Miastenia Gravis e timo
Transcript
Miastenia Gravis e timo
Timectomia videotoracoscopica robotica per miastenia gravis con Intuitive Da Vinci Surgical System Miastenia Gravis e timo Il timo spesso riveste un ruolo importante nella patogenesi della MG. E’ possibile infatti individuarne una qualche alterazione nella maggior parte dei pazienti con MG (80%): negli altri casi il timo risulta atrofico e compatibile con il tipico quadro involutivo legato all’età. Il timo nel bambino ha una struttura lobulare organizzata in uno stroma fibroso. Ogni lobulo consta di uno strato centrale più sottile, la midollare, e di uno più grosso e periferico, la corticale. I linfociti, di piccola taglia, occupano soprattutto la parte corticale mentre la midollare contiene in gran parte cellule epiteliali, disposte concentricamente, e pochi linfociti. I linfociti sono interessati da una maturazione immunocompetente che progredisce via via che le cellule migrano dalla parte corticale a quella midollare. Da quest’ultima lasciano il timo migrando, in forma di linfociti T maturi, negli organi linfatici periferici. L’involuzione che tipicamente si ha nell’adulto consiste in una sostituzione da parte di tessuto adiposo maturo racchiuso in una capsula fibrosa. Rimangono, sparse, solo piccole aree di parenchima timico. Per iperplasia del timo generalmente si intende un ingrandimento dell’organo oltre i limiti tipici dell’età, ma con caratteristiche istologiche di normalità. Nella MG che esordisce nel giovane il timo è generalmente interessato da modificazioni iperplastiche con alterazioni istologiche: risulta tipicamente allargato e contiene molti centri germinativi con aree cellule B e T dipendenti molto simili a quelle che si riscontrano nei linfonodi, con una prevalenza di linfociti B che producono anticorpi AChRs. La produzione di anticorpi AchRs è comunque condizionata dallo stimolo dei linfociti T: infatti nei pazienti con MG i linfociti B, che in assenza di tale stimolo sintetizzerebbero anticorpi IgM, sintetizzano IgG come documentato dal fatto che di tale tipo sono gli anticorpi isolati sia nel siero, sia legati a livello della placca terminale. Nella MG che esordisce nell’adulto-anziano (oltre i 40 anni), in assenza di timoma il timo risulta generalmente atrofico, mentre in presenza di timoma, neoplasia che colpisce tra il 24 ed il 38% di questi pazienti, il tessuto timico è ricco di linfociti: i linfociti T giocherebbero un ruolo strategico nel generare la MG in quanto verrebbero in qualche modo attivati dalla componente neoplastica epiteliale. Una volta attivati lascerebbero la ghiandola per stabilirsi perifericamente. Qui stimolerebbero la produzione di anticorpi contro componenti della giunzione neuromuscolare, come quelli contro AChRs, generando la malattia. Questo potrebbe spiegare la persistenza di MG anche dopo rimozione radicale del timoma: le cellule permangono attivate in periferia, anche per diversi anni. La più recente classificazione WHO dei tumori del timo si basa sulla morfologia delle cellule neoplastiche epiteliali e sul loro numero rispetto alla componente cellulare linfatica non neoplastica. Tali neoplasie si suddividono pertanto in: • Timomi di tipo A: cellule epiteliali fusate ed ovalari, prive di atipie nucleari, scarsa o assente componente linfocitaria. Generalmente incapsulati, possono tuttavia invadere, anche se infrequentemente, il polmone; Timectomia videotoracoscopica robotica per miastenia gravis con Intuitive Da Vinci Surgical System • • • Timomi di tipo B: caratteristicamente il quadro istologico richiama la tipica struttura funzionale timica. Si suddividono in tre sottogruppi: • Tipo B1: sostanziale sovrapponibilità al quadro istologico di un timo normale: la componente neoplastica epiteliale è priva di evidenti atipie, la componente linfocitaria è ben rappresentata. • Tipo B2: il quadro istologico non rispecchia la normale architettura corticomidollare, sono individuabili atipie cellulari; la componente linfocitaria è ben rappresentata. • Tipo B3: la componente epiteliale è predominante con cellule prive o con moderate atipie. La componente linfocitaria è assente o scarsamente rappresentata. Timomi di tipo AB: la caratteristica istologica consiste nell’associazione di foci di tipo B e di altri di tipo A. Carcinoma timico (timoma di tipo C): le cellule sono di chiaro aspetto neoplastico con caratteristiche citoarchitettoniche non specifiche del timo ma analoghe a quelle dei carcinomi di altri organi. In contrasto con gli altri timomi, qui mancano linfociti immaturi.