Matrimoni in TV - Lettera43 2/11/2014

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Matrimoni in TV - Lettera43 2/11/2014
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Home » stili-vita » Tivù, i programmi sui matrimoni fanno tendenza
SPETTACOLO
Tivù, i programmi sui matrimoni fanno tendenza
In Italia ci si sposa sempre meno. Ma sul piccolo schermo fioriscono i programmi dedicati al "grande giorno".
Da Chi veste la sposa a Keasha l’abito perfetto.
di Patrizia Simonetti |02 Novembre 2014
Se in nome del gossip si può anche accettare un certo interesse per le nozze
sfarzose e spesso pacchiane dei vip più esibizionisti, vedi quelle di Valeria
Marini, seguitissime nella diretta di RaiUno il 5 maggio dell'anno scorso tra
mille polemiche e durate un battito d'ali, o di Michelle Hunziker trasmesse da
Striscia la notizia il 10 ottobre, meno facile da capire è l'attrazione televisiva
nei confronti dei matrimoni di persone comuni, peraltro da parte di un
pubblico che a quanto pare preferisce restare single.
IN ITALIA CI SI SPOSA SEMPRE MENO. In Italia infatti ci si sposa sempre
meno: nel 2013 secondo l'Istat non siamo arrivati a 200 mila matrimoni per un
tasso di nuzialità del 3,3 per mille, il più basso in assoluto della storia. Eppure
a fronte di questa ecatombe di fiori d'arancio nella vita reale, in tivù
continuano a sbocciare programmi su programmi dedicati al cosiddetto più
bel giorno della vita, siano di importazione o di produzione propria, branded
content o sponsorizzati. Chissà che non sia proprio la paura del matrimonio o
la mancanza di soldi per affrontarlo a farci accontentare di guardare e
giudicare quello sempre più sfarzoso degli altri.
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Il made in Italy: factual, reality e game show sul giorno del 'sì'
PERSONAGGIO
Diversi canali sfornano continuamente nuovi factual, reality e game show che
Dal no alle nozze gay alle manganellate agli operai Ast.
Gli scivoloni dell'uomo di Alfano.
Pecoraro, nessuno è prefetto
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raccontano, analizzano, vivisezionano in ogni aspetto il giorno del 'sì'
concentrandosi via via sulla cerimonia, l'abito, la suocera e raccogliendo
sempre ottimi ascolti.
In prima linea c'è Lei Tv, canale 129 di Sky a target femminile: tra le sue ultime
creature troviamo Il matrimonio più bello, serie quotidiana nuova di zecca e di
produzione propria in onda all'ora di pranzo che la prende decisamente alla
larga partendo dall’incontro della coppia in questione e arrivando tra dettagli
e aneddoti raccontati dagli stessi protagonisti fino al giorno delle nozze.
CHI SCEGLIE L'ABITO? MAMMA CONTRO SUOCERA. Sul fronte dell'outfit
invece il martedì alle 22 c'è la nuova edizione di Chi veste la sposa - mamma
contro suocera, altra produzione originale del canale che mette a confronto le
opinioni e le scelte della madre di lei e di quella di lui in merito all'abito della
sposa, sul quale, chissà perché, pare debbano mettere bocca tutti tranne la
sposa stessa: a dirigere il tutto le due ormai note wedding stylist Sarah e
Corinna che come di consueto si dividono tra le due donne.
Per questa nuova stagione lo show si è spostato da Milano a Napoli e
precisamente nell'atelier Vanitas, brand specializzato in abiti da sposa sexy
che non per nulla ha scelto come testimonial prima Raffaella Fico con tanto di
pancia, poi Manuela Arcuri e infine Belen Rodriguez. Questione di stile.
LO SPETTACOLO ITINERANTE DI ALESSANDRA RINAUDO. Anche Real Time,
canale 31 del digitale terrestre e 131 di Sky dedicato al pubblico femminile, in
fatto di matrimoni non scherza. Dopo il buon esordio dello scorso maggio della
prima serie, a febbraio 2015 parte la seconda stagione de L'abito dei sogni con
Alessandra Rinaudo, fondatrice e direttrice creativa di Nicole Spose e titolare
dell'atelier milanese di Via Montenapoleone, che in ogni episodio incontra due
spose, una già con le idee chiare in fatto di vestito, l'altra un po' meno.
