il gioco d`azzardo

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il gioco d`azzardo
IL GIOCO E’ BELLO
FINCHE’ E’ CORTO
Nuove povertà, usura
domestica
e gioco d’azzardo
Campagna di informazione ai consumatori
a cura delle associazioni Adusbef, Adoc,
Codacons, Codici, Federconsumatori
Progetto realizzato con il contributo della Regione Lombardia
Indice
o
il gioco per lo sviluppo della personalita’
pag. 1
o
il gioco come liberazione
pag. 2
o
la scommessa
pag. 3
o
il gioco d’azzardo
pag. 4
o
il lotto
pag. 5
o
il superenalotto
pag. 6
o
il gratta e vinci
pag. 7
o
il bingo
pag. 8
o
la roulette
pag. 9
o
le slot machine
pag. 10
o
le slot machine: le truffe e i divieti
pag. 11
o
il casinò on line
pag. 12
o
le scommesse on line
pag. 13
o
la “dipendenza” da casinò on line
pag. 14
o
il videopoker
pag. 15
o
gli altri giochi d’azzardo
pag. 16
o
il giocatore d’azzardo
pag. 17
o
il gambling
pag. 18
o
il gioco ossessivo
pag. 19
o
saper riconoscere quando il gioco diventa patologico
pag. 20
o
una via d’uscita: la presa di coscienza e la volontà
pag. 21
o
test di valutazione personale
pag. 22
segue: test di valutazione personale
pag. 23
o
calcola il tuo punteggio e scopri se hai bisogno di aiuto pag. 24
o
a chi rivolgersi?
pag. 25
o
la ripresa di contatto con la realtà
pag. 26
o
l’ usura domestica
pag. 27
o
l’uso non corretto del denaro e il sovraindebitamento:
due fenomeni che possono condurre all’usura
pag. 28
o
le nuove povertà e le povertà relazionali
pag. 29
o
conclusioni
pag. 30
2
il gioco per lo sviluppo della personalità
E’ dimostrato scientificamente che la personalità dell’essere
umano si sviluppa a partire dal gioco.
L’attività ludica nell’uomo assume infinite forme e funzioni:
diventa esercizio preparatorio ai diversi compiti esistenziali
(biologici, sociali, relazionali, culturali), serve ad appagare i
bisogni fondamentali del controllo sulle cose, del bisogno di
dominare, di competere e misurarsi, di autoaffermarsi
attraverso la sfida.
Il gioco è un momento anche di svago, di sollievo e di
autogratificazione.
Con il gioco si creano legami, si entra in un mondo reale,
dove sono vere le azioni, i movimenti, attuati con grande
concentrazione, impegno, serietà, ma al tempo stesso finto,
dove il giocatore ha coscienza della “finzione”, della
distinzione tra “gioco” e “non gioco”, fra realtà e fantasia.
Queste funzioni di rappresentazione simbolica si faranno
poi anche arte, esprimendosi attraverso la poesia, il teatro,
il racconto, la musica. Arriveranno a dare forma ai riti, alle
sacre rappresentazioni, ai miti.
Da tutto questo si può trarre una conclusione: l’uomo gioca
perché ne ha bisogno e da questo trae un grande
benessere, un profondo appagamento psichico e fisico.
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il gioco come liberazione
Nel gioco gli sforzi fatti vengono sempre ricompensati e si
hanno nuove motivazioni per le azioni future. I percorsi
seguiti per ottenere gli obiettivi prefissati vengono premiati e
perciò rafforzati nella memoria e nelle esperienze.
Le strategie usate vengono privilegiate verso quelle
perdenti, o che non hanno dato gli stessi risultati.
Il gioco deve essere soprattutto divertimento.
Alcuni giochi trasmettono tensione, paura, brivido, emozioni
forti che in previsione di un futuro appagamento diventano
stimoli piacevoli e gradevoli.
Il fenomeno del gioco non risulterebbe comprensibile né
potrebbe esistere al di fuori di una risposta gratificante.
Giocando ci si libera dall’ingranaggio della vita, ci si sente
trasferiti su un altro mondo dove la vita appare più leggera,
più felice, dove, almeno per un po’, vengono annullate le
differenze tra le persone, grandi e piccoli, poveri e ricchi ci
si sente tutti uguali.
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la scommessa
Il rischio è uno degli elementi centrali nella vita di tutti i
giorni.
La scommessa è in pratica rischiare qualcosa di valore
sull’esito di un avvenimento incerto.
Il vivere quotidiano è pieno di incertezze. Ad esempio
guidare nel traffico è incerto. Si rischia il proprio tempo e
spesso anche la vita.
La natura umana ama il rischio e la competizione, altrimenti
forse non si sarebbe evoluta.
Sotto l’aspetto economico ogni persona rappresenta il
risultato di scelte più o meno sensate, di rischi più o meno
calcolati. Alcuni pensano che la vita sia una scommessa.
Se questo è vero, per chi è vero, allora occorre considerare
il rapporto ricompensa/rischio, che deve essere il più alto
possibile.
Nessuno conosce il futuro, ma occorre comprendere bene
quando un evento è puramente casuale e quando dipende
dall’abilità, qual è l’interazione tra fortuna e destrezza.
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il gioco d’azzardo
Dalla scommessa al gioco d’azzardo, il passo è breve.
Sono giochi d’azzardo tutti quei giochi il cui risultato finale è
determinato solo dal caso, quali le scommesse sulle corse
dei cavalli e dei cani, le lotterie ed il totocalcio. Tutte queste
forme di gioco d’azzardo sono ammesse nella maggior
parte dei Paesi del mondo e costituiscono una fiorente
industria, sia in Europa che negli Stati Uniti.
In Italia sono circa 30 milioni gli scommettitori nelle varie
categorie di giochi. Si tratta, come ben si può notare, di un
fenomeno molto diffuso, che coinvolge fino al 70-80% della
popolazione adulta. Questo fenomeno può però assumere
un carattere “compulsivo” e distruttivo, con la conseguente
rovina di molte persone.
