EDITORIALE Una visione d`insieme
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EDITORIALE Una visione d`insieme
EDITORIALE Una visione d’insieme di LORENZO FOSSATI I collegi dell’Università Cattolica nacquero quasi contemporaneamente ad essa, rispondendo così a un precisa volontà di Padre Gemelli. L’esigenza cui si voleva rispondere era quella di contribuire concretamente al formarsi di una classe dirigente cattolica, che si intendesse non solo come risorsa per la Chiesa italiana, ma anche per l’intero Paese. Che all’interno della comunità collegiale si trovassero quindi a vivere persone dalle provenienze e dalle esperienze più diverse, era certo nell’ordine delle cose, ma soprattutto funzionale al progetto. A distanza di anni, pur essendo cambiato il contesto culturale, sociale ed economico, quell’esigenza resta attuale e ancora molti ragazzi scelgono di vivere la loro esperienza universitaria «in Cattolica» e, in particolare, in collegio. Neppure è molto cambiato lo «stile» della vita collegiale, a conferma della bontà dell’intuizione iniziale: la proposta resta quella di unire allo studio l’esperienza di vita comunitaria, nella convinzione profonda che non sia possibile un pensiero slegato dalla vita, e dalla vita con gli altri. Questi nostri «Quaderni» possono forse riuscire a fornire un’immagine più incisiva di quella che risulterebbe da una più o meno partecipata descrizione teorica: nei contributi redatti dagli studenti si riflette l’interdisciplinarità che caratterizza la quotidianità dei loro studi, un’interdisciplinarità – anche in questo caso – più vissuta che teorizzata. L’opportunità di condividere gli anni universitari con studenti di Facoltà diverse è particolarmente preziosa, se è vero che uno dei limiti più profondi della cultura di oggi è la miope ristrettezza che induce a chiudersi nel proprio specifico ambito, abdicando a quella visione d’insieme tanto più necessaria quanto più rara. A improntare questa pubblicazione vorrebbe essere proprio lo spirito di una costante ricerca dell’approfondimento e la valorizzazione degli sforzi compiuti in tal senso dagli studenti. Per lo stesso motivo costituiscono un’importante appendice la presentazione delle nostre attività 3 culturali dell’a.a. 2004/2005 e l’elenco dei collegiali che hanno conseguito nel corso dell’anno la Laurea di primo livello. Se quanto detto riguarda la cosiddetta «eccellenza» (cui almeno si aspira), il discorso resterebbe però monco se non si menzionasse la specificità del progetto formativo dei collegi della nostra Università, che li caratterizza in modo non secondario né accessorio. Se infatti gli studi non possono né devono essere disgiunti dalla vita, la sfida è quella di realizzare la propria vocazione alla Santità nella ricerca, cioè, ancora una volta, nella concreta quotidianità degli anni universitari: il collegio si rivela luogo ideale di proposta e di condivisione grazie alla presenza dell’Assistente spirituale, da un lato, e al confronto tra le diverse esperienze di fede di ciascuno, dall’altro. Il modo migliore per capire di che si tratta e per concludere questa breve introduzione, mi sembra quello di ricordare quanto scriveva Karl Rahner nella sua invocazione al Dio della conoscenza: «non quello che ho elucubrato ma quello che ho vissuto e sofferto riempie il mio cuore e il mio spirito. E ogni sapere dotto è solo un piccolo aiuto ad aprirsi con spirito desto e preparato all’esperienza della vita, la sola che rende saggi»1. Ecco: forse si possono vedere i collegi come un «piccolo aiuto» a percorrere una strada che al momento si può ancora solo intravedere, ma che sarà certo ispirata alla ricerca della visione di insieme cui sopra accennavo. 1 K. Rahner, Gebete des Lebens, a cura di A. RAFFELT, Herder, Freiburg 19843; tr. it. di P. BERETTA, Preghiere per la vita, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1986, p. 28. 4