Appuntamenti di Carnevale

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Appuntamenti di Carnevale
Scuola dell’Infanzia Autonoma
Associazione “Casa dei Bambini“
Via Mons. Polvara, 4 - 23864 Malgrate (LC)
Tel/Fax 0341 202472
[email protected] - www.asilomalgrate.it
C.F. 83006860130 P.I. 01811660131
Carissimi genitori
di seguito gli appuntamenti di Carnevale
GIOVEDI’ 11/02
MATTINO:
Spettacolo con le marionette (realizzato dalle insegnanti)
titolo: “L’acqua della vita”.
POMERIGGIO:
Balli e battaglia di coriandoli
con merenda offerta dalla nostra Scuola.
I bambini indosseranno il vestito preparato con le insegnanti,
rappresentante un personaggio della storia: “l’acqua della vita”
VENERDI’ 11/02
MATTINO:
Sfilata a scuola; a seguire giochi e balli.
POMERIGGIO:
Balli, battaglia di coriandoli e merenda offerta dalla nostra Scuola.
I bambini verranno a scuola indossando il loro costume di carnevale.
IN QUESTE 2 GIORNATE NON CI SARA’ IL SERVIZIO DEL SONNO PER
CONSENTIRE A TUTTI I BAMBINOI DI PARTECIPARE ALLA FESTA DI
CARNEVALE
!!! ATTENZIONE !!!
E’ POSSIBILE PORTARE:
- SOLO CORIANDOLI GROSSI
- STELLE FILANTI
E’ VIETATO PORTARE BOMBOLETTE E ARMI.
L’ACQUA DELLA VITA
C’era una volta un paese molto speciale perché dalla montagna che lo sovrastava sorgeva l’Acqua della Vita. Era un
paese stupendo, coloratissimo e felice. Le allegre grida dei bambini e le dolci voci degli animali erano gli unici suoni
che si potevano udire. Il canto degli uccellini accompagnava il gioco dei ba mbini e rallegrava il lavoro di mamme e
papà. I fiori spuntavano numerosissimi tra i fili d’erba verde dei prati e le case erano talmente colorate che
sembravano sorridere.
Sembrava che niente, ma proprio niente, potesse turbare la vita allegra e serena di questo paese. Una notte, invece,
mentre tutti stavano dormendo, arrivò il terribile Signore del Male. Lo stregone, nero più del nero e ancora più cattivo
dell’uomo più cattivo, era invidioso della felicità e della gioia che si respiravano in quel tranquillo paese. Così, con un
terribile incantesimo, rubò la sorgente dell’Acqua della Vita e la rinchiuse nelle viscere del suo castello tenebroso.
La mattina dopo, quando i bambini si svegliarono, capirono subito che qualcosa non andava: l’erba non era più verde
come prima, gli alberi lasciavano cadere le foglie, i fiori non profumavano più, gli animali piangevano ed i poveri
uccelli erano diventati muti.
I bambini, disperati, corsero a chiamare tutti gli abitanti del paese, che presto si radunarono nella piazza principale del
paese. I giorni passarono ma nessuno riuscì a trovare una spiegazione al terribile fatto.
Solo al piccolo Giovanni, un bambino tanto piccolo quanto furbo e coraggioso, venne in mente di recarsi dalla
bellissima Fata dell’Acqua, che spesso aveva aiutato il paese ed i suoi abitanti.
Giovanni, dopo aver percorso milleduecentosedici passi nel letto del fiume ormai secco, arrivò nei pressi della casa
della fata. Il bambino non ebbe difficoltà a trovare la sua abitazione, ora che l’acqua dell’impetuosa cascata di un
tempo non poteva più nasconderla.
La fata, tanto triste quanto preoccupata, raccontò al piccolo Giovanni del terribile incantesimo del Signore del Male e
gli confidò che lei non avrebbe potuto sconfiggere la sua magia oscura, ora che era rimasta senza il potere vitale
dell’acqua. Il bambino, con tutto il coraggio che aveva nel petto, decise quindi di affrontare egli stesso lo stregone. La
fata, per ricompensarlo del suo coraggio, gli donò il ciondolo a lei più caro: una piccola boccetta color ghiaccio
contenente la prime tre gocce di Acqua della Vita sgorgate moltissimi secoli prima dalla sorgente ora perduta.
“Quando la goccia cadere farai, allora la strada giusta troverai” gli disse, prima di scomparire come per magia.
