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 MIA|CINEMA CO-PRODUCTION MARKET 2016
Quest’anno MIA|Cinema – ereditando le best practices e l’esperienza decennale di New Cinema Network (NCN) - è lieto di presentare all’industria cinematografica internazionale 24
progetti di lungometraggio cinematografico (fiction e documentari), valutati e scelti dal
comitato di selezione composto da Lee Magiday (già produttrice per Element Pictures, società dietro a titoli come Room e The Lobster), da Matthew Takata del prestigioso Sundance Institute e da Catia Rossi (Head of Sales di True Colours).
Anche per l’edizione 2016, il Mercato di Co-Produzione conferma la sua vocazione internazionale e consolida il suo supporto, attraverso l’accurato lavoro di networking e scouting,
ad autori emergenti ed affermati provenienti da tutto il mondo.
Si conferma l’importante presenza di Eurimages - il Fondo per il Cinema del Consiglio
d’Europa – che, riconoscendo quello di Roma come uno dei più importanti ed efficaci mercati di co-produzione europei, assegnerà l’Eurimages Co-production Development Award,
un premio in denaro di 20.000 euro destinato allo sviluppo del progetto che meglio risponda ai criteri di collaborazione e co-produzione che ispirano Eurimages.
Inoltre, per il primo anno, il MIA|Cinema Co-Production Market è orgoglioso di presentare
l’ARTE International Prize: un premio in denaro di 5.000 euro attribuito al miglior progetto presentato al mercato di co-produzione. Con questo premio, ARTE e MIA sperano di contribuire a supportare lo sviluppo e la produzione del filmmaking indipendente.
Nella selezione del 2016 vengono presentati 24 progetti da 14 paesi diversi. Dal Messico arriva una produzione ambiziosa che guarda alla co-produzione con l’Italia e conta già su importanti collaborazioni (tra cui Luca Bigazzi alla fotografia); anche dall’Inghilterra arriva un
film ambientato in Italia, progetto di un attore alla sua prima opera da regista (James
D’Arcy), alla quale lavora a pochi mesi dall’uscita del nuovo film di Christopher Nolan che
lo vede tra i protagonisti. I progetti italiani sono ben 5, tra talenti emergenti e nomi già noti. Il bacino del Mediterraneo, fertile per antonomasia, ci porta progetti molto diversi tra
loro. Da un lato le storie intime di quei film che raccontano l’universale partendo da vicende individuali (come nel progetto greco di Yannis Economides); dall’altro i territori-scenario
di guerre della storia recente, come la Croazia da cui arriva un progetto che rievoca le tensioni degli anni Novanta con toni leggeri da commedia dell’assurdo. Guardando immediatamente oltre l’area mediterranea, la Palestina è presente con un film che riflette una società diversa da quella raccontata dai telegiornali. I conflitti, in questa storia, sono di coppia,
legati ad un divorzio, e ci guidano nel tentativo di attraversare uno dei confini più invalicabili al mondo. E’ armeno il progetto in cui i ricordi dell’orribile capitolo del genocidio di
cento anni fa vengono raccontati, in forma di documentario e animazione insieme, attraverso il grande sogno americano. Proprio il cinema documentario marca un segno forte in
un 2016 in cui è evidente la necessità di raccontare il reale da vicino: accade con Michela
Occhipinti, che si spinge fino alla Mauritania per raccontare le donne, così come con la Sicilia raccontata da Michele Pennetta, che entra nelle profondità della Terra insieme ai minatori. Tra i fil rouge che attraversano la selezione c’è poi senz’altro quello femminile. Le
donne sono presenti sia nelle storie, sia dietro la macchina da presa: sono magre, sono
grasse, sono body-builder, emancipate, ingegnose, orfane e coraggiose, sono ammaliatrici,
allergiche e innamorate. Un mondo al femminile pieno di sfumature, mai semplicemente
rosa.
