Aut Gennaio 2011, Voglio Sposare Tiziano Ferro

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Aut Gennaio 2011, Voglio Sposare Tiziano Ferro
editoriale
foto Antonello Sollo
Europride 2011: Movimento Unito
A Roma il 18 dicembre in una sede della Cgil si è riunito il movimento
glbtq italiano. Erano presenti le varie associazioni, gruppi e collettivi che
formano il variegato universo di volontariato che ogni giorno lavora per le
battaglie culturali e la richiesta di diritti per le persone gay, lesbiche e trans
in Italia, con il supporto anche di imprenditori di settore. L’incontro è stato
un vigoroso momento di unità in vista del Roma Europride di giugno 2011,
un appuntamento epocale per omosessuali e trans italiani, atteso dagli europei, ma anche una occasione forte di reazione alla crisi culturale, politica,
economica e di carenza di diritti civili e sociali che vive l’Italia in generale.
L’Europride porterà a Roma centinaia di migliaia di persone che vogliono
essere protagoniste di rinascita e cambiamento, allergiche alle varie crisi
stagnanti, insofferenti dinanzi alle azioni che non investono nel futuro in termini di collettiva crescita civile e sociale, di sapere e di lavoro. L’Europride
porterà persone contrarie a ogni tipo di discriminazione, nel senso di difesa
strenua di chiunque a vario modo venga ferito a causa dell’orientamento
sessuale o identità di genere, razza, religione, genere e condizione economica, ma anche con la fierezza che sdegna l’assegnazione del ruolo di
vittima a intere categorie, come fosse un destino. L’Europride porterà in una
Italia ottocentesca una ventata di Europa avanzata in termini di diritti civili.
Con questo condiviso programma politico tutto il movimento glbtq si mobilita
per l’evento del prossimo giugno, portando il proprio bagaglio di quarant’anni
di lotte, costruendo reti, cercando solidarietà e supporti, sollecitando affinità
in ogni ambito del nostro paese e dell’Europa. Ambizioso e determinato obiettivo di una comunità che la mancanza di diritti non ha demoralizzato, ma reso
ancor più consapevole della necessità di esserci, rivendicare, testimoniare.
Infine nel movimento ciascuno si è caricato con responsabilità il compito
di spendersi in proprio e al massimo per la costruzione di tutto quello che
renderà prezioso e vario l’Europride fino alla parata finale del’l11 giugno, in
collaborazione con il Comitato organizzativo, costituito per la regia di un
evento dai mille e mille attrici e attori. Sarà un onore e un onere per ognuna
e ognuno servire questo appuntamento, perché di servizio a noi stessi omosessuali e trans si tratta, e all’Italia tutta.
Comitato Roma Europride 2011
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aut gennaio 2011
Aut aut [àut àut]
modo familiare tolto al latino che significa o sì o no, o in un modo o in un altro.
Per noi da sempre simbolo della scelta.
Aut magazine è distribuito gratuitamente in tutta Italia
grazie alla tenacia e all’impegno dei volontari del Circolo Mario Mieli,
e al sostegno dei nostri partner. Aspettateci, cercateci, leggeteci.
gennaio 2011
aut sommario
Questo mese
InPiazza:
Speciale Europride Roma 2011
di Alessandro Petrone
da pag.8
It gets better
di Alessio Ponzio
a pag.18
Noi:
Voglio sposare Tiziano Ferro
di Daniele Catena
a pag.14
Cultureostili:
Fashion in mostra a Londra
di Andrea Bandiera
a pag.22
Anna Dello Russo nell’aria
di Andrea Bandiera
a pag.30
Antony & the Johnson
di Flavio Rosati
a pag.35
1721 BrashCouture
di Andrea Bandiera
a pag.38
LesboBarbie
di Maria Tridico
a pag.26
L’invenzione della cultura eterosessuale
di Daniele Cenci
a pag.32
pag 45 Sensi
pag 60 Metropoli
pag 64 Incipit
Gay in Algeria
di Tony Albano
a pag. 42
“La vita è preziosa, e parte della sua bellezza sta proprio nella diversità.
Non dovremmo essere imbarazzati dalle cose che ci rendono diversi. Ne dovremmo essere invece fieri.
Poiché ciò che ci rende diversi e anche ciò che ci fa essere le persone che siamo.
E la forza e il carattere di questo paese sono sempre derivate da questo:
dalla nostra capacità nel riconoscere noi stessi negli altri”. Barack Obama
Direttore responsabile Editor in chief: Gabriele Bonincontro ([email protected])
Caporedattore Editor in charge: Egizia Mondini ([email protected])
Progetto grafico Art director: Eleonora (Molly) Coppini ([email protected])
Segretario di redazione Assistant: Stefano Mastropaolo ([email protected])
Image consultant: Mirta Lispi
In copertina: LesboBarbie
foto: Isabela Maranhão
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Redazione: Daniele Cenci, Luigi Conversini, Vincenzo Errico, Francesco Paolo Del Re, La Karl Du Pigné, Massimo Farinella, Fabio Nolli,
Daniele Catena, Domenico Oriolo, Maria Tridico - Consulenti di redazione: Rossana Praitano, Andrea Mele, Stefano Giardina, Damiano
De Francesco, Vincenzo Diodati - Hanno collaborato a questo numero: Alessio Ponzio, Aspasia, Tony Albano, Andrea Bandiera , Flavio
Rosati - Fotografi: Mirta Lispi. Ringraziamo: Guilherme Souza, Isabela Maranhão, Breno Costa. Ci scusiamo per eventuali omissioni. Il ©
delle immagini o delle foto è di proprietà degli autori - Pubblicità: Società Cooperativa Laltrasponda tel.065413985. Aut - Muccassassina
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Moggio, Strada Galli snc, Villa Adriana (Tivoli). In attesa di modifica c/o il Tribunale ordinario di Roma - Editoria: Società Cooperativa
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Post- it
A cura di Gabriele Bonincontro
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UN BEBE’ IN CASA DI ELTON JOHN
Fiocco azzurro a casa di Elton John.
La popstar britannica, 62 anni, e il suo
partner David Furnish, 48, sono diventati genitori di Zachary, nato il giorno di
Natale da una madre surrogata. Zachary
è venuto alla luce il 25 dicembre in California e pesa 3,5 kg. “E’ sano e sta bene,
siamo molto fieri di essere genitori”, hanno detto i neo papà, che si sono sposati
nel 2005 dopo 12 anni di vita insieme.
m o n d o
ONU CONDANNA ESECUZIONI
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato il 21 dicembre un emendamento all’interno di una risoluzione,
non vincolante, che condanna i delitti
e le esecuzioni arbitrarie legati all’orientamento sessuale. L’emendamento, al
quale gli Stati Uniti tenevano in maniera
particolare, è stato approvato con 93 voti
a favore, 55 contrari e 27 astensioni.
OPRAH IN LACRIME:
“NON SONO LESBICA”
“Non sono lesbica”: lo ha detto in lacrime Oprah Winfrey in un’intervista
alla giornalista Barbara Walters. La
Winfrey non ha usato alcun argomento
omofobico. Anzi. “Quello che mi irrita
è, primo, che si possa pensare che finora abbia mentito. E, secondo, perché
dovrei nasconderlo? Non è il modo in
cui ho vissuto la mia vita”. Poi la conduttrice di talk show più nota d’America ha ceduto alla commozione e alle
lacrime, quando l’intervistatrice le ha
chiesto della sua amicizia ventennale
USA, VIA LIBERA DEFINITIVO
con Gayle King: “Lei è la madre che
A GAY IN FORZE ARMATE
Il Senato degli Stati Uniti ha dato il via non ho avuto, la sorella che tutti vorlibera il 18 dicembre a una legge che ri- rebbero, l’amica che chiunque merita. TEST OMOSESSUALITA’ PROFUGHI
conosce appieno il diritto dei gay e delle Non conosco persona migliore di lei”. UE CONTRO REPUBBLICA CECA
Il test che misura la reazione del pene
lesbiche in servizio nelle Forze Armadavanti a immagini erotiche ai profughi
te Usa. La nuova legge, firmata subito
che chiedono asilo, allo scopo di deterdopo dal presidente Obama, abroga la
minarne l’omosessualità, “è una pratica
cosiddetta politica del “Don’t Ask Don’t
degradante”, “non conforme ai diritti
Tell”, che ha regolato i rapporti all’interno
dell’uomo” e il rifiuto a sottoporvisi “non
delle Forze Armate americane dai tempi
può costituire un motivo per vedersi ridell’amministrazione Clinton. “Questa
fiutata la richiesta”. E’ molto dura la reapolitica discriminatoria ha finalmente fine
zione della Commissione Ue per le que– ha detto Obama - . I gay e le lesbiche in
stioni di immigrazione alle notizie che la
servizio nell’esercito, coraggiosi americaRepubblica Ceca avrebbe sottoposto a
ni che lottano per la nostra libertà, non
test fallometrici gli stranieri che chiedono
dovranno più nascondersi. Una voce in
asilo. La pratica è stata anche denunciata
meno nella lista della battaglia per i diritdall’agenzia Ue per i diritti fondamentali.
ti civili, che continua”. Obama ha anche
Il metodo è stato inventato dal sessuolodetto di essere favorevole alle unioni civili
go ceco-canadese Kurt Freund negli anni
per le coppie omosessuali, ma ha aggiun‘50: Bruxelles ne mette in discussione
to di essere consapevole che per i gay e le
anche la validità scientifica.
lesbiche ciò non appare sufficiente.
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Post-it/Agenda
A cura di Egizia Mondini
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p e r d e r e
Un nuovo anno insieme agli orsi
Altro che veline e bronzi di Riace. Gli orsi ormai sono di gran moda e sono al momento la parte della comunità gay più attiva nel panorama degli eventi, delle serate e delle iniziative. Proprio per questo non poteva mancare per il nuovo anno il CalendarOrso 2011, giunto alla sua
seconda esperienza, è il calendario dedicato alle coppie della comunità ursina d’Italia. Ventiquattro tra chasers, bears, cubs, chubbies, admirers e musclebears raccontano la loro quotidianità attraverso lo sguardo del giovane fotografo Syder.Ross. E’ possibile trovarlo a Roma
all’Eagle e alla gelateria Icecream Bears in via di San Giovanni in Laterano (sulla Gay Street),
alla sauna EMC e Mediterranea, nonché alle serate del Grand Buffet e del Bear Monday. A
Milano al Company in via Benadir. Cercate la vostra copia da appendere vicino al frigorifero.
Verona diventa Gaysha
Anno nuovo, spazio nuovo. Inaugura il 15 gennaio una nuova discoteca lgbt, gestita da un’associazione no-profit di accoglienza per omosessuali di Verona. E’ il Gaysha Party, per gay,
lesbo, bisex, trans e curiosi, organizzato da BePopular. Ogni secondo sabato del mese presso
l’Orange, in via Monsurei 1, Bardolino, Verona. Ingresso da 13 euro (se in lista) a 15 euro, compresa la consumazione. Dance commerciale, drag queen show, gogo boys e BePopular Boys.
Dj: Pink Logan, Stefanino from Milan, Desideria Hudson. Cercate il gruppo su Facebook (BePopularlgbtdisco) per diventare amici della serata. E buon divertimento agli amici di Verona.
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in piazza
di Alessandro Petrone
La macchina organizzativa dell’Europride Roma 2011 non si ferma. E in questa marcia di avvicinamento alla fatidica data di giugno 2011, quando la città
di Roma si tingerà di arcobaleno per ospitare quello che ogni anno è l’evento
più importante per la comunità glbt europea, abbiamo pensato di dedicare
spazio ad una parte strategica per la comunicazione di un evento di questa
portata: il nuovo sito europrideroma.com, un portale ricco di informazioni,
sicuramente di respiro internazionale. Ne parliamo con l’amministratore della società che è stata scelta come Internet Media Coordinator dell’evento.
BENVENUTI AD EUROPR IDE ROMA 2011... ONLINE
i n t e rv i s ta a m a s s i m i l i a n o m a r c h e s e
Mentre tutti cercano inutilmente di recuperare una parvenza di forma fisica decente, dopo aver assunto sostanze
zuccherose, finanche per endovena, durante le feste appena trascorse, il sottoscritto ha già la mente proiettata al giugno 2011, quando la città di Roma si tingerà di arcobaleno,
per ospitare quello che ogni anno è l’evento più importante
per la comunità glbt europea. Per cercare di comprenderlo più da vicino, novella Lois Lane, mi sono munito di penna e taccuino (tanto agée...) per appuntare tutto quello che
mi dirà Massimiliano Marchese, mente organizzativa del
volto digitale dell’Europride romano, ovvero amministratore di Dapalab, la società a cui è stato affidato il compito
di ideare e costruire il sito europrideroma.com, e l’intera
comunicazione online dell’evento, in qualità di Internet
Media Coordinator. “Per Europrideroma.com è stato pensato un concept razionale/emozionale”. Esordisce, quando
gli chiedo di spiegarmi cosa dobbiamo aspettarci dal sito.
