amministratore di sostegno aiuto ai «soggetti deboli

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amministratore di sostegno aiuto ai «soggetti deboli
Lettere e commenti
L
Fanti e Buscaroli
protagonisti
della politica
cittadina
L’ex assessore socialista
Giacomo Buganè aveva lamentato pubblicamente il silenzio dell’Amministrazione comunale
riguardo la scomparsa di Augusto Italico Fanti:
nessun ricordo, nessun rappresentante ai funerali,
nonostante le numerose cariche pubbliche ricoperte
da Fanti. Vuoto poi colmato dalla presidente del
Consiglio comunale, Paola Lanzon, durante la
seduta di mercoledì 24 giugno. Qui di seguito
la «comunicazione» che la presidente ha letto in
aula sia per ricordare Augusto Italico Fanti, sia
per ricordare il professor Sergio Buscaroli, per
decenni presidente della cooperativa Acli, anch’egli
recentemente scomparso.
Augusto Italico Fanti è stato, tra l’altro, amministratore di questo Comune negli anni ’75/’85,
vicesindaco socialista della Giunta del sindaco
Solaroli 1980, presidente del ConAmi e attivo in
diversi modi nella città.
Sergio Buscaroli, storico professore di matematica,
presidente della cooperativa Acli, anche per lui
molte altre ancora sono le azioni con le quali ha
arricchito la nostra comunità.
L’Amministrazione comunale, nella persona del
sindaco, in entrambi i casi ha rivolto alle famiglie
le sue ufficiali condoglianze, nel rispetto tra l’altro
delle diverse scelte individuali circa la celebrazione
dei rispettivi riti funebri. E’ altresì doveroso per
noi ricordare queste due figure nel contesto di
quest’aula, per il rispetto e la gratitudine dovuta
alla vita e alle azioni di cui questi due uomini sono
stati testimoni; ma anche perché dagli esempi che
loro rappresentano possiamo trarre quella funzione
pedagogica che la politica ha ormai smesso, purtroppo, troppo spesso, di rappresentare. Possiamo
cioè imparare qualcosa che possa essere utile ad
ognuno di noi, impegnati attivamente, pur con
tutti i nostri limiti, nella vita di questa città.
Quest’aula deve aver visto in passato grandi e
aspre discussioni, che si riflettevano ovviamente
anche fuori dal palazzo e che echeggiavano nella
discussione cittadina, nelle istituzioni sociali, nelle
associazioni, nei partiti, tra i semplici cittadini/e.
Perché la politica è da una parte campo di battaglia,
anche aspra, agone, ma una lotta non distruttiva,
che acquista anzi valore in quanto utile alla verità. Una battaglia attraverso il dialogo che non ha
come scopo quello di vincere a tutti i costi con
argomenti deboli, ma di convincere con la forza
delle argomentazioni, con l’esempio, con la pratica
e la coerenza dei propri principi.
Augusto Italico Fanti e Sergio Buscaroli sono stati
due uomini che hanno vissuto questo periodo della
politica cittadina e in forme diverse e ne sono stati
grandi protagonisti. A noi il compito di ricordarne
la vita e fare tesoro del loro esempio.
Paola Lanzon
presidente Consiglio comunale di Imola
cosi’ come annunciato, L’ex assessore socialista
giacomo bugane’ ha restituito la medaglia
ricevuta a suo tempo riportante il motto «imola
non fu mai ingrata a chi la servi’» (isolapress)
Pagina
incompleta
Un inconveniente tecnico durante la trasmissione del file alla
tipografia ha determinato, sullo
scorso numero di «sabato sera»,
la stampa incompleta di pagina
24, dedicata alle lettere e ai commenti. Qui di seguito riportiamo
sia la parte finale mancante di
una lettera sui migranti bloccati
a Ventimiglia, riportante la firma
dell’estensore, sia i ringraziamenti
completi anche della parte grafica.
Ci scusiamo dell’inconveniente coi
diretti interessati e coi lettori tutti.
Se Faber
fosse ancora tra noi
avrebbe
tanto da cantare
(...) Ma se la Germania ci ha ormai abituato ad atteggiamenti che
potrei definire di grande pragmatismo - ed egoismo - economico,
la sorpresa negativa questa volta
è venuta dalla Francia e dal suo
presidente François Hollande,
uomo di «sinistra». Eh già, di
sinistra. Ma cosa significa essere
di sinistra se poi il presidente
francese si comporta alla stessa
stregua di un politico di destra?
