il franchising è sempre più straniero (e donna)

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il franchising è sempre più straniero (e donna)
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Mercoledì
31/12/2014
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Angela Mana Scullica
120.433
E MARIO RESCA Presidente di Confimprese II franchising è sempre più straniero (e donna) A CURA DI ( ;ONFIMPRESK
VENDERE A CURA DI ( ;ONFIMPRESK II franchising è sempre più straniero (e donna) MARIO RESCA Presidente di
Confimprese E un tessuto imprenditoriale fatto di affiliati stranieri quello che permea oggi il mondo del franchising. Negli
ultimi sei anni, è raddoppiata la percentuale di franchisor che dichiara di avere imprenditori stranieri tra i propri affiliati, salita
dal 18 al 36%. Si tratta perlopiù della seconda generazione, in particolare di cinesi e nordafricani che, figli di chi è arrivato in
Italia vent'anni fa e si è dedicato a lavori essenzialmente di manodopera, ha in seguito capitalizzato esperienza e denari utili per
tentare il salto nell'autoimprenditorialità. La tendenza emerge dall'ultimo rapporto Confimprese sullo stato dell'arte del
franchising in Italia, redatto in collaborazione con Reno e Salone Franchising Milano, che ha preso in analisi i cambiamenti del
profilo degli affiliati dal 2008 al 2014. Alla maggiore incidenza della variabile straniera si associa anche un aumento delle
quote rosa: passano dal 27 a 33% i franchisor che dichiarano di avere in prevalenza affiliati donne. I settori di franchising dove
le donne sono coinvolte riguardano soprattutto la gestione di negozi di abbigliamento, accessori moda, intimo, cosmetici e
profumi, gioielli, prodotti dietetici e di servizi (centri di fitness e bellezza, parrucchieri, articoli e servizi per i bambini). Nel
2008 il già imprenditore e l'ex lavoratore dipendente erano le prime due fonti di provenienza di nuove affiliazioni, nel 2014
sono entrambe leggermente in calo. A raddoppiare è il peso dei disoccupati che, fuoriusciti dal mondo del lavoro più o meno
spontaneamente, vedono nel mettersi in proprio l'ultimo baluardo per un riscatto lavorativo. Oggi i franchisee sono più maturi.
Nel 2008 per l'84% dei franchisor intervistati la maggioranza dei franchisee aveva un'età tra i 25 e 45 anni, mentre per nessuno
era rilevante la classe degli over 55. Attualmente, il 77% dei franchisor dichiara che l'età del franchisee è in prevalenza
compresa tra i 36 e i 55 anni. Questo dimostra che sono sempre A CURA DI ( ;ONFIMPRESK II franchising è sempre più
straniero (e donna) MARIO RESCA Presidente di Confimprese E un tessuto imprenditoriale fatto di affiliati stranieri quello che
permea oggi il mondo del franchising. Negli ultimi sei anni, è raddoppiata la percentuale di franchisor che dichiara di avere
imprenditori stranieri tra i propri affiliati, salita dal 18 al 36%. Si tratta perlopiù della seconda generazione, in particolare di
cinesi e nordafricani che, figli di chi è arrivato in Italia vent'anni fa e si è dedicato a lavori essenzialmente di manodopera, ha in
seguito capitalizzato esperienza e denari utili per tentare il salto nell'autoimprenditorialità. La tendenza emerge dall'ultimo
rapporto Confimprese sullo stato dell'arte del franchising in Italia, redatto in collaborazione con Reno e Salone Franchising
Milano, che ha preso in analisi i cambiamenti del profilo degli affiliati dal 2008 al 2014. Alla maggiore incidenza della
variabile straniera si associa anche un aumento delle quote rosa: passano dal 27 a 33% i franchisor che dichiarano di avere in
prevalenza affiliati donne. I settori di franchising dove le donne sono coinvolte riguardano soprattutto la gestione di negozi di
abbigliamento, accessori moda, intimo, cosmetici e profumi, gioielli, prodotti dietetici e di servizi (centri di fitness e bellezza,