Ma, detto così, non significa molto. Spieghiamo meglio per
i non addetti ai lavori: “Siamo partiti dall’approccio creativo che è alla base del logo: il Colosseo Quadrato Rainbow.
Ossia, il simbolo del razionalismo italiano, di fatto, l’ultima
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vera avanguardia creativa che l’Italia è riuscita ad esportare
nel mondo. Un concept coraggioso e non banale, per un
paese che – a nostro parere – ha bisogno di scrollarsi di
dosso pregiudizi e vecchie ideologie, e proporre un futuro
alternativo al grigiore della scena politica e sociale attuale...”. Sì, ma la struttura del sito è proprio... grigia! “Certo – s’infervora Massimiliano - Stiamo parlando di un sito
istituzionale, funzionale e altamente accessibile. E le scelte
cromatiche sono state fatte proprio sulla base del contrasto
razionale/emozionale. Per cui, struttura e parti istituzionali avranno come colore dominante il grigio, che assicura
maggiore leggibilità, e come forma portante il cubo (che
richiama, appunto, il Colosseo quadrato), in tutte le sue
declinazioni. I contenuti interattivi e multimediali, invece,
evocheranno maggiormente il clima colorato e festoso della parata, con un richiamo costante alla bandiera rainbow.”
Quali sono questi contenuti? “Europrideroma.com dovrà essere la porta sul web a tutta la manifestazione.
Gli eventi, le locations, il programma, le notizie sulla
parata, oltre che la storia della manifestazione e tutte
le informazioni utili per conoscerla e partecipare. Il sito
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ospiterà anche una mappa interattiva dell’intero percorso che si snoderà per le strade di Roma, e una sezione
di e-commerce, dedicata al merchandising sull’evento”.
Un portale ricco di informazioni, sicuramente di respiro
internazionale. D’altronde, è stata la stessa Epoa (l’Associazione detentrice del marchio Europride, che ogni anno
si occupa di assegnare ad un diverso paese europeo l’organizzazione della manifestazione) a sincerarsi che la comunicazione online sia altamente accessibile, rispettando
gli standard europei di usabilità e funzionalità. “Per questo
motivo, Dapalab ha fatto in modo che il sito non avesse
alcun filtro di accesso, fosse completamente navigabile da
qualsiasi dispositivo, smartphone, tablet, tutti i browser e sistemi operativi, molto leggero per chi non usufruisse di collegamenti a banda larga, e contenesse anche sistemi di accessibilità per ipovedenti e diversamente abili in generale”.
Un impegno notevole, uno sforzo progettuale, tecnico e
creativo di enormi proporzioni, senza dubbio, che sarà realizzato in quattro lingue: italiano, inglese, francese e spagnolo. Motivi per i quali il Circolo di Cultura Omosessuale
Mario Mieli, associazione assegnataria dell’organizzazione
dell’Europride 2011 a Roma, ha ritenuto indispensabile affidare ad una società esterna la gestione della comunicazione online e la realizzazione pratica del sito, proprio per la
necessità di standard qualitativi professionali e un’assistenza qualificata praticamente senza limiti, che – pensiamo
– risulterà molto preziosa nei deliranti giorni della parata.
Ma, a proposito della settimana dell’Europride... che succederà dentro europrideroma.com durante lo svolgimento
della manifestazione? “Abbiamo preventivamente stabilito
un raccordo tra tutti i network online che possono risultarci
utili. Quindi, registrato tutti i domini, creato gruppi ufficiali
su facebook e flikr, un canale youtube... Strumenti che saranno messi a disposizione degli utenti nei giorni dell’Europride, per condividere in presa diretta con il popolo della
rete i momenti salienti di questo evento storico. E i post, le
foto, le emozioni di chi vi prenderà parte, saranno protagonisti del portale, con una pubblicazione in real time”.
Un’ultima curiosità. In un contesto, specie quello imprenditoriale italiano, che stenta a prendere una posizione chiara sulle
tematiche glbt, come mai Dapalab ha deciso di sposare questo progetto? “La nostra società è sempre stata attenta al tema
delle diversità, di qualsiasi natura, anche per questo ci siamo
tanto prodigati per rendere il sito accessibile ai diversamente
abili. L’Europride è un’occasione storica di visibilità internazionale, per la comunità, ma anche per la nostra società, non potevamo perdere un’occasione simile.” Lungimirante Massimiliano al quale auguriamo buon lavoro. E a voi, buon Europride.
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realizza uno spot
per l’europride
Il Comitato Roma EuroPride 2011, in occasione della manifestazione
che si terrà a Roma dal 1 giugno al 12 giugno, indice il concorso “Creative contest Europride 2011”. Il concorso è rivolto a tutti coloro che
vogliano sviluppare un progetto audiovisivo legato alla promozione
dell’evento EuroPride 2011. Ecco i dettagli per partecipare.
Creative contest Europride 2011
C’è tempo fino al 15 febbraio 2011 per partecipare a
“Creative contest Europride 2011”. La partecipazione al
Concorso è gratuita e subordinata alla sola iscrizione
al concorso, attraverso la compilazione della scheda di
adesione. Le opere, anche solo il concept, devono essere realizzate nel formato AVI, devono avere una durata
massima di sessanta secondi e minima di 30 ed una dimensione massima di 1GB. Devono pervenire esclusivamente su dvd (uno) in busta sigillata. Ogni partecipante
può partecipare a questa categoria con un solo video.
Per video s’intendono filmati e slide show di fotografie.
Le opere inedite dovranno essere inviate entro e non oltre il 15 febbraio 2011 ad uno dei seguenti indirizzi. Per
posta: Creative contest Europride 2011, all’attenzione di
Stefano Matropaolo c/o Circolo di Cultura Omosessuale
Mario Mieli via Efeso 2/a 00154 Roma. Per email: all’indirizzo [email protected] indicando all’
oggetto il riferimento “Creative contest Europride 2011”.
Il migliore spot video si aggiudicherà la somma di
1000 euro e l’invito alla manifestazione. Il soggetto/
concept migliore si aggiudicherà la somma di 500
euro e l’ invito alla manifestazione.
L’autore delle opere presentate dovrà autocertificare nella scheda di partecipazione che il materiale
partecipante al concorso sia originale, nuovo, mai
pubblicato e non leda in alcun modo terzi.
B
ANDO
DI
BRIEF
Dal 1 al 12 giugno si terrà a Roma l’ EUROPRIDE 2011.
Sarà, infatti, la città eterna ad ospitare la festa europea
dell’orgoglio omosessuale e realizzare un EuroPride è cosa
che si può e si deve fare con il coinvolgimento e l’entusiasmo di quante più persone possibili. Proprio in quest’ottica
si è pensato di coinvolgere non solo il movimento GLBTQI
ma tutta la comunità omosessuale e transessuale e chiunque sia sensibile alla causa e voglia sviluppare un’idea volta alla promozione dell’evento EuroPride 2011.
Bando di Concorso “Creative contest Europride 2011”
• Soggetto Promotore: Comitato RomaEuroPride 2011.
• Durata: consegna dei lavori entro il 15 febbraio 2011.
• Destinatari: il presente concorso è rivolto a tutti coloro i quali vogliano sviluppare un progetto audiovisivo
anche soltanto in forma di concept legato alla promozione dell’ evento EuroPride 2011.
• Pubblicità: il concorso sarà pubblicizzato tramite pagine web, www.youtube.com, sul sito www.europrideroma.com, sui siti delle associazioni GLBTQI e non solo
che vorranno sostenere l’evento, e sui siti di aziende
partner del progetto.
• Finalità: realizzazione di uno spot pubblicitario al fine
di dare visibilità alla manifestazione/evento EUROPRIDE 2011, evidenziando che la città europea che lo ospiterà sarà la città di Roma.
• Modalità: è possibile partecipare nelle seguenti modalità, congiunte o alternative tra loro:
a) Realizzando uno spot che ovrà essere fornito in due
versioni, rispettivamente della durata di 30 e di 60 secondi circa.
b) Proponendo un concept, un soggetto, una pagina
corredato da uno storyboard, anche di massima.
C
ON
C
ORSO
contest Europride 20011” del sito www.europrideroma.com.
Lo spot potrà essere realizzato con qualsiasi tecnica di
ripresa e/o stile.
Target
I target di riferimento sono:
• Comunità GLBT mondiale
Persone di ogni razza e sesso
I lavori dovranno essere accompagnati da un foglio di
iscrizione, file, contente i seguenti elementi: nome, cognome, data di nascita, residenza, E- mail, numero di
telefono.Saranno scartati i lavori che non avessero le
caratteristiche per partecipare al concorso.
tra tutti i lavori consegnati entro la data del 15 febbraio
2011 verrà stilata una classifica che terrà conto dei voti
espressi dai commissari.
Al termine del concorso i lavori ritenuti di maggiore
qualità e pertinenza alle finalità del concorso saranno
pubblicati sul sito www.europrideroma.com e su una
pagina youtube dedicata all’EuroPride 2011, saranno,
inoltre stampati e visionati dal pubblico nel corso delle molteplici manifestazioni previste per l’evento EuroPride 2011, ed utilizzabili dal comitato ove ritenuto nel
corso delle manifestazioni stesse.
Premi
a) Il migliore spot video si aggiudicherà la somma di
1000 euro e l’invito alla manifestazione.
b) Il soggetto/concept migliore si aggiudicherà la somma di 500 euro e l’invito alla manifestazione.
c) I migliori lavori video verranno presentati durante le
manifestazioni e le iniziative dell’evento EuroPride.
In tutti i lavori dovranno comparire obbligatoriamente i loghi d) Il miglior Video, se realizzato con qualità tecnica e/o
dell’EUROPRIDE 2011, le date e le locations della manifesta- artistica ritenuta ineccepibile dalla Commissione potrà
zione. Tutto il materiale è scaricabile nella sezione “Creative diventare lo spot ufficiale dell’EuroPride Roma 2011.
Per ulteriori informazioni: Comitato Roma EuroPride 2011 - c/o Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli - via Efeso 2/a 00149 Roma
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Comitato Roma EuroPride
Roma Sollo
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foto Antonello
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noi
a cura di Daniele Catena
foto di Alessandro Mazziotti
VOGLIOSPOSARE TIZIANOFERRO!
E’ il nome del blog nato dopo il coming out del cantante, oggetto del desiderio di tanti ragazzi. Aut ha voluto intervistare l’autore, che con ironia racconta del suo amore, dei desideri e dei bisogni di un’intera comunità. Perché se
negli anni ‘80 il sogno era Simon Le Bon, oggi è sicuramente Tiziano Ferro.
Se già prima del suo coming out c’erano fiumi di ragazzi desiderosi di averlo, ora che Tiziano Ferro ha
detto di essere gay, tutti loro già si preparano per le
nozze con il cantante di Latina. Nasce così un blog
dal titolo “Voglio Sposare Tiziano Ferro” (www.vo-
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gliosposaretizianoferro.it). Andrea Bordoni è l’aspirante marito e con incessante ironia e gioco scrive
del suo amore, dei desideri e dei bisogni di un’intera
comunità. Noi di Aut l’abbiamo intervistato per voi
ed incrociamo le dita per questo matrimonio.
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i n t e rv i s ta
a d
a n d r e a
Andrea, come nasce questo progetto? Il coming
out di Tiziano Ferro c’è stato solo un paio di mesi
fa ma la struttura del blog è ben consolidata e sembra che stia in piedi da molto più tempo...
Era da tempo che desideravo aprire un blog dove sfogarmi riguardo a ciò che succede intorno a me e che mi
sembra assurdo, divertente, intollerabile… Tutto quello
che mi fa pensare. Ma non ne facevo mai niente. Poi
quest’autunno il mio migliore amico mi annuncia per te-
b o r d o n i
lefono, senza dire né buongiorno né buonasera: “Tiziano Ferro ha fatto coming out!”. È stata come una frase di
imprinting. In quel momento ho capito che dovevo fare
il gesto plateale. Da quella chiacchierata è nato il blog.
Il mio è stato come il gesto folle (e leggermente premeditato) di un uomo che in un ristorante pieno di gente
chiede attenzione, si inginocchia davanti alla sua ragazza e le chiede ufficialmente di sposarlo. Solo che qui si
tratta di due uomini. E la risposta è ancora in sospeso…
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Cosa ti fa nascere la voglia di scrivere un post? Non
tutti parlano di Tiziano Ferro, anche se in tutti si
nomina il cantante, e tutto il blog sembra essere un
grande pretesto per parlare delle cose che sono a noi
più care come i diritti negati, ma anche gli aspetti culturali relativi alla comunità lgbt. Qual è la mission?
