei lager? Se per lager intendi dire lavorare tanto e vivere sul luogo di lavoro, può anche darsi... Ma quante ore si lavora in un laboratorio? Anche 14 ore al giorno. Dipende quanto un lavoratore vuole guadagnare. Se non gli importano i soldi, può lavorare anche molto meno, o non lavorare affatto... E quanto si guadagna facendo quella vita? Mediamente mille euro con vitto e alloggio compresi. Per quali aziende lavorate? Italiane. Quindi producete anche capi griffati? Certo, sono quelli che vengono pagati meglio. Chi vi insegna a realizzare i capi firmati? Ci portano i campioni e noi li facciamo uguali. Funziona così: alla sera ti portano il campione e alla mattina consegnamo la merce. Quindi si lavora di notte? Se c’è da fare delle consegne urgenti sì. Ma tendenzialmente non siamo abituati a lavorare di notte. Quindi nei laboratori lavorano operai specializzati? Sì. E quanto vi pagano, ad esempio, una giacca di Armani, che nei negozi viene venduta a mille euro? Ce la pagano 20 euro, che è un ottimo prezzo. Un ottimo prezzo? Sì, se conti che le giacche non firmate vengono pagate 12 euro. Quindi chi parla di condizione di “schiavitù” è poco informato? Sì, chi lavora nei laboratori si sente come un titolare. In che senso? Pensa: “Ora sono un dipendente, ma se faccio sacrifici un domani potrò aprirmi anch’io un mio laboratorio e fare tanti soldi...” Non c’è schiavitù: se vuoi guadagnare lavori, se vuoi guadagnare poco, lavori poco. Esistono cartelli fra i vari laboratori che fissano tariffari standard? No, ciascuna azienda ha il proprio business, quindi è impossibile mettersi d’accordo. E questo avviene in tutti i settori in cui operiamo. Un esempio? Fra i ristoranti giapponesi c’è troppa concorrenza e questo va a svantaggio del guadagno. Poiché il pesce deve essere sempre fresco lo paghiamo sempre caro. Ma poiché i nostri piatti costano sempre meno a fine giornata nel cassetto ci sono meno soldi. Quindi meno guadagno. Ritieni che sia una strategia commerciale messa in opera da chi ha più risorse finanziarie e tende a stritolare i concorrenti per instaurare una sorta di monopolio sul mercato? Credo proprio di sì, perché i prezzi sono calati troppo. A proposito di compravendita: perché comprate sempre in contanti? Chi ha soldi compra in contanti, normalmente io non pago tutto in contanti... Comprare in contanti aiuta la trattativa e la velocizza. Funziona così: io ti faccio vedere subito i soldi in contanti, tu sei attratto e chiudi la trattativa a prezzi più convenienti per me... Sempre a proposito di prezzi: nei giornali di annunci si vedono paginate intere di offerte di prostitute cinesi? Si dice che anche loro esercitino a prezzi low-cost... Non ci sono mai andato (ride ndr.), ma per quello che so non mi pare… E gli annunci di massaggi nascondono qualcosa? Dipende, ma spesso sì… Come fate ad arrivare da un Paese povero come la Cina e a comprare ogni sorta di attività commerciale? Le comprano i cinesi che sono in Italia da decenni e hanno fatto fortune. E quindi vogliono reinvestire... La mafia cinese non c’entra con tutte queste attività? Assolutamente, sono sempre attività familiari… Come mai, in periodo di crisi, a 23 anni hai scommesso di diventare imprenditore? Quali motivazioni? Dopo l’esperienza negativa dei laboratori tessili, che non sono andati benissimo, avevo voglia di rivincita, volevo uscire dalla mia crisi economica facendo vivere meglio anche la mia famiglia. Eppure, nonostante la “tua crisi economica personale” hai rilevato un ristorante: quanto ti è costato? Circa 100mila euro. Pagati in contanti? No, accendendo un mutuo. Hai una fidanzata italiana? No, mai stato fidanzato con un’italiana. La tua fidanzata è cinese? Al momento sono single. Vorresti sposarti con una cinese o un’ italiana? Per me è uguale. Un sogno nel cassetto? Il mio sogno è di fare i soldi e farmi un po’ di viaggetti. Ogni quanto torni in Cina? In tutti questi anni sono tornato solo una volta. Vorrei tornarci più spesso ma non ho il tempo. E quando costa una vacanza in Cina? Con 2mila euro - se vai con un cinese che conosce i posti - puoi fare una vacanza anche di un mese, facendo una gran bella vita». 8 SABATO 8 MAGGIO 2010 Lotta alle medicine contraffatte, i killer silenziosi Le pillole false, spesso comprate su internet, alimentano un pericoloso mercato che vale 10 miliardi di euro BRUXELLES – Viagra, medicine per il cancro, pillole per la malaria, antidolorifici... Sempre più persone comprano farmaci su internet, ma spesso arriva la brutta sorpresa: la medicina è “taroccata”. La commissione parlamentare per l'Ambiente la Salute pubblica ha votato a favore di nuove regole di sicurezza obbligatorie per le medicine in generale, e in particolare per le vendite online, per ridurre il numero di medicinali falsi nell'Unione europea. Un impegno volto a tutelare la salute dei consumatori europei, oltre che le aziende che producono i farmaci. SEQUESTRI Nel dicembre 2008 gli ufficiali doganali hanno confiscato più di 34 milioni di pillole contraffatte in tutta Europa. La contraffazione dei medicinali è un crimine a basso rischio e alto rendimento, non ancora regolato a livello UE. Il numero di persone che comprano farmaci via internet cresce ogni anno: se da un lato il commercio online è un'opportunità, dall'altro bisogna trovare una soluzione per proteggere la salute di tutti. Durante la plenaria di giugno si voterà una relazione incentrata su questo problema. CONTROLLI ONLINE I deputati specializzati nelle questioni di sanità pubblica hanno votato il 27 aprile per l'introduzione di regole obbligatorie per alcuni medicinali, come sigilli o numeri di serie per le confezioni. I parlamentari vogliono arricchire la proposta della Commissione sulla regolazione delle vendite di medicinali online. I nuovi punti sono la richiesta di un'autorizzazione speciale per la vendita REAZIONI La francese Françoise Grossetête del PPE è «Abbastanza soddisfatta. Non sono sicura che i risultati contro la contraffazione saranno straordinari, e mi spiace che non siamo esigenti sulle medicine così come lo siamo sugli alimenti. Per esempio, oggi è possibile ri-confezionare un pacchetto di medicine, ma non un pacco di pasta». Dagmar Roth-Behrendt, deputata tedesca dei Socialisti & Democratici, ritiene che sia «Un buon risultato, ma non è abbastanza ambizioso. Credo che una delle parti più importanti sia il controllo su internet. Ho paura che molto presto dovremo fare i conti con una quantità immensa di prodotti falsificati. Siamo pronti a mettere tutto questo in pratica anche nei confronti dei paesi del terzo mondo con cui abbiamo accordi commerciali, come la Cina?». Seduta del Parlamento Europeo online, un logo di certificazione UE e un sito web centrale a livello nazionale che contenga un database di tutti i rivenditori autorizzati. La relatrice portoghese Marisa Matias (Sinistra Unita) pensa che il voto della commissione rappresenta «un grande passo avanti», perché le organizzazioni criminali «spesso trascendono i confini nazionali, e la mancanza di una legislazione specifica incoraggia i contraffattori a espandersi sempre di più. I far- maci falsificati sono come dei killer silenziosi, perché possono danneggiare seriamente i pazienti, ci vogliono pene severe contro questo crimine. Senza i nostri emendamenti, internet sarebbe come un cavallo di Troia per tutti i medicinali contrafMolti farmaci vengono comprati online fatti». ICOMUNICAZIONEI I social network per parlare d’Europa: nuove opportunità BRUXELLES – I social network stanno trasformando il panorama mediatico, creando forti comunità online dove giovani e meno giovani scambiano idee e danno vita a nuovi spazi collettivi. Il Parlamento e le altre istituzioni UE devono essere «dove sta la gente», e parlare di Europa sulle nuove piattaforme. Nella relazione discussa qualche giorno fa, il liberale Morten Løøkkegaard evidenzia il potenziale dei social media per rafforzare la partecipazione dei cittadini e costruire una sfera pubblica europea. «Sull'UE c'è un'abbondanza di informazione, ma manca la comunicazione», ha detto Løøkkegaard, presentando il suo rapporto alla commissione Educazione e Cultura del Parlamento il 27 aprile. «Dobbiamo avvicinarci ai cittadini con un approccio dal basso verso l'alto, e non il contrario», ha aggiunto. I cosiddetti social network non sono solo una fonte di informazione per i giovani, ma anche il luogo dove esprimere le proprie idee, condividere contenuti e proposte: il posto ideale per «raccontare la nuova storia europea, e parlare alla generazione che è nata con l'Europa», secondo l'ex-giornalista. Per raggiungere questo audience le istituzioni devono essere «dove la conversazione prende vita»: piattaforme come Facebook e Twitter, su cui fette sempre più ampie della popolazione spendono parte del tempo libe- ro, sono gli spazi ideali. La relazione sottolinea che il Parlamento è stato un “precursore” in questo senso, lanciando - in occasione delle elezioni europee - una serie di piattaforme online per incitare i cittadini al voto. Ma Løkkegaard incoraggia anche a esplorare di più le partnership con il settore privato, perché nel privato secondo lui - «ci sono esperienze e competenze validissime sui social media». Durante l'incontro, il francese Jean-Marie Cavada, del PPE, ha parlato di «arroganza» delle istituzioni, che non si prendono la briga di «spiegare le cose chiaramente»: anche secondo lui i social media possono essere un'opportunità per «una comunicazione più orizzontale». «Il contesto istituzionale e tecnologico non potrebbe essere più favorevole», ha continuato Løkkegaard, eppure «un sfera pubblica europea di vasto raggio non esiste, mentre le sfere pubbliche nazionali sono vivaci». Secondo lui, sta ai leader europei e nazionali assumersi la responsabilità e agire. L’Ue debutta all’Expo di Shanghai L’Ue in mostra in Cina SHANGHAI – All'esposizione universale di Shanghai l'Ue si presenta per la prima volta al grande pubblico cinese. Questa è la prima volta che l'Unione europea partecipa a un'esposizione universale al di fuori del proprio territorio: dal 1° maggio in vetrina per sei mesi nella metropoli industriale e finanziaria Shanghai su invito della Cina, il suo secondo partner commerciale in ordine di importanza. L'Ue condividerà il suo padiglione con quello del Belgio, che assumerà in estate la presidenza semestrale di turno dell'Unione. Nel “quartiere europeo” dell'Expo l'UE sarà presente accanto alla maggior parte dei suoi Stati membri. All'esposizione sono attesi oltre 70 milioni di visitatori. Il presidente della Commissione José Manuel Barroso ha già visitato il padiglione belgoeuropeo. Con lo slogan "Europa intelligente", l'Ue vuole mostrare al pubblico cinese e internazionale le conquiste dell'Europa senza frontiere, come il programma Erasmus e l'euro. Il percorso guidato in 3D dello stand europeo illustra inoltre le tematiche ambientali, la storia d'Europa e le sue bellezze, come l'Acropoli e la torre Eiffel. Il tutto è accompagnato da manifestazioni culturali: oltre a un festival delle scienze, a concerti e a rappresentazioni teatrali si è deciso di dare spazio anche al calcio europeo. Alla presenza di Michel Platini, presidente dell'UEFA (rappresentata anch'essa nel padiglione europeo), verrà organizzato un incontro tra le star del calcio europeo e una squadra cinese. #2%!44)6)4!.%4 )NVESTIMENTOTECNOLOGICO DELFATTURATOANNUO ./.3/,/,!-)%2! 5NSERVIZIOCOMPLETOESPECIALISTICO NELLALAVORAZIONELAMIERACARPENTERIA SALDATURAASSEMBLAGGIOlNITURAE CONFEZIONAMENTO 3ISTEMA1UALITÌ)3/ #ONFORMITÌDEIPRODOTTIRICHIESTI RISPETTOTEMPIDICONSEGNASINERGIA NELLADElNIZIONEDINUOVICICLIPRODUTTIVI 2IGHETTI2OMANO#3RL 6IA&4URATINª2IO3ALICETO2% 4EL&AX WWWRIGHETTISRLITINFO RIGHETTISRLIT SABATO 8 MAGGIO 2010 11 Tante iniziative nel comune rivierasco. Tutto pronto per il Gran premio internazionale di Motonautica Navigazione sul Po, la storia rivive a Boretto Visite guidate e proiezioni: riapre il museo dedicato al Grande fiume BORETTO – Dopo tanta attesa torna finalmente la possibilità di visitare il suggestivo Museo-Cantiere della Navigazione e del Governo del Fiume Po, PO423. Il museo che racconta la storia della navigazione sul Po riapre con un evento molto interessante che si svolgerà questa sera, sabato 8 maggio, dalle 21 alle 23: “ Vaboretto. Un museo che scorre lungo il Po", un percorso guidato seguendo la corrente. Lorenza Franzoni racconterà in maniera originale le vicende di imbarcazioni e costruzioni sul grande fiume. La durata del percorso guidato è 20 minuti, per un massimo di 30 persone e sarà ripetuto 4/5 volte nel corso della serata. Per sicurezza occorre prenotarsi telefonando al numero 0522.964221 oppure direttamente durante la serata stessa. La visita è gratuita. Seguirà "Museo del Po" una megaproiezione che rappresenterà il punto di vista dei bambini sul fiume, a cura di Le Maus e Luca Guerri. La proiezione si ripeterà senza interruzione all'interno della sala Chezzi del Museo. L'ingresso alla proiezione è gratuito e non vincolato alla visita guidata. Domani, domenica 9 maggio, dalle 16.30 alle 20 si ripeteranno l'iniziativa "Vaboretto. Un museo che scorre lungo il Po" e la megaproiezione "Museo del Po". L’esterno del museo del Po MOSTRE E SPETTACOLI Il quadro delle iniziative culturali di Boretto è arricchito da una mostra fotografica che verrà inaugurata oggi alle 17 alla galleria d’arte Napoleone Cacciani di via Roma. Il titolo dell’esposizione, che resterà aperta fino al 23 maggio, è “Anatomie urbane”, con foto di Alessandro Bosoni e Gianni Rossi. Domani sera al Teatro del Fiume di Boretto alle 21 verrà messo in scena lo spettacolo “Musical..off limits! L’arte è nei guai” di Alessandro Creola. Imbarcazione all’interno del museo di Boretto MOTONAUTICA Oggi pomeriggio avverrà anche l'inaugurazione ufficiale del 50° Gran Premio Motonautico Internazionale Boretto, appuntamento sportivo ormai tradizionale che vede protagonista il grande fiume. Alle 18.30 al porto turistico verrà inaugurata la mostra fotografica “50 anni della Motonautica a Boretto 1961-2010”. Dalla settimana prossima inizieranno le manifestazioni e le gare valide per il Gran Premio, un evento che attira sempre molta gente a Boretto. Appuntamento a Guastalla Avis e scuola in festa GUASTALLA – L’Avis di Guastalla, in occasione del 60esimo anniversario della sua fondazione organizza “Avis e Scuola”. Si tratta della manifestazione conclusiva di un progetto sull’educazione alla salute, alla solidarietà e al volontariato, realizzato in collaborazione con le scuole secondarie di 1° grado (Istituto comprensivo Ferrante Gonzaga e Istituto comprensivo S. Orsola) e il Comitato locale della Croce rossa italiana. L’evento ha il patrocinio del Comune di Guastalla, in particolare dell’assessorato all’associazionismo. L’appuntamento è fissato per oggi, 8 maggio, dalle 9.45 alle 12.30 a Palazzo Ducale. I protagonisti saranno 130 ragazzi, frequentanti le classi seconde, impegnati in attività dimostrative. Contemporaneamente saranno esposti gli elaborati grafici dedicati all’Avis , realizzati dagli studenti delle classi terze. Sono invitati a partecipare all’evento alunni, insegnanti, genitori e tutta la cittadinanza. Un’enorme pirodraga, visibile a Boretto o i g g e i r r n o r C o t n FARMACIA i d e Dott. UBERTINO ZUCCARDI MERLI Corso Mazzini, 11 - Tel. 0522 692436 - Fax 0522 642786 42015 CORREGGIO (RE) 12 SABATO 8 MAGGIO 2010 Il consigliere provinciale: “La Regione ha messo a disposizione i soldi, ma l’ente non sa come impiegarli” “Nuovo canile, ritardi ingiustificati” Francesca Carlotti, Lega Nord, attacca la Comunità montana Francesca Carlotti, consigliere provinciale Lega Nord, critica la Comunità montana per i ritardi nel realizzare un nuovo canile CASTELNOVO MONTI – Qualche settimana fa in consiglio provinciale si è discusso delle dichiarazioni del ministro Roberto Calderoli, che ha definito le comunità montane enti a volte inutili ed onerosi che andrebbero rivisti. L’esponente leghista voleva introdurre il requisito minimo per le comunità montane di un'altitudine di 600 metri in almeno il 75% del territorio, un emendamento che è stato poi giudicato inammissibile. Il gruppo di maggioranza della Provincia si è sdegnato per le dichiarazioni di Calderoli ed ha difeso a spada tratta la Comunità montana dell'Appennino Reggiano, definendolo un ente efficiente e di grande promozione del territorio. «Partendo dal presupposto che non credo che la nostra Comunità montana sia un ente inutile dice Francesca Carlotti, consigliere della Lega Nord - ho però delle perplessità sulla sua efficienza». Durante il consiglio provinciale la Carlotti ha presentato e discusso una interpellanza in cui chiedeva chiarimenti in merito ad un contributo stanziato dalla Regione Emilia-Romagna nel 2006 alla Comunità montana per la costruzione di un nuovo canile comprensoriale. «Occorre precisare che nella nostra montagna esiste un solo canile, quello di Carpineti, ove la guardia forestale ha più volte sequestrato dei cani che vivevano in situazioni da lager - dice la Carlotti - L'utlimo sequestro è avvenuto pochi giorni fa». Con deliberazione della Giunta Regionale n. 2002 del 29/12/2006, alla Provincia di Reggio Emilia è stata liquidata la somma di euro 71.356,00 per la costruzione di un nuovo canile comprensoriale, ossia il 40% della quota massima ad essa assegnabile che ammonta a euro 178.390,00. E' stato disposto che il restante 60% del contributo concesso sarà erogato in seguito all’acquisizione da parte del Servizio Veterinario e Igiene degli Alimenti della relazione sulla conclusione dei lavori. Con Atto Dirigenziale della Provincia di Reggio Emilia n. 132 del 02/03/2009, si è previsto di autorizzare l’erogazione del contributo di euro 178.390,00 alla Comunità Montana dell’Appennino Reggiano per la realizzazione del progetto relativo alla costruzione di un canile comprensoriale a servizio della montagna reggiana e di subordinare l’erogazione del contributo alla presentazione di un rendiconto consuntivo delle spese effettuate da parte della Comunità stessa. «Siccome tale contributo scadeva nel maggio 2009, ma a quella data la Comunità montana non aveva ancora fatto nulla, la Regione Emilia-Romagna ha prorogato il contributo medesimo ed ha previsto una nuova scadenza al 31 maggio 2010. Data la scadenza imminente del contributo già prorogato, ad oggi, dun- que, il progetto del nuovo canile comprensoriale dovrebbe essere pressoché ultimato. Peccato, però, che per la seconda volta la Comunità Montana non abbia fatto proprio nulla. Non solo i lavori non sono ancora cominciati, ma non è nemmeno stata individuata l'area ove costruire il canile. Questi soldi, quindi, sarebbero finiti nel pattume se non fosse che, per la terza volta, la Regione EmiliaRomagna ha deciso di prorogarli, dando ancora una nuova scadenza prevista per maggio 2011». Il consigliere Carlotti non crede che in 12 mesi la nostra Comunità Montana farà quello che non ha fatto per oltre 4 anni. «E’ dunque legittimo pensare che non sempre la nostra Comunità Montana sia un ente efficiente. In 4 anni non si è nemmeno preoccupata di individuare un’area appetibile per la costruzione del nuovo canile comprensoriale, intanto, però, continuano i sequestri al canile di Carpineti». Un’opera importante e dettagliata per fare luce sui drammatici fatti del marzo del 1944 Stragi in Appennino, un libro per ricordare VILLA MINOZZO – Nel marzo 1944 fu condotta dalle truppe tedesche una serie di operazioni sull’Appennino reggiano-modenese, con l’appoggio di reparti della Gnr fascista nell’intento di distruggere le nascenti formazioni partigiane. Il 18 marzo l’obiettivo fu il crinale modenese del DragoneSecchia. Vennero attaccati i paesi di Monchio, Susano e Costrignano, mentre i reparti della divisione Hermann Göring rastrellavano il territorio uccidendo civili inermi. Le vittime furono centotrentuno. Sul versante reggiano l’azione, condotta da altre unità della medesima divisione, prese avvio il 20 marzo. Civago e Cervarolo furono investiti da una preordinata manovra di rastrellamento. A Cervarolo vennero fucilate ventiquattro persone: uomini innocenti tra i diciassette e gli ottantaquattro anni, tra cui un povero paralitico e l’anziano parroco. Dopo aver depredato il paese, i tedeschi fecero allontanare le donne e mitragliarono gli uomini, quindi incendiarono le abitazioni. Fu una strage. Solo tre persone scamparono alla morte. Il libro “Il primo giorno d’inverno. Cervarolo, 20 marzo 1944. Una strage nazifascista dimenticata” di Massimo Storchi e Italo Rovali (Aliberti, 320 pagine, 17,5 euro) ricostruisce per la prima volta in modo molto dettagliato quei drammatici accadimenti. Le indagini Per oltre sessantacinque anni non è stato possibile determinare le responsabilità individuali del massacro. Solo dopo il 1994, con l’apertura a Roma dell’Armadio della vergogna, dove erano stati occultati negli anni Sessanta i fascicoli relativi Italo Rovali Massimo Storchi pre le mani pulite, ma non posso certo tradire i commilitoni». Il libro dedicato alle stragi sul nostro Appennino all’inchiesta compiuta nell’immediato dopoguerra, il percorso della giustizia è stato riavviato. Le indagini condotte dalla Procura militare di La Spezia hanno portato a un processo che ha preso avvio nel novembre 2009 presso il Tribunale militare di Verona. Prima dell’inizio del processo le autorità tedesche hanno intercettato alcuni degli imputati e in questo modo sono emerse conversazioni molto significative. In una telefonata un ex camerata consigliava a un altro come comportarsi per evitare guai: «In quell'azione sono stati uccisi anche dei bambini, anche un neonato di tre mesi. L'assassinio non è caduto in prescrizione. L'uccisione di un bambino è sempre un assassinio. Mi capisci, vero? Ti propongo di fare un'affermazione chiara e breve. Devi dire: non so niente». In un’altra conversazione un ex soldato diceva: «Certo che noi due lo sappiamo quello che succedeva. Non avevamo sem- Gli autori Massimo Storchi, storico, ha pubblicato numerose opere su guerra e resistenza, tra cui Uscire dalla guerra (Franco Angeli, 1995), Combattere si può, vincere bisogna (Marsilio, 1998), Sangue al bosco del Lupo (Aliberti, 2005), Il sangue dei vincitori (Aliberti, 2008). E diversi saggi su fascismo, cooperazione, lotte politiche e sociali nel dopoguerra in Emilia Romagna. È responsabile scientifico del Polo archivistico del Comune di Reggio Emilia. Italo Rovali, nato a Cervarolo, laureato in giurisprudenza, avvocato e insegnante, è presidente del Comitato dei famigliari delle vittime della strage di Cervarolo. SABATO 8 MAGGIO 2010 13 Materiali e competenze di GranitiFiandre e Iris Ceramica per creare lo spazio del futuro, all’insegna dell’ecologia La casa del benessere è made in Reggio Inaugurato a Milano un modulo abitativo all’avanguardia CERAMICHE – Sana, sicura, accessibile e innovativa. Sono questi i concetti intorno ai quali è stata modellata la “Casa del Ben-Essere”, un modulo abitativo di 80metri quadrati che è stato inaugurato a corso Venezia a Milano nei Giardini di Indro Montanelli. A promuoverla e realizzarla sono tre marchi di primo piano dell'edilizia italiana, Fumagalli Edilizia Industrializzata, GranitiFiandre di Castellarano e Iris Ceramica, con il patrocinio del Comune di Milano e in collaborazione con un pool di imprese specializzate nell’edilizia, nella domotica, nel settore energetico e nell’arredamento. Per premotare una visita gratuita bisogna accedere al sito internet www.lacasadelben-essere.it. Scopo dell’iniziativa è dimostrare la possibilità di sostenere il benessere della città in vista dell’Expo 2015. GLI ARREDI Gli arredi della casa sono stati realizzati con materiali ignifughi ed ecologici, verniciati con prodotti non tossici e anallergici, così come anallergiche sono le fibre dei tessuti impiegati. Il loro design, privo di spigoli vivi, garantisce la massima sicurezza e il più elevato comfort. L’illuminazione Rgb a cromia variabile favorisce processi di