N. 35 del 12 dicembre 2005

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N. 35 del 12 dicembre 2005
anno XXV - n° 35
12 dicembre 2005
sommario: presentato a roma il libro di petrini (slow food) alla presenza di
bedoni, alemanno e fassino il piemonte ha aderito alla rete delle regioni e delle
autorita’ locali d’europa “ogm free” natale: nostalgia di silenzio, a cura di Don
Sabino Frigato dalle province: alessandria Ö biomasse: un’opportunita’ per
l’agricoltura - asti Ö anteprima barbera d’asti annata 2005- cuneo Ö battesimo
ufficiale per la campagna promozionale “mela rossa cuneo”- novara Ö coldiretti:
un incontro con gli imprenditori agricoli per capire le linee guida del nuovo piano di sviluppo
rurale - torino Ö coldiretti torino solidale con la popolazione della val susa vercelli Ö latte: coldiretti propone da subito l'agenzia nazionale sicurezza
alimentare
presentato a roma il libro di petrini (slow food) alla presenza di
bedoni, alemanno e fassino
È da poco uscito in libreria, edito da Einaudi nella prestigiosa collana Gli struzzi, il
libro di Carlo Petrini Buono, pulito e giusto. Principi di una nuova gastronomia.
Si tratta di un saggio in cui trova voce la nuova concezione della gastronomia che
ha guidato le azioni e i progetti di Slow Food negli ultimi anni; un risultato
importante, un punto d’arrivo nell’elaborazione teorica che ha accompagnato la
realizzazione concreta di azioni e progetti, primo fra tutti Terra Madre, da parte
dell’associazione internazionale della chiocciola.
Se “nutrirsi è un atto agricolo” come dice Carlo Petrini produrre è una
responsabilità etica ed è bene ricordarlo soprattutto ora di fronte ai recenti,
ripetuti sequestri di alimenti adulterati che mettono a rischio la salute dei cittadini
e vanificano la grande responsabilità dell'agricoltura italiana che ha fatto scelte di
avanguardia in termini di divieto di coltivazioni biotech, primati qualitativi e
sanitari, tipicità delle produzioni e rispetto ambientale che non possono essere
messi a rischio da situazioni di incertezza nel percorso degli alimenti dal campo
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alla tavola. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Paolo Bedoni in
occasione della presentazione del libro "Buono, pulito e giusto" di Carlo Petrini,
avvenuta a Roma a Palazzo Rospigliosi, alla presenza, insieme al Presidente di
Slow Food, del Ministro delle Politiche Agricole Gianni Alemanno e del Segretario
dei Democratici di Sinistra Piero Fassino. La responsabilità etica nel produrre, alla
quale ha fatto giustamente riferimento il presidente della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi, è il fondamento della nostra identità e - ha affermato il presidente della
Coldiretti - alla base del nostro essere una forza sociale sia nell’attività
imprenditoriale sia nell’impegno sociale. Nell’affermazione di principi rimasti saldi
si è innestato - ha affermato Bedoni - un profondo cambiamento sociale che ha
portato le nuove generazioni a riscoprire, con i valori antichi del vivere in
campagna, un percorso nuovo che ha portato l’attività imprenditoriale a
subentrare a forme di vita produttiva, tipiche della società preindustriale, che non
avrebbero retto alla nuova situazione economica. L’agricoltura invece ha retto
all’impatto di un processo di esasperazione e di omologazione dei consumi che
sembrava destinato a travolgerla e da quella fase è emersa proponendosi come
un settore vitale dell’economia e della società del futuro per effetto di un processo
di profondo rinnovamento che ha come fondamento i principi della qualità dei
prodotti e della sicurezza alimentare ed ambientale. Grazie alla “strategia di
rigenerazione” della quale la Coldiretti si è fatta interprete - ha precisato Bedoni i valori profondi del vivere in campagna si sono ritrovati in una visione nuova e
moderna in cui il cittadino e il consumatore ritrovano le ragioni di un'alleanza tra
campagna e città che sembrava smarrita e che invece è vitale per la società
contemporanea. Gli agricoltori sanno che nei campi si raccoglie quello che si
semina e per questo siamo impegnati per un rapporto nuovo e serio con i
consumatori e riteniamo fondamentali le nostre battaglie per l’origine degli
alimenti, contro il transgenico e in difesa dell’ambiente per rispondere alle loro
attese. In questo percorso - ha concluso Bedoni - abbiamo trovato in Slow Food
un alleato importante che nel rispetto dei diversi ruoli condivide gli obiettivi di
fronte alla globalizzazione in difesa del Made in Italy e della biodiversità.
