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Ricavi
Ias n. 18
di Alfonso Lucarelli
DI COSA PARLIAMO?
LE REGOLE DI RILEVAZIONE
VENDITE
SERVIZI
INTERESSI, ROYALTIES, DIVIDENDI
DIFFERENZE CON I PCN
Dei proventi prodotti dall’azienda nel corso
della sua attività ordinaria. Nello specifico, lo
Ias 18 detta le regole di contabilizzazione:
•dei ricavi derivanti dalla vendita di beni
•dei ricavi derivanti dalla prestazione di servizi
•di interessi, royalties e dividendi
ATTENZIONE: Si ricorda che sono ricavi anche
quelli derivanti da lavori su ordinazione. La
loro contabilizzazione è però – come visto trattata nello IAS 11. In più, per la rilevazione
degli “Accordi per la costruzione di immobili”
c’è un documento (interpretativo) a parte:
l’IFRIC 15.
DI COSA PARLIAMO?
LE REGOLE DI RILEVAZIONE
VENDITE
SERVIZI
INTERESSI, ROYALTIES, DIVIDENDI
DIFFERENZE CON I PCN
Elemento comune è la rilevazione dei ricavi
quando:
•la valutazione degli stessi è attendibile
•la fruizione da parte dell’azienda è probabile
Tre regole da ricordare
1) lo scambio (baratto) dà luogo a ricavi solo
se i beni/servizi hanno natura diversa
2) quando, per le condizioni di pagamento,
l’operazione
contiene
anche
un
finanziamento, occorre distinguere il ricavo
dall’interesse attivo
3) occorre sempre lasciarsi guidare dal
principio della prevalenza della sostanza
sulla forma. Per questo, talvolta, è
necessario accorpare o segmentare le
operazioni
DI COSA PARLIAMO?
LE REGOLE DI RILEVAZIONE
VENDITE
SERVIZI
Condizioni comuni a parte (valutazione
attendibile, fruizione probabile), i ricavi da
vendite vanno rilevati quando:
•Il venditore ha trasferito all’acquirente i rischi
significativi e benefici connessi alla proprietà
dei beni, di cui non ha più il controllo
•i costi, sostenuti o da sostenere,
dell’operazione
sono
attendibilmente
determinati/determinabili
INTERESSI, ROYALTIES, DIVIDENDI
DIFFERENZE CON I PCN
Casi particolari
DI COSA PARLIAMO?
LE REGOLE DI RILEVAZIONE
VENDITE
SERVIZI
INTERESSI, ROYALTIES, DIVIDENDI
DIFFERENZE CON I PCN
La rilevazione dei ricavi da servizi va effettuata
sulla base dello “stadio di completamento”
della prestazione (regola che, chiaramente,
esplica effetti rilevanti solo se il servizio è reso
a cavallo di due o più anni) , analogamente a
quanto prescrive lo Ias 11 per le commesse.
Occorre, quindi, condizioni comuni a parte
(valutazione attendibile, fruizione probabile)
che siano attendibilmente misurabili:
•i costi sostenuti o da sostenere
•Il completamento del servizio a fine esercizio
I ricavi vanno rilevati nel limite dei costi
sostenuti recuperabili quando il risultato della
prestazione non è attendibilmente stimabile.
Casi particolari
DI COSA PARLIAMO?
LE REGOLE DI RILEVAZIONE
VENDITE
SERVIZI
INTERESSI, ROYALTIES, DIVIDENDI
DIFFERENZE CON I PCN
Condizioni comuni a parte (valutazione
attendibile, fruizione probabile):
•gli interessi si rilevano sulla base del “metodo
dell’interesse effettivo”
•le royalties si rilevano per competenza, sulla
base dell’accordo
•i dividendi si rilevano quando è acquisito il
diritto a riceverne il pagamento
DI COSA PARLIAMO?
