Uno News - UNO International

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Uno News - UNO International
-Uno NewsNewsletter di informazione mensile di UNO International, Gennaio 2013
A Shanghai senza visto?
Nuove regole
E’ stato recentemente ufficializzato il provvedimento che permette ai
passeggeri in transito da determinati Paesi di rimanere a Shanghai fino a 72
ore, senza bisogno di visto. Questo va ad estendere il precedente limite, che
ammontava a 48 ore.
La misura e’ diventata effettiva a partire da Gennaio 2013 (per cui
contemporaneamente a questa newsletter), ed e’ prevista la creazione di
speciali zone di accesso negli aeroporti di Hongqiao e Pudong.
L’approvazione del provvedimento e’ arrivata direttamente dal governo
centrale, e va ad estendere il precedente periodo di 48 ore.
I paesi interessati da questa politica sono: Argentina, Australia, Austria, Belgio,
Brasile, Brunei, Bulgaria, Canada, Cile, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca,
Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Ungheria, Islanda,
Irlanda, Italia, Giappone, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Messico,
Nuova Zelanda, Polonia, Portogallo, Qatar, Romania, Russia, Singapore,
Slovacchia, Slovenia, Spagna, Sud Korea, Svezia, Svizzera, Regno Unito,
Ucraina, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti.
In contemporanea con Shanghai, sembra che anche Pechino abbia esteso a 72
ore il periodo di transito senza visto. Per Pechino la motivazione e’ anche di
tipo turistico (si calcola che questa mossa potrebbe fruttare alla capitale oltre
600 milioni di dollari ogni anno), mentre invece per Shanghai e’ chiaramente una
mossa dettata da esigenze di business.
Domande frequenti
D: E’ possibile utilizzare questo transit without visa (TWOV) per spostarsi da
Shanghai a Pechino?
R: Il transit without visa non riguarda l’intero Paese, ma solo la citta’ in cui
viene fatta la richiesta. La liberta’ di movimento e’ garantita solo
limitatamente alla singola citta’. Non sara’ possibile recarsi a Pechino con un
permesso di Shanghai, o viceversa.
D: E’ possibile richiedere un TWOV senza aver prenotato il biglietto di
ritorno dalla Cina?
R: Non sara’ possible richiedere il permesso senza biglietto di ritorno. E’
essenziale che il volo di ritorno sia confermato prima dell’ingresso in Cina, e
che venga mostrato al personale amministrativo al momento della richiesta del
permesso di transito
D: E’ possibile arrivare in treno a Shanghai, usufruire delle 72 ore di transito e
poi prendere un aereo?
R: No, il transit without visa puo’ essere emesso solo in aeroporto
D: E’ possibile richiedere un TWOV se il paese di partenza e il paese di
ritorno coincidono?
R: Il transit without visa riguarda solamente i viaggiatori in transito verso uno
stato terzo. Non e’ possibile richiedere il permesso di transito se la
destinazione finale e’ lo stesso Paese dal quale si proviene (l’ostacolo puo’
essere aggirato se si fa un cambio di volo in un altro stato incluso nel
provvedimento, e i due biglietti sono completamente separati).
D: E’ possibile viaggiare fuori da Shanghai, oppure rimanere oltre 72 ore?
R: Assolutamente no. Se una di queste situazioni si dovesse verificare, la
legge al riguardo prevede pene molto severe. In caso di necessita’ occorre
richiedere un visto ufficiale tramite la sezione Entry-Exit del Public
Security Bureau di Shanghai, situato a Pudong in Mingsheng Road.
D: E’ possibile portare animali in Cina tramite TWOV?
R: Gli animali sono soggetti ad ispezione e quarantena nei luoghi designati
dalle unita’ ispettive. All’uscita dalla Cina occorre inoltre passare
attraverso una seconda ispezione. Animali di supporto per persone disabili
possono invece entrare nel Paese, a condizione che passino l’ispezione e
che siano in possesso di certificati validi.
Nota finale: a volte il personale di terra di alcune compagnie puo’ non essere
a conoscenza di questa procedura. In questo caso, potrebbe essere utile
stampare
questa
pagina
dell’ambasciata
cinese
negli
USA
http://www.china-embassy.org/eng/hzqz/zgqz/t84242.htm , o l’equivalente di
un altro Paese , in modo da evitare problemi all’imbarco.
