1 A cura Ufficio URP Comunicazione e Informazione

Transcript

1 A cura Ufficio URP Comunicazione e Informazione
“Non si deve dire né più né meno del necessario”
PAUL GRICE
“C'e' un solo bene, il sapere, e un solo male,
l'ignoranza”
SOCRATE
“Una città può passare attraverso catastrofi e
medioevi, vedere stirpi diverse succedergli nelle sue
case, vedere cambiare le sue case pietra per pietra,
ma deve, al momento giusto sotto forme diverse,
ritrovare i suoi dei.”
ITALO CALVINO
A cura
Ufficio U.R.P.
Comunicazione e Informazione
Piazza Sant’Antonino, 14 Sorrento –. Tel. +39 081 533 51 11 - Fax +39 081 877 19 80
www.comune.sorrento.na.it
e-mail [email protected]
1
SOMMARIO
1. PREMESSA .............................................................................................. 3
2. INTRODUZIONE ...................................................................................... 3
3. IL PIANO DI COMUNICAZIONE ............................................................. 5
1.1.
Cos’è ....................................................................................................................................................5
1.2.
Perché si fa ..........................................................................................................................................6
1.3.
Quadro normativo ..............................................................................................................................6
1.4.
Obiettivi ...............................................................................................................................................7
1.4.1.
Obiettivi principali: il lavoro comunicativo ..................................................................................7
1.4.2.
Obiettivi in prospettiva: la strategia comunicativa......................................................................8
4. ANALISI DELLO SCENARIO ...................................................................... 9
1.4.3.
1.4.5.
Analisi dello scenario interno: punti di forza e punti di debolezza........................................... 10
Analisi quantitativa ....................................................................................................................... 11
5. LE ATTIVITA’ E LE AZIONI CHE VERRANNO EFFETTUATE ...................... 14
6. MEZZI DI DIFFUSIONE E STRUMENTI ................................................. 15
7. MONITORAGGIO E VALUTAZIONE ........................................................ 16
8. STANDARD E PROCESSI DI COMUNICAZIONE ....................................... 17
9. CONCLUSIONI....................................................................................... 18
2
1.
PREMESSA
La Legge 150/2000, che disciplina le attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche
amministrazioni, ha reso obbligatorio il piano di comunicazione per le pubbliche amministrazioni.
Elaborato annualmente, il Piano di Comunicazione rappresenta lo strumento in grado di garantire
il giusto coordinamento di tutti i soggetti, delle strategie e delle azioni che l'amministrazione
mette in campo per favorire il raggiungimento dei propri obiettivi di comunicazione in modo
coerente ed efficace rispetto a tutte le attività programmate
Tutto ciò che viene prodotto all'interno di un'amministrazione pubblica è un'insieme di azioni,
disposizioni, regolamenti che trovano nel cittadino il destinatario principale, la cui vita viene
organizzata e, quindi, socialmente qualificata, da quell'insieme di norme necessarie al bene ed
alla crescita complessiva della comunità a cui egli stesso appartiene. E' proprio il progetto di una
"cittadinanza consapevole" l'obiettivo di un'amministrazione moderna.
In questo processo dinamico l'informazione diviene l'elemento di capitale importanza e i modi con
cui la si esercita assumono un ruolo ragguardevole per la sua piena riuscita. Quindi, informare ed
essere informati diviene un assioma indispensabile a sostenere quel principio della trasparenza a cui
l'amministrazione di Sorrento ha sempre creduto tanto da profondere innumerevoli energie nella
stesura del Piano di Comunicazione, ma solo la convinzione che il lavoro è iniziato, le necessità
sono state intercettate, in parte soddisfatte, ma che c'è ancora molto da realizzare e da scoprire
soprattutto sul piano delle tecnologie della comunicazione, in continuo progress.
2.
INTRODUZIONE
Sempre più spesso sentiamo dire che viviamo nell’ “era della comunicazione”. Questo è tanto più
vero se pensiamo a quanto tempo della nostra giornata passiamo a contatto con cellulari, computer,
tv e altri mezzi che ci consentono di avere informazioni e di interagire con persone vicine e lontane.
3
In un mondo che vive “in tempo reale”, è molto complesso riuscire a distinguere dei punti fermi e
chiari.
Il Piano di Comunicazione è un primo punto chiaro, che supporta concretamente il lavoro interno e
aiuta il cittadino a comprendere l’impegno dell’Amministrazione sulla comunicazione.