LE REGOLE DI RILEVAZIONE
VENDITE
SERVIZI
INTERESSI, ROYALTIES, DIVIDENDI
DIFFERENZE CON I PCN
Nessun principio contabile nazionale si occupa
specificamente della rilevazione dei ricavi
Lo scambio (baratto) dà luogo a ricavi solo se i beni/servizi hanno natura diversa
Il principio contabile fa l’esempio di fornitori dello stesso bene che, avendone
bisogno il luoghi diversi da quelli di stoccaggio, si scambiano le proprie scorte in
modo da rispondere con tempestività a richieste di mercato. In tali casi non emerge
alcun ricavo.
Distinguere il ricavo dall’interesse
Bisogna tener presente che anche i ricavi (come tutti gli elementi di bilancio,
patrimoniali o reddituali) si misurano sulla base del loro fair value. Il più delle volte
questo coincide con l’esborso o con l’incasso. Ad esempio, tornando ai ricavi, in
condizioni normali il “fair value del corrispettivo ricevuto o spettante” corrisponde
proprio a quello che effettivamente si incassa.
Tale uguaglianza viene meno quando la riscossione del corrispettivo è dilazionata
nel tempo. Se una merce è venduta per 100, ma l’accordo prevede il suo
pagamento dopo 2 anni, il fair value del ricavo è sicuramente inferiore a 100. E’
agevole capire che, a meno che il venditore non operi in perdita, i 100 contengono
anche il “prezzo” del maggior tempo concesso al compratore per pagare. In tali casi
occorre, quindi, attualizzare i 100, scindendo l’importo in due parti:
•il valore attuale di 100 è ricavo
•la differenza fra 100 e il valore attuale è interesse attivo
NB: Non è necessario procedere all’attualizzazione se la dilazione è di breve
periodo e l’effetto “numerico” è irrilevante
Distinguere il ricavo dall’interesse
Immaginiamo una vendita effettuata il 1° marzo 2011, il cui corrispettivo di 1.000 si incasserà dopo 2
anni (1° marzo 2013)
La prima cosa da fare è attualizzare il ricavo. Lo Ias 18 dà indicazione di utilizzare il tasso più
identificabile fra
•quello prevalente per uno strumento simile di un emittente con una situazione finanziaria simile
•quello che sconti il valore nominale dello strumento al prezzo di vendita corrente per pagamento in
contanti delle merci o dei servizi).
Ipotizziamo di poter far riferimento a un tasso di mercato, supposto pari al 4%.
Il valore attuale sarà uguale a:
1.000 x (1 + 0,04)-2 = 924,5 (Crediti vs/clienti a Ricavi 924,5)
A fine anno si rilevano gli interessi attivi relativi al periodo marzo-dicembre 2011:
(924,5 x 0.04 x 10) : 12 = 30,8 (Crediti vs/clienti a interessi attivi 30,8)
Lo stesso alla fine del secondo anno (per intero):
955,3 x 0,04 = 38,2 (Crediti vs/clienti a interessi attivi 38,2)
E per finire, all’incasso (per i restanti 2 mesi):
(993,5 x 0,04 x 2) : 12 = 6,5 (Crediti vs/clienti a interessi attivi 6,5 – Cassa a Crediti vs/clienti 1.000)
Prevalenza della sostanza sulla forma
L’unità minima, se così può chiamarsi, in relazione a cui identificare il ricavo è la singola
operazione. Quando, però, l’operazione si compone di “parti identificabili”, allora occorre
separarle e rilevare i relativi importi quando ricorrono i presupposti fissati dal principio
contabile (per una vendita, per un servizio prestato ecc.).
L’esempio più classico è costituito dalla vendita di un prodotto a un prezzo che comprende
anche l’assistenza o la riparazione per un determinato periodo di tempo (da non confondere
con la garanzia che il venditore può essere obbligato a fornire all’acquirente – quindi, senza
corrispettivo specifico - per legge o consuetudine di mercato
). In questi casi, la parte di
prezzo riferita alla garanzia va rilevata lungo il periodo di validità della garanzia estesa
(chiamiamola così).
