prestito della speranza - Consultorio Familiare Diocesano

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prestito della speranza - Consultorio Familiare Diocesano
Il vero “sostegno alla speranza” viene … dal volontariato
1.250.000 euro alle famiglie della Diocesi di Isernia Venafro e il 5% delle pratiche nazionali.
Per far fronte alla crisi economica che sta attraversando il Paese, la Chiesa italiana aveva promosso
“il Prestito della speranza”. Nel luglio 2009 Monsignor Crociata, all’epoca Segretario Generale
della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), alla conferenza stampa di presentazione di Banca
Prossima e Intesa Sanpaolo per il “Prestito della speranza”, esprimeva in primo luogo “profonda
gratitudine” a Benedetto XVI “per la lungimiranza e la lucidità con cui la sua Enciclica Caritas in
Veritate appena pubblicata intercetta le domande fondamentali di questo nostro tempo”. “Il
consenso suscitato, lo studio e l’approfondimento delle auspicabili soluzioni richiamate ci
impegnano tutti in prima persona e consentono di guardare al futuro con una speranza rinnovata
anche in un momento nel quale i motivi di preoccupazione appaiono emergere in misura superiore”.
In questo contesto veniva formulato l’Accordo quadro per un programma nazionale di
microcredito rivolto alle famiglie in difficoltà, in cui la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e
l’Associazione Bancaria Italiana ( ABI) stabilivano le normative per l'erogazione di finanziamenti a
tasso agevolato, concessi dalle banche aderenti all'accordo e garantiti da un fondo straordinario
specificatamente costituito. L’accordo ABI - CEI siglato il 23 dicembre 2010, in coerenza con la
normativa in materia (art. 111 dlgs 141/2010), prevedeva due forme di finanziamento: il
microcredito sociale di importo non superiore a 6 mila euro per famiglie in condizioni di particolare
vulnerabilità economica o sociale e il microcredito di impresa di importo non superiore a 25 mila
euro destinato a persone fisiche, società di persone o società cooperative, per l'avvio o lo sviluppo
di un'attività di lavoro autonomo o di microimpresa. Dopo una prima verifica emerse che le
condizioni del suddetto accordo erano troppo restrittive nelle modalità di accesso, pertanto furono
istruite pochissime pratiche. Nell’aprile 2011 fu stipulato un nuovo protocollo d’intesa che
abbatteva la maggior parte delle restrizioni che limitavano l’accesso al prestito. Da quella data la
nostra Diocesi ha inviato alle banche di Isernia e Venafro 405 pratiche su un totale nazionale di
8300, dunque il 5% delle pratiche in Italia. l'Arcidiocesi di Milano che conta una popolazione di
5.000.000 individui ha inoltrato alle banche solo 400 pratiche. E’quanto è emerso il 26 settembre
scorso in sede Caritas Nazionale, in occasione del convegno sul rilancio del nuovo protocollo del
Prestito della speranza 3.0, in fase di definizione che avrà ancora meno limitazioni. All'accesso
infatti sarà eliminato il requisito fondamentale del matrimonio; una importante novità sarà anche la
riduzione del TAEG dal 4% al 2,6% per il credito sociale, e dall'8% medio al 4,6% medio per il
microcredito alle imprese. E’ significativo il confronto dell’attività della nostra Diocesi con il resto
dell’Italia. Le Pratiche respinte dalle banche sul territorio della nostra diocesi ammontano a 196
(pari al 48,4% di quelle inviate), dunque perfettamente in linea con le statistiche nazionali 4.029
(pari al 48,5%). I prestiti erogati alle famiglie della nostra Diocesi risulta essere di € 1.250.000 con
209 finanziamenti approvati su un dato Italia di € 27.000.000 frutto del successo di 4.271 richieste
di credito. Risulta altresì eclatante, il dato sull'escusso, ovvero quanto le banche hanno chiesto al
fondo di garanzia per la copertura di coloro che non hanno onorato la restituzione; a tal proposito il
dato Diocesano è pari al 6,4% (26 richieste) contro una statistica nazionale del 18% (768 richieste).
Dunque, con l'orgoglio di aver dimostrato la virtuosità delle famiglie della nostra diocesi, la
speranza è di poter mantenere alta la guardia circa l’approccio che la Caritas Diocesana di Isernia
Venafro ha implementato nell’affrontare i problemi del nostro territorio, data l’ evidente l’incapacità
dell’attuale sistema di welfare a farsi carico delle nuove forme di povertà, delle nuove emergenze sociali
derivanti dalla crisi economico-finanziaria.
Consulente equipe Caritas Diocesana
Dott. Cosmo Bottiglieri
Direttore della Caritas Diocesana
Don Salvatore Rinaldi