Questo è il secondo Piano di Comunicazione realizzato dal Comune di Sorrento e con questo lavoro il
Comune va ad agire su due fattori principali: la comunicazione esterna e la comunicazione interna. E’
un Piano che si pone l’obiettivo di iniziare un percorso di miglioramento, che porti in futuro ad un
dialogo più efficace che favorisca la partecipazione, ricordando che prima di tutto, la comunicazione
di una pubblica amministrazione deve migliorare il rapporto con il cittadino.
Solo attraverso una costante attenzione e collaborazione da parte di tutto il personale dell’ente sarà
possibile raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti, creando un metodo di lavoro e di
programmazione comune.
Il Sindaco
Giuseppe CUOMO
L’Assessore alla comunicazione
Michele BERNARDO
4
3.
IL PIANO DI COMUNICAZIONE
1.1.
Cos’è
Il Piano di Comunicazione (PdC) è uno strumento di programmazione delle attività di
comunicazione, sia di quelle rivolte ai cittadini (comunicazione esterna) sia di quelle rivolte
all’organizzazione e al personale (comunicazione interna).
Attraverso il PdC si pianificano le attività e la pubblica amministrazione si organizza in modo tale da
realizzarle nel migliore dei modi.
Soprattutto il Piano di Comunicazione si propone di dare massima diffusione agli obiettivi del Piano
di Mandato che si richiamano:
garantire il benessere della comunità locale;
assicurare un’azione improntata alla massima trasparenza;
tutelare gli interessi di quanti, nell’intrattenere rapporti con l’ente municipale, siano da
considerare come portatori di interesse;
promuovere un processo di crescita umana, sociale, culturale ed economica della comunità
locale;
stimolare la partecipazione degli amministratori alle attività degli organi di governo cittadino;
incentivare, laddove possibile, sinergie tra pubblico e privato;
innalzare gli standard della qualità della vita;
consolidare il “welfare cittadino” e le misure improntate alla solidarietà;
determinare uno sviluppo eco-sostenibile del territorio;
sviluppare l’economia locale.
Comunicando di volta in volta i programmi riferiti agli obiettivi sopraindicati.
5
1.2.
Perché si fa
Lo scopo del Piano è di armonizzare le attività, utilizzare in modo più efficace ed efficiente le
professionalità, le risorse economiche, nello stesso tempo di migliorare la qualità della
comunicazione con i cittadini.
La comunicazione è un servizio importante e lo è ancora di più nelle pubbliche amministrazioni, per
le quali il rapporto con il cittadino è fondamentale.
1.3.
Quadro normativo
“Attività di comunicazione delle pubbliche amministrazioni” (Direttiva del ministro della
Funzione pubblica, 7 febbraio 2002)
“Istituzione, presso la Presidenza del consiglio dei ministri - Dipartimento della Funzione
Pubblica, di una struttura di missione, ai sensi dell’articolo 7, comma 4, del Dlgs 30 luglio 1999
n. 303” (Dpcm 31 ottobre 2001)
“Regolamento recante norme per la determinazione dei titoli per l’accesso alle attività di
informazione e comunicazione e per l’individuazione e la disciplina degli interventi formativi”
(Dpr 21 settembre 2001, n. 422)
“Linee guida per l’organizzazione, l’usabilità e l’accessibilità dei siti web delle pubbliche
amministrazioni” (Circolare del dipartimento della Funzione pubblica, 13 marzo 2001, n. 3)
“Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche
amministrazioni” (Legge 7 giugno 2000, n. 150)
6
“Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la
riforma della Pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa” (Legge 15 marzo
1997, n. 59)
“Direttiva sui principi per l’istituzione ed il funzionamento degli uffici per le relazioni con il
pubblico”. (Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 11 ottobre 1994)
“Articolo 12 Dlgs 3 febbraio 1993 n. 29 Istituzione dell’Ufficio per le relazioni con il pubblico e
disciplina dell’attività di comunicazione di pubblica utilità” (Circolare del ministro per la Funzione
pubblica, 27 aprile 1993, n. 17)
“Testo unico delle Leggi sull’ordinamento degli enti locali” (Decreto Legislativo 18 agosto 2000.
n. 267)
1.4.
Obiettivi
1.4.1. Obiettivi principali: il lavoro comunicativo
L’obiettivo primario del P.d.C. è la creazione di una cultura diffusa della comunicazione all’interno
dell’ente, insieme alla volontà di fare della buona comunicazione per il miglioramento nel rapporto
con i cittadini.