Il Capodanno cinese
Cenni storici
Il Capodanno cinese, conosciuto anche come Festival di Primavera o Chunjie
(letto all’italiana, si pronuncia “Ciun gie”), e’ per i Cinesi la festivita’ piu’
importante dell’anno. La data (come la maggior parte delle feste tradizionali)
non e’ fissa, ma e’ determinata dal calendario lunare. Per questo motivo puo’
cadere in un periodo che va dal 22 Gennaio al 19 Febbraio. Quest’anno (per
chi ancora non lo sapesse) cadra’ il 10 Febbraio.
Le caratteristiche essenziali di ogni capodanno che si rispetti sono botti e
fuochi artificiali, le buste rosse (contenenti denaro) che si regalano ai nipoti e
agli amici, le onnipresenti decorazioni rosse e le riunioni del parentado,
chiaramente tra pranzi e cene che non finiscono mai. Ma allo stesso tempo
c’e’ anche la commemorazione dei defunti, e una serie di rituali per
esorcizzare la sfortuna. In pratica e’ come se da noi si combinassero insieme
Natale, Capodanno, Ognissanti ed Epifania, tutto nella stessa festa.
Vacanze di massa
Data l’importanza rivestita dal Capodanno, e’ facile immaginare come
nessuno sia disposto a rinunciarvi. Piu’ che l’aereo, e’ il treno a fare da
simbolo per quest’epopea di massa, in cui un’intera nazione si mette in
viaggio. 250 milioni di lavoratori migranti ogni anno cercano di tornare al
proprio paese natale, affrontando spesso dei viaggi che durano giorni interi.
Nel periodo immediatamente precedente alla festa, le attivita’ si fanno via via
piu’ frenetiche. Code chilometriche si formano davanti a biglietterie dei treni e
autobus. I centri commerciali si riempiono, i consumi interni aumentano in
quasi tutte le categorie.
Appena inizia il capodanno pero’, avviene la metamorfosi. Ogni attivita’
produttiva si ferma, i cantieri si bloccano, i negozi chiudono. La sensazione
per un turista occidentale e’ quella di trovarsi improvvisamente in una citta’
fantasma. L’unico suono che si sente e’ solo il crepitare dei petardi e dei
fuochi artificiali.
Impatti economici
1) A livello macro-economico, si calcola che durante il Festival di Primavera
il PIL cinese si riduca del 14.3%. Una cifra enorme, se consideriamo le
dimensioni globali dell’economia di questo Paese. L’impatto e’ talmente
significativo che perfino il National Bureau of Statistics (equivalente al
nostro ISTAT) calcola sempre i dati combinati di Gennaio e Fabbraio, in
modo da ottenere valori medi piu’ uniformi.
2) Nonostante l’anno fiscale in Cina inizi il primo Gennaio e si chiuda il 31
Dicembre, e’ una pratica comune cercare di saldare tutti i debiti e
riscuotere tutti i crediti prima del Capodanno. Questo include anche il
pagamento dei dipendenti, ai quali spesso viene anticipata la mensilita’ di
Febbraio. Questo e’ uno dei motivo fondamentali per cui alla fine del
Capodanno molti operai scelgono di non ritornare: non ci sono crediti in
sospeso con la fabbrica. Un secondo effetto abbastanza singolare e’
l’aumento dei tassi di interesse a breve termine, che si alzano proprio per
far fronte all’aumentata richiesta di liquidita’.
3) Le fabbriche di solito chiudono completamente per due settimane. Gli
operai tuttavia iniziano ad andarsene gia’ molto prima, a causa della
pratica diffusa in molte fabbriche che consente ai lavoratori di accumulare
straordinari e utilizzarli come ferie pagate alla fine dell’anno..
4) Il costo dei trasporti schizza alle stelle. La rete passeggeri e’
completamente paralizzata dalla massa di persone in movimento, ed anche
il trasporto merci va incontro allo stesso destino, con navi in overbooking
e ritardi nelle consegne. Perfino aziende come FedEx, UPS e DHL vanno
incontro a ritardi (peraltro anticipati sui rispettivi siti).
