129-150917 mostra Puthod scheda artista
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129-150917 mostra Puthod scheda artista
La scheda dell’artista Dolores Puthod Nata a Milano nel 1934 da genitori francesi riparati in Italia dalla Spagna a causa della guerra civile, nella sua lunga e importante carriera ha realizzato migliaia di capolavori (oltre 5000 disegni e 3000 dipinti) alcuni di notevoli dimensioni. È’ un talento precoce: a soli 12 anni, durante il suo periodo di studi a Cannes, dipinge i suoi primi oli che saranno visti da Pablo Picasso il quale la esorterà a continuare. Tornata a Milano, si diploma all'Accademia di Belle Arti di Brera nel 1956 e, giovanissima, entra in scenografia al Teatro alla Scala come allieva di Nicola Benois il quale, folgorato dai suoi disegni, la terrà a lavorare con sé per nove anni. Il teatro è, infatti, il grande amore della Puthod. Nel 1950 è lei a disegnare i costumi de “I Dialoghi” di Platone per la compagnia teatrale di Ruggero Ruggeri, a collaborare alle scenografie di Picasso per “Il cappello a tre punte” e, di De Chirico, al “Mefistofele”, accostandosi così ai maestri dell’arte e della regia teatrale che si succederanno in quegli anni. Dolorès Puthod ama l’Italia dove ha vissuto, lavorato, dove sono nati i suoi figli e, pur avendo ottenuto i meritati riconoscimenti altrove nel mondo, è a Milano che il suo cuore l’ha condotta in occasione del Bicentenario del Teatro alla Scala, con la Mostra esposta nel 1978 all'Arengario, invitata dall'allora sovrintendente della Scala Carlo Maria Badini, durante il quale le sono state commissionate numerose tele di grandi dimensioni che hanno poi girato tutto il mondo. Le sue mostre - Itinerante, è stata anche la grande mostra/spettacolo "regards sur la Comedia dell'Arte", che con l'Arlecchino del Piccolo Teatro di Milano di Ferruccio Soleri, ha portato uno sguardo profondo e colto sulla storia del Teatro italiano fin dalle sue origini, con una performance che ha visto i due grandi artisti duettare tra pennello e scena. Come d'altronde itinerante è la grande mostra sul bicentenario della rivoluzione francese, partita dal Cortile della Rocchetta al Castello Sforzesco di Milano il 14 luglio 1989 alla presenza delle autorità francesi ed italiane e ricordata da tutti per la grande tela di 11 metri per tre ora esposta temporaneamente al Museo biblioteca Frera di Tradate, sede tra l'altro di uno dei suoi Musei diffusi. Con il trascorrere degli anni, la sua pittura si è fatta più riflessiva fino, a volte, a ripiegarsi su se stessa. Il maestro Puthod ha cercato nuovi linguaggi pur rimanendo fedele al canone figurativo, e alcuni suoi quadri hanno trovato scorci intimisti e richiami a Goya, da lei molto amato. Il suo sguardo si è rivolto pure alla solitudine dell'uomo contemporaneo, visto dalla pittrice come attorcigliato e strozzato dai lacci di false identità. Hanno scritto di lei: Madre Teresa di Calcutta, Borgese, Monteverdi, De Grada, de Micheli, Quintavalle, Galvano, il Cardinal Pignedoli, Bo, Miquel, Spike, Volponi, Levi, Pepper, Goorma, Aprile, Guerri, Amicone, Sgarbi, il Cardinal Ravasi, Monsignor Sguaitamatti, Caligiuri, Mojana, Bolpagni e tanti altri Il suo grande dipinto "Followers of God" del 1978, tuttora conservato nel Palazzo del Pontificio Consiglio Interreligioso a Roma, è stato dichiarato profetico da S.S. Giovanni Paolo II, dalla Beata Madre Teresa di Calcutta e dagli studiosi dell'epoca. Dal 2014 ha dato il nome a numerosi musei (MD Musei Diffusi Dolorès Puthod) aperti sul territorio italiano e prossimamente in Europa, e il regista Federico Angi in omaggio ai suoi 80 anni, le ha dedicato il film 29200 Puthod, l'altra verità della realtà, sulla sua vita e sulle sue opere, premiato all'AIFF international film festival. Nel 2015, in occasione di Expo, è presente con varie esposizioni e live performance a Milano (Piccolo Teatro, Palazzo Cusani e nelle Chiese di San Raffaele e San Bernardino alle Ossa) alla Reggia Di Monza, a Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno, alla Maison de France di Montecarlo, alla Collezione Museo Paolo VI di Concesio, al Museo del Vittoriale di Gardone Riviera con una grande mostra e l'acquisizione di sue opere e negli spazi museali permanenti a lei dedicati di: Monza (Teatrino di corte della Reggia) Tradate, Lomazzo, Palmi e nel Castello di Caccuri. La Giorgio Mondadori Editore ha pubblicato nella collana dei “Grandi Maestri” due volumi sulle opere di Dolorès Puthod. Ha esposto ricevendo premi e riconoscimenti tra gli altri, al Teatro Bolschioi, al Teatro alla Scala, all'Opera di Lille, all’ Auditorium Ravel di Lione, al Teatro Municipal di Santiago del Chile, all'Aula Nervi nello Stato Del Vaticano, al Museo of Performing Arts di New York, al Conservatorio Nazionale d'Arte Drammatica a Parigi, all'Ambasciata d'Italia di Parigi, di Algeri, di Santiago del Chile, di Strasburgo, e in vari Istituti Italiani di cultura nel mondo, collaborando con UNESCO, UNICEF, NATO, Città del Vaticano e con molti governi di varie nazionalità