Rassegna delle principali possibilit di finanziamento a disposizione

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Rassegna delle principali possibilit di finanziamento a disposizione
per il Programma di EMPOWERMENT
delle Amministrazioni Pubbliche del Mezzogiorno
Progetto
“dall'iter alle reti:
Implementazione Sportello Unico”
Agevolazioni per investitori
in: Bulgaria, Polonia,
Repubblica Ceca, Romania,
Slovenia e Ungheria
giugno 2006
a cura di
Angelo Negri
Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
Indice
Introduzione......................................................................................................4
La Bulgaria.........................................................................................................6
Agevolazioni per gli investitori esteri .................................................................... 6
Modifiche nella Legge per gli Investimenti, 2005....................................................... 7
Incentivi fiscali............................................................................................... 8
La Polonia ..........................................................................................................9
Incentivi fiscali nelle ZES.................................................................................. 10
Repubblica Ceca.............................................................................................12
Crescita della competitività dell’industria e dei servizi d’affari ................................... 12
Sviluppo delle infrastrutture di trasporto .............................................................. 13
Sviluppo delle Risorse Umane ............................................................................ 13
Protezione e Miglioramento dell’Ambiente ............................................................ 13
Sviluppo Rurale e Agricoltura Multi-Funzionale........................................................ 13
Sviluppo del Turismo ....................................................................................... 13
I parchi industriali .......................................................................................... 15
Romania ...........................................................................................................17
Agevolazioni per gli investitori esteri ................................................................... 23
Incentivi agli investimenti nelle zone franche ......................................................... 25
PMI incentivi e agevolazioni in Romania ................................................................ 26
Slovenia............................................................................................................28
Incentivi fiscali.............................................................................................. 29
Le zone franche in Slovenia............................................................................... 31
Incentivi finanziari ......................................................................................... 31
Altri incentivi................................................................................................ 33
Ungheria ..........................................................................................................34
Agevolazioni finanziarie per investitori esteri ......................................................... 34
Fondi Strutturali Europei .................................................................................. 35
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Romania, Slovenia e Ungheria
Il Programma Operativo per la Competitività Economica (ECOP)................................... 36
Il Programma Operativo per lo Sviluppo delle Risorse Umane (HRDOP) ........................... 36
Il Programma Operativo Infrastrutture e Protezione Ambientale (EPIOP)......................... 36
Il Programma Operativo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (ARDOP) .......................... 36
Il Programma Operativo per lo Sviluppo Regionale (RDOP) .......................................... 36
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Romania, Slovenia e Ungheria
Introduzione
I Nuovi Stati Membri (i Paesi dell’Est Europa), considerati quelli più poveri tra i 25 Stati
Membri, riceveranno nei prossimi anni la maggiore quantità di aiuti economici da parte
della Commissione Europea per favorire gli investimenti. Tale situazione si traduce in una
notevole opportunità per quelle aziende Italiane che intendono investire in nuovi impianti
di produzione e/o sedi commerciali nei Paesi dell’Est per attività di import-export, che per
tali investimenti potranno ricevere finanziamenti a fondo perduto pari al 50% (ed oltre) dei
costi totali del programma di investimento.
La situazione dei Paesi dell’Est è infatti comparabile con la situazione del Sud Italia negli
anni passati (situazione che cambierà dopo il 2006), ossia un’area considerata meno
sviluppata e per questo suscettibile di aiuti comunitari volti a favorire gli investimenti in
tali territori. Come in Italia è stata utilizzata (ed è ancora in vigore) la Legge 488 che
permette alle imprese di coprire fino al 50% dei costi a fondo perduto per gli investimenti
al Sud, così nei prossimi anni sarà possibile richiedere contributi per investimenti nei Paesi
dell’Est.
A favorire ulteriormente la situazione c’è il fatto che nei Nuovi Stati Membri la cultura del
contributo pubblico proveniente dalla Comunità Europea non esiste, pertanto per un certo
periodo le domande di contributo avranno una percentuale elevatissima di approvazione
(se le domande sono ben fatte, si può arrivare a quasi il 100% di percentuale di
approvazione).
Si può considerare che mediamente il finanziamento ottenibile è nella forma di contributo
a fondo perduto e può arrivare a coprire il 50% ed oltre dei costi di progetto ritenuti
ammissibili.
La richiesta di contributo deve essere effettuata attraverso l’utilizzo di leggi locali che
regolino l’erogazione dei fondi comunitari (come detto, leggi simili alla “nostra” 488), e
tali finanziamenti sono indicati solo per quelle imprese che intendono effettuare
investimenti superiori ai 300.000 Euro in tali Paesi.
Un aspetto molto rilevante è anche quello della finanza agevolata: ognuno di questi Paesi
ha previsto nel 2006 contributi dal 20% al 65% per l’acquisto di terreni e capannoni, dal
30% al 65% per impianti e macchinari, dal 35% al 95% per la formazione del personale, dal
40% al 65% per la partecipazione a fiere e dal 25% al 75% per ricerca e sviluppo. Dunque ci
sono molte opportunità, ma per poter usufruire di questi programmi di finanza agevolata è
necessario documentarsi approfonditamente: innanzitutto bisogna reperire i bandi che
possono essere di interesse, studiarne i dettagli, analizzandone le eventuali limitazioni e
trovando modalità efficaci per la presentazione della domanda. In questo caso possono
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Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
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sorgere difficoltà di diverso tipo, in quanto non sempre si riesce a reperire il bando di
maggior pertinenza per la propria azienda, e quando ci si riesce, spesso si scopre che la
documentazione non è in italiano. Inoltre l'analisi dettagliata dei bandi può risultare molto
complicata se non si hanno le dovute conoscenze sulle specifiche normative nazionali.
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Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
La Bulgaria
L’Agenzia Bulgara per gli Investimenti si accinge a gestire nei prossimi due anni progetti
per oltre 100 milioni di euro.
Lo
riferisce
lo
stesso
Direttore
dell’Agenzia Bulgara degli Investimenti,
che ha confermato l’entità dei due
progetti
attinenti
al
campo
delle
costruzioni e della logistica. Il primo
progetto riguarda l'allargamento del
Business Park di Sofia, che è un grande
polo di stabilimenti manifatturieri e di
edifici uso ufficio nella periferia della
capitale, costruito dal gruppo tedesco
Lindner.
Il secondo progetto consiste nella realizzazione, da parte di un consorzio inglese-spagnolo,
di un Parco Logistico situato vicino al futuro terminal merci dell' Aeroporto di Sofia, a
Kazichane. Entrambi i progetti sono già stati presentati alla Agenzia Bulgara degli
Investimenti e saranno trattati secondo le disposizioni della nuova Legge degli Incentivi
sugli Investimenti.
Agevolazioni per gli investitori esteri
Il 24 ottobre 1997 il Parlamento bulgaro ha adottato la prima Legge sugli Investimenti
Stranieri, che finora ha subito diverse modifiche. L’ultima modifica, pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale n°37 del 14 Maggio 2004 e entrata in vigore il 4 Agosto, si riferisce ad
una nuova Legge sugli Incentivi per gli Investimenti. La legislazione è in pieno accordo con
gli standard internazionali e si prefigge lo scopo di dar vita ad un regime più attraente per
gli investitori stessi.
I principi costituzionali cui la Legge si ispira sono l’uguale trattamento degli investitori
stranieri e locali e la prevalenza dei trattati internazionali sulla legislazione nazionale. La
Legge sancisce il principio di assoluta parità di trattamento e di diritti delle persone
straniere che effettuano investimenti nel Paese con le persone di nazionalità bulgara (a
condizione di reciprocità nei Paesi di appartenenza delle persone straniere) e definisce la
natura di persona straniera.
Secondo la Legge vanno considerati investitori stranieri:
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1. Le persone giuridiche non registrate nella Repubblica di Bulgaria;
2. Le società che non sono persone giuridiche, registrate all’estero;
3. Le persone fisiche o cittadini stranieri aventi residenza permanente all’estero.
Gli investimenti, nella definizione della legge, possono assumere le seguenti forme:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Partecipazione azionaria in società commerciali;
Titoli di proprietà su beni immobili e limitati diritti su beni immobili;
Titoli di proprietà e limitati diritti su beni mobili;
Titoli di proprietà su parti di imprese con più del 50% di proprietà statale o municipale
in accordo con quanto stabilito nella Legge sulla Privatizzazione ed il controllo post
privatizzativo;
Titoli, incluse le obbligazioni ed i buoni del Tesoro, con un termine di scadenza non
inferiore a sei mesi;
Prestiti, incluso il leasing finanziario, per un termine non inferiore a 12 mesi;
Diritti di proprietà intellettuale;
Diritti derivanti da concessioni contrattuali o da contratti per lo svolgimento di compiti
amministrativi.
Modifiche nella Legge per gli Investimenti, 2005
Col varo della Legge sugli Incentivi per gli Investimenti, entrata in vigore il 4 Agosto, 2004
e la successiva modifica nel 2005, il Governo bulgaro si prefigge di dar vita ad un regime
più attraente per gli investitori. A tal fine l’organo principale di riferimento – l’Agenzia per
gli Investimenti www.investbg.government.bg , acquisisce maggiori diritti e maggior
potere nel processo dell’incoraggiamento degli investimenti nel Paese e farà il ruolo di
mediatore fra le autorità amministrative bulgare e i potenziali investitori.
