Confronto tra l`analisi del libro l`onda e l`omonimo

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Confronto tra l`analisi del libro l`onda e l`omonimo
Confronto tra l’analisi del film “l’Onda “ e l’omonimo libro
“Non riesco a credere che qualcuno possa diventare così crudele.”
“No,non ci sono scuse. Avrebbero potuto comunque scappare.
Avrebbero potuto opporsi e combattere. Vedere con i propri occhi.
Pensare con la propria testa. Nessuno seguirebbe un ordine del genere
così, senza fare una piega.”Con questa affermazione, Lourie
Sunders,uno dei personaggi più rilevanti del libro “L’onda” di Todd
Strausser, mette in luce la sua totale incredulità nei confronti di un
esercito di automi disposti a eseguire qualsiasi ordine venga imposto
loro dal leader supremo Adolf Hitler. La vicenda del
romanzo,infatti,ruota intorno a questo cardine: l’incredulità. Come è
stato possibile che durante la seconda Guerra Mondiale, un uomo dotato
di carisma eccezionale, sia riuscito a trascinare milioni di tedeschi nella
folle impresa di una” soluzione finale”,volta all’eliminazione di ciò che
egli definiva “un’intera razza”? Ben Ross,professore liceale, vuole
riuscire a spiegare l’ideologia nazionalsocialista ai suoi studenti,tramite
un metodo totalmente innovativo e al tempo stesso catastrofico. Rende la
sua classe un movimento di ragazzi,dotato di un motto,un
simbolo,un’ideologia e dei valori. Inconsciamente,si fa travolgere dal
progetto a tal punto da non riuscire più a controllare la situazione che si
è creata,incarnandosi nelle spoglie di un leader potente e carismatico.
Il libro è tratto da una storia vera, accaduta in California ,dove un
professore aveva tentato di spiegare ai suoi studenti il meccanismo con
cui il potere affascina le persone. Nel corso della storia avviene una
netta e radicale evoluzione nelle menti dei ragazzi, come anche in quella
del professore: una salda e indiscussa verità finisce per stravolgersi
totalmente. L’ inconfutabile presa di coscienza riguardo all’orrore
scatenato dal Nazismo,si tramuta in qualcosa di attuale,ossia,un
esperimento scolastico. La semplicità con la quale menti giovani e
inesperte si lasciano trascinare da un potere superiore, si rispecchia
negli alunni di Ben Ross. L’esperimento che ne deriva è un modo per far
capire ai ragazzi come tutt’ora la storia sia in grado di ripetersi,come sia
semplice monitorare le persone tramite falsi ideali di fratellanza e
comunità. Questo tipo di approccio con gli alunni,così diretto e
moderno,non è di per sé negativo ma altamente pericoloso: quello che
inizialmente era partito come un gioco,successivamente degenera in
maniera grave. È vero che il potere attrae chi lo subisce o ne viene a
stretto contatto, ma ancora di più, attrae chi ne è in possesso. Ed ecco
che anche la figura dell’adulto responsabile,che ha alle sue spalle una
conoscenza e una esperienza maggiori,cade nella tentazione di
esercitare il potere sulle persone,un potere che induce gli altri ad
eseguire ogni ordine con fervore,senza esitazioni, riflessioni oppure
meditando su quanto ci sia di etico in ciò che veniva richiesto. Anche
l’insegnante così, si lascia trascinare in modo eccessivo,rendendosi
conto solo alla fine di avere di fronte non più studenti ma una sorta di
Hitlerjugend, una gioventù Hitleriana. I presupposti per poter far parte
di questa sorta di comunità erano:
parità,uguaglianza,fratellanza,forza,rispetto reciproco; si tratta di valori
positivi,ma quando essi vengono attuati solo all’interno della comunità,
senza alcun riguardo per chi ne resta fuori,si connotano di aspetti
negativi. La parità e l’uguaglianza rendono i ragazzi più forti e uniti ma
legittimano la loro convinzione di sentirsi migliori degli altri: così
compaiono i primi segni di violenza nei confronti di chi non vuole
entrare a far parte del movimento. L’unione diventa forza,l’uguaglianza
accresce il rispetto e l’individualità della persona scompare,per lasciare
il posto ad una lenta conformazione, data dalla fusione di tante
personalità: la divisa elimina le differenze ma anche ogni tentativo di
distinzione dalla massa.