Ipotizziamo un’azienda che dovesse vendere un proprio macchinario al prezzo di 10.000,
comprensivo anche di 2 revisioni annuali (servizio prestato anche separatamente al prezzo di
500 a revisione). I 1.000 di ricavi (per servizi) dovrebbero essere rinviati, facendoli partecipare
al reddito quando la prestazione è resa.
Prevalenza della sostanza sulla forma
Solitamente, contratti simili prevedono un prezzo complessivo più basso rispetto
alla mera somma fra quello di vendita e il corrispettivo normalmente applicato ai
servizi di revisione/manutenzione/garanzia.
Ipotizziamo che la stessa azienda dell’esempio precedente vende il macchinario più
le 2 revisioni annuali a 9.500 (in pratica, una delle 2 revisioni è omaggio). In questo
caso, il ricavo da registrare è pari a 9.500 x (9.500 : 10.000) = 9.025, rinviando i
rimanenti 475 alla prestazione del servizio.
Prevalenza della sostanza sulla forma
Un altro esempio è costituito dalle classiche vendite con raccolta punti o
“programmi di fidelizzazione della clientela”, cui è dedicato un documento
interpretativo a parte, l’Ifric 13.
La compagnia telefonica mobile Alfa attribuisce ai suoi clienti 10 punti ogni 20 euro
di traffico telefonico. Accumulati 100 punti, il cliente può ottenere uno sconto di 50
euro sull’acquisto di un cellulare, il cui prezzo al dettaglio è di 200 euro.
L’operazione è unica, ma si compone di 2 parti identificabili: il traffico telefonico e
l’attribuzione dei punti. Il ricavo (parte di corrispettivo) relativo ai punti va rilevato al
loro riscatto. Ma torniamo alla contabilizzazione.
La parte di ricavo relativa ai punti va valorizzata al fair value degli stessi moltiplicato
per la percentuale degli stessi che l’azienda si aspetta saranno riscattati
Prevalenza della sostanza sulla forma
Il fair value del singolo punto può essere identificato nel risparmio ottenuto dal cliente e, cioè,
0,5 (50 € : 100 punti).
La compagnia telefonica stima che il 70% dei punti sarà riscattato.
Ipotizzando che il traffico telefonico dell’anno sia stato pari a 1.000.000 di euro, cui
corrispondono 500.000 punti (350.000 ci si aspetta saranno riscattati), vanno differiti ricavi per
un importo pari a:
500.000 x 0,5 x 0,7 = 175.000
Banca c/c 1.000.000
Ricavi
Ricavi differiti
825.000
175.000
Al secondo anno, ipotizzando il riscatto di 200.000 punti, la società rivede al rialzo la stima dei
punti che saranno riscattati, portandola dal 70% all’80% e, di conseguenza, da 350.000 (il 70%
di 500.000) a 400.000 (l’80% di 500.000) . Quindi, andrà “ripreso” a ricavo:
(200.000/400.000) x 175.000 = 87.500
Ricavi differiti a Ricavi 87.500
Prevalenza della sostanza sulla forma
Può, però, accadere anche il contrario. La prevalenza della sostanza sulla forma può imporci,
cioè, di accorpare più operazioni, rilevando i relativi ricavi come se fossero una sola.
Con un esempio di tale situazioni ha dovuto fare i conti anche l’Agenzia delle Entrate, in
risposta a un interpello proposto (tanto per rimanere in tema di tlc) da una compagnia
telefonica. Tralasciando gli effetti fiscali della faccenda (peraltro, le regole sono cambiate a
partire dal 2008), concentriamoci sul fatto di gestione:
(risoluzione n. 216/E/2007): “…In particolare, nell'ambito dell'attività di gestione della
telefonia mobile, la politica commerciale e' posta in essere con offerte che prevedono:
- la vendita ai clienti di apparecchiature terminali (telefonini) a prezzi particolarmente
vantaggiosi, operando uno sconto sul prezzo di vendita (che può risultare anche inferiore al
costo di acquisto);
- la stipula di un contratto di servizio di durata biennale, che costituisce il vero e proprio
servizio telefonico;
- l'applicazione di una penale, "di importo economicamente non insignificante", in caso di
anticipata risoluzione del contratto”.