Nella nuova legge il principio di assoluta parità di trattamento e di diritti delle persone
straniere
che
effettuano
investimenti
nel
Paese
con
persone
bulgare,
rimane
completamente garantito. Gli investimenti esteri che godono di incentivi sono investimenti
per l’acquisizione di beni mobili e immobili destinati a stabilire una nuova produzione di
beni/servizi, nonché a modernizzare o ad allargare un’attività già esistente, che creano
nuovi posti di lavoro.
Le novità si riferiscono soprattutto alle forme d’assistenza e d’agevolazione agli
investitori, previste nella legge. Per ottenere tutti i permessi e licenze necessari per
iniziare la propria attività di business nel Paese gli investitori potranno direttamente
rivolgersi all’Agenzia: un servizio nuovo che semplifica le procedure amministrative e
abbrevia i tempi della loro esecuzione.
Inoltre, con la nuova legge gli investitori saranno trattati e assistiti dall’Agenzia a seconda
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Romania, Slovenia e Ungheria
della categoria a cui appartengono i loro investimenti.
Le categorie vengono distinte in base all’ammontare dell’investimento come riportato
sotto:
•
•
•
Prima categoria: riguarda investimenti superiori a 70 milioni di Leva (36 milioni di
Euro);
Seconda categoria: riguarda investimenti per un valore tra 40 e 70 milioni di Leva (tra
20 e 26 milioni di Euro);
Terza categoria: riguarda investimenti per un valore fra 10 e 40 milioni di Leva (tra 5 e
20 milioni di Euro).
Per le attività di maggiori investimenti la legge prevede anche opportunità che lo Stato ed
i comuni concedano agli investitori gratuitamente i titoli di proprietà di terreni e
costruiscano le infrastrutture circondanti.
Incentivi fiscali
Le società di produzione, inclusa la produzione su commessa, godono di esenzione totale
dall’imposta sul reddito delle persone giuridiche nel caso in cui soddisfino i seguenti
requisiti:
1. I beni di produzione della società, che vanno obbligatoriamente dichiarati ai sensi della
normativa sulla procedura fiscale, si trovano entro i confini amministrativi dei comuni
con un tasso di disoccupazione superiore alla media nazionale di oltre il 50% per l'anno
precedente.
2. L’80% del numero medio annuale dei dipendenti con regolare contratto di lavoro ha
residenza in uno dei comuni di cui al punto 1.
3. Nell’anno solare d’esenzione la società non deve pagare nessuna imposta e non ha
nessun obbligo fiscale riguardo alla previdenza sociale o nessun interesse su tale
obbligo.
È possibile usufruire dell’esenzione dall’imposta sul reddito delle società se l’importo della
tassa, giustificata come riserva, è investito per l'acquisto di beni necessari all'attività di
produzione così come alla remunerazione dei dipendenti con regolare contratto, entro la
fine dell'anno solare successivo all'anno di esenzione.
Una società che soddisfa tali requisiti può godere dell’esenzione per 5 anni, anche se, in
virtù della riduzione del tasso di disoccupazione, il comune venisse escluso dalla lista
succitata approvata dal Ministero delle Finanze.
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Romania, Slovenia e Ungheria
La Polonia
In Polonia l’intero territorio nazionale risulta rispondere ai requisiti dell’Obiettivo 1 della
politica strutturale comunitaria, avendo
tutte le regioni polacche un reddito
inferiore al 75% della media UE. A tale
riguardo il Paese
ha predisposto un
Piano di Sviluppo Nazionale (Narodowy
Plan Rozwoju, in sigla NPR) inteso a
tracciare le linee guida dello sviluppo
economico del Paese e le modalità con
cui utilizzare i fondi europei.
Gli aspetti principali del Piano riguardano:
•
•
•
•
•
•
•
Il sostegno alla competitività delle imprese;
Lo sviluppo del capitale umano e dell’occupazione;
La creazione delle condizioni di business environment per l’aumento del
Livello degli investimenti;
La promozione dello sviluppo economico equilibrato e della coesione;
Le
trasformazioni
strutturali
nell’agricoltura,
nella
pesca
e
lo
sviluppo delle aree rurali;
Il rafforzamento del potenziale di sviluppo delle regioni e la
lotta alla
marginalizzazione di alcune aree.
Nel triennio 2004-2006 i fondi che l’Unione Europea ha stanziato per la Polonia, pari al
45% dell’intera somma destinata ai nuovi 10 membri, ammontano a circa 12 miliardi di
euro. Inoltre, il Paese potrà accedere ai finanziamenti dei quattro fondi strutturali (Fondo
Sociale Europeo, Fondo Europeo di Assistenza e Garanzia per l’Agricoltura, Fondo Europeo
di Sviluppo Regionale, Fondo di nuovo orientamento della pesca). In tale contesto va
incluso anche il Fondo di Coesione, che prevede l’assegnazione di circa 4 miliardi di euro
destinati a progetti di sviluppo per i trasporti e la protezione dell’ambiente.
Per dare coerenza e respiro a tali progetti, il Governo polacco ha elaborato recentemente
le linee strategiche di un nuovo Piano di Sviluppo di lungo termine (2007-2013), con
obiettivi particolarmente ambiziosi, che dovranno contribuire,
della Polonia”.
a “mutare l’immagine
Particolarmente consistenti saranno gli investimenti previsti per
conseguire obiettivi rilevanti, quali: lo sviluppo delle infrastrutture e la valorizzazione
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Romania, Slovenia e Ungheria
delle risorse umane, l’attenuazione degli squilibri regionali e il recupero delle aree rurali.
Al fine di concretizzare tale Piano di Sviluppo di lungo termine la Polonia potrà beneficiare
di consistenti aiuti comunitari, grazie al successo registrato lo scorso dicembre nel corso
dei negoziati per l’approvazione del bilancio comunitario 2007-2013. In tale periodo, la
Polonia riceverà complessivamente dalla UE aiuti pari a 80,5 miliardi di euro, di cui 62,9
come fondi strutturali e fondi di coesione e 17,6 come finanziamenti per l’agricoltura e per
i pagamenti diretti.
Oltre a questi consistenti aiuti, la Polonia e’ riuscita ad ottenere procedure più semplici
per l’accesso a tali fondi. A partire dal 2007, infatti, la quota di co-finanziamento sarà
ridotta dall’attuale 25% al 15% . Inoltre, verranno semplificate le procedure per i bandi di
gara e ridotti i tempi delle istruttorie dei vari progetti.
Dal 2007 sarà aumentata di dieci volte la soglia dell’investimento per la quale è prevista
l’emissione di un bando di gara che passerà dagli attuali 6.000 euro a 60.000 euro. Il
Ministero delle Finanze stanzierà inoltre maggiori risorse per finanziare i progetti e per un
migliore uso delle stesse il Governo polacco ha deciso di creare un dicastero “ad hoc”: il
Ministero per lo Sviluppo Regionale.
L’apertura di attività economiche in Polonia è possibile - per soggetti comunitari - alle
stesse condizioni previste per i cittadini polacchi (legge 2 luglio 2004).
Il Paese beneficia degli interventi del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale che - in
cooperazione con Fondi statali - eroga supporti diretti agli integrated development
environment (IDE).
Nel settore della distribuzione, ad esempio, è in grande crescita il fenomeno delle joint
ventures tra aziende straniere e partners locali: secondo la formula più
frequentemente utilizzata le società locali conferiscono i propri canali distributivi e la
forza di marketing e i partner stranieri apportano il marchio ed il loro
eventuale know how necessario.
Incentivi fiscali nelle ZES
La Zona Economica Speciale (ZES) è una parte di territorio Polacco individuata
amministrativamente e destinata per lo sviluppo dell’attività commerciale in base a
condizioni favorevoli. La ZES è un luogo che viene trattato in modo speciale dal punto di
vista fiscale, dove un imprenditore può avviare un’attività commerciale su un terreno
appositamente preparato senza pagare l’imposta sul reddito.
Se l’imprenditore deciderà di investire in una delle Zone Economiche Speciali il suo
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Romania, Slovenia e Ungheria
reddito, che ricaverà dall’attività commerciale svolta su questo territorio, sarà esonerato
dalle imposte sul reddito (CIT - imposta sul reddito delle persone giuridiche e PIT - imposta
sul reddito delle persone fisiche).
L’esonero fiscale, nel caso delle imprese grandi, può aumentare fino al 50% del valore
dell’investimento (tranne a Cracovia, dove l’esonero può aumentare fino al 40% del valore
dell’investimento) e, nel caso delle imprese piccole e medie, fino al 65% del valore
dell’investimento (il 55% a Cracovia).
Gli esoneri fiscali delle ZES possono essere assegnati in base alla dimensione
dell’investimento o nel caso di creazione dei nuovi posti di lavoro.