5) Un’altro fattore da considerare e’ la gestione degli stock. Fatta eccezione
per le materie prime, che vengono acquistate in grandi quantita’ prima del
Capodanno (tanto da far aumentare i prezzi globalmente), le fabbriche
cercano in tutti i modi di liquidare ogni tipo di giacenza prima del nuovo
anno. Questo si tradurra’ alla riapertura in una lunga serie di ritardi,
determinati dal fatto che ogni fabbrica potra’ iniziare la produzione solo
dopo aver ricevuto i componenti dai propri fornitori, i quali a loro volta
devono attendere i propri sub-fornitori, e cosi’ via. La scarsa integrazione
verticale delle fabbriche amplifica ulteriormente tale problema.
Impatti sulla qualita’
Il periodo che precede il Capodanno e’ fonte di costanti mal di testa sia per i
clienti che per i proprietari di fabbriche, i quali hanno comunque bisogno di
mandare avanti la produzione, nonostante l’emorragia continua di personale.
Dato che spesso vengono a mancare figure chiave come operai anziani, capi
reparto o responsabili del QC, si crea una situazione per cui posizioni chiave
vengono occupate temporaneamente da personale non qualificato. Negli anni
in cui il Capodanno cade basso, si puo’ calcolare che la qualita’ inizi a
scendere gia’ dalla fine di Dicembre.
Al termine del Capodanno, circa un terzo degli operai non qualificati non fa
ritorno, lasciando la fabbrica con la necessita’ di rimpiazzare e addestrare da
zero un considerevole numero di persone. Nonostante la natura spesso
ripetitiva del lavoro, i nuovi operai hanno comunque bisogno di almeno due
mesi per diventare familiari con il processo, oltre che ad apprendere tecniche
per essere piu’ rapidi e ridurre i difetti (ricordiamo che la maggior parte dei
macchinari sono semi-automatici, per cui la destrezza dell’operatore e’
fondamentale).
In base a questi fattori, ci si puo’ aspettare che la qualita’ in uscita
immediatamente dopo le festivita’ abbia raggiunto il livello minimo, e che
vada mano a mano migliorando nei mesi successivi, fino a raggiungere un
livello standard verso la fine di Aprile.
Qualita' del Made in China
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La tabella rappresenta i valori medi della qualita’ in uscita dalle fabbriche
cinesi.
Il calo maggiore e’ dovuto al Capodanno, mentre gli altri cali sono quelli
legati al periodo estivo e alle vacanze del 1 Ottobre.
Pianificazione
Esiste un solo modo per ridurre i problemi connessi con il Capodanno cinese:
dare per scontato che qualunque cosa potrebbe andare storta ( come d’altra
parte accade), e pianificare di conseguenza. I nostri consigli sono i seguenti:
1) L’ultimo ordine dell’anno dovrebbe essere fatto con largo anticipo, in
modo da mantenere l’ultima data utile per la spedizione a 30 giorni prima
del Capodanno. Questo permetterebbe alla data di consegna di subire
l’inevitabile slittamento in avanti, rimanendo pero’ all’interno dei margini
di sicurezza.
2) L’ ordine dovrebbe essere necessario a coprire le richieste del prodotto
almeno fino ad Aprile-Maggio. Questo perche’ le fabbriche ci mettono
quasi due mesi per ristabilire la capacita’ produttiva agli stessi livelli
quantitativi e qualitativi del pre-festival.
3) Immediatamente prima del Capodanno, rivedere se esistono richieste
urgenti, ed emettere (solo se necessario) un ordine aggiuntivo, da produrre
e spedire subito dopo le festivita’. Inutile dire che a questo punto il
controllo qualita’ diventa d’obbligo, in quanto la fabbrica del
post-Capodanno potrebbe essere MOLTO diversa da prima..
4) Aumentare il livello di controllo, anche sul piano della comunicazione. Gli
ordini tendono a sommarsi, e gli impiegati delle vendite (molto spesso
degli studenti appena laureati, o con pochi anni di esperienza) vanno
costantemente incoraggiati a prestare attenzione all’andamento dell’ordine,
soprattutto se si tratta di una trading company distante dalla fabbrica vera
e propria.
Ed anche per stavolta questo e’ tutto. Grazie dell’attenzione!
Per eventuali approfondimenti e domande (oppure se non volete piu’ ricevere
questo tipo di messaggi), scrivete pure a [email protected]
Al prossimo mese!