I nostri obiettivi sono:
CREARE ALL’INTERNO DELL’ENTE UNA CULTURA CONDIVISA SULLA COMUNICAZIONE
Vogliamo uniformare le procedure e fare chiarezza sull’uso dei vari mezzi e dei linguaggi, in modo
da fornire a tutto il personale interno degli strumenti davvero efficaci per la loro azione
comunicativa. Ecco perché parliamo di “lavoro comunicativo”. Non solo, vogliamo che la
comunicazione entri davvero a fare parte del lavoro quotidiano degli uffici, vogliamo che l’aspetto
comunicativo sia valorizzato e che sia ritenuto indispensabile per il completamento dei
7
nostri compiti. Se non ci si è preoccupati della comunicazione, il nostro lavoro non è ancora
finito.
RENDERE PIÙ EFFICACE E CHIARA LA COMUNICAZIONE VERSO I CITTADINI MEDIANTE UNA
OMOGENEITÀ DI IMMAGINE VERSO L’ESTERNO
Grazie ad una razionalizzazione e ad una maggior consapevolezza interna crediamo infatti di poter
favorire e migliorare la nostra comunicazione esterna. Il rapporto con il cittadino non deve essere
monodirezionale, ma deve essere un dialogo nel quale i contenuti si arricchiscono di passaggio in
passaggio.
1.4.2. Obiettivi in prospettiva: la strategia comunicativa
Dopo aver gettato le basi per una conoscenza condivisa degli strumenti, il prossimo obiettivo
sarà quello di utilizzare in modo strategico la comunicazione per il raggiungimento di
obiettivi che l’Amministrazione intende porsi. Una volta maturata un’esperienza più diffusa
nell’intera struttura, potremo gestire la nostra comunicazione in base a specifiche necessità, sia che
nascano da una analisi dei bisogni dei cittadini sia che provengano da una scelta mirata
dell’Amministrazione.
In ogni caso, l’intenzione è quella di affiancare la strategia comunicativa all’innovazione tecnologica
per continuare lo sviluppo generale dei sistemi informativi dell’ente in coerenza con le nuove
tecnologie
dell’informazione
e
della
comunicazione
indirizzando
l’ammodernamento
dell’organizzazione verso una concreta semplificazione e una migliore efficienza delle procedure e dei
processi.
Crediamo inoltre che la sfida per il nostro futuro sia quella di utilizzare questi strumenti per rendere
più efficienti e veloci le comunicazioni all’interno dell’ente e conseguentemente consentire ai
cittadini di avere un servizio che corrisponda ai modi ed ai ritmi della loro vita in rapporto agli
interessi della cosa pubblica.
8
Così, migliorando le relazioni fra amministrazione e cittadini, oltre all’informazione, si migliora la
trasparenza e si raggiunge l’intento di realizzare sempre di più il progetto di una “cittadinanza
consapevole”.
4.
ANALISI DELLO SCENARIO
L’analisi dello scenario è una attività di ricerca degli elementi e delle variabili che
caratterizzano la situazione entro la quale dovremo collocare il nostro programma di
comunicazione. Analizzare il contesto nell'ambito della redazione del Piano significa ricercare
le fonti e le informazioni necessarie per definire i tratti salienti della comunicazione ed
individuare le variabili che possono facilitarla od ostacolarla. Per l’analisi dello scenario
utilizzeremo la tecnica SWOT.
L'Analisi SWOT è un utile strumento di supporto all'analisi del contesto (interno ed esterno) entro cui
si colloca un progetto e consente di visualizzare contemporaneamente:
punti di forza interni (Strength);
punti di debolezza interni (Weakness);
opportunità esterne (Opportunities);
minacce esterne (Threats).
In questo modo è possibile, in base ad un’ottica sistemica, evidenziare in modo chiaro e sintetico le
variabili che possono agevolare oppure ostacolare il raggiungimento degli obiettivi,
distinguendo tra fattori legati all'ambiente esterno e fattori legati invece all'organizzazione
interna, consentendo di orientare in modo più efficace le scelte strategiche ed operative.
9
1.4.3. Analisi dello scenario interno: punti di forza e punti di debolezza
Punti di debolezza:
carenza di circolazione delle informazioni tra uffici: le informazioni non circolano in modo
adeguato e puntuale creando disagi e disfunzioni anche per i cittadini (es. notizia
dell’organizzazione di un evento non comunicata);
le informazioni spesso rimangono in possesso di chi le produce: a volte il personale non si
rende conto di produrre un’informazione da dover comunicare (es. informazione del
dipendente che cambia mansione e ufficio o numero di telefono che non giunge all’Urp e
agli altri uffici);
spesso le modalità di comunicazione non sono organizzate ed efficaci: le attività non sono
coordinate (es. sovrapposizione eventi nella stessa data);
sedi istituzionali non vicine, e questo non consente occasioni di incontro e non favorisce le
relazioni interne.