cromoterapia e si associa alla presenza di diffusori di essenze che, insieme ad una corretta climatizzazione, apportano benefici all'apparato respiratorio. I sistemi di easy-fitness contribuiscono al mantenimento della forma psicofisica; la doccia a vapore aromo-cromoterpica, aperta sull’ampia serra-giardino, rigenera preziose energie vitali. RISPARMIO L’unità, ideata secondo gli standard di classe energetica A+, è concepita per tendere verso l'autonomia energetica, abbattendo i consumi e riducendo le immissioni in atmosfera di Co2. È dotata di un involucro altamente efficiente con pareti, pavimenti, superfici di copertura e infissi con doppi vetri a controllo solare e con proprietà basso emissive che garantiscono il corretto isolamento termico e acustico. Prevede l’installazione di un impianto solare termico per il riscaldamento dell’acqua sanitaria e l’integrazione dell’impianto di riscaldamento, con sistemi radianti a pavimento e/o a soffitto, alimentati da impianto in pompa di calore (aria, acqua, geotermico). Attenzione è rivolta anche alla produzione di energia con fonti rinnovabii di tipo eolico e fotovoltaico. L’architetto Bodega, responsabile del progetto, ne ha delineato l’immagine, quella di un involucro che rende le pareti della casa simili ad un bosco, tratteggiato sulle lastre in gres porcellanato tecnico di GranitiFiandre,. Graziano Verdi, presidente di GranitiFiandre e Ad del Gruppo Iris Ceramica ha riassunto le caratteristiche che fanno di Fiandre ed Iris Ceramica i partner ideali di un progetto che si rivolge al benessere e alla sostenibilità. «Nel Dna delle nostre aziende scorre l’innovazione. I nostri materiali nascono dalla natura: le materie prime sono le stesse che costituiscono i marmi e i graniti di cava, ma senza intaccare in modo invasivo il patrimonio naturale. Non ci siamo solo accontentati di rivolgere una particolare attenzione alla salvaguardia della natura. Abbiamo operato con cura affinchè le nostre lastre di porcellanato tecnico superiore, si arricchissero di nuovi contenuti». L’esterno della Casa del Ben-Essere nei Giardini Indro Montanelli Programma ricco di eventi il 22 maggio con l’atteso concerto di Vinicio Capossela A Scandiano “La Notte delle Meraviglie” SCANDIANO – Un programma ricco di eventi, tra cui, quello più atteso, il concerto di Vinicio Capossela. Il 22 maggio prossimo il Comune organizza “Wow. La Notte delle Meraviglie”: concerti, musica, spettacoli itineranti, negozi e bar aperti. Luci, suoni e colori a fare da sfondo alla notte più popolare dell’anno con curiose proposte culturali e un grande artista – Vinicio Capossela – che torna in città per celebrare la “sua” Scandiano, esibendosi gratuitamente per il pubblico. Gruppi rock, jazz, folk, blues agli angoli delle strade e nelle piazze si alternano a proposte teatrali, un circo in stile ottocentesco, una clinica che “regala” la felicità o almeno insegna a percepirla, e tanto altro ancora. Vinicio Capossela, tra gli artisti performanti della serata, si esibirà prima attraverso un reading nel Cortile della Rocca dei Boiardo, poi menestrello per le strade con le sue poesie in musica, e infine nel grande concerto gratuito che si terrà da mezza- La Rocca di Scandiano Vinicio Capossela durante una delle sue esibizioni notte in Piazza Padella. La Notte a Scandiano parla hi tech e sfoggia tecnologie web interattive per il pubblico che diventa protagonista nelle piazze del centro storico (Spallanzani, Zona Ceramiche Fiume, Matteo Maria Boiardo, I° Maggio), al Parco della Resistenza e nel cortile della Rocca dei Boiardo. Sarà organizzata una caccia al tesoro tutta incentrata su Scandiano che parte sulle pagine di Facebook e i vincitori potranno accedere ai “sudati premi” la notte stessa. Inoltre è prevista la proiezione sulle pareti di alcuni palazzi della città di foto scattate dal pubblico ed inviate via Mms ad un centro raccolta. Infine la serata sarà trasmessa in Stream su un canale web. ABBIGLIAMENTO E CALZATURE 0 - 16 ANNI NUOVO NEGOZIO: Piazza Spallanzani - SCANDIANO Telefono 0522.766661 - E-mail: [email protected] 14 SABATO 8 MAGGIO 2010 Quando il consumo di sostanze è un fatto di famiglia e non riguarda soltanto i figli La Società italiana di psicogeriatria: “Over 65 sempre più a rischio cocaina, alcol e psicofarmaci” JACOPO DELLA PORTA ANZIANI a rischio droghe e dipendenza da alcol, farmaci o gioco d’azzardo. Quando si parla di sballo si pensa solitamente sempre ai più giovani, ma il decimo congresso della Società Italiana di Psicogeriatria, che si è svolto a Gardone Riviera in provincia di Brescia, ha portato alla luce dati inquietanti sui “nonni”. Almeno 10milia anziani in Italia, è stato rivelato, usano cocaina o altre sostanze illegali come marijuana e anfetamine, ma il problema molto più diffuso e quello del consumo multiplo di alcolici e farmaci ansiolitici e analgesici. Considerando tutte le forme di dipendenza il numero degli over 65 a rischio in Italia sale a 2,5 milioni. Qual’è la situazione a Reggio e cosa ne pensano gli esperti che operano nei servizi di prevenzione? IN CURA AL CEIS Eliseo Bertani, responsabile dei programmi d’accompagnamento del Ceis, ha osservato nel corso degli anni un fenomeno nuovo nell’ambito della tossicodipendenza, che testimonia un innalzamento dell’età dei consumatori. «Ho personalmente seguito dei casi di consumo di droghe a carattere familiare - esordisce Bertani - Voglio dire situazioni nelle quali il padre di 55 anni usa cocaina e il figlio di 30 - 35 ha lo stesso problema. Talvolta padre e figlio consumano la sostanza insieme. Recentemente sono stati trattati con successo tre ragazzi e una ragazza che hanno genitori che assumono cocaina. I figli hanno sviluppato una dipendenza, mentre i genitori, ne fanno uso occasionale e non si sono rivolti a noi. Siamo di fronte a un appiattimento generazionale, con i genitori che mostrano comportamenti che un tempo erano considerati da adolescenti». In altri casi invece i genitori fumano hascisc o marijuana insieme ai figli. «Questi padri e madri hanno iniziato quando erano ragazzi - prosegue Bertani - e hanno proseguito anche dopo, quando sono diventati genitori. Frequenti sono anche i casi di figli di alcolisti che sviluppano dipendenze da sostanze legali o illegali». Il fenomeno droga è sempre più trasversale e riguarda tutte le classi e le fasce d’età. «Sono passati i tempi in cui il tossicodipendente era soprattutto l’eroinomane buttato sulle panchine dei parchi pubblici», dice Bertani. I NUMERI DEL SERT La vita media si allunga e la solitudine degli anziani, che talvolta sfocia in depressione vera e propria, li rendono una categoria a rischio. «L’età media delle persone in trattamento per alcolismo - spiega la dottoressa Angela Dodi, responsabile del programma Dipendenze patologiche dell’Ausl di Reggio - è tra i 44 e i 48 anni. Ovviamente alcuni sono più giovani e altri molto più anziani. Noi abbiamo persone sopra i 60 anni e anche di più. Nei nostri servizi vengono però soltanto le persone con forme di dipendenza e soltanto una parte di queste». C’è dunque tutta una realtà che invece non chiede aiuto e non è facile da monitorare. Nel 2009 i Sert di Reggio e provincia hanno trattato 3.400 persone, di cui 2.550 per droga e 538 per alcol. Trattandosi della sola punta dell’iceberg è facile capire quanto il fenomeno della dipendenza sia diffuso. «L’abuso di psicofarmaci può portare un problema di dipendenza, ma non Settimanale DIRETTORE: Daniele Lei DIRETTORE RESPONSABILE: è di competenza del Sert. - prosegue la dottoressa Dodi - Per quanto riguarda le sostanze stupefacenti abbiamo sicuramente alcuni pazienti sopra i 50 - 55 anni: si tratta dei tossicodipendenti storici, quelli che hanno fatto uso di eroina quando erano giovani e poi hanno continuato». Le campagne di prevenzione e sensibilizzazione sono sempre state orientate ai giovani. «Forse è arrivato il momento di occuparsi in modo è più specifico anche delle persone più anziane», conclude la dottoressa Dodi. SOLITUDINE Il ricorso all’alcol, agli psicofarmaci o alle droghe vere e proprie da parte di persone anziane è legato a situazioni di solitudine e depressione. I fattori scatenanti possono essere le separazioni tra coniugi in età avanzata oppure, più frequentemente, la necessità di doversi prendere cura di genitori. Una persona over 65 che si occupa da sola di un familiare più anziano, dicono gli esperti della Società Italiana di Psicogeriatria, può essere angosciato per il timore di perdere nel tempo la capacità di essere d'aiuto in maniera efficace. Di fronte a situazioni di questo genere la bottiglia e le pillole possono diventare una forma di apparente sollievo. Alessandro Bettelli TESTATA: Giornale del Nord Registrata presso il Tribunale di Reggio Emilia Reg. n° 1050/2001 PROPRIETA’: Società Editrice Europea S.r.l. Via della Fonte di Fauno, 25 - Roma EDITORE: EUROPA SERVIZI S.r.l. Via Roma, 163 - Pederobba (TV) Direzione e redazione: Via Guicciardi, 7 42100 Reggio Emilia Impaginazione: Viale Isonzo, 72/1 - 42100 Reggio Emilia mail: [email protected] Tel. 0522/924021 - Fax 0522/513754 PUBBLICITA’: GRUPPO UNICA S.p.a. 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MARCHIO “Giornale di Reggio” IN CONCESSIONE Anche i pensionati sono a rischio dipendenza SABATO 8 MAGGIO 2010 La ricerca del centro Papa Giovanni sui malati di lotto, gratta e vinci e videopoker Pensionati vittime del gioco d’azzardo LA DIPENDENZA che gli anziani rischiano di sviluppare maggiormente è quella da gioco d’azzardo. E’ questa la conclusione che emerge dal punto di vista dell’associazione Centro sociale Papa Giovanni XXIII di Reggio, che dal 2000 si occupa di questa particolare forma di dipendenza, con quasi 50 persone in trattamento ogni settimana. «L’industria del gioco d’azzardo - dice il presidente Matteo Iori - fattura in Italia 54,4 miliardi di euro, tra videopoker, lotto, gratta e vinci, giochi on line. Questa industria investe su tutti i target e recentemente ha preso di mira in modo sempre più consistente i pensionati, con specifiche campagne pubblicitarie e con giochi mirati per loro. Penso al Win for Life: in stazione a Reggio tempo fa ho visto un cartellone pubblicitario di questo gioco che mostrava un anziano che saltava, gettando via il bastone». Il gioco d’azzardo oggi è promosso come qualcosa di positivo, socialmente accettabile e incentivato da testimonial “vincenti”: basti pensare a come viene proposto il poker. «Sinceramente siamo preoccupati da questa diffusione di giochi d’azzardo di tutti i tipi - spiega Matteo Iori - e nei nostri gruppi che seguiamo ogni settimana vediamo molte persone anziane in cura». La Papa Giovanni ha realizza- to una ricerca sul gioco d’azzardo e il rischio dipendenza su un campione di 1.500 reggiani. Il numero delle persone che gioca è ovviamente molto alto e tra loro il 12% ha tra 60-69 anni, il 9% tra 70-79 anni e l’8% ha oltre 80 anni. Tra i giocatori il 23% è pensionato. Dai 60 anni in su il lotto conquista complessivamente il 36,1% delle persone che giocano. Si può supporre che la percentuale di giocatori problematici di tutte le età sia individuabile all’interno di questo gruppo: gioca più di tre volte la settimana, per più di tre ore e spende più di 50 e 150 euro. Dalla ricerca della Papa Giovanni la percen- tuale complessiva di giocatori reggiani a forte rischio o in stato di dipendenza è del 6,7%. Per capire chi può essere a rischio dipendenza bisogna analizzare dati, come la frequenza delle puntate e il denaro investito. Il 65% dei giocatori gioca meno di una volta alla settimana, il 22% gioca da una a tre volte alla settimana, il 13% gioco più di tre volte alla settimana. Molto importante anche il denaro speso: il 50% dei giocatori spende in media meno di 10 € alla settimana, il 21% spende da 10 a 29 € alla settimana, il 14% spende da 30 a 49 € alla settimana, il 9% spende da 50 a 150 € alla settimana e il 6% spende più di 150 € alla settimana. Il gioco d’azzardo è una malattia per molti reggiani 15 16 SABATO 8 MAGGIO 2010 Uno sconto in più se la colf assiste persone non autosufficienti. Ma deve essere in regola Tasse, la badante ti fa risparmiare Deducibili dal reddito i contributi previdenziali pagati per l’assistente UN DOPPIO vantaggio. Mettere in regola la badante di casa, da una parte consente di non essere più perseguibili a norma di legge e, dall’altra, anche di risparmiare sulle tasse. Una prima agevolazione fiscale riguarda tutti i datori di lavoro domestico, che possono sottrarre dal reddito imponibile, quello cioè su cui si calcolano le tasse da pagare, i contributi Inps versati per la colf o la badante, fino a un massimo di 1549,37 euro. I versamenti possono essere documentati con le ricevute dei versamenti trimestrali dei contributi. Il datore di lavoro che assume questi lavoratori e’, infatti, tenuto a versare loro i contributi previdenziali ed assistenziali, certificati da un contratto di lavoro e da una busta paga in cui sono indicati i dati anagrafici e il codice fiscale del lavoratore e del datore di lavoro. Mentre nel caso in cui quest’ultimo risulti persona diversa dall’assistito (ad esempio il caso di un figlio che paga i contributi per la badante del genitore), bisognera’ anche specificare gli estremi del beneficiario. Una spesa che - come detto puo’ essere indicata nella dichiarazione dei redditi e dedotta dal reddito complessivo. Bisogna, tuttavia, fare una distinzione tra queste figure di lavoratori, dal momento che per chi assume domestiche, assistenti di persone non autosufficienti o baby-sitter sono previste due agevolazioni fiscali diverse. Per la colf e la babysitter il datore di lavoro puo’, infatti, dedurre dal proprio reddito, per un importo massimo di 1.549,37 euro l’anno, i contributi previdenziali Inps obbligatori versati. A tal fine si e’ tenuti a conservare le ricevute dei bollettini Inps. Un importo massimo deducibile fisso e che non varia in base ai redditi dichiarati. Mentre nel caso delle badanti, il datore di lavoro puo’ detrarre dall’imposta lorda il 19% delle spese, per un importo massimo di 2.100 euro l’anno (vale a dire 399 euro massimo), sostenute per gli addetti all’assistenza di persone non autosufficienti, anziani e non. Detto che la detrazione spetta al soggetto non autosufficiente o ai familiari che sostengono la spesa, va ricordato che il reddito lordo complessivo annuo non deve superare i 40.000 euro. E’ bene anche tenere presente che le deduzioni per le colf e le detrazioni per la badanti sono cumulabili. Una possibilita’, questa degli sconti fiscali, che accomuna milioni di famiglie italiane che vanno avanti grazie al prezioso aiuto fornito loro dalle collaboratrici domestiche e a quello delle badanti. FRIULI: mille euro a chi assume una badante Se i benefici fiscali per chi mette in regola la badante valgono per tutto il territorio nazionale, in Friuli Venezia-Giulia chi assume un’assistente familiare per la cura di un coniuge o un congiunto ha diritto anche a un incentivo di mille euro, finalizzato all’emersione del lavoro nero in questo settore e alla contrattualizzazione delle badanti a tempo indeterminato. A questi si aggiungono ulteriori 250 euro (200 euro per la sostituzione in caso di frequenza di corsi di specializzazione e 50 euro per la gestione burocratico amministrativa dello stipendio dell'assistente familiare) e le domande di contributo, compilate su moduli scaricabili dal sito dell’Agenzia regionale del lavoro. Immobiliare, il mercato riprende Diminuiscono i tempi di vendita UN’ANALISI realizzata dall’Ufficio Studi Tecnocasa ha preso in esame l’andamento dei tempi medi di vendita degli immobili negli ultimi quattro mesi. Il periodo analizzato va gennaio 2010 ad aprile 2010. Si sono considerate le grandi città ed i rispettivi hinterland e i capoluoghi di provincia. Gli ultimi dati dicono che nelle grandi città le tempistiche di vendita sono intorno a 152 giorni contro i 156 giorni registrati quattro mesi fa. I tempi di vendita nei capoluoghi di provincia hanno una media di 174 giorni contro i 167 di gennaio 2010 ed infine i comuni dell’hinterland delle grandi città che hanno fatto registrare 197 giorni contro 188 di gennaio 2010. C.AGRICOLE tratta in esclusiva alleanza con cinese Citic Securities Il Credit Agricole Corporate and Investment Bank e la cinese Citic Securities puntano a una alleanza nelle attività Equity a livello globale “per creare una banca di investimento cinese e pan-asiatica di primo piano, realizzare una piattaforma globale Equity e unire le forze per cogliere le opportunità sui mercati delle regioni a forte crescita”. A tal fine - indica una nota - è stata siglata una lettera di intenzioni che formalizza l’entrata in trattative esclusive che riguardano l’unione delle forse nell’intermediazione azioni e derivati azioni e nella banca d’investimento pan-asiatica. *** LANDI RENZO: immatricolazioni Gpl al 10% in aprile Le auto a Gpl immatricolate ad aprile sono state 16.764, il 10,5% del totale. Si tratta di dati positivi (tenuto conto che è il primo mese senza incentivi), che non evidenziano il temuto crollo dopo un primo trimestre record. Da inizio anno le auto a Gpl immatricolate sono state 182mila unità. *** GENERALI, prima compagnia estera in Cina nel Vita Generali avrebbe raccolto in Cina premi Vita per circa 344 milioni euro (+46% nel primo trimestre 2010), piazzandosi al primo posto tra le compagnie straniere operanti nel Paese. La Cina si conferma come un’area di forte potenziale crescita per il gruppo e Generali intende proseguire ad investire. Le indicazioni sono in linea con un’attesa di forte crescita della raccolta premi per tutto il segmento vita grazie anche all’ottimo andamento della raccolta in Italia. *** Nei primi quattro mesi dell’anno si evidenzia quindi una sostanziale stabilità dei tempi di vendita nelle grandi città ed un leggero aumento nei capoluoghi di provincia e nei comuni dell’Hinterland delle grandi città. Da notare come nelle realtà metropolitane i tempi di vendita siano più brevi rispetto alle altre, grazie ad un maggior dinamismo del mercato. Nelle grandi città ad aprile non si registrano tempi di vendita superiori a 200 giorni. Palermo, Verona e Bari sono le città i cui tempi di vendita sono maggiori con 187, 181 e 157 giorni. Tra i comuni dell’hinterland la tempistica maggiore si registra nella province di Verona (236 giorni), Palermo (223 giorni) e Genova (211giorni). Occupazione, Reggio ancora al top Borghi: le nostre Pmi hanno tenuto L’ISTAT ha reso disponibioccupazione femminile li i dati della media 2009 (61,7%), quarto valore più della rilevazione sulle alto a livello nazionale. forze di lavoro, una statistiTra il 2008 e il 2009, il ca che analizza i dati di tre tasso di disoccupazione fondamentali indicatori per passa in Italia dal 6,7% al l’analisi della partecipazio7,8%, contro l’8,9% regine al mercato del lavoro: i strato nell’Unione europea. tassi di occupazione, Gianni Borghi Cresce la disoccupazione disoccupazione e inattività. anche a Reggio Emilia, che Nel 2009, nella classe di età 15-64 sale dal 2,3% al 5,0%. Le province anni, il tasso di occupazione si atte- con i tassi di inattività più bassi sta a livello nazionale al 57,5% (- sono ancora una volta quelle con i 1,2% rispetto al 2008). Si tratta di valori più alti del tasso di occupaun valore inferiore di oltre sette zione. Reggio Emilia fa registrare punti percentuali rispetto alla il più basso tasso di inattività d’Itamedia dell’Unione europea lia (26,4%) ovvero solo un quarto (64,6%). A livello provinciale, la circa della popolazione in età lavostima più elevata del tasso di occu- rativa non partecipa al mercato del pazione si registra, in ordine, nelle lavoro. province di Bolzano, Bologna e «Si tratta - commenta Gianni Reggio Emilia. Reggio Emilia, al Borghi, presidente di Industriali terzo posto nazionale, con un tasso Reggio Emilia - di un importante di occupazione del 69,8% per il risultato che conferma il notevole 2009, evidenzia una notevole capa- sforzo che le imprese reggiane cità di utilizzo delle risorse umane, hanno compiuto, in un anno caratpur in un contesto economico par- terizzato dalla più grave crisi ecoticolarmente negativo. Questo nomica degli ultimi 60 anni, per risultato positivo è stato reso possi- conservare quel capitale umano sul bile anche da un elevato tasso di quale avevano puntato e investito». OFFERTE DI LAVORO SABATO 8 MAGGIO 2010 17 ? CERCHI O OFFRI LAVORO Segnalacelo! mail a: Invia il tuo annuncio gratis via [email protected] Ci trovi anche su Facebook Contabili, commerciali estero, segretario di direzione, tecnico, cuoco, impiegati, gommista/meccanico Offerte di lavoro dei Centri per l’Impiego LE OFFERTE DI LAVORO DEI CENTRI PER L'IMPIEGO Presso i Centri per l'Impiego si effettuano, solo su appuntamento, colloqui di PRESELEZIONE per gli interessati ai sottoelencati profili professionali Le offerte di lavoro, in conformità a quanto previsto dall'art. 27 del D.Lgs. n. 198/2006 sono rivolte a lavoratori dell'uno o dell'altro sesso. Per informazioni sulle singole offerte di lavoro, contattare il Centro per l’Impiego competente al n. telefonico indicato, specificando il n° dell’offerta di proprio interesse. Le offerte di lavoro dei Centri per l’Impiego sono consultabili anche sul sito Internet www.provincia.re.it\lavoro. N.B. Ogni offerta di lavoro è identificata da un numero: fare riferimento al n° dell’offerta per avere maggiori informazioni quando si contatta il Centro per l’Impiego. CENTRO PER L’IMPIEGO DI REGGIO EMILIA, via Premuda, 40 - tel: 0522/700811 Addetti pubblici esercizi: n. 423: fisioterapista (1, Reggio E.) - n. 418: responsabile negozio (1, Reggio E.) - n. 417: operatore commerciale per l’Italia (1, Reggio E.) - Impiegati: n. 522: assistente amministrativo, add. alla contabilità generale (1, Reggio E.) - n. 490: addetto alla contabilità generale (1, Reggio E.) - n. 486: addetto alla contabilità generale (1, Castelnovo di Sotto) - n. 470: assistente marketing (1, Castelnovo di Sotto) - n. 411: assistente amministrativo (1, Reggio E.) - Operai specializzati: n. 472: manovale pressatore (1, Albinea) - n. 488: modellista di sartoria (1, Reggio E.) - n. 413: cucitore di maglieria (1, Reggio E.) - n. 274: cucitore di maglieria (1, Reggio E.) - Operai generici: n. 547: serigrafo riproduttore (1, Reggio E.) - Tecnici: n. 284: responsabile CED/EDP (1, Reggio E.) - n. 279: tecnico commerciale (1, Reggio E.) - Vari: n. 475: agente di commercio (1, reggio E.) - n. 523: venditore (1, Reggio E.) - n. 524: segretario di direzione (1, Reggio E.). Offerte di apprendistato Operai specializzati: n. 412: elettrauto (1, Reggio Emilia) - n. 445: magazziniere con funzioni di vendita (1, Reggio E.) Vari: n. 479: pasticcere (1, Reggio E.). CENTRO PER L'IMPIEGO DI GUASTALLA, piazza Matteotti, 4 - tel. 0522/835240 Impiegati: n. 510: geometra (1, Viadana) - n. 541: responsabile formazione (1, Guastalla) - Operai specializzati: n. 514: meccanico riparatore d'auto (1, Guastalla) - n. 491: aggiustatetti (1, Guastalla) - Tecnici: n. 404: disegnatore meccanico, progettista CAD/CAM (1, Guastalla) - n. 163: addetto agli acquisti merci (1, Boretto). CENTRO PER L'IMPIEGO DI CORREGGIO, piazza Garibaldi, 7 – tel. 0522/643181 Impiegati: n. 343: tecnico agenzia di viaggio (1, Correggio) - Operai specializzati: n. 552: stiratrice (1, Correggio) - n. 450: fabbro (1, Correggio) - Tecnici: - n. 454: perito elettrotecnico (1, Correggio) n. 544: modellista di maglieria (1, Carpi). CENTRO PER L'IMPIEGO DI MONTECCHIO EMILIA (“Ce.Lavoro”), piazza Cavour, 28 – tel. 0522/862337 Addetti pubblici esercizi: n. 520: cuoco (1, Canossa) - Impiegati: n. 507: operatore commerciale estero (1, Montecchio Emilia) - n. 521: impiegato/a ufficio programmazione della produzione (1, Montecchio E.) - Operai generici: n. 465: gommista/meccanico d'auto (1, Bibbiano, iscritto liste di mobilità con esperienza) Tecnici: n. 469: disegnatore meccanico (1, Cavriago) - Operai specializzati: n. 451: montatore di