Io scrivo da quando ero giovanissimo e internet non
era una realtà affermata come oggi. Eppure, se vado
a riaprire i miei appunti e diari, vedo che tutto ha la
forma del post, come se fosse sempre stato il mio destino! La mission non è mai stata quella di parlare di
Tiziano Ferro, quello lo fanno benissimo i siti ufficiali
o dei fan. Né si tratta di una lettera aperta diretta a lui
solo. Quello che scrivo mi riguarda personalmente, nasce dall’osservazione del comportamento spesso folle
degli italiani, gay e non. Essendo io una persona come
molte (forse un po’ più sopra le righe, quello sì), gli
argomenti che tratto riguardano, e possono interessare,
molti. Così spero anche di farmi conoscere da Tiziano
Ferro, come lui si è fatto conoscere attraverso le sue
canzoni e il suo libro. Lo so che questa è solo una
conoscenza superficiale, e che molte cose sono proiezioni che si fanno. Ma non è questa la caratteristica del
primo innamoramento? Quel colpo di fulmine che ti fa
dire: “In quel ragazzo c’è qualcosa, lo voglio!”?
sensibilizzare i lettori più diversi sulle tematiche lgbt,
sarebbe il regalo più grande. Il complimento più bello che ho ricevuto finora è stato proprio quello di un
lettore etero che mi ha detto che dovrei riunire tutti
i post in un libro intitolato “Gay for dummies”. Della
serie: “È facile apprezzare i gay se sai come farlo!”.
Uno dei post più belli, a parere mio, è quello che vuole
spiegare ai bambini “perché quei due uomini che si
baciano non sono stranieri ma sono come noi”. Quanto può aiutare un post come questo a far capire le
semplici dinamiche dell’amore gay (ma anche etero)?
A volte, mentre scrivo di diritti negati o di episodi più
o meno gravi di omofobia, mi ritrovo ad essere molto agguerrito. Ma poi mi accorgo che l’uso di leggera
ironia (a volte anche un po’ di sarcasmo) aiuta ed è
più efficace di mille grida e attacchi per far capire l’assurdità di certi punti di vista. Un atteggiamento del
genere rende più semplice far venire la voglia di sposare anche tesi apparentemente lontane da noi. È per
questo, credo, che il blog è molto seguito anche da chi
non è gay, e il post “Mamma, perché quei due uomini
si baciano” è il più condiviso su facebook, soprattutto da genitori tradizionali! Che il blog contribuisca a
E da quando sei on-line, hai mai avuto un contatto
da parte sua?
Non ancora, ma non lo biasimo: anche a me piacciono i lunghi corteggiamenti.
Comunque i post non sono tutti su argomenti impegnati…
Ho l’urgenza di sviscerare argomenti scottanti di
cui pochi parlano. Così in un post risolvo la disputa
universale tra Marte e Venere, tavoletta su o tavoletta giù. In un altro racconto come si può diventare
ricchi su internet con la cacca di cane. Mi scaglio
contro chi prepara ricette in tv. Spiego perché il fatto
di avere lo stendino dentro in inverno sia uno stile di
vita e riveli di noi più di quanto vorremmo. Poso per
le copertine dei dischi di Tiziano Ferro al posto suo.
O lancio giochi come creare nuove serie tv unendone due o più già esistenti, del tipo Dharma di DHARMA & GREG come nuova moglie di Dexter, o Jack
di WILL & GRACE su BATTLESTAR GALACTICA…
Insomma, facciamoci pure due sane risate!
Insomma, Tiziano Ferro pensi che arriverai a sposarlo?
Sì.
Ultima domanda, un po’ tecnica. In quanti lavorate
a questo blog e come vi siete gestiti i ruoli?
Matteo Marino è la persona più importante, il webmaster che rende tutto possibile. È anche il mio più grande
amico, nonché fonte di mille ispirazioni. L’altra pietra
miliare è il fotografo Alessandro Mazziotti. Naturalmente sarà il fotografo ufficiale al matrimonio. Fine del team.
Ma in realtà abbiamo un caloroso gruppo di amici/fan
che ci aiuta e ci sostiene sempre, e senza il quale il blog
non esisterebbe. È come se tutti stessero dando il loro
contributo all’organizzazione di un matrimonio, anche
se con uno dei due sposi non ancora consenziente.
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in piazza
di Alessio Ponzio
IT GETS BETTER!
E’ un progetto nato negli Stati Uniti e che in pochissimo tempo ha avuto
una vastissima diffusione a livello mondiale. Ma in Italia è poco conosciuto.
L’obiettivo di “It gets better”, appoggiato anche dall’amministrazione Obama e da moltissimi artisti, è quello di sconfiggere il bullismo omofobico.
“Molti giovani della comunità glbt non riescono ad
immaginare come potrebbero essere le loro vite una
volta divenuti adulti e una volta fatto il grande passo:
il coming out. Non riescono a immaginare il proprio
futuro. Mostriamo loro come sono le nostre vite, mostriamo cosa potrebbe avere in serbo per loro il futuro”. Questa è la prima frase che si legge visitando
la home page del sito www.itgetsbetterproject.com,
progetto nato negli Stati Uniti ma che rapidamente si
è diffuso in tutto il mondo. In Italia non se ne parla
molto. Cerchiamo di capire di cosa si tratta.
Crescere non è facile. E per i giovani e le giovani della comunità glbt può essere ancora più complicato.
Spesso sono, infatti, insultati dai propri coetanei e diventano oggetto di scherno a causa del proprio orientamento sessuale. I giovani non vedono via d’uscita e,
purtroppo, a volte commettono gesti estremi. Nella
maggior parte dei casi non hanno la possibilità di co-
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noscere degli adulti appartenenti alla comunità glbt
e per questo non possono immaginare un futuro sereno. Si chiudono in loro stessi. Convinti di essere le
uniche creature del loro genere. Convinti di rimanere
soli. Convinti di non riuscire a trovare mai dei simili.
Secondo le statistiche presentate sul sito del progetto
“It gets better”, 9 studenti americani su 10 appartenenti alla comunità glbt hanno subito vessazioni da
parte dei loro compagni di classe, più di un terzo di
tali giovani ha tentanto il suicidio e, sempre secondo
il sito, i ragazzi e le ragazze non accettati dalle loro
famiglie sono a rischio suicidio otto volte in più rispetto ai giovani accolti dai propri cari.
Justin Aaberg. Billy Lucas. Cody Barker. Asher
Brown. Seth Walsh. Raymond Chase. Tyler Clementi. Questi giovani non ce l’hanno fatta. Non
hanno creduto che la loro vita potesse migliorare.
Giovani come questi hanno spinto alla creazione di
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“La vita è preziosa, e parte della sua bellezza sta proprio nella diversità.
Non dovremmo essere imbarazzati dalle cose che ci rendono diversi. Ne dovremmo essere invece fieri.
Poiché ciò che ci rende diversi e anche ciò che ci fa essere le persone che siamo.
E la forza e il carattere di questo paese sono sempre derivate da questo:
dalla nostra capacità nel riconoscere noi stessi negli altri”. Barack Obama
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aut gennaio 2011
“It gets better project”. Obiettivo di tale campagna
è mostrare ai ragazzi e alla ragazze gay, lesbiche,
bisessuali o transessuali che anche loro avranno un
futuro indipendentemente dal loro orientamento
sessuale. “It Gets Better Project” vuole ricordare ai
giovani teenagers della comunità glbt che non sono
soli e che la loro vita potrà migliorare.
Ma come è nato questo progetto? Nel settembre 2010
Dan Savage, un famoso giornalista e sessuologo americano, rese pubblico, tramite Youtube, un video da
lui registrato con cui spiegava che gli atti di bullismo
omofobico avevano fatto parte della sua vita d’adolescente, ma che ora era una persona rispettata, amata
ed apprezzata al di là del proprio orientamento sessuale e felice di poter condividere la sua vita con il
suo compagno Terry, presente assieme a lui nel video.
Questo messaggio era dedicato a tutti quei giovani
adolescenti che non ce l’avevano fatta. E Savage, parlando del caso di Justin Aaberg, la cui morte lo aveva convinto a scendere in campo per dare il proprio
aiuto ai giovani gay, dichiarò “Se solo avessi potuto
parlargli per cinque minuti prima che si suicidasse…”.
Due mesi dopo il progetto “It Gets Better” è divenuto un fenomeno planetario. Sono stati prodotti finora
circa 5.000 video con oltre 15 milioni di visualizzazioni. Il progetto ha ricevuto contributi importanti da
parte di diverse personalità tra cui il Presidente Barack Obama, il segretario di Stato americano Hillary
Clinton, il presidente della Camera dei rappresentanti
Nancy Pelosi, l’attrice Anne Hathaway, l’attore Colin
Farrell, le cantanti Ke$ha, Madonna, Lady Gaga e Janet Jackson e, infine, la conduttrice Ellen DeGeneres.
Ma anche i dipendenti di Google e Facebook hanno
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postato i loro video. Chiunque, in realtà, può farlo. La
filosofia dei creatori di questo importantissimo progetto è: ogni video può cambiare una vita.
Il sito “www.itgetsbetterproject.com” è un luogo
dove i giovani e le giovani G, L, B o T possono vedere
come il loro possa essere un futuro sereno. E un luogo
dove gli eterosessuali possono mostrare il loro sostegno e la loro solidarietà. È un luogo dove le persone
possono condividere le proprie storie.
L’amministrazione Obama ha fatto propria la lotta
contro il bullismo omofobo e in un discorso fatto ai
giovani studenti americani all’inizio di quest’anno
scolastico il presidente ha detto chiaramente: “La vita
è preziosa, e parte della sua bellezza sta proprio nella
diversità”. E ha proseguito: “Non dovremmo essere
imbarazzati dalle cose che ci rendono diversi. Ne dovremmo essere invece fieri. Poiché ciò che ci rende
diversi è anche ciò che ci fa essere le persone che
siamo. E la forza e il carattere di questo paese sono
sempre derivate da questo: dalla nostra capacità nel
riconoscere noi stessi negli altri”.
Il progetto è nato in America. Ma ha ormai superato
i suoi confini grazie a Facebook e grazie alla potenza della rete. Ognuno di noi può postare un proprio
messaggio e può mostrare ai giovani e alle giovani
che ancora oggi si sentono “diversi” e derisi che tutto
può cambiare. Certo sarebbe bello se tali iniziative
non fossero necessarie, sarebbe bello se tutti i giovani e le giovani fossero accettati dalle persone che
li circondano. Ma non è così. La comunità glbt ha
l’obbligo morale di non far sentire soli questi ragazzi
e queste ragazze. Ha l’obbligo morale di dirgli: “Don’t
worry! It gets better!”.
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aut gennaio 2011
culture o stili
Di Andrea Bandiera
andreabandiera.blogspot.com
LA MODA È IN MO STRA A LONDRA
Per capire quanto la moda sia importante in una città come Londra basta
fare un salto in una libreria qualsiasi e trovare reparti interi di libri dedicati al
fashion system, mentre nelle nostre librerie la moda si trova nel settore “arti
minori”. A maggiore conferma, in questo momento nella City ci sono due mostre dedicate alla moda e ai suoi diversi modi di comunicare. Ve ne parliamo.
A Londra si respira moda ovunque: per strada, nei negozi di Bricklane, nei banchi di Camden Town (anche se,
ormai, sono diventati troppo mainstream). I locali sono
affollati da persone che hanno coscienza di quello che
indossano, che interagiscono con i loro abiti. La cosa
più eccitante è vedere quanta considerazione hanno gli
inglesi della moda. Basta fare un salto in una libreria
inglese qualsiasi e accorgersi che ci sono reparti interi
di libri dedicati al fashion system, mentre nelle nostre
librerie la moda si trova nel settore “arti minori”.
A Londra è considerata la moda arte allo stato puro
(e non arte minore… che brutta parola!), tanto da
essere ospitata nelle gallerie. In questo momento
nella City ci sono due mostre dedicate alla moda e
ai suoi diversi modi di comunicare.
La prima, a dir poco pazzesca, è alla Barbican Gallery
fino al 6 febbraio 2011. “Future Beauty: 30 years of
Japanese fashion”, per la prima volta in Europa, mette
in mostra la moda giapponese d’avanguardia, dai primi
anni ‘80 fino ai giorni d’oggi. Tutta l’armata made in Japan in un unico spazio, designer come Rei Kawakubo,
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Issey Miyake e Yohji Yamamoto che hanno ridefinito
il concetto di moda ricostruendone le fondamenta,
si trovano insieme agli stilisti di nuova generazione:
Watanabe, Takashi, Kurihara e Mintdesigns. Artisti che
hanno messo in discussione, sin dall’inizio, la visione
occidentale e industriale della moda, ridefinito la silhouette attraverso le loro geniali decostruzioni degli
abiti e il ripensamento dei volumi e delle linee e scelto
una palette monocromatica: il nero è il colore che li
contraddistingue. Il loro operato ha risvegliato le coscienze di molti fashion designer. Ogni loro abito è
pura espressione della loro forte capacità visionaria,
in grado di poter portare la moda sullo stesso piano
dell’arte, tanto da riuscire a far paragonare le loro sfilate a delle vere e proprie performance.
