WIKI Dizionario etimologico del Basso Cilento Z
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WIKI Dizionario etimologico del Basso Cilento Z Za, zu, zi - Zia, zio. Abbreviazioni premesse al nome proprio ed anche al nome comune come zi mastu, zi prèviti. Al femminile non richiede apostrofo: Za Angela, Za Anna, al maschile sì: Z'Andrìja, Z'Aliju. Usate anche le forme intere zia e ziu. Zàccanu (1) - Ramo, bastone. Dal longobardo zacken (bastone). Zàccanu (2) - Abitazione, dimora. Dall'arabo sacan (pietra, casa). ("A lu zàccanu!": invito perentorio alle bestie). Zaccuni - Bastone. V. zàccanu (1). Zagaglia - Fettuccia, nastro, legaccio. Dal latino jugàlia (legami) o dall'arabo zagaia (asta con nastro). Anche altre ipotesi di studiosi (RHOLFS, DEVOTO): arabo zahar (fiore di arancio), saga (base mediterranea). Zagaredda - Fettuccia (piccola). V. zagaglia. Zàmbaru, zambanaru, zàmmaru - Rozzo, zotico. Dallo spagnolo zamarro (zotico) + tàmmaru (= tamarru, v.). Zampanìculu - Zanzara. Dall'it. "ciampa" (zampa) con diminutivo latineggiante. Zampitti - Calzatura di pastore o di montanaro. Da "zampa" (longobardo zanka + "gamba"). Zampugna - Zampogna. Dal greco symphonía, lat. symphonia (accordo, concerto). Zampugnaru - Suonatore di zampogna; zotico, montanaro, rozzo. V. zampugna. Zangu - Fango, melma. Da "fango" + "zàcchera" (schizzo), voci italiane derivate rispettivamente dal gotico (fani) e dal longobardo (*zahar). Uso prevalente del plurale. Derivati zanghijà e zanghitijà (camminare nel fango; di bambini: quasi compiacersi a muoversi nel fango). Zàniu - Zaino. Dal longobardo *zaina (canestro), con metatesi. Zanna - Dente (con senso dispregiativo). Dal longobardo *zan (dente); tedesco zahan (idem). Metaforicamente "gamba". Zannutu - Zannuto: qualificazione dispregiativa di persona fornita di denti lunghi come zanne. V. zanna. Zantraglia - Straccio, cencio. Dallo spagnolo andrajo (cencio). Zaparijà - Sguazzare. Dal lat. sapa (mosto cotto e concentrato). Cfr. lo spagnolo zapatear (pestare i piedi). Zàparu - Guazzo. V. zaparijà. Zappa - Zappa; dente (per metafora). Dal lat. popolare sappa (idem). ("La zappa pisa mpunta": arnese faticoso). Dim. zappetta, zapparedda. Zappulijà - Zappettare. (Zappà = zappare). V. zappa. Zassu - Grasso, imponente. Etimo incerto. (Solo D'ASCOLI, a quanto ci risulta, riporta il vocabolo ma non ne indica l'origine). Forse dal greco záchytos (copioso, abbondante). Zàžžara - Zazzera, chioma lunga e folta. Dal longobardo zàzzera (ciocca di capelli). Zianu - Zio. Dal greco theios (idem). ROHLFS (I, 193) presuppone una forma *thiane. Quanto al suffisso, si fa riferimento a "barbano" (zio), tenendo presenti vari casi di sostantivazione quali attanu, "cappellano", "prossimano" ecc. Zica - zì - Voce per richiamare le capre ("piccolina"). V. zicu. Zicca - Zecca (acaro). Dal longobardo zëkka (idem); cfr. il tedesco Zecke (idem). Metaforicamente "persona appiccicaticcia", il classico seccatore che ti impedisce di svignartela. ("Misere cupio abire", ORAZIO, Sat. I, 9, 14). Zicchinettu - Portamonete; gioco con le carte. E' alterazione dell'it. "lanzichenecco" (nome del gioco), con accostamento a "zecchino" (ducato, moneta d'oro) in quanto sfornato dalla "zecca" (arabo sikka = conio). Zìccula - Nottolino. Dal tedesco medio-alto zecken (assestare un colpo). Zichi - žachi - Zig-zag. Derivazione dal francese zigzag tratto dal tedesco zickzack (da zacke = punta). Zichi - žichi - Avanti e indietro (anche come allusione oscena). Forse dal zicà (segare) con sonorizzazione della z per esigenze fonosimboliche legate allo stridere della sega. Zicu - Piccolo. Dallo spagnolo chico (piccolo). NIGRO riporta il greco psíx, psichós (briciola, mollica). Zìfaru - Spiffero, raffica di vento; il diavolo (cìfaru e capucìfaru). Dall'it. "Lucifero" (demonio suscitatore di tempeste), con aferesi. Zilla - Tigna; litigio. Dal greco psilós (calvo) che ha dato origine a un lat. parlato psilla (senza capelli). Zillusu - Litigioso. V. zilla. Zilu - Diarrea. Dal greco bizantino tìlos (diarrea). Zìmaru - Caprone. Dal greco chímaros (capro); si ricorda anche il longobardo zîber (animale da sacrificio) e la voce di origine prelatina zeba (capra, citata dal VDLI) presente in DANTE (Inf. XXXII, 15): "pecore o zebe". Zingriddu - Frugoletto, ragazzino un po' troppo vivace. Probabile incrocio di zìmaru (v.) e griddu (grillo). Zinnà - Ammiccare, fare l'occhiolino. Da "accennare" (lat. *cinnare = ammiccare, da cinnus = ammicco). Zinnicusu - Ipercritico, incontentabile, che