IL CAPOGRUPPO RIPRESA DOPO LE VACANZE Trascorso il
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IL CAPOGRUPPO RIPRESA DOPO LE VACANZE Trascorso il
Anno 4 N° 3/95 OTTOBRE/NOVEMBRE Notiziario del Gruppo Alpini di Abbiategrasso Sezione di Milano Stampato in proprio e distribuito gratuitamente a Soci del Gruppo Grafica e impaginazione Studio Tecnico Amministrativo Vai Geom. Claudio IL CAPOGRUPPO Leggendo il numero di maggio del nostro VECI E BOCIA mi è saltato all'occhio la ripresa di un articolo dal giornale della sezione di Mondovì nel quale si parlava della solitudine del capogruppo che sarebbe lasciato solo ad adempiere a tutte le incombenze che la carica affidatagli e la rappresentanza del gruppo, comportano. Nel nostro gruppo la situazione non è a livelli così marcati anche se si ha sempre una difficoltà estrema a trovare alpini che rappresentino il gruppo soprattutto nelle cerimonie patriottiche o nelle manifestazioni sezionali. L'articolo mi ha suggerito però alcune riflessioni che vale la pena dibattere perchè alla prossima assemblea scade il mio mandato e dovremo scegliere il nuovo capogruppo che possa fare meglio di me. Secondo il mia pensiero il capogruppo non è mai una persona che ricopre tale carica per prestigio personale anzi a volte si è trovato investito quasi controvoglia ma una volta che accetta questa carica il suo compito è quello di perseguire gli scopi della associazione, di affermare la validità delle decisioni del consiglio liberamente eletto, di sviluppare la presenza sia a livello locale che esterno, di salvaguardare i diritti di ogni alpino iscritto, di incrementare il numero degli iscritti al gruppo. Per far questo chiaramente deve dare molto del suo tempo che magari sacrifica del suo tempo libero o della famiglia ma deve avere anche il supporto del consiglio in primo luogo e di tutti gli alpini del gruppo. Essendo un uomo come tutti, con pregi e difetti, potrà anche sbagliare e sarà compito del consiglio "consigliarlo" e dell'assemblea confermarlo o no, ma finche è lui il capogruppo va seguito ed aiutato. Quindi, pensiamoci anche prima, non scegliamo il capogruppo con la mentalità del male minore o della decisione dell'ultimo momento; una volta scelto però sia per noi il punto di riferimento da seguire e non da contrastare. Per i nuovi iscritti oppure i non informati vorrei ricordare i nominativi dei capogruppo che si sono succeduti alla guida del nostro gruppo dalla fine della seconda guerra mondiale fino ai nostri giorni: Domenico INVERNIZZI, Giuseppe GORNATI, Bernardo POLITI, Alberto VALSECCHI, GianCarlo PIVA, Claudio VAI e di nuovo Alberto VALSECCHI. il capogruppo RIPRESA DOPO LE VACANZE Trascorso il classico mese dedicato alle ferie è ricominciata per il nostro gruppo la solita attività a partire dalla gita in Val di Rhemes che ha visto una partecipazione mai vista tanto da riempire due pullmann. Abbiamo avuto quindi un week-end intenso cominciando dal sabato 23 con l’impegno a Melzo per la partita che ha contrapposto la nazionale alpini alla nazionale artisti TV. Il nostro impegno era collegato con il banco gastronomico allestito in collaborazione con altri gruppi alpini della sezione ed il gruppo dei magnifici sei Brezigia, Bordoni, DeToni, Respighi, Scazzosi oltre al sottoscritto hanno avuto il loro da fare cucinando 80 chili di patatine. Alcuni contrattempi hanno fatto sì che la manifestazione non sia riuscita secondo le aspettative della vigilia ma speriamo di aver contribuito ad incrementare il fondo per l’acquisto della ambulanza. Nemmeno il tempo di prendere il fiato che il giorno successivo, oltre alla presenza di una