Io credo ancora nei principi, nelle
ideologie; io non credo che le forze
politiche siano tutte uguali e non
credo affatto che destra e sinistra
siano la stessa cosa. Io non voglio
e non posso credere che l’Europa
sia solo quella di oggi: quella delle
banche, delle multinazionali e
dei grandi poteri economici. Io
voglio poter credere nel grande
sogno europeo; quel sogno che
2 LUGLIO 2015
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è miseramente naufragato sugli
scogli di Ventimiglia. Se Faber
fosse ancora fra noi avrebbe tanto
da scrivere. E cantare.
Giancarlo Zardi
ringraziamento
La Fondazione di Culto casa alloggio Villa S. Rita di Imola ringrazia
sentitamente la FONDAZIONE
CASSA DI RISPARMIO DI
IMOLA per il generoso contributo
elargito, finalizzato al rifacimento
completo di un bagno ed opere
murarie varie.
ringraziamento
L’associazione Alzheimer di Imola
desidera ringraziare per la generosa offerta di 500 euro, l’amico
dott. FRANCO QUARTIERI,
che ha devoluto i proventi dei
diritti d’autore del suo saggio,
«Analisi e paradossi su commedia
e dintorni», a favore dell’attività
volta all’assistenza dei familiari e
dei malati.
ringraziamento
La mamma di un ragazzo disabile
ringrazia TUTTI i VOLONTARI
dell’ASSOCIAZIONE AGIRE
PER REAGIRE di CASTEL S.
PIETRO TERME per la loro
disponibilità, umanità, dedizione
nel mettere a disposizione il loro
tempo nell’aiutare i ragazzi disabili e le loro famiglie, riuscendo
a formare un gruppo unito. Un
grazie è poco per tutto quello che
fate. Un arrivederci a settembre e
un abbraccio a tutti.
fiocco rosa
Il 4 giugno è nata MARGHERITA
GATTAFONI. Felicitazioni vivissime a Nadia, Riccardo ed Enzo
dalla redazione del settimanale
«sabato sera».
la parola all’avvocato - Rubrica a cura dell’Associazione Avvocati Imolesi
Domande e risposte sull’istituto introdotto nel 2004
La legge n. 6 del 2004 ha introdotto
nel nostro ordinamento l’istituto
dell’Amministrazione di sostegno,
strumento giuridico di tutela per
i «soggetti deboli» pensato per
rispondere in modo «personalizzato» ai bisogni delle persone, prive
in tutto o in parte di autonomia,
mediante interventi di sostegno,
temporaneo o permanente.
Nella rubrica curata dall’Associazione Avvocati imolesi ci occupiamo di questo tema con le domande
più frequenti in materia.
Perché ricorrere ad un nuovo
istituto giuridico quando già
esistevano interdizione e inabilitazione?
L’Amministrazione di sostegno è
uno strumento dotato di maggiore
flessibilità rispetto all’interdizione e
all’inabilitazione - che oggi, di fatto,
trovano applicazione solo in via
residuale - e quindi più idoneo a
rispondere alle specifiche esigenze
di vita ed alle necessità, di natura
patrimoniale e/o personale, dei
singoli «beneficiari».
Chi sono coloro che necessitano di questo aiuto?
Le persone che non sono autonome nel compimento di talune
attività della vita quotidiana a causa
di una «menomazione» fisica o
psichica che ne comprime e limita
l’autonomia. Si pensi ad esempio,
oltre alle persone in condizione di
abituale infermità, agli anziani che
non sono più in grado di fronteggiare le difficoltà burocratiche legate
Amministratore di sostegno
aiuto ai «soggetti deboli»
alla gestione del loro patrimonio
personale e rischiano di essere
vittime di raggiri perpetrati a loro
danno da terzi in malafede; alle
persone che abusano di sostanze alcoliche e/o stupefacenti od
anche, semplicemente, a persone
che versano in condizioni di particolare fragilità psichica e necessitano di un supporto, anche solo
temporaneo.
Chi è autorizzato a chiedere
l’amministratore di sostegno?