Prevalenza della sostanza sulla forma
In sostanza, il cliente acquistava il telefonino a prezzi fuori mercato (addirittura “in perdita” per
la società telefonica) perché restava di fatto (vista l’esosità della penale) vincolato all’operatore
telefonico per almeno 2 anni. E’ il tipico esempio di una transazione che, sebbene
comprendente due operazioni distinte, va considerata contabilmente nel suo complesso.
Nei casi come quelli descritti nell’esempio, quindi, anche i ricavi di vendita vanno rilevati
insieme a quelli del servizio, lungo la durata del relativo contratto.
Prevalenza della sostanza sulla forma
Simile al caso appena descritto è quello su cui anche il Cesr (ora parte dell’European Securities
and Markets Authority) ha espresso il proprio parere di conformità agli Ias/Ifrs:
Nel 2004, una società lanciava un gioco on-line con le seguenti caratteristiche:
•per essere in grado di giocare, il giocatore deve acquistare un pacchetto iniziale e un
abbonamento mensile al gioco on-line
•il pacchetto iniziale è venduto con un abbonamento gratuito per un mese. Il prezzo equivale a
quello di un mese di abbonamento
•il giocatore può anche acquistare pacchetti “di espansione”, più costosi rispetto a quello
iniziale, che non includono un abbonamento gratuito ma forniscono ai giocatori nuove opzioni
(nuovi personaggi, nuovi campi di battaglia ecc)
•il pacchetto iniziale è necessario per utilizzare quello di espansione
Fino al 30 settembre 2008, la vendita del gioco era stata divisa in tre operazioni diverse,
riconoscendo separatamente i ricavi conseguenti:
•alla vendita del pacchetto iniziale (quando il giocatore lo acquistava)
•alla vendita del pacchetto di espansione (quando il giocatore lo acquistava)
•all’abbonamento mensile (pro-rata temporis)
Prevalenza della sostanza sulla forma
Il 30 settembre 2008, dopo un enorme successo del gioco, la società rilasciava un nuovo
pacchetto di espansione. Le statistiche relative ai primi 4 anni di attività rivelavano come la
maggior parte dei giocatori sottoscrivevano abbonamenti on line per una media di 10 mesi.
Praticamente nessun giocatore acquistava il pacchetto iniziale con la sola sottoscrizione per un
mese.
In seguito a ciò, la società ha riconsiderato la sua precedente analisi, concludendo che, in
realtà, i diversi elementi del gioco erano così interconnessi che considerare la vendita del
pacchetto di espansione e l'abbonamento mensile come due operazioni distinte non rifletteva
la sostanza dell’operazione. L'effetto commerciale della vendita dei pacchetti di espansione era
priva di significato senza il riferimento alla sottoscrizione mensile dell’abbonamento on line.
Risultato, a partire dal 30 settembre 2008, la società ha spalmato i ricavi derivanti dalla
vendita dei pacchetti di espansione nel corso di un periodo di 10 mesi (la durata media di
sottoscrizione dell’abbonamento on line).
Il timing dei ricavi di vendita
Tutto ruota intorno all’identificazione del momento in cui i rischi, i benefici e il controllo del prodotto
sono stati effettivamente trasferiti. Diciamo subito una cosa: stabilire quando c’è stato il passaggio di
una quota “significativa” dei rischi e dei benefici (così è scritto nello Ias 18) non è cosa semplice.
Spesso occorre, quindi, affidarsi a valutazioni soggettive, da parte del redattore del bilancio. Lo
standard contabile dà, in proposito, tali indicazioni:
1) Nella maggior parte dei casi, il trasferimento dei rischi e dei benefici connessi con la proprietà
coincide con il trasferimento della titolarità, o del possesso, all’acquirente
2) Esempi di situazioni nelle quali l’entità può conservare significativi rischi e benefici si hanno
quando:
a) il venditore mantiene un impegno per risultati insoddisfacenti non coperti dalle normali
clausole di garanzia
b) i ricavi del venditore dipendono da quelli realizzati dall’acquirente dalla vendita dei beni stessi
c) è prevista l’installazione dei beni e l’installazione, non ancora completata, è una parte
importante del contratto
d) l’acquirente ha il diritto di revocare l’acquisto per un motivo specificato nel contratto di
vendita e il venditore è incerto sulle probabilità del reso.
