Cappadocia centrale

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Cappadocia centrale
Cappadocia centrale
Cosa bisogna dire? Può essere considerata l'ottava meraviglia del mondo"?
È un miracolo della natura? O un rarissimo dono della geologia alle terre
anatoliche? Questa regione deve essere visitata, poiché tutte le parole di
stupore e di lode non sono sufficienti per descriverla.
All’inizio vi erano i vulcani di Erciyes, Hasan e Melendiz che milioni di
anni fa, eruttando del tufo dai loro crateri, crearono questi ripiani
eterogenei, che con l'andare dei secoli si sono ammassati, grazie al vento,
alla pioggia ed alla erosione del terreno che oggi ammiriamo questo
miracolo.
I primi Cristiani che fuggivano dalle persecuzioni romane, venivano qui, in
piccoli gruppi, e si nascondevano nelle città sotterranee della regione
decorando con affreschi, centinaia di chiese rupestri, labirinti, grotte ad
uso d'abitazione formando un insieme d'opere d'arte.
Le città sotterranee
La regione della Cappadocia è
stata sempre terra di conquista
tra il VII ed il XII secolo, poiché
era sulla via del commercio tra
l'occidente e l'oriente sia i
bizantini che gli arabi volevano
averne il controllo. I luoghi più
interessanti in cui vivevano i cristiani, che fuggivano dalle persecuzioni,
sono le città sotterranee di Kaymakli, Derinkuyu e tante altre ancora.
Per dare un'idea della loro grandezza si può dire che a Derinkuyu vi erano
13 piani sotterranei con più di 1.200 stanze, che nei momenti di pericolo
potevano ospitare più di diecimila persone, ed a Kaymakli 8 strati
sotterranei ed altrettante stanze.
Chiese rupestre
L'esempio più tipico della regione e la valle di Goreme con il villaggio di
Cavusin con le sue chiese rupestri ricche di affreschi. Durante il periodo
iconoclasta del XIV secolo e sotto l'influenza ortodossa e musulmana
molte icone ed affreschi sono stati danneggiati.
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Oggi sono sotto protezione sia del Ministero della Cultura che
dell'Unesco. Questi affreschi murali rappresentano, i periodi della vita di
Gesù e di altri santi secondo il credo dei cristiani Ortodossi.
"Fortezze” troglodite
Le tre più grandi torri naturali composte di rocce di tufo usate come
labirinti per ripararsi dalle continue invasioni avvenute in Anatolia sono:
Uchisar, Sonhisar, Ortahisar ed Urgup.
Il panorama “dei camini delle
fate” - Peri bacalari" con case e
chiese rupestri sono le più
conosciute e fotografate.
Le valli
Tra
tutte
le
valli
della
Cappadocia quella più conosciuta
e la valle di Ihlara (Peristrema).
Le altre sono Zelve, Avcilar, Soganli, Derbent, Kiliclar, Guvercinlik e
Kizil. Ce ne sono per lo meno una trentina ancora.
Tra queste valli troviamo, i camini delle fate. cappelle di monaci eremiti,
chiese rupestri e innumerevoli altri siti.
Kayseri - Cesarea
Fondata nel II sec. a.C. dai romani che le diedero il nome di Cesarea.
In questa città vi sono varie cose
interessanti da vedere. Facciamo un
elenco dei luoghi da visitare, una
fortezza pseudo medievale del VI
secolo, fatta ricostruire durante
l'impero di Bisanzio da Giustiniano;
un complesso formato da una scuola
religiosa Huant Hatun e da una
moschea di stile architettonico
selgiuchido e ottomano, un monumento sepolcrale, Doner Kumbet, del
periodo selgiuchide ed il museo archeologico.
Konya - Iconium
Fondata nel II sec. a.C. dai romani col nome di Iconium. Essendo stata la
capitale dei Selgiuchidi anatolici, possiede esemplari d'arte del primo
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periodo turco-islamico molto interessanti. Senza dubbio la parte più
interessante e il museo di Mevlana. Fatto costruire dal sultano Selim II,
dal grande architetto Sinan nel
XVI secolo. Accanto a questo
piccolo museo si trova il tekke
(monastero
musulmano)
del
fondatore, del culto mistico
Islamico Mevlana. Milioni di
turisti vengono da ogni parte per
veder volteggiare i dervisci. Nel
Tekke sono custodite le tombe di Mevlana e del figlio Sultan Veled.
Nel museo vi sono le celle dei dervisci e una piccola sezione etnografica.
Da visitare a Konya, sempre del periodo selgiuchide tre scuole religiose
di Karatay, Ince Minare, Sircali rivestite di belle maioliche colorate e
decorazioni su pietra. La moschea di Aladino in onore del grande Sultano
Alaeddin Keykubat, il museo archeologico e il vecchio mercato di cereali.