Rispetto alla forte adesione dei ragazzi al movimento dell’Onda,vi sono
alcuni casi di protesta e ferrea presa di posizione: è il caso di Laurie
Sunders. Ragazza dalla forte personalità e spiccato intuito, comprende
sin da subito che l’esperimento ,dapprima partito come una cosa
positiva, si rivela essere distruttivo. Lo definisce una sorta di” lavaggio
del cervello”, che non consente alla mente di spaziare,riflettere e
pensare ma solo di eseguire ordini in modo automatico. La reazione di
Laurie di fronte all’esperimento è fortemente critica e successivamente
si tramuterà in pura opposizione e in un tentativo di boicottare l’Onda
stessa tramite il giornalino scolastico :il Grapevine. Inizialmente
appoggia questo sentimento di unità apparente che aveva constatato in
classe: l’attenzione alle lezioni era migliorata, i pregiudizi cessati e il
rispetto reciproco rendeva l’atmosfera più serena;ma l’onda
racchiudeva anche un aspetto negativo:la convinzione di ritenersi
migliori di tutti quelli che non ne facevano parte. Il confronto con i
genitori è molto importante per la sua idea personale;in particolare con
la madre,perspicace e riflessiva,con la quale ha prima uno scontro che
poi si tramuta in concordanza. Sua madre infatti,aveva già
preannunciato gli esiti negativi dell’esperimento: forse la sua esperienza
o forse l’innata capacità di prevedere la degenerazione degli eventi,
avevano fatto in modo che anche Laurie la pensasse così: l’Onda
andava fermata. A causa di questo suo forte distacco rispetto al resto
della classe e successivamente a gran parte della scuola, Laurie si
troverà a fronteggiare la sua amica e il suo fidanzato David. Ma è
Robert,il suo vero opposto: un ragazzo timido,preso costantemente di
mira e giudicato per il suo carattere riservato, è in forte opposizione con
la popolarità e la bravura della ragazza. Non avendo amici,non essendo
considerato,ritenuto da tutti un po’ ritardato, Robert si aggrappa
al’unico elemento che lo rende uguale a tutti gli altri :l’Onda. È qui
infatti che ogni forma di differenza viene surclassata,e tutti possono
riacquistare la propria dignità. Nel momento in cui l’Onda deve cessare
di esistere Robert vede crollare il suo mondo,che da utopia si era
concretizzato e ora si stava smaterializzando nuovamente. A seconda dei
finali del libro e del film,le reazioni del ragazzo si riveleranno più o
meno eccessive.
La sua migliore amica,sembra non capire la pericolosità del progetto:
fraintende l’opposizione di Laurie come se si trattasse di un affronto a
livello personale. La gelosia nei confronti dell’amica l’acceca e la rende
incapace di capire il vero problema.
David,invece, dapprima non si rende conto della negativa evoluzione del
movimento;in seguito,dopo un atto di violenza nei confronti della
fidanzata,capisce la gravità della situazione e,in particolare, il
cambiamento radicale che l’Onda aveva prodotto in lui. Arrivare ad
utilizzare la violenza anche per la persona amata,è sintomo di una
influenza negativa sul carattere pacifico del ragazzo. Inizialmente l’idea
di appartenenza ad un gruppo lo affascina: vuole espandere l’invito
anche alla squadra di nuoto,che,a causa delle tante discordanze, non era
mai riuscita a vincere un campionato. Ciò che ottiene è uno spirito di
squadra,una partecipazione appassionata e un’unità reciproca; cose che
risultano magnifiche,ma che portano poi all’odio e alla violenza verso il
proprio nemico. Nonostante la presa di coscienza sia avvenuta in
momenti diversi,alla fine della vicenda Laurie e Robert affronteranno
uniti l’Onda e,parlandone con il professore, riusciranno ad evitare
eventuali catastrofi;almeno per quanto riguarda il libro.
