Un caso di Sindrome Non-Verbale: diagnosi e trattamento
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Un caso di Sindrome Non-Verbale: diagnosi e trattamento
XV Congresso Nazionale AIRIPA – Roma, 20-21 ottobre 2006 Un caso di Sindrome Non-Verbale: diagnosi e trattamento Silvia Arrigoni1, Silvio Maffioletti2, Anna Noemi Trussardi1 1 Centro per l’Apprendimento, Bergamo – 2 Università di Milano Bicocca INTRODUZIONE La Sindrome Non Verbale (non verbal learning disability, Rourke, 1989) è un disturbo caratterizzato da difficoltà cognitive specifiche di tipo visuospaziale, in presenza di normali abilità linguistiche. Infatti, si caratterizza per: • discrepanza tra QI verbale e QI di performance di almeno 10 punti • difficoltà in prove che testano la formazione di immagini mentali, la comprensione di relazioni spaziali (orientamento, discriminazione destra-sinistra) e la memoria di lavoro visuospaziale. I bambini con SNV privilegiano la modalità uditiva-verbale nel gestire l’informazione proveniente dall’esterno, anziché quella tattile e visiva. Presentano inoltre: • deficit negli schemi motori complessi e nelle prassie fini che richiedono coordinazione oculo-manuale (quali ad esempio la scrittura); • difficoltà nell’area della conoscenza numerica e del calcolo (caratteristica è la difficoltà ad incolonnare correttamente i numeri); • disagio di fronte a situazioni nuove, basse abilità di interazione sociale, tendenza alla chiusura e all’isolamento. La valutazione psicocognitiva La valutazione optometrica Giorgio è stato segnalato dalle insegnanti al termine del primo anno di scuola primaria, per il persistere della scrittura dei numeri a specchio e per problemi di orientamento negli spazi scolastici. All’età di 7 anni e 5 mesi si è rilevata la seguente situazione: • WISC-R: QIV 112; QIP 95; QIT 105. La discrepanza tra l’area verbale e quella di performance è di 17 punti, a discapito della seconda area indagata. • comprensione del testo scritto: adeguata • letto-scrittura: adeguata • AC-MT: operazioni scritte < 5° percentile conoscenza numerica < 5° percentile accuratezza = 20° percentile tempo totale = 15° percentile Si riscontra una difficoltà significativa nella comparazione numerica, negli automatismi e nel calcolo scritto. • Torre di Londra = - 1.92 DS (difficoltà di pianificazione) • VMI: prestazione pari a 6 anni e 8 mesi • TPV: nella norma, tranne coordinazione occhio-mano (PS= 5) • Figura di Rey: copia = - 1.47 DS e memoria = - 1.36 DS. La valutazione optometrica di Giorgio ha preso in considerazione le aree refrattiva, binoculare e oculomotoria. Giorgio non aveva effettuato alcun esame visivo e segnalava mal di testa pomeridiano. L’analisi qualitativa rileva l’assenza della struttura principale della figura e la povertà dei dettagli posizionati correttamente. La figura disegnata a memoria si presenta ruotata di 90° a sinistra (verticale) rispetto al modello. • Labirinti statici = - 2.11 DS • Labirinti dinamici = - 1.86 DS • Test di corsi avanti = -2.62 DS • Test di corsi indietro = - 1.66 DS A Giorgio è stato consigliato un ciclo di esercizi visivi finalizzato al miglioramento dei movimenti oculari e un occhiale con lenti positive, da utilizzare per ridurre lo sforzo accomodativo e l’iperconvergenza conseguenti alla necessità di compensare l'ipermetropia. L’occhiale prescritto è stato accettato senza difficoltà; il suo utilizzo costante ha ridotto significativamente la frequenza del mal di testa. L'acutezza visiva a distanza (3 metri) è risultata di 7/10 nell'occhio destro, 7/10 nell'occhio sinistro, 8/10 binoculare. A 40 cm l’acutezza visiva è risultata di 8/10 sia nell’occhio destro che nel sinistro e di 9/10 binoculare. La condizione refrattiva ha evidenziato un'ipermetropia di entità significativa, da compensare con l'utilizzo di lenti positive. La cooperazione binoculare è risultata ben strutturata, con stereopsi di valori adeguati (60” al test TNO). La percezione cromatica, verificata con il test di Ishihara e il test D-15 desaturato, è risultata nella norma. I movimenti oculari sono stati controllati con il test DEM (Developmental Eye Movement); Giorgio ha evidenziato difficoltà significative impiegando nella scansione verticale un tempo di 57” che è risultato adeguato (il tempo verticale atteso per la sua età è 55” con DS 9”) mentre in orizzontale non è riuscito a portare a termine la prova, abbandonando dopo poche righe a causa della continua perdita del segno. Ciò ha evidenziato un'inefficienza dei movimenti oculari che, nella valutazione del test DEM effettuata dagli autori Richman e Garzia (1987), viene classificata come una tipologia II, caratteristica delle disfunzioni oculomotorie e espressa da un’insufficiente prestazione nel subtest orizzontale abbinata a una normale prestazione nel subtest verticale. TRATTAMENTO Giorgio ha eseguito un ciclo di esercizi visivi, condotti dall’optometrista e durato 6 settimane, con l’obiettivo di rendere più precisi ed efficienti i movimenti oculari. Tale finalità è stata perseguita attraverso salti saccadici binoculari ritmati dal metronomo ed eseguiti da sinistra a destra, a distanze gradualmente crescenti, con spaziature irregolari; si è perseguita una maggior precisione e regolarità dei movimenti saccadici e un controllo più rapido e preciso delle variazioni della convergenza e dell’accomodazione. Al termine delle 5 settimane di trattamento visivo, Giorgio è risultato adeguato nel test DEM sia nella scansione verticale con 51”, sia nella scansione orizzontale con 64” (il tempo orizzontale atteso per la sua età è 88” con DS 28”). Per potenziare le abilità visuospaziali è stato intrapreso un percorso riabilitativo finalizzato a: • costruire riferimenti spaziali sinistra-destra e sopra-sotto, attraverso compiti di orientamento spaziale e di immaginazione di ambienti • velocizzare e rendere più sicuro il tratto grafico, automatizzare l’orientamento della scrittura di lettere e numeri, attraverso l’analisi consapevole del movimento. • migliorare l’analisi e la percezione visiva di immagini, lavorando con puzzle e figure spezzate, fino all’elaborazione di grafici e tabelle sempre più complesse. Inoltre si è ritenuto indispensabile potenziare le abilità numeriche attraverso l’utilizzo di schede operative di manipolazione dei numeri e la spiegazione concettuale strategica delle procedure del calcolo a mente e scritto. Attualmente sia i genitori che Giorgio stesso comprendono e riconoscono le difficoltà presenti. Gli insegnanti si adoperano per ridurre il carico di materiale visivo e spaziale da sottoporgli, privilegiando le verifiche orali e presentando riassunti anziché schemi e tabelle. Ciò ha migliorato il rapporto di Giorgio con gli insegnanti, riducendo significativamente episodi di somatizzazione ed isolamento nel gruppo classe.