•
•
Imprenditore piccolo - imprenditore che durante almeno gli ultimi due anni contabili:
¾
aveva sotto di sé mediamente meno di 50 lavoratori all’anno, nonché
¾
dalla vendita della merce, dei prodotti, dei servizi e dalle operazioni finanziarie
ha prodotto un fatturato annuo netto non superiore a 10 milioni Euro oppure le
somme degli attivi del bilancio redatto alla fine di uno di questi due anni non
hanno superato l’equivalente in zloty di 43 milioni Euro.
Imprenditore medio - imprenditore che durante almeno gli ultimi due anni contabili:
¾
aveva mediamente meno di 250 lavoratori all’anno, nonché
¾
dalla vendita della merce, dei prodotti, dei servizi e dalle operazioni finanziarie
ha prodotto un fatturato annuo netto non superiore a 50 milioni Euro oppure le
somme degli attivi del bilancio redatto alla fine di uno di questi due anni non
hanno superato l’equivalente in zloty di 43 milioni Euro.
La base della calcolazione dell'esonero fiscale a titolo di creazione dei nuovi posti di lavoro
sono i costi biennali totali del lavoro del personale ultimamente assunto.
Le spese di investimento, che danno diritto al supporto delle ZES, non devono essere
inferiori a 100 mila Euro.
Nelle ZES l'imprenditore può ottenere i seguenti privilegi:
•
•
•
•
L'esonero fiscale (CIT - imposta sul reddito delle persone giuridiche oppure PIT imposta sul reddito delle persone fisiche)
Lotto preparato per l'investimento a prezzo favorevole
Consulenza gratuita nell'adempiere a tutte le formalità relative all'investimento
Esonero dall'imposta sugli immobili.
Il Consiglio Amministrativo della ZES emette il permesso di svolgere un’attività
commerciale nella zona e si accolla tutte le formalità .
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Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
Repubblica Ceca
L’obiettivo globale del Piano Nazionale di Sviluppo ceco è il raggiungimento dello Sviluppo sostenibile basato sulla competitività; l’economia ceca è fortemente
esposta alla pressione competitiva internazionale. Per tale ragione la competitività è stata una priorità chiave durante il Programma economico di preadesione ed è l’obiettivo prioritario
successivamente all’accesso, poiché la
crescita della competitività è necessaria per accelerare lo sviluppo economi
co.
Per il raggiungimento di tale obiettivo sono stati individuati target specifici:
1) Creazione delle condizioni per la crescita economica attraverso il rafforzamento dei
fattori interni;
2) Miglioramento delle abilità su diversi livelli, competitività e mobilità della forza
lavoro, con il simultaneo livellamento degli impatti della crescita economica sui gruppi
più svantaggiati della popolazione;
3) Approssimazione agli standard ambientali europei;
4) Sviluppo regionale bilanciato.
Gli assi prioritari per lo sviluppo della Repubblica Ceca sono i seguenti:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
Crescita della competitività dell’industria e dei servizi d’affari;
Sviluppo delle infrastrutture di trasporto;
Sviluppo delle risorse umane;
Protezione e miglioramento delle condizioni ambientali;
Sviluppo rurale e multifunzionalità del settore agricolo;
Sviluppo del turismo.
Crescita della competitività dell’industria e dei servizi d’affari
Il supporto per quest’azione si è concentrato sul promuovere lo sviluppo nel campo
industriale della Repubblica Ceca. Le azioni individuali sono concentrate sulla crescita
delle attività imprenditoriali e della competitività nel settore. Si è incluso, inoltre, il
supporto alle piccole e medie imprese, alle attività innovative, alla cooperazione con
istituzioni scientifiche, di ricerca e istruzione e, infine, la creazione di infrastrutture per il
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Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
miglior uso del capitale umano in modo da aumentare l’efficienza competitiva e le
esportazioni nel campo industriale.
Quest’Asse prioritario è implementato dal “Programma Operativo Industrie ed Imprese” e
dal “Programma Operativo Regionale”.
Sviluppo delle infrastrutture di trasporto
Incrementare il livello qualitativo delle infrastrutture di trasporto, migliorare i
collegamenti con le reti europee, migliorare la qualità dei servizi sul territorio cercando di
ridurre l’impatto negativo sull’ambiente.
Quest’Asse è implementato attraverso i Fondi di Coesione, il “Programma Operativo
Infrastrutture” e il “Programma operativo Regionale”.
Sviluppo delle Risorse Umane
Cercare di definire livelli d’impiego elevati e stabili basati sulla capacità e flessibilità della
forza lavoro, e una diminuzione nel numero d’individui minacciati dall’esclusione sociale.
Quest’Asse Prioritario è implementato dal “Programma Operativo per lo sviluppo delle
Risorse Umane” e dal “Programma Operativo Regionale”.
Protezione e Miglioramento dell’Ambiente
Migliorare lo status qualitativo dell’ambiente, rinforzando lo sviluppo sostenibile. Il
supporto sarà realizzato attraverso progetti d’investimento che puntino all’adempimento
degli standard europei, e al miglioramento dell’ambiente, incrementando le attività di
trattamento e smaltimento dei rifiuti, rispettando le naturali attitudini del paesaggio.
Quest’Asse Prioritario è implementato dal “Programma Operativo Regionale”.
Sviluppo Rurale e Agricoltura Multi-Funzionale
Migliorare le condizioni di vita della popolazione rurale incrementando la competitività e
la produttività del lavoro nel settore agricolo e le sue funzioni di non produzione; incluso
una maggiore diversificazione e ammodernamento.
Quest’Asse Prioritario è implementato dal “Programma di Sviluppo Rurale e Agricoltura
funzionale” e dal “Programma Operativo Regionale”.
Sviluppo del Turismo
Aumentare l’afflusso turistico per la crescita economica, incrementando la competitività
del settore, creando un nuovo sistema d’informazione integrata per il turismo a livello
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Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
nazionale. Supporto per la creazione di servizi di collegamento per il turismo, le singole
misure sono focalizzate sulla definizione di investimenti per la creazione di associazioni nel
settore (a livello nazionale), incluso un sistema di controllo della qualità dei servizi offerti.
Quest’Asse Prioritario è implementato dal “Programma Operativo regionale”.
La Repubblica Ceca offre una serie di incentivi per favorire la localizzazione di imprese
produttive estere nel Paese. Per meglio gestire il flusso d’investimenti diretti esteri e per
garantire una costante assistenza alle imprese estere, il Governo ha costituito la
CzechInvest, Agenzia Ceca per gli investimenti esteri, nel pieno rispetto delle regole
fissate dalla Commissione Europea in tema di aiuti pubblici.
Gli incentivi a disposizione per le imprese includono:
•
•
•
•
•
Esenzione dalle tasse sull’impresa per 10 anni, se la società è di nuova formazione, o
sconto parziale delle tasse sull’impresa per 5 anni, se la società è già esistente;
Sovvenzioni alla creazione di nuovi posti di lavoro;
Sovvenzioni per la formazione del personale;
Sconto sulla vendita di siti industriali e garanzie sulle infrastrutture di collegamento;
Sconto sulla vendita di terreni di proprietà dello Stato ceco.
Gli incentivi sono disponibili collettivamente o singolarmente e sono stati congegnati in
modo da dispiegare il massimo effetto già in coincidenza con le prime fasi del progetto
quando il cash flow in uscita è molto elevato.
Gli incentivi sono a disposizione per tutte le imprese che rispondano ai seguenti requisiti:
•
•
•
•
•
•
L’investimento deve essere effettuato in un settore manifatturiero, in cui almeno il
50% dei costi della linea di produzione consistano in apparati meccanici ed elettronici
presenti nella lista di macchinari ad alto contenuto tecnologico approvata dal governo;
L’investimento deve essere effettuato attraverso l’acquisizione o la costruzione di un
nuovo impianto di produzione o nell’espansione o modernizzazione di un impianto gia
operante per lanciare una nuova linea di produzione;
L’investitore deve investire almeno 350 milioni di Corone Ceche (circa 10 milioni di
Euro), il limite viene ridotto a 100 milioni di Corone Ceche (circa 3 milioni di Euro)
nelle regioni in crisi industriale;
Almeno 145 milioni di Corone Ceche devono essere coperte dal capitale
dell’investitore, nelle regioni in crisi industriale il limite fissato e di 50 milioni;
Gli investimenti in macchinari devono rappresentare non meno del 40%
dell’investimento totale;
La produzione proposta deve rispettare tutti gli standard ambientali Cechi.
Nel Giugno del 2002 il Governo Ceco ha introdotto due nuovi programmi di incentivi agli
investimenti:
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Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
•
•
Il programma quadro per il supporto di progetti nei servizi strategici;
Il programma quadro per il finanziamento alla creazione e all'espansione di centri
tecnologici.
Gli incentivi offerti sono di due tipi:
•
•
Sussidi all’attività economica, con la copertura fino al 50% delle spese eligibili, vale a
dire costi dei salari nei primi due anni, spese in conto capitale in edifici, macchinari e
apparecchiature, inclusi i costi per asset intangibili fino al 25% dei costi in conto
capitale;
Sussidi per la formazione del personale, con copertura fino al 35% delle spese di
formazione speciale per impiegato e fino al 60% delle spese di formazione generale per
impiegato, laddove per formazione generale si intende la conoscenza che un impiegato
può utilizzare anche al di fuori della particolare impresa, mentre per formazione
speciale si intende la conoscenza acquisita per quel particolare investimento.
