RAGAZZO, DICO A TE, ALZATI! - Santi Vito e Modesto Spinea

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RAGAZZO, DICO A TE, ALZATI! - Santi Vito e Modesto Spinea
Quando nella stessa celebrazione ci sono più intenzioni (più nomi di defunti) il sacerdote può applicare
una sola intenzione nella Messa che celebra e riceve quindi una sola offerta pari a 10€ (anche se le
intenzioni sono più di una). Le rimanenti intenzioni (nomi di defunti) e le relative offerte sono affidate ad
altri sacerdoti, soprattutto missionari, per la celebrazione di una Santa Messa per ogni intenzione
assegnata.
GIORNO
ORA
Domenica
5 giugno
8.00
9.15
9.30
11.00
Lunedì
6 giugno
8.00
18.30
10ª Tempo Ordinario
S. Norberto
Martedì
7 giugno
8.30
18.30
S. Antonio M. Gianelli
Mercoledì
8 giugno
8.30
18.30
S. Severino
Giovedì
9 giugno
8.30
18.30
Venerdì
10 giugno
8.30
18.30
Sabato
11 giugno
8.30
18.30
S. Efrem
S. Olivia
S. Barnaba Ap.
Domenica
12 giugno
11ª Tempo Ordinario
8.00
9.15
11.00
SS. MESSE IN SUFFRAGIO
Bortolotto Vittorino / deff. Fam. Marchiori.
(Graspo): Alessandra, Carmelo, Sandro, Tiziana.
Zampieri Marzio.
Tonolo Giancarlo / Bianco Luigi, Antonietta,
Amelia / Bottacin Giovanni, Maria e Preo Maria /
Alberto, Loredana, Sebastiano, Michelina e famm.
Ruffato e Gomirato.
Paggiaro Elena / famm. Baraldo e Scaramuzza /
Angela, Fulvio, Renato / Spolaor Lina e
Giuseppina.
Velovic Angela / Giovanni, Maria, Emma / Flora
e Luigi Meggetto.
Chiaro Giovanni e fam. / Carraro Maria e
Antonio.
Franceschin Lorenzo / Amabile e Ernesto /
Busolin Annalisa.
Giacomo, Rosina, Elsa, Dante.
Danilo / Milani Angelo e Sergio / Zilio Angelo e
Agnese.
Domenica 10ª del Tempo Ordinario
Anno “C” - 5 giugno 2016 - (Verde)
RAGAZZO, DICO A TE, ALZATI!
In questa domenica il vangelo ci narra un episodio molto bello della vita
di Gesù. Una madre vedova piange per la morte del suo unico figlio. Il
Signore si avvicina alla bara che custodisce il corpo morto del giovane e
dice: «Ragazzo, dico a te, alzati!». Il ragazzo ritorna alla vita e tutti i
presenti iniziano a dare gloria a Dio.
Là dove Gesù passa l’esistenza umana si rinnova, germogliano la gioia e la
speranza, il mondo assume i colori di una splendida primavera. Tornano alla
mente le parole di san Gregorio di Nissa: «Vedere Dio costituisce la vita eterna.
Se Dio è vita, chi non vede Dio non
vede la vita».
Le parole di sant’Ambrogio aiutino la
nostra meditazione e la nostra
preghiera: Siamo tutti del Signore e
Cristo è tutto per noi. Se desideri
risanare le tue ferite, egli è medico; se
sei angustiato dall’arsura della febbre,
egli è fonte; se sei oppresso dalla colpa,
egli è giustizia; se hai bisogno di aiuto,
egli è potenza; se hai paura della morte,
egli è vita; se desideri il paradiso, egli è
via; se fuggi le tenebre, egli è luce; se
sei in cerca di cibo, egli è alimento.
monsignor Guido Marini
Maestro delle Celebrazioni liturgiche del
Santo Padre
www.santivitoemodesto.it - [email protected]
AVVISI dal 5 al 12 giugno 2016
 Domenica 5 giugno: alla Messa delle 11.00: Festa dell’Arma dei Carabinieri.
 Alle ore 12.00: Celebrazione di 11 Battesimi.
 Lunedì 6 giugno: alle ore 17.30: Preghiera di Adorazione Eucaristica e, a seguire, la
S. Messa.
 Martedì 7 giugno: alle ore 20.45: in oratorio: riunione dei genitori dei bambini
delle elementari iscritti ai campi-scuola a Pian di Cultura (dal 12 al 15 giugno: 3ª
elementare; dal 15 al 20 giugno: 4ª elementare; dal 20 al 25 giugno: 5ª elementare).
 Mercoledì 8 giugno: Pellegrinaggio Diocesano al Santo di Padova.
Ritrovo per la partenza in pullman alle ore 15.00 presso il Sagrato della Chiesa. Rientro
previsto per le ore 20.00 circa (alle ore 18.00 presso la Basilica di Sant’Antonio
partecipiamo alla S. Messa presieduta dal Vescovo di Treviso S. E. Gianfranco Agostino
Gardin.
Quota di partecipazione: € 10,00.
 Alle ore 20.45: in Oratorio: riunione dei genitori dei ragazzi delle medie iscritti ai
campi-scuola (1ª-2ª media a Passo Brocon dal 3 al 9 luglio; 3ª media a Valle di Cadore
dal 10 al 16 luglio).
 Venerdì 10 giugno: alle ore 20.30: presso la Chiesa di San Nicolò a Treviso:
Celebrazione conclusiva dell’Anno Pastorale con il Vescovo. Sono invitati tutti, in
particolare gli operatori pastorali. È possibile trovarci alle 19.45 presso il Sagrato della
Chiesa per partire assieme.
