Rom, Uomo

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Rom, Uomo
Rom, Uomo
Un documentario di
Guido Farinella
Un viaggio nel mondo dei musicisti rom, tra l’Italia e il sud della Francia.
Un uomo e un bambino di dodici anni suonano all’interno di un container, in un
campo ai confinidi Roma. Sono Marian e Antonio originari di Bucarest, un padre e un
figlio che comunicano con i loro strumenti: una chitarra acustica ben amplificata e
una fisarmonica rossa. Il padre tramanda al figlio una passione, il legame con una
cultura che si sta perdendo, tra immondizia, topi, canali televisivi e l’estrema
necessità d’imitare la realtà fuori dal campo.
La sera Marian si riunisce con familiari e amici davanti al fuoco, suonano e si
riscaldano con le stesse fiamme, che in alcuni tragici momenti, hanno inghiottito i
bambini della comunità. Sulle note del violino di Zimceanu, un sacerdote della
musica rom, scongiurano questi eventi luttuosi, accaduti nell’indifferenza generale.
Eventi che rimangono nella memoria, come la storia di un giovane rom, una figura
leggendaria, che scampò miracolosamente all’incendio del suo caravan.
Nonostante le ustioni e le gravi menomazioni alla gamba e alla mano, continuò a
suonare, non più il benjo, ma la chitarra che era più leggera. Sviluppò una tecnica
talmente originale da farlo diventare uno dei più grandi jazzisti di tutti i tempi. Si
chiamava Django Reinhardt. Due jazzisti rom, Silvan e George, padre e figlio,
continuano la tradizione del loro maestro Django, esibendosi con un gruppo di jazz
manouche, sulla piazza di Saintes Maries de la Mer, nel sud della Francia. Qui, ogni
anno, i rom di tutta Europa partecipano al rito della loro patrona, Santa Sara, tra
musica, balli e la ricerca di un’identità.
Isak, Virgil e Ivanta sono una famiglia di musicisti rom, fuggiti dalla miseria del
regime rumeno e rifugiatisi in Italia. Virgil era il direttore dell’orchestra popolare,
Ivanta erede di una stirpe di grandi cantanti della tradizione rom. Con eguale dignità
si esibiscono per strada, o in grandi teatri.
Paolo Rocca, musicista italiano di grande sensibilità, li ha accolti nella Stage
Orchestra di Moni Ovadia, dando loro la possibilità di esibirsi con l’artista di origine
bulgara.
Moni Ovadia, accompagnato nel suo spettacolo dalle struggenti e frizzanti sonorità
rom, fa conoscere una tradizione musicale e una storia disseminata di viaggi e
discriminazione, fino al porrajmos, lo sterminio del popolo rom. I nazisti uccisero
cinquecentomila rom, migliaia di bambini finirono nelle camere del dottor Mengele,
dove venivano impiegati come cavie umane, prima di finire nei forni. I musicisti rom,
sotto il fumo dei grandi camini, continuarono a suonare le loro melodie piene di
sentimento e di rinascita.
La stessa musica continuano a suonare ai margini delle città, nelle piazze e nei
grandi teatri.
Un racconto di discriminazione e di accoglienza.
Protagonisti: Marian e Antonio Honciu, Silvan e Gorge Guta, Isak, Virgil e Ivanta
Tanasache,
Moni Ovadia, Louis Siciliano, Paolo Rocca, Albert Mihai, Ion Stanescu, Marian
Scerban, Miguel
Haller, Antun Blazevic.
Regia: Guido Farinella
Soggetto e sceneggiatura: Guido Farinella.
Fotografia: Corrado Serri, Nicolas Franik.
Montaggio e post produzione: Guido Farinella.
Suono: Stefano Varini.
Musica: Louis Siciliano, Stage Orchestra, Daniela Romaker, Vagabondu,
Miguel Haller, Marian Honciu.
Formato delle riprese: AVCHD (Advanced Video Codec High Definition), HDV.
Produzione: Video Eikon di Giovanni Bruno.
54 min
Guido Farinella
Nato a Petralia Sottana, provincia di Palermo il 06/01/1973.
Ha vinto una borsa di studio della regione Piemonte tramite la quale ha conseguito
nel 2003 il
master in tecniche della narrazione, sceneggiatura, presso la Scuola Holden di
Torino. La prova
finale dal titolo “Funamboli”, ha vinto la selezione di Affabula Readings ed è stata
pubblicata su
Plot – Storie per lo schermo, rivista diretta da Alberto Barbera (direttore festival
Venezia e
Torino), distribuita dal circuito Feltrinelli.
Inoltre ha pubblicato i racconti “Come Bambini” e “Svegliami” sulla raccolta 8x8 a
cura di
Oblique Studio (via Arezzo 18 – Roma).
È stato assistente alla regia nel film di Marco Tullio Giordana “I Cento Passi” sulla
vita di Peppino
Impastato. Ha lavorato come assistente personale di Sergio Castellitto nel Film di
Marco
Bellocchio “Il Regista di Matrimoni”, in spot pubblicitari tra i quali Samsonite, Città di
Palermo,
San Benedetto, Banca Byblos, Tre Telefonia. Ha preso parte all’ultima produzione di
Wim
Wenders “Palermo Shooting”.
Ha insegnato tecniche della narrazione nel corso di elaborazione dell’immagine
organizzato da Ial Cisl Toscana.
Ha insegnato sceneggiatura presso l’associazione Animarte di Palermo.
Ha realizzato per Ial Cisl Toscana:
- il cortometraggio “Riemersi” dedicato ai minori vittime di sfruttamento.
- i documentari, “Carcere e Lavoro”, “Formazione a 360°” e “Obbligo Formativo Per
Minori”.
È autore della sceneggiatura per il documentario “Miricanu” finanziato con i
contributi APQ
Cinema del Ministero dell’economia e dall’assessorato ai Beni Culturali della regione
Sicilia.
Ha scritto il documentario dal titolo "La primavera di Palermo" prodotto da
Suttvuess di
Federico Schiavi.
È autore del cortometraggio “Randagi” prodotto da Ed Film e riconosciuto
d’interesse culturale
dalla commissione ministeriale nella sessione del 15/01/2010.
È autore della sceneggiatura per lungometraggio “Sulle Gambe Degli Altri”. Valeria
Golino ha
dato disponibilità per uno dei ruoli principali, altrettanto ha fatto Giancarlo Giannini.
È autore della sceneggiatura “Giallo e Nero” sullo sfruttamento dei minori migranti,
Unicef e
Save The Children hanno concesso il patrocinio.
È autore e regista del documentario “Rom, Uomo” prodotto da Video Eikon. I
protagonisti sono i
musicisti Rom che vivono nei campi, quelli che suonano sulle piazze francesi e il
gruppo di
professionisti che si esibisce con Moni Ovadia. (Lo stesso Moni Ovadia è parte del
progetto).
Segue dopo la proiezione
CONCERTO di
Ensemble Rom & Gagè
con Nelu Stanescu, Albert Florian Mihai, Isac Tanasache, Marian Serban, Paolo
Rocca, Ennio D'Alessandro.L’ensemble Rom & Gagè collabora da tempo con Moni
Ovadia, con il nome Stage Orchestra.
Con entrambe le denominazioni il gruppo ha registrato CD di musica gitana e
klezmer.