Un’attenzione particolare è poi dedicata al mondo dei più giovani: tra le novità del 2016, il
MIA|Cinema Co-Production market ha infatti il piacere di presentare YAS| Young Audience
Spotlight, una nuova linea di programma dedicata specificamente al prodotto kids, teens e
young adults. Gianluca Giannelli e Fabia Bettini, direttori di Alice nella città, hanno sele zionato 6 progetti di autori emergenti italiani: la selezione si propone di offrire uno sguardo
a tutto tondo su un mondo troppo spesso confinato in una dimensione di genere che, pieno
com’è di suggestioni provenienti da libri, fumetti e videogames, non lo contiene più: dal
racconto del reale di Giochi dell’altro mondo di Barbara Iannarilli e Giulia Merenda a storie che prendono spunto da fatti di cronaca visti dagli occhi dei più giovani (The Rebels di
Claudio Noce e Il Fattore T di Francesco Costabile), fino ad arrivare alla descrizione delle
nuove generazioni, dei loro sogni (Il fenomeno di Cosimo Alemà e Under The Same Sky di
Ilaria Freccia) e delle loro contraddizioni (Stay Still di Elisa Mishto).
Per finire, grazie alla rinnovata partnership tra il Capalbio IFF e Fondazione Cinema per
Roma, uno dei partecipanti del Capalbio l Future Storyteller Lab 2016, svoltosi in occasione della 23a edizione del Festival toscano, avrà l’opportunità di partecipare al MIA per
presentare il proprio progetto al mercato internazionale e trovare potenziali partner ed investitori. A partecipare a MIA 2016 saranno Cyrus Trafford e John Hörnschemeyer, autori
del progetto Mujo (la cui sceneggiatura è stata sviluppata con Eric Collins - in partnership
con Sources 2 - a Capalbio).
I PROGETTI SELEZIONATI
Dall’Italia arrivano progetti di grandi talenti, non solo in ambito cinematografico.
È il caso di un’opera prima firmata da Donato Carrisi, tra le penne attualmente più famose
d’Italia, che passa dietro la macchina da presa per un giallo ambientato all’ombra delle Alpi con La ragazza nella nebbia (The Girl in the Fog, prodotto da Alessandro Usai): un semplice incidente diventa caso mediatico eccezionale grazie alla maestria dell’agente speciale
Vogel che ama spettacolarizzare le indagini che segue.
Un altro giallo arriva dalla Sardegna: Salvatore Mereu, al suo sesto lungometraggio, presenta Assandira (prodotto da Elisabetta Soddu e Salvatore Mereu): ispirato all’omonimo romanzo di Giulio Angioni (2004), è la storia di un agriturismo che viene dato alle fiamme e
delle tragiche conseguenze che l’incendio porterà con sé.
Poi le giovani promesse italiane. Grazia Tricarico, promettente diplomata del Centro Sperimentale i cui cortometraggi hanno fatto il giro dei festival del mondo (Toronto, Edimburgo, Venezia, Locarno, Torino tra gli altri), presenta Mona (prodotto da Donatello Della Pepa), la storia di una body-builder alla costante ricerca della perfezione e della bellezza, in
un precario equilibrio tra masochismo e trasformazione. E’ anche il caso di Michele Pennetta col progetto del docu-film L’oro del diavolo (The Devil’s Pit). In questo documentario
di produzione svizzera (Joëlle Bertossa), una vecchia miniera dismessa dagli anni Settanta
diventa scenario-metafora di una Sicilia underground dove l’illegalità si muove indisturbata
nelle profondità della terra e nel substrato sociale. E’ un documentario anche il progetto di
Michela Occhipinti, pluripremiata nel 2010 con Lettere dal Deserto, che ha partecipato a
più di settanta festival in tutto il mondo. A Roma presenta Flesh Out, che pone al centro la
figura della donna: da un lato quella occidentale, ossessionata dalla magrezza come sinonimo di bellezza, dall’altro la donna di un paese come la Mauritania, dove metà della popolazione vive con meno di due dollari al giorno. La protagonista ventiduenne Verida vive con
ansia il suo obiettivo di ingrassare venti chili per piacere alla famiglia del marito che è stato scelto per lei.
Da Grecia, Turchia e Croazia arrivano 3 progetti a completare lo sguardo sul nuovo cinema
dal Mediterraneo.