Stavolta però lo show sarà itinerante e le 10 puntate previste saranno girate in
altrettante boutique italiane. Perché, diciamolo, in fatto di cerimonie e
soprattutto di moda, anche matrimoniale, non siamo secondi a nessuno, tanto
meno ad americani, inglesi e canadesi anche se le rispettive produzioni sono
ben accolte in Italia. Quindi perché non prendere esempio da loro per
valorizzare e pubblicizzare i prestigiosi brand nazionali?
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I programmi di importazione: da Non ditelo alla sposa a Il boss delle cerimonie
Alle citate produzioni originali made in Italy si è giunti infatti dopo aver
sperimentato l'interesse del pubblico nei confronti di programmi giunti
dall'estero e iniziando a tastare il terreno con le rispettive versioni italiane.
Ad esempio del britannico Don't tell the bride in onda dal 2007 sulla Bbc,
trasmesso con successo anche in America e arrivato in Italia in versione
originale su La5, nel 2011 Lei Tv ha fatto il remake tricolore intitolandolo Non
Twitter
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ditelo alla sposa: qui la futura moglie mette l'intera organizzazione del
matrimonio in mano all'aspirante marito che ha a disposizione tre settimane
(durante le quali i due non possono neanche vedersi) e un budget di 15 mila
euro per scegliere location, fiori, catering, bomboniere e persino l'abito della
sposa.
ENZO MICCIO IN VERSIONE RANDY FENOLI. Dopo aver trasmesso Randy to
the rescue dell'americana Tlc come Randy SOS Matrimonio, protagonista lo
stilista Randy Fenoli, Real Time lo scorso maggio ne ha realizzato la versione
italiana con il suo alter ego tricolore Enzo Miccio dal titolo Enzo missione
spose, dove il wedding planner napoletano porta in giro per l'Italia un tir
carico di abiti bianchi rigorosamente firmati Nicole Spose, sempre quelli della
Rinaudo, con cui peraltro ha poi presentato la sua prima collezione originale.
Nonostante dunque il suo interesse concreto per l'aspetto outfit, Miccio non
disdegna neanche il momento della cerimonia, mostrando le più belle e
originali feste nuziali in giro per il Paese in Wedding planner.
CHI DIAVOLO HO SPOSATO?, UN DELINQUENTE NEL LETTO. Programmi
originali e remake continuano tuttavia a convivere nei palinsesti con la ricca
offerta a tema che arriva dall'estero. Il più fresco in onda su Real Time guarda
avanti, forse anche troppo, tingendosi di giallo: si intitola Chi diavolo ho
sposato?, arriva da Investigation Discovery ed è dedicato ai disillusi, ovvero
come accorgersi che l’uomo che ti sei messa in casa e nel letto, magari dopo il
classico matrimonio da sogno, non è che un perfetto sconosciuto, un
delinquente truffatore se non peggio, titolo originale Who the (bleep) did I
marry?.
Tornando al frivolo ecco Say Yes to the Dress, sempre con Fenoli, approdato
nel 2009 dall'americana Tlc come Abito da sposa cercasi su Real Time che ne
ha trasmesso quest'anno la decima stagione, pure con le versioni Outlet per
spendere meno, XXL per spose paffute e quella per damigelle d'onore, fino allo
spin off Beverly Hills, protagonista l'atelier di Renee Strauss nella rinomata
città californiana.
DALLA DANIMARCA ARRIVANO I MATRIMONI AL BUIO. La scorsa estate sono
arrivati dalla Danimarca anche i Matrimoni al buio, titolo originale del format
acquistato anche in Usa, Australia e Gran Bretagna Married at first sight, dove
coppie di sconosciuti si sposano in base ad affinità studiate da psicologi e
antropologi con vari e approfonditi test, mentre continuano le incursioni nelle
colorate e divertenti cerimonie rom prima americane poi inglesi con Il mio
grosso grasso matrimonio gipsy.