L’altra mostra celebra le illustrazioni. “Drawing
Fashion” è al Design Museum fino al 6 marzo e ripercorre la storia dei disegni di moda. Una collezione di
illustrazioni, tra XX e XXI secolo, che raccontano le
collezioni di Poiret, Chanel, Dior e di nomi anche più
attuali come Comme des Garçons, Viktor & Rolf, Chri-
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aut gennaio 2011
stian Lacroix e Alexander McQueen. Sono le opere di
famosi artisti che hanno seguito gli sviluppi, i fasti e le
crisi della moda, alternando periodi di grande fioritura
a fasi di stallo. Nomi famosi quanto quelli degli stilisti
e delle riviste per cui hanno lavorato: Lepape, Gruau
e Antonio Lopez insieme agli artisti contemporanei
come Mats Gustafson e François Berthoud. L’illustrazione è una fantastica e attualissima alternativa al mezzo fotografico: riesce a comunicare in maniera elegante e raffinata. Questi disegni riflettono i cambiamenti
di stile nel raccontare la moda, e descrivono anche
l’evoluzione sociale e culturale portata dall’avvento del
nuovo millennio. L’illustrazione è tornata molto in voga
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da qualche anno a questa parte, questo perché il mezzo fotografico ha detto tutto quello che poteva dire; un
disegno ha la capacità di modificare la realtà ogni volta, mentre la fotografia è “oggettivamente oggettiva”.
Queste due mostre sono l’esempio che la moda non
è assolutamente da considerare come un’arte minore.
Che ci sono città in grado di saper cogliere i modi di
comunicare diversi, tanto da dedicare esibizioni in spazi meravigliosi. Qui in Italia è ancora difficile, poche
sono le mostre di moda e pochissime quelle belle davvero. Ma tutta la questione sta nel fatto che se ancora si
considera moda la robetta firmata da Valeria Marini, il
riconoscimento artistico faticherà non poco ad arrivare.
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noi
Di Maria Tridico
Traduzione Rosa Tridico
Foto di Guilherme Souza, Isabela Maranhão, Breno Costa
SCOPPIA LA COP PIA BARBIE-KEN
Chi non ha mai fatto amoreggiare Barbie bionda con Barbie mora in mancanza di
Ken? Hanno ufficializzato questo rapporto omosessuale, forse il primo rapporto
gay innocente di tutti i bambini, due artisti sudamericani che rispondono al nome
di Guilherme Souza e Breno Costa che in un calendario hanno ripreso le famose
bambole Mattel in pose sexy e seducenti. Uno shooting che ci ha incuriositi, tanto
che non abbiamo resistito. Abbiamo cercato e intervistato gli autori.
Barbie e Ken sono da sempre la coppia per eccellenza del mondo dei balocchi. Lei, la bambola più seducente e ammaliante del mondo, fino a qualche tempo
fa non aveva occhi e cuore che per Ken, la sua versione maschile, magnifico ed insuperabile come nessun
altro. Incantevoli ed innamoratissimi l’uno dell’altra,
non avrebbero mai permesso un terzo incomodo nella loro relazione. Una storia paragonabile a quella di
Carlo e Camilla: sognata e voluta a tutti i costi. L’incomodo non è mai stato ammesso. E l’incomoda? Chi
non ha mai fatto amoreggiare Barbie bionda con Bar-
bie mora in mancanza di Ken? Hanno ufficializzato
questo rapporto omosessuale, forse il primo rapporto
gay innocente di tutti i bambini, due artisti sudamericani che rispondono al nome di Guilherme Souza e
Breno Costa che, in un calendario mozzafiato, hanno ripreso le famose bambole Mattel in pose sexy
e seducenti. Uno shooting che lascia senza parole.
Soprattutto perché non era loro intenzione sollevare
polemiche con questo servizio fotografico che di critiche invece, ne ha fatte insorgere fin troppe. Noi non
abbiamo resistito, li abbiamo cercati e intervistati.
LA NUOVA COPPIA È BARBIE-BARBIE
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Intervista a Guilherme Souza e Breno Costa
Il vostro è un calendario nuovo, che ha una tematica molto differente da un calendario standard.
Come vi è venuta questa strana idea?
Prima cosa, grazie mille per questa intervista. È bello poter parlare di lavoro, perché il nostro ci sembra che abbia
avuto un impatto maggiore di quanto ci aspettassimo.
Be’, ti raccontiamo la storia, che è più semplice di quanto
sembra (sicuramente avrai voglia di ucciderci). Questo è
solo un lavoro di studenti. Niente di più. È frequente che
gli studenti di pubblicità, durante la creazione del primo
portfolio, facciano un annuncio di un auto giocattolo.
Così, come in molte altre scuole di tutto il mondo, la
nostra scuola ci ha dato un compito all’inizio dell’anno:
pensare e avere idee per una marca di automobili giocattolo. Abbiamo avuto un sacco di idee bizzarre, fino a
quando è arrivata questa, che ci ha fatto ridere. Ci siamo
detti: se i giochi sono copie “scala” di auto, perché non
facciamo un calendario per l’officina (come per i pneumatici che escono ogni anno) con i modelli in proporzione? E poi, visto che non è permesso vendere i giocattoli
ai bambini con una campagna commerciale per adulti,
abbiamo presentato questo lavoro come un progetto da
vendere ad adulti, a collezionisti! Ma è chiaro, non era
un lavoro commerciale, noi non guadagniamo nulla con
questo, e non l’abbiamo fatto con nessuna marca.
Quando avete fotografie le Barbie, non avete pensato che
queste foto avrebbero potuto provocare qualche polemica?
No! Veramente quando abbiamo creato il calendario
non abbiamo minimamente pensato che una persona diversa dai nostri insegnanti lo avrebbe visto; della stessa
idea era la fotografa Isabela Maranhão, una nostra amica
brasiliana. E’ stato come un gioco per noi, lo abbiamo
fatto ridendo, e poi lo abbiamo conservato in una cartella. Ci è piaciuto sapere che il lavoro ha avuto successo.
A molte persone è piaciuto, ad altre no, ma alla fine tutti
hanno dato delle opinioni. Ogni volta che il calendario
usciva in un blog, noi leggevamo i commenti, e abbiamo
visto che è stato utilizzato come esempio per discutere
di questioni politiche, morali e sessuali. Abbiamo amato
questo risvolto. L’unica cosa che non ci piaceva erano
alcune pagine con dichiarazioni finte che noi non abbiamo mai rilasciato. Questo sì che ci dà fastidio perché
crea un’immagine nostra e del nostro lavoro che non è
reale, e talvolta è il contrario di quello che pensiamo.
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La Mattel sta meditando una rivalsa di tipo legale.
Come pensate di rispondere a questa critica?
Be’, speriamo che questo non accada. Il calendario è
stato uno dei tanti lavori degli studenti. Succede che
questo, essendo un po’ diverso da ciò che è comune tra
gli studenti, ha fatto sì che alcune persone interessate
lo abbiano pubblicato sui loro blog. Ci auguriamo che i
produttori dei giocattoli possano capirlo. Pensiamo che
se tutti i lavori degli studenti (che come tali non sono
approvati dalla marca) dovessero passare attraverso un
tribunale, non si potrebbe prendere in considerazione
la pubblicità. La cosa buona della scuola è proprio questo, siamo in grado di pensare liberamente, in modo che
quando si inizia a lavorare per delle agenzie, ci possiamo organizzare in base a quanto chiesto.
In un’intervista dichiarate che questo è semplicemente “un grido su come il sesso si usa per vendere qualsiasi cosa in questa società”. Cosa significa?
Questo è quello che dicevamo prima. Molte persone
citano frasi che non ci appartengono. Abbiamo fatto
solo due interviste. Una per voi e una per una stazione radio in Colombia. Abbiamo parlato anche con una
giornalista polacca, ma non era una vera e propria intervista, ci ha solo chiesto come abbiamo fatto il lavoro e
ha pubblicato tutto sul suo sito. Quando io (Guilherme)
ho parlato con la radio colombiana, mi chiedevo cose
sul sesso e sulle vendite, forse hanno frainteso (perché
il mio spagnolo parlato è terribile), ma ho cercato di
dire “Non la pensiamo così (come un grido sul sesso e
consumismo), ma è bene che la gente possa vedere ciò
sotto un’altra prospettiva”. Siamo editori - anzi, studenti
di pubblicità. Mi sembra un po’ ipocrita criticare il consumo quando si vuole lavorare con questo.
Come hanno reagito le associazioni omosessuali?
Veramente questa è la prima volta che qualcuno relaziona il calendario ai gay. Come ho già detto, è fantastico sapere che il nostro lavoro abbia molti aspetti
che non conosciamo. Le due bambole le abbiamo
usate solo per creare un calendario prodotto con 2
modelle. Abbiamo trovato questo divertente e abbiamo deciso di usare una bionda e una bruna. Piacerebbe a noi sapere cosa ne pensano i gay e anche tutte
le altre persone che hanno discusso di questo tema.
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culture o stili
Di Andrea Bandiera
andreabandiera.blogspot.com
Non c’è solo la Wintour ai vertici della moda a chiamarsi Anna. Una sua
omonima sicuramente più divertente, più spiritosa e più eccentrica della signora che veste solo Prada sta diventando, sempre più, una vera e propria
icona internazionale. Adorata da tutti: blogger, giornalisti, fashionisti e ovviamente da noi di Aut. Lei è Anna Dello Russo, fashion director e creative
director di Vogue Japan. Lei, che per cabina armadio ha un appartamento
intero e che ora ha creato un profumo che sa di pasticceria.
ODORE DI VANIGLIA: È ANNA DELLO RUSSO
Sempre più fashion e internet icon. Non si fa che parlare
di lei, contesa da tutti gli stilisti, musa per molti e modella per altri, tanto che l’estroso direttore creativo di Lanvin, Alber Elbaz, l’ha fatta sfilare a New York lo scorso 18
novembre per la presentazione della collezione capsula
della maison francese con H&M. Personaggio eccentrico, dai look spesso bizzarri e super fotografati durante
le settimane della moda, Anna Dello Russo ha dato un
tocco più che futurista all’edizione giapponese di Vogue.
Il suo stile è un po’ “schizofrenico”, cambia in continuazione seguendo i diktat della moda; devota al culto del
bello e della creatività legata al fashion system. In un
solo mese, quello delle settimane della moda, da brava stakanovista, riesce a spostarsi da Hong Kong a New
York, e poi Londra, Milano, Parigi e Tokyo, senza farsi
mai mancare le sue innumerevoli valigie; perché leggenda vuole che la signora Dello Russo, in un solo giorno di
sfilate, cambi abito anche quattro o cinque volte.
Lei che con i suoi look “impone” le regole di stile e che
adora Lady Gaga tanto da andare al suo concerto milanese in veste di fan, è la padrona assoluta della moda
su internet, e ha due appartamenti a Milano uno per se
stessa e l’altro per gli abiti (così ha dichiarato al Corriere della Sera), per un totale di 4.000 paia di scarpe,
una collezione di vestiti tanto ampia da essere sostituita
ogni stagione, e altrettante borse e cappelli. Questo famoso secondo appartamento dovrebbe essere sostanzialmente una gigantesca cabina armadio: una grande
camera dove gli abiti stanno negli armadi profondissimi
in fila per due, conservati tutti, a uno a uno, in una
fodera con una targhetta a indicare il contenuto. Roba
da morirci dentro! Tra una fodera con un’etichetta “tail-
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leur Chanel”, e un’altra con scritto “Balenciaga military
jacket”. Così premurosa da aver fatto spegnere il riscaldamento, per evitare che il calore rovini i tessuti. Una
come Anna Dello Russo andrebbe fatta santa subito!
Idolatrata da tutti perché si concede: parla, interagisce
con chiunque e addirittura sorride! Ha un approccio
molto più fresco e più giovane con la moda, parla la
lingua dei blogger e guarda sempre in avanti.
Anna Dello Russo è arrivata per Natale accompagnata da
una ventata di vaniglia e mandorla: questa è l’essenza della
fragranza che porta il suo nome ed è in vendita, dai primi
di dicembre, in esclusiva su yoox.com (“ça va sans dire”).