Giocare per soldi è il modo più comune di concepire il gioco
d’azzardo.
Esistono diverse possibilità per giocare d’azzardo, alcune di
queste sono gestite dallo stato, altre da società
specializzate che utilizzano spazi appositi, altre ancora
sono facilmente disponibili nei locali pubblici.
In tutti i casi occorre partire da un principio: chi organizza e
gestisce il gioco d’azzardo lo fa per soldi, per lui è una fonte
di guadagno e per una logica legge di mercato tenderà a
massimizzare il profitto.
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Le probabilità sono sempre nettamente a sfavore del
giocatore che ogni volta che gioca, che punta del denaro,
arricchisce sempre uno sconosciuto, anche quando vince.
Si può e si deve giocare ma sempre tenendo presente
questo principio: l’unico giocatore che vince sempre è
quello che non scommette denaro.
Gli altri, quasi sempre, perdono.
il lotto
Già molti secoli prima di Cristo gli Egizi e i Caldei amavano
giocare di sorte, una tradizione che pare essersi diffusa
anche nel mondo occidentale grazie alle popolazioni
nomadi e alle guerre di conquista. Anche a Roma, durante i
Saturnali di dicembre, venivano organizzate lotterie in cui si
estraeva un numero tra quelli distribuiti ai partecipanti su
tavolette di legno.
La parola “lotto” sembra derivare dalle antiche lingue
germaniche.
Il termine “hleut” identificava infatti i giochi di sorte basati
sull’estrazione. In gotico la parola “hlauts” significava “sorte”
o “porzione assegnata” e designava anche un ciottolo che
veniva gettato a terra per predire, sotto l’influsso divino,
questioni di ordine quotidiano.
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Il gioco è semplicissimo: si entra in una delle
numerosissime ricevitorie del lotto e si scelgono alcuni
numeri, da 1 a 90 e una o più delle “ruote” (corrispondenti a
città d’Italia dove avvengono le estrazioni). Si punta sul
numero singolo, sull’ambo (due numeri), sulla terna (tre
numeri), sulla quaterna (quattro numeri) e sulla cinquina (5
numeri).
Se si indovina il pronostico si vince una cifra ottenuta
moltiplicando quanto scommesso per un valore prefissato.
il superenalotto
Nel Superenalotto occorre indovinare 6 numeri, cioè i primi
estratti di altrettante ruote prefissate nel gioco del Lotto. Il
montepremi è costituito da una percentuale delle giocate
degli scommettitori.
Se i pronostici non vengono azzeccati il montepremi viene
sommato a quello dell’estrazione successiva.
Si possono raggiungere cifre anche di decine di milioni di
Euro.
Le estrazioni del Lotto sono tre ogni settimana.
Come il Lotto, anche il Superenalotto è un gioco di pura
fortuna. I numeri hanno ogni volta la stessa probabilità di
uscire.
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Non esiste alcuna logica nell’analisi dei numeri ritardatari,
che potrebbero essere tali anche per sempre, non ci sono
sequenze particolari, “figure” (es. 18 – 81) o altre
combinazioni, se un numero è “uscito” l’estrazione scorsa
può ancora uscire, la probabilità è la stessa.
La probabilità di vittoria è estremamente bassa. Il gioco è
totalmente a favore del gestore da rappresentare, per lui,
una rendita continua e cospicua.
il gratta e vinci
Questa particolare forma di lotteria trionfa nelle tabaccherie
e nei bar dove, davanti a caffè e cappuccini, si celebra una
compiuta democrazia del caso.
Il gioco è a esecuzione istantanea e l’eventuale vincita è
simultanea allo stesso atto del giocare.
È sostenuto dal meccanismo del rinforzo.
Si vince molto spesso una cifra uguale a quella del costo
del biglietto che viene prontamente investita dal giocatore in
un altro biglietto.
Questo meccanismo rafforza il gioco perché induce a
ricordare le vincite e a rimuovere la perdita con effetti
compensativi e gratificanti.
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Il costo del gioco è stabilito al di sotto della soglia di allarme
del senso di colpa.
L’esiguità del costo e il primitivo quanto biologico gesto del
grattare sono stati i principali fattori della grande diffusione
del Gratta e Vinci.
Ci sono attualmente in circolazione, solo in Italia, centinaia
di sistemi “gratta e vinci” e ci sono anche coloro che
raccolgono i biglietti delle varie emissioni, facendone delle
vere e proprie collezioni.
Il bingo
Ci sono centinaia di sale dove giocare, spesso poste nelle
città, sotto casa.
Nelle parrocchie e nei pomeriggi natalizi degli italiani c’era
la tombola, oggi il Bingo, una delle forme di scommessa
meno stigmatizzate e tuttavia un gioco che è praticamente
azzardo puro.
Non esiste infatti il cosiddetto buon giocatore di Bingo. Non
esiste strategia, né vincente né perdente. I numeri sono
scelti a caso, i numeri sulle cartelle sono posti a caso.
Il gioco non è altro che l’aspettare di vincere.
La tombola almeno serviva a socializzare nei centri anziani
o a creare momenti di intimità in famiglia.
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Una partita di Bingo si gioca in una sala con almeno 120
persone che giocano e deve durare al massimo 3 minuti,
altrimenti il gestore non guadagna a sufficienza.
Per concludere una partita occorre estrarre almeno 60
numeri, uno ogni 3 secondi.
la roulette
La nascita della roulette risale a più di 2000 anni fa,
esattamente ai tempi dei legionari romani, che facevano
ruotare uno scudo sulla punta di una lancia.
Lo studioso francese Blaise Pascal inventa il meccanismo
della roulette studiando i moti perpetui. Pubblica un trattato
sui movimenti cicloidali e getta le basi per lo studio del
calcolo delle probabilità
Poco prima del 1800 la roulette comincia a fare la sua
presenza nelle sale da gioco di Parigi. E' un cilindro con i
numeri rossi e neri alternati, lo zero ed il doppio zero. La
sola differenza con quelle attuali è che lo zero è di colore
rosso ed il doppio zero nero.