I parchi industriali
Il flusso crescente di investimenti esteri nella Repubblica Ceca degli ultimi anni ha portato
ad un incremento della domanda di aree industriali ben sviluppate e dotate di servizi
adeguati. Per questo motivo, l’agenzia governativa per la promozione degli IDE
(CzechInvest) ed il Ministero dell’Industria e del Commercio ceco hanno lanciato un
programma di supporto allo sviluppo di aree industriali.
Secondo questo programma, le Autorità locali (o municipali) utilizzano finanziamenti
governativi per cofinanziare lo sviluppo di aree industriali, grazie a due forme di supporto:
•
•
Finanziamenti per l’autorità locale per lo sviluppo di infrastrutture di base (trasporti,
telecomunicazioni), in una zona a vocazione industriale. La Municipalità deve provare
di possedere il diritto di proprietà sui terreni che devono essere sviluppati. Il
finanziamento può coprire fino al 60% dei costi necessari per le opere richieste.
Il trasferimento di terreni posseduti dallo Stato all’autorità locale ad un prezzo
scontato, o l’erogazione di un finanziamento per l’acquisto di terreni da altri
proprietari.
L’autorità locale può richiedere di partecipare ad uno dei due programmi o ad entrambi. I
requisiti per partecipare a questo programma sono i seguenti (in alternativa):
•
•
Dimostrare che un investitore qualificato per richiedere incentivi all’investimento si è
impegnato ad investire nell’area in questione.
Presentare un piano per lo sviluppo di una zona industriale di importanza strategica
(per esempio, requisiti di estensione, presenza di buoni collegamenti, o quant’altro
possa rendere l’area attraente per investitori).
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Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
La gamma delle agevolazioni ed opportunità offerte al riguardo costituisce oggetto di
continuo adattamento alle mutevoli esigenze. È consigliabile pertanto avviare dei contatti
sia con CzechInvest, sia con il Ministero dell’Industria e del Commercio.
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Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
Romania
La Romania presenta diversi vantaggi per coloro che sono interessati ad investirvi, la situazione macroeconomica è in netto miglioramento.
I settori di maggiore interesse sono l’industria, i servizi e le costruzioni.
L’inflazione
scendere,
dovrebbe
grazie
continuare
a
all’apprezzamento
tendenziale in termini reali del tasso di
cambio, al rafforzamento dell’offerta,
sospinta da forti investimenti, ed a politiche di bilancio e monetarie complessivamente prudenti.
Sul fronte del mercato del lavoro, nonostante notevoli miglioramenti della produttività, la
forte crescita economica comporterà un aumento dell´occupazione ed un calo della
disoccupazione.
Ulteriori vantaggi ed opportunità per investimenti verranno dai Fondi Strutturali di cui
godrà la Romania nel quadro della politica di coesione dell’Unione Europea.
Il Quadro Strategico Nazionale di Riferimento (CSNR), documento elaborato da ciascun
stato membro UE secondo il nuovo acquis sulla Politica di Coesione, rappresenta il
documento strategico di riferimento per la programmazione dei Fondi Strutturali e di
Coesione in Romania per il periodo 2007-2013.
Il Ministero romeno delle Finanze Pubbliche sarà il coordinatore nazionale del processo di
preparazione per il management degli Strumenti Strutturali.
I Programmi Operazionali (PO) rappresentano gli strumenti di management con i quali
vengono realizzati gli obiettivi del CSNR 2007-2013, attraverso specifici interventi, i quali
sono:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Crescita della Competitività Economica;
Infrastruttura di Trasporto;
Infrastruttura Ambientale;
Sviluppo delle Risorse Umane;
Sviluppo capacità amministrativa;
Sviluppo Regionale;
Assistenza Tecnica.
17
Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
1) Crescita della Competitività Economica
Obiettivo generale:
Crescita della produttività delle imprese romene per la riduzione delle differenze
rispetto al livello medio europeo.
Obiettivi specifici:
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Consolidamento e sviluppo del settore produttivo;
Creazione di un ambiente favorevole allo sviluppo delle imprese;
Crescita della capacità di ricerca e sviluppo e stimolo della cooperazione tra
istituzioni e settore produttivo;
Valorizzazione del potenziale di Tecnologia delle Informazioni e Comunicazioni e
l’applicazione dello stesso nel settore pubblico (amministrazione) e privato
(cittadini, imprese);
Crescita dell’efficienza energetica e lo sviluppo durevole del sistema energetico,
la promozione delle fonti rigenerabili di energia;
Promozione del potenziale del turismo romeno.
Periodo di programmazione:
2007-2013
Contributo UE (Fondo europeo per lo sviluppo sviluppo regionale – ERDF):
2,2 miliardi di euro, 63,57% del budget totale
2) Infrastruttura di Trasporto
Obiettivo generale:
Promuovere un sistema di trasporto rapido, efficiente ed in condizioni di sicurezza
delle persone e dei beni, servizi ad un livello corrispondente ai standard europei.
Obiettivi specifici:
¾
¾
¾
¾
Il traffico internazionale e di transito delle persone e dei beni con l’assicurazione
di connessioni sia per il porto di Costanza, che anche per la Grecia, Bulgaria e
Turchia, con l’Unione Europea attraverso l’ammodernamento e lo sviluppo degli
assi prioritari;
Il trasporto efficiente delle persone e dei beni tra le regioni della Romania,
dall’interno verso gli assi prioritari attraverso l’ammodernamento e lo sviluppo
delle reti nazionali;
Un sistema di trasporto equilibrato su tutti i suoi tipi, tramite l’incoraggiamento
dei settori ferroviari, navali ed intermodali;
Promozione di uno sviluppo durevole, specialmente attraverso la minimizzazione
degli effetti contrari del trasporto sull’ambiente e il miglioramento della sua
18
Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
sicurezza.
Budget totale: 5 miliardi di Euro (18,5% del budget globale delle operazioni strutturali
destinati alla Romania).
3) Infrastruttura dell’Ambiente
Obiettivo generale:
Riduzione delle differenze esistenti tra l’unione Europea e la Romania riguardanti
l’infrastruttura dell’ambiente sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, da
concretizzare in servizi pubblici efficienti secondo i principi dello sviluppo durevole.
Obiettivi specifici:
¾
¾
¾
¾
¾
Il miglioramento dell’accesso all’infrastruttura d’acqua assicurando servizi di
alimentazione con acqua e fognature nella maggior parte delle zone urbane
entro il 2015;
Il miglioramento della qualità del suolo, tramite il miglioramento del
management dei rifiuti e la riduzione del numero di zone inquinate storicamente
in minimo 30 distretti entro il 2015;
La riduzione dell’impatto negativo causato dalle centrali municipali e di
riscaldamento vecchie nelle più inquinate località entro il 2015;
La protezione e il miglioramento della biodiversità e del patrimonio naturale con
il sostegno all’implementazione della rete Natura 2000;
La riduzione del rischio di disastri naturali, con l’implementazione delle misure
preventive nelle più vulnerabili località entri il 2015.
Budget totale: 4,9 miliardi di Euro (18,5% del budget globale delle operazioni
strutturali destinate alla Romania).
4) Sviluppo Risorse Umane
Obiettivo generale:
Sviluppo del capitale umano e crescita della sua competitività sul mercato del lavoro
con l’assicurazione di pari opportunità di istruzione e lo sviluppo di un mercato di
lavoro moderno, flessibile che possa portare, entro 2015, all’integrazione durevole sul
mercato di lavoro di 900.000 persone.
Obiettivi specifici:
¾
Crescita del livello di educazione e di preparazione professionale del capitale
19
Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
umano;
Sviluppo delle risorse umane nel sistema di educazione;
Promozione della cultura imprenditoriale;
Facilitazione dell’accesso dei giovani al mercato del lavoro;
Sviluppo di un mercato di lavoro ampio, flessibile e moderno;
Promozione del reinserimento sul mercato di lavoro delle persone inattive,
comprese le zone rurali;
Miglioramento del servizio pubblico di occupazione;
Facilitazione dell’accesso all’educazione e sul mercato del lavoro dei gruppi
vulnerabili.
Budget totale: 3,6 miliardi di Euro, 3,05 mld. Euro – supporto finanziario UE
(proveniente da: Fondo per la Coesione, Fondo Europeo per lo Sviluppo
Regionale e Fondo sociale europeo ), 538,2 mil. Euro – cofinanziamento nazionale.
5) Sviluppo Capacità Amministrativa
Obiettivo generale:
Contribuire alla realizzazione degli obiettivi UE e nazionali dello sviluppo socioeconomico secondo i fini di coesione e convergenza, con particolare riguardo al
miglioramento dei servizi pubblici a livello centrale e locale e all’implementazione del
pacchetto di riforme amministrative per rafforzare la capacità di management.
Obiettivi specifici:
¾
¾
Miglioramento dell’amministrazione pubblica - paragone tra le performance
settoriali della pubblica amministrazione romena e delle amministrazioni dei
paesi membri UE di recente e vecchia adesione;
Miglioramento delle competenze manageriali nella pubblica amministrazione.