Punti di forza:
Coordinamento della comunicazione presente e operativo: istituito dal 2003, dal 2007 ha
iniziato con più concretezza la sua attività. Il Coordinamento è composto da Urp, Ufficio
stampa e Portavoce ed ha instaurato buoni rapporti interpersonali all’interno dell’ente;
possesso degli strumenti informatici: il Comune possiede gli strumenti informatici per la
realizzazione degli obiettivi che si propone ed è in grado di attivarsi per sviluppare l’uso
delle nuove tecnologie (es. CMS - Content Management System- per il sito web);
10
1.4.4. Analisi dello scenario esterno: opportunità e minacce
Opportunità presenti:
aziende ed esercizi commerciali che partecipano alle attività promosse dal Comune
contribuendo in prima persona (sponsor);
realtà territoriale in espansione (aumento della popolazione residente e degli
insediamenti produttivi).
Minacce:
l’uso non disciplinato dello stemma comunale da parte di altri soggetti: lo stemma del
Comune a volte è utilizzato in modo inappropriato;
difficoltà nella distribuzione del materiale data dal frazionamento e dall’estensione del
territorio: ciò richiede un impegno maggiore di risorse umane dedicate a questa attività;
mancanza di punti fissi di informazione come totem o bacheche che possano
ottimizzare la visibilità della comunicazione.
1.4.5. Analisi quantitativa
Abbiamo effettuato negli anni passati un indagine di castomer satisfaction per alcuni servizi
comunali tra cui: servizio mensa, trasporto alunni, asilo nido comunale.
Successivamente è stata prodotta la “Carta dei Servizi Comunali”che assicura attraverso lo
sviluppo di standard specifici di qualità, massima trasparenza nei confronti dei cittadini.
Modalità di realizzazione
Abbiamo suddiviso le modalità di realizzazione in tre categorie:
interna: completamente autoprodotta dall’ente;
11
esterna: completamente prodotta all’esterno dell’ente;
mista: prodotta dall’ente insieme ad altri enti o ditte specializzate.
Il nostro Comune produce da sé oltre la metà della comunicazione, con un significativo
risparmio sui costi, ed un terzo della produzione è fatto insieme ad altri soggetti (ad es.
servizi in gestione associata e gestori di servizi pubblici). In pratica la quasi totalità della
produzione è controllata direttamente dall’ente.
20%
37%
Esterna
Interna
Mista
60%
12
Tipologia iniziative
Principalmente la comunicazione veicola informazioni su singole attività o attività
occasionali. Altre attività rilevanti sono le campagne pubblicitarie informative, le
pubblicazioni e gli eventi speciali. Diciamo comunque che in prevalenza si utilizzano forme
comunicative poco complesse e poco strutturate.
50
Dati percentuali
20
10
5
o
5
Al
tr
10
Ca
m
pa
Co
gn
m
e
un
pu
ica
bb
zio
lic
ita
ne
rie
oc
ca
sio
Ev
na
en
le
to
sp
ec
ia
Pu
le
bb
lic
az
io
Si
ni
to
in
te
rn
et
60
50
40
30
20
10
0
2.
Utilizzo dei mezzi
Abbiamo rilevato il dato sull’utilizzo dei mezzi per capire attraverso quale canale il Comune
preferisce comunicare. Osserviamo un grande uso del sito internet istituzionale, delle lettereavviso, del comunicato stampa e di volantini e manifesti.
Poco utilizzate le guide e i depliants informativi, il periodico comunale, i prodotti multimediali
e le assemblee- incontri, probabilmente perché questi ultimi sono mezzi che richiedono una
una maggiore programmazione delle attività di comunicazione.
13
Albo pretorio
Manifesti
Trasmissioni
televisive
Dati percentuali
0
50
100
150
Destinatari
Vediamo che la comunicazione è per lo più rivolta alla cittadinanza in modo indistinto. Si
operano segmentazioni sul destinatario non per quanto riguarda le categorie economiche, le
associazioni e gli enti esterni. Sostanzialmente i destinatari di riferimento sono tutti i cittadini
oppure solo i cittadini interessati direttamente a quella comunicazione (es: bando di gara). La
differenziazione per target di età o genere è scarsamente utilizzata.
