ellecasa - Living Inside
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elle casa Idarica Gazzoni, interior decorator e designer di tessuti, ci guida nella sua residenza milanese. Un universo creativo che parte da lontano. Complice una principessa orientale d i m a r ta m a r i a n i f o t o MI C H A E L PAU L / L i v i n g I n s i d e / P h o t o d epa r t m e n t s 650 E l l e mar zo2012 Il soggiorno con la parete affrescata, un sari usato per coprire un tavolo e un letto anglo-indiano con i tessuti Arjumand di Idarica Gazzoni. A sinistra. Dal balcone una veduta del cortile della casa con il giardino. E l l e m a r z o 2 0 1 2 651 elle casa c In soggiorno la parete è decorata riproducendo antichi bozzetti del pittore Antonio Basoli. A destra. Angoli della stessa stanza con un mix di mobili antichi e tessuti colorati. 652 E l l e mar zo2012 C R E DITO i sono case belle, eleganti, arredate ad arte e, a seconda degli stili e dei gusti, più calde o più fredde. Ma che alla fine raccontano ben poco di chi le abita, non fanno intuire personalità e gusto dei proprietari. Altre, al contrario, che ne sono lo specchio, dove il rapporto di identificazione è strettissimo. Varcata la soglia di questa casa c’è quasi un sottile imbarazzo: sembra di sfogliare un diario privato, un album dei ricordi e di entrare nell’atelier di un artista. una questione di sfumature Siamo in una casa dell’Ottocento nel centro di Milano. E non è una casa qualunque, visto che la proprietaria è Idarica Gazzoni, artista decoratrice, affermata designer e produttrice di tessuti e carte da parati. Il colpo d’occhio è suggestivo: una giostra di motivi e colori che si rincorrono nelle stanze. Presenti tutte le sfumature del rosa, rosso, lampone, viola, azzurro, verde. E poi tessuti a righe, velluti, broccati, stampe geometriche, fiori, arabeschi... Si capisce subito che dietro tutto ciò opera un’abile mano, sicura e libera, esperta e sapiente. «Sono in questa casa ormai da tanti anni», spiega Idarica, «l’ho scelta perché mi ricordava molto l’ambiente dov’ero cresciuta a Bologna. In fondo le tue radici le porti sempre con te». Ma cosa vuol dire per una professionista dell’interior decoration lavorare nella propria casa? «È stimolante, puoi realizzare al meglio le tue idee», racconta Idarica. «Fai tutto con grande passione e slancio proprio perché è la tua casa e non devi confrontarti con gli altri, se non con le esigenze della tua famiglia. Qui ho potuto anche sperimentare nuove tecniche e soluzioni e, a seconda delle situazioni, provare e nel caso anche rifare. Come nell’atelier di un artista». La sensazione è che il mondo esterno sia filtrato da quella sottile patina che solo il tempo è in grado di far calare sugli oggetti, sui mobili e sugli ambienti arricchendoli di fascino e mistero. Patina che Idarica ama ricreare sui materiali e sulle superfici. “Ho fatto tutto con grande passione, sperimentando e realizzando le mie idee in piena libertà” E l l e m a r z o 2 0 1 2 653 elle casa Studi d’arte a Bruxelles, Idarica Gazzoni vanta un’esperienza ventennale come decoratrice e pittrice muraria, grande esperta di trompe-l’œil, magico inganno dell’occhio in grado di sfondare le pareti, dilatare o chiudere gli spazi. Tecniche antiche che ha rielaborato e fatto sue mischiandole a carte da parati e tessuti. decorare per arredare Di solito nella ristrutturazione delle case si procede eliminando pareti o corridoi per guadagnare spazi liberi utili. In questo caso è avvenuto il contrario. «Quando sono entrata», racconta Idarica, «mi sono resa conto che era rimasto veramente ben poco dell’antica casa di ringhiera. Ho deciso quindi di ripristinare l’impianto originario ricostruendo il corridoio e tutte le stanze grandi e piccole una in fila all’altra. Il fascino delle case d’epoca è anche in questa loro complessità degli spazi che sembrano quasi un labirinto». Sono stati recuperati i vecchi pavimenti e le porte originali, cercate anche dagli antiquari. Una volta ultimati i lavori strutturali, Idarica si è trovata come un pittore davanti alla tela bianca. Il suo intervento ha interessato tutto: pareti, soffitti, mobili, oggetti, che hanno trovato un nuovo abito e nuova vita. «Con molti mobili ho un forte legame affettivo», spiega, «erano nella casa di famiglia e sono legati a tanti ricordi. Il mio istinto di trasformare e rielaborare tutto ha fatto poi il resto». Così vecchi sofà e poltrone hanno cambiato look, rivestiti con i tessuti delle sue collezioni, come i mobili dipinti e coperti con carte e specchi o le lampade dove i paralumi “indossano” abiti patchwork molto originali. Il