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il piemonte ha aderito alla rete delle regioni e delle autorita’
locali d’europa “ogm free”
La Regione Piemonte, con DGR 69/1624 del 28 settembre 2005, ha autorizzato
l’Assessore regionale all’Agricoltura, Mino Taricco, a sottoscrivere l’adesione alla
Rete delle Regioni e delle Autorità Locali d’Europa OGM free.
La decisione è stata ufficializzata nell’ambito della quarta conferenza delle Regioni
“OGM free”, che si è svolta il 29 e il 30 novembre scorsi a Rannes.
Soddisfazione è stata espressa dai vertici della Coldiretti piemontese “La sempre
maggiore adesione di amministrazioni locali alla delibera sostenuta dalla Coldiretti
per liberare i territori comunali e regionali dal transgenico testimonia la
contrarietà generale nei confronti degli Ogm che non servono alle imprese
agricole e ai consumatori. Non possiamo che dichiararci soddisfatti nel prendere
atto che finalmente anche la Regione Piemonte, che è stata la prima in Italia a
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schierarsi contro gli ogm, abbia aderito ufficialmente alla rete delle Regioni ogm
free”.
La Rete delle Regioni e delle Autorità Locali d’Europa OGM free, costituita il 4
febbraio 2005 a Firenze con la firma della carta istitutiva, che formalizza i rapporti
di collaborazione avviati nel 2003, ha l’obiettivo di tutelare l’agricoltura
tradizionale, la genuinità del prodotto tipico e la salute del consumatore.
La “Carta delle Regioni e delle Autorità Locali d’Europa sulla coesistenza tra
colture transgeniche, convenzionali e biologiche” è stata elaborata con l’intento di
tutelare le produzioni di ciascun agricoltore.
In 12 punti sono stati sintetizzati gli impegni che le Regioni aderenti hanno deciso
di assumersi. Tra questi i più importanti riguardano la promozione di piani
specifici a sostegno della coltivazioni convenzionali e biologiche; l’adozione di
misure contro il rischio di contaminazione genetica; la tutela delle aree agricole
dove vengono coltivate produzioni di qualità certificata; la salvaguardia della
biodiversità, delle specificità produttive e del patrimonio ambientale; il rispetto di
rigidi protocolli di sicurezza per chi fa ricerca in campo di OGM e l’impegno a
favorire la conclusione di accordi internazionali finalizzati a garantire
approvvigionamenti di materie prime certificate OGM free. Inoltre, le Regioni
firmatarie si sono impegnate ad agire affinché le autorizzazioni di nuove varietà
GM siano subordinate al rispetto dei principi di precauzione e di prevenzione e alla
tutela della salute del consumatore finale. La “Carta delle Regioni e delle Autorità
Locali d’Europa sulla coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali e
biologiche” è stata firmata per l’Europa da: Alta Austria, Burgenland e la Stiria
(Austria); Higlands e Island (Scozia); Galles; Schleswig- Holstein (Germania); Ile
de France, Bretagna, Aquitania, Limousin, Poitou–Charentes (Francia); Paesi
Baschi e Drama-Xavala- Xanthi (Grecia); per l’Italia dalle Regioni:Toscana,
Sardegna, Marche, Lazio, Alto Adige, Emilia Romagna, Liguria, Abruzzo, Umbria e
Provincia Autonoma di Bolzano.