Anna Dello Russo voleva un profumo che sapesse
di buono e di biscotti caldi, proprio come quelli che
provengono dalla cucina della nonna il giorno della
vigilia di Natale. Quel profumo per cui tutti si troveranno a esclamare: “Sai così di buono che ti mangerei!”. Dietro questa fragranza c’è il naso di Firmenich,
leader nella crezione di profumi che ha fatto di tutto
per soddisfare le esigenze di madame Dello Russo.
La campagna pubblicitaria è stata affidata al fotografo
tanto amato da Marc Jacobs, Juergen Teller, che ritrae
la Dello Russo con un abito dorato di Moschino.
Ma oltre alla fragranza così fru fru, il tocco finale
e fiabesco lo dà il flacone del profumo. Il package
non poteva che rappresentarla in tutta la sua stravaganza: è una scarpetta color oro che sembra quella
di Cenerentola, assolutamente barocca, in formato
per borsetta da portare con sé in tutte le occasioni. La bottiglietta potrà essere utilizzata, una volta
finita l’essenza, come decorazione natalizia da appendere all’albero per l’anno prossimo.
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aut gennaio 2011
noi
di Daniele Cenci
Nel mondo globalizzato e nell’universo dei consumi domina incontrastato
e ossessionante il modello etero: favole da reality, riviste, film, classifiche
pop/rock, tutto un martellante profluvio di immagini e messaggi che celebrano la coppia maschio/femmina. Ma è sempre stato così? Se lo chiede
in un saggio straordinariamente intrigante Louis-Georges Tin: “L’invenzione della cultura eterosessuale” [: duepunti edizioni, 2010, € 18,00].
Nato in Martinica nel 1974, presidente del “Centre
des mémoires lesbiennes, gaies, bi et trans” di Parigi
e portavoce del “Conseil représentatif des associations noires de France”, Tin ha diretto il “Dictionnaire
de l’homophobie” [2003], e ha pubblicato con Sandra Boehringer “Homosexualité: aimer en Grèce et à
Rome” [Belles Lettres, 2010]. Nel 2004 lancia l’IDAHO [International Day Against Homophobia & Transphobia: l’acronimo è anche un indiretto omaggio al
mitico MY OWN PRIVATE IDAHO (BELLI E DANNATI)
di Gus Van Sant)], la Giornata Mondiale di lotta contro
l’omofobia, attualmente celebrata in 70 paesi ogni 17
maggio a ricordo del giorno in cui nel 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità cancellò l’omosessualità dalla lista dei “disordini mentali”. Lo studioso francese si è poi fatto promotore di una nuova campagna
per la depenalizzazione universale dell’omosessualità: la richiesta è stata presentata all’ONU nel dicembre del 2008, a 60 anni dalla Dichiarazione universale
dei diritti umani, con l’appoggio dell’intera Unione
europea e l’opposizione del Vaticano. Ripercorrendo
il classico di De Rougemont su “L’amore e l’occidente”
e il ciclo della “Storia della sessualità” di Foucault, approfondendo il pionieristico “The Invention of Heterosexuality” (1995) di J. N. Katz, Tin intende dimostrare
come la cultura eterosessuale si sia costruita socialmente nell’Occidente cristiano a partire dal XII secolo.
Nella sua certosina disamina, l’amore tra uomo e donna esce dall’“ordine della Natura” per entrare nell’“ordine del Tempo”, cioè nella Storia. Dopo aver esplorato la civiltà omosociale del Medioevo, costruita
sull’asse costituito dalla nobiltà guerriera (bellatores)
e dal clero (oratores), lo studio si allarga alla novità
dell’amor cortese (col celebre trattato del Cappellano
“De amore”) e al trionfo della cultura etero in epoca barocca, indugiando poi sulle resistenze del potere medicale perdurate oltre le soglie del Novecento.
L’esplodere dell’eros e delle passioni che si sviluppano
tra femmine e maschi viene infatti decifrato come sintomo di un’epidemia che i dottori si sentono in dovere di arginare e curare: alla base dell’“erotomania”
denunciata da questi grotteschi scienziati dell’alcova
erano chiari fattori culturali, come il “culto della donna”. Sono soprattutto i romanzi cavallereschi ad aver
dato origine a tutti i “deliri” successivi: gli artisti venivano perciò considerati, fin dal Medioevo, come i
principali vettori di quel culto/malattia che soffrivano
e al tempo stesso contribuivano a diffondere. Trattatistica, poesia, narrativa: altrettante fonti meticolosamente setacciate per ricostruire il favoloso puzzle
dell’invenzione più scontata e, proprio per questo, più
enigmatica dell’avventura umana: la fabbricazione di
una cultura eterosessuale che arriverà nel corso del
tempo a imporsi sulle altre variabili affettive e sessuali.
L’INVENZIONE DELLA CU LTURA ETEROSESSUALE
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aut
autnovembre
gennaio 2010
2011
culture o stili
di Flavio Rosati
RIFLESSI DI LUCE E MUSICA
La musica incontra l’arte visuale. Antony&The Johnsons, transgender
dalla voce d’angelo, esprime tutta la sua arte nel suo ultimo gioiello
discografico Swanlights dove, tra le collaborazioni, spunta una certa
Bjork. Noi ne siamo rimasti affascinati e ve lo raccontiamo.
Nasce tra i riverberi delle Swanlights (riflessi di luce
crepuscolare sulle increspature dell’acqua) l’ultimo
gioiello discografico di Antony&The Johnsons, transgender dalla voce d’angelo profonda e vibrante (a
metà strada tra Nina Simone e Jimmy Scott, tanto per
azzardare un paragone), affacciatosi ai primi onori delle cronache musicali negli anni ‘90, periodo che coincise con il suo arrivo nella Grande Mela statunitense.
A questi anni si riferisce il singolo Thank you for your
love, brano dall’incedere un po’ soul, dedicato a chi
gli stette vicino in quegli anni turbolenti, accompagnando la sua crescita umana ed artistica. Un’opera a
tutto tondo Swanlights, dove la musica incontra l’arte
visuale, infatti l’edizione speciale del cd comprende
un libro contenente dipinti, collages, fotografie e testi
raccolti ed elaborati da Antony durante la sua carriera. Un album ispirato, intimista e onirico, meditativo e
pregno di spiritualità, molto variegato nei ritmi e nelle
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strumentazioni ma anche nelle modulazioni dell’inconfondibile voce. Affronta temi come la dicotomia
corpo- spirito, l’indissolubile binomio vita–morte, la
maestosa energia della natura riecheggiata in musica
da cacofonie di archi e percussioni.
“Make Jesus a girl” canta Antony. Celebra il femminino, inteso come sensibilità, visione e istinto procreativo. Esplicita la convinzione che il mondo sarebbe migliore se fosse questo spirito a governarlo. E di questa
visione è intriso l’album, come in Salt Silver Oxygen,
dove esprime anche un altro messaggio importante:
il grado di civiltà di una società non si misura con il
raggiungimento del progresso più avanzato, bensì attraverso il livello di rispetto delle diversità.
L’album si apre con una sorta di mantra, Everything is
new è il titolo del brano che Antony ripete, alludendo
a un cambiamento interiore che rende a sua volta mutevole la prospettiva di ciò che si osserva. Dal ‘fade-
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aut gennaio 2011
out’ di questa canzone si sviluppa The Great White
Ocean, in cui risaltano voce e chitarra acustica. Litania
struggente, un’invocazione rivolta ai nostri cari, mai
dimenticati, ad accoglierci nel grande oceano bianco
dove nuotano le anime alla fine dell’esistenza terrena.
Con Ghost si raggiunge uno dei vertici del disco,
grazie anche al contributo di Nico Mulhy e della sua
orchestra sinfonica. Una canzone carica di gioia, rappresenta lo spirito viola che fuoriesce dal corpo sottoforma di fantasma, cambia pelle come un serpente
e si libra nell’aria curioso per osservare e capire il
mondo. Un pianoforte inquieto introduce e poi inframezza le aperture sinfoniche degli archi.
Compare in Flétta il prezioso contributo di Bjork, che
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ricambia il favore di Antony per l’album Volta: Antony
le fa da controcanto in un pezzo dal fascino arcano
cantato in una lingua a metà tra l’islandese e il completamente inventato. In mezzo Swanlights, il pezzo
che dà il titolo all’album, suona come un tenebroso
canto sciamanico: il pianoforte avanza su un tappeto
di suoni elettrici, basso e chitarra creano atmosfere
misteriose e a tratti claustrofobiche, parte una cantilena solenne e quasi recitata. E alla fine la circolarità
delle melodie si realizza con Christina’s Farm: “Everything was new, tenderly renewed…”, dichiara ancora l’artista riallacciandosi al brano d’apertura.
Ogni ascolto è nuovo, ogni ascolto apre il cuore a nuove emozioni sotto i riflessi delle luci del cigno.
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aut gennaio 2011
culture o stili
Di Andrea Bandiera
Una virilità aliena, un po’ dandy un po’ rock, questa la filosofia dietro a
1721BrashCouture. I sarti del nuovo brand riservano ai loro capi realizzati in materiale pregiato una lavorazione decisamente particolare. Alla base del loro lavoro
c’è l’abrasione, la decorazione, mentre le finiture sono ricercate. Ogni singolo prodotto riceve un trattamento originale, in modo tale che nessuna giacca sia uguale
all’altra. Abbiamo dato un’occhiata alla capsule collection uomo e ve la raccontiamo.
Millesettecentoventuno: nuovi brand che hanno i numeri
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aut gennaio 2011
Se Dorian Gray fosse vissuto nella nostra epoca, molto probabilmente, avrebbe indossato i capospalla di
1721BrashCouture. Giacche che vestono uno stile e
un vero e proprio modo di essere rock, glamour e dandy allo stesso tempo; l’uomo di 1721 è stanco delle
convenzioni e dell’omologazione, non vuole assecondare i diktat dei brand e ha l’esigenza di distinguersi
e uscire dalla massa. Le giacche presentano un fitting
asciutto, sono una rivisitazione molto contemporanea
della classica giacca da smoking a un solo bottone
con rever a lancia. Questo perché 1721BrashCouture (www.1721brashcouture.com) oltre a essere stile e
avanguardia è anche qualità ed esperienza sartoriale.
I sarti di 1721 escono dagli schemi: pur tenendo ben
presente tutte le tecniche artigianali per realizzare un
capo di alta qualità, decidono di oltrepassare la soglia
del convenzionalmente accettato. Rompono con le
tradizioni e con i tagli accademici, un po’ come fece
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il buon Alexander McQueen quando lavorava, agli
inizi della sua carriera, da Anderson & Sheppard, che
assecondò il suo spirito rivoluzionario e anticonformista cucendo in maniera provocatoria la fodera di una
giacca fatta su misura per il principe Carlo. Così i sarti
di 1721BrashCouture riservano ai loro capi realizzati in materiale pregiato una lavorazione decisamente
particolare. Alla base del loro lavoro c’è l’abrasione, la
decorazione, mentre le finiture sono ricercate (a volte
intraviste, a volte da scoprire). Ogni singolo capo riceve un trattamento originale, in modo tale che nessuna
giacca sia uguale all’altra. Nessuna ripetizione, nessuna riproduzione in serie. Questo per rientrare nella filosofia di 1721BrashCouture che asseconda l’esigenza
di un uomo che vuole sentirsi unico e irripetibile, che
vuole avere dei pezzi di qualità realizzati da artigiani
che vivono nella tradizione sartoriale ma la rivisitano
con anticonformismo e irriverenza.
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noi
Di Tony Albano
Algeri, capitale dell’Algeria, una delle nazioni più grandi del nordafrica. E’
una realtà economica interessante, oscilla tra democrazia e integralismo.
E’ proprio in questo contesto che vive Ahmed e la sua visita a Roma ci dà
lo spunto per parlare della sua condizione di omosessuale nel suo paese.
sicuro di sé e che diventa un momento di svago anche
perché qui c’è anche la possibilità di fare conoscenza con
altri ragazzi “etero” o “sposati”. I posti dove si può conoscere gente sono limitatissimi e in zone della città come
Pecherie o nella Kasbah dove con la complicità delle tenebre si può sperare in qualche incontro. Ma spesso queste zone della città sono oggetto di retate da parte della
polizia e quindi i gay algerini oltre a sfuggire la polizia
devono fare i conti con gli attacchi omofobi frequenti.
Internet con i suoi siti omosessuali è uno strumento
utilissimo di conoscenza per la comunità glbt internazionale ma qui è fortemente contrastato dal governo e,
nonostante attenti controlli governativi, si trova la maniera per incontrarsi e una volta visti in webcam ci si incontra in un posto neutro. La maggior parte degli omosessuali algerini che cercano compagnia on-line vive di
nascosto, spesso ostentando un matrimonio e dei figli. In
questi casi gli incontri sessuali sono consumati in alcuni
alberghi compiacenti ma spesso il receptionist può trovare la situazione “anomala” e rifiuta di dare la stanza.
