Schede EAU 2010

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Schede EAU 2010
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S C HED E EMIRATI ARABI UNITI
Informazioni pratiche e aree di opportunità d’affari
a cura di Diego Pesciatini e Federico Vasoli
novembre 2010
partner firms in ROMA • BOLOGNA • LUCCA • BRUXELLES • BERLIN • MÜNCHEN • BARCELONA • MADRID • LYON • AMSTERDAM • WIEN • NEW YORK • SHANGHAI • HONG KONG
Informazioni generali
Gli Emirati Arabi Uniti (nome ufficiale Al-Imarat al-‘A rabiya al-Muttahida,
Federazione degli Emirati Arabi Uniti), federazione di sette emirati indipendenti
(Abu Dhabi, Ajman, Dubai, Al-Fujayrah, Ras al-Khaimah, Sharjah e Umm alQaiwain), sono situati lungo la costa centro orientale della penisola arabica. Gli
Emirati, assieme a Bahrein, Kuwait e Qatar, costituiscono gli Stati del Golfo
Persico.
La popolazione autoctona (che rappresenta meno del 30% del totale) è composta in
larga prevalenza da arabi, che godono del pieno diritto di cittadinanza. Alla
popolazione locale si è aggiunta, tra gli anni Settanta e Ottanta, un’altissima
percentuale di forza-lavoro proveniente sia da altri Paesi del Medio Oriente, sia da
Iran, Pakistan, India, Filippine e Bangladesh.
La città di Abu Dhabi è la capitale della federazione, mentre il porto di Dubai ne è
il centro commerciale. I capoluoghi, che danno il nome ai rispettivi stati si trovano
tutti sul golfo Persico tranne Al-Fujayrah, affacciata sul golfo di Oman.
CONSIGLIO DI C
PERSICO (GCC)
O O P E R A Z I O N E
D E L
G
O L F O
Il Consiglio di Cooperazione del Golfo Persico è un’organizzazione fondata nel 1981
per promuovere la cooperazione economica, politica e sociale tra i Paesi produttori
di petrolio della penisola araba; stati membri sono Arabia Saudita, Bahrein, Emirati
Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar.
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Informazioni generali sul sistema di governo e
sull’ordinamento giuridico degli EAU:
FORMA
COSTITUZIONALE
:
La struttura politica degli Emirati Arabi Uniti è quella di una federazione di sette
Emirati. Le cariche sono ereditarie e la federazione ha potere limitato a questioni di
politica estera, sanità ed educazione, a differenza dei singoli Emirati, che
internamente vantano la massima autorità
Il potere legislativo è esercitato dal Consiglio federale o Majiis al Ittihad al-Watani ,
composto da 40 membri nominati con incarico biennale direttamente dagli Emiri.
Il Presidente federale ed il Vice Presidente sono eletti dal Consiglio federale
nazionale per 5 anni; le prossime elezioni si terranno nel 2011.
Il potere giudiziario è affidato alla Corte suprema dell’Unione, cui rispondono le
Corti federali. I giudici sono nominati dal Presidente
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Informazioni sull’ordinamento giuridico degli EAU:
SISTEMA
LEGALE
Nel costituire la Federazione, i c.d. “Rulers” dei sette Emirati hanno concordato una
“Costituzione Provvisoria” che delinea la struttura istituzionale dello stato. Solo il
20 maggio 2006 il Supremo Consiglio dei Rulers ha deciso di rendere la
Costituzione federale da provvisoria a definitiva.
La Costituzione prevede l’istituzione del Supremo Consiglio dei Rulers di tutti e
sette gli Emirati quale principale Autorità legislativa della Federazione ed un
Consiglio Federale dei Ministri (Governo Federale) come potere esecutivo.
Il Supremo Consiglio dei Rulers elegge al suo interno il Presidente (che dura in
carica 5 anni, anche se l’attuale Presidente ricopre tale carica a vita) ed il Vice
Presidente della federazione degli Emirati Arabi Uniti. Le questioni definite
“procedurali” sono decise dal Supremo Consiglio a maggioranza dei votanti mentre
quelle “sostanziali” sono votate con la maggioranza qualificata di cinque emirati.
Al Governo Federale è affidata la responsabilità di promulgare le leggi che
concernono la disciplina degli aspetti “sostanziali” della Federazione. Questi
includono, ai sensi dell’art. 120 della Costituzione, gli affari esteri, la difesa, la
sicurezza, il sistema giudiziario federale, le finanze ed i prestiti federali, i servizi
postali e le comunicazioni, i lavori pubblici federali, l’aviazione civile, l’istruzione, la
salute pubblica, la moneta, i servizi di elettricità, gli affari concernenti la
nazionalità, la gestione dei patrimoni federali, le tasse e le informazioni federali.