spacca il capello. Da "sindacare" (criticare, controllare). Il greco sýndikos (patrocinatore, sindaco) letteralmente vuol dire "con giustizia". Zinnu - Sporgenza per lo più tagliente. Dal longobardo zenna (merlo per muraglia). Zinzilli - Tonsille. Dal lat. tonsillae (idem), con assimilazione. Zìnzulu - Cencio, brandello di stoffa. Alla base l'it. "cencio" (si suppone un incrocio delle voci latine cincinnus = "ricciolo" e cento,centinis = "coperta fatta di pezzi eterogenei"). Si ricorda, col medesimo senso, il greco modernotsàntzalon. Zìparu - Giunco. Dal greco kýpeiros (cipero). ("Scippà zìpari" = compiere un lavoro massacrante, ai limiti delle possibilità umane). Zipeppu - Pitale. "Secondo taluni il nome lo avrebbero dato al pitale i borbonici per schernire 'Giuseppe' (Peppe) Garibaldi" (D'ASCOLI). Zippa - Zeppa. Dal longobardo zippil, germanico zippa (estremità appuntita). V. zippiddu. Zippiddu - Piantatoio, cavicchio, bastoncino appuntito; uomo assai basso. V. zippa. ("Zippiddu di mànganu" = uomo basso, metafora del tronchetto infisso in terra su cui si poggiava il mangano). Zìppula - Zeppola. Da un lat. tardo zìppula (dolce fatto con pasta e miele) oppure da "zeppa". Zippulata - Lancio di zeppole in direzione della ragazza individuata come fidanzata: antica (pericolosa) esercitazione reale, successivamente metaforizzata per indicare "frecciata", "allusione". Zirillu - Giocattolo costituito da un frutto sferico (di solito un'arancia acerba) al cui picciolo era legato e avvolto un filo trattenuto con le dita, improvvisamente fatto precipitare per godere il moto rotatorio. Dal lat. gyrus (volteggio), al diminutivo. Zirma - Recinto (per capre e simili). Dal greco zeygma (chiusura). Zirra - Bottone metallico. Dal lat. sera (spranga per chiudere la porta) incrociato con "ferro". Cfr. "serratura", "serrare". Zirrijà - Girare intorno. Dal lat. gyrare (idem). Zirru - Recipiente per olio. Dall'arabo zîr (orcio). Zirruni - Cetonia. Potrebbe essere voce onomatopeica; da ricordare comunque lo spagnolo cencerrar (strimpellare). Zitu/a - Fidanzato/a, sposo/a. Dall'it. "citto" (fanciullo). ("Pasta di zita" era la pasta casereccia forse preparata in occasione di matrimonio). "Chiàcchiari voli la zita e pò s'addormi": potenza distensiva della parola. Zivuledda - Varietà di fico con frutto piccolo e saporito. Forse da "zigolo", uccello passeriforme che si nutre particolarmente di questo frutto. Zizìu/a - Zio/a. Reduplicazione affettiva (come mammà, nonò, papà; v. anche i diminutivi personali Fefè, Totò,Mimì, Sasà ecc.). Si noti peraltro come nelle voci greche tethís, tethía (zia) sia chiaramente manifesto questo tratto del linguaggio infantile. Zizza - Mammella. Dal longobardo zizza, lat. *titta (capezzolo). Zòccula - Topo di chiavica; donna di facili costumi. Dal lat. volgare sòrcula (dim. di sorex = sorcio) incrociato con "zoccolo" avente senso dispregiativo. Zòria - Ragazza. Dal greco zoárion, diminutivo di zóon (essere vivente), quindi "piccolo", "giovane". Più raro il maschile zuòriu. Plurali: zuòrii e zòrii; dim. femminile zurijedda. Zuca - Fune. Dal lat. tardo, di origine celtica, soca (fune). Dim. zucaredda. Zucà - Succhiare. Da un verbo latino *sucare derivato da sucus (succo, sugo). Zucarieddu - Funicella, spago. V. zuca. Zuchitijà - Suonare in modo monotono. Voce onomatopeica. Zucu - Sugo. Dal lat. sucus (idem). V. zucà. Zumpà - Saltare. Da "zampa" + un lat. *jumpare; per altri l'origine è onomatopeica; cfr. l'inglese to jump (saltare). "Quazuni a zumpafuossi" = calzoni a mezza gamba. Zumparulu = atto, pronto a saltare. Zumpittijà - Saltellare. V. zumpà. Zuòcculu - Zoccolo. Dal lat. soccolus dim. di soccus (sandalo). Dim. zucculettu. "Raga-zuocculi" e "raga-chianielli": persona rumorosa che nel camminare raga (trascina con forza) tali calzature. Zuppijà - Inzuppare, intingere con una certa continuità un pezzo di pane in sugo e simili; anche in senso figurato (insistere in azioni gradite). Azzuppà è il semplice bagnare. Dall'it. "zuppa" che in dialetto perde la sonorità della consonante iniziale mantenendo un suono vicino a quello del gotico *suppa (fetta di pane inzuppata) da cui deriva. Zùrfaru - Zolfo. Dal lat. sulphur (idem). Zurrijà - Andare qua e là, gironzolare rumorosamente. Dallo spagnolo zuzzir (ronzare) incrociato con žirrijà (girare, v.). Zuzzima - Sozzume, sudiciume. Dal lat. sucidus forse attraverso il provenzale sotz (unto, grasso), con suffisso collettivo -imen. Zuzzusu - Sozzo, lurido; disonesto. V. zuzzima.