quadri elettrici (1, Campegine). Offerte di tirocinio Impiegati: n. 354: tecnico servizi finanziari (1, Sant'ilario d'Enza) - Operai specializzati : n. 436: meccanico riparatore camion (1, S. Ilario d'Enza). CENTRO PER L'IMPIEGO DI SCANDIANO, via Don Pasquino Borghi, 6 tel. 0522/852112 Addetto pubblici esercizi: n. 535: cuoco (1, Scandiano) - n. 493: cameriere (1, Scandiano) - Impiegati: n. 363: agente di commercio (1, Reggio Emilia) - n. 398: progettIsta CAD/CAM (1, Casalgrande) n. 533: grafico pubblicitario, impaginatore - Operai generici: n. 525: ceramista (1, Rubiera) - n. 548: magazziniere (1, Scandiano) - Operai specializzati: n. 462: meccanico manutentore (1, Prignano sulla Secchia-MO) - Tecnici: n. 456: progettista CAD/CAM (1, Castellarano). Offerte di apprendistato Addetto pubblici esercizi: n. 366: parrucchiere (1, Casalgrande) Offerte di tirocinio Tecnici: n. 415: impiegato ufficio tecnico (1, Modena). CENTRO PER L'IMPIEGO DI CASTELNOVO NE' MONTI, via Micheli, 10/D/E - tel. 0522/812248 Addetto pubblici esercizi: n. 385: cuoco (1, Collagna) - n. 419: cameriere di sala (1, Smaltatore, addetto alle pulizie, operaio metallurgico Collocamento mirato CHIAMATA PER IL COLLOCAMENTO MIRATO OFFERTE DI LAVORO DEL MESE DI APRILE 2010 PER GLI ISCRITTI NEGLI ELENCHI DI CUI ALLA LEGGE n. 68/99 che faranno pervenire il modulo di adesione entro e non oltre le ore 12 del giorno Mercoledì 28.04.2010, negli uffici di Via Premuda, 40 presso il Centro per l'Impiego di Reggio Emilia. Le offerte di lavoro, in conformità a quanto previsto dall'art. 27 del d.lgs. n. 198/2006, sono rivolte a lavoratori dell'uno o dell'altro sesso. CHIAMATA PER DISABILI PROPOSTA: 430 Operaio smaltatore (Casalgrande) azienda ceramica - orario su 3 turni postura sempre in piedi - requisiti: assolvimento obbligo scolastico. PROPOSTA: 431 Addetto al controllo di qualità (Reggio Emilia) - azienda tessile (gruppo Max Mara) - orario: mattina e pomeriggio (no turni) - postura sempre in piedi - requisiti: assolvimento obbligo scolastico, preferibile conoscenza computer. PROPOSTA: 432 Operaio addetto alla essiccazione di Collagna) - n. 501: commis di sala e maitre di bar (1 + 1 Castellina in Chianti - SI) Vari: n. 478: assistente domiciliare/domestico (1, Carpineti). *** CHIAMATA SUI PRESENTI POSTI DI LAVORO DA ASSEGNARE CON GRADUATORIA FRA I LAVORATORI PRESENTI PRESSO I CENTRI PER L’IMPIEGO, il GIOVEDI’ indicato, dalle ore 8,45 alle ore 11.30. ARCISPEDALE SANTA MARIA NUOVA N. 5 POSTI DI AUSILIARIO SOCIO-SANITARIO - Cat. A - requisiti: assolvimento obbligo scolastico, qualifica compensato (Luzzara) - azienda del settore legno - orario: sia a turni che spezzato - postura sempre in piedi - sollevamento carichi solo di modesta entità - requisiti: assolvimento obbligo scolastico. PROPOSTA: 433 Operaio metallurgico addetto al montaggio (Reggiolo) - azienda metalmeccanica - orario: mattina e pomeriggio (no turni) - postura sempre in piedi - sollevamento carichi fino a 30 kg frequente requisiti: assolvimento obbligo scolastico. PROPOSTA: 434 Operatore su macchine a controllo numerico CNC (Guastalla) - azienda metalmeccanica - orario: mattina e pomeriggio (no turni) - postura sempre in piedi - sollevamento carichi da 3 a 10 kg frequente - requisiti: assolvimento obbligo scolastico. PRESELEZIONE PER DISABILI PROPOSTA: P1 Addetto alle pulizie in uffici e abitazioni (Reggio Emilia) - azienda del settore pulizie - orario: mattina e pomeriggio (no turni) - postura sempre in piedi requisiti: assolvimento obbligo scolastico, patente B. di Ausiliario Socio-Sanitario - tempo determinato dal 25/05/2010 al 10/10/2010, tempo pieno - validità graduatoria semestrale per posti della medesima qualifica a tempo determinato - per facilitare il colloquio si invitano i lavoratori a ritirare la dispensa presso l’Ufficio Infermieristico Direzione Sanitaria, Viale Risorgimento, 57 (telefono 0522/296030). Posti di lavoro da assegnare presso il Centro per l'Impiego di GUASTALLA, piazza Matteotti, 4 - tel. 0522/835240 GIOVEDÌ 13/05/2010 ASP COMUNE DI LUZZARA N. 1 AUSILIARIO SOCIO-SANITARIO in casa protetta - Cat. A - attestato OSS / OSA / ASA / OTA, Patente B tempo determinato 6 mesi, tempo pieno su turni diurni, notturni e festivi. REGOLAMENTO - LA 25ESIMA ORA Il gioco è rivolto a tutte le squadre reggiane di Eccellenza e Promozione. Vince la formazione che per prima raggiunge i 25 gol segnati a partire da domenica 21 febbraio 2010. Il parametro per decretare la vittoria sarà costituito dalle classifiche pubblicate ogni lunedì su “il Giornale di Reggio”. In caso di ex equo il premio sarà assegnato alla squadra il cui 25° gol è stato segnato prima. Il team vincitore sarà ricevuto e premiato con gadget Fossil per ciascun giocatore: la cerimonia sarà immortalata nelle pagine del quotidiano. Nel caso in cui nessuna squadra raggiunga quota 25 gol, il premio verrà assegnato alla squadra che avrà realizzato maggior numero di reti dal 21 febbraio 2010. Il gioco avrà durata e validità sino al termine dei rispettivi campionati. Info: [email protected] • 0522.924021 SABATO 8 MAGGIO 2010 19 L’Altra Arte... RONNIE (*) Q UELL'ARTE Sommersa ; Nascosta; Controcorrente;...Quell' Arte che esce dagli Schemi-Canonici; per Scelta; ...Quell' Arte che sfugge alle Logiche di Mercato...Che non si rassegna a subire le Esigenze e Pressioni dell' Audience solo Numerico...Che Esplora nuovi Sentieri e Percorsi ; per essere più vicina alla Gente ; ai loro Problemi ; alle loro Esigenze ; ai loro Sogni.....Che non si piega alle facili Suggestioni Populiste ...da ConcettiConvenzionali-Collettivi ; che suggeriscono di dare alla Gente “... quello che vuole sentirsi dire ...” ; per sollazzare le loro Bassezze e Limiti ...; I loro Rituali più Rasoterra ...; Nell' Acquietarli, proponendo Retorici Modelli e Morali sempre più banali ed evasivi con cui Identificarsi ...Invece di Stimolare le Proiezioni ed Emozioni più Elevate ...; le Intensità più Ampie e Profonde; per cogliere Espressioni e Sensi Oltre ogni Tempo ... S CRIVERE per la Gente; per quello che è necessario Dire e Trasmettere in un determinato Momento e Ciclo Storico, quei Significati Aggiuntivi, mai Decriptati prima; ma che i Vertici d'Intensità della stessa Gente, avrebbe sempre voluto sentirsi Dire e Riflettere ; come Esempio Innato, anche in loro stessi...Magari anche i quei Rari Momenti in cui ognuno è più predisposto a salire nella ...“Mansarda” del proprio Cervello...Momenti, numericamente minori, ma con un'Incidenza d'Intensità molto Maggiore come Energia... Q UELL’ARTE Innovativa ed Imprevedibile che ha costretto, per esempio, negli Anni '60 / '70, i Mercanti dell' Arte ad inseguire i Gusti e le Mode Giovanili, di quel Magma Generazionale;...nell' Arte; nella Moda ; nei Valori; nei Comportamenti...Talmente Rapidi Creativamente ed Espressivamente, da mandare in “Tilt” i Soloni Modaioli e le Programmazioni Commerciali e Industriali ;... costretti così ad inseguire; e solo molto dopo, diventati anche “ Merchandaising.”... D ALLA Musica alla Poesia; alla Letteratura al Cinema; dal Teatro alla Danza; Fotogrammi e Video di una Carica Generazionale, mai più Ripetuta ...Dove Personaggi Trainanti e Carismatici, dimostravano che la Musica non era solo “Canzonette”; e non era proprio vero che con le Chitarre non si potesse fare Rivoluzione; perchè proprio quelle Chitarre e quei Personaggi, diffusero Messaggi che resero Consapevole l’Opinione Pubblica di ogni Paese; dall’America all’Europa e in ogni Continente, che bisognava proprio fermare le Guerre e Ripensare la Civiltà...E sulla Pressione Popolare, l’America dovette proprio ritirarsi dal Vietnam ...;certo, non solo, ma anche grazie a tutto questo...E molta gente prese Coscienza del Confronto di Valori e Morali con l’Establishment di allora...reclamando Maggiori Diritti e Libertà... D OVE anche in Italia, qualche Autore-Compositore, più “ Impegnato nel Sociale “, diffondeva Idee; di Protesta e Proposta; anche solo con una Chitarra e una sedia su un Palco; inventando il Teatro-Canzone, (Gaber); inizialmente tacciato di “qualunquismo” da ogni Tendenza e Fazione ...O come quei pochi Altri che rinunciavano ai facili successi e guadagni con le “MarcetteTarantellate -Canzonette”; per Proporre Composizioni più Urgenti e Primarie per la Gente e nel Sociale...Scimmiottati poi, dalla marea di Surrogati e Ciarlautori Infiltrati, arrivati dopo, a fregiarsi di Titoli, promossi invece da pochissimi Autentici Innovatori-Esploratori dell' Arte... Q UELL' ARTE che anche attraverso un' Immagine; un Fotogramma; un Movimento, tenta di cogliere l'Attimo Dimostrativo di un' Interrelazione Cosmica; con il Potenziale Evolutivo di Specie; ... che sa cogliere l' Attimo di Unione Emozionale Collettiva con l' Universo. C OLORO che con VideoImmagini-Movimento-Scenografie-Testi-Films-Sceneggiature-Musiche, tentano di Eviden- Specie;...Strappandola, finalmente, a Prerogative solo Aristocratiche ... O L'ARTE altrettanto presente negli Operatori Artigiani del Fare ; dei Mestieri: Cesellatori-Fabbri-Falegnami-ScultoriArchitetti-Restauratori;Insegnanti; ma anche Agricoltori-Viticoltori-Allevatori-Giardinieri-Pasticceri-Cuochi... ecc.....; che Trasmettono altrettanto, con la loro Tecnica e Specializzazione, una Vocazione Artistica;... perchè quando infondi Amore in ciò che svolgi, Attitudinalmente, manifesti sempre una proporzione di Creatività Artistica...Pur sempre Attività di Utilità più Immediate nel Quotidiano ...Anche se però, spesso, non c'è il medesimo Rispetto che gli Artisti hanno, nei confronti di chi svolge Mestieri; da parte proprio di chi Esercita Mestieri verso gli Artisti... ziare Innovativi Esempi Futuribili; con Proposte di un Vivere e Convivere Insieme, più in Armonia con ogni Essere...; contrastando e contrapponendosi alla diffusione imperante; dove la stragrande maggioranza dei Film, per esempio, sono tutt' oggi, Cronache Penitenziarie o Sollazzi da Sfogazioni e Sfognazioni “Cessuali” ...; ( Rileggetevi al proposito, il mio Articolo N. 4 del 12 dicembre 2009: “ Della Sessualità “ ...); con Immagini Trucide e Sanguinolente; per Accecare ed Istintivamente Restringere le Orbite Cerebrali; provocando Circuiti Neuronali più Ristretti, quindi più Regressivi; ...più Governabili ...(!) ... L ' ALTRA Arte, che comunque, continua ad Esistere ed Anteporsi; nonostante tutto; anche nel Gesto; nel Movimento; come nella Danza Artistica; per dimostrare che l' Estetica è un Riflesso ed un Esempio di Identità ed Intensità Armonica Innata e Comune ; con Figurazioni; Linee; Proporzioni; come Essenza Cosmica della Materia, Inscritta in Ognuno; come un Codice di Unione Emozionale...Confermato dal Codice Aureo nel Numero 1,618; già conosciuto dagli Antichi e ripreso perfino da Leonardo da Vinci; nelle sue Opere; come Formula della Bellezza e dell' Armonia di E PPURE è oggi Monitorizzabile, il Maggiore dispendio di Energia nell' Invenzione e Creazione Artistica, Attivando nuove Formule e Circuiti Neuronali; rispetto alla fatica di una funzione, prevalentemente Manuale o Muscolare...; e solo Cervelli più Rozzi-Grezzi-Sottosviluppati, possono non verificarne l' Evidenza negli Effetti e nell' Intensità... E SENZA dimenticare l' Arte di Strada e Circestense ...Capace di proporre Momenti di Felicità e talvolta di Stupore ...Senza nulla chiedere ad alcuno...Ma invece Offrendo ...! Offrendo la propria Ispirazione e Creatività...Offrendo il Tempo di Preparazione ed Elaborazione di una Composizione,...di Apprendimento e Pratica di una Strumento ...; di Scelta di un Repertorio; ...del proprio Tempo Fisico; con ogni genere di Stagione..., S CENDENDO magari anche fra la Gente del Mercato; partecipando e vivendo più da vicino, le loro Fatiche e Difficoltà;...Con l' Umiltà di Esporsi ad un Giudizio più Crudo e Diretto ...Eseguendo magari anche Melodie Immortali con gli Strumenti Solisti più Umili...Come Antichi Menestrelli e Trovatori; sempre apprezzati in ogni Luogo e Tempo...; T O ALVOLTA, magari anche denigrati e diffamati da cervelli più miserabili...; scambiati quasi per Accattoni dai più beceri e imbecilli ...(!!!) QUEGLI Artisti, di ogni Disciplina, che sono rimasti sconosciuti ai loro Contemporanei...; ma che come Monaci, hanno continuato a svolgere la loro Missione di Scrivere e Trascrivere il loro Tempo; la loro Realtà; ... la loro Visione del Mondo e della Vita ... P ERCHÉ quando noi pensiamo agli Artisti dei secoli Passati, li interpretiamo come Vissuti e Attorniati dalla Notorietà tramandata all' Oggi; dimenticando invece che molti fra loro, sono stati Riscoperti e Riconosciuti solo Secoli dopo ..... E CHE nel loro Tempo, non Incidevano, né loro, né le loro Opere, sul loro Presente ...; perché non Conosciuti dai loro Contemporanei...Quegli Artisti che nelle loro Soffitte o nei loro Parchi-Piazze o Stanzette, hanno continuato a Ricercare un Linguaggio; una Comunicazione con la propria Essenza e con l' Essenza di Ognuno;...Capolavori ed Opere Straordinarie, per ora chiuse nei Cassetti o conservate in Bauli polverosi; ordinate in Cantine-Solai-Sotterranei; ma già Presenti nel Subconscio Collettivo di Specie... Q UEGLI Artisti del FuturoFuturibile, che stanno combattendo, non certo per un' affermazione del proprio Sé; ma per un Risveglio dell' Intera Umanità...A loro vada, già Oggi, per sempre, il nostro Silenzioso Applauso ! Come a tutti coloro che hanno saputo Riconoscerli e Sostenerli anche nei loro Periodi più Oscuri e Bui; gratificandoli anche solo con la loro Presenza ... !!! (*) Ronnie da “Il regno di Aztlan” - l’Antica Civiltà Sommersa...come se fosse un simbolo dello spazio più interiore e profondo dell’essere e dell’orbita mentale più ampia e futuribile - Fine 22° Tema ...A volte le Leggende Rinascono... ed Elfi, Gnomi, Maghi e Streghe, Fate e Folletti riappaiono ne “Il Regno di Aztlan” ... Fuori dal Tempo... A Reggio Emilia in via F.lli Cervi, 13 Risto - Pub, Birreria, Paninoteca, Piadineria, Stuzzicheria etnica, Tisaneria, Cioccolateria, Cocktailleria, Serate di Musica-Poesia-Letteratura e Arte Vi aspettiamo dal Martedì alla Domenica dalle 20,00 alle ore piccole • Tre parcheggi adiacenti Pagina a cura di Ronnie ..... Per scrivere commenti o proposte potete inviare le vostre e-mail all’indirizzo: Risto-Pub Birreria Paninoteca [email protected] Per i temi trattati in questa pagina redazionale, l’editore e il direttore declinano ogni responsabilità. AAA... SABATO 8 MAGGIO 2010 21 Dai voce al tuo pensiero Trovaci su Facebook, diventa nostro amico e lascia i tuoi messaggi in bacheca. I più divertenti saranno pubblicati sabato prossimo insieme alla tua foto Credi che i fatti accaduti all’Olimpico in Lazio - Inter possano far credere a un campionato falsato? Manuel Gambuzzi ha scritto: Alessandro Borghi ha scritto: Christian Iotti ha scritto: Ieri sera penso si sia toccato uno dei livelli + bassi,se nn il + basso,del calcio italiano.E' stata una cosa a dir poco scandalosa, RIDICOLA.Vabn ttt,vabn il derby perso e qndi la voglia d vendetta,vabn una rivalità ke dura da sempre tra laziali e romanisti,ma nn si può vedere una tifoseria ke tifa contro la propria squadra pur d nn vedere la Roma vincere lo scudetto. Ok ha vinto l'inter,vincerà lo scudetto,magari avrebbe vinto lo stesso la partita;ma il problema nn è ki ha vinto tra Lazio e Inter ieri sera,ma ke la malata testa d alcuni tifosi ke nn hanno capito niente d qll ke dovrebbe exere il calcio e il tifo, ha vinto contro il calcio giocato.Ho paura ke il calcio sia malato più d un lebbroso!E ki pensava ke il calcio malato, sporco, fosse finito qndo la juve è andata in B e Moggi radiato dal calcio, credo si debba ricredere:qll era solo una piccola parte d ttt lo skifo ke c'è intorno al mondo del calcio. secondo me non hanno dato di certo il massimo, ma tutta questa situazione è nata dopo i pollici versi di totti.. penso ke se non li avesse fatti la partita sarebbe stata più combattuta.. totti così facendo ha aumentato le antipatie dei laziali nei confronti della roma, comunque già ben avviatedireiequestohaportatoadunapartitaasenso unico.. penso comunque x concludere ke alla roma gli sta bene.. la prossima volta i suoi senatori ci pensano 2 volte a compiere certi gesti.. Quello che e' successo domenica sera allo stadio Olimpico non e' nulla di nuovo e di cosi' scandaloso ,e' sempre successo che in diverse partite di fine stagione ci siano risultati abbastanza scontati a favore delle squadre che ancora lottano per un obbiettivo e Lazio- Inter era una di quelle,se vogliamo la cosa insolita e fino ad ora mai capitata e' di vedere i tifosi della squadra che perde esultare ad ogni gol degli avversari,questo si',ma i motivi sono notoriamente legati all'enorme rivalita' che regna fra le due tifoserie capitoline.Tuttavia sarebbe stato sufficiente far disputare le partite in contemporanea,quantomeno la Lazio non avrebbe avuto la certezza del risultato di Atalanta-Bologna e avrebbe affrontato l'Inter con qualche stimolo in piu'. Salvatore Sagliano ha scritto: ieri sera ho visto la cosa più brutta che un tifoso di una squadra qualsiasi può aver visto..tifosi di casa che tifano la squadra ospite!! che cosa oscena!! ci può essere tutto l'odio possibile contro la roma ma andare contro alla propria squadra, contro i propri giocatore, questo no!! è inaccettabile..fossi un giocatore della lazio me andrei alla veloce!! Marco Gentile ha scritto: la colpa e della lega e del calendario sbagliato..... visto le situazioni di classifica dovevano giocare lazio inter o al sabato in modo da non sapere il risultato di atalanta bologna o in contemporanea alla stessa!!!! e tutta colpa della poca professionalità dei dirigenti della lega.... Nico Saccani ha scritto: mamma mia..mai visto tanto schifo tutto insieme..spero tanto che la lazio perda tutte le partite e vada in B..con tutto il cuore..solo una squadra così poteva fare un cosa simile..e direi che comunque come hanno detto tanti altri il famoso "pollice verso" di totti non è assolutamente la causadituttoquestoperchèèallaparidiunqualsiasi sfottò fatto allo stadio..purtroppo parlo da romanista rimarrà l'amarezza di uno scudetto perso ma la consapevolezza di una rimonta straordinaria perchè nessuno si sarebbe mai aspettato 4 mesi fa che la roma arrivasse così in alto.. Andrea Boni ha scritto: Che ci sia poco da meravigliarsi è sicuramente vero, ma dopo non chiediamoci il perche di certi comportamenti nei campi dilettanti, la meraviglia me la faccio quando si parla di Mourinio e di MOratti, che se a parti inverse fosse succeso una cosa del genrere avrebbero gridato allo scandalo,allacombine,aibruttipensiericomediceillusitano. Invece non c'è da meravigliarsi di nulla, gli onesti nel calcio a grandissimo livello non ce ne sono,chenedicaMorattichenedicaTronchetti. Bisognerebbe in certi momenti avere un po di intelligenza ed evitare di esternare punti di vista opinabili. Marco Nasi ha scritto: C'e poco da dire... Si sapeva che andava a finire cosi... è da una settimana ke dicevano ke li lasciavano vincere... L'unica consolazione e vederli in B, ma sara impossibile... è inutile nasconderlo, la Roma la sua chance l'ha avuta, ma perdendo con la Samdoria purtroppo l'ha fallita..!! Nonostante tutto, scudetto o no, non dimentichero' mai tutto quello di buono fatto in questa stagione, e il sogno che ci hai fatto vivere per tante settimane... GRAZIE ROMA!! Matteo Zanni ha scritto: partita inguardabile! a dimostrazione del fatto che il calcio italiano ha proprio toccato il fondo, in inghilterra o in spagna episodi del genere non succedono o almeno sono meno evidenti. La partita di ieri sera è stata oscena, un insulto al calcio. Per rendere il calcio italiano divertente e spettacolare bisognerebbe che certi episodi non si verificassero, invece si verificano e sono veramente ridicoli! 22 MONDO GIOVANI Il liceo correggese e l’atelier teatrale Manolibera di Carpi parteciperanno insieme al Festival delle abilità differenti SABATO 8 MAGGIO 2010 “Gli opliti” del Corso in scena con Molière Importante collaborazione dell’istituto con la coop sociale Nazareno HANNO scelto di rappresentare “Il malato immaginario” di Molière per il loro debutto al Festival internazionale delle abilità differenti 2010. Una commedia divertente e profonda, ironica e serissima che affronta il tema degli affetti e della chiusura in se stessi che rimane l’unica, vera malattia del protagonista. Uno spettacolo importante e impegnativo da portare in scena, ma la cooperativa sociale Nazareno di Carpi e il liceo classico Rinaldo Corso di Correggio si sono incontrati e hanno deciso di lavorare insieme. La compagnia teatrale del liceo “Gli opliti” e l’atelier Manolibera della coop sociale carpigiana hanno titolato il loro riarrangiamento “Malati...immaginari”. La storia è rimasta tale: il ricco Argante, ossessionato dalle sue malattie inesistenti, vuole dare in sposa la figlia Angelica – che ama Cleante – ad un giovane medico imbecille e ridicolo per avere finalmente un dottore in famiglia. Intanto il fratello Becchino, avido e senza scrupoli, attende la morte di Argante, rimasto vedovo, per ereditarne i beni. Sono la serva Antonietta e la cugina Beralda a tentare di ricondure Argante alla ragione, e ci riusciranno solo facendogli simulare la morte che mostrerà il cinismo di Becchino e il sincero affetto di Angelica. Ma è il significato che gli interpreti hanno voluto dare, neanche troppo velatamente, che mostra lo scopo di questa collaborazione: “Le vere malattie del protagonista si rivelano essere la chiusura su se stesso e l’incapacità di riconoscere i veri affetti - si legge sulla brochure. - La sua ostinazione infantile, il suo carattere iroso nascondono fragilità e cecità, ma soprattutto la difficoltà di accettarsi nei propri limiti ed il bisogno di essere accolti dagli altri per quello che si è. Chi di noi allora non si è mai sentito un “malato immaginario”, ossia qualcuno che abbia usato la malattia come maschera per difendere il proprio io dall’invadenza della realtà, finendo poi col negarsi ogni proficuo incontro con essa?”