rappresentanza a Bareggio per l’inaugurazione della bellissima sede di quel gruppo, abbiamo dato fondo alle nostre energie per portare a buon fine l’impegno di allestire la cena per 120 persone all’interno del quartiere fiera in occasione della conclusione del quarto raduno di auto fuoristrada organizzato dal RABBIT CLUB. A complicare le cose è intervenuto anche un black-out che ci ha messo un po’ in crisi ma facendo affidamento sull’aiuto dei nostri numerosi amici siamo riusciti ad allestire una illuminazione d’emergenza in modo da terminare la serata non a lume di candela. La nostra fatica come nelle precedenti volte con il RABBIT è servita a rimpolpare le casse del nostro gruppo che si serve di queste opportunità per poter avere la base economica per le sue iniziative. ASSEMBLEA DI GRUPPO Si avvicina a grandi passi la scadenza dell’assemblea ordinaria del nostro gruppo che quest’anno riveste una im portanza maggiore poichè è il momento di rinnovare anche il capogruppo per compiuto triennio. È d’obbligo l’invito a tutti a partecipare ma anche a discutere e scambiarsi opinioni per arrivare alla sera di venerdì 10 novembre con le idee chiare sulla persona da scegliere per i prossimi anni. PROSSIMI APPUNTAMENTI Questo notiziario arriverà nelle vostre case quando rinnovato il consiglio sarà iniziato il nuovo anno sociale con un nuovo ciclo della vita del nostro gruppo iniziando dalla castagnata in piazza ormai alla 16ª edizione fissata per sabato e domenica 18 e 19 novembre. Solite castagne solita polenta solito tutto ma come si dice formula vincente non si cambia e per il momento per il nostro gruppo questa è stata una formula vincente. È superfluo ricordare che ognuno di noi può dare il proprio contributo di lavoro che sarà altamente apprezzato essendo essenziale per la buona riuscita la massima partecipazione. Tenetevi quindi liberi per il week-end di fine novembre. Ah dimenticavo la domenica successiva invitati ancora una volta dai commercianti del Lorenteggio saremo a Milano per il Natale del Lorenteggio con la nostra partecipazione la nostra simpatia che ormai ci siamo guadagnati. Daremo un ulteriore contributo con queste manifestazioni alle casse del gruppo e all’iniziativa della ambulanza. NON MANCATE Terzo appuntamento al quale non mancare é quello del 17 dicembre in Duomo a Milano per la Messa in onore dei caduti di tutte le guerre alla quale non bisogna mancare. AVVISO A TUTTI I SOCI: CHI AVESSE PROBLEMI CON LA RICEZIONE DEI NOSTRI GIORNALI PER INDIRIZZO INESATTO O PER MANCATA RICEZIONE COMUNICHI IN SEDE I PROBLEMI CHE SARANNO SEGNALATI PER CORREZIONI DEL CASO ESERCITAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE OPERAZIONE LECCO 1995 Dopo qualche rinvio determinato dagli interventi che la nostra Associazione ha fatto in Piemonte si é svolta nelle giornate di sabato e domenica 7/8 Ottobre l’esercitazione interregionale chiamata OPERAZIONE LECCO 1995. Come altre volte l’esercitazione aveva lo scopo di fare la prevenzione e sono state individuati gli alvei di tre torrenti che scendono dalle montagne del lecchese e che contenevano nel loro alveo una vegetazione tale da costituire un serio pericolo in caso di aumento incontrollato del livello delle acque. L’intervento é consistito nel liberare gli alvei da rovi, tronchi di piante ormai morte e tronchi di piante infestanti cresciuti sul letto del torrente. Alla esercitazione hanno partecipato 1004 persone venute da varie sezioni (Bergamo, Brescia, Luino, Varese, Como, Monza, Milano, Reggio Emilia, Trento, Sondrio, Emiliano-Romagnola) che a partire dalle 7.30 del mattino di sabato armati di falcetti ,forche rastrelli e motoseghe hanno aggredito le sponde dei tre torrenti individuati e finendo a mezzogiorno della domenica compiendo un lavoro di tale mole e tale utilità da essere elogiato tra gli altri dal sindaco di Lecco intervenuto al concerto del coro GRIGNA del sabato sera. Ormai l’organizzazione delle varie sezioni é molto collaudata, lo si é visto sia per l’allestimento del campo che per lo smontaggio infatti i lavori terminavano a mezzogiorno quindi c’era il pranzo allestito a cura delle varie sezioni ma alle tre del pomeriggio ormai tutte le attrezzature erano smontate ed in fase di partenza. La sezione di Milano aveva portato una cinquantina di volontari e tra questi c’era il sottoscritto con un gruppo di otto volontari della costituenda protezione civile di Abbiategrasso che hanno voluto partecipare per rendersi conto dei tipi di intervento, delle necessità di attrezzature e di organizzazione. Forse la cosa che più ha colpito é stato vedere come ogni squadra si muovesse senza esitazioni in uno scambio di ruoli continuo per arrivare al risultato sia per quanto riguarda gli operativi che per i logistici. Certo questi interventi non hanno l’urgenza dell’emergenza ma sono altrettanto utili per scongiurare future emergenze con la possibilità di affrontare i problemi con una maggiore tranquillità e serenità. SETTEMBRE A ZELO SURRIGONE Non è la prima volta che il nostro Gruppo viene a Zelo Surrigone su mio invito, in occasione del Settembre Zelese. Questa è la terza volta ed è anche stata quella meglio riuscita, sia come organizzazione che come partecipazione. Questa volta il coordinamento della manifestazione era affidato all ProZelo, magistralmente supportata dal nostro Gruppo e dall’Associazione Combattenti di Zelo. In programma c’era la solita polenta taragna, confezionata dal nostro Gruppo, oltre a salamelle, patatine e le insuperabili frittelle della nostra cara amica Tina. Del ritorno degli Alpini a Zelo se ne sentiva parlare un po’ dappertutto già da un po’ di giorni, da quando cioè erano stati affissi manifesti in tutto il paese ed in altri paesi vicini. Tutti lo sapevano e tutti aspettavano con curiosità lo “sbarco” degli Alpini a Zelo. Finalmente Sabato 30 Settembre, a metà pomeriggio, i primi movimenti degli organizzatori segnalavano l’inizio delle manovre. Ed in brevissimo tempo tutto l’apparato organizzativo era pronto. Ora si doveva soltanto attendere che arrivasse il pubblico. Si aveva ancora qualche dubbio sull’affluenza delle persone, un po’ perché era sera, un po’ perché l’aria era fresca. E come sempre accade, piano piano la gente arrivava. Per primi, quelli che hanno l’abitudine di cenare presto, oltre a quelli che temevano di restare senza polenta. Poi tutti gli altri, finchè nel saloncino del Circolo Familiare non c’era più posto. Si recuperavano tavoli da aggiungere e la gente faceva i turni per poter mangiare almeno seduta. Speravo francamente, ma non pensavo che cosi tante persone accettassero il nostro invito. Erano, poco più poco meno, oltre duecento. In poco tempo si era creato un clima particolare, dovuto a quel calore che gli Alpini portano con se, come si porta con se il profumo che ci si spruzza addosso al mattino. Eppure la nostra comunità di Zelo è giovane e non ancora amalgamata. E proprio per questo io desideravo la presenza degli Alpini. Essi avevano al funzione di “sciogliere” gli animi offrendo la certezza di un rapporto genuino. Cosi la neonata Pro-Zelo ha ricevuto una bella mano, in termini morali e materiali, per poter continuare, rinsaldando i rapporti tra la gente e coinvolgendo sempre più i cittadini, per dimostrare