Glossario FAD

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Prog. FSE Ob. 3 E.1, RER 2000, n. 1023
“NEW ERA DONNA: creazione di uno strumento FAD a sostegno dell’imprenditoria
femminile e sua sperimentazione in un progetto pilota regionale”
Glossario dei termini
Maria Bonci [email protected]
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“New Era Donna”
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Ammortamento
Rappresenta la quota del costo di acquisto dei beni durevoli che si imputa sull’esercizio.
Fonte: CID Emilia Romagna, Guida al Business Plan e all’avvio d’impresa, Progetto NOW “Le donne
possono: network e partnership”, 2000.
La perdita di valore, calcolata al costo corrente di costituzione, subita dai capitali fissi (macchinari,
impianti, mezzi di trasporto, ecc.) nel corso dell'anno a causa dell'usura fisica, dell'obsolescenza (perdita
di valore economico dei beni capitali per il progresso tecnico incorporato nei nuovi beni) e dei danni
accidentali assicurati (incendio, incidente, naufragio, ecc.). Il concetto di ammortamento economico
differisce da quello fiscale o finanziario in senso lato.
Fonte: Sistema europeo dei conti, 1995.
Bilancio
Il rendiconto aziendale composto dal conto economico, dalla situazione patrimoniale e dalla nota
integrativa.
Fonte: Glossario dell’Annuario Statistico Italiano, 2000.
Break even point (vedi Punto di pareggio)
Business plan (vedi Piano di fattibilità)
Carico di lavoro
Impegno delle risorse umane appartenenti ad un’organizzazione o ad una sua sotto-unità, misurato
secondo un’unità temporale definita, calcolato in base agli output o comunque ai risultati previsti.
L’analisi dei carichi di lavoro risponde ai criteri di programmazione del personale, definendo il numero
e la tipologia di attività da svolgersi nel breve-medio termine e quindi il fabbisogno di forza lavoro
necessaria, così come ai principi della progettazione organizzativa fornendo dati e informazioni qualiquantitative per l’attribuzione di compiti.
Fonte: IRSEA, Glossario in progress, 2001.
Competenza/e
La competenza è una categoria di analisi e rappresentazione del lavoro relativamente recente, e tuttora
priva di una definizione univocamente accettata. La sua relativa ambiguità testimonia dei mutamenti in
atto in diverse discipline (economia, sociologia, psicologia, scienze politiche, pedagogia, ...), a fronte
dell'importanza assunta per ognuna di esse dal riferimento all'apprendimento.
Alcuni aspetti su cui vi è maggiore accordo sono:
• la competenza vista come risorsa chiave di competitività delle imprese, permettendo lo sviluppo
ed il mantenimento di una loro propria capacità distintiva;
• la competenza vista come prerequisito essenziale di ogni efficace prestazione lavorativa
dell’individuo e garanzia della sua occupabilità, a fronte della flessibilizzazione del mercato del
lavoro;
• la centralità del soggetto nella definizione della competenza;
• la fondamentale importanza giocata dal contesto di apprendimento in cui l'individuo sviluppa
ed utilizza la propria competenza;
• la dinamicità della competenza, intesa come variabilità nel tempo del suo possesso da parte
dell'individuo, in funzione dei suoi processi di apprendimento.
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Una possibile definizione "operativa" di competenza è dunque "la capacità di un individuo di utilizzare
le proprie conoscenze al fine di ottenere una performance di qualità in rapporto alle caratteristiche del
contesto in cui opera".
Anche le organizzazioni ed i bacini locali di impiego sono descrivibili in termini di sistemi di
competenze. Secondo alcune teorie, è proprio il livello di distintività e specificità delle competenze oltre alla qualità dei processi di apprendimento - che determina la competitività di un territorio (p.e. un
distretto) o di un'impresa.
Per l’Isfol, con riferimento primario alla produzione di standard formativi, le competenze sono
segmentabili in:
• competenze di base (ad es. informatica di base, lingua straniera, organizzazione, diritto e
legislazione del lavoro): si tratta di competenze consensualmente riconosciute quali nuovi
"diritti di cittadinanza" nel mercato del lavoro e nella società, veri e propri "requisiti per
l’occupabilità e per lo sviluppo professionale";
• competenze tecnico professionali (conoscenze dichiarative generali e specifiche; conoscenze
procedurali): si tratta dei saperi e delle tecniche operative proprie delle attività relative a
determinati processi lavorativi;
• competenze trasversali (risorse psico-sociali quali work habits e identità, abilità di diagnosi,
comunicazione, decisione, problem solving, etc.): si tratta di caratteristiche e modalità di
funzionamento individuale che entrano in gioco quando un soggetto si "attiva" a fronte di una
richiesta dell’ambiente organizzativo e che sono essenziali al fine di produrre un
comportamento professionale che trasformi un "sapere" in una prestazione lavorativa efficace.
