Parere Prof. Massari predisposto a supporto Parere del Collegio
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Parere Prof. Massari predisposto a supporto Parere del Collegio
PROF. MARIO MASSARI ORDINARIO NELL’UNIVERSITA’ L. BOCCONI DI MILANO DOTTORE COMMERCIALISTA Banca Popolare di Vicenza S.c.p.A. Parere sui criteri di determinazione del valore di liquidazione delle azioni ex art. 2437-ter c.c.. predisposto a supporto delle valutazioni richieste al collegio sindacale. Milano, 15 febbraio 2016 20121 MILANO – PIAZZA SANT’ERASMO, 9 – TEL. 02 63793409 – MAIL: [email protected] PROF. MARIO MASSARI INDICE 1. Premessa. ...................................................................................... 3 2. Le scelte di tipo metodologico. .......................................................... 4 3. Principali ipotesi adottate. ........................................................... ... 6 4. Il piano industriale 2016-2020. ......................................................... 7 5. L’applicazione del metodo dei multipli di borsa. ................................... 8 6. L’applicazione del metodo del Dividend Discount Model (DDM). ............. 9 7. Conclusioni ……………………………………………………………………………………………. 2 10 PROF. MARIO MASSARI 1. Premessa. 1.1. Questa relazione costituisce il secondo documento che lo scrivente, in qualità di advisor, ha predisposto a supporto delle analisi che il collegio sindacale della Banca è chiamato a svolgere nel contesto della formulazione del parere sui criteri di determinazione del valore di liquidazione delle azioni per il caso di recesso di quei soci che non dovessero concorrere all’approvazione della delibera di trasformazione della Banca da società cooperativa a società per azioni, ed in particolare in ordine al processo decisionale seguito dal consiglio di amministrazione della Banca per giungere alla determinazione di tale valore. 1.2. In considerazione del serrato calendario dei lavori definito per l’operazione, lo scrivente è rimasto in contatto con gli esperti, Studio Gualtieri e Associati (“Gualtieri”) e Price Waterhouse Coopers (“PWC”) nominati dal consiglio di amministrazione della Banca in data 23 dicembre 2015. Ciò per consentire di valutare con cognizione di causa e con i necessari approfondimenti la documentazione poi utilizzata dal consiglio di amministrazione per comporre le proprie scelte. 1.3. Nel contesto di tale processo di analisi “in parallelo” e “per fasi successive“ è stata prodotta dallo scrivente una prima relazione, in data 25 gennaio 2016, avente ad oggetto esclusivamente la discussione delle scelte preliminari di carattere metodologico e il quadro concettuale di riferimento per la determinazione del valore di liquidazione delle azioni. Questa seconda relazione si raccorda alla prima e riguarda un’ analisi comparativa dei processi di valutazione seguiti dagli esperti. 3 PROF. MARIO MASSARI 2. Le scelte di tipo metodologico. 2.1. Si richiamano di seguito i principali aspetti di carattere metodologico già discussi nella prima relazione. Data di riferimento della valutazione La data di riferimento della valutazione è il 31 dicembre 2015. I tassi di sconto e le altre variabili di mercato vengono rilevati tenendo anche conto dei dati temporalmente più vicini al momento della redazione dei Rapporti di Valutazione. Configurazione di valore La configurazione di valore, cioè il significato logico-economico del risultato della valutazione, nel caso di una stima effettuata ai fini del recesso ex articolo 2437 del codice civile è certamente il valore intrinseco o valore fondamentale, che riflette i benefici economici attesi dalle azioni detenute e perciò correttamente rappresenta ciò a cui rinuncia il socio che recede. Tale configurazione di valore è stata condivisa dagli esperti indipendenti. Metodiche di valutazione Gli approcci alla valutazione individuati dagli esperti indipendenti risultano essere i seguenti: - la metodica income approach, che permette di tenere conto delle prospettive reddituali dell’impresa; 4 PROF. MARIO MASSARI - la metodica market approach, che consente di