Sulla location punta invece Il boss delle cerimonie, ovvero sul Grand Hotel La
Sonrisa a Sant'Antonio Abate, nel Napoletano, di proprietà di Don Antonio
Palese, tra sfarzo, trash e qualche polemica sui presunti legami con la
camorra: in onda la seconda serie che allarga i confini dal matrimonio ai
battesimi, alle cresime e ad altre innumerevoli ricorrenze.
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Rigsby, Fenoli, Tutera: i mattatori del piccolo schermo
Alla cerimonia in tutto e per tutto è dedicato Un matrimonio splendido
splendente, in versione doppiata ogni pomeriggio alle 17.20 su Lei Tv con la
terza stagione, titolo originale My Fair Wedding: è il reality dell'americana via
cavo We Tv in onda dal 2008, protagonista il wedding planner delle celebrità
David Tutera che dopo aver ascoltato i desideri della sposa e aver chiara la
sua idea di matrimonio, la assiste in tutti i preparativi riuscendo in sole tre
settimane a organizzare una cerimonia che sia ispirata agli Anni 20, alle luci
di Las Vegas o a un safari africano.
Si concentra invece sull'abbigliamento Abiti da sposa a New York arrivato su
Lei nel 2011 dalla stessa rete come Amsale Girls e girato nell'atelier sulla
Madison Avenue della celebre stilista e imprenditrice etiope-americana
Amsale Aberra, un vero e proprio flagship store: basti pensare che dalla
Aberra hanno acquistato il loro vestito nuziale Kim Basinger, Halle Berry, Julia
Roberts, Salma Hayek, Lucy Liu, Lisa Kudrow e pure la Abc per la serie Grey's
Anatomy.
UN TEAM DI ESPERTI PER IL LOOK PERFETTO. Due i programmi originali
giunti su Lei dal canale canadese Slice: il primo è Mother of the Bride, tradotto
come L’abito da cerimonia perfetto, anche se la boutique al centro dello show,
ovvero la T. Carolyn Fashions di Barbara e Terrie Tibbetts, si trova a Houston,
in Texas.
L'impresa ardua per le due stiliste coadiuvate da un team di esperti è quella
di trovare il look perfetto, ma stavolta per le madri degli sposi, che almeno si
spera siano concentrate su se stesse e non mettano bocca su altro.
I PREZIOSI CONSIGLI DI KEASHA RIGSBY. Il secondo è Keasha l’abito perfetto,
titolo originale Keasha's perfect dress, che punta invece sull'atelier della
famosa bridal consultant americana Keasha Rigsby nel centro di Toronto e
che con l'aiuto di Aaron e Angela soddisfa tutte le esigenze della sposa in
fatto di abito e accessori, elargendo tanti utili consigli.
La Rigsby del resto è più che pratica avendo lavorato per anni nel più grande
atelier del mondo per abiti da matrimonio, il newyorkese Kleinfeld Bridal dove
un capo può costare anche 40 mila dollari, e dal quale aveva condotto Say Yes
to the Dress, passato poi nelle mani dell'onnipresente Fenoli.
QUATTRO MATRIMONI, E PURE GAY, SU FOX LIFE. A Real Time va anche il
merito di aver trasmesso in Italia con il titolo La guerra delle spose l'inglese
Battles of the Brides dove due spose devono accordarsi su un matrimonio
identico.
E poi sia in versione originale sia australiana Quattro matrimoni, ovvero Four
Wedding, il reality nato sempre in Inghilterra nel 2009 dove quattro spose
partecipano ognuna al matrimonio dell'altra giudicando in ogni suo punto la
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cerimonia, in palio il viaggio di nozze.
Ma quello di averne realizzato la versione italiana spetta a Fox Life che ha
affidato l'adattamento a Magnolia, sdoganando peraltro le unioni gay in prima
serata con una puntata, quella del 22 gennaio scorso, che vedeva tra le coppie
protagoniste quella formata da Fabrizio e Jonathan, già convolati a nozze in
America ma desiderosi di una cerimonia-simbolo in Italia. Altro che gli
autografi di Marino.
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TAG: programmi sui matrimoni - non ditelo
alla sposa - chi veste la sposa - la guerra delle spose - quattro matrimoni
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