. Da questa consapevolezza nasce la collaborazione tra Nazareno e il liceo Corso nella realizzazione di un laboratorio teatrale mirato alla crescita delle singole potenzialità attraverso l’apertura all’altro e il linguaggio universale del teatro. E quale occasione migliore per portare in scena “Malati... immaginari” se non la dodicesima edizione del Festival delle abilità differenti, che dal 1999 accompagna le città di Carpi, Modena e Bologna con spettacoli, convegni e open festival? Scopo della rassegna, che, iniziata domenica, proseguirà fino al 30 maggio, è far “esibire artisti e professionisti che portano sul palcoscenico l’eccellenza nella differenza”. Per la regia di Giampaolo Fabianelli e Mara Moscardini “Malati... immaginari” va in scena con il coordinamento di Stefano Belloni, la gestione generale di Maria Cristina Camurri e la collaborazione artistica di Vittorio Possenti Interpreti: Silvia Bartolotta, Stefano Belloni, Giorgia Burani, Mattia Carnevali, Sebastiano Franco, Elisa Giordano, Silvia Lanzillotta, Mattia Lorenzini, Letizia Lusuardi, Fabio Marcato, Mario Neri, Obinna C. Onyegesi, Athena Pozzati, Sara Redeghieri, Stefano Ribes, Eleonora Schiatti, Maria Serra, Luca Tavernelli. (a.f.) In alto il cast al completo e i curatori dello spettacolo “Malati... immaginari”. In basso il manifesto della XII edizione del festival e un’intensa immagine scattata durante l’edizione 2009. Appuntamento il 15 maggio: invitato chiunque ha fatto e fa parte della scuola L’istituto agrario allunga la sua lista di successi: davanti ai reggiani solo Lodi Bus stravolto dalla nuova riforma? Zanelli, ottimo secondo posto nazionale I suoi ragazzi gli organizzano una festa nella valutazione della bovina da latte SI INTITOLA “Festa ad alto tasso di sperimentazione” la serata di divertimento e ritrovo che l’istituto Bus Pascal organizza per il prossimo 15 maggio. A partire dalle 19 studenti, ex studenti e amici del Bus invaderanno il polo scolastico per una festa che vuole essere prima di tutto un ritrovo all’insegna del divertimento, ma anche una dimostrazione di sostegno che i ragazzi vogliono dare a una scuola sempre più spesso sballottata e modificata dalle ultime riforme. “BUS, BUS e ti sarà apert”: si intitola così la lettera che il comitato organizzatore della festa ha stampato e appeso nei corridoi della scuola. I ragazzi spiegano: “Forte dell’esperienza maturata in 36 anni di sperimentazione, il Bus si avvia verso una svolta importante, verso percorsi nuovi da inventare all’interno dei vincoli posti dalla riforma Gelmini. Dal prossimo anno, per le prime, la nuova denominazione sarà IIS (Istituto Istruzione Superiore)”. Perciò nel logo della scuola la lettera B sembra pian piano scomparire. Questo cosa significa per chi la vive e l’ha vissuta così per 36 anni? “Forse Ultime Seconde, ma è più probabile stia per Urgente Sperimentare (è nel Dna del Pascal), o ancora potrebbe richiamare Utopia Scolastica (se vi piace esagerare). Ma possiamo leggerci I ragazzi del Bus nostri ospiti pochi mesi fa anche US=noi (perdonate l’anglismo), noi che in questa scuola abbiamo vissuto un pezzo della nostra vita. Perché il BUS ci ha aperto la mente, ci ha aperto il cuore, ci ha aperto il futuro”. Ed ecco il perchè della serata: “Proprio nel momento in cui per il Pascal si apre una nuova stagione riteniamo che il lungo ciclo di sperimentazione che si è concluso, e che ripartirà con una veste rinnovata, meriti una grande festa. Una festa aperta a tutti quelli che si sentono vicini a questa scuola, per ricordare, divertirsi, ritrovare gli amici, ricostruire quel clima particolare”. UN GRANDE successo va ad aggiungersi alla bacheca già ricca di trofei dell’istituto agrario Zanelli. Le classi 5 B e 5 C, accompagnate dagli insegnanti Carlo Scalabrini (responsabile del Progetto valutatori) e Alberto Panciroli hanno ottenuto un ottimo secondo posto alla finale nazionale della Gara di Giudizio fra allievi degli istituti agrari in occasione della 28° Mostra Regionale di bovini da latte presso il Centro Fiere di Mancasale. Ogni Istituto dei nove che erano approdati alla finale era rappresentato da due gruppi di cinque allievi ciascuno: il primo era impegnato nella valutazione delle bovine di razza bruna, mentre il secondo doveva mostrare le proprie abilità di giudizio nei confronti della razza frisona. La somma dei punti ottenuti dai due gruppi di ogni istituto dava il punteggio finale necessario a stilare la graduatoria definitiva. La squadra dello Zanelli, che era capeggiata da Gabriele Bussei per quanto riguarda il gruppo della razza frisona e da Gabriele Gualdi per il gruppo dedicato alla bruna hanno ottenuto complessivamente 232,2 punti. Un risultato eccellente, considerato che l’Agrario di Lodi, che si è classificato primo davanti Gli studenti durante la gara ai nostri, non è andato più in là di 235,8. Complimenti per l’impegno e il risultato a tutti i partecipanti arrivano dai professori che per tutto l’anno scolastico hanno seguito le classi e le hanno preparate al concorso. Il prof. Scalabrini vuole ringraziare in particolare Palmia, Cagni, Fontanesi, Montorsi, Riccò e Beltrami di 5 B e Cobianchi, Gualdi, Bussei, Ganapini, Scalabrini, Incerti, Simonini, Bolognesi e Pinetti di 5 C «per l’impegno e l’interesse profuso durante tutte le esercitazioni nei vari allevamenti della zona». ✓ Noleggio scala con operatore ✓ Vendita e montaggio di mobili nuovi ✓ Ritiro dell’usato ✓ Deposito mobili ✓ Imbiancatura Preventivi gratuiti E-mail: [email protected] Cellulare: 347 3099358 24 SABATO 8 MAGGIO 2010 Gianluca Vecchi UNA MAMMA, un bambino. Giocare per loro. Stringersi in un abbraccio forte e caloroso in una serata magica, sicuramente indimenticabile. La prima edizione del trofeo “Valori in Campo” ha vinto, trionfato. Vince la passione, l'entusiasmo, la voglia di esserci e di dire il proprio sì ai valori dello sport e della vita. Un triangolare di calcio Allievi che ha visto coinvolte le squadre di Genoa, Parma, e una selezione di ragazzi dell'Emilia Romagna partecipanti alla Fossi Cup, competizione terminata la scorsa settimana. Ma questa volta non è solo il manto verde a regalare emozioni e spettacolo, ma anche il cielo. Per qualche minuto non è solo il pallone a far battere il cuore, ma gli sguardi si volgono tutti verso l'alto. Tutti a testa in su per ammirare lo spettacolo del lancio di 5 paracadutisti della Brigata Folgore sullo Stadio Campari di Bagnolo. Un momento a dir poco fantastico capace di condensare mille emozioni. Il lancio, l'atterraggio perfetto, gli applausi. Il miglior modo per ricordare e celebrare i 6 militari (eroi) deceduti a Kabul lo scorso 17 settembre. La serata di mercoledì scorso l'hanno voluta anche loro. L'hanno guardata anche loro, ritagliando dal cielo uno spazio limpido di cielo blu come era inimmaginabile poche ore prime. Un miracolo. Forse. Una mamma, un bambino. Nell'aria c'era qualcosa di magico. Si respirava la forza dei ragazzi, l'energia dei sentimenti, e lì, insieme a noi, quel bambino bellissimo di appena 3 anni con un pallone fra i piedi a regalarci la gioia più grande: la pace, la serenità. La pace che papà Roberto voleva portare a Kabul e in tutto il mondo, anche se per una sola sera, è stata vissuta nella sua forma più vera e cristallina in quel campo verde di Bagnolo grazie al piccolo Simone. La pace frutto di amore, fratellanza e condivisione. La pace vera, quella che nasce dal cuore e invade ogni cellula del corpo. La voglia di vivere di Simone ha fatto crollare qualsiasi barriera. Un inno ai valori, celebrati non a parole, ma grazie a persone che quei valori li testimoniano col solo respiro. Comandanti, maggiori, colonnelli, tutti in divisa ufficiale per omaggiare nella festa di Bagnolo, i caduti di Kabul. Una divisa che mette rigore e a volte, soprattutto nei ragazzi, crea distanza. Ma quando si unisce cielo e terra in un forte e unico abbraccio, emerge solo la parola squadra, gruppo, vicinanza. Divise da gioco che si confondono a uniformi militari, squadre di paracadutisti unite a squadra di calcio, il rigore e l'irrazionalità, la festa e il ricordo, il pianto e la gioia, il canto e il silenzio, cielo e terra, una mamma, un bambino e un papà. Sì, un papà dipinto nei colori dell'arcobaleno che ha abbracciato questa serata unica, per molti aspetti magica. Tutti insieme, capaci di fare emergere la parte migliore dello sport, la parte migliore dell'uomo. Una mamma, un bambino, un papà. Una famiglia spezzata dall'odio ma riunita dall'amore, perchè l'amore vince sempre, l'abbiamo visto tutti. Un bambino. La voglia di fermarsi unita al desiderio di correre. Lo stupore. La semplicità. Una mamma. Un grazie che si spezza in gola dal dolore che non si cancella. Un grazie sincero. Un grazie mai urlato così forte anche senza essere detto. Un papà. Un sorriso dal cielo più forte di qualsiasi cosa. a cura di Amedeo Faino e Gianluca Vecchi a cura di Amedeo Faino e Gianluca Vecchi SABATO 8 MAGGIO 2010 25 26 SABATO 8 MAGGIO 2010 GIOVANI IN CAMPO L’Onorevole Tiziano Motti premia la famiglia di Gianluca Il trofeo con i campioni Bojinov e Galloppa Un momento di esultanza dopo il gol L’energia e l’entusiasmo dello Sporting Chiozza I vincitori della Juventus Club Parma festeggiano Una cornice di pubblico impressionante per assistere alla finale di martedì 27 aprile GIOVANI IN CAMPO VALORI SABATO 8 MAGGIO 2010 27 Grande spettacolo anche sul campo. Tribuna del Campari gremita.Il Parma conquista la medaglia d’argento La selezione di Teddy a testa alta con Genoa e Parma IN CAMPO Vincono i Grifoni grazie a due successi dal dischetto, ma la selezione Fossil non demerita Berselli (Parma), miglior giocatore La festa del Genoa: il primo trofeo “Valori in Campo” vola in Liguria AMEDEO FAINO LA Prima Edizione del tringolare “Valori in Campo” vede il Genoa trionfare fortunosamente, vincendo per ben due volte ai calci di rigore. Una manifestzione fantastica e tecnicamente molto interessante. La selezione Fossil, formata dai 21 Allievi più meritevoli delle 32 squadre partecipanti alla GdR Fossil Cup, ha tenuto testa a due formazioni principe del calcio Allievi nazionale: Parma e, per l’appunto, Genoa. Parliamo di nomi, di protagonisti, di chi realmente mette in moto il cuore delle nostre iniziativa, ecco la rosa: Rappresentaviva Fossil: Francia, Barraco, Lusoli, Spezzani, Zanichelli, Maramotti, Galgano, Ponti, Osey Ruggero, Cavalca, Rizzo. A Disposizione: Gargiulo, Splendore, Benassi, Beltrami, Vincenzi, Marastoni, Pigoni, Nocera, Cusato, Calzolari, Ravanetti. All.: Tedeschi. Vice All.: Boni NON è la rappresentativa dei “migliori”, non è la squadra dei prescelti, dei più bravi, dei raccomandati. E’ la squadra nata dai voti del nostro sito, dai suggerimenti degli addetti ai lavori, degli allenatori, di chi ha voluto dare un contributo umano in più. A questi nomi mancano il centravanti Sica della Reggio Calcio e il terzino Scarlassara (P. Intesa) infortunati. Un tasso tecnico sufficente per dare filo da torcere ai più fori avversari. Parliamo dei singoli, parliamo dei portieri. Francia (Casina, di recente ha trovato l’accordo col Sassuolo) ha fatto scintille per rimanre padrone dell’area. Benissimo anche l’idolo di Formigine Gargiulo, quando si è disteso e ha parato il rigore l’al- Gli Allievi del Genoa Gargiulo (Formigine), miglior portiere Il Parma, seconda squadra classificata La formazione del Parma lenatore del Genoa ha scritto il suo nome nel blocco note rossoblù, ha scritto Gargiulo e poi ha disegnato una faccina sorridente, uno smile con un più. Impressiona anche la tonicità del mediano Spezzani (Castellarano). Il fluidificante ha dato tutto, rincorrendo l’avversario in campo al mondo. Benissimo anche Federico Benassi, leggero ma rapido, pressa alto, si inserisce, cerca di dare un plus. Non male, non male nessuno. Anche Marastoni del Terre Matildiche ha davvero fatto sorridere, qundo vedi questo gigante che milita in una piccola squadre dei provinciali anticipare di testa un convocato in nazionale come Gianmaria Prete (Parma); il quadro è sicuarmente curioso. A proposito di Provinciali, Nocera (Bibbiano) segna di mezza rovesciata da fuori area ai galattici del Genoa. Delirio. Ora tutto è possibile. Andrea “Teddy gol” Tedeschi premiato Premiato Nocera, il goleador I primi 11 ragazzi scesi in campo della selezione Fossil GIOVANI IN CAMPO VALORI SABATO 8 MAGGIO 2010 29 La vedova di Valente al GdR: “Lo Stato non ci ha dimenticato, ma c’è ancora chi dice che Roberto era un mercenario” “Simone chiede ancora quando torna papà” IN CAMPO L’ultima telefonata: è fatta, presto a casa. Poi lo scoppio. La caserma dei parà una seconda casa ANDREA ZAMBRANO STEFANIA Giannattasio rincorre per la sala del ristorante il piccolo Simone. E’ ora di fare la nanna, il viaggio è stato lungo e stasera ci sarà la partita. Simone Valente è il piccolo che ha commosso l’Italia nel settembre scorso in occasione dei funerali del padre, il parà Roberto Valente (in foto nel riquadro in alto a destra) morto con altri cinque compagni a Kabul lo scorso 17 settembre nel corso di un attacco delle milizie talebane. Stefania e il piccolo Simone portano per l’Italia il nome del militare, padre e marito per troppo poco, ma parà per un tempo più che sufficiente per definirlo eroe. Incontriamo Stefania e il piccolo nella sala ristorante dell’albergo che li ospita per la due giorni reggiana e scopriamo fin da subito la normalità, ma anche la compostezza di una donna che ancora si definisce distrutta. Però scopriamo anche una donna orgogliosa della divisa portata da suo marito e per nulla intenzionata a cedere alla retorica del compiacimento. Stefania, tra un anno sarà l’anniversario della morte di suo marito. Che anno è stato? Un anno terribile. Non è il tempo che fa passare il dolore, stiamo cercando di vivere una vita senza Roberto, che però non è vita. Adesso dobbiamo pensare a Simone e nel rispondere alle domande che comincia a fare. Nel corso dei funerali ha commosso l’Italia con il basco dei Parà in testa. Che cosa è rimasto di quella commozione? L'evento di stasera (mercoledi’ ndr) testimonia che c'è tanta brava gente che ci è vicina. Questo ci dà molta forza per andare avanti: se io sto qui con mio figlio e lui mi segue per ricordare la memoria del padre è la testimonianza che c'è ancora In alto Stefania e Simone con il basco amaranto della Folgore alle esequie del padre. A sinistra il piccolo riceve la maglia della Juventus (foto Vescusio) tante bella gente in giro e che ci sono tanti valori. Il solito refrain in questi casi è che lo Stato abbandona le persone come voi. E’ così? Fortunatamente no. Col tempo si fanno più radi gli appuntamenti di commemorazione, ma le occasioni di aiuto non mancano. Per noi lo Stato è l’esercito. La caserma dei Parà a Livorno è ormai la nostra seconda casa e la Folgore è la nostra seconda famiglia. Perchè? Perché lì dentro capisco che cosa voglia dire essere militare, che cosa significa essere un Parà. Come dicevano al suo funerale Roberto e le persone come lui hanno la divisa cucita addosso. Lei stessa disse di essere orgogliosa che suo marito facesse parte della Folgore... E lo sono ancora. Come tutti gli altri ragazzi che hanno perso la vita, Roberto sentiva profon- farmi preoccupare, ma sapeva damente questo senso di appar- che tutte le volte c’era il rischio tenenza. di non farcela. Questo è un ideaEppure c’è sempre qualcu- le di pace e ha un senso. no che di fronte al vostro Quanto è dura essere la dramma rispolvera le vecchie moglie di un militare impecritiche dicengnato in misdo che... sioni di pace in “Mi aiutano i ... erano paesi profongenitori e gli amici. damente sconmercenari. Esatto. La A Napoli una piazza volti da guerfa soffrire? re? Ci sono abi- in suo onore. Se mio L’ho scelto, è tuata, ma ho stata dura entradavanti agli figlio volesse re nel meccaniocchi l’esem- diventare militare? smo, ma una pio di tanti colvolta che fai leghi di mio Non lo ostacolerei” parte della loro marito che vita loro incocontinuano a minci a condilavorare per la videre i loro pace. ideali e i loro Che significato ha, oggi, l’i- valori. deale di morire per la Patria. Le capita spesso di riguarRoberto è morto per un ideale. dare le foto del funerale? Quando partiva per le missioni Tutti i giorni. non me lo diceva mai per non E Simone le ha viste? Grande interesse e curiosità per la presenza a Bagnolo dei parà di Livorno Brigata Folgore, un esempio per i ragazzi Folgore La Brigata Folgore ha partecipato alla serata in onore dei paracadutisti deceduti a Kabul lo scorso 17 settembre: la loro presenza ha reso la serata ancora più formidabile. A sinistra il colonnello Germano Sarzale BAGNOLO col naso verso il cielo, il pallone si ferma, nulla si muove. Fra una nuvola spiccano i colori sgargianti della Brigata Folgore. Orgoglio della nostra gente, paladini della nostra bandiera. Ragazzini 16enni col naso verso il cielo, tanta gente stupita che ora si sente parte integrante di un disegno. Un bambino, una responsabilità comune. Faccia- mo qualcosa, diamo una mano a chi ha dato la vita per onorare una nazione. L’esercito, il presidente della Repubblica, il Tricolore: questi valori devono tornare nelle scuole, nelle famiglie, nei libri di storia. Una grande famiglia che gioca a pallone, che trova nelle società sportive un mezzo concreto per educare i nostri ragazzi a riflettere su cosa è giusto e cosa è sbagliato. L’Esercito è importante, è un patrimonio da rispettare. I parà si lanciano senza paura, spavaldi portano il pallone a centrocampo. La partita, poi l’abbraccio, i saluti e la promessa di dare continuità a questa idea, a questa filosofia certamente non facile da comunicare. Un ringraziamento speciale ai soldati ieri presenti. Un grazie di cuore al Colonello Germano Salzare, al Capitano e addetto stampa della Folgore Marco Amariello, al Maggiore Giancarlo Angeli, al Maggiore Tanda Piero, al 1° maresciallo Marrocco Salvatore, al Capitano Francesco Locci, al Caporal Maggiore Capo Turrin Ivan... La famiglia si allarga. Perchè i valori non hanno confini. (Amedeo Faino) Sì, ma ancora non ci fa caso. Si riconosce ma non capisce. Il problema è un altro. Quale? Ieri mi ha detto: “Ma papà domani torna, vero? ”. E’ stata la prima volta che mi ha chiesto una cosa del genere. So che ce ne saranno altre. Chi la sta aiutando? La mia famiglia d’origine, seppure abbia scelto di vivere da sola. Poi ci sono gli amici. Perchè è rimasta a vivere da sola? Perché quella casa era il nostro nido d’amore e so i sacrifici che Roberto ha fatto per comprarla. Vedo al collo la medaglietta miracolosa e una piastrina militare. Che significato hanno per lei? Se mi chiede se la fede mi sta aiutando devo ammettere di non riuscire ancora a scacciare o affievolire questo dolore con la preghiera. Ancora non ci riesco, ma la porto perché ci credo. E la piastrina? E’ la medaglia di riconoscimento dei militari. Ci sono tutti i dati di Roberto. C’è la sua vita. E la tengo con me. Se domani Simone le dicesse che desidera intraprendere la carriera militare che cosa gli direbbe? Non lo ostacolerei, cercherei di indirizzarlo nello studio verso il vertice più che verso la cosiddetta truppa, ma non per rinnegare il padre. Che tipo di riconoscimento si aspetta dall’Italia? Intanto noto che il comune di Napoli sta terminando l’iter per l’intitolazione di una piazza a Roberto, proprio vicino a casa nostra, a Fuorigrotta. Che senso hanno gli eventi di sensibilizzazione come quello di stasera? Sono utili prima di tutto a me, non me ne perdo uno, neppure oggi che ho la febbre. E per gli altri spero che servano a capire il sacrificio che hanno fatto questi militari. Qual è l’aspetto del carattere di Roberto che ricorda con più nostalgia? La dolcezza e la sensibilità, ma anche l'altruismo. Roberto era un uomo galante, un uomo d’altri tempi. Quando è stata l’ultima volta che vi siete sentiti? Il giorno prima. Era il 16 settembre. Ci sentimmo al telefono e mi disse: “Bambolina, dai è fatta. Torno a casa”. Poi la doccia fredda... La sera prima della partenza per Kabul, due settimane prima stavamo guardando in televisione qualche cosa inerente ad un funerale di Stato di alcuni militari. Roberto mi disse. “Stefà, quando arriverò a Ciampino, non voglio il presidente della Repubblica. Voglio solo te e Simone”. Mi arrabbiai tanto. Poi oggi penso ad una premonizione, come se mi avesse voluto preparare per la prova più dura. 30 GIOVANI IN CAMPO SABATO 8 MAGGIO 2010 onsegnano c ti s ti u d a c a I par e Simone ia n fa te S a dal cielo e il pallone i r o fi i d o z z un ma Alcune immagini della splendida serata di Bagnolo in Piano: un inno ai valori dello sport e della vita quadre o delle s L’ingress Mister Te deschi e il ds Bo n si confro i ntano Atterraggio perfetto Lo spettacolo pirotecnico Parà in camp o La selezione della Fossil Cup ha ben figurato Il presidente della Bagnolese, Caffarri Beneficenza attiva: i ragazzi firmano l’assegno per Simone Una terna di classe Sporthotel Cervarezza Terme è nel cuore del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, nel verde di un territorio incontaminato e ricco di occasioni di Sport, Cultura e Relax. SPORT HOTEL È IDEALE PER RITIRI SPORTIVI Ogni squadra in ritiro ha l’esclusiva del campo sportivo gestito direttamente dall’albergo. La sala ristorante ospita fino a 250 persone, ideale per banchetti, cerimonie, pranzi e cene di lavoro; su prenotazione pranzi e cene a base di pesce. L’albergo dispone di 44 camere Lo Sport Hotel, a Cervarezza Terme, centro turistico tra i più importanti dell'Appennino Reggiano, ti aspetta per vivere le tue vacanze all'insegna dello sport, del relax, della natura e del divertimento. 0522/890175 oppure 0522/890280 [email protected] • www.sporthotelcervarezza.it Per informazioni, pacchetti e gruppi contattate il: OSCAR SABATO 8 MAGGIO 2010 33 GIOVANI IN CAMPO Durante il triangolare, grande premiazione dei migliori personaggi della stagione che sta per concludersi Oscar Juniores, tapiro al Montecchio Premio alla carriera per Beneventi, dirigente della Rubierese NEL PALLONE AMEDEO FAINO UNA pagina singolare. Chi non conosce il mondo di “Giovani in Campo” sarà sicuramente turbato da questo album fotografico. Immaginiamoci la scena: l’italiano medio entra nel solito bar, ordina un cappuccino, poi apre il giornale e si ritrova “mastro Geppetto” e “Pumba” del Re Leone che stringono un premio consegnato da un folletto fastidioso che cerca, in qualche modo, di aggiungere qualcosa in più a questo scenario. Una serata fantastica, la seconda edizione della manifestazione “Oscar nel Pallone”, un momento dedicato a chi ha dimostrato grande impegno (come il nostro caro amico Giorgio “Raggio” Beneventi, storico dirigente di Rubiera); un momento di scherzo, leggero, dedicato anche ai nostri ragazzi, a quei personaggi del calcio Dilettanti che fanno di questo mondo un’eterna commedia. Un riconoscimento al trequartista della Falk Samuele Emmanuele, il nostro “best glamour” è lui. Il calciatore si porta a casa la t-shirt HB staff, inoltre sarà ospite del Sophia di Baiso. Premiato anche Pietro Astolfi, lo stopper di Arceto è di gran lunga il calciatore più discotecaro del campionato, ha disputato le sue partite migliori nei locali più famosi della regione. Non ritira il premio lui di persona, è chiaro, lui è un vip, per l’occasione manda il suo segretario, il Gualerzi (Bibbiano) premiato per il grande impegno dimostrato Beneventi, il “Raggio” di Rubiera è al servizio dello sport giovanile da una vita: premiata la passione Lini ritira il premio “discotecaro” per conto di Pietro Astolfi Gli “Attapirati” sono loro, l’amico “Leo” Leoni del Montecchio ritira il premio... povero Lini. Un premio anche per il Lupo di Mare Menozzi, l’allenatore del Luzzara anche quest’anno ha dato prova di poter costruire una solida nave utilizzando escusivamente stuzzicadenti e matite. Complimenti mister Menozzi, ennesima soddisfazione. Sul palcoscenico anche il difensore Gualerzi del Bibbiano, premio impegno e dedizione. Inoltre del Bibbiano è stato premiato anche il portierino Nico Faietti, il miglior numero uno è lui, guanto d’oro per l’ex Sporting Chiozza. Bibbiano premiato anche con l’oscar “Classe dirigente”, consegnato al ds Masini. Il Lupo di Mare Menozzi merita questo premio... Glorioso HeartBeat Staff -calciatore best glamour- ad Emmanuele della Falk, sarà ospite di HB al Sophia Tu t t e l e s q u a d r e p r o t a g o n i s t e d e l l a s t a g i o n e 2 0 0 9 / 2 0 1 0 Biasola Volley - Reggiana Pallavolo Femminile volley che passione! OSCAR SABATO 8 MAGGIO 2010 35 GIOVANI IN CAMPO Il team più giovane è il Montecavolo. Un grazie speciale anche a Benassi (Lentigione) e Masini (Bibbiano) La squadra dell’anno è la Bagnolese Premiati anche i mister Belletti, Menozzi, Furlotti, Iotti e Fava NEL PALLONE LA POVIGLIESE di mister Iotti ha davvero fatto l’impossibile. Diciamo le cose come stanno realmente. Una rosa con le spalle scoperte, davanti solo artiglieria leggera, in mezzo il povero Varoli a tappare le falle. Merita Iotti il premio “allenatore dell’anno”, ha insidiato l’alta classifica avendo a disposizione una squadra modesta, nella norma. La sua grande risorsa è sicuramente il furore agonistico che mette in campo, la carica che comunica ai suoi, più che un mister sembra un pugile, sempre impegnato a lavorare sui fianchi, ad aggredire improvvisamente l’avversario. Sportivo vero. Fra i premiati spicca anche uno dei nostri beniamini, l’allenatore Davide Belletti, merita questo riconoscimento in quanto diffonde una filosofia diversa, Davide cerca di stabilizzare l’idea di calcio sostenibile, di sport alla portata di tutti. Nella sua Juniores giocano tanti ’93 e ’94, tutti scendono in campo, non esistono secondi portieri o punti da fare ad ogni costo. Uomo vero in un calcio da rigenerare. Premiato anche il ds Diego Bartoli che col suo Castellarano ha fatto benissimo. Ringraziamento anche al Lentigione, una società sempre disposta a partecipare alle nostre iniziative, una piazza positiva come il suo presidente, Andrea Benassi. Grazie della partecipazione. Un saluto a tutti i nostri “alleati”. Il miglior allenatore, Iotti (Povigliese), l’uomo dei miracoli IL Pres. Andrea Benassi (Lentigione) premiato dalla nostra giuria Premiato il Montecavolo dei Benelli e di Capitan Boretti, premio largo ai giovani Montanari (Montecavolo) ritira il premio “mister emergente” Premio al Cadelbosco Glauco Barbolini (Rub.) è il miglior gregario, premio V. Allenatore La Bagnolese ha stupito tutti, squadra rivelazione della stagione 2009-2010, sono i numeri uno Il ventiseienne Fava (Bresc.) è l’allenatore più giovane, un talento Mister Furlotti (Lent.) premiato per la grande determinazione Grande Belletti (Correggese)! 