Il tavolo da gioco è composto da 37 caselle, numerate da 0
a 36, e di un tappeto per le puntate. Lo zero è scritto su una
casella verde, mentre gli altri 36 numeri sono contenuti in
caselle
alternativamente
rosse
e
nere.
Sul tappeto sono disegnati linee e spazi, che delimitano i
numeri, le combinazioni semplici, le colonne e le dozzine.
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Quando esce lo zero, le colonne e le dozzine perdono
come le altre puntate che non siano sullo zero o sulle
combinazioni dello zero, mentre il rosso, il nero, il manque,
il passe, il pari e il dispari vengono "imprigionati" e rimessi
in gioco - se vincenti - al colpo successivo.
Gli annunci non possono essere accettati se non
accompagnati dall'ammontare corrispondente. Gli annunci
devono essere fatti ad alta ed intelleggibile voce e non sono
valevoli se non confermati dal Capo tavolo.
Solo la posizione del gettone determina il pagamento.
I gettoni vincenti non possono essere toccati dai giocatori
se non a pagamento avvenuto. ll massimo fissato ad ogni
tavolo deve essere rispettato. Le puntate sono personali.
L’abilità in questo gioco simbolo dei casinò è tutta nel fare
scommesse meno sciocche di altre.
Occorre dimenticarsi l’idea di vincere, la matematica gioca
contro.
Nella roulette ci sono dozzine di possibilità, tutte negative. I
gestori delle sale da gioco vendono fumo quando
assicurano la possibilità di vincere.
Su internet fioriscono i siti che indicano sistemi sicuri per
vincere.
Sono tutte stupidaggini, e la riprova è che i gestori dei
casinò sono strafelici del loro lavoro che rende sempre ed
in modo costante.
In Italia ci sono soltanto quattro casinò autorizzati:
Saint Vincent, Venezia, Campione d’Italia e Sanremo.
.
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le slot machine
Se i casinò amano un gioco in particolare, questo dovrebbe
essere un indizio per starne alla larga.
La sale da gioco prediligono le slot machine e i giocatori
pure, dato che sono i giochi più popolari dei casinò.
Giocare è semplice: si infila una moneta e si aspetta
l’elargizione della percentuale che il casinò ha deciso di
restituire.
In sostanza sono come dei parchimetri ed il giocatore paga
la sosta davanti alle macchine. Per intenderci il gestore
potrebbe anche far pagare una tassa per l’uso gratuito della
slot machine. Il casinò preleva ad una grande quantità di
giocatori per restituire oltre il 90% di quanto inserito a pochi.
Sono paragonabili ad una lotteria. I soldi infatti vanno a
costituire un jackpot che viene vinto in modo casuale
dall’ennesimo giocatore.
Chi vince quindi non vince soldi del casinò ma il denaro che
altri scommettitori prima di lui hanno lasciato nella slot
machine.
Le probabilità di vittoria quindi aumentano con il passare del
tempo e con l’aumentare delle giocate ma ciò non
rappresenta affatto una sicurezza di vincere perché il
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momento dell’erogazione del premio è casuale e potrebbe
essere ancora lontano.
le slot machine: le truffe e i divieti
Una recente modifica della legge finanziaria ha disposto
che nelle sale Bingo non possano essere introdotte le slot
machine come quelle in uso nei casinò. Il chiarimento lo ha
fornito l'Ufficio di Presidenza del Senato, il Governo e il
relatore del maxi-emendamento nel quale è prevista la
modifica del regolamento delle sale Bingo.
Nelle sale Bingo potranno essere introdotte le macchine da
intrattenimento, escluse però le slot machine da casinò. Se
così non fosse stato – è stato sottolineato dai relatori
dell’emendamento - le 800 sale Bingo oggi autorizzate si
sarebbero trasformate in altrettanti mini-casinò.
Dopo numerose proteste di famigliari di giovani truffati e di
associazioni dei consumatori, le forze dell’ordine sono
intervenute per effettuare maggiori controlli e nella
primavera di questo 2005 trentadue persone sono state
denunciate con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello
Stato, falso ideologico, agevolazione del gioco d’azzardo e
installazione di apparecchiature da gioco illecite.
Una delle maggiori operazioni di raggiro è stata scoperta
quest’anno dalla Polizia di Stato che ha sospeso 17 licenze
commerciali ed eseguito tre ordini di cessazione attività,
otto ordini di sospensione attività e della licenza nei
confronti di ditte distributrici di giochi da intrattenimento.
"Corpo del reato" erano apparecchi slot machine e
videopoker che, "truccati" opportunamente, garantivano al
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gestore dell’esercizio pubblico non meno del 90% delle
vincite.
Le indagini della polizia hanno individuato un soggetto che
distribuiva in Italia oltre 10mila apparecchi per il gioco,
aveva un ruolo da protagonista nella truffa: prima di
installare le macchinette in bar e circoli privati l'uomo
sostituiva la scheda da gioco interna con una scheda
illegale per il gioco d’azzardo.
E’ stato verificato che ogni macchinetta garantiva guadagni
illeciti fino a 10mila euro al giorno. Gli agenti hanno inoltre
effettuato 35 perquisizioni e sequestrato 180 apparecchi
truccati. Molte altre macchinette-truffa non sono ancora
state scoperte, ma sono sicuramente presenti in molti locali
frequentati da giovani.
il casinò on line
L’ultima frontiera del gioco d’azzardo sono i casinò virtuali.
Giocare a poker o a chemin de fer via Internet sta
diventando una moda che i giocatori seguono dal computer
di casa: basta una carta prepagata per entrare nel sistema
e immaginare di essere a Saint Vincent.
E finché si puntano soldi sul tavolo virtuale casalingo, il
reato non esiste. Tuttavia, durante i controlli, gli agenti della
polizia amministrativa hanno scoperto che il gioco
d’azzardo on line viene organizzato e gestito anche nei
locali pubblici, dove affianca i videopoker nei bar e nei
circoli privati.
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Una raffica di sequestri, intensificati durante l’anno in corso,
hanno riguardato proprio i PC collegati con queste sale da
gioco virtuali oltre che le consuete e collaudate macchinette
mangiasoldi.
