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Copia di 6f7359ec2a883146426e391c02de4332
il pensiero di eros
il liga «tarantato»
❙❙ É in rotazione radiofonica da oggi
«Sei un pensiero speciale», il nuovo
singolo estratto da “Perfetto”, il
recente disco di inediti di Eros Ramazzotti, pubblicato in 60 Paesi e
subito ai vertici delle classifiche.
un serial sulla regina
❙❙ Sarà il ritmo ipnotico della taranta a modificare «Certe Notti» e
«Il muro del suono», i due brani
che Ligabue rivisiterà al concertone della Notte della Taranta, il 22
agosto a Melpignano (Lecce).
❙❙ «The Crown» è la mega serie tv
sulla vita della regina Elisabetta d’Inghilterra che Netflix sta producendo
e che arriverà sulla piattaforma online l'anno prossimo. Sono previsti 60
episodi, suddivisi in sei stagioni.
Lagarina Jazz per il gran finale
sfodera un doppio Ottaviano
La rassegna chiude con due appuntamenti: uno suggestivo al Mart e uno ad Ala
A Mori poi ancora alto livello con il duo Gianluigi Trovesi - Fabrizio Remondini
◗ ROVERETO/ALA/MORI
IN VAL DI LEDRO
Ecco il pirotecnico «Encephalon»
fra risate e sberle alla coscienza
◗ LEDRO
S’intitola “Encephalon” (nella
foto la locandina) lo spettacolo
surrealista fra teatro, musica e
multimedialità
partorito
dall’estro creativo di Niba, nome d’arte di Massimo Barbini,
attore comico e mimo, Andrea
Bartola e Mario Mariani. A cura
di Arci Alto Garda lo spettacolo
è stasera alle ore 21 al Centro
Culturale di Locca in Val di Ledro. Un pianoforte che fraseggia con due attori che dialogano con remake di film in cui si
inseriscono, sperimentazioni
sonore e gestualità da mimo, il
tutto spruzzato da frasi che toccano le coscienze accanto a
molto umorismo. Un frullatore
sensoriale che giocando sul senso di quell’Encephalon, accende o spegne a suo piacimento il
cervello in un continuo gioco di
specchi in cui allettare o annebbiare lo spettatore a cui rimane
il compito se godere del sollazzo superficiale o scendere in
profondità e lasciarsi travolgere
da perle di saggezza, arte, talento e qualche sberla alla coscienza. Ne scrive la critica: «Una
commedia steampunk piu esilarante di Frankenstein Junior,
più psychologica di un film di
Hitchcock, più roboante di una
sinfonia futurista, più muta di
un film di Buster keaton, più circense dell' acconciatura di Moira Orfei».
(k.c.)
Lagarina Jazz si ripropone oggi e domani per gli ultimi due
appuntamenti della rassegna,
dopo il successo delle serate
che hanno visto protagonisti il
New Quartet di Enrico Rava e
il trio con Enrico Intra, Mattia
Cigalini e Paolino Dalla Porta.
Nel tardo pomeriggio di oggi,
alle 18, si rinsalda il proficuo
rapporto che unisce Trentino
Jazz e il Mart di Rovereto. L’incontro di oggi vedrà protagonista Roberto Ottaviano, il sassofonista barese apprezzato a livello internazionale, che ha
pubblicato
di
recente
“Forgotten Matches”, un formidabile doppio cd dedicato
al suo maestro Steve Lacy. Ottaviano percorrerà con il suo
sax soprano le sale della mostra “La guerra che verrà non è
la prima”, per interagire in modo spontaneo con alcune tra le
numerose opere d’arte esposte, tutte ispirate alla riflessione sugli orrori e sui dolori delle
guerre. Lo stimolo tra arti figurative e improvvisazione è stato scandagliato da molti artisti
nel jazz, e lo stesso Steve Lacy
ha lavorato in modo costante
su tali tematiche, esibendosi
con regolarità al Musée d’Art
Moderne di Parigi e in altre sale espositive di tutto il mondo.
Dunque questo intervento
al Mart di Ottaviano arricchisce anche la tematica del tributo al compianto musicista statunitense, che si completerà
domani sera con il concerto in
programma ad Ala alle 21, nel
cortile di Palazzo Scherer, dove il quartetto guidato dallo
stesso Ottaviano proporrà una
rilettura delle musiche di Lacy.
La formazione è la stessa del
bellissimo cd, con Glenn Ferris al trombone, Giovanni Maier al contrabbasso e Cristiano
Calcagnile alla batteria.
Questa sera Lagarina Jazz
propone un altro appuntamento di pregio: nel parco di
Villa Annamaria a Mori si esibirà il duo con Gianluigi Trovesi
A PINZOLO
Roberto Ottaviano, grande sassofonista italiano, sarà il principale protagonista del gran finale di Lagarina Jazz
al sax e clarinetto basso e Fabrizio Remondini al violoncello e sax.
Venendo alle schede dei protagonisti, Roberto Ottaviano è
un musicista importante sulla
scena italiana dagli anni ’80 in
poi. Nel 1983 pubblicò il primo disco a proprio nome e nel
1988 vinse il referendum della
rivista Musica Jazz come miglior nuovo talento. Di quello
stesso anno era un notevole album con l’ensemble di ance e
ottoni da lui fondato, Six Mobiles, dedicato alla musica di
Charles Mingus: “Portraits in
six Colours”. Già allora le sue
collaborazioni sulla scena internazionale ne facevano uno
dei nostri musicisti più aperti
allo scandaglio di percorsi originali: era spesso al fianco di
Mal Waldron, Albert Mangelsdorff, Enrico Rava, Keith Tippett, Kenny Wheeler, Paul
Bley, Misha Mengelberg.