Budget totale: 217.65 milioni di Euro, 185 milioni Euro – supporto finanziario UE
(proveniente da: Fondo sociale europeo ), resto – co-finanziamento
nazionale.
6) Sviluppo Regionale
Obiettivo generale:
Il Programma Operazionale Regionale (POR) implementa elementi della strategia di
20
Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
Sviluppo Regionale del Piano nazionale di Sviluppo contribuendo alla diminuzione delle
disparità tra le Regioni di Sviluppo della Romania.
Il Programma regionale sarà finanziato nel periodo 2007-2013 dal Bilancio di Stato e cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – uno dei Fondi strutturali
dell’Unione Europea.
Le principali caratteristiche che lo individuano dai programmi settoriali:
¾
¾
¾
¾
forte dimensione territoriale-regionale; destinato principalmente alle regioni
arretrate e alle zone meno sviluppate delle regioni al quanto prospere, seguendo
lo sviluppo di queste aree ed impedire gli effetti negativi degli altri programmi
settoriali che possano aggravare le disparità tra le regioni e zone di sviluppo;
I settori di intervento sono settori pubblici, nella responsabilità delle autorità
locali e sono complementari ai settori di intervento dei Programmi Settoriali;
Contribuisce alla coesione territoriale, economica e sociale, utilizzando una
suddivisione differenziata dei fondi per regioni e zone di sviluppo;
Contiene linee prioritarie di sviluppo comuni alle regioni del Paese.
Il POR si rivolge alle 8 regioni di sviluppo del Paese (unità territorial-statistiche,
formate da 4-7 distretti e costituite attraverso la libera associazione dei Consigli
distrettuali):
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Regione 1: Nord-Est
Regione 2: Sud-Est
Regione 3: Sud
Regione 4: Sud-Ovest
Regione 5: Ovest
Regione 6: Nord-Ovest
Regione 7: Centro
Regione 8: Bucarest - Ilfov
Obiettivi specifici:
¾
¾
¾
¾
Miglioramento del grado generale di attrattività e di accessibilità delle regioni
con la costruzione e/o riabilitazione, entro il 2015, di circa 4000 km di strade, di
1500 scuole e di 150 unità ospedaliere;
Crescita della competitività delle regioni come ambienti d’affari tramite lo
sviluppo e il miglioramento, entro il 2015, di circa 200 infrastrutture di sostegno
degli affari e l’appoggio a circa 1500 micro-imprese;
Valorizzazione del potenziale turistico e culturale delle regioni e la crescita del
contributo di tali settori allo sviluppo delle regioni tramite riabilitazione, entro
il 2015, di 200 siti turistici e culturali;
Crescita del ruolo economico e sociale dei centri urbani con la costruzione e
riabilitazione di spazi pubblici e l’implementazione di almeno 20 progetti
integrati di sviluppo urbano per regione, entro il 2015.
21
Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
Budget totale: 4785,46 milioni di Euro, 3560 milioni Euro – supporto finanziario UE
(proveniente da FEDR), 890 milioni Euro – fondi pubblici nazionali,
335,46 milioni Euro – fondi privati.
7) Assistenza Tecnica
Obiettivo generale:
Sostegno al coordinamento dell’implementazione effettiva, efficiente e trasparente
degli strumenti strutturali nel Paese.
Obiettivi specifici:
¾
¾
Assicurare il supporto e gli strumenti specifici per l’effettiva ed efficiente
implementazione degli elementi strutturali l’assorbimento nel periodo 2007-2013
e la preparazione per futuri interventi strutturali;
Assicurare la conoscenza pubblica del ruolo del sostegno comunitario e l’intesa
degli interventi specifici degli strumenti strutturali tra potenziali richiedenti.
Budget totale: 176,45 milioni di Euro, 150 milioni Euro – supporto finanziario UE
(proveniente da ERDF), 26,45 milioni Euro – co-finanziamento
nazionale.
Oltre ai vantaggi derivanti dai Fondi Strutturali, vi sono anche numerosi vantaggi
competitivi per chi investe in Romania:
•
•
•
•
Il basso costo del lavoro;
L’ottima dotazione di capitale umano caratterizzato da un elevato livello di istruzione;
La buona disponibilità di materie prime (il paese è ricco di risorse naturali quali
petrolio, metano, oro, argento, carbone, giacimenti metalliferi, legname, ecc.);
Costo dell’energia e dei trasporti interni relativamente bassi.
Le principali norme che regolano il regime degli investimenti esteri sono:
•
•
•
Ordonanta de Urgenta n°92/97 (regola il regime degli investimenti in Romania di
persone fisiche e giuridiche estere) e la legge 241/98 sugli incentivi agli investimenti
diretti;
La legge 332/01 sulla promozione degli investimenti diretti con impatto significativo
sull’economia;
La legge 390/02 che regola il funzionamento e l’organizzazione dell’agenzia romena
investimenti esteri.
22
Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
I principi fondamentali sui quali si basa la legislazione sugli investimenti diretti in
Romania sono i seguenti:
•
•
•
•
•
•
•
Può investire in Romania una persona fisica o giuridica estera, residente o non
residente, indipendentemente dove abbia la residenza o sede;
Libera scelta delle forme giuridiche attraverso le quali effettuare l’investimento e dei
tipi di apporto di capitale, che può essere in valuta o in natura;
Libero accesso a tutti i settori dell’economia, salvo restrizioni legali per le quali è
necessario ottenere, a seconda del tipo di attività scelta, autorizzazioni speciali;
Eguale trattamento sia per gli investitori esteri che per quelli nazionali, senza alcuna
distinzione dovuta alla nazionalità, sede di attività, domicilio, ecc.;
Libero trasferimento all’estero senza alcuna restrizione degli utili di impresa, una volta
effettuato il pagamento delle imposte dovute in Romania;
Divieto per gli investimenti operati in Romania di nazionalizzazione, esproprio o
sottoposizione a misure con effetto equivalente;
Garanzia dei diritti e delle facilitazioni previste per incoraggiare gli investimenti esteri.
I tipi di investimento previsti in Romania possono essere di due tipi:
•
•
Investimenti Diretti, suddivisi a loro volta in:
¾
partecipazione alla costituzione e sviluppo di una società commerciale nelle
forme previste dalla vigente legislazione ovvero divenire titolare di azioni e/o
quote di persone giuridiche romene;
¾
costituzione o insediamento in Romania di una succursale, filiale, sede secondaria
di società commerciale estera;
Investimenti di portafoglio, effettuati con l’acquisto di valori mobiliari.
Agevolazioni per gli investitori esteri
Le normative locali (Legge sugli investimenti diretti, Legge sulle Zone Franche, Legge sulle
zone sfavorite, Legge sui parchi industriali) indicano un trattamento identico per gli
investitori, indifferentemente se siano nazionali o esteri.
Non esiste alcuna limitazione di settore per gli investimenti stranieri (ad eccezione di
quelli considerati strategici per la difesa del Paese).
a) Investimenti esteri con grosso impatto sull’economia nazionale
La Legge N. 332/2001 sulla promozione degli investimenti diretti con impatto
significativo sull’economia definisce gli investimenti diretti come investimenti
esclusivamente nuovi, con un valore superiore ad 1 milione di dollari USA, realizzati
nelle forme e con le modalità previste dalla legge e che contribuiscano allo sviluppo ed
23
Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
ammodernamento delle infrastrutture economiche della Romania e determinino un
effetto positivo di traino sull’economia, creando nuovi posti di lavoro. La
partecipazione all’investimento diretto con impatto significativo sull’economia si può
realizzare soltanto con capitale liquido in lei o in valuta liberamente convertibile.
Gli investimenti diretti, nuovi, con impatto significativo sull’economia, possono essere
effettuati in tutti i settori di attività ad eccezione di quelli finanziario, bancario, delle
assicurazioni-riassicurazioni, nonché di quelli regolamentati da leggi speciali, a
condizione di non trasgredire le norme di protezione dell’ambiente, di non ledere gli
interessi di sicurezza e di difesa nazionale della Romania e di non pregiudicare
l’ordine, la salute o la morale pubblica.
Nel caso in cui un certo investimento soddisfi le condizioni per ottenere facilitazioni
concesse da più leggi, l’investitore dovrà optare per un unico regime di facilitazioni.
Gli investimenti diretti nuovi hanno il beneficio del regime giuridico stabilito per
l’intera durata della loro esistenza.
Gli investimenti realizzati in Romania non possono essere espropriati ad eccezione che
per cause di utilità pubblica. L’applicazione di tale misura è generale e si realizza
esclusivamente in conformità con le disposizioni di legge.