Il timing dei ricavi di vendita
ATTENZIONE: il rischio di credito in senso stretto non è, da solo, “significativo”.
Esempio: Il venditore consegna il prodotto all’acquirente, ma ne mantiene la proprietà fino
al saldo della fattura. In questo caso, il rischio di credito non risulta “significativo”, al punto
da poter rinviare l’iscrizione del ricavo fino al passaggio della proprietà.
Cosa diversa dal rischio di credito è l’incertezza sulla riscossione del corrispettivo, legato,
però, ad altre circostanze, quali autorizzazioni governative che dovessero essere necessarie
per il trasferimento, ad esempio, di fondi da un Paese all’altro. In questo caso, il ricavo è
iscrivibile solo quando lo stato di incertezza viene meno (perché, nel caso descritto,
l’autorizzazione è arrivata).
Correlazione costi/ricavi
Questo è il paragrafo 19 dello Ias 18: “I ricavi e i costi che sono relativi alla stessa operazione o a un
altro fatto sono rilevati simultaneamente; questo processo è comunemente indicato come
corrispondenza tra ricavi e costi. I costi, compresi le garanzie e gli altri costi da sostenere dopo la
spedizione della merce possono, di solito, essere attendibilmente calcolati quando sono state
soddisfatte le altre condizioni per la rilevazione dei ricavi. I ricavi, comunque, non possono essere
rilevati quando i costi relativi non possono essere attendibilmente valutati; in tali circostanze un
eventuale corrispettivo già ricevuto per la vendita dei beni è rilevato come una passività”.
Analizziamo questa situazione.
Un’azienda vende per 15.000 un macchinario di nuova produzione, sul quale deve essere garantita,
per legge, l’assistenza per 1 anno.
Ipotesi 1: l’azienda è in grado di stimare in 300 per anno i costi connessi alla manutenzione per un
anno. In questo caso, andrà rilevato il ricavo per 15.000 e accantonato un fondo per la futura
manutenzione pari a 300.
Ipotesi 2: l’azienda, essendo il prodotto nuovo, non è in grado di stimare attendibilmente i costi dei
futuri interventi di manutenzione. In questo caso, il ricavo va rilevato solo al termine dell’anno nel
quale si estende la garanzia.
Il metodo dell’interesse effettivo
L’interesse effettivo è il tasso che uguaglia il valore attuale dei pagamenti e degli incassi futuri al
valore di iscrizione iniziale di un credito o di un debito. Di cosa parliamo?
Immaginiamo di sottoscrivere delle obbligazioni del valore nominale di 1.000 a 950 (sotto la pari) al
tasso nominale del 6% e in scadenza fra 5 anni. In pratica, la situazione dei flussi finanziari è la
seguente:
Oggi
-950
2012
60
2013
60
2014
60
2015
60
2016
1060
Il tasso d’interesse effettivo è il tasso che eguaglia a 950 il valore attuale delle future entrate.
Nell’esempio, il tasso d’interesse effettivo è pari al 7,23%
A fine anno, gli interessi da rilevare non saranno pari a 60 (il 6% di 1.000) ma a 68,66 (il 7,23% di 950).
La differenza fra tale somma e 60 (l’importo riscosso), andrà a incrementare il valore di carico delle
obbligazioni, su di cui, poi, si applicherà a fine secondo anno il 7,23%. E così via fino al quinto anno
(una completa trattazione sarà effettuata quando si prenderanno in esame gli strumenti finanziari).