“Forgotten Matches. The Worlds Of Steve Lacy” è un lavoro
intenso, basato sule composizioni di Lacy, rigoroso e nel
contempo ricco di spunti originali.
Anche il nome di Gianluigi
Trovesi si distingue tra quelli
che hanno contribuito a sviluppare il jazz italiano ed europeo, a tracciare una via originale, basata sulla conoscenza
e sul rispetto della tradizione
afro-americana, ma pure su
una serie di influenze significative, determinanti, prese dalla
musica popolare e colta del
vecchio continente e messe a
interagire in modo prolifico.
Fin dalle sue prime apparizioni a fianco di Giorgio Gaslini e
Franco Cerri, il sassofonista e
clarinettista bergamasco mise
in luce le sue relazioni con la
musica popolare alpina, che
egli sapeva sviluppare con originalità e risultati eccellenti sia
sotto il punto di vista compositivo che nella creazione di un
approccio forte e articolato
all’improvvisazione. Il sodalizio di Trovesi con il violoncellista e sassofonista mantovano
Marco Remondini, solista in
grado di interagire con grande
vitalità e virtuosismo agli stimoli di un altro virtuoso, fa nascere un dialogo talvolta serrato, empatico, talvolta intriso di
lirismo avventuroso e disincantato.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
AL COLLE MIRAVALLE
Una notte con note e balli del «Sud» Musica, danza e gioco: carte in tavola
Viaggio musicale e danzato con la Compagnia di Raffaele Paganini Singolare performance stasera nel carellone del Festival Mozart
◗ PINZOLO
Sono le atmosfere e i colori del
Mediterraneo che prendono
vita e si esaltano in “Sud”, lo
spettacolo di danza che questa
sera porta la Compagnia Nazionale Raffaele Paganini a
Pinzolo. Inserito nel Circuito
Danza Trentino Alto Adige lo
spettacolo va in scena alle ore
21 al PalaDolomiti. Si tratta di
un viaggio che attraversa, sulle
note del pentagramma, un ideale percorso che abbraccia le
regioni del sud Italia, dalla
Campania alla Puglia, e ovviamente la Sicilia e la Sardegna.
Come colonna sonora riecheggiano tarantelle, pizziche, serenate e musiche folkloristiche
dell’area mediterranea, piene
di passione e storia. Le coreografie propongono un itinerario danzato che si prefigge di
dar voce all'estro immaginativo di tutte le popolazione del
mezzogiorno. Atmosfere solari e di grande ricchezza eppure
anche piene di contraddizioni, quelle stesse che vengono
messe in evidenza dalla voce
di Miriam Scarcello, moderna
cantastorie calabrese, che esegue dal vivo la colonna sonora
con i suoi musicisti intreccian-
dosi alle coreografie dei danzatori in scena. La Compagnia
nazionale Raffaele Paganini
nasce per volere dello stesso
ballerino e coreografo nel
2005 realizzando negli anni
numerosi spettacoli circuitati
in tutta Italia con notevole successo. Paganini, personaggio
di spicco nel mondo della danza nazionale affermato anche
a livello internazionale, si forma a Teatro dell’Opera di Roma da cui spicca il volo per esibirsi negli anni sui più grandi
palchi di tuto il mondo accompagnando le più grandi ballerine italiane e straniere. (k.c.)
◗ ROVERETO
Lega trasversalmente musica,
danza e gioco l’appuntamento
che il Wam Festival Mozart propone oggi alla Campana dei Caduti di Rovereto. Colle Miravalle questa sera ore 20 si trasforma in un palcoscenico dove
l’Orchestra Il Divino Sospiro,
composta da artisti di fama internazionale, incrocia le note
con la danza delle ballerine Catarina Costa e Silva, Alexandra
Canaveira de Campos dirette
dalla regia di Cristina Fernandes. Evocato sul palco il gioco
delle carte, ricorrente nelle nar-
razioni dei viaggi settecenteschi, nei contesti aristocratici
ma anche borghesi, nelle feste
che si accompagnavano ai giochi di società con musica e cene. La simbiosi tra il gioco, la
musica e la danza viene rappresentata in modo affascinante
nel singolare mazzo di carte
musicali create da José Espírito
Santo e Oliveira (1755-1819),
organista e compositore della
Patriarcale dal 1775 e organista
della Cappella Reale del Palazzo di Queluz dopo il 1808. Ogni
carta contiene una diversa danza o melodia per strumento.
Dominano
“contraddanze”
francesi e inglesi, ma c’è spazio
anche per il Cotillon, l’Allemande, l’imitazione della Gavotte,
il Solo Anglais, il Fandango o la
novità del Valzer. Il connubio
riflette le tendenze del tempo e
permette di ricostruire il repertorio di danza, ma il mazzo permetteva allo stesso tempo un
gioco di carte tradizionale. Il
programma non vuole ricostruire un appuntamento specifico, ma combina pratiche che
erano trasversali ai vari tipi di
riunioni e incontri che avevano
luogo a Lisbona alla fine del
XVIII secolo e all’inizio del XIX
secolo.
(k.c.)