Il croato Vinko Bresan, autore del film low-budget How the War started on my Island, il più
grande campione di incassi in Croazia dopo Titanic, presenta What a Country?, commedia
surreale nella quale un gruppo di genitori (croati, serbi e bosniaci) rubano le salme del presidente croato Tudjman e del serbo Milosevic nella speranza di ottenere così informazioni
sui propri figli, uccisi durante la guerra e sepolti in tombe anonime. Il turco Emin Alper,
reduce dal successo del suo secondo lungometraggio Frenzy che ha conquistato la giuria
della Mostra di Venezia nel 2015, presenta Three sisters from Cukurca: il racconto di tre
fallimenti, tre tentativi di cavarsela nella grande città e il ritorno di tre sorelle nella casa
paterna in un piccolo villaggio turco. Il greco Yannis Economides, la cui opera seconda Soul
Kicking è stata presentata presentata con grande successo alla Semaine de la Critique nel
2006, arriva con la black comedy Ballad for a Pierced Heart in cui due famiglie greche si ritrovano a lottare per un milione di euro. Il film è prodotto da Faliro House che vanta, tra
gli altri, grandi titoli come Before Midnight di Richard Linklater, Only Lovers left Alive di
Jim Jarmush e il recentissimo Voyage of Time di Terrence Malick.
È palestinese un road movie alla scoperta dell’altro e alla ricerca della libertà firmato da
Najwa Najjar, ex alumna del Sundance Lab, che torna al mercato di co-produzione di Roma
dopo avervi presentato con successo, nel 2011, Eyes of a Thief, film che è poi diventato il
candidato ufficiale Palestinese agli Oscar. Con Son of a very important man la regista ci
porta a varcare la frontiera tra la Palestina e Israele insieme ai due protagonisti: figlio di un
famoso rivoluzionario palestinese lui e nativa di Nazareth lei, ottengono per la prima volta
un permesso speciale per entrare in Israele in occasione del loro divorzio.
Armena, invece, è la docu-animation Aurora’s sunrise (prodotta da Vardan Hovhannisyan)
di Inna Sahakyan. Con delicatezza e attraverso un sapiente mix di animazione e immagini di
repertorio, la regista racconta la storia privata di Aurora (quattordicenne sopravvissuta al
genocidio e fuggita in America) e, con essa, la Storia del genocidio armeno.
Eva Weber, tedesca ma londinese di adozione, presenta Let the Northern lights erase your
name. Dopo il successo dei suoi lavori precedenti, presentati nei festival di tutto il mondo
(da Londra al Sundance), per questo progetto conta su una storia firmata da un prestigioso
nome dello script-writing: Vendela Vida, sceneggiatrice, tra gli altri, di Away we go di Sam
Mendes. Il progetto viene presentato a Roma grazie alla collaborazione con i prestigiosi
Screenwriters’ and Directors’ Labs del Sundance Institute, cui ha partecipato con successo
aggiudicandosi il Sundance Institute Mahindra Global Filmmaking Award.
Ungherese, diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, nominata per il
Discovery Award agli EFA col suo primo lungometraggio Fresh Air - presentato a Cannes nel
2006 - e vincitrice del FIPRESCI award, di nuovo a Cannes, con la sua opera seconda Adrienn
Pál, Agnes Koscics presenta Eden (prodotto da Els Vandevorst): il progetto racconta la storia di Eva, allergica a tutte le sostanze chimiche, alle onde radio e ai campi elettromagnetici e per questo costretta in casa, totalmente isolata dall’esterno.
Dal Messico arriva Almost paradise (prodotto da Edgar San Juan) di Gary Alazraki, già regista e produttore della prima serie in lingua spagnola per Netflix (Club de cuervos). Un progetto molto ambizioso anche nel budget (più di quattro milioni di euro), esempio di una cinematografia - quella centro-americana - sempre più fruttuosa, che richiama anche
l’attenzione delle grandi “maestranze” del cinema internazionale (in questo caso Luca Bigazzi e Brigitte Broch, già scenografa per Moulin Rouge di Baz Luhrmann). La vicenda è ambientata negli anni ’50 e narra di un principe italiano che finisce in Messico dove seduce la
figlia di un importante politico locale, che poi sposerà per entrare a far parte dell’alta società messicana.