tutto mischiato a pezzi etnici cinesi, indiani o turchi. Regole e linee guida da seguire? «Nessuna», spiega la designer, «ho veramente seguito solo e unicamente l’istinto, utilizzando il mio bagaglio di esperienza e mettendomi anche molto alla prova, sperimentando». Una parola chiave che riassume il suo stile è il patchwork applicato a tutto. Ai materiali con abbinamenti di tessuti diversi, carte o specchi. Ai colori con liberi accostamenti di tinte decise e sfumate, ma mai fredde e neutre. Agli stili con ensemble eccentrici di pezzi antichi, etnici o moderni. «Per me mischiare è un istinto, una necessità e un divertimento». Un consiglio per chi è alle prese con la ristrutturazione della propria casa e non sa da dove partire? «Concentrarsi prima di tutto sui pavimenti, sulle porte e sulle finestre. Cercare di recuperare gli originali se possibile e comunque “Ho ridefinito gli spazi, ripristinato i vecchi corridoi e il labirinto di stanze” 654 E l l e mar zo2012 Nel corridoio tende rosse di velluto e pareti decorate alla base con la tecnica del finto marmo. Quadri, mobili e oggetti antichi sono ereditati dalla famiglia e personalizzati con tessuti e tappezzerie di Idarica. Anche il pavimento è originale e in armonia con i colori delle pareti. A sinistra, dall’alto. Nello studio, un mix di stoffe riveste sia le poltroncine che il paralume di una vecchia lampada. Un mobile etnico in bambù utilizzato per riporre le coperte in camera da letto. E l l e m a r z o 2 0 1 2 655 elle casa La camera da letto con l’antico comò sormontato da una specchiera in oro. Tessuti e fantasie nei toni del rosso per la testiera, per il copriletto e per il rivestimento della parete. “Quando le pareti e i soffitti sono molto decorati e vestiti puoi anche mettere meno mobili” sceglierli con cura: sono la base per dare il via a tutto il progetto d’interni», è la risposta di Idarica. Per la decorazione delle pareti del soggiorno è stata decisiva la scoperta di alcuni bozzetti di Antonio Basoli, pittore neoclassico emiliano. Che sono stati riadattati agli spazi della casa. Ancora patchwork proprio alle pareti nel corridoio dove uno zoccolo in finto marmo si alterna alla tappezzeria a fiori o alla pittura a tinta unita dai colori accesi. A dimostrare che anche uno spazio apparentemente solo di “collegamento” si può arredare come una vera stanza. La grande cucina, unica stanza dove è concesso un arredamento di design moderno. Le superfici lucide dei mobili sono color melanzana mentre il soffitto in legno con travi è dipinto di rosa. 656 E l l e mar zo2012 la musa ispiratrice Le sue stoffe e carte da parati hanno nomi evocativi: Imperial, Turkish Moon, Mumtaz Bloom, Tiger Run, Suzani. Ma è Arjumand, marchio con il quale Idarica Gazzoni firma e produce i tessuti e le tappezzerie, la chiave per capire la sua vera fonte d’ispirazione. «Arjumand era una principessa indiana molto intraprendente, la mia musa. Grande viaggiatrice, collezionista di stoffe, seguiva l’imperatore nelle sue campagne militari: dalla Russia al Giappone, dalla Cina ai Paesi islamici. A lei è dedicato il Taj Mahal». Questo viaggio immaginario entra nella casa attraverso i disegni e i colori, anche se in realtà la designer non ha visitato tutti i Paesi dov’è stata invece la sua eroina: si riflette nei tessuti delle tende o in quelli che rivestono i letti, i divani, i paralumi e persino le pareti. Molti sono dei campioni, delle prove di stampa dipinte o ritoccate a mano prima di passare alla produzione definitiva. Anche in questo caso la regola è nessuna regola. Ma solo l’istinto e il gusto della decoratrice nell’accostare e mischiare tutto. Fiori ottomani con righe, lino leggero e velluti stampati, ramage e motivi geometrici, Oriente e Occidente. Persino i soffitti non sfuggono a questa “furia” artistica come quello dello studio dipinto con motivi Tris Bloom nella variante blu. Ama i giochi prospettici e le illusioni ottiche Idarica Gazzoni. Si diverte con i tendaggi trompe-l’œil dipinti alle pareti e quelli di stoffa alle finestre. Sorprende con un bordo di finto marmo in corridoio o con le colonne che sembrano sorreggere il soffitto sul muro del soggiorno. Disorienta con il gioco degli specchi utilizzati per rivestire il fondo di una libreria, di una credenza della cucina o per “sfondare” delle pareti. Ci fa sognare poi nell’incantevole bagno in perfetto stile maharaja, tra cornici ricamate e pareti ricoperte di specchi. Dove, ipnotizzati da mille suggestioni, non sarebbe così strano vedere riflesso il viso di Arjumand. La principessa nomade. Marta Mariani E l l e m a r z o 2 0 1 2 657