Bogazkoy - Hattusas
Hattusas, oggi (Bogazkby) capitale degli Ittiti, dove si trovano i resti
risalente all'Era preistorica Anatolica.
Circondato da una natura selvaggia, in questo sito eccezionale si trovano
mura e porte antiche, templi e tanti altri ruderi di fogge e stili diversi
che fanno pensare a quante civiltà sono passate su queste terre.
Nei pressi, un'area sacra Ittita dove e preferibile andare a mezzogiorno
in punto, perché, a causa di
un gioco di luci, vi sembrerà
di vedere gli Ittiti, con il
loro Dio, che vi salutano.
Vicino a Nigde si può vedere
un
grande
monastero
rupestre
denominato
il
monastero
d'Argento
vecchio.
Sulla
strada
Aksaray-Konya un caravanserraglio - Sultanhan del XIII secolo, un'altro
caravanserraglio - Agzikarahan lo si trova sulla strada Aksaray-Nevsehir,
vicino a Kayseri è interessante da visitare il “paradiso degli uccelli” - kus
cenneti, meta di migliaia di uccelli migratori.
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Sulla strada Ankara-Cappadocia, incontriamo il secondo più grande lago
della Turchia, il lago salato Tuz Golu (Lago Salato); nella pianura di Konya
vi sono i laghi sotterranei che sono delle meraviglie dell'Anatolia centrale
Obruk Golleri.
Trabzon - Trebisonda
Trabzon come Ordu, fu fondata da mercanti di Sinopi nel 1.000 a.C. ed è
la provincia più importante di tutto il mar Nero Orientale. La città è a
ridosso delle alte montagne che danno sul mar Nero è anche uno dei porti
principali, ed è famosa sia dal punto di vista naturalistico che storico.
Quando l'illustre storico e avventuriero Senofonte si inoltrò in questa
regione con 10.000 soldati, (I Diecimila furono un gruppo di mercenari,
principalmente greci, assoldati da
Ciro il Giovane nel tentativo di
usurpare il trono di Persia del
fratello, Artaserse II, ) La marcia
li portò alla Battaglia di Cunassa,
nel loro ritorno in Grecia (401-399
a.C. persero l’orientamento e
vagarono nella zona per mesi senza
trovare la via del ritorno. - Si
racconta di come il generale greco Clearco e una quantità di suoi ufficiali
furono uccisi o catturati per il tradimento ordito da Tissaferne, e di come
lo stesso Senofonte, ritrovatosi generale, lui che non si riteneva nemmeno
soldato, abbia concentrato i propri sforzi nell'incoraggiamento dei
soldati, guidando l'armata sbandata nel lungo viaggio, durato più di un
anno, verso il "Ponto Eusino" (attuale Mar Nero).
Quando stanchi e sfiduciati si fermarono diedero alla zona il nome di
"Trapezos" che in greco significa pianura, (ecco perche si dice perdere la
trebisonda).
Trabzon è sulla strada che unisce il Mar Nero all'Iran tramite il passaggio
detto "Zigana", essendo al confine, fu sempre un punto essenzialmente
strategico e molti popoli vollero impadronirsene. Nel periodo romano fu
sottomessa da Lucullo, successivamente passo ai Goti e poi a Bisanzio, e
Giustiniano vi fece ricostruire le mura. I Selgiuchidi non riuscirono mai a
conquistarla durante la IV Crociata, quando Istanbul fu invasa dai Latini,
la dinastia dei Bizantini si rifugiò a Nicea - Iznik, ma due dei figli
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dell'imperatore si rifugiarono a Trebisonda, uno dei quali Alessio Comneno
prese il titolo di Imperatore. La città fu conquistata dagli ottomani nel
1461.
Nel centro della città si trova la
chiesa di Santa Sofia costruita
nel XIII sec. d.C., dalla dinastia
dei Comnenos, e restaurata nello
stesso secolo, con delle modifiche
ordinate
dall'imperatore
Paleologo Manuele VIII, (la
famiglia dei Paleologi furono l’ultima dinastia a governare l’impero
bizantino) e successivamente convertita in moschea, nel 1957 divenne
museo, ma disgraziatamente alcuni affreschi sono ormai poco visibili.
Nella città di Trabzon vi sono parecchie chiese bizantine convertite in
moschee, la chiesa di Panagia Cristocefalo, è diventata la moschea di
Fatih, la chiesa di Sant'Eugenio, moschea di Yeni Cuma, la chiesa di
Sant'Anna e di San Basilio ecc.
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