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natale: nostalgia di silenzio*
a cura di Don Sabino Frigato, Consigliere Ecclesiastico Regionale
(* Riflessione ispirata dal messaggio per l'Avvento dell'Arcivescovo di Torino)
A Natale, nelle nostre chiese, come eco di un evento lontano, si canta: «nel
quieto silenzio che avvolgeva ogni cosa, mentre la notte giungeva a metà del suo
corso, il Signore è sceso dal cielo, dal trono regale».
Il silenzio? Anzitutto, quello di un Dio che si abbassa "silenziosamente" in questa
nostra umanità distratta, superficiale, indifferente, rumorosa.
Il silenzio? Il nostro. "Diventare silenzio". La cosa che più impressiona è la voglia
di parlare, di comunicare, di dire la nostra un po' su tutto e su tutti. Forse le
parole ci danno la sensazione di avere sotto controllo la situazione, di farci
sentire, di farci valere. In realtà viviamo in un continuo bla bla che, però, non
ascolta.
Staccare telefonini, radio, televisione, internet; limitare il vuoto di tante nostre
parole è indispensabile. Ma non basta. C'è un altro rumore ben più assordante di
quello esterno da far tacere. Quello interiore: vale a dire il frastuono delle nostre
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tensioni, delle nostre ambizioni, dei nostri risentimenti amari, delle nostre
frustrazioni non digerite... "Diventare silenzio": ma con un'avvertenza. Si può
essere persone di poche parole; non per questo si è persone di silenzio. A volte è
solo un silenzio frutto di indifferenza, ostilità, amarezza, o della paura di esporsi,
di perdere la faccia.
E' il silenzio interiore che ci permette di avere attenzione, ascolto e rispetto per
chi ci sta di fronte: le persone; Dio! Nel silenzio Dio prende "dimora" nella nostra
vita. Nel silenzio le persone prendono "dimora" dentro di noi. E' necessario
"diventare silenzio" per lasciare a Dio il diritto di parlarci. Per lasciare a chi ci vive
accanto il diritto di farsi ascoltare. Il Natale ci insegna anche questo: custodendo
nel silenzio la presenza di Dio, del nostro prossimo, alla fine, custodiamo noi
stessi.
Nel rumore o nel brusio di tante vuote parole diventiamo dei non udenti. Sordi
alla Parola di Dio, alle parole vere degli altri, al desiderio che dal profondo di noi
stessi chiede ascolto. Nella babele quotidiana delle mille chiacchere non troviamo
più le parole per dire la verità di noi stessi.
Un grande scrittore francese, G. Bernanos scriveva: "noi custodiamo il silenzio,
ma in realtà è il silenzio che custodisce noi". Il silenzio ci è indispensabile per
custodire quanto di più prezioso e fragile c'è nelle nostre vite: la relazione. Con
Dio. Con gli altri. Con noi stessi.
Il mondo del lavoro, della professione, come del tempo libero ci mettono in
comunicazione con tante persone, le più diverse. Nonostante ciò, sentirsi soli,
isolati, svuotati, banalizzati non è cosa rara. La sovrabbondanza di
comunicazione, senza il silenzio, non produce relazioni autentiche.
Come vivere il prossimo Natale? Dipende da noi se lasciarci prendere dal
bailamme dei "doveri" di questa ricorrenza: dai regali agli auguri "d'obbligo".
Dipende ancora da noi andare controcorrente regalandoci "silenzio". Non lo
troviamo né al supermercato né nelle boutique in centro città. Lo troviamo dentro
di noi. E con il silenzio troveremo la verità del Natale del Signore Gesù e la verità
della nostra esistenza. Nel silenzio nasce il Dio fatto uomo. Nel silenzio nascono le
nostre relazioni più vere: con Dio, con il nostro prossimo, con noi stessi. Vorrei
concludere con le parole di un antico monaco del 7° secolo: «Ama il silenzio più di
tutto. Poiché esso ti dà di portare frutto…Se cominci ad addentrarti in questo via,
una inesprimibile luce zampillerà in te. Il cuore è come se sentisse l'intimo sapore
di ogni realtà..». Buon Natale del Signore Gesù.