La domanda può essere presentata
dallo stesso beneficiario, dal coniuge (o dalla persona stabilmente
convivente), dai parenti entro il 4°
grado, dagli affini entro il 2° grado,
dal tutore o curatore e dal Pubblico
ministero, nonché dai responsabili dei servizi socio-sanitari che,
qualora abbiano conoscenza di
fatti tali da rendere necessaria la
nomina di un amministratore di
sostegno, sono tenuti a presentare
autonomamente la richiesta. Per
quanto concerne i familiari che
possono proporre domanda, sono
sostanzialmente gli stessi soggetti
che la legge prevede siano informati del procedimento intrapreso
da terzi in relazione ad un proprio
familiare in modo tale che, qualora
lo desiderino, possano intervenire
nel procedimento, fornendo informazioni utili ovvero dando la propria
disponibilità ad assumere l’incarico.
Come viene individuato l’Amministratore di sostegno?
Ove possibile, l’Amministratore di
sostegno è scelto, preferibilmente,
tra i familiari ma, in assenza o in
caso di contrasto tra gli stessi, il
Giudice tutelare potrà nominare
un terzo volontario o scegliere tra
professionisti di propria fiducia.
In che modo si deve richiedere
l’Amministratore di sostegno?
La domanda deve essere presentata con ricorso che può essere
predisposto da uno dei soggetti
sopra indicati direttamente o tramite l’assistenza di un avvocato,
il cui coinvolgimento, comunque,
può risultare utile al fine di una migliore completezza del contenuto
del ricorso, tramite l’inserimento di
aspetti che altrimenti potrebbero
rimanere esclusi, il tutto visto e
considerato che l’Amministratore
di sostegno potrà porre in essere
solo le attività richieste in ricorso
e confermate dal Giudice tutelare
nel decreto di nomina.
Chi lo nomina e quali poteri ha
l’Amministratore di sostegno?
Una volta depositato il ricorso in
Tribunale, l’Amministratore di sostegno viene nominato dal Giudice
tutelare territorialmente competente che, valutando il singolo caso
concreto, gli attribuisce il compito
di tutelare gli interessi, personali e
patrimoniali del Beneficiario, conferendogli il potere di compiere, in
nome e per conto del Beneficiario,
ovvero insieme a quest’ultimo, gli
atti di ordinaria amministrazione (o
di straordinaria amministrazione,
previa espressa autorizzazione
del Giudice tutelare) necessari per
assicurare allo stesso le migliori
condizioni di vita possibili, nonché,
ove ne sussistano i presupposti, gli
atti di natura sanitaria.
Il Beneficiario ha un ruolo nella
nomina?
La nomina avviene, generalmente, nel corso di un’udienza ove il
Giudice tutelare provvede a sentire i parenti intervenuti al fine di
comprendere le reali necessità del
Beneficiario stesso ed individuare
la persona più idonea ad assumere l’incarico di Amministratore
di sostegno. Qualora possibile si
ascolta anche personalmente il Beneficiario (anche recandosi presso
l’eventuale struttura sociosanitaria
ove lo stesso è ricoverato).
Come è tenuto a comportarsi
l’Amministratore di sostegno?
Egli, una volta nominato, è chiamato ad agire nell’esclusivo interesse
del beneficiario, rispettando le
sue inclinazioni, i suoi desideri,
e valorizzando le sue eventuali
autonomie. Facciamo un esempio:
l’Amministratore di sostegno potrà
gestire il conto corrente del Beneficiario, provvedendo al pagamento
del personale assistenziale, al pagamento delle rette della struttura
ove il Beneficiario eventualmente
è ricoverato, al pagamento degli
incombenti fiscali, ed, eventualmente, potrà, previa autorizzazione
del Giudice, riscuotere la pensione
e/o vendere ed acquistare beni.
Quali sono gli obblighi dell’Amministratore di sostegno e come
lo si controlla?
Al fine di consentire al Giudice un
controllo sul suo operato, l’Amministratore di sostegno è tenuto a presentare, annualmente, il rendiconto
della gestione del patrimonio del
Beneficiario che viene sottoposto
al controllo da parte del Giudice
tutelare a garanzia degli interessi
del beneficiario medesimo.
Cosa rende l’Amministratore
di sostegno un istituto importante per la tutela dei «soggetti
deboli»?
L’Amministrazione di sostegno si
configura come uno strumento
estremamente versatile perché
può essere «disegnato» su misura
e calibrato sulle specifiche esigenze di vita del beneficiario in modo da
affiancare ovvero sostituire la persona bisognosa solo limitatamente
a quegli atti che non è in grado di
compiere da sola, senza privarla
integralmente della capacità di
agire laddove la stessa possieda
comunque delle autonomie che
devono essere valorizzate.