Le sale on line assomigliano a quelle di cemento e mattoni,
soprattutto nel fatto che i gestori guadagnano dal fatto che i
loro clienti scommettano o giochino uno contro l’altro. Per il
resto non c’è alcuna sicurezza sulla correttezza dei
software che possono alterare i risultati. In un casinò vero
succede, anche se molto raramente, che un cliente
guadagni grandi cifre, in uno virtuale si possono alterare i
software in modo che ciò non accada mai.
Con il casinò on line più ci si allontana dai nomi conosciuti e
più aumentano le possibilità di truffa.
Il mondo virtuale è pieno di trucchi e trabocchetti ed è
meglio prendere le distanze da stabilimenti sconosciuti o da
chi promette omaggi per l’entrata.
Anche i portali di accesso ai giochi d’azzardo sono
pericolosi: molti di questi sono agenti veri e propri che
percepiscono una percentuale di ciò che perde il cliente.
Occorre stare attenti alla falsa pubblicità e, importantissimo,
a divulgare i dati della propria carta di credito. In ogni caso,
meglio usare la prepagata, almeno i danni saranno limitati.
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le scommesse on line
Occorre precisare che i casinò on line sono legali, ma
non le scommesse on line.
La questione dal punto di vista legale è piuttosto complicata
perchè in Italia sono legali solo le scommesse che sono
gestite da organizzazioni che lavorano con la SISAL
Italiana, quella dei Monopoli di Stato.
Chi gestisce i casinò on line di solito ha la sua base fuori
dall’Italia, in un paese europeo o meglio ancora negli USA
dove il gioco d’azzardo è completamente libero.
Il giocatore che si collega con questi siti accetta la
legislazione dello stato dove si trova il punto internet e
quindi è come se entrasse in quello stato, con l’applicazione
di quella legislazione.
Di solito nei casinò on line vengono richieste carte di credito
VISA e Mastercard o le carte di credito prepagate per
comprare le fiches. Il consiglio migliore, dopo quello di non
lasciarsi andare a queste scommesse, è quello di utilizzare
carte prepagate in modo da dedicare maggiore attenzione
alle somme spese.
Il rischio di perdere cifre enormi è ancora più alto che nei
casinò tradizionali perchè il soggetto, davanti al suo PC non
ha limiti e con la velocità delle digitazioni perde facilmente il
contatto con la realtà del circuito, in cui finisce spesso per
rimanere intrappolato.
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la “dipendenza” da casinò on line
Paolo Zucconi, psicoterapeuta comportamentale e
psicologo legale, uno dei massimi esperti italiani della
patologia del gioco d’azzardo, durante una recente
intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno ha detto: «Chi
gioca, è un illuso. Perchè è fonte di guadagno solo per chi
tira le fila del business». E ha chiaramente affermato di
guardare con grande preoccupazione all’ultima frontiera del
settore: i casinò on line.
«Passare ore e ore della propria giornata davanti al video
del computer - premette -, trascurando i propri interessi e
quelli dei propri familiari, è di per sè un disturbo grave (in
gergo tecnico, videoperstesia, ndr) che rientra tra quelli di
’controllo degli impulsi’. Riservare una parte sempre più
consistente di queste ore al gioco rischia di complicare
ancora di più la situazione». E dello stesso parere è anche
Moreno
Marcucci,
docente
di
Psicologia
delle
tossicodipendenze alla Facoltà di psicologia di Urbino, "ci
sono persone che passano intere giornate collegate alla
Rete e in loro si avvia anche un processo di
spersonalizzazione e distorsione del tempo".
Per Zucconi, «andare fisicamente al casinò comporta
decisioni e inibizioni: uscire, prendere l’auto o il treno,
percorrere a volte centinaia di chilometri. Avere il casinò in
casa, o comunque un suo surrogato molto credibile, facilita
il tutto e permette di dedicare al gioco un tempo molto più
lungo.
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C’è un altra componente da non trascurare: la possibilità di
nascondere meglio il proprio vizio, almeno all’esterno». Sul
fenomeno, almeno in Italia, non ci sono dati certi, «ma non
c’è dubbio che sia già consistente e che sia destinato a
crescere. Personalmente, ho già trattato diversi casi, nella
maggior parte dei quali a chiedere aiuto è stata la moglie o
uno dei familiari del giocatore».
Il consiglio che Zucconi dà nelle situazioni-limite è quello di
promuovere «un’azione forte, dal punto di visto psicologico
e legale prima ancora che da quello clinico: per le persone
che non sono più in grado di curare, almeno
temporaneamente, i propri interessi, il codice prevede
l’istituto della inabilitazione. Meno drastico, ma non meno
efficace, dell’interdizione».
il videopoker
Questo tipo di gioco è un parente stretto delle slot machine
molto più di quanto non somigli al celebre gioco da tavolo.
Il video poker non richiede alcuna abilità per giocare. I
terminali sono programmati in modo che il gestore vinca
una percentuale specifica di soldi scommessi.
Legalmente non si possono pagare i premi in denaro,
ma solo in buoni consumazione. Questo però avviene in
realtà solo con clienti sconosciuti mentre con gli abituali i
pagamenti sono in denaro.
Questo gioco è particolarmente pericoloso perché è
disponibile nei locali pubblici e nelle sale giochi ed è alla
portata di tutti.
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Le giocate singole non sono altissime ma il giocatore
sviluppa la sindrome della rivincita e continua a giocare
convinto che prima o poi la macchina dovrà farlo vincere,
perché “deve fare così”.
In realtà il videopoker farà sì vincere qualcuno ma non ci
sono sicurezze, come per le slot machine, e soprattutto il
negozio, il bar, chiude ad una certa ora, negando il “diritto”
alla vincita e regalando a futuri avventori l’agognato premio.
Non c’è alcuna sicurezza che il dispositivo non sia stato
manomesso o che il software rispetti la normativa.