con i fatti che il nostro paese non è solo un dormitorio. Grazie a tutti gli amici Alpini che hanno reso possibile questo incontro, cosi importante come forse essi stessi neppure immaginano. Cari colleghi Alpini, vi aspetto ancora da noi il prossimo anno. Cercate di non mancare, perché sono sicuro che, tra un po’ di tempo, qualcuno già comincerà a chiedermi quando gli Alpini torneranno a Zelo. A. Respighi MANIFESTAZIONE RABBIT CLUB Come programmata, si è svolto il 24/09/95 il raduno che aveva, come sede delle prove, un terreno all’interno del quartiere fiera. Oltre quaranta concorrenti provenienti da paesi e città anche di altre regioni d’Italia. Ormai è una tradizione che si sta consolidando. Anche l’abbinamento di questa manifestazione con il nostro gruppo è ormai una tradizione. Nella prima parte della manifestazione, al mattino, le varie prove di fuoristrada si sono svolte sul territorio dei paesi limitrofi ad Abbiategrasso. Poi, nel pomeriggio, i numeri più spettacolari si sono visti sul terreno fieristico, trasformato a tal punto da sembrare quasi una zona di trincee della prima guerra mondiale. Passaggi difficili, che hanno messo alla prova i temerari concorrenti certamente tutti esperti guidatori. Terminate le gare, tutti si sono trasferiti nella zona al coperto dove era prevista la cena. Il gruppo musicale degli alpini di Lecco riempiva l’aria con musiche del repertorio alpino. Proprio a questo punto si stava consumando una piccola tragedia, che preoccupava non poco gli organizzatori. Il cielo era abbastanza coperto, l’aria era fresca, le tenebre calavano e, improvvisamente, la corrente elettrica era venuta a mancare in tutto il quartiere fieristico. Neppure l’equipaggio di emergenza dell’Enel era riuscito a farci uscire dalle tenebre. Non rimaneva che ricorrere alle candele per non compromettere il finale della festa. Bisogna ammettere che, una volta rassegnati alla mancanza della luce elettrica, tutte quelle candele sui tavoli avevano creato un’atmosfera quasi suggestiva, alla quale ci stavamo abituando. Siccome però gli alpini non si arrendono mai, ad un tratto apparvero delle lampade alimentate da un gruppo elettrogeno che il Gianni del nostro gruppo, ma anche noto volontario dei Vigili del Fuoco, piazzò e mise in funzione tra gli applausi generali. Terminato il pranzo fra questi contrattempi, ma costantemente allietati dalla vigorosa musica degli amici di Lecco, si è proceduto alle varie premiazioni dei partecipanti e all’estrazione dei biglietti della sottoscrizione a premi. Si registra così un altro bilancio positivo di questa manifestazione, ben orchestrata da Piva Umberto, alpino “fuoristradista”. Antonio Respighi QUARTO SU 186 Anche se con un po’ di ritardo, dovuto alla periodicità del nostro giornalino, vogliamo congratularci con Paolo Colombo, figlio del socio Gianni. Paolo ha infatti ottenuto, il 6 Agosto scorso, un risultato di tutto rilievo classificandosi al 4° posto assoluto alla decima edizione del “TOUR del GRAN PARADISO”. L’importante gara svoltasi su di un percorso di 15 chilometri e 600 metri, su e giù per le montagne intorno a Cogne, è stata portata a termine in 59 minuti e 7 secondi a 1 minuto e 16 secondi dal vincitore, Un risultato , questo, ancora più importante se si tiene conto di tutte le difficoltà che comporta una corsa in montagna, soprattutto per un atleta che vive e si allena in pianura. Quindi, ancora una volta, congratulazioni. Stefano Scotti FILASTROCCA Bacco nostro che sei in cantina sia ricordato il tuo nome venga il tuo vino purchè genuino sia Barbera o Bardolino Sia fatta la tua volontà nello stabilire la qualità