 Domenica 12 giugno: alla Messa delle 11.00: sono invitati tutti i bambini e ragazzi
iscritti al Gr.Est. “Glaciale” 2016, con gli animatori giovani e adulti. Sono invitati anche
i bambini di 3ª elementare che nel pomeriggio partiranno per il loro campo-scuola a Pian
di Coltura (fino a mercoledì 15 giugno).
 Domenica 19 giugno: dopo la Messa delle 11.00: il NOI organizza un pranzo
associativo aperto agli operatori, agli aderenti e a quanti collaborano in parrocchia nei
vari gruppi e nelle diverse realtà. Si chiede conferma di partecipazione rivolgendosi agli
operatori del Bar dell’Oratorio.
Alle porte della Chiesa trovate il foglio con la presentazione
del rendiconto economico della Parrocchia dell'anno 2015.
Ringraziamo tutti coloro che in vario modo, chi con il servizio
volontario, chi anche con l'aiuto economico sostengono la
nostra comunità parrocchiale e manifestano così un senso reale
e profondo di appartenenza.
Dall’Esortazione Apostolica “AMORIS
LAETITIA” di Papa Francesco, capitolo 4°
L’AMORE NEL MATRIMONIO (5)
Amabilità
99. Amare significa anche rendersi amabili, e qui trova senso l’espressione aschemonei. Vuole
indicare che l’amore non opera in maniera rude, non agisce in modo scortese, non è duro nel tratto. I
suoi modi, le sue parole, i suoi gesti, sono gradevoli e non aspri o rigidi. Detesta far soffrire gli altri.
La cortesia «è una scuola di sensibilità e disinteresse» che esige dalla persona che «coltivi la sua mente
e i suoi sensi, che impari ad ascoltare, a parlare e in certi momenti a tacere».[107] Essere amabile non
è uno stile che un cristiano possa scegliere o rifiutare: è parte delle esigenze irrinunciabili dell’amore,
perciò «ogni essere umano è tenuto ad essere affabile con quelli che lo circondano».[108] Ogni giorno,
«entrare nella vita dell’altro, anche quando fa parte della nostra vita, chiede la delicatezza di un
atteggiamento non invasivo, che rinnova la fiducia e il rispetto. […] E l’amore, quanto più è intimo e
profondo, tanto più esige il rispetto della libertà e la capacità di attendere che l’altro apra la porta del
suo cuore».[109]
100. Per disporsi ad un vero incontro con l’altro, si richiede uno sguardo amabile posato su di lui.
Questo non è possibile quando regna un pessimismo che mette in rilievo i difetti e gli errori altrui,
forse per compensare i propri complessi. Uno sguardo amabile ci permette di non soffermarci molto
sui limiti dell’altro, e così possiamo tollerarlo e unirci in un progetto comune, anche se siamo
differenti. L’amore amabile genera vincoli, coltiva legami, crea nuove reti d’integrazione, costruisce
una solida trama sociale. In tal modo protegge sé stesso, perché senza senso di appartenenza non si
può sostenere una dedizione agli altri, ognuno finisce per cercare unicamente la propria convenienza e
la convivenza diventa impossibile. Una persona antisociale crede che gli altri esistano per soddisfare le
sue necessità, e che quando lo fanno compiono solo il loro dovere. Dunque non c’è spazio per
l’amabilità dell’amore e del suo linguaggio. Chi ama è capace di dire parole di incoraggiamento, che
confortano, che danno forza, che consolano, che stimolano. Vediamo, per esempio, alcune parole che
Gesù diceva alle persone: «Coraggio figlio!» (Mt 9,2). «Grande è la tua fede!» (Mt 15,28).
«Alzati!» (Mc 5,41). «Va’ in pace» (Lc 7,50). «Non abbiate paura» (Mt 14,27). Non sono parole che
umiliano, che rattristano, che irritano, che disprezzano. Nella famiglia bisogna imparare questo
linguaggio amabile di Gesù.
Distacco generoso
101. Abbiamo detto molte volte che per amare gli altri occorre prima amare sé stessi. Tuttavia, questo
inno all’amore afferma che l’amore “non cerca il proprio interesse”, o che “non cerca quello che è
suo”. Questa espressione si usa pure in un altro testo: «Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma
anche quello degli altri» (Fil 2,4). Davanti ad un’affermazione così chiara delle Scritture, bisogna
evitare di attribuire priorità all’amore per sé stessi come se fosse più nobile del dono di sé stessi agli
altri. Una certa priorità dell’amore per sé stessi può intendersi solamente come una condizione
psicologica, in quanto chi è incapace di amare sé stesso incontra difficoltà ad amare gli altri: «Chi è
cattivo con sé stesso con chi sarà buono? [...] Nessuno è peggiore di chi danneggia sé stesso» (Sir 14,5
-6).
102. Però lo stesso Tommaso d’Aquino ha spiegato che «è più proprio della carità voler amare che
voler essere amati»[110] e che, in effetti, «le madri, che sono quelle che amano di più, cercano più di
amare che di essere amate».[111] Perciò l’amore può spingersi oltre la giustizia e straripare
gratuitamente, «senza sperarne nulla» (Lc 6,35), fino ad arrivare all’amore più grande, che è «dare la
vita» per gli altri (Gv 15,13). È ancora possibile questa generosità che permette di donare
gratuitamente, e di donare sino alla fine? Sicuramente è possibile, perché è ciò che chiede il Vangelo:
«Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Mt 10,8).