Pertanto, i Ministeri federali istituiti ai sensi dell’art. 58 della Costituzione, sono: gli
Affari Esteri, la Difesa, la Giustizia, la Salute Pubblica, le Comunicazioni,
l’Informazione, l’Interno, le Finanze e l’Industria, l’Economia ed il Commercio,
l’Istruzione, i Lavori Pubblica, l’Agricoltura, il Lavoro e gli Affari Sociali e la
Programmazione. Tali originari quattordici ministeri sono stati recentemente
portati a venti.
La Costituzione prevede anche un Consiglio Federale Nazionale non elettivo, i cui
40 membri sono nominati dagli Emirati. È importante rilevare che ciascun membro
rappresenta l’intero Paese e non già il singolo emirato di provenienza. Tra le
competenze principali del Consiglio Federale Nazionale spicca quella di poter
proporre disegni di leggi federali da sottoporre al Presidente ed al Supremo
Consiglio.
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Le Leggi federali sono promulgate dal Supremo Consiglio dei Rulers che approvano
le leggi presentate dal Consiglio Federale dei Ministri e dal Consiglio Federale
Nazionale. Il Governo Federale ha in pochi anni regolato anche materie societarie e
commerciali.
La convivenza, dovuta ad evidenti motivi storici, di norme e terminologia giuridica
di derivazione coranica, romanistica (Code Napoléon) e di Common Law hanno
reso gli EAU un ibrido giuridico ove coesiste un sistema di produzione normativa di
tipo continentale ed islamico (Civil Law) ed un sistema di più recente produzione
normativa, soprattutto nel campo della contrattualistica internazionale e del diritto
commerciale e societario, di stampo inglese (Common Law).
P
RINCIPALI FONTI FEDERALI AT TINENTI
DIRIT TO COMMERCIALE E SOCIETARIO
AL
•
Labour Law No. 8 del 1980;
•
Commercial Agencies Law No. 18 del 1981 (modificata);
•
Maritime Law No. 26 del 1981;
•
Commercial Company Law No.8 del 1984;
•
Civil Transaction Law (the Civil Code) No. 5 del 1985
•
Trade Marks Law No. 37 del 1992
•
Commercial Transaction Law No. 18 del 1993
•
Industrial Property Law No. 31 del 2006 (che modifica la Federal Law No. 17
del 2002)
•
Copyrights Law No. 7 del 2002
DIRITTI
REALI
A differenza che nei sistemi romanistici di “Civil Law”, ove coesistono il diritto di
proprietà ed altri diritti reali, nella legislazione emiratina sui diritti reali l’impronta
coloniale inglese risulta assolutamente evidente: esiste, in particolare, una categoria
di beni in “freehold” che individua la “piena proprietà” (come concepita nei sistemi
romanistici) ed una categoria di beni in “leasehold”, che individua un fascio di diritti
assimilabili all’usufrutto e/o al diritto di superficie, di natura temporanea, anche se
talvolta prolungata ben oltre la vita delle parti contraenti, ed in dipendenza del
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quale il titolare del leashold (tenant) o i suoi eredi dovrà riconsegnare alla scadenza
del termine il bene al titolare del diritto originario (landlord).
In pratica, nel mercato immobiliare gli immobili in freehold sono disponibili
solamente in alcune specifiche zone, mentre nel resto del Paese l’acquisto della
piena proprietà è proibito agli stranieri.
POTERE
GIUDIZIARIO E
SHARIA
In quanto Paese islamico, uno dei principi fondamentali della Costituzione prevede
che la legge islamica (Sharia) sia la principale fonte del diritto negli EAU.
Storicamente i sistemi legali dei Paesi Arabo-Islamici del Medio Oriente erano
basati sulla legge islamica (Sharia) e i tribunali islamici formavano le pietre angolari
giudiziali di questi Paesi.
La modernizzazione della maggior parte dei sistemi legali di queste nazioni
all’inizio del ventesimo secolo ha portato all’istituzione di corti civili cui era
generalmente demandata la competenza di giudicare questioni civili e commerciali.
Nel contempo, sono state istituite anche corti competenti in materia penale.
Le materie attinenti allo stato personale, come il matrimonio, il divorzio,
l’affidamento e l’eredità sono rimaste di competenza dei tribunali islamici, composti
da giudici specializzati in diritto musulmano.
Qualunque corte deve applicare due principi:
•
Il divieto di interpretazione discrezionale della norma giuridica, che non è
ammessa ove la materia sia regolata da una specifica disciplina. In assenza di
una specifica disciplina legale, i tribunali, applicando la legge coranica, sono
obbligati ad adottare i principi generali di giurisprudenza e giustizia islamici.