Differenze con i principi nazionali
Non c’è un principio contabile nazionale dedicato ai ricavi. Le uniche indicazioni si ritrovano nel
documento Oic 11, nel quale, a proposito della competenza, si legge che “I ricavi come regola generale
devono essere riconosciuti quando si verificano le seguenti due condizioni:
il processo produttivo dei beni e servizi è completato;
lo scambio è già avvenuto, si è cioè verificato il passaggio sostanziale e non formale della proprietà.
Tale momento è convenzionalmente rappresentato dalla spedizione o dal momento in cui i sevizi sono
resi e fatturabili”.
Non c’è, quindi, alcun riferimento al trasferimento sostanziale di rischi e benefici, rimanendo quasi
sempre ancorati alla “forma” dell’operazione.
La rappresentazione contabile finisce per essere, il più delle volte, figlia della veste giuridica del fatto di
gestione, senza perciò nemmeno la necessità di accorpare o segmentare contratti.
Cessioni particolari
Vendita con consegna differita richiesta dall’acquirente (bill and hold sales)
Il ricavo si rileva al passaggio di proprietà, a condizione che la consegna sia probabile, la merce sia
disponibile, identificata e pronta per la consegna all’acquirente e che siano pattuiti ordinari termini di
pagamento
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Forniture soggette a condizioni
I) Installazione e collaudo (o ispezione)
Il ricavo si rileva a istallazione avvenuta e collaudo superato. Il ricavo si rileva alla consegna se
l’installazione è una formalità oppure l’ispezione è effettuata al solo scopo di determinare il prezzo
della merce (è il caso di prodotti agricoli o minerari)
II) Approvazione dell’acquirente con diritto di restituzione
Se c’è incertezza sulla restituzione, il ricavo va rilevato ad approvazione avvenuta o allo scadere del
periodo nel corso del quale può avvenire la restituzione
III) Consegne in conto vendita (o ad agente per la successiva rivendita)
Il ricavo va rilevato quando l’acquirente ha venduto la merce a terzi
IV) Vendita con pagamento alla consegna
Il ricavo va rilevato a consegna avvenuta e pagamento effettuato
Cessioni particolari
Vendita con consegna differita al pagamento dell’ultima rata (lay away sales)
Il ricavo si rileva alla consegna della merce oppure quando è già stata pagata una parte significativa del
prezzo e la merce è disponibile, identificata e pronta alla consegna
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Ordini con pagamenti in anticipo rispetto alla consegna della merce non ancora in magazzino (beni
ancora da costruire o acquistare)
Il ricavo si rileva alla consegna della merce all’acquirente
___________________________________________________________________________
Accordi di vendita e riacquisto (opzioni – call, put – comprese) non di strumenti finanziari
Dipende dal trasferimento o meno di rischi e benefici. Nel caso il passaggio non ci sia stato, la
transazione va trattata come un operazione finanziaria (la differenza fra i 2 prezzi è trattata come
interesse o come canone)
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Abbonamenti a pubblicazioni (e beni simili)
I ricavi si rilevano lungo il periodo di validità dell’abbonamento se le pubblicazioni hanno valore simile;
altrimenti, vanno riconosciuti sulla base del valore della pubblicazione distribuita rispetto a quello
globale coperto da abbonamento
Servizi particolari
Pubblicità
Il ricavo si rileva quando l’annuncio è trasmesso o pubblicato
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Commissioni per servizi finanziari
Dipende dallo scopo della commissione. Può rientrare nel calcolo dell’interesse effettivo oppure
essere il compenso per un vero e proprio servizio prestato
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Ingressi a pagamento
Il ricavo si rileva quando l’evento ha luogo
___________________________________________________________________________
Quote di iscrizione, associative e di ingressi (abbonamenti)
I ricavi si rilevano lungo il periodo di copertura della quota, se questa dà diritto a servizi o beni, anche
a prezzi ridotti. Se la quota dà solo diritto “all’entrata”, con pagamenti pieni dovuti separatamente per i
beni e/ i servizi, il ricavo si rileva quando c’è una significativa certezza dell’incasso.
Ricavi
FINE
di Alfonso Lucarelli