Ahmed è fortunato, può sottrarsi da questa situazione
viaggiando, e sogna di stabilirsi a Barcellona o Parigi.
Mohamed, il suo amico fraterno, sogna Parigi: immagina di vivere nel quartiere gay di Marais dove essere se stesso, dove chiacchierare e ridere bevendo un
caffè nei bistrot più alla moda, ma lavora da poco e
saltuariamente, e non può permettersi altro. Vivono
tutti e due con le loro famiglie, la vita da single qui
è una rarità e spesso alcune coppie gay trovano delle
difficoltà a farsi accettare anche dagli stessi vicini per i
quali la convivenza tra due uomini è anomala.
Il sentimento prevalente è la solitudine per la propria
condizione, c’è la condanna dalla religione, l’emarginazione della popolazione e la mancanza di considerazione dello stato; l’unica via di uscita è la fuga per chi può
permetterselo o anelare un successo personale in campo lavorativo dato dall’istruzione che per i gay è fondamentale. Le persone che frequenta Ahmed occupano
posti chiave nell’economia della città: si va dal manager,
all’avvocato, dal consulente finanziario al gestore di scalo aeroportuale; un esempio in cui la propria solitudine
esistenziale viene mitigata dall’approvazione sociale.
Come tutti gli omosessuali che vivono in paesi a maggioranza islamica una sola è l’attesa: il cambiamento.
GAY IN ALGERIA, LA NEGAZ IONE DEL PROPRIO ESSERE
Ahmed è un bel ragazzo, passerebbe tranquillamente
per un italiano del Sud, ma i suoi occhi neri profondi
rivelano il fascino degli “uomini blu” Tuareg. Vive in un
contesto privilegiato rispetto ai suoi concittadini: di ottima famiglia, suo padre è un eroe dell’indipendenza algerina e vive in uno dei quartieri più belli della città, Hydra,
lavorando come consulente finanziario in una grande
banca europea. Il suo stile di vita è da perfetto etero.
Ha quasi tutto dalla vita ma non è felice perché la sua
omosessualità non è permessa, una parte della sua personalità non può esprimersi liberamente e deve essere
nascosta per paura della società che lo giudicherebbe e
rifiuterebbe per sempre. E’ molto religioso. Allah è molto
importante nella sua vita, così come per la sua famiglia.
Nella sua società, in un contesto arabo e musulmano, il
riconoscimento dell’omosessualità è un sogno difficile
da realizzare. Ad Algeri, e in tutto il resto della nazione, nonostante la modernità di questi decenni e una
vita notturna assimilabile a molte città mediterranee,
gli uomini hanno un inconscio complesso di mascolinità e inferiorità, la loro andatura artificiosa, il modo
di esprimersi spesso un po’ volgare, il comportamento
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aggressivo e quel misto di francese–arabo pronunciato
in modo profondo e basso è una prova per mostrare
in maniera continua la loro virilità. Di qui il profondo
maschilismo che deride continuamente chi è diverso.
Ahmed si è trovato ad un bivio, e quindi ha scelto la strada migliore per sopravvivere, cioè quella di far credere a
tutti di essere etero, l’incontro con ragazzi gay come lui
lo spaventa, alcune volte i suoi amici lo devono avvertire
se nelle cene del sabato sera ci sono nuovi invitati per
evitare che possa essere riconosciuto. Paradossalmente
non ha avuto mai rapporti sessuali con i suoi connazionali e anzi evita il più possibile. Le serate gay sono riservate a circoli molto chiusi e bisogna per forza essere
introdotti da qualcuno. Alcuni locali chiudono al pubblico per fare delle “feste private”, qui i ragazzi riescono
ad esprimersi liberamente, ballando, bevendo e talvolta
amoreggiando su un qualche divanetto o facendo le drag
queen. E’ molto particolare assistere a queste serate di
sapore orientale con tanto di tappeti e narghilè ballando
Lady Gaga, Madonna o Raffaella Carrà (sì sì proprio lei!!)
o Mina, i cui dischi li ha portati proprio Ahmed.
L’unica gioia per Ahmed è la palestra in cui si sente molto
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Cinema/Visti
A cura di Fabio Nolli
Vi presento i Nostri regia: Paul Weitz
cast: Ben Stiller, Robert De Niro, Jessica Alba, Owen Wilson,
Dustin Hoffman, Harvey Keitel, Laura Dern, Barbra Streisand
distribuzione: Universal Pictures Italia
La tensione tra i due consuoceri Jack Byrnes e Greg Focker arriva a
toccare nuove esilarati vette nel terzo capitolo della saga. Laura Dern,
Jessica Alba e Harvey Keitel si aggiungono al cast stellare per la nuova avventura del popolarissimo franchise mondiale. Ci sono voluti 10
anni, due piccoli Fockers con la moglie Pam e numerosi ostacoli da
superare per avvicinare Greg al suo impenetrabile suocero Jack. Trovandosi senza un soldo, il padre di famiglia decide di dedicarsi ad una
seconda occupazione, quello dello spacciatore, scatenando ancora
una volta i sospetti di Jack sul genero. Quando l’intero clan di Greg
e Pam con Kevin, l’ex di Pam, arriva per festeggiare il compleanno
dei gemellini, Greg deve dimostrare allo scettico Jack di essere perfettamente capace di essere l’uomo di casa. Ma con tutti i malintesi,
le spiate e le missioni segrete, riuscirà Greg a superare l’ultimo test di
Jack e diventare finalmente il prossimo patriarca della famiglia?
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La versione di Barney regia: Richard J. Lewis
cast: Paul Giamatti, Dustin Hoffman, Rosamund Pike, Minnie Driver - distribuzione: Medusa
Dal romanzo di Richler. È la storia emozionante, arguta e divertente di Barney Panofsky, uomo molto poco convenzionale, scomodo
e politicamente scorretto. Questo racconto autobiografico copre
quattro decenni e due continenti, include tre mogli, un padre stravagante e un migliore amico amabilmente dissoluto, oltre agli alti e
i numerosi bassi del nostro improbabile eroe. Il film si regge in gran
parte sulla performance del protagonista: nel ruolo di Barney, Giamatti offre una interpretazione di grande potenza in ogni periodo
in cui il personaggio è rappresentato, sia negli anni giovanili, di ambientazione romana, sia nella vecchiaia, con l’Alzheimer. E’ un’autentica epopea privata intorno a Barney: non c’è posto per altro
punto di vista oltre a quello del protagonista. Un film gradevole e
profondo che parla della vita, velato di tristezza e improvvisamente
illuminato da bagliori di felicità, come un lungo viaggio percorso
in compagnia di Barney. Un viaggio che è consigliabile effettuare.
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Vallanzasca - Gli angeli del male regia: Michele Placido
cast: Paz Vega, Kim Rossi Stuart, Filippo Timi, Valeria Solarino
distribuzione: 20th Century Fox Italia
La vita, i crimini, gli arresti e le fughe dal carcere di Renato Vallanzasca
e della sua banda in quello che è anche un ritratto di un periodo della
nostra storia recente. Milano, anni ‘70. La banda Vallanzasca irrompe
sulla scena, tra rapine, omicidi e bella vita. Dopo l’omicidio di due poliziotti, il boss viene arrestato. Gli anni successivi vengono scanditi dai
passaggi da un carcere all’altro, da processi e rocambolesche fughe…
Placido è stato molto clemente con Vallanzasca. Nel film infatti mette
ben in evidenza l’etica del protagonista e il suo lato guascone e affascinante, ma non dà spessore al suo lato oscuro (comunque presente). Il
Vallanzasca di Placido è sì un criminale, ma con un profondo rispetto
per valori come la famiglia, l’amicizia e la vita. Una bella regia, un
montaggio dinamico e un ottimo cast con un superlativo Rossi Stuart ne
fanno comunque un buon film. Se il protagonista fosse un personaggio
di fantasia, forse sarebbe difficile resistere al suo charme e si resterebbe
conquistati dalla sua storia: non si può però dimenticare che le vittime
del film hanno un nome e che le loro morti sono state reali.
Dove trovate Aut a Roma
Locali
Coming Out, Via di San Giovanni in Laterano 8
CrossOver, Via degli Equi 22
Freni e Frizioni, Piazza del Politeama 4-6
Garbo, Vicolo di S.Margherita 1A
Glamorize Aperitif @3Jolì, Via Tiburtina 812 (mercoledì) @Dolly,
Via Monte testaccio 53 (domenica)
Hangar, Via in Selci 69
Hippie Hour, Via del Boschetto 34
K, Via Amato Amati 6
Max’s Bar, Via Achille Grandi 7
Muccassassina, Qube Via di Portonaccio 212
SkyLine, Via Pontremoli 36
Punto G, Via Macerata 58
Associazioni
Casa Internazionale della donna, Via della Lungara 19
CGIL Lazio, Via Buonarroti 12
Ristoranti
Città in Fiore, Via Cavour 269
Edoardo II, Vicolo Morgana 14
Ice Cream bears, Via di S.G. Laterano 120
L’una e L’altra, Casa Internazionale della Donna, Via
S.Francesco di Sales 1A
Riky&Puti, Largo dei Savorgnan 5
Librerie The Perfect Bun,Largo Teatro Valle 4
Bibli, via dei Fienaroli 28 Sapore e Arte, Via Efeso 24/26
Fahreneit, Campo de’ Fiori 44
Feltrinelli, Via Orlando, Largo Argentina, Viale Marconi Saune
Grauco CineClub, Via Perugia 34 Apollion, Via Mecenate 59A
Libreria Gabi, via Gabi 30A-B-C Europa Multi Club, Via Aureliana 40
La Bancarella, Piazza Alessandria 2 Mediterranea, Via Villari 3
Libreria del Cinema, Via dei Fienaroli 31D Terme di Roma, Via Persio 4
Mel Bookstore, Via Nazionale 254/255
Rinascita, Via Prospero Alpino 48 In italia
Tuba, Via del Pigneto 19 Castro market - San Giustino (perugia)
Circolo Maurice - Torino
Negozi Tyc - Arcigay Torino “ottavio mai” - Torino
Energie, Via del Corso 486 Arcigay il Cassero - c/o la Salara - Bologna
Eventi, Via dei Serpenti 134, Via della Fontanella 84 Movimento omoss. Sardo - Sassari
I Capelli Raccontano, parrucchiere, Via delle Sette Chiese 64 Movimento d’identita’ transessuale - Bologna
Goody Music, Via Beccaria 2 Azione gay e lesbica - Firenze
Libreria altroquando - Palermo
Pier Pourhom - Milano
E in tutte le associazioni glbt italiane
Tamara Drewe - Tradimenti all’inglese regia: Stephen Frears
cast: Gemma Arterton, Roger Allam, Bill Camp, Tamsin Greig,
Dominic Cooper - distribuzione: BIM
Quando deve vendere la casa di famiglia dopo la morte della madre,
Tamara Drewe, giovane giornalista, torna nel paesino del Dorset in cui
è cresciuta. Ma l’adolescente sgraziata di un tempo, dopo un’operazione al naso e una ritrovata sicurezza di sé, è diventata una splendida
donna, che ovunque vada si lascia dietro una scia di invidie, passioni e
pettegolezzi…. Leggero, per nulla banale, divertente. È un film che può
far trascorrere in maniera intelligente e sofisticata un’oretta e mezza,
respirando allegria e buonumore. Cast azzeccato: da Gemma Arterton,
solare Tamara, a Dominic Cooper, ombroso rocker, fino a Luke Evans (il
fedele Andy) e Tamsin Greig, la moglie tradita da Nicholas. Più il paesaggio del Dorset, in cui Hardy ambientò i suoi romanzi: verdi colline,
mucche, piccoli villaggi che sembrano finti. Una quiete apparente messa a soqquadro dall’arrivo di Tamara, che provocherà invidie e gelosie.
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Know How sexy shop, Via San Gallicano 13
Trevinet Place internet point, Via in Arcione 103
L’erbocchio, Via Tuscolana 1388A
Zou Zou, Vicolo della Cancelleria 9A
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teatro
a cura di Aspasia
t u t t i g l i a pp u n t a m e n t i o n s t a g e . . .
MORSO DI LUNA NUOVA
di Erri de Luca, regia di Giancarlo Sepe con Giovanni Esposito, Antonio Marfella, Luna Romani - Teatro Piccolo Eliseo Via Nazionale, 183
tel. 064882114 - Dal 25 gennaio al 13 febbraio
Dal bel testo di Erri De Luca ambientato nella Napoli del 1943. Un gruppo
di persone trascina la propria vita in un rifugio antiaereo: sono rassegnati,
presi dalle piccole beghe, un po’ disperati, un po’ speranzosi, ma pian
piano cresce in loro la consapevolezza e la voglia di lottare contro la violenza. Si arriverà così alle Quattro Giornate che libereranno la città dall’invasore tedesco. Giancarlo Sepe ben interpreta il testo, e ci riporta con il
pensiero alla Napoli di oggi, sporca ed abbandonata, ma forse ancora in
grado di riprendersi, se interverrà la forza e l’orgoglio della sua gente.