Il film,diretto da Dennis Gansel propone un finale tragico rispetto a
quello del libro. Nel primo, il professore non riesce a riprendere il
controllo della situazione,causando la morte di Robert e il proprio
arresto. Nel secondo,il ragazzo non arriva a suicidarsi,ma piange
disperato trovando conforto nel professore,il quale lo consola e lo
stimola ad andare avanti nonostante l’accaduto. In entrambi i finali si
avverte una forte tensione dovuta all’esito degli avvenimenti. Nel libro la
figura della moglie è essenziale,autoritaria e sempre presente:
rassicura,conforta e dà opinioni a Ben al fine di aiutarlo nel portare a
termine il progetto. Anche il preside della scuola, nel libro assume un
aspetto più autoritario e deciso: non vuole permettere all’insegnante di
spaventare i genitori e grazie alla fiducia che ha in lui,appoggia sino
alla fine il suo operato, minacciandolo nel caso della mal riuscita
dell’esperimento, anche con il licenziamento. Nel film invece i ruoli di
questi personaggi variano secondo le scelte del regista: la moglie, nel
momento in cui si sente crudelmente giudicata ,durante una litigata,
abbandona Ben e ricompare solo al momento dell’arresto. Il finale del
film a mio parere è più toccante, diretto e chiaro rispetto a quello del
libro: consente a noi ragazzi di capire fino in fondo quanto può essere
semplice ricadere nell’errore che noi oggi,con “il senno del poi”,
giudichiamo inconcepibile. Pone anche le basi per poter rispondere a
domande complesse: se fossimo stati noi al posto dei ragazzi della
Hitlerjugend,cosa avremmo fatto? È davvero così impossibile lasciarsi
trascinare in un progetto folle? Io credo fermamente di no, e il film lo
dimostra chiaramente, in modo più crudo rispetto al libro.
Seguire l’evoluzione dell’esperimento, svolto da ragazzi della nostra età,
sapendo che si tratta di una storia vera, ha un impatto emotivo maggiore
rispetto ad una tradizionale lezione scolastica. Si rimane sempre toccati
emotivamente, affrontando l’argomento shoa , ma siamo abituati a
considerare questo tema come se si trattasse di un evento mistico o
irripetibile . La consapevolezza invece, che orrori di questo genere
possano riaccadere, ci fornisce un input maggiore nell’accentuare la
nostra attenzione per fare in modo che non riaccadano. Un’esperienza
del genere,vista dal vero, ci rende ancora più increduli nel constatare
quanto sia facile manipolare la mente umana fino a rendere la persona
un meccanismo che esegue ordini,in balìa dell’entusiasmo trasmessogli
da un capo. Sia il libro che il film, danno un’immagine nitida del
processo di formazione dei giovani appartenenti alla gioventù
Hitleriana,di come si sia formato un gruppo scelto dotato di
divisa,motti,simboli e saluti.
Le riflessioni che il libro e il film hanno prodotto in me sono riferite agli
eventi storici: non bisogna giudicare in modo atroce i ragazzi che
inizialmente avevano appoggiato questo tipo di ideale,nessuno sa che
tipo di reazione avremmo avuto noi al posto loro. Il tema del giudizio mi
riporta a”La banalità del male”, dove Hannah Arendt si rende conto di
quanto crudele fosse stata la corte d’accusa nel giudicare il generale
tedesco: egli non si riteneva direttamente responsabile dell’atto di
uccidere,quindi non riteneva sé stesso colpevole. Come i ragazzi
dell’Onda attuano una campagna di violenza e intimidazione verso i
non appartenenti al gruppo,non ritenendosi colpevoli di farlo,così anche
il generale. Rispetto invece alla gioventù hitleriana, il film “Napola”
mette in luce con evidenza i meccanismi messi in pratica nelle scuole di
formazione dei ragazzi tedeschi della Hitlerjugend… Chi non
condivideva tali principi,veniva maltrattato o espulso senza alcun
ritegno.
Debora MURATORI