Giovanni, senza perdere tempo, rovesciò il contenuto dell’ampolla per terra. Non appena la goccia toccò il suolo, sul
bambino si rovesciò una pioggia magica fortissima che, al posto di cadere dall’alto verso il basso, spinse dalla terra
verso il cielo Giovanni e tutto ciò che era vicino a lui. Superati gli alberi, le montagne e addirittura il Sole, il piccolo si
ritrovò in un mondo grigio e triste, sospeso tra nuvole pesanti e minacciose.
Il bambino, triste ed impaurito, si avvicinò all’unica cosa che gli ricordava casa: un piccolo fiume. Più Giovanni si
avvicinava, però, più le onde del fiume si ingrossavano. Il bambino non sarebbe mai riuscito ad attraversarlo, da solo.
Non sarebbe mai riuscito a trovare la sorgente dell’Acqua della Vita e non sarebbe mai più tornato a casa. Il pianto
disperato del piccolo fece emergere dalle torbide acque un pesce grigio proprio come il fiume in cui viveva.
“Se una goccia mi verrà regalata, la chiave ti verrà data” disse il pesciolino. Giovanni, felice più che mai, rispose che
avrebbe fatto qualsiasi cosa per il suo nuovo amico. Svitò così la boccetta che gli era stata donata dalla fata e rovesciò
nel fiume una delle due gocce di Acqua della Vita che gli erano rimaste. L’acqua tornò azzurra ed il pesce di mille
colori: la goccia magica aveva cancellato per sempre uno dei terribili incantesimi che il Signore del Male aveva fatto
per trasformare quel mondo un tempo felice e colorato in un luogo triste e grigio. Per ringraziare Giovanni, il pesce
non solo gli donò la chiave che gli aveva promesso, ma lo accompagnò all’altra riva del fiume ormai calmo.
Giovanni fece ancora pochi passi, prima di riuscire a vedere il castello del terribile Signore del Male. Nessuno lo
aveva visto, perché nessuno abitava quel castello. O almeno così sembrava. Non appena Giovanni varcò la soglia del
portone aperto, infatti, il Signore del Male comparve alle sue spalle e pronunciò un altro terribile incantesimo: il
castello si trasformò in un grande mare, Giovanni in un piccolo pesce e il terribile Signore del Male in uno squalo
spaventoso. Prima che lo squalo riuscisse ad afferrare con la sua orribile bocca dentata il piccolo pesce Giovanni, però,
una tartaruga gigante lo colpì proprio sul muso, stordendolo. La nuova amica di Giovanni lo portò al sicuro, nella sua
tana. Per ringraziarla per avergli salvato la vita, Giovanni le donò la boccetta con l’ultima goccia di Acqua della Vita,
anche se questo avrebbe voluto dire rinunciare al ritorno a casa. La tartaruga, sorpresa per il gesto di grande
generosità, non solo svelò al piccolo il nascondiglio della sorgente dell’Acqua della Vita, ma donò a Giovanni una
piccola scatola: “Aprirla dovrai solo se in pericolo ti troverai”.
L’incantesimo svanì e Giovanni si ritrovò nel castello del Signore del Male. Non fu difficile trovare la camera nella
quale era rinchiusa la sorgente: come in tutte le favole, questa infatti si trovava proprio nella torre più alta del castello.
La chiave che gli era stata donata dal pesce aprì facilmente la porta ma appena Giovanni prese la sorgente dell’Acqua
della Vita, si ripresentò il Signore del Male. “Ed ora cosa combinerai, se la boccetta della fata più non hai?” Disse lo
stregone. Giovanni, che ancora una volta si era fidato degli amici, aprendo la scatola donatagli dalla tartaruga gli
rispose: “Paura non avrò perché la scatola aprirò”. Immediatamente, il Signore del Male ed il suo triste mondo furono
risucchiati all’interno della scatola. Tutto venne risucchiato al suo interno, tutto tranne la sorgente dell’Acqua della
Vita e Giovanni, che dall’alto di quel terribile mondo tornarono all’istante dove dovevano stare. L’Acqua della Vita
tornò a scorrere nella valle, tornando a dissetare i bambini, le mamme e i papà, gli animali, l’erba e le piante e a
nascondere la casa della dolce Fata dell’Acqua. Tutto tornò come prima, tutto tranne Giovanni che divenne il grande
eroe del paese.