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biomasse: un’opportunita’ per l’agricoltura
Alessandria – Da un po’ di tempo a questa parte se ne parla molto e non solo
sulle riviste specializzate. L’argomento è quello delle biomasse e dei
biocarburanti, che rappresentano la vera sfida per il futuro, soprattutto in
agricoltura. Coildiretti ha investito e sta investendo molto in questa sfida che il
direttore Piero Torchio definisce “una di quelle partite in cui la nostra
Organizzazione non si risparmia, ci mette la faccia e si spende molto, sicura di
aver fatto la scelta giusta”. Ovviamente la strada è tutta in salita, soprattutto
perchè sono ancora molti gli aspetti che non si conoscono di questa nuova
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energia alternativa in grado competere contro il caro petrolio. Per fare tutto ciò
serve concretezza ed ecco che il direttore Torchio non ha dubbi: “Un piano
energetico nazionale e regionale sarebbe la risposta puntuale e precisa alle nostre
risposte, lo chiediamo noi di Coldiretti e sappiamo che anche il Piemonte lo vuole
e ciò non può che essere di buon auspicio perchè le biomasse hanno senso solo
se sono di origine italiana, se non ci sono eventuali passaggi intermedi in altri
Paesi”. Da tutte queste considerazioni è partito il convegno, organizzato con il
Consorzio Agrario Provinciale, che si è svolto nel salone della Biblioteca Civica, un
appuntamento che da dieci anni accompagna, o meglio, precede l’inaugurazione
della rassegna enogastronomica e dolciaria “Dolci Terre di Novi”. “Biomasse:
un’opportunità per l’agricoltura” questo il titolo del convegno a cui sono
intervenuti Stefano Amaducci dell’Università di Piacenza, Giacomo Niccolini
dell’Istituto di Sperimentazione di Pioppicoltura di Casale Monferrato,
l’imprenditore Aurelio Mondino e il sindaco di Rocchetta Ligure Giorgio Storace,
che hanno tracciato uno spaccato di quelle che sono le opportunità e le difficoltà
incontrate da chi lavora nella filiera energetica. L’incontro è servito anche per far
partire ufficialmente la raccolta firme per sostenere le proposte di iniziativa
popolare per promuovere i prodotti locali e la produzione e l’impiego di biomasse
e biocarburanti di origine agricola: nel gazebo allestito in via Gilardengo, non solo
personale Coldiretti ma anche rappresentanti delle istituzioni, in particolare il
sindaco di Novi Lorenzo Robbiano e l’assessore all’agricoltura Lorenza Priano,
hanno accettano di essere tra i primi sostenitori della campagna e di farsi, a loro
volta, promotori, della petizione.
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anteprima barbera d’asti annata 2005
Si replicano le degustazioni alla CCIAA di Asti martedì 13 dicembre con inizio alle
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Asti – “Barbera d’Asti: cosa c’è nella cantina? Atto secondo.” Sarà ripetuta ad
Asti l’iniziativa di Coldiretti sull’anteprima qualitativa dell’annata 2005, martedì
13 dicembre con inizio alle ore 17, presso i locali della Camera di Commercio
di Asti – Palazzo Goria, ad Asti in Piazzetta dell’Archivio. Su esplicita richiesta di
molti operatori del settore, case vinicole ed esperti degustatori che non hanno
potuto intervenire all’iniziativa del 24 novembre a Moncalvo, saranno ripresentati
i campioni di vino di Barbera d’Asti per avere le prime impressioni sull’annata e
disporre nel migliore dei modi le eventuali tecniche di affinamento.
Una quarta edizione “bis” dell’”Anteprima della Barbera d’Asti” che permetterà ad
una platea più ampia di rilevare la reale valenza qualitativa del vino più
importante della nostra regione.