Secondo altri approcci, è opportuno specificare ulteriormente le c. tecnico professionali in :
• competenze di soglia desettoriali, date dal mix di saperi, tecniche operative e comportamenti
che, trasversalmente alle differenti figure/qualifiche, costituiscono requisito essenziale di
occupabilità, in rapporto alle caratteristiche generali del contesto lavorativo (p.e. saper lavorare
in sistemi di qualità; saper lavorare in ambienti ad elevata automazione; saper lavorare in
condizioni di sicurezza; saper gestire un rapporto di comunicazione con un cliente; …);
• competenze di soglia di settore, date dal mix di saperi, tecniche operative e comportamenti che,
trasversalmente alle differenti figure/qualifiche, costituiscono requisito di occupabilità in
rapporto alle specificità del settore;
• competenze distintive, a livello di singola impresa e/o contesto territoriale, rappresentano i
fattori di competitività propri, riferimento per lo sviluppo delle risorse umane. Costituiscono
requisiti di occupazione (oltre che comunque di occupabilità).
Le competenze di soglia, in ragione della loro minore dipendenza da uno specifico contesto d'uso, si
presentano standardizzabili, attraverso opportune tecniche di analisi del lavoro, in Unità di Competenza
(UC), riferimento per il loro riconoscimento/certificazione e la progettazione di standard formativi
capitalizzabili (UFC - Unità Formative Capitalizzabili).
Fonte: IRSEA, Glossario in progress, 2001.
Conto economico
La componente del bilancio aziendale, in cui sono registrate le voci che concorrono alla determinazione
del valore della produzione, dei costi di produzione (acquisto di materie prime, merci, servizi, quote di
ammortamento, spese di personale ed altri oneri di gestione), degli oneri e proventi finanziari e
straordinari, dell'utile o della perdita di esercizio.
Fonte: Glossario dell’Annuario Statistico Italiano, 2000.
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Costi fissi
Costi la cui entità non cambia al variare del volume d’affari. Cambia, invece, la loro incidenza unitaria (e
percentuale) al variare dei volumi di produzione.
Fonte: CID Emilia Romagna, Guida al Business Plan e all’avvio d’impresa, Progetto NOW “Le donne
possono: network e partnership”, 2000.
Costi variabili
Costi la cui misura complessiva varia in proporzione alle variazioni di volume dell’attività. Non cambia,
invece, il valore unitario al variare dei volumi.
Fonte: CID Emilia Romagna, Guida al Business Plan e all’avvio d’impresa, Progetto NOW “Le donne
possono: network e partnership”, 2000.
Fattibilità (economico-finanziaria)
Verifica della concreta “realizzabilità” del progetto di impresa dal punto di vista della convenienza
economica (attraverso l’analisi di costi e ricavi) e della disponibilità finanziaria (attraverso l’analisi di
investimenti e fonti).
Fattori produttivi
I macchinari, le attrezzature, gli strumenti, i servizi della manodopera, le materie prime, … necessari per
produrre beni o servizi. Si dicono anche input.
Fonte: Glossario in P.A. Samuelson – W.D. Nordhaus, “Economia”, Zanichelli, 1987.
Fatturato
L'ammontare di tutte le fatture emesse nel periodo di riferimento per vendite sul mercato interno e su
quello estero. Il valore del fatturato si intende al netto dell'IVA fatturata ai clienti e degli abbuoni e
sconti esposti in fattura ed al lordo delle spese (trasporti, imballaggi, ecc.) e delle altre imposte
addebitate ai clienti (per es. imposta di fabbricazione). Nel fatturato sono comprese anche le vendite di
prodotti non trasformati dall'impresa e le fatture per prestazioni di servizi e per lavorazioni eseguite per
conto terzi su materie prime da essi fornite; sono escluse le vendite dei capitali fissi dell'impresa.
Fonte: Glossario dell’Annuario Statistico Italiano, 2000.
Impresa
L'organizzazione di un'attività economica esercitata con carattere professionale per la produzione di
beni o per la prestazione di servizi destinabili alla vendita. Essa fruisce di una certa autonomia con
particolare riguardo alle scelte produttive, di vendita e di distribuzione degli utili. Il responsabile è
rappresentato da una o più persone fisiche, in forma individuale o associata, o da una o più persone
giuridiche.
Fonte: Glossario dell’Annuario Statistico Italiano, 2000.
Margine di contribuzione
Porzione di fatturato (o del prezzo di vendita) che rimane dopo aver sottratto i costi variabili.
Fonte: CID Emilia Romagna, Guida al Business Plan e all’avvio d’impresa, Progetto NOW “Le donne
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Margine operativo
Porzione di fatturato residua dopo aver sottratto i costi fissi e i costi variabili della gestione tipica
aziendale.
