Metodi e strumenti

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Metodi e strumenti
I NUOVI ORIZZONTI DELL’ARCHEOASTRONOMIA
Orientamento e orientazione: metodi e strumenti
L'archeoastronomia è fortemente caratterizzata da un aspetto tecnico, connesso con il problema della formalizzazione dei processi di rilevamento,
elaborazione e interpretazione dei dati. Una tematica dibattuta e di notevole rilievo per le ricerche è la scelta degli strumenti da adottare per individuare gli orientamenti astronomici e per definire con esattezza gli allinea-
polo nord celeste
polo nord celeste
polo nord celeste
polo sud celeste
Equatore (0° lat)
Teotihuacán (20° N)
Moto del Sole a diverse latitudini
Stonehenge (51° N)
menti - linee di mira in direzione di punti situati sull'orizzonte naturale
corrispondenti al sorgere o tramontare di oggetti astronomici peculiari.
Anche da un punto di vista terminologico, è
ricorrente il termine composto "orientamento astronomico", a cui viene data
una valenza topografica, in contrapposizione a "orientamento magneti co", con riferimento al modo di
determinare la direzione del Nord N
S
geografico (per inciso, nell'uso è
ormai invalsa la tendenza a utilizzaorizzonte astronomico
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re in forma sinonimica i termini
orientamento = modo di orientare,
Misure archeoastronomiche
e orientazione = posizione dell'oggetto orientato). Per le misure archeoastronomiche (ad esempio azimut,
declinazione, distanza zenitale, altezza di un astro rispetto all'orizzonte
astronomico, ecc.), che vanno sempre integrate con il rilievo del profilo
dell'orizzonte visibile per stabilire i punti esatti di levata o tramonto
degli astri, si privilegia in genere l'uso di metodi e strumenti astronomici, in particolare il teodolite o la stazione totale. E' invece sconsigliato il
solo uso di strumenti magnetici,
come la bussola topografica,
perché l'anomalia magnetica
SFERA CELESTE
Z ZENIT
terrestre può falsare i risultati e
offrire misure prive di un alto
grado di attendibilità e soprattutto variabili nel tempo e
nello spazio (declinazione
magnetica, anomalie magnetiche locali, effetti perturbatori,
ORIZZONTE ASTRONOMICO
ecc.).
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Negli ultimi anni anche
nelle ricerche archeoastro nomiche hanno fatto il
ORIZZONTE APPARENTE
loro ingresso il GPS e il
laser scanner. Mentre il
primo è stato utilizzato
per il rilievo topografico,
ORIZZONTE ASTRONOMICO
al fine di definire le coordi nate geografiche e determi nare la direzione del meri OSSERVATORE
diano astronomico locale, il
secondo, insieme alla foto grammetria digitale, è stato
Orizzonte astronomico e orizzonte visibile
impiegato principalmente per
il rilievo delle strutture.
L'apporto dell'informatica negli studi archeoastronomici
Il rapporto tra informatica e archeoastronomia è nato in relazione al trattamento digitale di immagini provenienti da
foto aeree e da satellite. Proprio nel settore del telerilevamento, software specifici di
gestione e postelaborazione delle immagini hanno aperto nuove vie di ricerca, indirizzate all'individuazione su scala territoriale di insediamenti e allineamenti, all'analisi
di relazioni spaziali, alla realizzazione di
modelli tridimensionali del terreno. Le
Rilievo di una pietra di Avebury
conquiste della grafica computerizzata
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
e della Realtà Virtuale attraverso la ricostruzione
tridimensionale dei monumenti e l'opportunità di otte nere diverse soluzioni prospettiche per la medesima
struttura, di evidenziarne le
ombre, di entrare "virtual mente" all'interno dei monumenti e di simulare la volta
celeste - hanno inoltre con sentito di approfondire con
metodologie innovative l'in terpretazione funzionale del l'orientazione delle strutture,
in collegamento con l'osser Foto satellitare: tracce della centuriazione emiliana
vazione dei fenomeni naturali. Il campo di applicazione privilegiato è rimasto comunque quello dei
grandi complessi megalitici.
Anche Internet ha svolto una funzione importante per lo sviluppo dell'archeoastronomia, attraverso la
pubblicazione di una serie di siti
utili per introdurre questa nuova
disciplina di frontiera, che raccoglie e integra diversi approcci
scientifici, o per offrire strumenti
di lavoro come sintetici "glossari"
o bibliografie. La rete, invece,
non è stata finora sfruttata per
l'interrogazione in linea di banche
Virtual Avebury
dati, un tipo di applicazione
non ancora particolarmente utilizzato negli studi
archeoastronomici e che
proprio per lo scarso livello
di automazione offrirebbe
un campo di sperimentazione ideale per un programma
unitario di schedatura informatizzata di dati provenienti
da diverse discipline.
Simulazione della volta celeste
L'analisi statistica dei dati
Gli studi sull'orientazione delle emergenze archeoastronomiche
rilevate sul territorio hanno trovato un basilare ausilio nelle analisi
statistiche, considerate una tappa preliminare a ogni successiva
interpretazione archeologica. Infatti, per stabilire se gli allinea menti evidenziati non sono casuali, ma rispondono a ben specifici
scopi osservativi, è necessario fare ricorso a test statistici, che
permettono di verificare la significatività degli orientamenti
rispetto ad un'ipotesi nulla, costituita cioè da una distribuzione
casuale delle emergenze osservate. Di recente sono stati sperimenta ti anche altri tipi di approccio metodologico, basati sulla logica
bayesiana e su quella fuzzy, con l'intento, in quest'ultimo caso, di
ottenere valori connessi non tanto
con la probabilità che un certo alli neamento fosse diretto verso il punto
di levata o di tramonto di un oggetto
celeste sull'orizzonte, quanto con la
maggiore o minore possibilità che tale
allineamento fosse in relazione con tale
punto.
Nelle indagini di tipo statistico è neces sario, oltre a possedere un campione
rappresentativo del fenomeno in
esame, un ampio e diversificato pro gramma di ricerca basato sull'integra zione fra dati di scavo, di ricognizione
archeologica e astronomica, di analisi
territoriale e di sintesi matematica dei
risultati. Un esempio classico di riferi The North Mull Project (Glengorm)
mento, per completezza e complessità
delle metodologie utilizzate, è il North Mull Project, coordinato da
Clive Ruggles e Roger Martlew, che si inserisce fra i più ampi studi
dedicati all'astronomia megalitica in Scozia.
Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico
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Testi: Paola Moscati
Grafica: Marcello Bellisario, Francesco Verginelli