Gli investitori esteri, inoltre, beneficiano dei seguenti diritti:
¾
¾
trasferire integralmente all’estero i profitti a loro spettanti, alle condizioni del
regime valutario della Romania, dopo il pagamento di imposte, tasse e altri
obblighi previsti dalla legislazione romena;
trasferire all’estero, nella valuta dell’investimento, le somme ottenute a seguito
della vendita delle azioni o quote sociali, nonché quelle risultanti dalla
liquidazione degli investimenti, alle condizioni del regime valutario della
Romania;
Gli investitori esteri avranno il beneficio di tutti i diritti previsti negli accordi bilaterali
di promozione e garanzia reciproca degli investimenti, firmati dalla Romania con gli
Stati di origine degli stessi.
b) Zone Franche
Le zone franche costituiscono parte integrante del territorio romeno. Il regime delle
zone franche è ammesso con lo scopo di promuovere gli scambi internazionali e di
aumentare le risorse economiche del paese, nei porti marittimi e fluviali, nonché nelle
zone di confine presso le dogane.
24
Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
La legge che regola le zone franche è la Legge n. 84 del 21.07.1992.
Ciascuna zona franca ha un regolamento di organizzazione e funzionamento, con una
propria amministrazione organizzata secondo la forma delle regie autonome, enti
economici di stato o regionali aventi personalità giuridica e funzionanti in base a
principi di gestione economica ed autonomia finanziaria.
Il coordinamento delle attività delle amministrazioni delle zone libere viene esercitato
dall’Agenzia Zone Libere del Ministero dei Trasporti. (art. 9 L. 84/92).
Le attività ammesse all’interno delle zone franche sono soggette ad apposite licenze
emesse dalle amministrazioni e sono: stoccaggio, manipolazione, imballaggio,
assemblaggio,
misurazione,
controllo,
produzione,
prove,
appalti,
gare,
compravendita, leasing, noleggio, affitto, brockeraggio e shipment delle merci.
Per le operazioni finanziarie che hanno luogo nelle zone franche è ammesso l’impiego
di valuta straniera, subordinatamente all’approvazione della Banca Nazionale Romena.
Incentivi agli investimenti nelle zone franche
Esistono tre grandi categorie di incentivi:
a. doganali. Gli operatori delle zone franche sono esenti dai dazi doganali per i seguenti
prodotti: materie prime di provenienza romena utilizzate nella produzione di beni,
nell’osservanza delle formalità previste per l’esportazione; prodotti romeni utilizzati
nelle costruzioni, manutenzioni e riparazioni; beni trasportati all’interno e tra le zone
franche; mezzi di trasporto, merci ed altri beni provenienti oppure destinati agli altri
paesi, introdotti o portati fuori dalle zone libere.
b. fiscali. I mezzi di trasporto, le merci ed altri beni provenienti dall’estero o destinati ad
altri paesi, che entrano o escono dalle zone libere, sono esenti dal pagamento delle
imposte. I contribuenti che ottengono redditi dalle attività svolte in base ad una
licenza per le zone libere pagano una quota di imposta sul profitto del 5%
sull’imponibile corrispondente a questi redditi.
Sono esenti dal pagamento dell’IVA, a condizione che non portino all’utilizzo e/o
consumo finale, le seguenti operazioni:
l’introduzione dei beni nelle zone libere direttamente dall’estero, per un
semplice stoccaggio, senza l’osservazione delle formalità doganali;
¾
l’introduzione di merci nella zona libera direttamente dall’estero, nonché le
operazioni di compravendita delle stesse tra diversi operatori nel perimetro della
zona libera con successiva destinazione estera, senza la redazione di dichiarazioni
doganali;
¾
le prestazioni di servizi collegate direttamente alle operazioni sopra citate.
c. commerciali. I terreni e le costruzioni delle zone franche possono essere dati in
¾
25
Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
concessione agli investitori locali o stranieri per un massimo di 50 anni.
Gli investimenti effettuati nelle zone franche non possono essere espropriati, requisiti o
sottoposti ad altre decisioni con effetti similari, se non per ragioni di interesse pubblico.
Il trasferimento all’estero del profitto viene fatto secondo le disposizioni di legge.
La localizzazione sul territorio romeno delle sei zone franche è la seguente:
1. Z. L. Sulina (Porto Franco di Sulina localizzato sull’estremità orientale della Foce del
Danubio) - estensione:100,9 ettari; non ha accesso stradale.
2. Z. L. Constanta Sud con la succursale Z.L. Basarabi (localizzata vicino al porto di
Costanza, all’entrata del canale che unisce il Danubio con il Mar Nero) – estensione:
135 ettari; l’allargamento della zona franca al complesso portuale Basarabi risale al
1997 – estensione 11,4 ettari. La Z. L. Costanza beneficia di infrastrutture di trasporto
marittimo, fluviale, ferroviario e terrestre.
3. Z. L. Galati (porto sul Danubio a 100 Km. dalla foce, in prossimità dei confini con
Repubblica Moldava ed Ucraina, con accesso diretto ai mercati CSI) – estensione: 137
ettari.
4. Z. L. Braila (porto sul Danubio a 30 Km. da Galati e a circa 70 Km. dal Mar Nero) –
estensione: 111 ettari.
5. Z. L. Giurgiu – (uno dei più importanti porti sul Danubio, a circa 64 km a sud di
Bucarest, con apertura ai rapporti commerciali verso Balcani e Medio Oriente) –
estensione: 263 ettari.
6. Z. L. Curtici – Arad (ovest della Romania, a 30 Km. dal confine con l’Ungheria), con due
perimetri, il primo di 75 ettari nella città di Curtici ed il secondo di 15 ettari
nell’Aeroporto Internazionale di Arad.
PMI incentivi e agevolazioni in Romania
Il settore delle PMI è un fattore chiave per lo sviluppo del mercato libero in Romania,
avendo la capacità di assorbimento più grande della forza lavoro e la flessibilità e la
mobilità più grandi nell’adeguarsi alla domanda del mercato. Il settore delle PMI
rappresenta più del 97% del numero totale di aziende. La Legge n°346/2004 sull'istituzione
e sullo sviluppo delle piccole e media imprese ha generato una solida struttura per
l'istituzione e lo sviluppo delle micro-imprese (massimo 9 impiegati), di piccole imprese
(fra 10 - 49 impiegati) e medie aziende (fra 50 - 249 impiegati).
Le imprese per beneficiare degli incentivi previsti da questa legge, devono essere nelle
seguenti circostanze:
•
•
Avere un numero medio annuale di impiegati minore di 250;
Avere un fatturato annuo inferiore a 8 milioni di EURO o un bilancio annuale al di sotto
26
Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
•
dei 5 milioni di EURO;
Deve inoltre essere un impresa indipendente, che cioè non sia controllata per più del
25% da una o più imprese di grandi dimensioni.
La legge n°346/2004 prevede i seguenti incentivi:
1. Possibilità di riportare le perdite di esercizio nei 5 anni successivi;
2. Facilitazioni nell’accesso ai beni delle Regies Autonomes (società statali operanti nei
settori economici chiave) e delle altre società nazionali (ad esempio: priorità
nell’affitto o nella concessione dei beni, diritto di prelazione nel caso di vendita);
3. Criteri di selezione più vantaggiosi per l’azienda che intenda partecipare ad un appalto
pubblico rumeno per l’acquisizione di beni e servizi o per la realizzazione di opere;
4. Utilizzo nel bilancio di una quota di ammortamento “accelerato” per macchinari,
installazioni, know-how, a condizione che l’impresa non registri perdite.
Per le imprese che si trovano nella condizione di micro-imprese la legge prevede inoltre un
regime di agevolazione particolare. Per poter beneficiare degli incentivi le micro-imprese
in questione devono avere un massimo di 9 dipendenti, entrate annue inferiori ai 100.000
Euro ed essere totalmente detenute da capitale privato. Gli incentivi previsti sono
essenzialmente di natura fiscale: a fronte di un’imposta sui profitti pari al 16%, le microimprese possono scegliere di pagare una tassa del 3% sul totale delle entrate lorde
derivanti dalla loro attività.
27
Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
Slovenia
Per gli investitori esteri è stato ideato un sistema di incentivi, con l’obiettivo di imprimere
un’accelerazione allo sviluppo economico della Slovenia. Vengono promossi i
progetti d’investimento, che contribuiscono alla creazione di nuovi posti di lavoro, per il trasferimento di nuove tecnologie e know-how e che portano a
opportunità di outsourcing, nonché alla
collaborazione tra aziende locali e straniere. Questi strumenti di politica attiva del governo per gli investimenti sono
rivolti anche agli investitori stranieri, che già operano in Slovenia, e quindi con lo scopo di
espandere e rivalutare anche le loro capacità. Il bilancio di successo della Slovenia mostra
chiaramente che gli investitori stranieri hanno scoperto la giusta miscela di qualità e
intendono restare in questo paese sfruttando ogni nuova possibilità d’espansione.
I Fondi Strutturali adottati in Slovenia sono quattro, e consentono all’Unione europea di
erogare contributi destinati a risolvere problemi strutturali di ordine economico e sociale.
I quattro fondi sono:
1.
2.
3.
4.
Fondo di sviluppo regionale (FESR);
Fondo sociale europeo (FSE);
Fondo europeo agricolo e di garanzia (FEAOG, sezione orientamento);
Strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP).
