Anche libero va bene di Kim Rossi Stuart
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Anche libero va bene di Kim Rossi Stuart
L’amore all’improvviso di Tom Hanks Usa, 2011 -- commedia -- 1h e 38’ cast Tom Hanks, Julia Roberts Commedia sentimentale che tenta un affresco veritiero ma gentile dell’oggi. Qualora non si fosse compreso grazie ai vari trailer, L’amore all’improvviso segue uno schema e dei canoni di genere piuttosto rigidi, senza quindi sconfinare oltre. Tuttavia ci troviamo dinanzi ad una commedia che, per quanto leggera, difficilmente scade nel banale. Larry, impiegato del mese per ben otto volte presso una nota catena, riceve LA notiz ia: è licenziato. E pensare che si era preparato per la nona nomina a miglior impiegato. Ma anziché le solite frasi di circostanza su quanto sia bravo nonostante tutto, il motivo per cui Larry non è più adatto al ruolo che ricopre risiede sostanzialmente nell’impossibilità, da parte sua, di aspirare ad un salto di carriera. Non avendo una laurea è tagliato fuori. E’ qui che la narrazione segue un registro d’attualità piuttosto scottante, sfiorandola ma senza calcare troppo la mano, ed edulcorandola da qualsivoglia tono tragico. In tipico stile americano/hollywoodiano, viene velatamente fatto filtrare che è questo il tempo di rimboccarsi le maniche. Se l’idea di mettersi a sedere in un’aula può apparire alienante per un quasi cinquantenne, prendere coscienza di come funzioni il mondo universitario (americano) risulta ancora più spiazzante - quantomeno per noi, non per Larry. Corsi venduti a mo’ di intrugli dalle dubbie qualità, come quelli che rifilano i più disonesti tra i venditori di fumo. Spacciati per corsi decisivi ai fini della formazione dell’individuo, l’imbonitore di turno convince il nostro protagonista che sì… Linguistica 217, Economia 1 e Composizione 1 sono esattamente ciò di cui ha bisogno. D’ora in avanti è tutto un susseguirsi di episodi divertenti, in cui in gioco entra anche un’altra figura di rilievo come il personaggio di Julia Roberts, la professoressa insoddisfatta del corso di Linguistica. E’ agevole perciò comprendere quale oliato ingranaggio si stia mettendo in moto. E dato che sappiamo già come andrà a finire, non ci resta che sperare in un prosieguo di film in grado di strapparci qualche sorriso e… perché no? Magari farci anche ragionare. Il tenore è tipico da commedia americana, ossia conciliante e rassicurante al tempo stesso. A leggere superficialmente e con spiccato sarcasmo tra le righe, al personaggio di Tom Hanks basta dare una sistemata ai capelli ed indossare una tracolla per fare quel salto di qualità che gli manca. Ma il dipanarsi della trama ci fornisce tuttavia qualche momento di riflessione, sempre e comunque con una certa delicatezza che alleggerisce situazioni altrimenti poco sostenibili per gente che, almeno al cinema, vorrebbe svagarsi - e non c’è assolutamente nulla di male in tutto ciò. Semplice ed efficace, per esempio, è l’escamotage registico adottato per introdurre lo scooter, mezzo tutt’altro che secondario nell’economia della storia. E’ grazie allo scooter che Larry conosce e stinge amicizia con Talia, spregiudicata collega di corso che lo introduce nel suo gruppo di motociclisti in sella a degli scooter. Sarà lo stesso mezzo a due ruote che gli permetterà di cogliere l’attimo allorquando dovrà dare un quanto mai provvidenziale passaggio alla bella professoressa. Nulla di trascendentale insomma, ma certe annotazioni ci permettono di inquadrare alcune dinamiche che si attengono scrupolosamente a delle logiche piuttosto ferree. Consigliare la visione di L’amore all’improvviso non ci pare un’idea malvagia. Ed anche se in certi casi e facile lasciarsi andare ai più classici dei ‘ma‘ o dei ‘però‘, ci limitiamo a sottolineare come ogni tanto possa far bene distrarsi un po’ con certi film senza tante pretese e dall’aria così spensierata. C’è chi si alzerà dalla poltrona accennando pure un sorriso. Midnight in Paris di Woody Allen, con Owen Wilson, Marion Cotillard Gil (sceneggiatore hollywoodiano con aspirazioni Francia 2011; commedia - durata 1h e 45’ da scrittore) e la sua futura sposa Inez sono in vacanza a Parigi con i piuttosto invadenti genitori di lei. Gil è già stato nella Ville Lumiêre e ne è da sempre affascinato. Lo sarà ancor di più quando una sera, a mezzanotte, si troverà catapultato nella Parigi degli Anni Venti con tutto il suo fervore culturale. Farà in modo di prolungare il piacere degli incontri con Hemingway, Scott Fitzgerald, Picasso e tutto il milieu culturale del tempo cercando di fare in modo che il ‘miracolo' si ripeta ogni notte. Suscitando così i dubbi del futuro suocero.