Nello studio di Mattioli alla Banca Commerciale
Transcript
Nello studio di Mattioli alla Banca Commerciale
C -11,4-9&J\ PLIISONE Liatab ' a uccb.k1 1. "4 ) 6141e tibtAill( i31,t4y. 3'_- Ii banchiere-umanista che ha amministrato migliaia di miliardi *disprezzando il denaro e gli onori eD©st glo Qfl i affla oss rti qag .• • iversi anni fa il governatore della Banca d'Italia Guido Carli, a un amico che gli chiedeva perché fosse stranamente meditabondo, rispose: « Sto pensando a quando Raffaele Mattioli non sarà più a capo della Banca Commerciale Italiana. t senza dubbio il più grande ed esperto banchiere che noi abbiamo e non sarà facile sostituirlo ». t forse per questo che l'IRI, maggiore azionista - della Comit, ha rimandato di anno in anno questa decisione. Come Mattioli ha detto nel corso dell'assemblea della Banca, tenuta il 22 aprile scorso, « il limite di età per il presidente è di 70 anni. Io ne ho 77 e ciò significa che mi è . • stato concesso un allungamento dei termini del 10% ». t stata una delle tante battute che hanno impedito all'assemblea "di trasformarsi in tin raduno pateticamente celebrativo. Mattioli .è un passionale e perciò era scosso certa-. mente da una profonda emozio- ne, ma riuscì con una cascata di battute ironiche a finire la sua carriera, in bellezza e, come aveva sempre voluto, da uomo forte e consapevole. Anche il rifiuto della nomina a presidente -onorario è nel suo stile c dovrebbe servire di - monito a un malvezzo ipocrita elle D fLi ilc sta dilagando. Chi è questo Mattioli che ha riempito le pagine dei giornali, ha messo in competizione le più celebrate penne, ha scomodato persino c a più riprese la radio e la televisione? Il grande pubblico l'ha quasi ignorato, nonostante i 47 .anni passati alla Banca Commerciale, quasi tutti in posizione di comando. « Don Raffaele » è uno dei più grandi personaggi della finanza italiana dell'ultimo mezzo secolo. Innanzitutto è, come disse Carli, un vero banchiere: Con una mente prontissima e sintetica ha sempre afferrato il nocciolo dei problemi e ha agito con coraggio. Il « miracolo italiano » è dovuto in parte a lui, ottimista ostinato e stimolatore delle iniziative di mblti imprenditori e finanzieri, che senza il suo valido appoggio non avrebbero potuto portare a compimento opere di ogni tipo c importanza. Nel suo grande studio di piazza della Scala a Milano ha visto passare la storia .del nostro Paese degli ultimi quarant'anni. Abruzzese. di nascita, è milanese di adozione. La sua esistenza è trascorsa fino a ieri fra la banca e la sua abitazione della vicinissima via Morone. Ora non è possibile immaginare come egli potrà cambiare il suo sistema di vita. Non ha mai fatto vacanze e si innervosiva quando qualcuno dei suoi più stretti collaboratori rimaneva lontano qualche giorno per riposare. Non aveva orario, ovvero il suo orario era senza limiti, e si intratteneva fino a tarda sera con amici; amministratori, collaboratori. La domenica mattina era riservata ai personaggi più disparati, scrittori, uomini politici, editori, giornalisti. La sua attività era infatti multiforme: oltre a seguire con chiara mente strategica i più importanti e delicati avvenimenti della -sua banca, don Raffaele ha sempre dedicato cure appaksionate alla letteratura. Celebri sono le sue « relazioni » che rendevanó piè vive e interessanti le scarne cifre del bilancio annuale dell'Istituto. Sono state raccolte in un volume che è diventato una rarità bibliografica. In occasione dell'assemblea di bilancio don Raffaele leggeva una amplissima disainina dei piè importanti problemi economici c finanziari del Paese non lesinando le critiche e formulando sempre, nel contempo,* proposte costruitive. Il suo stile da letterato all'antica era caratteristico e la proprietà di linguaggio esemplare. Non per nulla Raffaele Mattioli è stato per diversi anni amico e discepolo di Benedetto Croce e ha curato, co-