Fondo di sviluppo regionale
Il FESR in Slovenia ha priorità di sostegno alle iniziative per lo sviluppo locale e
l'occupazione, nonché dell'attività delle piccole e medie imprese attraverso incentivi ai
servizi, il finanziamento del trasferimento di tecnologia e lo sviluppo di strumenti di
accesso al credito. I contributi a titolo del FESR in Slovenia sono destinati principalmente a
promuovere gli investimenti produttivi che permettono di creare o salvaguardare posti di
lavoro durevoli, a sostenere le piccole e medie imprese, a realizzare investimenti nel
settore delle infrastrutture e ad incentivare lo sviluppo locale. Il valore di questo fondo
destinato alla Slovenia è di circa 230 milioni di Euro di fondi europei, e circa 37,6 milioni di
Euro di fondi locali. Il Fondo è gestito dal Ministero sloveno dell’economia www.mg.gov.si.
28
Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
Fondo sociale europeo
Il Fondo Sociale Europeo ha l'obiettivo di promuovere la coesione economica e sociale
attraverso azioni mirate ad accrescere la capacità professionale della forza lavoro per
migliorare le possibilità di occupazione. In Slovenia il settore di priorità è quello dello
sviluppo delle politiche attive del lavoro, insieme a quello dell'inserimento sociale e delle
pari opportunità nell'accesso al mercato del lavoro, nonché quello dello sviluppo dei
sistemi di istruzione e formazione. Il valore di questo fondo destinato alla Slovenia è di
circa 71 milioni di Euro di fondi europei e circa 21 milioni di Euro di fondi locali. Il Fondo è
gestito dal Ministero sloveno del lavoro, famiglia e previdenza sociale www.mddsz.gov.si.
Fondo europeo agricolo e di garanzia
Nel quadro della politica europea di coesione economica e sociale, esso promuove lo
sviluppo rurale e l'adeguamento delle strutture agricole. In Slovenia la priorità di questo
fondo è orientata verso l’ammodernamento, la riduzione dei costi di produzione e la
qualità dei prodotti delle aziende agricole e lo sviluppo della silvicoltura. Il valore di
questo fondo destinato alla Slovenia è di circa 25 milioni di Euro di fondi europei e circa 25
milioni di Euro di fondi locali.
Strumento finanziario di orientamento della pesca
Lo SFOP è diretto a contribuire al raggiungimento di un equilibrio sostenibile tra le risorse
ittiche e il loro sfruttamento, ed a rafforzare la competitività e lo sviluppo di imprese
economicamente
redditizie
nel
settore
della
pesca,
nonché
a
migliorare
l'approvvigionamento del mercato e la valorizzazione dei prodotti della pesca e
dell'acquacoltura. In particolare, lo SFOP in Slovenia offre concrete opportunità di
finanziamento per la realizzazione di iniziative compatibili con uno sviluppo sostenibile e
che rivolgano maggiore attenzione agli aspetti ambientali. Il valore di questo fondo
destinato alla Slovenia è di circa 1,8 milioni di Euro di fondi europei e circa 600.000 Euro di
fondi locali. Il Fondo è gestito dal Ministero sloveno per l’agricoltura, silvicoltura e agroalimentare www.mkgp.gov.si.
Incentivi fiscali
L'imposta sul reddito delle persone giuridiche ammonta al 25% dell'imponibile e risulta
quindi essere la più bassa in tutta Europa.
Per investimenti a lungo termine in beni materiali e immateriali, indipendentemente dalle
dimensioni dell'oggetto d’investimento, sono previsti due importanti incentivi fiscali: una
deduzione del 20% per investimenti in attrezzature e beni immateriali (fatta eccezione
per le autovetture) alla quale si aggiunge la deduzione del 10% per investimenti
29
Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
nell'equipaggiamento destinato per le ricerche e sviluppo nell'anno d'investimento.
L'incentivo deve tuttavia essere utilizzato entro due anni.
L'ammortamento
Le spese per impianti e macchinari in genere si possono ammortizzare annualmente.
L'ammortamento per edifici e attrezzature è molto favorevole. L'ammortamento non deve
superare il livello che si raggiunge con l'ammortamento lineare e/o non deve superare
l'ammontare annuo prefissato. La quota massima d’ammortamento annuale per progetti di
costruzione è del 5%, per attrezzature, veicoli e macchine del 25% (autovetture 12,5%,
computer e attrezzature informatiche 50%), del 10% per altri investimenti, goodwill 10%.
Tabella 1
Quota massima di
ammortamento annuo (in %)
Gruppo di ammortamento
Interventi di costruzione
5
Equipaggiamento, veicoli e macchinari
25
a) autovetture
12,5
b) computer e accessori informatici
50
Altri investimenti
10
Goodwill
10
Fonte: Rielaborazione Angelo Negri su La legge sull’imposta sul reddito delle società, 2006.
Distribuzione della perdita
Un contribuente fiscale può distribuire la perdita registrata in un periodo contabile nei
successivi 5 anni, riducendo in tal modo la base imponibile. Anche in questo caso esiste
tuttavia una limitazione in base all'ammontare della base imponibile.
Agevolazioni fiscali per l'occupazione
I datori di lavoro, che assumono disoccupati o nuovi occupati per un periodo minimo di 2
anni, possono godere di agevolazioni fiscali che giungono fino al 30% dello stipendio
corrispondente. Questo vale anche per l'assunzione di laureati, che in precedenza non
avevano un impiego fisso. Il totale delle agevolazioni fiscali non deve superare l'importo
della base imponibile.
Ulteriori incentivi fiscali vengono concessi in caso di assunzione di soggetti disabili.
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Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
Le zone franche in Slovenia
Per attrarre investimenti stranieri la Slovenia ha istituito delle zone franche o "free trade
zone", riservando una particolare attenzione al reale incremento dell'occupazione. Con la
legge n. 1947, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale slovena (Uradni list) n. 45 del 12 giugno
1998, il Governo della Repubblica di Slovenia ha regolamentato sia la costituzione, prevista
nei porti e aeroporti adibiti al traffico internazionale, che il funzionamento delle zone
franche fino al gennaio 2010 (articolo 1, comma 2).
Le attività contemplate nella normativa sono quelle produttive svolte a carattere
"artigianale" quindi di piccole e medie dimensioni, l'erogazione di servizi, l'attività bancaria
e finanziaria, la vendita all'ingrosso, mentre la vendita al dettaglio è consentita solo nei
confronti degli altri utenti della zona.
Obblighi e requisiti per poter operare all'interno delle zone:
•
•
•
•
Gli imprenditori devono essere registrati in Slovenia per l'attività da svolgere all'interno
della zona;
Tenuta di una contabilità separata;
L’impresa deve conseguire un aumento degli occupati;
Almeno il 51% del valore delle merci importate deve essere esportato.
Agevolazioni:
•
•
•
Dazi import: zero;
Dazi export: verso Ue 1%, verso EFTA zero;
L'aliquota sugli utili 10%.
Incentivi finanziari
Il programma d’incentivi per gli investimenti esteri del Ministero dell’Economia per il 2006
Le imprese straniere che investono in Slovenia possono richiedere delle sovvenzioni
finanziarie. Scopo di questo programma è di aumentare l'interesse per la Slovenia come
sede d’investimenti, riducendo i costi di fondazione per gli investitori i cui obiettivi mirano
all'assunzione di personale, al trasferimento di conoscenze e tecnologie e ad un equilibrato
sviluppo regionale, nonché ad alleanze tra investitori stranieri ed aziende slovene.
Le sovvenzioni sono disponibili per investimenti nell'industria, nei servizi strategici (call
center, centri servizi condivisi, centri di logistica e distribuzione, quartieri generali
regionali) e nella ricerca e nello sviluppo. Gli incentivi sono concessi fino al 40% (35% nella
Osrednjeslovenska regione) dei costi dell'infrastruttura e degli allacciamenti primari, dei
costi per gli interventi edili o per l'acquisto di immobili nonché per l'acquisto di nuovi
macchinari e impianti. Nell'anno 2006 sono disponibili circa 4,15 milioni di Euro.
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Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
Tabella 2 – Il programma d’incentivi per gli investimenti esteri per il 2006
Minimum investment
value
Minimum of new jobs
in 3 years time
Estimated Good per
new job created
Production
EUR 1,2 3 or 4 million
(dependes on region/
municipality)
50
EUR 2.500 – 6.500
Strategic services
EUR 1 million
10
EUR 4.000 – 10.000
R&D
EUR 1 million
10
EUR 5.000 – 13.000
Fonte: Rielaborazione Angelo Negri su TIPO, 2005.
Questi progetti d’investimento e i nuovi posti di lavoro devono restare nella Repubblica di
Slovenia per almeno cinque anni.
Il programma d’incentivi per gli investimenti esteri per il 2006 è stato pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica di Slovenia Num. 13/2006 il 10. Febbraio 2006.
Il Ministero dell'Economia pubblica la notifica del programma d’incentivi per investimenti
esteri di solito all'inizio dell'anno sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica di Slovenia.
Questo programma d’incentivi costituisce la base per l'assegnazione di fondi nell'esercizio
in corso. Variazione delle condizioni del programma d’incentivi sono possibili ogni anno,
per questo si consiglia di analizzare separatamente ogni singolo concorso pubblico.