Saranno 15 i campioni di vino, esaminati dal professor Vincenzo Gerbi, docente
del Di.Va.P.R.A., e da un pool di esperti assaggiatori, provenienti dalle zone
vocate dell’Astigiano. I vini presi in considerazione dagli esperti saranno anonimi,
ma sarà garantita la piena rintracciabilità ed origine del prodotto. Così, come da
tempo impone Coldiretti, i vini saranno presentati con i riferimenti del comune di
provenienza, dei dati catastali, della superficie del vigneto e di alcuni dati analitici
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tra cui: alcol distillazione, zuccheri, acidità totale (g/l), pH, acido tartarico (g/l),
acido malico (g/l), acido lattico (g/l).
Per gli ultimi posti disponibili segnalare la partecipazione alla segreteria
organizzativa: tel. 0141/380434 – fax 0141/355138 e-mail [email protected].
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battesimo ufficiale per la campagna promozionale “mela rossa
cuneo”
Cuneo - Venerdì 9 dicembre, nel salone d’onore della Camera di Commercio di
Cuneo, è stata illustrata l’azione sinergica tra produttori, rappresentanti della
grande distribuzione organizzata, associazioni dei consumatori ed enti pubblici per
promozionare una delle eccellenze della frutticoltura cuneese: la Mela Rossa
Cuneo.
L’operazione, già partita da alcuni giorni, proseguirà sino a marzo e permetterà di
collocare sul mercato quantitativi considerevoli a prezzi controllati, non fissati né
uguali per tutti. Questo perché, nell’ambito della famiglia delle “rosse” convivono
varietà differenti, Red Delicious, Gala, Fuji e Braeburn, caratterizzate da
quotazioni diversificate. Il prodotto sarà commercializzato in bauletti monostrato
da tre chilogrammi e, in caso di presentazione allo stato sfuso, con bollinatura sul
singolo frutto. Hanno aderito all’iniziativa i supermercati Auchan Piemonte,
gruppo Dimar, Cooperativa dei Lavoratori, Coop Italia, Conad, Crai, Carrefour,
Leclerc Savigliano e Pinzimonio, oltre AD Amos e Confcommercio (per la rete dei
negozi tradizionali).
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coldiretti: un incontro con gli imprenditori agricoli per capire le linee
guida del nuovo piano di sviluppo rurale
Novara - L’agricoltura di domani, con il suo progressivo sviluppo, è stata tema
dell’incontro che Coldiretti ha tenuto martedì pomeriggio presso il salone della
fondazione Agraria di Novara, in corso Vercelli.
Un’iniziativa di confronto e indagine rivolta agli imprenditori agricoli e dedicata
alla Misura F1 del Piano di Sviluppo Rurale (Psr), e in particolare ai dettami che
normano le pratiche colturali ecocomopatibili.
Ad ascoltare l’esaustiva relazione dei tecnici Cata della Coldiretti di Novara,
Nicoletta Mazzini e Fabio Lanfranchini un pubblico numeroso e attento.
La relazione si è sviluppata in più punti: si è partiti dall’analisi del cosiddetto
“anno ponte” 2006 tra il vecchio e nuovo Psr per poi passare all’analisi delle linee
guida del nuovo piano, che amplia il concetto di “sviluppo rurale” inteso –come
“sviluppo complessivo ed integrato del territorio”, uno spazio d’azione che, a
differenza di quanto sinora concepito, è esteso ad attività economiche anche
diverse da quelle strettamente connesse al sistema-azienda agricola.
“Il concetto di “centralità del territorio rurale” – dice il direttore della Coldiretti
interprovinciale Gabriel Battistelli – assumerà particolare importanza nel
processo stesso di programmazione, che dovrà anch’esso essere integrato al
principio della “politica di coesione” tra le aree rurali e a tutte le variabili ad esse
collegate”.
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Nel nuovo Psr, la competitività resta uno dei punti strategici consolidati, al
raggiungimento del quale vanno però a concorrere elementi nuovi come il
principio della “filiera corta” che punterà ad incentivare la riduzione delle distanze
tra produzione e consumo.