36 GIOVANI IN CAMPO SABATO 8 MAGGIO 2010 a cura di Amedeo Faino JUNIORES REGIONALE - NON SOLO CALCIO Sabato scorso la squadra reggiana ha frenato la corsa della capolista Pontolliese. Disordini a fine gara Falk, lo sport inteso nel modo migliore Mister Tasselli: “Una lezione di vita, andiamo avanti così” AMEDEO FAINO L’EVOLUZIONE spesso si arresta. Il moralismo del calcio sostenibile si scontra con lo sport a cui noi siamo abituati, al calcio della slealtà. Episodio chiave che innesca questa critica è la gara di sabato 1 maggio, la partita in questione è Pontolliese-Falk. Una gara di Juniores Promozione, una gara come tante, peccato che la squadra di Piacenza, ovvero la Pontolliese, gioca per vincere matematicamente lo scudetto, mentre la Falk nuota in acque tranquille a metà classifica. Fino a questo punto nessun problema, nessun dubbio al riguardo. Peccato che in Italia non sia proprio così: una squadra che a fine campionato è a metà classifica che incontra una pretendente al titolo deve “scansarsi”, deve farsi da parte in segno di buona educazione. Veniamo alla gara, risultato finale 0-0, la squadra del giovane mister Davide Tasselli gioca una partita vera, una gara leale, la festa della Pontolliese è rimandata. Fine del match, disordine, contestazioni, la dozzina di tifosi e genitori che seguono la Falk sono costretti ad allontanarsi velocemente, come in un film di gangster la squadra reggiana viene accusata dalla locale opinione pubblica di avere fatto un torto, di Stile La Falk è da sempre una società che si distingue per la serietà e per l’impegno messo in campo. Lo stile suggerito dai fratelli Arati è stato assimilato dai ragazzi. Complimenti. aver sbagliato comportamento. Squadra fuori scortata dalla Polizia, un brutto episodio che manifesta la grande inciviltà a cui il nostro calcio è abituato. Mister Tasselli, una bella lezione di vita per i suoi ragaz- zi: “Una lezione di vita. Esatto. Sono episodi che fanno riflettere. La cosa curiosa è che i ragazzi in campo hanno sistemato la questione velocemente, si sono chiariti senza dare vita a tafferugli. Mentre fuori dal campo ci sono stati dei disordini, qualcuno era arrabbiato con noi, infatti siamo usciti con la Polizia. Dispiace che l’abbiano presa così male, ma non vedo dove possiamo aver sbagliato. Non ci importa, non fa parte dello stile Falk favorire una squadra oppure farsi da parte, noi insegnamo ai ragazzi a dare sempre il massimo, a giocare lealmente le partite, non vogliamo fare i moralisti, ma a noi va bene così.” Tutto questo mentre la Lazio innalza una barriera di cartone contro i campioni d’Italia dell’Internazionale di Milano. La Falk non si è scansata, vince il premio Fair play e si porta a casa la nostra stima. ...Immagini dal web... Federico Duzzi (Arcetana) da qualche tempo il “soldatino” si è imborghesito...Osservare per credere Alex Montanari (Montecchio) beccato al Tunnel in doppia-dolce compagnia... e bravo il nostro stopper Il Carpi festeggia la vittoria del campionato, in questa foto Francia e campanini indossano il maglioncino personalizzato “Carpi FC” Calendario Juniores Promozione - 29ª giornata (08/05/2010) GIRONE A GIRONE B Falk - Fontana Audax Cast. Monti - Arcetana Luzzara - Montecchio Rubierese - Correggese Pro Piacenza - Pol. Brescello Folgore Bagno - Finale Lentigione - Pontolliese Castelnuovo - Montecavolo Valtarese - Povigliese Colombaro - Real S. Prospero Cadelbosco - River Club RECUPERO MARTEDÌ 04/05 S. Nicolò - T. Bibbiano Montecavolo - Cast. Monti Alessandro Culzoni (Rubierese) si prepara ad interpretare un film della Walt Disney... Ecco il costume di scena SABATO 8 MAGGIO 2010 37 GIOVANI IN CAMPO a cura di Amedeo Faino e Gianluca Vecchi Gli esterni sono Boretti e Mesoraca. Grazioli e Bellotti (Bagnolese) chiudono a testa alta. Capozza fra i pali TOP 11 HB JUNIORES REGIONALE PROMOZIONE girone A F. Audax - Pol. Brescello 3-0 Luzzara - Valtarese 3-1 Montecchio - Lentigione 1-3 Pontolliese - Falk 0-0 Povigliese - Fornovo Riccò 2-3 Pro Piacenza - T. Bibbiano 2-2 River Club - San Nicolò 0-2 Salsomagg. - Cadelbosco 4-0 P G V N P RF RS PONTOLLIESE 60 28 18 6 4 65 32 SAN NICOLÒ 56 28 17 5 6 64 31 FORNOVO RICCÒ 51 27 15 6 6 57 40 F. AUDAX 48 28 13 9 6 64 45 FALK 43 28 12 7 9 37 34 SALSOMAGGIORE 42 28 12 6 10 51 35 POL. BRESCELLO 41 27 11 8 8 37 38 POVIGLIESE 41 28 12 5 11 41 53 T. BIBBIANO 40 28 10 10 8 LUZZARA 53 41 36 28 10 6 12 43 53 CADELBOSCO 35 28 9 8 11 39 45 LENTIGIONE 35 28 9 8 11 45 53 PRO PIACENZA 28 28 8 4 16 27 43 RIVER CLUB 23 28 6 5 17 28 54 MONTECCHIO 20 28 5 5 18 31 61 VALTARESE 19 28 5 4 19 40 64 Sora Esordio in top 11 per Mady (Bibbiano). Dietro torna Aguzzoli FRA le luci e la pioggia della seconda edizione della manifestazione “Oscar nel Pallone” presentiamo una top 11 diversa, composta delle seconde linee. Mentre Nicolò Faietti ritira il premio come miglior portiere, il signor Capozza (Correggese) si piazza fra i pali della nostra formazione. Capozza e Faietti, due portierini di 170 cm davvero “alternativi”. Ma l’altezza non conta, l’importante è non subire gol. Al centro della difesa ritroviamo un vecchio pupillo della scorsa stagione, John Arne Aguzzoli (Cadelboschese) che comanda il reparto arretrato. Lo affiancano il somalo Akyer (Rubierese) e il best glamour di Montecchio, l’ex difensore della Reggiana Berretti, Alex “Anderson” Montanari. Giornata storica per il calcio italo-egiziano: l’idolo di Bibbiano Ahmed Mady, discotecaro di belle speranze, prende posizione in mezzo al campo, il fedelissimo compagno di merende della seconda punta Masini (Bibbiano) è orgoglioso della convocazione. La Bagnolese è fuori dalla fase finale, ma prima di concludere è necessario sottolineare il grande impegno dimostrato da Grazioli e AKYER (Rubierese) CAPOZZA (Correggese) Bellotti durante l’ulitma partita. Ragazzi, nessun problema. Luzzara avanti con vigore, il bomber ritrovato Stirparo continua a segnare (6 gol in 4 partite), ora la domanda da porsi è chiara: e se mister Menozzi avesse avuto a disposizione l’attaccante ad inizio campionato? Peccato che nel calcio non c’è posto per dubbi o domande, servono solo risultati. Ritorni importanti: Mesoraca (Montecchio) e Ferrari (Lentigione) di nuovo titolari. Allena il famigerato Luciano Cassinadri, cittadino onorario di Arceto nonché allenatore della locale Juniores, una Juniores piena di personaggi originali. Avanti così. Appuntamento alla prossima settimana. Non dimenticate di interagire con noi attraverso il Gruppo Facebook “Il Giornale di Reggio Settimanale”. Cliccate sulla casella Discussioni e dite la vostra, ogni settimana dibattiti e discussioni riguardanti argomenti di attualità. Diventa un vero opinionista sportivo! Pubblicheremo la tua risposta sul nostro Settimanale del sabato. (Amedeo Faino) AGUZZOLI (Cadelboschese) BORGHI (Folgore Bagno) 2 punti di penalizzazione girone B Arcetana - Rubierese 1-3 Correggese - La Pieve Non. 2-1 Finale - Castelnuovo 3-1 Folgore B. - Maranello 3-4 Medolla - Colombaro 4-3 Montecavolo - Cast. Monti rinv. R.S.Prospero - Val. Sa. Gold 1-3 Real Panaro - S. Michelese 3-2 P G V N P RF RS MARANELLO 66 28 22 0 6 75 32 VAL. SA. GOLD 58 28 19 1 8 73 40 RUBIERESE 58 28 17 7 4 60 33 S. MICHELESE 54 28 16 6 6 64 46 LA PIEVE NON. 48 28 14 6 8 72 50 CORREGGESE 46 28 13 7 8 61 42 MEDOLLA 45 28 12 9 7 60 50 ARCETANA 45 28 13 6 9 52 45 CAST. MONTI 45 27 14 3 10 42 41 REAL PANARO 40 28 11 7 10 51 55 COLOMBARO 35 28 10 5 13 50 62 CASTELNUOVO 21 28 4 9 15 34 60 R. S. PROSPERO 21 28 5 6 17 37 64 FINALE 17 28 4 5 19 38 60 MONTECAVOLO 16 27 3 7 17 33 75 FOLGORE BAGNO 10 28 2 4 22 28 75 Sora DavideStirparo, il bomber ritrovato 2 punti di penalizzazione MADY (Bibbiano) GRAZIOLI (Bagnolese) BORETTI (Montecavolo) FERRARI (Lentigione) STIRPARO (Luzzara) ✹ 6 reti in 4 partite BELLOTTI (Bagnolese) MESORACA (Montecchio) 38 SABATO 8 MAGGIO 2010 L’INIZIATIVA Storico tris per il Massenzatico, che aveva già vinto con Salsi e Alberti. Il trionfo in Terza è nato da un patto tra i “senatori” di Lanzi “Forza Esteban, abbiamo vinto per te” Siligardi: doppietta, promozione e orologio Fossil nella stessa giornata ALBERTO BERTOLINI A MASSENZATICO non lo nascondono: vincere il campionato senza vedere al polso di Cristian Siligardi l’orologio Fossil, avrebbe tolto un pizzico di gusto. Dal suo piede era partita l’azione che aveva condotto al gol lampo di Max Salsi, dal suo piede era partito il cross poi trasformato in rete dopo appena 70 secondi da Marco Alberti. Entrambi premiati, entrambi riconoscenti verso questo bravo e simpatico attaccante classe 1978 che come gli altri “big” in estate scelse di restare a Messenzatico per riparare il “torto” e riportare subito il club in Seconda. Il destino aveva in serbo una giornata speciale per lui: doppietta nella giornata decisiva, promozione matematica e... orologio Fossil per il gol più veloce della domenica. Trentacinque secondi, per l’esattezza. «C’è stato un lancio lungoracconta Siligardi- Alberti l’ha allargata verso destra, io l’ho stoppata appena dentro l’area e per anticipare il difensore ho calciato di mezzo collo, ne è uscito il classico tiro beffardo». Ammetti di aver pensato quasi Cristian Siligardi mostra l’orologio Fossil davanti alla nostra redazione subito all’orologio... «Lo ammetto. Anzi, nell’esultanza ho indicato il mio polso, come a dire... questa volta l’ho vinto io! E’ stato ancora più bello perché abbiamo vinto il campionato». Storico tris di orologi Fossil per il Massenzatico: nessuna altra squadra ci è riuscita. Tra l’altro tu e Marco Alberti vi siete forniti l’assist decisivo a vicenda... «Infatti lo voglio ringraziare perché ha mantenuto la promessa di farne vincere uno anche a me». Siete partiti per vincere il campionato e ce l’avete fatta. “Noi siamo retrocessi, noi dobbiamo tornare in Seconda”: il patto tra i giocatori che hanno deciso di restare è stato un patto di ferro. «Esatto. Abbiamo mantenuto il nostro impegno verso mister Lanzi, perché se lo meritava». A proposito, Lanzi a Massenzatico è come Ferguson a Manchester: eterno. E’ vero che medita l’addio? «Non credo proprio, anzi, un altro anno di Seconda lo farà La festa dei giocatori del Messenzatico dopo la vittoria che è valsa la promozione in Seconda categoria sicuramente. La sua passione è troppo grande». E’ stato un campionato molto combattuto, ma alla fine ce l’avete fatta. E’ un successo meritato? «Sicuramente Rubiera United e Sporting Reggio ci hanno dato del filo da torcere, però abbiamo segnato 67 gol e subito 17 reti, miglior attacco e miglior difesa: credo che queste cifre rendano merito al Massenzatico». Eppure l’inizio non era stato dei migliori, poi a un certo punto avete messo la quarta. «Io credo che la vittoria chiave sia stata quella di Santa Vittoria, all’andata. Quel giorno abbiamo maturato la fiducia giusta e la consapevolezza di essere una squadra in grado di vincere il campionato, infatti da lì in poi le abbiamo vinte tutte, tranne due pareggi». Se tu potessi assegnare un oscar per la stagione a un tuo compagno, a chi lo assegneresti? «Ho un messaggio diverso. A nome di tutta la squadra dedico la vittoria del campionato a Esteban Farias, che sta lottando per tornare con noi e domenica con noi ha festeggiato questo bel traguardo». A proposito, a quasi 32 anni ti sei finalmente tolto il “dente” e hai vinto un campionato: che sensazione è? «Molto bella. E’ una sensazione che ti ripaga per tutta la fatica, gli allenamenti al freddo, sulla neve, le corse per arrivare in tempo dopo il lavoro». L’anno prossimo giocherete in Seconda e mi pare che nell’aria ci sia la conferma in blocco di un gruppo vincente: avrete bisogno di tanti rinforzi? «A mio parere no, ci siamo già rinforzati quest’anno, lo abbiamo fatto con gli innesti giusti in tutti i reparti. Credo che questo organico possa fare bene anche in Seconda categoria». Ti lascio la penna per un ultimo messaggio.«Voglio ringraziare la squadra, perché quella del Massenzatico è stata la vittoria di un grande gruppo, unito in campo e fuori. Grazie anche al presidente, all’allenatore e al direttore sportivo, cioè alla nostra “trinità” Beppe Lanzi. Lui è il Massenzatico, senza di lui non saremmo qui a raccontare una giornata di festa». Fossil presenta Vintage Expedition, una nuova collezione all’insegna del viaggio Modello CH2586 Cassa: acciaio lucido e satinato Diametro: 44 mm Funzioni: cronografo con datario ad ore 4/5 Impermeabilità: ATM 10 Cinturino: pelle nera con fibbia ad ardiglione Respira l’aria della nuova stagione e lasciati coinvolgere dalla voglia di intraprendere una “spedizione” verso territori sconosciuti. Per la primavera-estate 2010 Fossil ti invita a staccare la spina, uscire e a lasciarti alle spalle la frenesia della vita cittadina per iniziare una nuova avventura. Il senso di libertà dell’esploratore unito al piacere di scoprire un luogo per la prima volta caratterizzano il mood del viaggio Fossil primavera-estate 2010. I segnatempo si contraddistinguono per stampe e tessuti di impronta safari e quadranti che ricordano strumenti di aviazione in stile vintage rivisitato in chiave moderna. 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Non è stato così, perché gli ultimi deludenti risultati hanno trasformato quella che poteva essere una passerella di “riscaldamento” in una specie di sfida all’Ok Corral calcistica. Avere la possibilità di andare avanti con due risultati su tre rende sicuramente favorita la Ternana, ma tradizionalmente la Reggiana del dopo-fallimento è una squadra che sa esaltarsi nelle difficoltà. Lo sanno bene cinque ex granata, quattro reggiani doc, uno “adottivo”, che nello spogliatoio di via Agosti hanno vissuto almeno una “settimana della verità”. Andrea Catellani, Fabio Caselli, Raffaele Nuzzo, Simone Gozzi e Michele Malpeli hanno un comune denominatore: sono grandi tifosi della Reggiana, e domenica il risultato del Giglio sarà il primo che vorranno sapere. Abbiamo raccolto il loro parere. ruolo decisivo, più importante delle assenze che affliggono la Reggiana- dice l’attaccante in forza al Modena- in una partita della vita come questa si lascia da parte il momento negativo e si gioca, perché tutto può succedere. Un pronostico? Credo e spero che la Reggiana ce la possa fare, è la mia speranza. E’ un gruppo abituato a giocare questo tipo di partite da dentro o fuori e questo mi rende fiducioso, anche perché chi resterà fuori saprà dare un grande apporto psicologico´. Gli chiediamo chi possa decidere un sfida così: «Alessi sta bene, no? Se sta bene, Beppe può decidere qualsiasi match, ma credo che sarà lo spirito di squadra a fare la differenza». F. CASELLI «Per me bisogna assolutamente crederci- le parole del toanese, attualmente in forza al Carpi- credo che sia giusto e doveroso farlo. La Reggiana deve provare a vincere, nonostante gli ultimi risultati negativi, nonostante tutte le assenze che hanno e che hanno avuto, dopo di che avranno fatto il massimo». Fabio Caselli è uno che di partite “secche” ne ha giocate parecchie, soprattutto per la sopravvivenza: «Sono partite in cui uno deve dare ancora di più di quello che ha, in termini di grinA. CATELLANI ta, determinazione e consapevolezza. La fortu«Sarà una sfida secca e giocarla può avere un na? Se la Reggiana gioca come sa non avrà Andrea Catellani bisogno della fortuna, perché è una grossa squadra». R. NUZZO «E' una partita dove deve battere il vecchio cuore granata e ne ricordo tante di partite in cui il vecchio cuore granata ha fatto la differenza- dice il “Cheyenne” Raffaele Nuzzo, che oggi dirige l’omonima scuola portieri alla Tricolore- per esempio ricordo la finale play out con l’Alzano, dove tutti ci davano per spacciati. Sono fiducioso perché questa Reggiana ha mostrato grande carattere nei momenti di difficoltà e in quelli topici, come la vittoria di Verona. Le assenze? Il pubblico deve andare allo stadio, ma non ho dubbi, nei momenti del bisogno la città di Reggio Emilia è sempre stata presente. Sarò il primo tifoso, forza Regia sempre». S. GOZZI «Da reggiano spero che vadano ai play off, purtroppo l’ultima è stata una brutta sconfitta e ora sono costretti a vincere- dice Simone Gozzi, difensore del Modena- la Reggiana ha fatto un grande campionato nonostante tutti i problemi e si merita di fare i play off». M. MALPELI Tifosissimo della Reggiana dal primo vagito, l’attuale centrocampista del Carpi Michele Malpeli analizza la sfida decisiva di domenica al Giglio con la Ternana: «Spero che recuperino qualcuno di importante, ma io dico che qualcuno della vecchia guardia si sarà fatto sicuramente sentire sul fatto del non mollare assolutamente, per me ce la possono fare. Innanzitutto serve portare gli episodi dalla parte giusta, bisognerà capitalizzare al massimo le occasioni, dopo un’annata caratterizzata da mille problemi dentro e fuori, sarebbe un peccato vanificare tutto per gli ultimi risultati negativi. Chi può essere decisivo? «Beppe Alessi, perché oltre a essere un grande giocatore è un ragazzo d’oro. Se lo meriterebbe». Fabio Caselli Raffaele Nuzzo Simone Gozzi Michele Malpeli U.S. Rubierese Centro Commerciale Il Sole • • • • Attrezzature per cave, ghiaia e sabbia Nastri trasportatori Coclee - Silos Carpenteria metallica in genere CONSORZIO AUTOTRASPORTI RIBALTABILI SECCHIA Sistemi di Controllo ed Elaborazione dati per l’industria CENE AZIENDALI • MEETING BUFFET ALL’APERTO RICEVIMENTI • MATRIMONI www.bper.it FILMEC Ristorante Pizzeria LA CORTE OSPITALE IMPIANTI AUTOMAZIONI INDUSTRIALI 40 SPORT SABATO 8 MAGGIO 2010 Il tecnico della Trenkwalder analizza la serie con Vigevano, con i biancorossi favoriti sulla carta: “Il fattore campo è dalla nostra, ma siamo due squadre simili con talento limitato in attacco e tanta propensione alla difesa e ai rimbalzi. Gli spareggi ce li siamo meritati e vogliamo essere protagonisti” NICOLA BONAFINI E' UNA FESTA, non una vacanza. Nemmeno un viaggio premio. Sono i play off, e si gioca per vincere. Lo fanno tutti, e lo farà anche la Trenkwalder che domani inizia la serie di quarti di finale con la Miro Radici Vigevano. I biancorossi arrivano all’appuntamento con due facce nuove in più, con un carico di incognite, di infortuni e il logorio tipico di una stagione molto intensa. Ma vi giungono anche con la forza di una squadra che sa quello che vuole, che ha acquisito consapevolezza nei propri mezzi durante la stagione regolare, e che non ci sta a fare la figura del “passeggero che vuole scendere alla prima fermata”. Di tutto ciò ne abbiamo parlato con il coach della Trenkwalder: Alessandro Ramagli. Coach, per prima cosa, i play off devono essere una festa, una “bella cosa” per la squadra, la società e la città, giusto? «Assolutamente. E’ una parte aggiuntiva di una stagione in cui 8 squadre si sono meritate di giocarsi la seconda promozione in serie A. E’ un premio per tutti: società, squadra, la città. E’ un premio di cui dobbiamo godere positivamente ma, al contempo, deve essere chiaro che non è ancora il momento di festeggiare. La volontà è quella di andare il più avanti possibile e spingere i nostri limiti un po’ più in là» Con che spirito affrontate questi spareggi? «Con lo spirito di chi è stato nelle prime 3, 4 posizioni per tutta la stagione. Il sintomo, questo, di una stagione veramente buona, andando molto oltre le previsioni di inizio campionato. Soprattutto va sottolineato che, nonostante i problemi avuti nella seconda parte della stagione, nel ritorno abbiamo vinto solo due partite in meno rispetto all’andata. Un segno, questo, di consistente miglioramento da parte dei ragazzi in tutto l’arco della stagione. Perchè è un fatto che, mentre le altre squadre cambiavano faccia, noi, i cambi, li abbiamo fatti per necessità e fattori contingenti» Un fatto rimane incontrovertibile: la Trenkwalder si è meri- tata ogni “centimetro” di questa partecipazione ai play off «Anche secondo me. Abbiamo avuto continuità di rendimento anche nei momenti più difficili. Perchè, come sostenevo anche prima, di fronte alle problematiche che abbiamo affrontato, le soluzioni le abbiamo sempre trovate al nostro interno, spremendoci oltre misura per venirne a capo. L’essere rimasti competitivi senza fare stravolgimenti significa una sola cosa: l’essere stati in grado di migliorare durante l’arco del campionato» Il fatto di avere finito la stagione regolare in modo, eufemisticamente, altalenante quanto può influire in questa seconda parte della stagione? «Secondo me influisce molto di più il fatto che, ancora una volta, abbiamo avuto la necessità di inserire due elementi e stravolgere il nostro roster. Occorre quindi, ancora una volta, trovare nuovi equilibri. Aggiungo anche che, secondo me, la parte finale così difficile è stata determinata dal fatto che a questo roster abbiamo chiesto tanto, arrivando alla fine con i giocatori un po’ spremuti» anche dalla penetrazione, con un Solita domanda di prammati- occhio al lato debole. Su questo ca: la condizione dei suoi. Fro- aspetto, credo, ne potrà trarre sini e Fultz continuano a beneficio Robert Hite il quale preoccuparla? potrà anche avere il piacere di «Mah, di fatto, Frosini aveva scoccare qualche bomba con i accusato una botta al polpaccio. piedi per terra, anziché fare i chiL’ha smaltita ed ora si allena lometri per liberarsi al tiro. regolarmente. Certo, stiamo par- Difensivamente è molto applicalando di un giocatore di 38 anni, to e usa l’intelligenza. Sembra quindi la lunghezza della stagio- un buon alter ego per giocare ne si fa sentire. Per quanto dietro e di fianco a Fultz» riguarda Fultz, convive da mesi Quanto è stato difficile per voi con il solito problema di cui tutti inserire due nuovi giocatori sono a conoscenza. Sta prose- tanto avanti nella stagione e guendo le cure e vediamo quan- quanto è difficile per loro? to riuscirà a darci in questa serie «E’ difficile. Perchè non si con Vigevano» possono fare doppi allenamenti E’ stata la settimana di Kieza e tutti i giorni. C’è da inserire due Ibarra. Ce la giocatori e può racconta- “Ibarra e Kieza ci contemporare? neamente predaranno una mano. «Secondo parare una me sono due Soprattutto vanno a serie di play ragazzi che ci off, in cui si coprire due ruoli in cui gioca ogni due aiuteranno. Sono due giogiorni e di catori di ruolo siamo scoperti. La tempo per e di cui aveva- speranza è che il allenarsi non mo necessità. ce n’è più. Sono arrivati pubblico ci dia una Però con la mostrando disponibilità si mano a superare questo grande coinriesce a fare volgimento e momento di transizione” tutto. Perchè voglia di questi sono imparare il più comunque due velocemente giocatori possibile. Soprattutto il ragazzo necessari per affrontare dignitoargentino (Ibarra, ndr) mi è samente i play off. Altrimenti parso molto attento a carpire non avrebbe avuto senso parteciqualunque segnale arrivasse dal parvi» campo» La partita con Vigevano, Coach, ci fa il suo “scouting domani sera: è lecito ritenere report” di Kieza? che non sarà la stessa Miro «E’ un’ala forte che ha saputo Radici “non” vista al Bigi in adattarsi a giocare sia da numero campionato? 