Dacci oggi la nostra sbornia quotidiana riempi i nostri bicchieri come noi li riempiamo ai nostri bevitori ma non indurci a lavorare e liberaci dall’acqua e così sia. “....l’alpino creò gli altri alpini, li condusse in cantina e disse loro bevete....” Cosi sono fatti gli Alpini. Sono Alpini, e basta. Si dicono tante cose, degli Alpini. Si dice che sono tenaci. Si dice che sono coraggiosi. Si dice che si battono come leoni. Si dice che sono gente semplice. Si dice che sono buoni. Si dice che sono scanzonati. Si dice che si ritrovano, ogni anno, alle loro adunate, per bere. É il loro unico difetto. No, non è un difetto. Non si ritrovano per bere. Si ritrovano, ecco tutto. Perché ? Perché sono Alpini. Si ritrovano e poi bevono. Ma questo è logico. Si ritrovano, bevono e cantano. Cantano e bevono. Bevono perché in montagna fa freddo. Bevono e si sbronzano. Bevono perché hanno il diritto di sbronzarsi. Bevono per dimenticare. Per non pensare agli Amici che sono rimasti sui monti della Grecia.... là nella Grecia c’è la Vojussa....col sangue degli Alpini si è fatta rossa.... Per non pensare ai Fratelli friulani del “Gemona”, affondati con la Galileo nell’Adriatico, di ritorno dall’Albania, neanche sui loro monti li hanno lasciati morire... Per non pensare ai Caduti nei Balcani e sulle riarse Ambe d’Etiopia. Per non pensare a tutte le Penne Nere spezzate sul Don o sacrificatesi a Micolajewka... “Tridentina, avanti...”...per aprire il varco agli altri... Per non pensare ai Compaesani stecchiti dal gelo della Steppa lungo il calvario del ritorno, per coperta il cielo, la neve come sudario... Per non pensare agli Alpini del Piemonte e del “Monte Granero”, morti anch’essi, ma almeno, fortunati loro, senza aver sofferto anche il freddo, la fame, la sete, una morte da “signori”... ... le scarpe al sole... Questo, tutto questo pensano gli Alpini, quando bevono... Bevono e cantano. Cantano e bevono. Bevono per dimenticare. Cantano per ricordare. No, gli Alpini non dimenticano... da “UNA GUERRA DA SIGNORI” di Sergio Pivetta PREGHIERA A NOSTRA SIGNORA DEGLI ALPINI Ascoltate, Vergine Maria, noi siamo Alpini che hanno lasciato le stellette, ma non il cappello e la piuma, e che sono ritornati a casa dopo aver passato un periodo più o meno lungo da soldato. Noi siamo giovani e vecchi. Con noi ci sono Alpini che hanno fatto la prima guerra mondiale, di quelli che hanno fatto la seconda e di quelli che hanno avuto la fortuna di non fare guerre. Noi siamo Alpini della Coumba Feide, nati in mezzo al freddo ed alle montagne più alte d’Europa. Quando eravamo lontani dal Paese, a combattere guerre, a guadagnare ed a perdere battaglie, a morire per un ideale o piuttosto solo per accontentare l’ambizione di chi ci comandava, non abbiamo mai avuto paura, con il tuo aiuto abbiamo avuto sempre la speranza di tornare alle nostre case. Ma non tutti sono ritornati, e noi che abbiamo la fortuna di vivere ancora, di godere il calore di una famiglia, di vedere con i nostri occhi la neve bianca delle nostre montagne, il calore nei nostri prati, dei nostri boschi e del nostro cielo, noi ti ringraziamo per questo Nostra Signora del Cielo, e ti chiediamo di farci regalo della Tua protezione. Abbiamo tutti bisogno di Te e della Tua intercessione per supplicare il Signore affinché non ci lasci soli a questo mondo che conosce solo più la prepotenza, la violenza, l’egoismo e la morte. Noi ti ringraziamo per questo, Nostra Signora, e noi Ti preghiamo ancora di più di voler essere per tutti noi Alpini, giovani e vecchi, e per quelli che continueranno, dopo di noi, la tradizione degli Alpini che non hanno mai