Altro principio di “tutela estesa” del territorio rurale è la sua difesa contro
l’abbandono delle attività, particolarmente nelle zone interne: in tutto questo, la
garanzia del reddito delle imprese agricole e la valorizzazione della
multifunzionalità delle imprese rappresenteranno un ruolo chiave.
Particolare attenzione è stata data al ruolo delle fonti rinnovabili e alla possibilità
di “produrre energia in azienda”, principio importante sia per la tutela
dell’ambiente che per l’ottimizzazione dei costi.
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coldiretti torino solidale con la popolazione della val susa
Le infrastrutture sono necessarie per lo sviluppo ma l’uso del territorio deve
essere condiviso con le comunità locali
Torino - Coldiretti Torino è solidale con la popolazione della Valle di Susa con cui
da anni sta lottando per modificare il progetto della linea alta velocità-capacità
ferroviaria. La Coldiretti reputa sbagliato il comportamento delle forze dell’ordine
che hanno fatto ricorso all’uso della forza per sgombrare i terreni di Venaus
presidiati dai cittadini in modo pacifico e nonviolento.
I coltivatori torinesi sono da sempre mobilitati per la difesa dell’ambiente e del
territorio, e quindi a fianco della popolazione, contro la realizzazione dell’alta
velocità/capacità ferroviaria Torino-Lione perchè lo ritengono un progetto
trasportistico con pesanti impatti ed elevati costi per il territorio, per la salute
della popolazione e devastante per le imprese agricole. Di fronte alla popolazione
dell’intera Valle che chiede di modificare il progetto contrapporre le sole ragioni
della forza è segno di grande debolezza.
Coldiretti chiede l’istituzione di un tavolo di lavoro con la presenza di tutti i
soggetti interessati che fornisca risposte credibili alle sette criticità individuate nel
progetto dalle Comunità montane e dai Comuni, in modo da pervenire ad una
valutazione complessiva dei costi e dei rischi.
Ben consapevoli del valore del suolo e dell’ambiente, i coltivatori torinesi sanno
che le infrastrutture sono necessarie per lo sviluppo del Paese, ma ritengono che
l’uso del territorio – bene unico e insostituibile – debba essere condiviso con le
comunità locali.
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latte: coldiretti propone
sicurezza alimentare
da
subito
l'agenzia
nazionale
Vercelli – "Di fronte al moltiplicarsi di notizie su contaminazioni che mettono a
rischio la salute dei cittadini c'è la necessità di istituire da subito l'Agenzia
Nazionale per la Sicurezza Alimentare in grado di garantire autonomia e
indipendenza scientifica e di interloquire con l'Autorità Europea (EFSA)". E' quanto
afferma la Coldiretti con riferimento alla denuncia di Altroconsumo sulla presenza
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di ITX, l'Isopropil Tioxantone, in nove campioni di prodotti confezionati in Tetra
Pak, come succhi di frutta, latte UHT e penna da cucina.
"Serve una Agenzia Nazionale - precisano il Presidente ed il direttore della
Coldiretti di Vercelli e Biella, Silvano Saviolo e Andrea Desana, in linea con il
Presidente di Coldiretti Paolo Bedoni - capace di svolgere attività di analisi e di
comunicare i risultati della sua attività direttamente al pubblico per prevenire gli
allarmismi ingiustificati ma anche di smascherare con rigore eventuali
comportamenti criminosi e fraudolenti a danno della salute. Una struttura che
possa raccogliere con competenza ed autorità gli ottimi risultati dell'attività
ispettiva e di controllo svolta a favore della sicurezza alimentare dalle molte forze
coinvolte". Si tratta di una esigenza di fronte alla grande responsabilità
dell'agricoltura italiana che ha fatto scelte di avanguardia in termini di divieto di
coltivazioni biotech, primati qualitativi e sanitari, tipicità delle produzioni e
rispetto ambientale che non possono essere messi a rischio da situazioni di
incertezza.
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