•
L’assenza del precedente giurisprudenziale vincolante. Nel diritto islamico i
precedenti non solo non sono vincolanti nel giudizio, ma non sono a maggior
ragione nemmeno fonti del processo legislativo.
I principi citati erano previsti dal Majalat Al-Ahkam Al-Adlia (“Al Majala”), il Codice
Civile dell’Impero Ottomano, che era basato sulla legge coranica. Esso era applicato
nella maggior parte dei Paesi Arabi che sono stati sottoposti alla dominazione
ottomana sino alla prima guerra mondiale. Dopo la loro indipendenza, questi Paesi
hanno continuato ad applicare Al Majala fin tanto che non hanno promulgato i loro
codici civili. Al Majala è ancora oggi considerato un riferimento estremamente
importante nel diritto islamico.
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Sebbene la Costituzione preveda che la legge islamica (Sharia) sia la fonte principale
del diritto negli Emirati Arabi Uniti, la stessa Costituzione dispone che le decisioni
della Suprema Corte Federale siano vincolanti per le tutte parti interessate.
Conseguentemente, sebbene le decisioni della Suprema Corte Federale non siano
considerate tali da formare parte del processo legislativo, esse sono estremamente
importanti e fungono da rilevantissimo orientamento per la formulazione di nuove
leggi e per la loro interpretazione.
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Quadro normativo per le attività imprenditoriali in Abu
Dhabi
Due leggi riguardano l’ingresso nel Paese di imprese straniere: la legge n. 9 del 1992
sulla costituzione in persona giuridica di un’impresa sostituita nella JAFZ (Jabel Ali
Free Zone) e la legge n. 2 del 1993, che prevede l’esenzione da dazi su prodotti delle
imprese possedute al 51% da cittadini o società degli EAU o di un Paese GCC.
I più frequenti modi di realizzare l’investimento straniero sono
•
La costituzione di una società a partecipazione straniera, governata dalla legge
n. 8 del 1984, modificata dalla legge n. 13 del 1988. Essa prevede che il 51% del
capitale sociale debba essere detenuto da una persona fisica o giuridica locale;
•
La costituzione di un Representative Office, che non ha personalità giuridica,
né abbisogna di licenza commerciale, ma ha semplici finalità di promozione di
contratti tra le parti locali e di assistenza agli agenti locali.
•
Infine, una minima presenza nel Paese si può realizzare attraverso licenze di
know-how, marchi e brevetti o concedendo distribuzione o agenzia al partner
locale.
Le principali restrizioni agli investimenti stranieri sono:
•
L’obbligo di riservare il 51% del capitale sociale in società locali a persona fisica
o giuridica degli EAU (restrizione che tuttavia non si applica per investimenti
industriali e commerciali effettuati nelle zone franche);
•
L’obbligo di ottenere licenza per la realizzazione di progetti industriali;
•
Restrizioni legali alla partecipazione alle gare d’appalto pubbliche.
LE
SOCIETÀ COMMERCIALI NEGLI
EAU
Prima del 1984, ognuno dei sette Emirati Arabi, tra cui Abu Dhabi, al fine di
regolare le operazioni commerciali straniere, adottava per la costituzione di una
impresa le proprie procedure, ma nel 1984 è stata emanata la Legge Federale n. 8
(diritto delle società), emendata nel 1988 dalla Legge Federale n. 13.
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LIMITED
LIABILITY CO
SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ
M PA N Y
(LLC)
–
L I M I TATA
La società a responsabilità limitata è la forma più comune delle entità d’affari
attualmente costituite negli Emirati Arabi Uniti.
Una società a responsabilità limitata può essere formata da un minimo di due a un
massimo di cinquanta soci la cui responsabilità è limitata dalle loro quote nel
capitale della società.
La quota minima di partecipazione per i soci di nazionalità degli Emirati Arabi
Uniti è del 51%.
Il capitale richiesto per formare una società a responsabilità limitata a Dubai è di
300.000 AED ( 82.000 USD), versato in contati o in natura. Negli altri Emirati, il
capitale richiesto è di 150.000 AED (41.000 USD).
La distribuzione dei profitti e delle perdite può essere regolata da patti parasociali e
la gestione di una LLC può essere conferita ai soci stranieri o locali o a una terza
parte.
Le quote di tale società non sono aperte per la sottoscrizione al pubblico e la LLC
non può emettere quote negoziabili.
Secondo l’oggetto sociale, sono previsti requisiti minimi di capitalizzazione della
società maggiori, rispetto alla regola generale.