Il rischio di truffe è molto alto.
gli altri giochi d’azzardo
Se c’è la possibilità che ci sia più di un risultato in un
avvenimento qualsiasi, e questo risultato dipende dalla
fortuna, la gente ci scommetterà di certo.
Le competizioni sportive offrono l’opportunità di giocare e di
scommettere in modo anche intelligente, in quanto una gara
automobilistica, una corsa in moto o una partita di calcio
possono essere anche analizzate, studiate e in qualche
misura previste.
È il caso ad esempio del totocalcio con la schedina delle
partite di calcio o di altri avvenimenti sportivi. In questo caso
si parla di gioco con abilità anche se il risultato può essere
falsato da decisioni arbitrali, dall’assenza o dalla scarsa
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forma degli atleti o da improvvisi mutamenti atmosferici che
inseriscono l’imprevisto e l’imprevedibilità.
I giochi cosiddetti multiplayer, oggi tanto gettonati su
internet, sembrano essere la frontiera dell’azzardo del
futuro, ma anche qui basta un hacker per cambiare tutto e
togliere la possibilità, per ora, di considerare seriamente
questo tipo di gioco.
Stanno diventano sempre più popolari invece gli show
televisivi dove la componente di rischio e di scommessa è
alta. Negli Stati Uniti alcune trasmissioni di grande
successo stanno approdando anche su internet dove viene
replicato il meccanismo dello spettacolo televisivo. A
pagamento, ovviamente.
Anche in Italia si stanno facendo strada, con sempre
maggiore successo, trasmissioni televisive basate sulla
modalità della scommessa, che implicano la scelta di
scatole, tabelloni, ecc. in cui il rischio e la fortuna hanno la
componente maggiore, mentre divengono quasi irrilevanti
le qualità o le conoscenze del giocatore. Queste
trasmissioni contengono un messaggio in sè piuttosto
pericoloso, sopratutto per i giovani: ossia che non serve
fare sacrifici per guadagnare. Basta scommettere sulla
fortuna!
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Il giocatore d’azzardo
Sotto il profilo della tipologia del giocatore d’azzardo,
possiamo distinguere:
Giocatori d’azione con sindrome da dipendenza
Giocare d’azzardo è la cosa più importante della vita,
l’unica cosa che li mantiene in azione. La famiglia, gli amici
e il lavoro vengono influenzati negativamente dalla sua
attività di gioco.
Giocatori per fuga con sindrome da dipendenza
Giocano per trovare sollievo dalle sensazioni di ansia,
depressione, rabbia, noia o solitudine e usano il gioco
d’azzardo per sfuggire da crisi e difficoltà. A questi soggetti
il gioco provoca un effetto analgesico invece che una
risposta euforica.
Giocatori sociali costanti
Il gioco d’azzardo è la fonte principale di relax e
divertimento. Questi individui mettono il gioco in secondo
piano rispetto alla famiglia e al lavoro e mantengono ancora
il controllo sulle loro attività ludiche
Giocatori sociali adeguati
Giocano per passatempo, per socializzare e per divertirsi.
Giocare d’azzardo può essere una distrazione o una forma
di relax. Il gioco non interferisce con gli obblighi familiari,
sociali o lavorativi. A questa categoria appartiene la
stragrande maggioranza della popolazione adulta.
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Giocatori antisociali
Sono coloro che si servono del gioco d’azzardo per
ottenere guadagni in modo illegale
Giocatori professionisti non patologici
Queste persone si mantengono economicamente giocando
d’azzardo e considerano tale attività una professione.
Il gambling
L’approccio inizialmente inoffensivo al gioco d’azzardo,
quale ad esempio la ricerca di uno spazio ricreativo fondato
sul divertimento e sulla socializzazione, in alcuni individui si
trasforma gradualmente nel tempo, fino a giungere a un
atteggiamento in grado di compromettere completamente la
loro esistenza.
La persona non riesce più a fare a meno di puntare grosse
somme di denaro, si autoconvince che non sia il caso a
stabilire la vincita di una roulette, di un videopoker o del
lotto, ma la sua abilità, la strategia vincente adottata.
Più perde, più alza la posta. Arriva fino a indebitarsi, a
dilapidare il proprio patrimonio e quello degli altri. A questo
punto non è più un semplice giocatore: è un malato.
Gli anglofoni lo chiamano Pathologic gambling, o più
semplicemente gambling, gli italiano lo chiamano Gioco
d’Azzardo Patologico (GAP).
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L’individuo perde la propria libertà di decidere cosa fare nel
futuro, è ossessionato dal gioco, dal vincere, dal puntare
somme sempre più elevate, anche se non le possiede.
È una persona che sta male, che deve essere aiutata.I
disturbi del controllo degli impulsi sono caratterizzati
dall’incapacità di resistere al desiderio impellente di
compiere una determinata azione che può essere
pericolosa per sé e per gli altri.
Il gioco ossessivo
Il gioco patologico è inserito nella famiglia dei disturbi
ossessivo compulsivi: la mente è dominata dall’idea
ossessiva del gioco.
Il malato diventa incapace di stabilire buoni rapporti sociali,
appare scarsamente concentrato sul lavoro, è alle prese
con continue difficoltà economiche.
Il gioco diventa analogo ad una droga: l’individuo non riesce
più a farne a meno e se ci prova si ritrova in una vera e
propria crisi di astinenza con nausea, insonnia, incubi,
malessere, calo di concentrazione, sudorazione.
Ogni volta che riprende a giocare scommette somme
sempre più alte, proprio come il tossicodipendente che
aumenta ogni volta la dose di veleno.
Giocando si prova una sensazione di euforia ma
l’assuefazione fa sprofondare il giocatore in un tunnel senza
uscita e a questo punto inizia l’allontanamento dalla legalità.
Il malato dal gioco lecito passa a quello illecito, emette
assegni a vuoto, vende proprietà, fa ipoteche sulla casa,
impegna gli oggetti di valore.
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L’atto estremo è quello di accettare soldi dagli strozzini. E
diviene una vittima dell’usura, insieme ai suoi famigliari.