parrucchieri, articoli e servizi per i bambini). Nel 2008 il già imprenditore e l'ex lavoratore dipendente erano le prime due fonti
di provenienza di nuove affiliazioni, nel 2014 sono entrambe leggermente in calo. A raddoppiare è il peso dei disoccupati che,
fuoriusciti dal mondo del lavoro più o meno spontaneamente, vedono nel mettersi in proprio l'ultimo baluardo per un riscatto
lavorativo. Oggi i franchisee sono più maturi. Nel 2008 per l'84% dei franchisor intervistati la maggioranza dei franchisee
aveva un'età tra i 25 e 45 anni, mentre per nessuno era rilevante la classe degli over 55. Attualmente, il 77% dei meno i genitori
con risorse tali da creare un futuro lavorativo ai propri figli. Il forte aumento di laureati tra gli affiliati è un altro segno distintivo
di un cambio di mentalità importante: lo studio e la cultura rappresentano un riscatto sociale, indispensabile per lo straniero che
vuole inserirsi nel tessuto imprenditoriale italiano. Interessante il capitolo sulla capacità di investimento (risorse proprie) del
franchisee. Relativamente invariata (dal 36,3% al 34,8%) la quota di franchisor che hanno franchisee con una capacità di
investimento compresa tra 20 e 70mila euro. Si allarga, invece, la forbice tra i franchisor che hanno affiliati con disponibilità
fino 20mila euro (la quota sale dal 28 al 37%) e quelli che dichiarano di avere affiliati con risorse proprie tra 70 e ISOmila euro
(la percentuale scende dal 27% al 19%). Invariata la quota di franchisor i cui affiliati hanno liquidità superiore a 150 mila euro.
In sintesi: per la fascia di investimenti medio bassi si è ridotto il denaro a disposizione. Quanto alle richieste degli affiliati nei
confronti del brand, tra i contributi più richiesti si confermano la fidejussione e il comodato d'uso gratuito sui mobili, cresce il
peso della richiesta di margini flessibili e di partecipazione al key money immobiliare. Si tratta di evidenze certe e
incontrovertibili, che danno la misura sia del trend in atto sia della dirczione futura del franchising, che nel nostro Paese ha
ancora margini di sviluppo certi. A un patto però: che la ripresa economica sia davvero tale. E non l'ennesimo miraggio. I »
franchisor dichiara che l'età del franchisee è in prevalenza compresa tra i 36 e i 55 anni. Questo dimostra che sono sempre A
CURA DI ( ;ONFIMPRESK II franchising è sempre più straniero (e donna) MARIO RESCA Presidente di Confimprese E un
tessuto imprenditoriale fatto di affiliati stranieri quello che permea oggi il mondo del franchising. Negli ultimi sei anni, è
raddoppiata la percentuale di franchisor che dichiara di avere imprenditori stranieri tra i propri affiliati, salita dal 18 al 36%. Si
tratta perlopiù della seconda generazione, in particolare di cinesi e nordafricani che, figli di chi è arrivato in Italia vent'anni fa e
si è dedicato a lavori essenzialmente di manodopera, ha in seguito capitalizzato esperienza e denari utili per tentare il salto
nell'autoimprenditorialità. La tendenza emerge dall'ultimo rapporto Confimprese sullo stato dell'arte del franchising in Italia,
redatto in collaborazione con Reno e Salone Franchising Milano, che ha preso in analisi i cambiamenti del profilo degli affiliati
dal 2008 al 2014. Alla maggiore incidenza della variabile straniera si associa anche un aumento delle quote rosa: passano dal 27
a 33% i franchisor che dichiarano di avere in prevalenza affiliati donne. I settori di franchising dove le donne sono coinvolte
riguardano soprattutto la gestione di negozi di abbigliamento, accessori moda, intimo, cosmetici e profumi, gioielli, prodotti
dietetici e di servizi (centri di fitness e bellezza, parrucchieri, articoli e servizi per i bambini). Nel 2008 il già imprenditore e l'ex
lavoratore dipende In calo gli imprenditori con liquidità tra i 70 e i IBOmila euro te erano le prime due fonti di provenienza di
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