Una LLC esercente una attività commerciale generale può essere costituita anche a
Dubai con un capitale versato di 3.000.000 di AED (820.000 USD) e della metà
negli altri Emirati.
Il capitale minimo per registrare una società a responsabilità limitata con una
licenza industriale è di 250.000 AED (69.000 USD).
Gestione:
sebbene il socio di nazionalità non emiratina sia titolare soltanto fino al 49% delle
azioni della società, egli può essere il solo responsabile della gestione della stessa: il
socio di nazionalità emiratina può anche non prendere parte alle operazioni della
società.
Profitti e perdite:
È possibile prevedere nello statuto della società che profitti e perdite siano divisi in
modo diverso rispetto alla suddivisione delle azioni.
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Requisiti contabili:
È necessario nominare un commercialista riconosciuto ai sensi del diritto degli
Emirati, il quale deve essere nominato dall’assemblea generale.
COMMERCIAL
AGENT
(ESCLUSIV
DISTRIBUTOR) – NOMINARE UN AGENT
COMMERCIALE (DISTRIBUTORE ESCLUSIVO)
E
E
Gli investitori stranieri possono nominare un agente commerciale per rappresentare
i loro interessi negli Emirati Arabi Uniti, invece di stabilire una presenza
permanente.
La legge degli Emirati Arabi Uniti sulle Agenzie Commerciali (Legge Federale No.
18 del 1981, emendata dalla legge Federale No. 14 del 1988) disciplina la nomina degli
agenti commerciali, dei rappresentanti di commercio e dei distributori negli
Emirati Arabi Uniti. Questa legge definisce l’agenzia commerciale come ogni
accordo dove una società straniera è rappresentata da un agente per “distribuire,
vendere, offrire o procacciare merci e servizi negli Emirati Arabi Uniti contro il
corrispettivo di una commissione o profitto”.
I principali requisiti e caratteristiche di una agenzia commerciale sono i seguenti:
•
Gli agenti commerciali devono essere cittadini degli Emirati Arabi Uniti o
società fondate negli Emirati Arabi Uniti e possedute interamente da cittadini
degli Emirati Arabi Uniti.
•
Gli agenti commerciali devono essere registrati al Ministero dell’Economia e
del Piano economico degli Emirati Arabi Uniti per esercitare un’attività di
agenzia commerciale.
•
L’accordo di agenzia deve essere registrato affinché l’agente possa avvalersi
delle tutele accordate dalla legge e possa avere un rapporto di agenzia
riconosciuto dalla legge degli Emirati Arabi Uniti.
•
Gli agenti commerciali hanno il diritto di avere un territorio esclusivo che
comprenda almeno un Emirato per i prodotti specificati (Articolo 5, primo
comma, della legge delle agenzie commerciali).
•
Se non diversamente stabilito, gli agenti commerciali hanno il diritto di
ricevere commissioni sulle vendite dei prodotti nei territori a loro designati a
prescindere se queste vendite sono fatte da o per mezzo dell’agente (Articolo 7
della legge delle agenzie commerciali).
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La legge 13/2006 approvata dal Governo Federale contiene alcune modifiche che
sembrano attenuare la rigidità del rapporto di agenzia, anche se occorrerà attendere
una consolidata giurisprudenza in materia.
Le modifiche più rilevanti riguardano:
•
la durata del contratto, che cessa i suoi effetti alla scadenza prefissata, una
volta non rinnovato con il comune assenso delle parti;
•
il rimborso dei danni eventualmente derivanti dalla cessazione del contratto
può essere invocato da entrambe le parti;
•
l’abolizione del Comitato per le Agenzie Commerciali, precedentemente in
essere presso il Ministero dell’Economia; pertanto le parti possono rivolgersi
direttamente al tribunale;
•
lo snellimento delle procedure legali per il recesso e la cancellazione della
registrazione del contratto;
•
la limitazione del diritto dell’agente di bloccare le importazioni dei prodotti
oggetto del contratto; alla luce delle nuove disposizioni, il governo può
decidere che alcune merci vengano scambiate liberamente.
La decisione ministeriale 381/2006 stabilisce, tra l’altro, che lo scioglimento del
contratto può avvenire con: la presentazione di una lettera che riporti il mutuo
consenso delle parti sulla sua cessazioni; una decisione giudiziale irrevocabile; la
scadenza della registrazione o del rinnovo senza il mutuo consenso circa la sua
estensione entro un anno dalla scadenza; la presentazione della volontà di non
rinnovare prima della data specificata nel contratto; il mancato rinnovo del
contratto da parte dell’agente entro un anno dalla data di scadenza.
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