tenere conto dell’angolo di visuale del mercato. Nell’ambito di ciascuna metodica, gli esperti hanno dichiarato di adottare tecniche valutative idonee per considerare anche la consistenza patrimoniale della Banca, come richiesto dall’art. 2437-ter c.c. e in particolare: - con riferimento alla metodica income approach, è stato utilizzato il dividend discount model (DDM) nella variante cosiddetta excess capital; - per quanto concerne la metodica market approach, è stato adottato il metodo dei multipli di borsa che, mediante l’osservazione di società comparabili, individua la relazione che lega il prezzo di mercato del capitale azionario con variabili economiche tratte dai bilanci (ad esempio utili, cash-flows, ricavi, patrimonio netto). 2.2. Tali scelte di carattere metodologico, poi riflesse nello sviluppo dei processi di valutazione presentati al consiglio di amministrazione in data 12 febbraio 2016, appaiono condivisibili. Infatti: - esse si ispirano al principio che la valutazione sia basata quanto meno su un metodo fondato sui flussi di risultato attesi ed un metodo capace di generare una stima comparativa di mercato; - esse tengono conto, seppur in via indiretta, di parametri di tipo patrimoniale. Infatti il metodo Dividend Discount Model (DDM) nella variante cosiddetta excess capital, subordina la determinazione del flusso di dividendi distribuibili al vincolo 5 PROF. MARIO MASSARI che non venga intaccato il livello di patrimonio necessario a sostenere lo sviluppo futuro atteso della Banca. Il metodo dei multipli di borsa individua invece la relazione che lega il prezzo di mercato del capitale azionario con quantità tratte dai bilanci, tra le quali, appunto, anche il patrimonio netto; - si tratta dei metodi generalmente utilizzati nella comunità finanziaria (ed in particolare dagli analisti finanziari) per determinare ragionevoli prezzi di mercato dei titoli azionari delle banche; - gli approcci ed i metodi valutativi adottati tengono conto dello scenario di riferimento, che si caratterizza per profili di straordinarietà e di discontinuità e dell’imminente e diretto confronto con gli investitori, anche professionali, che si realizzerà nel contesto del procedimento di book building. 3. Principali ipotesi adottate. 3.1. Le relazioni di valutazione degli esperti riflettono alcune ipotesi che assumono rilievo sui risultati delle stime. Tali ipotesi riguardano alcune “anomalie” e peculiarità che gli esperti stessi hanno dovuto affrontare. 3.2. La prima ipotesi è che la Banca realizzi il programma di rafforzamento patrimoniale necessario a rispettare i requisiti fissati dall’Autorità di Vigilanza e che costituiscono il presupposto del piano industriale approvato il 30 settembre 2015 e successivamente aggiornato fino alla versione definitiva approvata dal consiglio di amministrazione il 9 febbraio 2016. 6 PROF. MARIO MASSARI 3.3. Dunque, sebbene gli esperti determinino con opportuni aggiustamenti il valore di liquidazione nella prospettiva c.d. “pre-money”, di fatto i valori ottenuti si basano sulle proiezioni di un piano industriale che può esistere nella misura in cui abbia luogo il previsto rafforzamento patrimoniale. 3.4. Con riferimento al fenomeno c.d. “capitale finanziato”, gli esperti hanno assunto che la riserva indisponibile iscritta nel bilancio della Banca e dedotta dal suo patrimonio netto venga progressivamente rilasciata e che ciò concorra ad incrementare i flussi di cassa disponibili. 3.5. Riguardo al numero di azioni da prendere a riferimento per il calcolo del valore unitario delle azioni stesse, gli esperti hanno considerato 100.190.508 azioni, corrispondente al numero di azioni che costituiscono il capitale sociale della Banca al 31 dicembre 2015, dedotte le azioni proprie e con l’aggiunta di n. 10.000 azioni da assegnare a dipendenti nel corso del 2016 in relazione ai meccanismi premianti per i quali i diritti sono maturati nel 2015. Il numero delle azioni preso a riferimento non tiene invece conto di altri (modesti) potenziali effetti diluitivi, allo stato non valutabili, di cui gli esperti danno illustrazione nelle loro relazioni. Si fa osservare che il numero di azioni è successivamente diminuito, in misura sul piano pratico irrilevante ai fini delle valutazioni, in seguito ad una transazione conclusasi in data 12 febbraio 2016. 