3 che da 5. Ha un fisico solido, «Assolutamente. Su questo con una discreta attitudine nel- non c’è dubbio. Siamo squadre l’andare a rimbalzo. Può tirare simili: limitate nel talento, visto da fuori, anche se non è il suo che siamo nella seconda parte di pezzo forte, e andare in uno con- tabellone per media punti segnatro uno fronte a canestro, con ti, mentre in difesa siamo toste entrambe le mani. La speranza è entrambe partendo da presuppoquella che riesca a comprendere sti diversi: più aggressivi noi, più velocemente quello che gli si “appiccicosi” loro. E infatti chiede» siamo tra le migliori difese della Ibarra? Legadue. Ed entrambe abbiamo «Matìas è un play d’ordine. mostrato una grande volontà di Ama passare la palla. Ha impa- andare a rimbalzo con forza e rato i giochi al primo allenamen- aggressività. Quindi gli identikit to. E’ un discreto passatore delle due squadre combaciano» SPORT SABATO 8 MAGGIO 2010 Quarti di finale equilibrio assoluto “Veroli-Scafati: non è scontata ma alla fine la Prima prevarrà: Pistoia può fare il colpaccio” Però, insomma, non ci verrà mica a dire che questo è un brutto abbinamento... «Guarda, per me Vigevano è la miglior squadra del mondo. E i miei giocatori sono i più bravi che posso avere. Alzare lo sguardo non avrebbe senso. Ci sono toccati questi avversari e ce la dobbiamo giocare senza fare calcoli» Il fattore psicologico: loro non hanno nulla da chiedere alla stagione. Giocano con la testa libera... «Hanno entusiasmo. Hanno disputato una grande stagione e coach Garelli è il mio personale allenatore dell’anno. Siamo simili, ma credo sia una squadra da affrontare con la massima atten- zione e rispetto. Noi abbiamo i favori del pronostico, non fosse altro perchè abbiamo 3 partite in casa. Poi chi pensa di giocare i play off senza pressione e con la testa libera è la volta buona che ne prende trenta» Il fattore fisico: si gioca praticamente ogni tre giorni. Si lavora solo sui dettagli e sul recupero. Corretto? «Assolutamente sì. Le partite sono ravvicinate e ogni serie potrebbe chiudersi in una settimana e mezzo, significa che la qualità del recupero è fondamentale. Soprattutto quando giocheremo fuori casa» Coach, personalmente e a nome del suo staff, come vive questo appuntamento? «Con una discreta serenità. Ma quella l’abbiamo avuta durante tutta la stagione. Sia nei momenti più difficili che in quelli di massima esaltazione. Io poi sono abbastanza navigato e qualche partita di play off l’ho giocata. Quindi so come funziona. E’ importante alzare la tensione, lavorare duro nelle prime due, tre giornate ed allentare la tensione in quelle successive. Perchè, ovviamente, il rischio è quello di giocare la partita 10 volte, e arrivare “cotti” all’undicesima. Quella vera» Il pubblico. Si aspetta un Bigi pronto a dare una mano? Un po’ più “caldo” rispetto alla stagione regolare? «Guarda, il Bigi, è così. E’ un posto dove di pallacanestro se n’è vista tanta. Ti garantisce il suo supporto, ma vuole vedere della buona pallacanestro. Non è un palazzetto dove ci si accontenta di giocare i play off tanto per farlo, ai giocatori si chiede qualcosa di più. Nell’immediato, però, essendo noi in una situazione di grande rinnovamento, la voce del pubblico potrebbe essere un aiuto per togliere tensione ai nuovi innesti» Gli altri quarti. Veroli-Scafati è la rivincita di un anno fa... «Non così scontata, anche se Veroli passerà il turno, perchè è una squadra che ha fatto bene ed ha abitudini più consolidate di Scafati, che è forte, ma che ha cambiato tanto in corso d’opera» Sassari-Pistoia. Qualche mese Le altre sfide fa sembrava un abbinamento a pronostico chiuso. Adesso è diverso... «E’ tutto molto aperto. Un paio di cose depongono a favore di Sassari: il rendimento casalingo e la fatica di Pistoia a vincere in trasferta. Ma ho la sensazione che la Carmatic sia un “animale da play off”. Perciò, a mio avviso, i toscani potrebbero spuntarla» Casale-Udine. Sembra la serie più equilibrata e incerta di tutte... «Premesso che tutte le quattro serie sono equilibrate, in questa si affrontano due team che hanno il massimo della qualità possibile. Secondo me passa Casale ma solo perchè ha il vantaggio del fattore campo» 41 42 SABATO 8 MAGGIO 2010 SPORT Quando “Bezze” infiammava il Tempio Intervista esclusiva a Mike Bezdicek, il più grande giocatore che abbia mai vestito la maglia di Rubiera: “Senza il mio infortunio, avremmo potuto vincere lo scudetto”. Pallamano e... Bayern Monaco: “Mi spiace per i miei amici interisti, perderanno” NICOLO’ RINALDI HARSEWINKEL è una cittadina grande più o meno come Scandiano, situata nella regione tedesca del Nord Reno-Westfalia. E’ qui che oggi lavora, come allenatore della locale squadra di handball, uno tra i giocatori di maggiore carisma nella storia della pallamano rubierese. Stiamo parlando di Mike Bezdicek, soprannominato “Bezze”; è grazie a lui che il team nostrano potè cullare il sogno di aggiudicarsi lo scudetto 2000/2001, scalzando la corazzata Trieste. Non ce ne vogliano i vari Fabrizio Zafferi, Giovanni Oleari, “Musta” Nezirevic, Slaven Radic e tanti altri, tutti atleti di eccellente livello; tuttavia, Bezdicek è probabilmente il più forte pallamanista mai visto con la maglia rubierese. Il “Giornale di Reggio – Settimanale” ha avuto l’onore di incontrare il campione tedesco, che il 28 giugno prossimo compirà 42 anni. Mike Bezdicek, in che modo la Pallamano Rubiera si mise in contatto con te? E quali sono le ragioni che ti spinsero ad accettare tale proposta? «La società mi cercò attraverso Jovanic, un giocatore serbo di fama internazionale; allora, io mi recai a Rubiera, e mi bastò solo un’occhiata per approdare in biancorosso. Le ragioni che mi portarono a una scelta così rapida sono essenzialmente due. Da un lato, in quel momento ero senza contratto; inoltre, avevo il desiderio di mettermi alla prova con una nuova sfida, non necessariamente in Germania. L’Italia, e in particolare i vostri luoghi, mi sono piaciuti fin da subito; la mentalità che vi contraddistingue, non così “rigorosa” e rigida come quella tedesca, mi conquistò in modo immediato». Quali sono i tuoi ricordi riguardo all’accoglienza del pubblico di Rubiera e al sostegno che ricevetti? «L’accoglienza fu molto amichevole, fin sa subito mi trovai benissimo con il pubblico, ma anche con i compagni di squadra e col tecnico Zafferi. Il “Tempio” del PalaBursi era pieno di sostenitori, e si sentiva che la squadra era circondata da grande calore; ciò mi dava sensazioni spettacolari a ogni partita». La tua esperienza rubierese è stata fantastica ma troppo breve: che cosa accadde esattamente a Conversano? «A Conversano, dopo 40 minuti di gioco il risultato era di parità; avevamo vinto la prima gara a Rubiera, e in Puglia il clima era davvero rovente, condito da una grande avversione del pubblico di casa nei miei confronti. Nell’allenamento mattutino, io avevo riportato un piccolo acciacco all’anca; in partita, quando eravamo sul 18 pari, io iniziai a ricoprire il ruolo di centrale, ma subito dopo sentii dei dolori tremendi pur non avendo avuto nessun contrasto fisico. I tendini di Achille si erano spezzati. Dopo la mia uscita dal campo, è andata come sapete; abbiamo perso sia la partita a Conversano sia il terzo round al PalaBursi, al quale io non partecipai». Se non ci fosse stato quell’infortunio, pensi che Rubiera avrebbe potuto vincere lo scudetto? «Sicuramente avremmo avuto ottime possibilità di battere Trieste in finale; non so se ci saremmo riusciti, ma lo scudetto sarebbe stato alla nostra portata». In tanti ti considerano come il miglior giocatore mai visto a Rubiera… «Questo rappresenta un grande e autentico onore per me; probabilmente, è anche il motivo per cui nel 2004 mi venne chiesto di tornare, anche se poi la trattativa non si concretizzò». La società non ti chiese di rimanere già nel 2001/2002? «No, non in quell’occasione; del resto, dopo il mio recupero dall’infortunio trovai subito un nuovo ingaggio in Germania». A tuo parere, quali sono le differenze più rilevanti tra la pallamano italiana e quella tedesca o spagnola (visto che tu hai giocato anche ad Almeria)? E, soprattutto, cosa manca al nostro handball per raggiungere i livelli della Bundesliga o della Liga Asobal? «La differenza principale sta nel fatto che in Germania e in Spagna trovi moltissimi ottimi giocatori di nazionalità tedesca e spagnola; in Italia, invece, c’è qualche buona individualità, ma nel complesso il numero di atleti italiani non è così ampio. Sia da voi che da noi, il calcio è lo sport più seguito; tuttavia, in Germania, a differenza di quanto accade nello Stivale, la pallamano è una disciplina che gode di un’attenzione quasi pari a quella del calcio. Per cercare di colmare questo gap, il consiglio che do al movimento della pallamano in Italia è quello di motivare i giovani ad avvicinarsi a questo sport; del resto, si tratta della stessa cosa che fanno pure il basket e la pallavolo. Investire sui giovani è il miglior modo per aumentare il livello dei campionati a medio-lungo termine». Segui ancora i risultati di Rubiera? Se sì, conosci Samir “Musta” Nezirevic, il nuovo allenatore del Gammadue? «Quando riesco do sempre un occhio a come si stanno comportando le mie ex squadre. Non sapevo che “Musta” fosse diventato il tecnico del Gammadue; comunque sia, gli faccio i migliori auguri di buon lavoro e buona fortuna». La Pallamano Secchia Rubiera sta concentrando molti sforzi sulla crescita del settore giovanile; da quello che hai detto prima, immaginiamo che tu condivida questo tipo di scelta… «Certo che sì; i giovani hanno bisogno di prospettive certe e sicure per la loro crescita in ambito sportivo». Qual è stato il momento più esaltante della tua carriera? Quale invece quello di maggiori difficoltà? «L’episodio più bello è rappresentato dalla mia partecipazione con la Nazionale tedesca alle Olimpiadi; i Giochi olimpici costituiscono il massimo per ogni vero uomo di sport. Quanto alla maggiore difficoltà, l’infortunio di Conversano è stato il più pesante che abbia mai avuto; in seguito non sono più stato in grado di esprimermi sul campo come facevo prima». Sappiamo che oggi alleni in Germania l’Handball Harsewinkel: come sta andando il vostro campionato? «Nella fattispecie, mi occupo di allenare la prima squadra (senza giocare); giochiamo in un campionato regionale, e la stagione sta procedendo molto bene, tant’è vero che siamo imbattuti. Collaboro anche con la nostra seconda squadra, che ha soprattutto un intento promozionale, ossia di avvicinare alla pratica della pallamano il maggior numero possibile di persone. Poi, è importante mantenere il secondo team a un buon livello, visto che alcuni elementi possono tornare utili anche a livello di prima squadra. Come Rubiera, anche Harsewinkel sostiene in modo massiccio i giovani, pure in ambito femminile. Come società, stiamo crescendo in modo visibile; di recente, abbiamo ospitato un torneo con la Nazionale della Nuova Zelanda. Insomma, pallamanisticamente parlando, qui ad Harsewinkel ho trovato una nuova famiglia». Un tuo saluto al pubblico di Rubiera attraverso il “Giornale di Reggio – Settimanale”? «Ciao, Bella Italia; la mia esperienza lì è stata breve, ma molto intensa. Ah, se gli amici Marco e Federico fanno ancora il tifo per l’Inter… chiedo loro scusa, ma il 22 maggio vincerà il Bayern; stavolta noi tedeschi avremo la meglio, non siamo più nel 2006!». SABATO 8 MAGGIO 2010 CHERYL, PIÙ SEXY DEL MONDO LA CANTANTE - e giudice di X Factor Uk - Cheryl Cole (nella foto) è stata eletta dal magazine FHM la donna più sexy del mondo per il secondo anno consecutivo. Al secondo posto c’è la star di “Transformers” Megan Fox, segue la modella di intimo Marisa Miller. La più alta entrata è la regina della saga di “Twilight” Kristen Stewart, che irrompe al sesto posto. Da segnalare anche nella top ten la presenza delle vincitrici della classifica - giunta al 16esimo anno - Kelly Brook (settima) e la modella Keeley Hazell (quinta). 43 L’A-TEAM TORNA IN AZIONE I FAN di P.E. Baracus e del colonnello “Hannibal” Smith devono attendere ancora poco. L'11 giugno arriverà nei cinema italiani “A-Team”, il film ispirato alla serie di culto degli anni 80. Tra i protagonisti della pellicola ci sono Liam Neeson, Bradley Cooper, Quinton Jackson e la splendida Jessica Biel. La storia è stata ovviamente aggiornata ai giorni nostri, tanto che i componenti del commando, che nel telefilm erano reduci del Vietnam, qui diventano ex soldati che hanno combattuto in Iraq. La Barale si confessa: “La relazione con Degan mi ha fatto crescere, ha spostato in avanti i miei limiti” Sul set di “Inferno” Paola: “Grazie a Raz ho imparato cosa significa amare a 360 gradi” Lindsay Lohan un futuro da pornostar? Lindsay Lohan Paola Barale racconta la sua storia d’amore con l’attore Raz Degan: “Quest’uomo mi ha fatto crescere, ha spostato i miei limiti” “UN AMORE forte. Io amo molto Raz. Per la prima volta penso di avere capito cosa vuol dire amare una persona a 360 gradi, totalmente distante da me. Non vuol dire subire, ma capire”. Paola Barale racconta la sua storia d’amore con l’attore Raz Degan: “Quest’uomo mi ha fatto crescere, ha spostato i miei limiti, come ho fatto io con lui, prima di conoscerlo facevo le vacanze, ora viaggio. Mi ha portato in posti assurdi dove mi sono sentita perduta, in angoli remoti dell’India - spiega la conduttrice al settimanale “Gioia” - dove non avevano mai visto una bionda come me. Con lui il viaggio comincia quando si arriva con la macchina e si prosegue a piedi, non si sa dove”. Felice di essere tornata in tv con “La Pupa e il secchione”, anche se “l’ho trovata molto peggiorata”, Barale racconta la sua difficoltà ad entrare nel mondo del cinema: “Mi dicono tutti brava, ma poi scelgono le altre”. IL RAPPORTO CON RAZ La conduttrice non ha mai nascosto che tra lei e il compagno ci sono molte differenze, sia dal punto di vista caratteriale che per quanto attiene allo stile di vita. Forse anche per questo la coppia ha attraversato, negli anni, alcuni momenti di crisi, anche se poi la ragione e – soprattutto – l’amore hanno sempre condotto Paola e Raz a trovare un punto di contatto, indispensabile perché la loro storia continuasse. Così, nell’intervista la showgirl si “mette a nudo”, confessando che per lei il rapporto con Degan è stato ed è ancora un ‘toccasana’. “Quest’uomo mi ha fatto crescere, ha spostato in avanti i miei limiti – rivela - come ho fatto io con lui. Prima di conoscerlo facevo le vacanze, ora viaggio. Mi ha portato in posti assurdi dove mi sono sentita perduta, in angoli remoti dell’India - spiega la conduttrice - dove non avevano mai visto una bionda come me. Con lui il viaggio comincia quando si arriva con la macchina e si prosegue a piedi, non si sa dove”. Per quanto riguarda la vita professionale, Paola si dichiara molto felice di essere tornata in televisione (con ‘La pupa e il secchione’, appunto), anche se dice di aver trovato la tv “molto peggiorata”. Debora in 4 scatti... PER rilanciare la carriera come attrice, Lindsay Lohan ha pensato bene di proporsi per il ruolo della pornostar Linda Lovelace (lanciata dal film “Gola Profonda” nel 1972) nella pellicola “Inferno”. Secondo il sito Gossip Cop, il regista sarà Matthew Wilder mentre Chris Hanley è il produttore (al suo attivo “Il giardino delle vergini suicide” e “American Psycho”). In verità nei giorni scorsi si era fatto sempre il nome della Lohan per un altro film, sempre dedicato alla pornostar americana, dal titolo “Lovelace”. Ma i registi Rob Epstein e Jeffrey Friedman al New York Post hanno smentito la presenza della star di Hollywood nel cast. Certa invece, secondo fonti vicini a Lindsay, la presenza in “Inferno”. Il progetto sarà svelato nei dettagli al prossimo Festival di Cannes (dal 12 al 23 maggio) e sino ad allora la Lohan dovrà tenere la bocca cucita. Linda Lovelace (il vero nome era Linda Susan Boreman) è stata una della più famose attrici pornografiche americane. 44 SABATO 8 MAGGIO 2010 Ipse dixit... Ricette&golosità Orata al microonde “Vita brevis, ars longa” “Vita brevis, ars longa, occasio praeceps, experimentum periculosum, iudicium difficile” è una locuzione in lingua latina il cui significato letterale è “la vita è breve, l’arte è lunga, l’occasione fuggevole, l’esperimento pericoloso, il giudizio difficile”. La frase non appartiene alla letteratura latina, ma è una traduzione successiva di un aforisma di Ippocrate di Coo. rimedi della nonna I Quando riponete nell’armadio... Quando riponete nell’armadio la biancheria di spugna, intervallatela con sacchetti di cotone pieni di scaglie di sapone di Marsiglia bianco. In questa maniera prenderà un buon profumo di pulito. *** Se avete in casa della polenta... Se avete in casa della polenta avanzata, affettatela per ricavare dei sandwich da farcire con una fettina di salame casareccio e una sottiletta. Passate i panini nella farina, nell’uovo sbattuto e nel pangrattato e friggeteli in abbondante olio d’oliva caldo. *** “Carpe diem” Carpe diem (lett. “Cogli il giorno”, normalmente tradotta in “Cogli l’attimo”, anche se la traduzione più appropriata sarebbe “Vivi il presente” (non pensando al futuro) è una locuzione tratta dalle Odi del poeta latino Orazio. Spesso male interpretata e identificata con un gretto opportunismo o con il più gaudente edonismo, la «filosofia» oraziana del carpe diem [...] *** Se dovete pulire una bottiglia... Se dovete pulire una bottiglia infilatevi dentro una patata cruda, sbucciata e tagliata a piccolissimi pezzetti, più un cucchiaio di sale grosso e due di acqua. Quindi agitate energicamente e sciacquate più volte. *** *** Cogito ergo sum – “Penso dunque sono” La locuzione cogito ergo sum (lett. “Penso dunque sono”) è l’espressione con cui Cartesio (Principia philosophiae 1, 7 e 10) esprime la certezza indubitabile che l’uomo ha di sé stesso in quanto soggetto pensante. *** “Persona non grata” Persona non grata (frase latina che in lingua italiana va tradotta come persona non gradita, plurale personae non gratae) è una locuzione riservata generalmente ai diplomatici. Viene talvolta utilizzata in senso più ampio della sua stretta definizione legale, ma il suo impiego in ambiti non diplomatici è da considerare improprio. INGREDIENTI PER 2 PERSONE: • 2 orate fresche • 3 spicchi d’aglio • 5-6 rametti dirosmarino • sale • pepe • olio d’oliva • succo di limone PREPARAZIONE: Lavare e pulire il pesce con attenzione, meglio se ve lo fate pulire dal pescivendolo, squamarlo e lavarlo bene sotto l’acqua corrente, asciugare bene con un panno pulito. Riempire l’interno dell’orata con uno spicchio di aglio, un rametto di rosmarino, sale, pepe e passare un filo d’olio di oliva per non far seccare il pesce. Adagiate l’orata in una pirofila per microonde, ripetete con l’altra orata. A questo punto disponete intorno alle orate un paio di rametti di rosmarino e uno spicchio di aglio tagliato a metà. Salate, impepate e bagnate il tutto con olio di oliva. Cuocere il pesce nel microonde alla funzione combinata microonde/grill alla massima potenza per circa 10 minuti per lato (dipende dalle dimensioni del pesce). Mettete il pesce in un piatto da portata, deliscatelo e servitelo caldo con una spruzzata di limone. Buon appetito! (Ringraziamo Anna Bertolini per averci inviato la ricetta della settimana) *** e l a n r o i g l a o l l i D Quo vadis? Secondo il libro apocrifo degli Atti di Pietro, durante la persecuzione dei cristiani ordinata dall’imperatore Nerone, san Pietro sta fuggendo da Roma per evitare il martirio, quando sulla via Appia gli appare Gesù che cammina nella direzione opposta, verso la città. Quo vadis, Domine? (Signore, dove vai?) chiede l’Apostolo [...] ellette e curiosità rz ba e tu le , te et ric e Invia le tu via e-mail all’indirizzo: direggio.com settimanale@giornale bblicate Le migliori saranno pu *** Aurea mediocritas Aurea mediocritas, ovvero “una ottimale condizione intermedia”, e non, come qualcuno potrebbe tradurre letteralmente, “un’aurea mediocrità”, è una locuzione latina tratta dal poeta latino Orazio, per il quale il termine “mediocritas” non aveva il valore dispregiativo che ha in italiano la parola “mediocrità”, ma significa piuttosto “stare in una posizione intermedia” tra l’ottimo e [...] Ci trovi anche su Facebook Nell’oggetto della mail indica: “PASSATEMPO”. Pubblicheremo il tuo annuncio nella pagina del sabato I fagioli secchi vanno lasciati... I fagioli secchi vanno lasciati a bagno una notte in acqua fredda prima di cuocerli. *** Per avere delle scarpe da tennis... Per avere delle scarpe da tennis pulite, strofinate, con pazienza e perseveranza, i punti macchiati o sporchi con una paglietta insaponata umida. *** Una caffettiera a lungo inattiva... Una caffettiera a lungo inattiva non dà subito un buon caffè, specialmente se è rimasta chiusa. Per togliere quell’odore poco piacevole, riempite la caldaia di latte e portate a ebollizione. Lasciatela raffreddare e, solo quando sarà completamente fredda, sciacquatela bene. *** Il purè resterà... Il purè resterà liscio se schiacciate le patate ben calde e lo preparate subito. Eventualmente potete riscaldarlo al momento di servirlo. *** Se il miele si raggruma in... Se il miele si raggruma in fondo al vasetto, basta collocarlo in una padella piena di acqua calda per farlo sciogliere. *** Per sbiancare le mani macchiate... Per sbiancare le mani macchiate da frutta e ortaggi, strofinatele con polpa di pomodoro e lavatele con sapone. O ROSCOPO A R I E T E PRENDETEVI una meritata pausa dalle questioni di tutti i giorni. Qualche soggetto ariete potrebbe avere dato fin troppo di se stesso. Non consumate tutta la vostra energia. E allora oggi tirate una boccata di ossigeno. Umanizzatevi! B I L A N C I A MOLTO probabilmente ci saranno dei veri e propri successi e conferme dall'ambiente che riescono a mettervi a vostro agio. Sono successi del tutto meritati perché avete fatto un buon lavoro. Ebbene, complimentatevi con voi stessi! T O R O OGGI pensate al vostro caro amore e fategli un regalo come si deve. I doni preziosi sono sempre ben accetti. Giove positivo vi dona fortuna materiale ma sapete bene che essa non è tutto nella vita. Donate la vostra maggiore presenza, dunque. S C O R P I O N E LA GIORNATA vi dà garanzie di riuscita. La Luna dall’amico Sagittario promette una giornata positiva in campo finanziario. Possibili incontri intriganti per chi è single ma anche per coloro che cercano solo la serenità. Anche l’amicizia dà molti spunti positivi. G E M E L L I DOVRETE darvi da fare. Probabilmente ci saranno buone novità dal campo professionale. Quindi, non state con le mani in mano e agite! La Luna in Sagittario apporta ostacoli ma vi incita all'azione. Andate anche in posti dove c’è gente. Mettetevi all’opera. S A G I T T A R I O GIORNO fortunato e divertente! Allegri e ricchi di dialettica, potrete rialzare le vostre quotazioni sulla scena sociale e preparare il terreno per nuovi progetti. Nel rapporto di coppia nulla sarà scontato: essere sorprendenti sarà la vostra parola d’ordine, e ci riuscirete. C A N C R O GIORNATA da trascorrere insieme alle persone a cui volete bene. Dovrete dare il vostro sostegno morale a qualcuno in difficoltà. Un vero e proprio gesto di generosità che potrebbe sorprendere anche l’altro. Gli altri intorno a voi vedono solo la scorza dura. C A P R I C O R N O OGGI vi sentirete proprio del tutto tranquilli. E’ un buon momento questo per essere propositivi nell’ambiente. Ci sono le Stelle amiche che vi danno l’ok per alcune questioni importanti. Allora andate avanti bene e con fiducia. Siete felici! L E O N E LA LUNA in Sagittario arriva in soccorso proprio come se fosse il vostro prezioso portafortuna. Siete baciate dalla sorte nonostante le ultime divergenze del periodo. Venere in Gemelli vi sprona alla leggerezza. Ebbene, utilizzate un po’ di più di diplomazia. A C Q U A R I O AVETE la forza per non farvi travolgere dai pianeti avversi che vi vogliono tenere in tensione. Organizzate al meglio i progetti e le idee e vedrete che le situazioni andranno a vostro favore. Per quanto concerne l’amore, sì alla trasgressione ma non esagerate. V E R G I N E DOVRETE badare alle questioni contingenti. Probabilmente