Nel 20% dei casi il giocatore finisce la sua Grande Partita
pagando con la propria vita. Incapace di intravedere la
soluzione si suicida (e i casi sono molti più di quanto
appare).
Game over, ora il gioco è davvero finito.
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saper riconoscere quando il gioco
diventa patologico
Riconoscere quando un gioco apparentemente innocuo
comincia a manifestare qualcosa di patologico è
importantissimo, per sè e per gli altri. Soprattutto per
prevenire guai maggiori.
L’azione è preceduta da un senso di tensione e di
eccitazione ed è seguita da piacere e gratificazione.
Si inizia presto a sviluppare la dipendenza dal gioco, in
media intorno ai 20 anni. Le vittime sono prevalentemente
uomini, non sposati, ma sono in aumento anche le donne
sia giovani che mature, sposate, in genere benestanti e
apparentemente senza particolari problemi. Sono
generalmente plurigiocatori, cioè tendono a dedicarsi a più
di un gioco, anche se ci sono delle preferenze.
In relazione al fenomeno del gambling, ci sono giochi più
rischiosi di altri. Sono caratterizzati da un più breve lasso di
tempo tra una giocata e l’altra, dalla vicinanza fisica dello
strumento di gioco e dalla mancanza di un mediatore
(croupier, ricevitore …) tra puntata e risultato. Il giocatore
patologico vuole restare anonimo.
In testa alle preferenze ci sono le slot-machines, che
introducendo un automatismo esasperato superiore rispetto
a quello, ad esempio, della roulette, garantiscono ai casinò
il 50% delle entrate.
26
Staccati di poco ci sono i videopoker, discendenti diretti
delle macchine mangiasoldi. Ma anche il Bingo è pericoloso
soprattutto per i ritmi esasperati di gioco.
Sembra che la spinta più forte che porta i soggetti al gioco
patologico sia il desiderio di provare emozioni forti, ma in
modo individuale, senza il coraggio di compiere azioni
sociali. Un’altra componente importante è la sensazione di
noia della vita quotidiana.
Una via d’uscita:
la presa di coscienza e la volontà
Un giocatore d’azzardo patologico prende coscienza di
esserlo attraverso un percorso tipico, contraddittorio e
disperato, articolato in 4 distinte fasi.
1) Lo sono ma non lo so
2) Lo sono, lo so ma lo nego. Gli altri sospettano
3) Lo sono, lo so, lo nego agli altri
4) Lo sono, lo so e non posso più negarlo agli altri
Nell’ultima fase il giocatore esce dall’anonimato ma a
questo punto il recupero è molto difficile e soprattutto il
patrimonio personale è stato già dilapidato.
Occorre quindi cercare di intervenire nelle prime 3 fasi.
Sul territorio sono attive molte associazioni che si occupano
di gambling, sorte dall’esperienza della lotta alle
tossicodipendenze. Giocatori anonimi è una di queste
associazioni; ma anche gruppi di mutuo aiuto, enti di
27
volontariato, parrocchie, offrono
accessibili e di grande utilità sociale.
servizi
facilmente
Le istituzioni politiche e socio-sanitarie sembrano ancora
sottostimare l’impatto del gioco d’azzardo patologico,
nonostante il fenomeno abbia tutte le premesse per
configurarsi come uno dei più gravi problemi psico-sociosanitari che la comunità dovrà a breve fronteggiare.
Gli operatori del SERT (Servizi Territoriali) hanno
esperienza di tossicodipendenze e sono particolarmente
adeguati a accogliere il gambling sia per le modalità di
lavoro adottate sia per la tipologia delle figure professionali
presenti. Ma non hanno ancora iniziato ad occuparsi di
gioco d’azzardo e oggi questa patologia rimane relegata ai
margini della loro attività.
Gli operatori sociali dei comuni non rilevano dati di allerta e
salvo sporadici casi sono i gruppi di “mutuo aiuto” a fornire
sul territorio le risposte a questi pazienti e ai loro familiari,
consunti dai debiti e estenuati dalla fatica di trovare una
risposta alla loro richiesta di aiuto.
In Italia si stimano in circa trenta milioni i cittadini che
scommettono o rischiano denaro. Di questi il 3% (circa un
milione di persone) ha problemi di gioco eccessivo e circa
400.000 persone sono malati patologici.
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test di valutazione personale
Di seguito troverai alcune domande.
Rispondendovi, potresti scoprire di essere in pericolo, oppure che è in
pericolo qualcuno che ti è vicino.
Quello che segue è un breve test, elaborato nell’ospedale di South Oaks,
negli Stati Uniti. È il SOGS. Non serve a fare diagnosi, ma a far squillare,
se necessario, un segnale d’allarme, e a permettervi così di prendere
meglio in mano la situazione che vi preoccupa.
1. Quando giochi, torni spesso a giocare un’altra volta per
rivincere i soldi persi?
SI
NO
SI
NO
3. Ritieni di avere (o avere avuto) problemi col gioco
d’azzardo?
SI
NO
4. Hai mai giocato più di quanto volevi?
SI
NO
SI
NO
SI
NO
SI
NO
SI
NO
2. Hai mai affermato di avere vinto soldi col gioco d’azzardo,
quando in realtà avevi perso?
5. Sei mai stato criticato per avere giocato d’azzardo?
6. Ti sei mai sentito in colpa per il tuo modo di giocare
d’azzardo o per quello che succede quando giochi?
7. Ti sei mai sentito come se avessi voglia di smettere di
giocare, ma non potessi farlo?
8. Hai mai nascosto ricevute delle scommesse, biglietti di
lotteria, denaro destinato al gioco o qualsiasi altra cosa
riguardante il gioco d’azzardo al tuo coniuge, ai tuoi figli o ad
altre persone importanti nella tua vita?
segue
29
segue: test di valutazione personale
9. Hai mai discusso con le persone con cui vivi sul tuo modo di
comportarti nei confronti del denaro?
10. (se hai risposto Sì alla domanda 9): Le discussioni sul
denaro riguardavano il fatto che giochi d’azzardo?
11. Hai mai sottratto tempo al lavoro (o alla scuola) a causa
del gioco d’azzardo?