conosciuto il disonore, la nostra buona, la nostra dolce REGINA VALLIS AUGUSTANAE. Cosi sia. Un vecchio Alpino VERBALE CONSIGLI - Viene riproposto da Piva il problema della vendita di bibite nel parco, poiché si è venuti a conoscenza di lamentele da parte di alcuni commercianti, una decisione definitiva verrà presa nei prossimi consigli. - Il costo dell’impianto di illuminazione del parco è di £.4.500.000, il socio Sala ci fa omaggio del quadro comando per la castagnata. - É confermata la partecipazione del gruppo per le manifestazioni di Melzo e del Rabbit 4x4. - Valsecchi in previsione della assemblea annuale chiede di trovare una alternativa a lui nella carica di capo gruppo. - Da parte della sezione di Milano viene fatto un invito al Generale Federici per una serata da tenersi c/o il castello Visconteo nel mese di ottobre, è prevista anche la partecipazione del presidente nazionale Caprioli, l’organizzazione sarà a carico del gruppo. Santino Candiani OBLAZIONI IL GRUPPO VIVE ANCHE DI QUESTI PICCOLI CONTRIBUTI ALPINI CANADESI Forse ero uno dei pochi del nostro Gruppo a non sapere ancora che un nostro socio, Giuseppe Cairati, trascorre praticamente ogni anno una parte delle proprie vacanze in giro per il mondo a visitare il alpini dei Gruppi all’estero. Questi alpini a cui sembra così difficile concedere il diritto di voto e che si fanno sempre tanto onore in Paesi tante volte lontanissimi. Alpini che hanno ormai trascorso metà della loro vita in questi Paesi, ma che si sentono sempre e solo italiani. Il nostro Cariati, con altri 75 alpini, si è recato in Canada il 18 Agosto scorso, per il 35° anniversario della fondazione della sezione di Toronto, coincidente con l’ottavo congresso degli alpini del Canada. Ma prima di arrivare a Toronto, i nostri rappresentanti hanno fatto numerose tappe allo scopo di visitare quell’enorme paese cosi poco popolato. Prima Van- couver e poi, da lì, partenza per la grande avventura in Alaska a bordo della Sky Princess. Pensate che questo enorme territorio fu venduto più di un secolo dalla Russia agli Stati Uniti per 20.000 dollari dell’epoca. Non si era resa conto la Russia di come l’Alaska fosse ricca di oro e di minerali in generale. E qui i nostri alpini sono passati tra paesaggi spettacolari, piccole baie ed isole coperte di foreste lussureggianti, fino ad arrivare a Juneau, antica capitale dell’Alaska, piena di ricordi della Russia imperiale e dei “saloons” del tempo della corsa all’oro. Poi Skagway, cittadina che ospitava migliaia di cercatori d’oro, Glacier Bay, dove numerosi ghiacciai perenni scendono fino al mare formando enormi “iceberg”. Sitka, antica capitale russa del commercio delle pelli. E poi Vancouver, terza città del Canada, nella Columbia britannica. Con molti trasferimenti in pullman ed aereo, i nostri alpini hanno visitato le Montagne Rocciose, il ghiacciaio Athabaska, la città di Edmonton, fino ad arrivare a Toronto. Da qui l’obbligatoria escursione alle Cascate del Niagara. Al rientro hanno festeggiato il 35° anniversario di fondazione della locale sezione ANA, con la partecipazione del presidente nazionale. Mille alpini “canadesi” hanno partecipato a questa manifestazione e chissà con quanta commozione tutti questi nostri connazionali “speciali” hanno vissuto quell’incontro, attimo per attimo, intensamente, centellinando le emozioni per farne durare l’effetto più a lungo. Grazie alpino Cairati, a te e a tutti gli altri tuoi compagni di viaggio, che, sempre in Paesi diversi, contribuite a far sentire ai nostri connazionali alpini “esteri” che il loro legame con la Patria è sempre forte. Antonio Respighi COMPLEANNI