a un qualche cavillo burocratico in più. Quindi, trascorrete il vostro tempo libero con un esperto per capire qual è il percorso più saggio da intraprendere. Confusione, chiedete consigli. P E S C I IN QUESTA giornata non sarete molto in forma e abbastanza obiettivi per prendere una decisione delicata in campo professionale: rimandatela di qualche giorno. Gli astri vi suggeriscono, inoltre, di evitare le persone che non condividono le vostre idee. AGENDA TV LOCALI 07:00 08:25 08:30 09:45 11:30 13:10 13:15 14:40 14:45 15:00 16:00 16:30 19:00 19:20 19:30 20:00 20:15 20:45 21:00 22:00 22:40 23:40 00:30 01:00 TG REGGIO NOTIZIARIO NAZIONALE BUONGIORNO REGGIO -R-2° PARTE DI GIOVEDI E VENERDI 91° MINUTO FELICE DI GIORNO NOTIZIARIO NAZIONALE FELICE DI GIORNO NOTIZIARIO NAZIONALE TUTTO MOTORI TUTTO MOTO CIAK SI GIRA IL SALOTTO DI GIANNI METEOREGGIO E FELICE DI SERA NOTIZIATIO NAZIONALE TG REGGIO TG SPORT SPECIALE PRIMO MAGGIO CARTONI ANIMATI I QUADERNI DI BOOREA TG REGGIO AGRI 7 DARE E AVERE NOTIZIARIO NAZIONALE TG REGGIO SABATO 8 MAGGIO 2010 LA FOTO DELLA SETTIMANA Inviaci una tua immagine significativa scattata in città, in provincia o in vacanza all’indirizzo: [email protected] I4 CUCCIOLI IN CERCA DI CASAI 45 NUMERI UTILI EMERGENZE REGGIO SOCCORSO: . . . . . . . . . . . . . . . .118 PRONTO INTERVENTO: . . . . . . . . . . . . . . .113 CARABINIERI: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .112 VIGILI DEL FUOCO: . . . . . . . . . . . . . . . . . .115 SOCCORSO ACI: . . . . . . . . . . . . . . . . . . .116 POLIZIA STRADALE: . . . . . . . . . .0522.407911 PREFETTURA E QUESTURA: . . . .0522.458711 POLIZIA MUNICIPALE: . . . . . . . . . .0522.4000 CORPO GUARDIE GIURATE: . . .0522.927115 VIOLENZE ALLA PERSONA TELEFONO AZZURRO minori: . . . . . . .19696 TELEFONO AZZURRO adulti: . . .199.15.15.15 MALTRATTAMENTO MINORI . . . . . . . . . . . .114 ANTIVIOLENZA DONNE . . . . . . . . . . . . .1522 ANTIBULLISMO . . . . . . . . . . . . . .800.669696 SERVIZI SANITARI Arcispedale Santa Maria Nuova: . . . . . . . . .0522.296111 Privatassistenza Anziani e Malati: . . . . . . . . .0522.406020 Ufficio informazioni Urp: . . . . . . . . . . . . . . . .0522.296677 Tribunale del Malato presso S. Maria Nuova: 0522.296375 Azienda Usl distretto di Reggio: . . . . . . . . . . .0522.335111 Ufficio informazioni Urp Usl Reggio: . . . . . . .0522.335168 Alcolisti Anonimi Reggio Emilia e Prov. . . . . . .346.3037000 Disturbi comportamento alimentare (O.A.) . . .334.2458673 Per qualsiasi informazione inerente ai SERVIZI SANITARI DELLA PROVINCIA rivolgersi all’Arcispedale Santa Maria Nuova GUARDIA MEDICA 6.30 E' TG REGGIO EM 6.50 NOTIZIARIO CISL 7.00 SPORT : SKI MAGAZINE E VENTI E NODI 8.00 AFFARI CENTRO NORD, ECONOMIA NUMERO VERDE UNICO PER REGGIO EMILIA E PROVINCIA IPER INFO RIVOLGERSI A IL GIORNALE DI REGGIOI Distretto di Reggio ..................................................848-800261 I L M E T E O I N I TA L I A Distretto di Castelnovo Monti ..................................................848-800261 REPLICA 12.20 LISCIO COME L'OLIO 13.20 E' TG REGGIO POM 13.40 BOULEVARD NOSTALGIA 14.00 E' TG REGGIO POM 14.30 Distretto di Correggio e Fabbrico .................................................848 800 261 Distretto di Guastalla ..................................................848-800261 IL MONDO DELL'AUTO RE: RASS NUOVO Distretto di Montecchio ..................................................848-800261 ED USATO 15.15 DIRETTA CALCIO : SERIE B, LA 39° Distretto di Scandiano ..................................................848-800261 GIORNATA DI CAMPIONATO : COLLEGAMENTI CAMPI E STUDI DI E' TV 19.00 19.18 METEO REGIONALE 19.20 E' TG SERA REGGIO 1° EDIZ 19.45 RUBRICA 20.00 SPORTODAY REGGIO EMILIA 20.18 METEO REGIONALE 20.20 E' TG SERA REGGIO 2° EDIZ 20.45 RUBRICA 21.00 ORARI SPORTODAY REGGIO EMILIA dalle 20.00 alle 8.00 GIORNI FERIALI dalle 10.00 del sabato (o del prefestivo) alle 8.00 del lunedì (o del primo giorno feriale) GUASTI ENIA:.............................................0522.285555 PRONTO ENEL:................................800.900.800 ENEL REGGIO: ................................800.900.800 ENEL CASTELNOVO NE’ MONTI: .....800.900.800 FICTION " LEONARDO DA VINCI" , TRASPORTI EPISODIO 1, PARTE A/B 22.30 22.55 E' TG SERA REGGIO 2° EDIZ Radiotaxi Reggio: . . . . . . . . . .0522.452545 Taxi stazione Fs e nott.: . . . . . .0522.452245 Tel. dir. ai posteggi: . . . . . . . .0522.453345 Ospedale: . . . . . . . . . . . . . . .0522.286646 100% CALCIO : HIGHLIGHTS SERIE B, LEGA CALCIO 39° GIORNATA 0.30 E' TG REGGIO NOTTE INFORMAZIONI UTILI CAP - LE QUATTRO ZONE POSTALI DELLA CITTA’ Da settembre 2009 il CAP di Reggio Emilia (42100) viene sostituito da quattro nuovi codici, ognuno corrispondente a una zona postale: 42121, 42122, 42123, 42124. Questo cambiamento è dovuto alla continua espansione della città e permette una migliore distribuzione della posta. I quattro nuovi CAP sono rappresentati nella cartina. CANI • PER ADOTTARLI: CANILE COMUNALE Via Felesino n. 4 - (Cella di Reggio Emilia) - tel. 0522 943704 ENPA Via Beveria, 30 - 42100 Bagnolo in Piano - tel. 0522 942322 LEGA DEL CANE "RIFUGIO ROCKY" Via Del Casinazzo n. 3 - (S.Bartolomeo RE) - tel. 0522 576045 • PER SEGNALARE E DENUNCIARE MALTRATTAMENTO E/O ABBANDONO Chi si trovi ad assistere a casi presunti di maltrattamento verso cani o gatti, oppure abbandoni, uccisioni, mancata assistenza igienico-sanitaria (catene troppo corte, insufficiente approvvigionamento idrico o alimentare, ricoveri inadeguati), percosse, sistemi di addestramento crudeli o lesivi per la dignità dell’animale, può segnalarli per iscritto al Comune o al Servizio Veterinario dell’Azienda USL di competenza territoriale; nel caso invece si voglia fare una denuncia vera e propria, va depositata a mano presso la cancelleria della Procura della Repubblica o presso un qualsiasi ufficio di Polizia Giudiziaria (Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Polizia Provinciale). La legge prevede pesanti ammende per chi maltratta cani e gatti. • RITROVAMENTO O CATTURA DI CANI VAGANTI Occorre avvisare il Canile Municipale, oppure il Comune competente per territorio. A Reggio Emilia è attivo un servizio di recupero cani vaganti o incidentati funzionante 24 ore al giorno, ci si può rivolgere direttamente al canile comunale nelle ore di apertura dellla struttura, oppure alla polizia municipale (tel. 0522/4000): saranno attivati immediatamente gli agenti cinofili o imprese ed associazioni convenzionate con il Comune. GATTI • PER ADOTTARLI: IL GATTILE (oasi felina) è una moderna struttura situata in via Felesino n.4 (Cella di Reggio Emilia) che ospita oltre 300 gatti, i cui proprietari non sono più in grado di gestire, e che a causa delle loro abitudini domestiche, se liberati sul territorio, non sarebbero in grado di sopravvivere; inoltre, svolge una funzione collaterale indispensabile al servizio di tutte le colonie feline sparse sul territorio comunale, nei casi in cui la stanzialità dei soggetti insistenti in tali habitat non garantisca più condizioni di ricettività, oppure quando vi siano esigenze di carattere sanitario o di qualsiasi altra natura. Orari: martedì e giovedì dalle 15.00 alle 17.00 - domenica dalle 10.00 alle 13.00 UCCELLI PER INFORMAZIONI: [email protected] • RITROVAMENTO UCCELLI FERITI LIPU REGGIO EMILIA Viale Olimpia, 1/B 42100 - Tel. 338/2206406 - 0522/943704 oppure 338/6039680 46 SABATO 8 MAGGIO 2010 AUGURI TV CAPODISTRIA I L 6 MAGGIO 1971 (giovedì, per la cronaca) è tra quelle date che hanno letteralmente rivoluzionato la concezione stessa di tv in Italia. Tutto questo per merito di una sagace azione messa in atto… dalla vicina Jugoslavia. Quel giorno, infatti, partono le trasmissioni regolari di Tv Koper-Capodistria, emittente destinata ben presto a collocarsi in cima alle preferenze degli spettatori della Penisola. Dal 1975 all’85, il canale istriano arriva ad avere una media di sei milioni di spettatori al giorno, sopravanzando al Nord Italia dei colossi come Rai Due o Italia 1; questo grazie anche alle numerose emittenti locali che ne ritrasmettono il segnale (tra le emiliane collegate figurano Sestarete, Rete 8 Romilia, Tele Mondo Ferrarese, Rete 7). L’emittente, nata per dare voce agli italiani in Istria, trasmette infatti nella nostra lingua per quasi tutto il tempo; ne nasce una validissima alternativa a quello che, all’epoca, era il monopolio del cavallone rampante di viale Mazzini. A dire il vero, nell’Italia del Nord un’alternativa c’era già, e si chiamava Televisione della Svizzera Italiana; quest’ultima trasmetteva da Lugano fin da un decennio prima, e può essere considerata come una sorta di “madre” per Tv Capodistria. Non tutti sanno che, prima di iniziare le trasmissioni regolari, molti tra i futuri operatori del canale slavo si recarono a Lugano per effettuare alcuni corsi presso la Tv Svizzera, tesi a capire cosa volesse dire fare televisione. Non a caso, nei primi palinsesti istriani troviamo molti programmi acquistati dal Ticino, quali ad esempio il mitico “Musicalmente”. *** A QUALI sono i motivi che portano gli italici telespettatori a una siffatta esterofilia? Innanzitutto, Tv Koper-Capodistria trasmette fin dagli inizi a colori; di conseguenza, chi è già equipaggiato di un televisore appropriato può godere, grazie al canale jugoslavo, di tutte le potenzialità date dal nuovo gioiello appena portato a casa (alla Rai, la tv cromatica arriverà solo nel 1976). Poi, non va dimenticata la grande attenzione che Capodistria riserva ai film, non di rado contraddistinti da una comicità audace per i tempi: dalla Slovenia ne viene mandato in onda uno ogni sera, in un’epoca dove la Rai ne trasmette uno a settimana. Sullo schermo jugoslavo era poi possibile poi attingere a pregevoli documentari sulla realtà dell’Europa dell’Est e a raffinati programmi musicali, quasi sempre curati da Luciano Minghetti, già membro del “clan” Celentano; per l’emittente d’oltre confine passano tutti i più grandi nomi della musica italiana, da Albano a Iva Zanicchi, da Orietta Berti a Goran Kuzminac. Ai programmi di intrattenimento lavora anche, per un periodo, il reggiano Daniele Piombi; tra i volti femminili più noti va invece menzionato quello di Bruna Alessio, che Mike Bongiorno definì come “il fiore all’occhiello di Tv Capodistria”. Insomma un mix vincente, nel quale l’informazione non è certo comprimaria. All’inizio, per una certa forma di pudicizia professionale, il tg viene chiamato “Notiziario”, per poi evolvere in “Telegiornale”; solo dai primi anni ’80 inizierà a comparire l’attuale denominazione di “Tuttoggi”. E la pubblicità? Anche in Istria hanno il loro Carosello, che si chiama “Zig zag”; memorabile la sigla con i coniglietti, andata in onda fino ad anni ’80 inoltrati. M Il caporedattore di rete, Apollonio, annuncia grandi novità “Stiamo per entrare nella nuova piattaforma Tv Sat” Veduta dei ripetitori e degli impianti di trasmissione situati sul monte Nanos. Da qui parte lo storico canale 27 di Tele Capodistria *** METÀ anni ’80, la Rai fornisce a Capodistria qualche programma di magazzino, qualificando ancora di più il palinsesto. Ma nel 1988 assistiamo a un cambio radicale: Tv Koper-Capodistria entra in orbita Fininvest, che la rende la prima emittente europea dedicata solo allo sport. In questo periodo della tv slava, ora visibile sul 100% del territorio nazionale, troviamo molti nomi noti in campo Finivest/Mediaset, come Sandro Piccinini e Cesare Cadeo. L’accordo con Cologno Monzese viene sciolto nel 1991, a causa di alcune modifiche alle leggi italiane sui diritti tv; sui trasmettitori che furono di Tv Koper-Capodistria, la Fininvest inizia a trasmettere il nuovo canale sportivo Tele +2, embrione della tv a pagamento. A quel punto, la gloriosa antenna slava diventa visibile in Italia solo in una ristretta fascia a ridosso del confine; comunque sia, KoperCapodistria non ha mai interrotto le trasmissioni, che tuttora continuano (a differenza di quanto scrive, erroneamente, il critico Aldo Grasso sulla sua Enciclopedia della tv). *** L CANALE sloveno (da adesso lo si può definire così, dopo la dissoluzione della Jugoslavia) attraversa anni di oblio tra gli spettatori italiani, che per anni lo credono scomparso; ciononostante, Tv KoperCapodistria, che intanto torna a una programmazione generalista, A I mantiene quella cifra stilistica e innovativa che l’ha sempre caratterizzata. Con un colpo di scena degno della migliore Raffaella Carrà, la rete torna visibile sugli schermi italiani dal 1° settembre 2006, grazie al satellite Hot Bird a 13° est che ancora oggi ne diffonde i programmi (sulla frequenza 12520 verticale). Il sito internet su cui raccogliere tutte le informazioni sull’emittente, che fa parte della Radiotelevisione slovena, è www.rtvslo.si/capodistria. Per chiudere nel migliore dei modi questa “festa di compleanno” preparata per Tvkc, citiamo uno dei suoi cronisti sportivi più noti, Sergio Tavcar, noto per le sue espressioni colorite e a effetto: «Se non ci conoscete più perché avete perso il contatto con noi tanti anni fa… beh, sappiate che questa è Tv Capodistria, e sappiate che noi non siamo abituati a fare vero ciò che non lo è o a fare falso ciò che è vero!». Mille di questi giorni, allora! CON Robert Apollonio, l’attuale caporedattore responsabile di Tv Capodistria, abbiamo ripercorso alcuni tratti della storia dell’emittente; inoltre, il dirigente del canale istriano ci ha anche fornito qualche interessante anticipazione sull’immediato futuro. Robert Apollonio, qual è stato, a Suo parere, il momento di maggiore splendore nella storia di Tv Capodistria? Quale, invece, il periodo più duro? «E’ bello ricordare lo scalpore che Tv Capodistria ha creato quale prima emittente a colori visibile in Italia; memorabile anche la collaborazione con l'allora Fininvest, alla fine degli anni ‘80. Tutta- Il caporedattore Robert Apollonio via, la nostra storia è significativa anche per cose stata per Tv Capodistria una meno note al grande pubblico; conquista importantissima. Un ad esempio, all’epoca della ringraziamento va espresso all' Jugoslavia comunista siamo Unione Italiana, l' organizzastati la prima televisione a zione comune degli Italiani di dedicare una rubrica alla reli- Slovenia e Croazia, e al Govergione cattolica, e siamo stati il no Italiano; questi sono infatti i primo canale in italiano a pro- due enti che sostengono i costi durre programmi per i sordo- dati dalla presenza su Hot muti. A fine anni ‘90, in colla- Bird. Riceviamo mail da teleborazione con la Rai del Friuli spettatori di ogni parte d’Italia, Venezia Giulia, Tv Capodistria che ci esprimono i loro apprezha inoltre avviato il progetto zamenti. Come ulteriore buona della Televisione transfronta- notizia, posso anticipare che è liera, il primo del genere in già pronto un contratto per la Europa; quest’operazione ha diffusione di Tv Capodistria abbattuto i confini prima che anche su Tv Sat, la nuova piatessi cadessero definitivamente. taforma satellitare italiana; Il periodo più doloroso risale auspichiamo che esso venga invece al 1993, quando si deci- firmato a breve. La nostra prese unilateralmente di ridurre in senza in questo nuovo pacchetmodo drastico i programmi in to, voluto da Rai e Mediaset, ci italiano. Il peggio venne evita- permetterà di entrare ancora di to grazie a una ferma protesta e più nelle case di milioni di itaa uno sciopero della redazione liani». italiana». Quali sono le vostre idee per Molti si ricordano la versio- il futuro? ne sportiva di Tv Capodi«Nella prossima stagione stria, in auge dal 1988 al ’91: punteremo ancora su informatuttavia, non pensa che in zione, approfondimento, cultuquegli anni la natura origi- ra, documentari, intrattenimennaria della rete sia stata un to intelligente e sport, arricpo’ snaturata? chendo l'offerta e la varietà del «Indubbiamente è stato un palinsesto. Per il quarantennale periodo di grande popolarità, a contiamo di realizzare una scapito però della natura e del serie di trasmissioni dedicate ruolo di Tv Capodistria, che ai giovani talenti musicali di venne sicuramente frenata Slovenia, Italia e Croazia; pure nello sviluppo delle sue tra- questo sarà un modo di avvicismissioni autoprodotte. Dopo nare genti e culture diverse, la scissione del contratto con la facendo uso di un linguaggio Fininvest, il contraccolpo è universale come la musica». stato doloroso; lì è stato neces- Per chiudere, un suo saluto sario ricostruire dal nulla una ai lettori del “Giornale di nuova programmazione, con Reggio – Settimanale”. risorse davvero scarse. Un' «Porgo un cordiale e caloroimpresa che comunque ha fatto so saluto a tutti i lettori del rinascere una Tv Capodistria “Giornale di Reggio-Settimapiù consapevole del proprio nale”, a nome di Tv Capodiruolo e delle proprie funzioni. stria e di tutti i suoi dipendenti. Lo sport, comunque, è anche L'invito è quello di seguirci, oggi un nostro cavallo di batta- inviando suggerimenti ma glia». anche critiche; queste ultime Oggi, quale riscontro di pub- fanno sempre bene, e ci aiutablico state avendo in Italia? no a meglio interpretare i «La diffusione via satellite è vostri gusti». 48 IL CTR INFORMA SABATO 8 MAGGIO 2010 Informazioni di carattere medico-scientifico a cura del Centro Terapia Riabilitativa srl Il dottor Loreto, specialista del Ctr: “Gli uomini si trascurano più delle donne: così si impedisce una diagnosi precoce” La prevenzione nelle patologie urologiche Qualità della vita: “Come affrontare problemi di prostata o d’erezione” LE PATOLOGIE urologiche hanno un grande impatto sul paziente e spesso possono incidere in modo significativo sulla qualità della vita. I problemi alla prostata o quelli d’erezione sono molto importanti per la salute dell’uomo, che però non sempre affronta queste questioni con l’atteggiamento giusto e preferisce talvolta rimandare l’incontro con l’urologo. Questo “cattivo rapporto” dei maschi con lo specialista può essere un ostacolo, dal momento che la prevenzione è il principio fondamentale per ridurre il pericolo, come spiega il dottor Andrea Loreto, responsabile dell’Unità operativa di Urologia di Villa Verde, che riceve negli ambulatori del Centro di Terapia Riabilitativa di Reggio. «Gli studi statistici indicano che gli uomini sono molto più restii delle donne ad adottare regolarmente misure per la prevenzione e la diagnosi precoce. - spiega lo specialista - Ad esempio, secondo uno studio, solo il 22% dei maschi italiani tra i 50 e i 70 anni d’età conosce il significato del test del Psa, il principale strumento diagnostico nella lotta al tumore della prostata oltre ovviamente all’esplorazione rettale». L'IMPOTENZA In questi anni qualcosa è invece cambiato soprattutto per quanto riguarda le disfunzioni erettili. La consapevolezza che oggi il problema dell’impotenza può essere affrontato con successo ha favorito un nuovo approccio. «La tutela della qualità della MTERAPIEM Nuovi farmaci e interventi chirurgici L'UROLOGIA è la branca della medicina che si occupa delle patologie dell'apparato urinario nell'uomo e nella donna e delle patologie dell'apparato riproduttore nel maschio. Patologie che possono incidere pesantemente sulla salute e sulla qualità della vita delle persone. Il problema che l’urologo è chiamato più spesso ad affrontare con le donne è quello dell’incontinenza urinaria (che riguarda comunque anche gli uomini). La terapia dell’incontinenza oltre che della già collaudata terapia comportamentale e riabilitatoria (di cui si parla nell’articolo a lato) si giova anche delle recenti innovazioni mediche con l’utilizzo di farmaci “nuovi” per l’urologia. «Non sono però da dimenticare - spiega l’urologo Andrea Loreto - che sono sempre valide le tecniche chirurgiche di sospensione e ricostruzione del pavimento pelvico con varie modalità di esecuzione». Il dottor Andrea Loreto, urologo del Ctr vita è sempre più importante in medicina. - dice il dottor Loreto - Pertanto la la questione delle disfunzioni erettili sta diventando un cardine centrale della terapia delle patologie urologiche». Fino a non pochi anni fa un paziente sessantenne era considerato anziano, «mentre al contrario, ora si considera e viene considerato giovane e desideroso di una qualità di vita elevata». Le disfunzioni erettili possono essere d’origine chirurgica, come nei casi di pazienti sottoposti ad intervento chirurgico del bacino per neoplasia o per altre cause. «In altri casi le cause sono mediche. Un cospicuo numero di pazienti sempre più giovani sono sottoposti a terapie mediche complesse, per patologie associate (come diabete, prostatite o ipertensione) e possono essere soggetti a questo tipo di problematica. Le attuali terapie permettono o con l’assunzione di farmaci orali i cui nomi sono ben conosciuti al pubblico o con la terapia infusiva intracavernosa (Fic), di risolvere un quadro clinico altamente debilitanti per il paziente. Come è semplice intuire, tali farmaci devono essere dosati ed attentamente somministrati dallo specialista al fine di ottenere il migliore risultato con il minor rischio per il paziente. Dunque non bisogna comprare farmaci di dubbia provenienza, magari su internet, e poi assumerli da soli». ESAMI E VISITE L’urologo si occupa di patologie oncologiche come il tumore della prostata, il tumore del rene, dei testicoli e della vescica e di patologie come la calcolosi urinaria, l’ipertrofia prostatica nell’uomo e l’incontinenza urinaria nella donna. Il dottor Loreto, nel corso degli anni ha messo a punto un progetto di prevenzione delle patologie urologiche, basato su un pacchetto di visite ed esami, che viene applicato a seconda dei casi e delle esigenze del paziente. Si tratta di un percorso che inizia con un colloquio, finalizzato a portare alla luce le problematiche mediche, e prosegue con questionari ed esami specifici per valutare appieno il paziente. In Italia, il tumore della prostata è il secondo tumore che colpisce l'uomo, con un incidenza del 4%. Poiché l'età media della popolazione maschile italiana è sempre più elevata, non può che peggiorare l'incidenza di questo tumore, rispetto al quale l'età è uno dei principali fattori di rischio conosciuti: oggi in Italia ci sono oltre nove milioni di uomini al di sopra dei 50 anni, potenzialmente a rischio. Un altro problema molto diffuso è l’ipertrofia prostatica, i cui sintomi sono è la diminuzione del calibro e del getto urinario, spesso associato anche a difficoltà nell'iniziare la minzione. Altri sintomi potrebbero essere: bisogno di urinare più spesso del normale, di notte e perdita involontaria di qualche goccia di pipì. «Tante volte i pazienti vengono da noi perché sono le mogli che si accorgono di questi stintomi - conclude il dottor Loreto Le donne sono le migliore alleate dell’urologo». Un problema che può riguardare persone d’ogni età “Parlarne subito al medico e intervenire” Combattere l’incontinenza con la riabilitazione LA CHIAMANO “malattia silenziosa” perché le donne che ne soffrono molto spesso se ne vergognano, al punto di non parlarne con il proprio medico. L’incontinenza è una patologia molto diffusa, che coinvolge secondo una stima almeno due milioni di donne italiane. Riguarda anche gli uomini, soprattutto a seguito di interventi chirurgici. «E’ un problema che può insorgere a qualsiasi età, indipendentemente dallo stile di vita - dice la terapista Glenda Baraldini del Ctr - Non bisogna vergognarsene e soprattutto bisogna rivolgersi al proprio medico: esiste una terapia e prima si interviene meglio è». Le cause dell’incontinenza possono essere molteplici. Alcune volte la gravidanza, il parto impegnativo o interventi chirurgici possono provocare lesioni alla muscolatura o il mancato recupero. Il trattamento di riabilitazione del pavimento pelvico del Ctr, eseguito da personale specializzato, prevede 16 sedute, con una frequenza di due volte alla settimana. «I terapisti operano in base alle prescrizioni del ginecologo o dell’urologo - prosegue Glenda