4. Il piano industriale 2016-2020. 4.1. Gli esperti, con differente grado di analisi, danno conto delle principali ipotesi su cui si fonda il piano industriale, che nel complesso appare “sfidante”, prevedendo andamenti di alcuni driver di valore (i.e. impieghi netti e margine di interesse) superiori al dato atteso a livello di sistema. 7 PROF. MARIO MASSARI 4.2. Per tali ragioni entrambi gli esperti hanno considerato opportuno considerare, ai fini della determinazione del valore delle azioni, un “rischio di realizzazione del piano”, stimato con modalità tecniche differenti, ma con esiti sul piano dei valori ottenuti sostanzialmente simili. 5. L’applicazione del metodo dei multipli di borsa. 5.1. Gli esperti hanno sviluppato il metodo dei multipli con due approcci, che pur differenziandosi, hanno condotto alla determinazione di valutazioni in certa misura sovrapponibili. In un caso, il metodo è stato applicato facendo ricorso a tecniche statistiche (regressioni lineari) che permettono di costruire una value map, che individua la relazione tra il multiplo preso in considerazione (in particolare il price/book value) e l’evoluzione di una o più grandezze (in particolare il ROATE – Return On Average Tangible Equity). Nella predetta applicazione il campione di banche comprende un certo numero di istituti europei la cui comparabilità è assicurata dai risultati dei test di significatività statistica. Il ROATE di riferimento per lo sviluppo della value map è centrato sull’anno 2018. 5.2. Nell’altro caso, l’esperto ha fatto riferimento ai dati medi di un campione di banche italiane la cui comparabilità è analizzata qualitativamente. 5.3. I valori unitari delle azioni BPV, ottenuti dagli esperti, sono stati rispettivamente: - con il primo approccio € 5,55; - con il secondo approccio è stato invece individuato un intervallo i cui estremi sono € 5,2 e € 8,1 (corrispondenti ai multipli price/earnings e price/tangible book value). 8 PROF. MARIO MASSARI 6. L’applicazione del metodo del Dividend Discount Model (DDM). 6.1. Gli esperti hanno sviluppato il metodo del DDM con modalità sostanzialmente analoghe e ispirate alle best practices tecnico-professionali. 6.2. I parametri utilizzati convergono su valori simili, anche se le modalità di calcolo riflettono modelli di differente ispirazione, ma in entrambi i casi avvalorati da numerose convincenti ed autorevoli applicazioni. 6.3. I valori dei principali parametri sono i seguenti: Proiezione analitica Tasso di attualizzazione (“costo del capitale”) di cui: premio per il rischio di realizzazione del piano industriale CET 1 ratio obiettivo 2016-2020 2016- 2020 11,04% 10,7% 1,98% 2% 12,3% 12,5% 1,34% 1,34% Tasso di crescita perpetua del dividendo normalizzato (tasso d’inflazione atteso a fine piano) 6.4 I valori unitari dell’azione BPV determinati dagli esperti con il metodo DDM sono, rispettivamente, € 6,85 ed € 5,7 – 8,4 (corrispondenti, nel secondo caso, ai valori ottenuti con una sensitivity analysis avente ad oggetto il tassi di attualizzazione e il target CET 1 ratio). 9 PROF. MARIO MASSARI 6.5. La seguente tabella mostra una sintesi delle valutazioni unitarie dell’azione BPV ottenute con i due metodi dagli esperti: 7. Metodo dei multipli € 5,55 € 5,2 - € 8,1 Dividend Discount Model € 6,85 € 5,7 - € 8,4 Conclusioni. 7.1. Gli intervalli indicati dagli esperti nelle conclusioni delle rispettive relazioni sono invece: € 5,55 - € 6,85 € 5,7 - € 8,1 Tali valori sono il risultato dell’applicazione dei medesimi metodi di valutazione, ma declinati con differenti modalità che comunque trovano riscontri nella migliore prassi tecnicoprofessionale. Inoltre i risultati ottenuti, considerati nel loro insieme, evidenziano una significativa area di sovrapposizione nell’ambito della quale può essere determinato in termini tecnicamente convincenti il valore di liquidazione delle azioni. Mario Massari 10