5.
LE ATTIVITA’ E LE AZIONI CHE VERRANNO EFFETTUATE
Le attività di informazioni e di comunicazione dell’Ente sono svolte, attualmente dall’Ufficio
U.R.P. e l’Ufficio Stampa (gestione esterna) in collaborazione anche con l’Ufficio Cerimoniale.
L’ufficio U.R.P. gestisce il coordinamento e l’interazione con gli altri uffici, per la concessione
di patrocini, contributi, che attengono all’immagine della città, e necessitano adeguate
campagne informative.
L’Ufficio U.R.P. non detiene l’informazione primaria, in quanto riceve da più canali esterni le
diverse informazioni e dati (atti, moduli, decisioni, programmi, relazioni, elenchi) che devono
essere rielaborati e tradotti dall’Ufficio U.R.P. in “comunicazione” rivolta ai cittadini e
14
“informazione” rivolta ai media. Presupposto di questo processo è una comunicazione
interna standardizzata e codificata, efficace e continua.
Le azioni ad oggi prevedibili, e fra loro collegabili, sono:
sviluppo e potenziamento U.R.P. attraverso la previsione di risorse umane;
aggiornamento e sviluppo della banca dati “U.R.P. operativo” e delle relative schede
informative costruite in “ottica cittadino” e comprendenti, per ogni singolo servizio,
l’informazione di primo livello (chi? dove? quando?), di secondo livello (come? perché)
e quella per l’erogazione diretta del servizio con relativa modulistica;
registrazione della banca dati “Utenza URP” in relazione ai seguenti dati:
a) numero degli utenti che quotidianamente si rivolgono all’URP;
b) tipologia degli utenti suddivisi in utenza interna ed esterna;
c) numero dei contatti telefonici e on-line;
d) numero visitatori sito istituzionale;
e) numero pagine visitate sito istituzionale
6.
MEZZI DI DIFFUSIONE E STRUMENTI
Per arrivare al proprio pubblico di riferimento, la comunicazione istituzionale utilizza
strumenti strategici e funzionali alla costruzione di un rapporto di partecipazione e
trasparenza tra amministrazione e cittadini.
La comunicazione e l’informazione dovranno essere garantiti a tutti e, in rapporto alla diversa
valenza del messaggio, saranno utilizzati i seguenti strumenti:
TV e testate di Stampa locali, nonché radiofoniche accreditate presso l'Ufficio Stampa
per raggiungere un pubblico vasto ed eterogeneo;
sito istituzionale per raggiungere e promuovere “un pubblico informaticamente
alfabetizzato”;
pubblicazioni, brochure, prodotti pubblicitari e prodotti multimediali per tutte le
forme di comunicazione istituzionale rivolte all’esterno.
15
Inoltre, per favorire una rapida circolazione delle informazioni ed affermare un network di
comunicazione efficace e diffuso capillarmente all’interno dell’Ente, si ricorrerà ai seguenti
strumenti di comunicazione: telefono, e-mail, fax, lettere, ma anche riunioni e incontri
informali per favorire il reciproco scambio di informazioni e la costruzione di relazioni.
7.
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE
Per valutare gli effetti delle azioni di comunicazione e informazione previste nel presente
Piano di Comunicazione, si ritiene utile il monitoraggio dei seguenti indicatori quantitativi:
comparazione tra le attività e azioni previste, i tempi indicati, i costi sostenuti ed i
risultati ottenuti;
verifiche periodiche effettuate, sulla base di un confronto sistematico, fra la struttura
di coordinamento e l’amministrazione comunale;
verifica del numero dei comunicati stampa prodotti dall’ufficio Stampa;
verifica del numero delle conferenze stampa organizzate dall’ufficio Stampa;
riscontro di tutte le pratiche e monitoraggio dell’affluenza e dei contatti licenziati
dall’URP nel ruolo di interfaccia cittadino-amministrazione, con particolare riguardo
alle seguenti attività :
1. numero richieste ricevute per il diritto di accesso ai documenti amministrativi;
2. assistenza tecnico-amministrativa fornita ai cittadini;
3. segnalazioni e richieste di informazioni ricevute e espletate;
4. servizi gestititi e divulgati a supporto degli uffici dell’Ente;
5. servizi gestititi e divulgati a supporto di altre PP.AA.;
6. comunicazioni e informazioni pubblicate sul sito istituzionale.