Dall’Inghilterra arriva un altro progetto che vede l’Italia co-protagonista: è infatti ambientata in Toscana l’opera prima dell’attore James D’Arcy che, dopo aver lavorato come attore per cineasti eccellenti (da Christopher Nolan a Peter Weir), passa dietro la macchina da
presa con The Long Way Round. Un uomo e suo figlio, distanti ormai da tempo, viaggiano
verso la casa di campagna di famiglia che pensano di restaurare e vendere: una volta lì,
scopriranno la bellezza del luogo, l’amore per la gente che lo abita e un rinnovato sentimento d’affetto reciproco.
Altro ritorno molto gradito è quello di Sally Potter, che lo scorso anno al MIA aveva presentato The party: il film è attualmente in post-produzione e vede protagoniste alcune stelle
del grande cinema contemporaneo come Emily Mortimer, Cillian Murphy, Kristin Scott Thomas e Bruno Ganz. Quest’anno la Potter presenta, ancora una volta prodotta da Christopher
Sheppard, la storia di Molly, doppio ritratto padre-figlia ambientato in parte a New York,
una sorta di odissea fisica ed emotiva che si svolge nel ristretto arco di ventiquattro ore.
A completare la selezione 2016 un progetto che è già stato annunciato a Trieste a gennaio:
si tratta di History of Love di Sonja Prosenc, il cui debutto The Tree è stata la candidatura
ufficiale della Slovenia agli Oscar 2016. Il progetto, prodotto da Rok Secen, è stato selezionato nell’ambito del programma TRL Espresso, frutto della speciale collaborazione con il
London Production Finance Market e il When East Meets West di Trieste.
MIA|CINEMA CO-PRODUCTION MARKET
LA SELEZIONE DEL 2016
AURORA’S SUNRISE di Inna Sahakyan (Armenia)
Prodotto da Vardan Hovhannisyan
WHAT A COUNTRY? di Vinko Bresan (Croazia)
Prodotto da Ivan Maloca
LET THE NORTHERN LIGHTS ERASE YOUR NAME di Eva Weber (Germania/UK/USA)
Prodotto da Heino Deckert
BALLAD FOR A PIERCED HEART by Yannis Economides (Grecia)
Produced by Christos Konstantakopoulos
EDEN di Agnes Koscis (Ungheria)
Prodotto da Els Vandevorst
THE GIRL IN THE FOG di Donato Carrisi (Italia)
Prodotto da Alessandro Usai
ASSANDIRA di Salvatore Mereu (Italia)
Prodotto da da Elisabetta Soddu e Salvatore Mereu
FLESH OUT di Michela Occhipinti (Italia)
Prodotto da Marta Donzelli
MONA di Grazia Tricarico (Italia)
Prodotto da Donatello Della Pepa
JADE di Sacha Polak (Olanda)
Prodotto da Marleen Slot
ALMOST PARADISE di Gary Alazraki (Messico)
Prodotto da Edgar San Juan
SON OF A VERY IMPORTANT MAN di Najwa Najjar (Palestina)
Prodotto da Hani Kort
FORTNIGHT di Aga Woszczyńska (Polonia)
Prodotto da Agnieszka Wasiak
HISTORY OF LOVE di Sonja Prosenc (Slovenia)
Prodotto da Rok Secen
THE DEVIL’S PIT di Michele Pennetta (Svizzera)
Prodotto da Joëlle Bertossa
THREE SISTERS FROM CUKURCA di Emin Alper (Turchia)
Prodotto da Nadir Operli
THE LONG WAY ROUND di James D’Arcy (UK)
Prodotto da Pippa Cross
MOLLY di Sally Potter (UK)
Prodotto da Christopher Sheppard
YAS|YOUNG AUDIENCE SPOTLIGHT
IL FENOMENO di Cosimo Alemà (Italia)
Prodotto da Luca Legnani, Alessandro Rossetti
THE T FACTOR di Francesco Costabile (Italia)
Prodotto da Alessandra Grilli
UNDER THE SAME SKY di Ilaria Freccia (Italia)
Prodotto da Ilaria Freccia
GAMES FROM ANOTHER WORLD di Barbara Iannarilli and Giulia Merenda (Italia)
Prodotto da Gregorio Paonessa
STAY STILL di Elisa Mishto (Italia/Germania)
Prodotto da Andrea Stucovitz, Martina Haubricht
THE REBELS di Claudio Noce (Italia)
Prodotto da Valerio Mastandrea