SI
NO
SI
NO
SI
NO
12. Se hai chiesto in prestito denaro per giocare d’azzardo o per pagare debiti
di gioco,
da chi o dove lo hai preso in prestito?
a. Dai soldi di famiglia
SI
NO
b. Dal coniuge
SI
NO
c. Da altri parenti
SI
NO
d. Da banche o agenzie di credito
SI
NO
e. Tramite carte di credito
SI
NO
f. Dagli usurai ("strozzini")
SI
NO
g. Mettendo all’incasso azioni, obbligazioni, o altri titoli
SI
NO
h. Vendendo proprietà personali o di famiglia
SI
NO
i. Emettendo assegni scoperti (a vuoto)
SI
NO
l. Hai (o avevi) un conto aperto con un allibratore
SI
NO
m. Hai (o avevi) un conto aperto con un casinò
SI
NO
30
calcola il tuo punteggio e scopri se hai
bisogno di aiuto
.
•
Se hai risposto NO a tutte le domande, non hai
problemi con il gioco d’azzardo.
•
Se invece hai risposto SI ad un gruppo da 2 a 4
domande, è possibile che tu possa avere qualche
problema
con
il
gioco
d’azzardo.
Sarebbe utile che facessi un esame della tua
situazione, per evitare conseguenze indesiderate.
•
Ma se hai risposto SI a 5 o più domande, consulta
immediatamente il servizio più vicino a casa tua.
Potresti avere gravi problemi con il gioco
31
a chi rivolgersi?
Oltre alle strutture sanitarie nazionali e agli specialisti privati
(in genere piuttosto costosi), esiste anche in Italia, ed in
Lombardia, sull’esempio delle associazioni nate negli Stati
Uniti negli anni cinquanta, una realtà associazionistica
disponibile per i giocatori e le famiglie dei giocatori.
Giocatori Anonimi (sigla: GA, la stessa dell'organizzazione
"madre"
americana
Gamblers
Anonimous)
è
un'associazione nata a Milano il 12 dicembre 1999 per
aiutare quanti vogliono curarsi dalla dipendenza dal gioco
d’azzardo patologico o compulsivo.
Si è presto diffusa in altri centri italiani, spesso per iniziativa
di membri in sobrietà di Alcolisti Anonimi affetti da
polidipendenza o sensibili alle richieste che pervenivano da
giocatori d'azzardo patologici del territorio.
Giocatori Anonimi
Numero telefonico nazionale: 338 1271215
Milano - via Pierluigi da Palestrina, 5
In base ai dati forniti dall’associazione Giocatori Anonimi, i
giocatori d’azzardo-dipendenti sono in Italia circa
duecentomila, ma le stime peccano per difetto in quanto
esiste una certa omertà in proposito.
Si tratta di persone che non riescono a fare a meno del
gioco, che passano ore incollati ad un videopoker, attaccati
ad un tavolo da gioco, alle corse dei cavalli o che aspettano
con malata frenesia la prossima estrazione del lotto, sicuri
che sarà la volta buona.
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la ripresa di contatto con la realtà
Di solito i primi a contattare l’associazione Giocatori
Anonimi o altre istituzioni d’aiuto per questo problema, sono
i famigliari perché il giocatore si rende conto della gravità
del suo stato quando il problema è ormai troppo grosso.
La volontà di recupero deve però partire dalla persona
stessa. E ogni caso è diverso dagli altri.
Il gruppo di auto-aiuto può rappresentare un grande
supporto per cercare di comprendere ed affrontare il
problema, per prendere coscienza del fatto che si tratta di
un disturbo ossessivo-compulsivo, che deve venir trattato
da esperti come una vera e propria malattia.
Il percorso a cui si deve sottoporre la persona per uscire da
questo tunnel è un processo molto lungo e faticoso il cui
esito non è mai certo perché si tratta di una forma di
dipendenza che non può essere eliminata completamente:
il rischio di ricaduta è infatti sempre presente.
E’ comunque importante che il soggetto riprenda contatto
con la realtà e che vengano fornite tutte le informazioni per
poter affrontare il problema, dimostrando la volontà di
risolverlo.
Il gioco d’azzardo patologico è un problema sociale, e come
tale dovrebbe essere trattato. Se il soggetto non si sentirà
abbandonato avrà maggiore facilità di recuperare la sua
dignità.
33
l’ usura domestica
Da recenti studi condotti dal CEIS dell’Università di Tor
Vergata, nel 2002 è emerso che oltre il 20% degli
intervistati aspettava lo stipendio o la pensione per
comprarsi le medicine.
L’assistenza sanitaria e i bisogni primari, sempre meno
garantiti dalla struttura pubblica accessibile alla popolazione
meno abbiente, l’eccessiva informazione che crea
confusione e l’erosione dei risparmi avvenuta negli ultimi tre
anni a causa di ingiustificate speculazioni sull’Euro e per gli
scandali finanziari, induce strati di popolazione sempre più
ampi a far ricorso a prestiti a condizioni inique.
Il fenomeno dell’usura è così aumentato e non solo
nell’ambito imprenditoriale, così che appare una nuova
usura: quella non legata all’ambito delle attività produttive,
che si può individuare come usura domestica.
Si rinvengono, infatti, sempre più spesso preoccupanti
segnali di usura che hanno come vittime soggetti che
accedono al denaro a condizioni inique per soddisfare solo
dei bisogni personali e sono giovani, pensionati, donne.
Il dato comune a queste vittime dell’usura risiede
nell’isolamento, talvolta anche all’interno della propria
famiglia. E talvolta anche la famiglia non conosce gli scopi
del denaro preso a prestito dagli usurari, come accade per il
marito che improvvisamente scopre nella moglie casalinga,
una insospettabile quanto accanita giocatrice d’azzardo, ma
quando è ormai indebitata fino al collo.
34
l’uso non corretto del denaro e il
sovraindebitamento: due fenomeni che
possono condurre all’usura
Il denaro non cresce sugli alberi.