Il programma d’incentivi per la partecipazione ai costi è di natura aperta, vale a dire, che
sono previste sessioni multiple di valutazione per l'erogazione, e in media può durare fino
al terzo trimestre dell'anno in corso.
Le richieste possono essere inviate in qualsiasi
momento tra la pubblicazione e la data di chiusura per la presentazione delle domande.
Le candidature complete vengono poi analizzate dalla Commissione di Valutazione,
nominata dal Ministero dell'Economia. L'ammontare della sovvenzione dipende dal
punteggio ottenuto (cfr. criteri di valutazione nella documentazione di candidatura), dalla
qualità e dal numero di nuovi posti di lavoro, dal settore nel quale viene realizzato
l'investimento (industria di produzione, servizi strategici, ricerca e sviluppo) e dalle risorse
finanziarie presenti.
Contratto
In caso di delibera positiva, la società destinataria (registrata nella Repubblica di Slovenia,
fondata prima della stipula del contratto), deve firmare un contratto con il Ministero
dell'Economia per il cofinanziamento di costi sovvenzionabili, relativi all'anno di bilancio in
corso.
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Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
Altri incentivi
Inventivi locali
I comuni possono offrire anche incentivi di forma diversa, che vengono negoziati caso per
caso. Questi incentivi possono realizzarsi come facile accesso alle zone industriali,
collegamento agli allacciamenti pubblici ed esenzione dalle tasse locali.
Incentivi per la creazione di nuovi posti di lavoro
L'Ufficio di Collocamento della Slovenia esegue una serie d’interventi per promuovere la
creazione di posti di lavoro.
Fornisce consulenze e supporta i datori di lavoro che
assumono nuovo personale.
I datori di lavoro che intendono assumere disoccupati possono presentare una domanda per
corsi di formazione o riqualificazione gratuita, che in Slovenia sono offerti anche dalle
autorità locali.
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Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
Ungheria
Agevolazioni finanziarie per investitori esteri
Anche in Ungheria come negli altri Paesi vi è il riconoscimento all’investitore straniero del
la parità di trattamento con gli investitori nazionali.
Inoltre,
possibilità
riconosciuta
agli
stranieri di rimpatriare gli utili realizzati, come pure i dividendi ed il capitale
nella stessa valuta in cui è stato effettuato l’investimento senza alcuna limitazione.
La legislazione ungherese è alquanto liberale in materia di investimenti stranieri: non vi sono particolari restrizioni agli
investimenti e non sono richieste autorizzazioni preventive o licenze se non per attività e
settori specifici.
Non sono previsti inoltre particolari vincoli o restrizioni riguardo al capitale investito (è
ammessa la costituzione di società straniere al 100%) o alla possibilità di acquisire quote di
società ungheresi già esistenti.
Con riferimento agli incentivi concessi agli investimenti (sia locali che stranieri),
l’ordinamento ungherese distingue incentivi indiretti (di tipo prevalentemente fiscale) e
incentivi o agevolazioni dirette.
Le agevolazioni fiscali si traducono prevalentemente nella possibilità di ottenere, in
presenza di particolari condizioni, sgravi fiscali ed esenzioni specifiche. Attualmente la
legge prevede, per investimenti in aree ad alta priorità (zone svantaggiate, ove il tasso di
disoccupazione è di norma superiore al 15%) ed in aree privilegiate, un esenzione totale
dal pagamento dell’imposta sul reddito societario per un periodo massimo di cinque anni.
Dal 1° gennaio ‘98 per investimenti nelle aree ad alta priorità di valore superiore ai 3
miliardi di HUF l’esenzione è di 10 anni. Nelle altre regioni la riduzione dell’imposta sul
reddito societario è pari al 50% per un periodo massimo di cinque anni, a condizione che il
valore dell’investimento superi l’importo di 1 miliardo di HUF, e che l’impresa accresca il
suo fatturato da esportazioni di almeno il 25% in un anno (per un valore non inferiore a 600
milioni di HUF).
A livello regionale agevolazioni fiscali fino al 6% del totale dell’investimento effettuato
possono essere concesse per il valore dei macchinari destinati ad essere utilizzati nel
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Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
processo produttivo (per le aree privilegiate, l’esenzione può essere concessa anche per gli
edifici).
A livello locale, i comuni possono concedere l’esenzione dall’imposta comunale sulle
società.
Per quanto concerne le agevolazioni dirette, nel Paese sono stati istituiti diversi fondi
gestiti dal Ministero dell’Industria, del Commercio e del Turismo, in gran parte diretti ad
offrire fonti alternative di finanziamento per le imprese. In particolare, le aziende possono
utilizzare il Fondo per lo sviluppo economico per due diversi scopi:
•
Sviluppare le infrastrutture interne dello stabilimento, attraverso il ricorso a crediti
senza interessi; sviluppare le infrastrutture all’esterno dello stabilimento, ottenendo
finanziamenti a fondo perduto o crediti senza interessi.
Per poter accedere a questo Fondo è necessario rivolgersi al Ministero dell’Industria del
Commercio e del Turismo. Il contributo massimo previsto ammonta a 200 milioni di HUF
(nel caso in cui l’investimento superi 1 miliardo di fiorini, il contributo statale potrà essere
superiore).
Si può inoltre usufruire dei Fondi per l’occupazione per creare posti di lavoro nelle zone
di alta priorità. Il competente Ufficio del Lavoro e Collocamento può concedere contributi
alle aziende che ne fanno richiesta, attingendo dal Fondo Regionale (contributo che può
arrivare a coprire fino all’80% dello stipendio per l’assunzione di disoccupati).
Fondi Strutturali Europei
A seguito dell’adesione all’Unione Europea, l’Ungheria si trova a beneficiare di rilevanti
finanziamenti comunitari, che verranno erogati a valere sui Fondi Strutturali e sul Fondo di
Coesione per il tramite del Piano di Sviluppo Nazionale ungherese, che determina gli
obiettivi prioritari, il cui perseguimento é ritenuto indispensabile ai fini di un percorso
ottimale di sviluppo. Nel rappresentare un’opportunità di crescita per il Paese, gli
strumenti finanziari comunitari possono rivelarsi anche uno strumento per il rafforzamento
della presenza italiana in Ungheria.
L’obiettivo dichiarato di lungo termine del Governo ungherese è la riduzione del divario
esistente fra il reddito pro-capite del Paese ed il reddito medio dell’Unione Europea.
Il Piano Nazionale determina quattro obiettivi prioritari:
1.
2.
3.
4.
Incremento della competitività del settore produttivo
Aumento dell’occupazione e sviluppo delle risorse umane
Miglioramento della dotazione infrastrutturale e salvaguardia dell’ambiente
Rafforzamento del potenziale regionale e locale
Per la realizzazione di tali obiettivi, il Piano definisce cinque Programmi Operativi, che
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Agevolazioni per investitori in: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca,
Romania, Slovenia e Ungheria
individuano le priorità d’azione più specifiche e stabiliscono, nel dettaglio, come gli
operatori economici, pubblici e/o privati, possono concorrere tramite propri progetti
all’utilizzo dei fondi stanziati :
Il Programma Operativo per la Competitività Economica (ECOP)
Mira a migliorare la competitività del sistema economico ungherese, promuovendo
investimenti funzionali alla modernizzazione del settore manifatturiero, in particolare
delle PMI, nonché alla messa in rete delle attività tecnologicamente innovative di queste
ultime. Il Programma promuove inoltre la ricerca, sia pubblica che privata, e mira a
favorire un più stretto collegamento fra imprese e centri di ricerca.
Il Programma Operativo per lo Sviluppo delle Risorse Umane (HRDOP)
Ha come obiettivo di incrementare il tasso di occupazione e migliorare la competitività
della forza lavoro, attraverso politiche attive sul mercato del lavoro, che prevedano
attività di formazione e tirocinio che rafforzino le capacità imprenditoriali ed il
potenziamento di infrastrutture sociali e sanitarie connesse allo sviluppo delle risorse
umane.
Il Programma Operativo Infrastrutture e Protezione Ambientale (EPIOP)
Si propone di sostenere gli investimenti in infrastrutture di trasporto (autostrade e tratti
tangenziali per evitare le aree urbane), ma anche di sistemi di infrastrutture ambientali
per la sicurezza e la conservazione della natura, nel quadro di un miglioramento delle
condizioni ambientali dell’intero Paese.
Il Programma Operativo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (ARDOP)
Ha come obiettivo la modernizzazione della produzione agricola mediante il sostegno
all’introduzione di nuove tecnologie produttive e di nuove tecniche di lavorazione
alimentare, nonché il riallineamento delle aree rurali e la ricerca di fonti di reddito
alternative per le popolazioni che vi risiedono, proteggendone l’eredità culturale.
Il Programma Operativo per lo Sviluppo Regionale (RDOP)
Si pone come obiettivo la riduzione del forte divario di sviluppo esistente fra le varie
Regioni ungheresi, con le seguenti priorità: (a) sviluppo del potenziale turistico regionale;
(b) sviluppo delle infrastrutture regionali e dell’ambiente comune (c) rafforzamento della
dimensione regionale nello sviluppo delle risorse umane.
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