NELL’ANNO DEL SIGNORE
di Luigi Magni, regia di Antonello Avallone
con Antonello Avallone, Sergio Fiorentini, Maria Cristina Fioretti,
Sauro Rossigni Teatro dell’Angelo Via Simone de Saint Bon, 19
tel. 0637513571 - Fino al 30 gennaio
Dopo il bello spettacolo “In nome del Papa Re”, andato in scena lo scorso anno con grande successo di pubblico, Antonello Avallone propone
la versione teatrale di un altro capolavoro di Luigi Magni, ambientato
all’ombra della statua di Pasquino. Un grande affresco popolare, nel
quale, tra risate e drammaticità, attraverso piccoli personaggi quotidiani,
si affrontano i grandi temi umani, sempre attuali e moderni. Uno spettacolo che parla anche di libertà e oppressione, e che non a caso viene
mandato in scena in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
IL MATRIMONIO PUO’ ATTENDERE
regia di Nicola Pistoia con Francesca Nunzi e Diego Ruiz
Teatro dei Satiri Via di Grottapinta, 18 tel. 066871639 - Fino al 16 gennaio
Torna con una divertente commedia la sperimentata coppia formata
da Francesca Nunzi e Diego Ruiz, ancora una volta alle prese con le
indecisioni tipiche dei trentenni su sesso, matrimonio, famiglia. In bilico
tra la voglia di crescere e quella di rimanere ragazzi a vita, con uno
sguardo ironico sul mondo di oggi.
PICCOLI CRIMINI CONIUGALI
di Eric-Emmanuel Schmitt, regia di Carlo Dilonardo con Carmine Balducci e Alessia Cristiani - Teatro Stanze Segrete Via della Penitenza, 3
tel. 066872690-3889246033 - Dal 18 al 30 Gennaio
Un uomo e una donna: una storia d’amore come tante (o, forse, come
tutte!). Si discute sull’amore, sulle contraddittorie verità di questo sentimento che, al limite, può diventare odio. Va in scena uno dei più
affascinanti e discussi testi drammaturgici sulla coppia e sull’amore.
Pe r s e g n a l a z i o n i d i s p e t t a c o l i , c o m m e n t i , e a l t r o : t e a t r o @ m a r i o m i e l i . o r g
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Libri/Letti
a cura di 4FOUR (www.fourzine.it)
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Diva mon amour
A cura di Gaspare Baglio – Azimut - € 12,00
Cosa sarebbe un gay senza la sua icona? Basti solo pensare che
la storia narra che i moti dello Stonewall Inn siano nati per via della
tristezza e desolazione in cui la comunità lgbt era affondata dopo la
morte di Judy Garland. Quasi come se non fosse esistita la Garland
noi non avremmo mai avuto i nostri diritti. E sull’amore che i gay ripongono in queste divine dello star system e dell’alta società si fonda
il libro “Diva mon amour” curato da Gaspare Baglio. Quindici icone
gay descritte da quindici penne differenti a loro volta amate dalla
comunità lgbt. Da Madonna, a Joan Crawford, raccontata dalla nostra penna La Karl du Pignè; le italiane Goggi, Pravo, Pausini e Valentino ma anche Nancy Regan, Wonder Woman e il cast intero di SEX
AND THE CITY. Un libro scritto da autori gay e dedicato alle icone gay
che però va oltre il comune senso della sessualità. “Diva mon amour”
è un cofanetto di storie; un luogo in cui vengono racchiuse quelle
persone che ci hanno resi reali. Un libro che non è fine a se stesso, i
cui guadagni verranno interamente donati all’A.S.A., Associazione
Solidarietà Aids. Un motivo in più per non perderlo.
Daniele Catena
Rough gods
Michael Alago - Scatter Brain Press - Reperibile su roughgods.com
“Rough Gods” è un libro di fotografia che passa inevitabilmente
dagli occhi (e dalla vita) del suo autore Michael Alago. La sua
carriera comincia nel mondo musicale lavorando con importanti
case discografiche. Tra gli artisti con cui ha lavorato ci sono i Metallica e Nina Simone. Ma la musica, mai abbastanza per Alago
divenne nel 2003 un pensiero secondario. La fotografia e l’ispirazione del corpo maschile erano ormai il lavoro effettivo dell’autore. Le sue opere sono ritratti maschili di amici modelli e body
builder dalla carica rude, tatuati, molto mascolini e con una importante impronta del genere “bear”. Tra le moderne foto e le originali polaroid del periodo degli inizi, Michael Alago ha raccolto
i migliori scatti per il libro fotografico “Rough Gods”, con l’intento
di segnare i desideri sessuali dell’uomo moderno. Alago ha esposto i suoi lavori a New York, Parigi, Berlino, San Francisco, Pittsburgh, San Diego, Montreal e Toronto e continua a fotografare questi
“Dei Rudi” ovunque abbia la possibilità di farlo.
Andrea Luce
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musica
A cura di Daniele Quinzi
JOVANOTTI - TUTTO L’AMORE CHE HO
Ritorno alla grande per uno dei big della musica italiana.
Dopo quasi due anni dal suo ultimo successo, Baciami ancora,
colonna sonora dell’omonimo film di Muccino, Lorenzo mette
di nuovo alla prova la sua capacità cantautorale sfornando a
sorpresa un singolo dalle sonorità dance che già spopola in
rete e su tutte le principali radio italiane. Il brano anticipa l’album in pubblicazione a fine gennaio che viene definito dallo
stesso artista un lavoro in grado di commuovere e far ballare
allo stesso tempo. Insomma una sorta di Crying At The Discoteque dei nostri giorni. Tutto L’amore Che Ho è sicuramente un
bel pezzo, nato per essere un tormentone radiofonico e accompagnato da un video apocalittico e molto scenografico.
Il testo nasce dalla voglia dell’artista di cantare l’amore nel suo
significato originale. Jovanotti racconta di aver sentito usare
il termine amore troppe volte in occasioni sbagliate. E quindi eccolo qui a porre rimedio agli errori del mondo, come un
profeta del vero amore. Tutto ciò ci tranquillizza. Possiamo dormire sonni beati. Jovanotti non sembra aver perso quella vena
comica involontaria che da sempre caratterizza i suoi lavori.
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musica
s
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n
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i
t
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THE MUSIC OF GLEE VOL. 4
Non è stata ancora pubblicata in Italia la quarta raccolta dei brani della serie tv dell’anno, ma su amazon.it tutti possiamo ordinarla facilmente .La seconda stagione di GLEE è sempre più sfavillante e divertente.
Ormai le tematiche gay si moltiplicano negli intrecci della trama, come
gli omaggi alle dive più favolose e famose del mondo queer. Madonna,
Lady Gaga, Britney Spears senza contare decine e decine di omaggi al
mondo del musical di Broadway. Con delle chicche strepitose, come la
versione a cappella di Teenage Dream di Katy Perry, la cover dettata di
Telephone e la versione Broadway di Toxic della Spears.
BLACK EYED PEAS - THE BEGINNING
I BEP sfornano un nuovo album a due anni di distanza da The E.N.D. che
mette in risalto l’originalità nella scelta dei titoli. Black Eyed Peas ormai è
in tutto e per tutto un marchio, un progetto, e non più un gruppo di artisti. Dopo il successo di I Gotta Feeling prosegue la collaborazione con
l’ormai onnipresente David Guetta che sembra essere l’unico in grado di sfornare tormentoni dance a ripetizione (non riuscite a distingure
l’uno dall’altro? poco importa...). Il singolo incaricato di promuovere
l’album è a dir poco spaventoso. Una cover in chiave hard-core-dance
della colonna sonora di DIRTY DANCING. La melodia del brano viene
inserita a caso all’interno di una base house talmente cafona che farebbe impallidire anche Gigi D’Agostino. Il resto delle tracce segue più
o meno la stessa linea con qualche breve incursione black-pop che
non fa altro che provocare nostalgia per i vecchi album del gruppo.
LA MUSICA CHE VERRA’
Si preannuncia un anno denso di uscite discografiche più o meno interessanti. A partire da Lady Gaga che prima dell’estate sfornerà il suo
secondo disco di inediti a quanto pare anticipato da un duetto con
Britney Spears. In casa nostra scende in campo a gennaio la Nannini
con un disco interamente dedicato alla sua neonata figlia. Che noia.
Che noia. Che noia. Anche Giorgia, neo-mamma, ha intenzione di
pubblicare un nuovo lavoro. Speriamo non di ninna-nanne però e che
questa volta si affidi ad un gruppo di autori e smetta di scrivere canzoni.
Tiziano Ferro annuncia un nuovo disco entro fine anno. Dopo il coming
out/liberazione l’artista ha intenzione di produrre un album che, a suo
dire, cambierà radicalmente le carte in tavola. Infine il mese di marzo
porterà l’ondata Sanremo con i nuovi album (alcuni rieditati con la sola
aggiunta di un brano) degli artisti in gara: fra gli altri, Anna Oxa (riusciremo finalmente a sentirla cantare dal vivo?), Giusy Ferreri (speriamo
porti un bel pezzo altrimenti il prossimo album rischia di cantarlo solo
attraverso il microfono della cassa centrale dell’Esselunga), Patty Pravo
(sfornerà l’ennesimo disco live? - registrato probabilmente all’Arena di
Verona almeno quindici anni prima in un periodo in cui ogni tanto si
svegliava con la voce?), Nathalie (che per il momento promette bene e
forse rappresenterà l’Italia all’Eurofestival - dopo molti anni la nostra nazione sembra rientrare in gara), Emma Marrone (dai forza, cominciate
a televotare da ora così siamo sicuri che anche quest’anno un ex- concorrente di AMICI vincerà la gara). E speriamo arrivi qualcosa che ci salvi dalla noia che pervade già da molto tempo il mondo della musica.
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dirittoEPREGIUDIZIO
Rubrica di informazione giuridica
a cura del Servizio di Consulenza Legale del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
Imp r e n d i t o r i d i n o i s t e s s i !
d
È appena iniziato un nuovo anno, sarà un anno particolarmente importante per l’intera
comunità GLBTQI in quanto Roma ospiterà l’EuroPride 2011. Sarà un anno importante
per ognuno di noi e soprattutto per chi vorrà intraprendere qualcosa di nuovo e di significativo per la propria vita. In questo primo numero del 2011 vogliamo infatti parlarvi di
imprenditoria giovanile dandovi, come è nostra abitudine, indicazioni ed informazioni
utili su come muoversi per realizzare concretamente qualcosa di utile ed importante.
Il nostro Ordinamento, prevede, infatti, con la legge 95/95 finanziamenti per i giovani “ragazzi” che hanno un’ idea imprenditoriale ma che non hanno la possibilità di realizzarla
per mancanza di fondi. Per accedere al finanziamento agevolato e/o al contributo a fondo
perduto è necessario avere un’età compresa tra i 18 ed i 35 anni, bisogna inoltre presentare
un progetto relativo all’attività artigianale, industriale, commerciale che si ha intenzione di
intraprendere. L’attività potrà prevedere al massimo progetti d’investimento non superiori a
2.500.000 di euro. Per accedere alle agevolazioni occorre compilare un modulo di richiesta,
che va spedito per raccomandata A/R o consegnato personalmente presso la sede della InviItalia, Via Boccanelli 30, 00138 Roma, o presso le società regionali. Al modulo di domanda
vanno allegati in duplice copia il progetto di impresa oltre ai seguenti documenti: copia
dell’atto costitutivo, certificato di vigenza, certificato comprovante che la sede della società
è ubicata nei territori d’applicazione della legge, certificazione o dichiarazione comprovante
che la compagine sociale è costituita in maggioranza da soci dai 18 ai 29 o dalla totalità di
giovani tra 18 e 35 anni. La legge 95/95 sull’imprenditoria giovanile fissa i requisiti dei giovani
che presentano domanda di agevolazione per la costituzione di una nuova attività. Tali requisiti sono validi nei territori definiti dall’Unione Europea ed includono: la necessità di maggioranza assoluta (finanziaria e numerica) di giovani fra i 18 e i 29 anni residenti nei territori di
applicazione della legge, totalità di giovani tra i 18 e i 35 anni (non devono aver compiuto
il 36° anno) residenti nei territori di applicazione della legge, la sede legale, amministrativa
e operativa della nuova impresa deve situarsi nei territori di applicazione della legge. La
legge 95/95 non include le società di fatto o con un unico socio e le ditte individuali.