Gli effetti perversi di una flessibilità del lavoro senza regole
che crea precarietà, l’accesso al credito senza adeguata
tutela, e comunque un uso non corretto del denaro,
sovraespongono le famiglie e le persone a rischi di
indebitamento e di usura.
Il gioco d’azzardo è tra i fenomeni che conducono più di
frequente il soggetto ad essere vittima dell’usura
D’altra parte la pubblicità crea delle aspettative di
benessere e di consumo non sempre immediatamente
realizzabili a condizioni sostenibili; e oggi specialmente i
giovani sono bersagliati da continui messaggi di invito al
consumo, alla conquista facile del successo e del
benessere, sicchè spesso per molti il denaro è il principale
obiettivo a cui tendere.
E’ quindi necessario educare i giovani all’uso responsabile
del denaro, a riconoscere e selezionare i propri bisogni e
desideri rapportandoli ai mezzi economici di cui
dispongono. Questo è un presupposto per evitare un
domani di cadere nelle rete degli usurai o comunque nelle
insidie del gioco d’azzardo.
L’usura è una piaga della società per l’economia, la finanza,
le istituzioni, la morale, il vivere civile.
35
L’usura è un reato dove spesso agisce la criminalità
organizzata per realizzare elevatissimi profitti, per riciclare
denaro sporco, per ottenere il dominio del territorio
appropriandosi delle attività produttive. E spesso la
criminalità organizzata utilizza l’usura e il gioco d’azzardo
come metodi per “lavare” denaro sporco acquisito
illegalmente.
le nuove poverta’
e le povertà relazionali
Abbiamo tutti sotto gli occhi un'Italia più povera, dove i
fattori di esclusione sociale diventano sempre più
complessi, dove la maggioranza dei cittadini si sente a
rischio.
Il fenomeno peraltro non è solo Italiano, ed è significativo
anche in Europa e negli altri paesi con un sistema
economico avanzato.
Accanto alla tradizionale povertà economica da
disoccupazione e all'emarginazione grave, per la prima
volta compare la povertà relazionale, aggravata
dall'indigenza.
36
Tra le cause che limitano oggi la piena cittadinanza,
figurano anche le difficoltà derivanti dalle conseguenze
psicologiche della precarietà lavorativa, dalla depressione,
da gravi malattie e dalla dipendenza "senza sostanze", dal
gioco d'azzardo e dallo shopping “compulsivo”.
Tutte queste manifestazioni patologiche hanno un terreno
comune: l’isolamento dell’individuo, spesso anche
all’interno del suo ambiente famigliare, più di frequente dal
suo ambiente sociale.
E il giocatore d’azzardo è di regola un individuo isolato.
37
CONCLUSIONI
Nel contesto che abbiamo descritto ci sono due modi di
vedere il gioco d’azzardo: un primo modo, per così dire
liberale, ritiene che non ci debbano essere limiti alla libertà
dell’individuo, anche a prezzo della sua dignità e del suo
isolamento.
Un altro modo di vedere le cose critica i giochi d’azzardo, in
particolare evidenziando come essi aumentano il "rischio
usura". E non mancano di evidenziare che lo Stato ha in un
certo senso “incentivato”, di fatto, il gioco d’azzardo con
l’aumento delle giocate settimanali del superenalotto.
Il procuratore nazionale antimafia Pier Luigi Vigna,
intervenendo ad un convegno sulla sicurezza, ha rilanciato
una critica contro quella che sembra essere diventata una
delle maggiori passioni degli italiani. "L'Italia - denuncia - è
fondata sul gioco, alimentato dallo Stato attraverso giochi,
giochini e lotterie di ogni tipo".
Le "febbri da ritardo" nell’uscita dei numeri del lotto, con le
relative tragedie, hanno dimostrato che il gioco incontrollato
aumenta i rischi di ricorso all'usura e non aiuta certo ad
educare le persone ad uso più responsabile del denaro.
Per combattere l'usura bisogna quindi favorire la "finanza
etica e il microcredito" e insieme rendere consapevoli i
cittadini del loro diritto a non essere strumentalizzati.
Per rincorrere la dea bendata nel 2004 gli italiani hanno
speso quasi 23 miliardi di euro, poco meno del 2% del Pil
nazionale, con un incremento del 38% rispetto al 2003.
Solo nel 2004 ci sono stati 22 miliardi di euro giocati, e nel
primo semestre del 2005 sono stati rilevati ulteriori
consistenti aumenti delle giocate. Dal lotto arrivano entrate
allo Stato sempre più rilevanti e, quindi, questo sistema può
dirsi un modo piuttosto comodo di ottenere risorse senza
ricorrere alla impopolare tassazione dei cittadini.
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Ogni giorno la televisione continua a passare programmi
dove dal semplice gioco si trae denaro, con facilità e senza
produrre nulla. E’ bene, quindi, che le istituzioni non
sottovalutino questo fenomeno, sopratutto per il modello
negativo che offre ai giovani, i quali spesso non
comprendono che per guadagnare occorre impegnarsi.
L’antica saggezza diceva: “il gioco è bello fin che è
corto”.
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Progetto delle Associazioni dei Consumatori:
ADUSBEF ONLUS
Sede Regionale: Milano - Via Washington,, 27
Tel + 39 02 48012450 - Fax + 39 02 48195796
E-mail: [email protected]
FEDERCONSUMATORI
Sede Regionale: Milano - Via Zecca Vecchia, 3
Tel + 39 02 8692695 – Fax + 39 02 86911958
E-mail: [email protected]
ADOC
Sede Regionale: Sesto San Giovanni (MI) - Viale Marelli, 497
Tel + 39 02 26249221 – Fax + 39 02 2485766
E-mail: [email protected]
CODICI
Sede Regionale: Cesano Boscone, Via Filippo Turati, 6
Tel/Fax + 39 02 4500819 - E-mail: [email protected]
CODACONS
Sede Regionale: Milano Via Cusani, 5
Tel + 39 02 862438 - fax + 39 02 86460518
E-mail: [email protected]
realizzato con il contributo della
Si ringrazia l’Associazione Giocatori Anonimi di Milano per la collaborazione
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