Inoltre, si ritiene utile il ricorso ad indicatori qualitativi ricavati da una raccolta di
informazioni:
diretta, per definire meglio i fattori di soddisfazione rispetto alle attività ed ai servizi
disponibili ( attraverso interviste, focus group, questionari cartacei e on-line);
16
indiretta, per concretizzare, attraverso i punti di forza e le aree di debolezza dei servizi,
azioni di miglioramento continuo (attraverso e-mail, telefonate, segnalazioni on-line ed
ogni altra forma di contatto con i cittadini).
8.
STANDARD E PROCESSI DI COMUNICAZIONE
Le iniziative di comunicazione interna ed esterna, che riguardano tutti i Settori e Uffici
dell’Ente, vanno sempre comunicate all’URP e all’Ufficio Stampa.
Il materiale necessario alla strutturazione delle informazioni e delle comunicazioni deve
pervenire all’URP e all’Ufficio Stampa in formato elettronico, via e-mail, rispettando le
modalità di invio e i termini di preavviso.
Le iniziative di comunicazione, ed in specie le bozze di tutti prodotti a stampa (es. volantini,
manifesti), riferite alla comunicazione esterna, andranno presentate alla struttura di
coordinamento prima di ordinarne la pubblicazione e comunque sempre prima della loro
divulgazione al pubblico. I Settori e gli Uffici interessati avranno, pertanto, cura di
programmare i termini di realizzazione di tali iniziative in modo da garantire l’espletamento
delle suddette comunicazioni interne.
Tutti i Settori si impegnano a non trasmettere al pubblico comunicazioni, comunque
veicolate, nelle quali si delega l’URP o l’Ufficio Stampa per ulteriori approfondimenti, senza
essersi prima accordati in merito con gli Uffici stessi.
2.1. Tipologia e modalità di trasmissione
Qualora si tratti di servizi indirizzati al pubblico, i settori si impegnano a fornire tutta la
documentazione necessaria all’espletamento del servizio, compilando con chiarezza i campi
richiesti in una apposita scheda informatica da richiedere all’Ufficio U.R.P..
Qualora si tratta di eventi o iniziative, sono obbligatori i seguenti dati:
periodo di pubblicazione della comunicazione (dal ____ al ____ ), data/e dell'iniziativa/e (se già
17
determinata, altrimenti indicare il mese previsto), orario di inizio, luogo di svolgimento con
indicazione della via e del numero civico, titolo dell'iniziativa (senza abbreviazioni),
indicazione dell'Ufficio promotore e/o eventuali collaborazioni (anche esterne), ulteriori
informazioni ritenute utili (recapito telefonico, e-mail, eventuali allegati o note e indicazioni).
L’invio delle informazioni deve essere esclusivamente in formato elettronico (via e-mail),
anche in allegato word, indirizzato rispettivamente a:
URP
[email protected]
UFFICIO STAMPA
[email protected]
2.2. Termini di preavviso
Le richieste di pubblicazione dovranno essere inoltrate con almeno 5 giorni di anticipo, salva
l’ipotesi di redazioni particolarmente complesse costituite da diverse pagine, per le quali
potranno essere concordati termini più ampi. I tempi di diffusioni indicati decorrono, in ogni
caso, dal giorno di acquisizione di tutti gli elementi utili a predisporre l’informativa, fatta
eccezione per comunicazioni relative a situazioni di immediato pericolo, emergenze, calamità
naturali la cui diffusione è effettuata tempestivamente.
L’URP e l’Ufficio Stampa non risponderanno di ritardi dovuti al mancato rispetto del termine
di preavviso da parte dell’ufficio interessato alla diffusione delle notizie.
9.
CONCLUSIONI
18
Concludiamo questo Piano di Comunicazione con la speranza di aver fatto “luce” sul processo
comunicativo all’interno del nostro Comune, e di aver chiarito la dinamica dei flussi
informativi e l’importanza dell’Ufficio U.R.P. come collettore della comunicazione,
coordinatore e divulgatore della “notizia” che aiuta il Cittadino ad avere informazioni. In
questi anni l’ufficio U.R.P. attraverso le relazioni con i cittadini, la formazione specifica dei
propri operatori, gestione bonus, feedback continuo con i vari uffici, ha acquisito una propria
autonomia. Sicuri e fiduciosi di essere stati utili nel comunicare in modo corretto, ci
proponiamo di migliorare la qualità del servizio offerto, e di continuare a lavorare con lo
stesso intento “comunicare sempre e comunque”.
19