Ed allora cosa aggiungere se non un sincero in bocca al lupo a tutti coloro i quali vorranno dare una “svolta” alla propria vita!
Il Servizio di Consulenza Legale del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli è operativo presso la sede del Circolo in via
Efeso 2/a il giovedì dalle 15 alle 17 telefonando allo 06.5413985 o scrivendo ad [email protected].
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poesie
A cura di Vincenzo Errico
PIERLUIGI MELE
Pierluigi Mele, nato in Svizzera nel 1967, vive nel Salento. Svolge attività di formazione del teatro, dizione e scrittura creativa.
Dirige il “Teatrolaboratorio Le Lune”. Mette in scena spettacoli in armonia tra racconto musica e danza. Ha aperto le ultime
quattro edizioni de La Notte della Taranta. Ha pubblicato i libri di poesia: Lavare i fuochi, Tramontalba. Suoi versi sono nei volumi Pugliamondo, I mestieri si rubano con gli occhi, Lungomare, nel calendario Salento e in diverse antologie nazionali. Da
qui tutto è lontano (Lupo Editore) è il suo primo romanzo, giunto alla seconda edizione.
Premio Poesia “Dario Bellezza”, 1999
LA POESIA D’AMORE
La poesia d’amore
è sempre quella che verrà,
verde oscurità,
apostrofo di limone
sulla carlinga del desiderio.
Munge fette d’insonnia
ed è la tua immagine di carne,
tumefatta
dal vuoto che verrà a cariarti
il cuore.
(da: Lavare i fuochi, Libroitaliano 1995)
*
Io scrivo a me, più che a questa terra,
del cuore su manto nero di gazza
del basilico a ciuffi sul cuscino
d’un braciere nel rione.
Vedi come l’orzo, il cardo,
il prugno e scilla, finocchio, garofano,
orchidea,
come qui anche la luce è selvatica.
Così le torri, il ricamo, il pane.
Di questo
e sempre del mio stupore scrivo.
(da: I mestieri si rubano con gli occhi, Edizioni Moscara
2002)
*
Mancherò quel giorno all’appuntamento
con le spoglie del
mio corpo
acetato per l’estremo
intrattenimento, preferendo la
filodrammatica
dei topi per la dolce periferia,
o me n’andrò per la bellezza
cattolica dei glicini scagliando molotov
d’arcobaleni
artigianali.
Mancherò quel giorno alla mia
morte,
quando condanneranno le visioni
in contumacia la realtà, e lascerò
al tuo seno, madre, le mie rose
- come sanno invece i figli del paese,
a svelarti il mio congedo con un graffio.
(da: Tramontalba, Edizioni Moscara 2003)
*
Cosa me ne faccio d’alambicchi
nasse scrigni
memorie a manovella.
Ricordare
al momento sbagliato
per sé, giusto per gli altri.
Tutto qui la poesia.
(da: Tramontalba, Edizioni Moscara 2003)
*
Si ama – le canzoni, l’acqua, il volo
e s’impara ad amare, come credo col jazz,
certi poeti, il vino, le ombre.
Sul resto spariamo a caso.
(da: Tramontalba, Edizioni Moscara 2003)
*
Mi scopro da tempo a scrivere
d’inquilini assenti
ignoti ai più. Ma né cresciuto
di un palmo né maturo mi troverai
per il telefono: se fu
Lorca il primo amore,
altro ho appreso da un tu
invano atteso alla cornetta.
(da: Tramontalba, Edizioni Moscara 2003)
QUOTIDIANI
E la dolcezza non la puoi prevedere.
Prova a dire di chi manca a quest’ora
o della voglia del cielo di mandarci a
morire
senza fargli la questua, le carte.
Però ne hai dolcezza del cielo,
c’è che da solo non sai proprio restare.
Tu fingi almanacchi
poeta, tu menti la fine.
E un poeta felice deve ancora venire.
(da: Pugliamondo, Edizioni Accademia di Terra d’Otranto
mute d’amore mai spedito
Neobar 2010)
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sieropositive chiamare per info; test hiv e consulenza medica il venerdì dalle
15 alle 16 (la risposta si ritira una settimana dopo il prelievo) ospedale san
giovanni ambulatorio e day hospital di immunologia clinica via san giovanni
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il n. 06.5943557 o la segreteria o scrivere a [email protected]; consulenza
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musicale variegata Pop e House.
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da gay di tutte le età. (Notte)
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l’altramartedì
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movimento dei forum sociali
omosessuale f.g. lorca
spazio lesbico
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ogni martedì dalle 21 alle 24
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tel.349.4634405 - 338.1784918
via della basilicata 3
TRIESTE
PIACENZA
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via pondares 8
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luna
tel 040.630606 - 349.0582092
tel/fax 0523.499601
lesbiche romane
piazza vittorio veneto 2, salerno
gruppi trans @ circolo maurice
[email protected]
via san francesco di sales, 1a
[email protected]
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www.retecivica.trieste.it/circoloararcigay l’atomo
tel/ fax 06.6864201
www.arcigaysalerno.org
gruppoluna.net
cobaleno
strada malchioda 39
clrbp.it - [email protected]
lunedì dalle 20,30 alle 23,30
tel 346.6877021
SASSARI
UDINE
piacenzagay.blogspot.com/
archivio massimo consoli
mos movimento omosessuale sardo agedo
arcigay nuovi passi
www.arcigay.it/piacenza
[email protected]
via rockfeller, 16c
genitori e amici di glbt
via pradamano 12
settore nuovi diritti cgil nazionale
tel/fax 079.219024
tel.348.8078119
tel 340.3144203
PISA
corso italia, 25
movimentomosessualesardo.org
[email protected]/udine
arcigay pride!
tel 06.8476390 - fax 06.8476286
l’altra comunicazione
telefono amico 0432.523838
via s. lorenzo 38 - tel 050.555618
[email protected]
borderline
organizzazione per il Festival
[email protected] - arcigaypisa.it
cgil.it/org.diritti
aperto dal martedì
del cinema glbt
VENETO
al sabato dalle 19.00
via montebello 15
arcigay arcilesbica dedalo
comog
ufficio nuovi diritti cgil roma e lazio [email protected]
tel.011.8138840 - tglff.com
[email protected]
motociclisti gl - tel 347.1959335
via m. buonarroti 39 - tel 06.49205327
[email protected]
[email protected] SICILIA
fondazione sandro penna
VENEZIA
glme.org/comog
www.lazio.cgil.it/nuovidiritti/
coordinamento regionale arcigay
via santa chiara, 1 - tel. 011.5212033 arcigay contoallarovescia
[email protected]
fondazionesandropenna.it
s. polo 2003- [email protected]
PISTOIA
pasolini lazio
contoallarovescia.blogspot.com
arcigay la giraffa
c/o pdci petroselli roma
SIENA
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casella postale 301-tel 347.6926658 via offanengo, 67 - tel. 06.33612332 cigs centro interculturale
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gay credenti
[email protected] - lagiraffa.org
[email protected]
glbt senese - ganimede
tel 011.19703145
c/o arcigay dedalo
via massetana romana, 18
[email protected]
[email protected]
PRATO
settore gay lesbiche ens
tel.0577.288977 - fax 0577.271538 arcigaytorino.it
Comitato Gay e Lesbiche Prato
ente nazionale sordomuti
[email protected] - gaysiena.it
VERBANO
gayelesbicheprato.it
[email protected] - ens.it
associazione quore
arcigay nuovi colori
SIRACUSA
via barbaroux 25
corso cairoli 39, verbania intra (vb)
REGGIO EMILIA
nuova proposta
arcigay siracusa
tel.011.544994
tel 329.3377638
arcigay giòconda
gruppo di gaye lesbiche credenti
tel 333.6065367
[email protected] - quore.org
[email protected]
via emilia all’ospizio 102
tel 331.7858894
[email protected]
www.arcigayverbania.it
tel 0522.332372 0522.550383
nuovaproposta.splinder.com
famiglie arcobaleno
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nuovapropostaroma.it
cods
genitori omosessuali
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via gorizia, 27
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c. psicologico 349.6437659
queering sapienza
tel 0333.6065367
giovedì dalle 18 alle 20
via settembrini, 6 tel 045.8674685
c/o Aula II, Facoltà di Lettere
tel.348.2602521
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RICCIONE
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SONDRIO
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gaytineris sport all’aria aperta
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antica birreria peroni
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TERNI
la fenice - gay credenti
pasolini veneto
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(calcetto, ping pong, tennis)
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località farnietino 11 - fabro scalo
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tel 06.64501102 347.9578585
tel 3294035740
tel. 0763.835241
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[email protected] - terradilei.it
sofonisba anguissola
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coordinamento glbt uaar
galleria delle donne - via fabro 5
VICENZA
gay help line 800.713.713
unione degli atei
TOSCANA
tel.011.4342600-5174046
la parola
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e degli agnostici razionalisti
circolo di cultura glbt maurice
women.it/galleridelledonne
ass. gay credenti - tel. 0444.324830
63
aut gennaio 2011
incipit
A cura di Luigi Conversini
Ogni mese vi facciamo rileggere le prime pagine
di opere classiche o contemporanee che ci hanno colpito e emozionato.
Massimo Carlotto - Cristiani di Allah - 2008
Mercoledì 19 ottobre 1941.
Mi svegliai un attimo prima che il servo bussasse discretamente alla porta della camera.
Il sonno era diventato leggero come una piuma in quelle notti di attesa. Con delicatezza
aprii la mano per liberare quella di Othmane che spalancò gli occhi allarmato. Gli accarezzai la barba sotto il mento con un gesto rassicurante e lui sbuffò prima di girarsi su un
fianco per continuare a dormire e smaltire il vino delle Canarie che aveva tracannato la
sera prima nella taverna del bagno di Ali Arabagi.
«Saheb el-Nadour la manda a chiamare, padrone» sussurrò il vecchio Ahmed.
Annuii e richiusi la porta. Saheb era l’ufficiale addetto all’osservatorio della cittadella, era stato
senz’altro il primo ad avvistare le navi e ora chiamava tutti a raccolta perché ci rendessimo
conto di cosa saremmo stati costretti ad affrontare. Mi vestii in fretta e risalii i vicoli della
casbah che portavano alla porta di Bab Azzoun nella luce incerta dei primi attimi dell’alba.
Sugli spalti erano già radunati alcuni rais, gli ufficiali dei giannizzeri impeccabili nelle loro
divise con le piume bianche sul turbante e gli stivali rossi, le autorità religiose e altri notabili.
Hassan Agha, che regnava con la carica di beylerbey, non era ancora uscito dal suo palazzo.
L’ufficiale mi indicò il mare che sembrava aver cambiato colore diventando una grande
macchia bianca, tante erano le vele della flotta di Carlo V che avanzava verso Algeri.
Tutti erano silenziosi, alcuni muovevano appena le labbra bofonchiando stupore e avventurandosi a contare i legni. Il numero lo conoscevamo già, le nostre spie avevano riferito di aver
visto a Palma di Maiorca, dove l’armata si era radunata, una sessantina di grandi galee, duecento navi da gabbia a tre alberi, cento a un solo albero e centocinquanta di varia foggia adibite
al trasporto di salmerie e di ogni altro oggetto o animale che potesse essere utile all’assedio.
Preceduto da servi e dalla guardia del corpo arrivò il beylerbey che ci salutò con un breve
cenno del capo. Portava il nome del nipote del profeta che significava buono. Hassan a
volte lo era, ma era soprattutto giusto. Aveva il corpo tozzo, forte e privo di grazia ma il
volto era incantevole e i lineamenti erano così belli e ancora così giovani nonostante i suoi
cinquantaquattro anni che sembravano scolpiti dal più bravo degli scultori.
Il beylerbey rivolse uno sguardo distratto alla flotta. «Sapete cosa fare» disse agli ufficiali,
prima di voltarsi e tornare sui suoi passi. Le trombe diedero l’allarme e Algeri la bianca si
ricoprì di nuovi colori come se avesse indossato una sgargiante armatura. Sui merli vennero innalzati stendardi rossi, verdi e gialli con mezzelune e versetti del Corano.
Alle spalle della città, le alte colline parevano imbiancate di neve per il pullulare dei bournus
delle truppe arabe, duemila magnifici cavallerizzi e tremila fanti. Presto sarebbero arrivate anche le truppe cabile, male armate ma molto efficaci nello scontro ravvicinato. Qualcuno mi
toccò il braccio. Era Mami Serignan, un rinnegato occitano. «Vieni» disse. «Il sardo ci aspetta».
Attraversando il patio sentii su di me gli sguardi delle donne rinchiuse nell’harem che spiavano
attraverso i buchi appositamente praticati nel muro. Alzai il volto e sorrisi in segno di saluto.
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