Baraldini - Esistono infatti diver- La terapista Glenda Baraldini con un’apparecchiatura di biofeedback se forme di incontinenza e anche i trattamenti riabilitativi devono essere differenziati. Si tratta di un lavoro delicato, che consiste nella sensibilizzazione e presa di coscienza della muscolatura del pavimento pelvico. Rieducarsi vuol dire imparare a capire quali muscoli sono coinvolti e come funzionano: un meccanismo naturale che per qualche motivo nel paziente si è interrotto e necessita dunque di essere ripristinato». Le sedute al Ctr durano un’ora. «La prima mezz’ora è dedicata all’elettrostimolazione, che viene eseguita con una apparecchiatura. Successivamente il terapista procede con una terapia manuale che comprende due fasi da 15 minuti ciascuna. Nel primo quarto d’ora si eseguono esercizi di presa di coscienza e rinforzo della muscolatura pelvica, attraverso il lavoro del terapista che controlla o stimola manualmente le regioni interessate». Negli ultimi 15 minuti invece si lavora con il biofeedback, un’apparecchiatura capace di registrare le contrazioni muscolari, anche di piccola intensità e dunque molto importante per favorire il processo di apprendimento del paziente. Ecco come funziona il biofeedback. «Applichiamo gli elettrodi sui muscoli che vogliamo stimolare. Quando il muscolo si muove la macchina emette un suono: in questo modo il paziente impara a selezionare i muscoli appropriati. Il procedimento può essere anche eseguito in modo inverso, applicando gli elettrodi ai muscoli che vogliamo inibire e che non devono essere coinvolti. Se il macchinario suona il paziente si rende conto che ha contratto un muscolo che non doveva muovere. In questo modo, con pazienza e costanza, si ripristina la funzionalità che era stata compromessa». Il programma di riabilitazione deve essere eseguito anche a domicilio attraverso esercizi di presa di coscienza e rinforzo che il terapista del Ctr insegna al paziente durante le sedute. Via Fratelli Cervi, 59/e - 42100 Reggio Emilia Tel. 0522 385412 - fax 0522 385473 E-mail: [email protected] - http://www.ctr-re.it 50 SABATO 8 MAGGIO 2010 NARRATIVA Ortensia, la seconda moglie (Confessioni liberamente tratte dalle “lettere della Signora Clara” alla giovane amica “incerta” sui fatti della vita). S E L’ORTENSIA Incerti in Sicuri vi medita, ti assicuro che il suo è stato un ruolo laborioso da interpretare). S’e’ trainata con se tutta una sfilza di vite: quella del marito trapuntata dall’ombra della prima moglie e in più la sua. Essere la seconda moglie per l’Ortensia fu un calderone d’inquietudini. Sensibile come poche le gravava sul groppone lo scrupolo d’annullare tutte le scarsità della prima per scovarne solo i pregi. Si castigava studiando la perfezione senza mai darsi la libertà d’un modesto cedimento, che so una passione, un capriccio, un giro di tango …fuori delle mura del salotto buono. Senz’altro un problema di testa sfrenatamente cotonata. Me ne diceva nella sudata nebbiolina pomeridiana del Bar Commercio tra un cornetto e un tiramisù innaffiati da cascate di granita al tamarindo, appollaiata al suo malsicuro trespolo che oscillava come un pendolo tra il dolce e l’amaro. C’e’ da dire che l’Ortensia non si coltivava molto bene, specie se messa in “vaso”. Restava prigioniera di rievocazioni, rifrazioni, vagheggiamenti. “Interrata” un po’ di spazio suo lo trovava, se non altro per consolarsi considerando l’imperfezione dell’imperfetto essere. All’ Osvaldo non aveva taciuto le proprie perplessità, il suo percepirsi a confronto e quello strambo sospetto dell’essersi appropriata d’un “titolo” che non le aderiva fino in fondo. Perché l’hai sposato allora? Raccontava che fu puro purissimo bene …ma che il tempo, l’usura, le piccole svogliatezze del marito, la inducevano a ragionare e ragionare appoggiata alla balaustrina della finestra spalancata sull’apparente bellezza del mondo altrui. Tuttavia con l’ex signora dell’Osvaldo si stimavano moltissimo chiacchierando bellamente di trine e merletti.Camicia da notte o pigiama? Pizzo leopardado con spaccata a tutta coscia per la prima, lineare camiciola giù fino ai piedi per la seconda. Nonostante le divergenze “intime” le accomunavano, pero’, parecchie cose. Prima fra tutte,anzi la sola, il marito. Per entrambe lo stesso nome. A lui toccò modificare una consonante con una vocale. Narcisa la prima, Ortensia la seconda. Sempre di “interflora”si trattava e l’Osvaldo, ad onor del vero, mai si confuse. Una delle sue virtù migliori era il silenzio. Le questioni domestiche erano poi per l’Ortensia qualcosa che la sprofondava nella più cupa desolazione. Era sulla bocca di tutti e mai fece nulla per velare questa sua spiccata inabilità che le comprimeva lo stomaco come se madre natura le avesse negato il più meraviglioso dei suoi doni. Mica tutte si orgasmano nel preparare arrostoni e patate al forno o nell’andare a spiluccare ogni angolo della casa alla ricerca dell’acaro perduto. Ne era travagliata al punto da abbonarsi alla monumentale rivista “Cucina amore mio”. L’affanno le derivava anche dall’altrettanto risaputa abilità culinaria della Narcisa capace di trasformare un’avanzo di manzo in un patè de fois. L’Ortensia cercava di mitigare le proprie mancanze attingendo dalla rosticceria sotto casa, raggiro di solito scoperto non foss’altro per la stagnola che sventatamente usava come tovaglioli. Negli istanti più sghembi trovava forza reclinando la testa sui libri. Un’intera biblioteca con la quale sfamarsi colazione, pran- zo, merenda e cena. Andava fiera del suo piccolo sapere, ma oltremisura modesta da mostrarlo alla Narcisa che più in là di un Verissimo non andava. L’Osvaldo apprezzava molto, ma i sonetti non saziavano! Con tutta la delicatezza di cui può essere capace un uomo le lasciava intendere che “ il tocco “, per lui che veniva da terra straniera, significava l’una e non il tocco delle campane dei vespri. L’Ortensia coltivava la sicurezza che, divorzio o non divorzio, ad una “prima donna” rimanesse senza fine il gradino più alto. La “seconda”le dava la sensazione di un’immagine da “ripescaggio”, sull’onda approssimativa del “diamoci un’altra chance”. Pur vero che l’Ortensia portava una fede mantovana al dito, simbolo indiscutibile e legittimo che avrebbe dovuto stroncare in lei ogni se e ogni ma. Tra tante che bazzicavano il miele dell’Osvaldo la prescelta fu lei, una notte di luglio nella brezza salmastra del lungomare. L’Ortensia si interrogava sul fatto che la Narcisa convivenda dell’Ascanio non aspirasse al cerchietto. Le s’insinuò dunque il sospetto che si trattasse di sana cautela, forse perché talvolta, pesava come un macigno e la Narcisa conoscendone già i dolorosi slogamenti, la evitasse accuratamente. La ruggine dorata ti rimane stampigliata sul dito come un timbro a secco anche dopo che l’hai tolta. Che la Narcisa l’avesse capito? E che quell’ostentato “compagni di vita”, definizione che in ogni caso all’Ortensia suonava come una specie di disimpegno sociale, fosse la chiave dell’arcano? Questa cosa dell’anello non le andava giù. Solo dopo una“tera- pia di gruppo”, di quelle pese, tesa al sostegno psicologico delle “seconde mogli”, si venne a sapere che il turbamento era dovuto al fatto che la sua non era stata benedetta dall'acqua santa. Il sacro rito ha sempre un suo pathos. La saletta del Municipio vacilla sotto gli stucchi e gli ori della messa cantata. L’Ortensia anche in questo si sentiva perennemente un passo più indietro. Motivo? La Narcisa giurò davanti a Dio e agli uomini, l’Ortensia solo agli uomini, che come saprai, scordano facilmente le promesse. Le succede di pensare che anche lei potrebbe diventare un’ex moglie. Se si sofferma a rimuginare le viene da chiedersi cosa farebbe. La prima moglie di un tardivo scapolo? La terza o quarta e via e via d’un impenitente matrimonialista? Sicuramente mai più la seconda. I piazzamenti di mezzo le danno un turbinio mentale ravvisabile nella mediocrità. Vorrebbe ben figurare in questo spinoso organico anche perché a maggio, sulle note dell’Ave Maria, dovrà assistere al matrimonio di Flora la figlia degli ex coniugi che per un giorno torneranno ad essere effettivi. L’Ortensia è abbastanza vecchia d’esperienza e di buon senso tanto da non valere tutte le lepri in salmì della Narcisa e cederà volentieri il passo. La festa comunque la scombussolava e confidava l’imbarazzo di sentirsi puntato addosso un occhio di bue che impietosamente la svestiva per mettere a nudo “rughe e rughette d’espressione”. Flora pretese un matrimonio hollywoodiano e l’Osvaldo e la Narcisa l’ accontentarono, sob- barcandosi un tomo di cambiali da Enciclopedia Britannica. L’Ortensia, per fare la sua parte, avvallò. Cosi’prima che l’Ortensia, giungesse impreparata al giorno solenne mi sentii in animo di aprirle il mio libro: quello di un’altra seconda moglie. Tra dicerie, eterni brindisi, cantate a gola allargata, foto di gruppo, fettone di torta spannata, paragoni neanche tanto ben celati, sbadigli sbronzi, non credere che solo a te verrebbe voglia di fuggire. Se divorerai con gli occhi il fatuo baccano tanto da restare presentemente assente, nell’angolo più morbido incontrerai l’Osvaldo con la tua stessa noia, la tua stessa voglia ! di scappare, la tua stessa fatica a tenere gli occhi aperti. La verità e’ che non gli sei rimasta che tu a godere insieme l’illusione altrui che domani sarà come oggi. Per farla corta posi l’interrogazione all’Ortensia. Puo’ una moglie in carica essere seconda alla prima? No,nella misura in cui pur avendo firmato il “contratto” per ultima non e’ stato ancora archiviato dalla polvere della coscienza. Una qualsiasi Narcisa lo ha firmato due volte: una per iniziare e una per finire. E in questo caso, il numero “2” e’ tutto suo. (Con affetto immutato, Clara De Sol) Ti piace scrivere? INVIACI I TUOI RACCONTI* via e-mail a: [email protected] Ci trovi anche su Facebook *I racconti non dovranno superare le 7.500 battute. Se vuoi, puoi allegare anche una tua foto, specificando se desideri che venga pubblicata. WEEK-END SABATO 8 MAGGIO 2010 53 LA SCHEDA Directed by Kathryn Bigelow Produced by James Cameron Steven-Charles Jaffe Written by James Cameron Jay Cocks Starring Ralph Fiennes Angela Bassett Juliette Lewis Tom Sizemore Michael Wincott Vincent D'Onofrio William Fichtner Music by Graeme Revell Cinematography Matthew F. Leonetti Editing by James Cameron Howard E. Smith Studio Lightstorm Entertainment Distributed by 20th Century Fox Release date(s) October 13, 1995 Running time 145 minutes Country United States Language English Budget $42,000,000 Gross revenue $7,919,000 STRANGE DAYS ULTIMI giorni del 1999. Lenny Nero, spacciatore di squid, dispositivi tecnologici che permettono di vivere nella propria mente le esperienze altrui, rimane coinvolto in una cospirazione per coprire l'omicidio di un rapper politicizzato da parte della polizia di Los Angeles, in cui è coinvolta la sua ex fidanzata. Pur essendo ambientato in quello che è il nostro passato, Strange Days (1995) è un thriller fantascientifico diretto da Kathryn Bigelow (vincitrice dell'Oscar per Strange Days), prodotto e co-sceneggiato da James Cameron (Terminator, Avatar), in cui sono presenti tutti gli ingredienti del genere noir: poliziotti corrotti, femme fatale, intrighi, cospirazioni e un omicidio da risolvere, aggiornato all'epoca del cyberpunk. Gli strani giorni del titolo non sono solo quelli che precedono la fine del millennio ma sono anche un riferimento alla musica dei Doors e alla cultura psichedelica, di fuga dalla realtà, di cui lo squid è un diretto discendente. Le persone usufruiscono di esperienze estreme virtuali con l'aiuto della tecnologia, in completa sicurezza, incapaci di vivere il loro presente, in un mondo che sembra davvero arrivato alla fine. Il film non lascia respiro, bombardando lo spettatore con immagini adrenaliniche, a partire dal virtuosistico piano sequenza iniziale, fino alla festa caotica e decadente per le strade di Los Angeles che fa da teatro al finale. Il tocco femminile della regista si avverte nel ribaltamento dei ruoli: nella coppia di protagonisti interpretati da Ralph Fiennes, vestito con abiti dai colori sgargianti e Angela Basset, vestita in modo mascolino, è la donna a risultare l'elemento più forte. Oggetto anomalo all'epoca in cui uscì, il film fu un flop. Forse, come si suol dire, era in anticipo sui tempi. IL ROMANZO di questa settimana è “Molto forte, incredibilmente vicino” di Jonathan Safran Foer. Storia di Oskar, ragazzino di 10 anni che perde il padre nell'attentato alle torri gemelle, il quale, prima di morire, lascia 5 messaggi nella segreteria di casa e, tra le cose personali, una chiave misteriosa ed una busta con su scritto un nome: Black. Da qui parte la vicenda di questo straordinario personaggio, alla ricerca di una indirizzo e di una serratura misteriosi, ma soprattutto alla ricerca di una personale e dolorosa ma, nello stesso tempo, sorprendentemente divertente rielaborazione del lutto. Un viaggio vero e proprio che attraversa tutti e 5 i distretti di New York e che finisce là dove tutto ha un senso, dove tutto torna. Un libro che contiene storie dentro altre storie: infatti oltre al “viaggio” di Oskar c'è un padre che scrive lettere ad un figlio che non ha mai conosciuto, una nonna che scrive al nipote la storia della propria vita, l'incontro con il nonno. Un libro che diverte, appassiona e commuove. Un vero e proprio tributo alle vittime civili di tutte le guerre e alle persone che queste guerre hanno separato per sempre. Jonathan Safran Foer, con una prosa personalissima, firma così il suo secondo splendido romanzo. Enfant prodige della letteratura americana, nel 2002, a soli 25 anni pubblica la sua opera prima: “Ogni cosa è illuminata”, caso letterario dell'anno. “Molto forte, incredibilmente vicino”, così come “Ogni cosa è illuminata” sono editi da Guanda e si possono trovare anche in edizione economica. Molto forte, incredibilmente vicino Nelle immagini la copertina del libro della settimana e l’autore Jonathan Safran Foer 54 SABATO 8 MAGGIO 2010 VIVERE LA NOTTE P IANETA-giovani: che fare? E soprattutto: perché farlo, a che pro? La gerontocrazia impera, e dalla "casta dei perpetui" non s'impara niente di confortante. Tradotto: l'Italia non è un paese per giovani, così come i giovani italiani non troveranno mai pace né futuro in una nazione come la nostra, in cui vigono le prassi del familismo, del clientelismo, della raccomandazione, dell'appartenenza a questa o a quell'altra schiera di interessi sempre più privati e sempre meno pubblici. Un paese senza meritocrazia, senza ricambio, senza libero accesso alle professioni, senza un'etica condivisa da prendere a misura per le proprie legittime attitudini e aspirazioni. Con l'aggravante della crisi economica, dunque del lavoro, che non fa che aumentare lo iato (e la distanza) tra chi ha i soldi (e può permettersi di tutto, tranne la salute a comando) e chi non li ha (la mancanza di soldi è, mai come oggi, mancanza di futuro e di possibilità di emancipazione sociale). M ENO male che ci sono le tanto famiglie, nonni inclusi (un tempo sì che si poteva e si sapeva produrre risparmio): senza il loro assistenzialismo, cioè l'esperienza di un welfare che premia il mero rapporto di sangue, saremmo alla canna del gas. Ha vinto il sistema Ugolino, il sistema Crono: i padri mangiano i loro figli, o alla meglio i genitori (in senso metaforico e generazionale) castrano i loro eredi soggiogandoli al ricatto del mantenimento professionale, che è pur sempre un mantello materiale: se mi segui campi e mangi, se ti ribelli è a tuo rischio e pericolo, visto che là fuori le opportunità non esistono. S E vuoi fare l'avvocato, auguri: di avvocati ce ne sono fin troppi (a Reggio, ad esempio, sono mille: sulla precarietà della professione se n'è occupato recentemente anche un quotidiano locale). Si fa la fame o, alla meglio, si sopravvive a rimorchio, sottopagati o sfruttati, nei pochi studi che hanno un nome (quelli che sono spesso sul giornale, un po' per vanità e un po' per farsi pubblicità) e che quindi guadagnano, organizzati come vere e proprie aziende, con budget da raggiungere e cause da "incentivare" o comunque gestire fruttuosamente. Mandati allo sbaraglio in tribunale, a seguire udienze o a depositare atti, a spedire buste in posta o a fare code per ore presso la cancelleria. Se uno pensa alla carriera, meglio che ci molli subito: se invece usa il suo pezzo di carta (la laurea, che oggi non vale niente) e la sua sudata abilitazione (dopo un periodo di fittizio praticantato presso quello o quell'altro leguleio... che magari a sua volta ha preferito dare l'esame in Calabria o ancora meglio in Spagna) a mo' di parcheggio in attesa che gli vengano offerte altre oppurtunità, beh, allora sì, ci può stare, ma allora tanto varrebbe fare la commessa e godersi la vita, limitando peraltro gli stress e le frustrazioni, ammesso e concesso che i consumatori in vasca siano meno pesanti e schizzati dei superiori in ufficio o dei clienti ossessivi. Una giungla, una lotta per la sopravvivenza: dove Hobbes ha la meglio su Rousseau, dove il pachiderma giustizia è al collasso e i giudici ai minimi storici della credibilità e della fiduciadei cittadini nei loro confronti (almeno stando ai sondaggi). Non ci credete? Leggete il pamphlet "Gli avvocati... dovrebbero arrestarli da piccoli!" (Robin edizioni, 2010), oppure il libro "Studio illegale" (Marsilio, 2009)... e sappiatemi dire. S E vuoi fare il notaio o il farmacista scordatelo: i posti sono occupati dai familiari dei titolari. I negozi, poi, o le licenze, si tramandano (spesso) di generazione in generazione: al massimo puoi ambire a fare il tirocinante alla cassa (rigorosamente in camice bianco, che ti fa somigliare a un medico), cioè a piazzare farmaci da banco come in un qualsiasi supermercato, oppure costosissimi prodotti cosmetici o d'erboristeria alle clienti più facoltose, cioè alle signore over 50. Se non hai qualche milione di euro per comprare il diritto a fare il mestiere, ché magari a te piace e hai studiato per quello, non c'è trippa per gatti. Posti bloccati e zero ricambio, zero meritocrazia. Vincono gli ordini e le coorporazioni, quindi il quattrino, che determina l'autarchia dei mezzi di produzione, nonché la privatizzazione del sapere. E' il capitalismo, bellezza, e tu non puoi farci niente, niente. S E VUOI fare il politico, idem. La passione civile ha ceduto il passo (e il posto) alla concezione mestierante e perenne dell'impiego pubblico. Tutto legittimo, persino auspicabile, ci mancherebbe. Fatto sta che chi c'è, resta. Chi non c'è già, smania per esserci. La rendita è garantita e la pensione a portata di mano, e in tal senso non ci sono distinzioni tra destra e sinistra: un accordo su questi temi guardacaso lo hanno sempre trovato, persino cercato. Le imprese private fanno fatica a riscuotere crediti, le commesse (anche estere) calano del 30%, le aziende chiudono o sono costrette a tagliare e a trasformarsi in qualcosa d'altro, le banche chiudono i rubinetti e i costi di gestione salgono a dismisura: a Roma, invece, come hanno documentato i vari libri usciti sulla casta e dintorni in questi anni, si sta da dio; un Bengodi garantito dallo Stato (che non ha problemi a indebitarsi, tanto poi - come per la Grecia in Europa o come per le banche d'affari e i gruppi assicurativi in tutto l'Occidente - arriva qualcuno a salvarti...), cioè dai cittadini. Oltre il danno la beffa: privilegi, benefit, vitalizi; un posto fisso e retribuito con puntualità, peraltro con ritocchi sempre al rialzo e mai al ribasso (non esistono, in questo caso, né cassa integrazione né contratti di solidarietà né altre forme di ammortizzazione sociale). Insomma: chi viene cooptato (anche in modo casuale, cioè senza avere né esperienza né titoli specifici che non siano un bel sorriso o un bel decolleté) fa un vero terno al Lotto, chi vi si butta e dedica sarà ripagato. I GIOVANI d'oggi non amano parlare dei giovani d'oggi: loro sono lì, calati nalla parte, calmati dalle droghe, malati di amicizie... giocanti nella notte, giranti sulla giostra, gitanti della vita. Quelle cose lì, il voltarsi indietro per guardarsi dentro, e pur di non parlarsi addosso, le fanno i grandi: gli adulti mai veramente cresciuti, quelli che trovano rifugio e conforto nel commuoversi e nel commiserarsi (cioè riedulcorandosi senza rieducarsi), oppure i "giovani vecchi" che, essendoci già passati, non hanno più nulla da perdere parlandone e nemmeno più tempo da guadagnare tacendosi. Chi parla dei giovani, oggi, parla di ciò che non conosce: di un universo infinito di mode e di mali, di nomi e di miti, di lutti e di ansie. Perché non si finisce mai d'iniziare, e ogni generazione ricomincia dalle ceneri di quella che l'ha preceduta: una galassia in espansione che però, mai come oggi, ora dopo ora, miraggio svanito dopo miraggio svenduto, sta implorando tregua. Un popolo ignoto che implode su se stesso a causa di un potere ignorante ed estraneo? Può darsi. Una politica che, lasciata a se stessa, non consente ai giovani di ritrovare se stessi, di ridarsi un nesso? Talvolta sì. I GIOVANI d'oggi non amano parlare dei giovani di ieri, men che meno di quelli di domani: non hanno, cioè, né ideologia né ambizione, né un passato cui attingere né un futuro cui anelare. Vivono alla giornata, e spesso questa giornata è fatta di più spazi e più luoghi, di più flussi che di break, com'è nella logica multitasking di una postmodernità più rolling che asking, laddove la liquidità che bagna le dita senza sporcare le mani una gran logica non ce l'ha, proprio come recita la canzone di Vasco, non a caso scelta come slogan da un partito che in effetti galleggia. Tremuli o emuli che siano, pagano comunque "in solido" gli effetti di una civiltà malata. I GIOVANI sono tutti diversi, ma forse nessuno è se stesso, o meglio: lo sono tutti, a loro modo, perché ciascuno fa da sé (e per sé) pur confondendosi nel gruppo, anche se gli unici gruppi effettivamente uniti, coesi, sembrano essere le baby-gang, ché gli altri non fanno squadra, avendo ciascuno il suo cortile da difendere. Noi siamo noi, io sono io, ognuno segue la sua strada, o forse non la sceglie: quella è e quella rimane, fino al prossimo incrocio, senza tanti progetti né troppi patemi. L'individualismo non è poi quella brutta bestia che si crede, così come la solitudine non è che uno degli effetti (spesso il più romantico) di chi vive, pensa e agisce "in solitaria". Che senso ha, infine, sentirsi speciali in mondo che premia l'appiattimento, l'adeguamento alla media? Non avere stimoli nè obbietivi né valori, infatti, il più delle volte preserva dal fatto di patirne il non conseguimento, di soffrirne la perdita. Anche se, in una fascia d'età dominata dall'analfabetismo (non solo quello di ritorno: anche quello di andata) e dall'astensionismo, come rivelano diversi studi scientifici in proposito, l'ansia-idea di partecipare al Grande Fratello non è il peggiore dei mali né la più inaccettabile delle prospettive: dal "pensiero debole" di un certo nichilismo filosofico in salsa extramorale siamo passati all'assenza di pensiero. Dove la comunicazione avviene con le abbreviazioni e gli emoticon, dove ci si informa (e forma) alla consolle della Playstation o attraverso il touchscreen dell'iPhone. Dove l'abbecedario dei sentimenti è scarno e uniformato, dove il ragionamento (financo la dialettica, dunque la complessità dei fenomeni e della verità quotidiana) non deve superare i 140 caratteri di Twitter, né esprimersi con parole "difficili" (vale a dire tutte quelle che non si sentono in Tv) e nemmeno con concetti troppo astratti o troppo sottili, ovvero tutti quelli che incautamente vadano oltre i grugniti o le onomatopee o gli slogan o le frasi preconfezionate tipici di una serata in discoteca. @e]fc`e\1'+++0,,0,,snnn%]fjj`c%`k li prezzi rea DONNA JECKERSON ESTIVI DONNA €160 ➣ €40! 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