Fonte: CID Emilia Romagna, Guida al Business Plan e all’avvio d’impresa, Progetto NOW “Le donne
possono: network e partnership”, 2000.
Marketing mix
Il complesso dei metodi atti a collocare col massimo profitto i prodotti/servizi in un dato mercato,
attraverso le politiche più opportune di vendita e di promozione, dopo aver individuato i potenziali
consumatori.
Gli elementi che compongono il marketing mix sono:
il prodotto - ovvero l’insieme delle caratteristiche materiali e immateriali che distinguono il bene o il
servizio, gli aspetti relativi alla qualità, …;
il prezzo – a cui il prodotto/servizio viene venduto sul mercato, ma anche le modalità di pagamento, gli
eventuali sconti, …;
la distribuzione – ovvero le modalità attraverso le quali il prodotto/servizio arriva ai potenziali clienti
(es. la rete di vendita, la localizzazione, …);
la promozione – cioè l’insieme di attività informative che vengono realizzate per far conoscere il
prodotto/servizio, valorizzarne le caratteristiche, incentivarne l’acquisto.
Piano di fattibilità
Il piano di fattibilità (o business plan) è il documento che riassume il progetto imprenditoriale che si vuole
sviluppare, attraverso la descrizione dell’idea, la presentazione del gruppo imprenditoriale, l’analisi della
formula imprenditoriale, la verifica della fattibilità economico-finanziaria.
Il piano di fattibilità ha una duplice finalità:
- da un lato, offre all’aspirante imprenditore l’opportunità di esplorare tutti gli aspetti della nuova
attività, esaminando le possibili conseguenze di diverse strategie competitive, produttive e
commerciali e finanziarie;
- dall’altro, costituisce la fonte di informazioni più completa in base alla quale i potenziali investitori
(pubblici o privati) possano valutare la proposta ricevuta e, quindi, fondare la propria decisione di
investimento.
Fonte: C. Parolini, Diventare imprenditori. Dal business plan all’avvio di una nuova impresa, Il Sole 24 ore, 1991.
Punto di pareggio
Il punto di pareggio è rappresentato dal volume di vendita (Q) per il quale i ricavi sono uguali ai costi
totali, ovvero:
Ricavi = Costi totali
Ricavi = Costi variabili + Costi fissi
Ricavi Unitari x Q = (Costi variabili unitari x Q) + Costi fissi
(Ricavi Unitari x Q) – (Costi variabili unitari x Q) = Costi fissi
Q (Ricavi Unitari – Costi variabili unitari) = Costi fissi
Q = Costi fissi / (Ricavi Unitari – Costi variabili unitari)
quindi:
Q = Costi fissi / Margine di contribuzione unitario
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Fonte: C. Parolini, Diventare imprenditori. Dal business plan all’avvio di una nuova impresa, Il Sole 24 ore, 1991.
Redditività del capitale investito (ROI)
Esprime il rapporto tra reddito operativo (RO) e capitale investito netto (CI), ovvero:
ROI = RO / CI
dove ROI è l’acronimo inglese per return on investment.
Ad es. un ROI del 10% significa che, per ogni 100 lire di capitale investito, la gestione tipica aziendale
ha generato 10 lire di reddito operativo.
Fonte: C. Parolini, Diventare imprenditori. Dal business plan all’avvio di una nuova impresa, Il Sole 24 ore, 1991.
Redditività delle vendite (ROS)
Esprime il rapporto tra reddito operativo (RO) e ricavi dell’impresa (R), ovvero:
ROS = RO / R
dove ROS è l’acronimo inglese per return on sales.
Ad es. un ROS del 10% significa che, per ogni 100 lire di ricavi, la gestione tipica aziendale ha generato
10 lire di reddito operativo.
Fonte: C. Parolini, Diventare imprenditori. Dal business plan all’avvio di una nuova impresa, Il Sole 24 ore, 1991.
ROI – return on investment (vedi Redditività del capitale investito)
ROS – return on sales (vedi Redditività delle vendite)
Sistema competitivo
L’insieme di forze competitive con le quali un’impresa interagisce direttamente all’interno del proprio
settore produttivo in riferimento ad un determinato mercato di sbocco.
Il s. c. viene così rappresentato da M.E. Porter:
CONCORRENTI
POTENZIALI
CONCORRENTI DIRETTI
FORNITORI
CLIENTI
AZIENDA
PRODOTTI/
SERVIZI
SOSTITUTIVI
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In esso sono chiaramente riconoscibili cinque forze competitive: l’entrata di nuovi concorrenti, la
minaccia di sostituti, il potere contrattuale dei clienti, il potere contrattuale di fornitori e la rivalità tra i
concorrenti presenti.
Fonte: IRSEA, Glossario in progress, 2001.
Sistema economico locale
Una porzione circoscritta di territorio che presenti caratteristiche di sufficiente omogeneità economica e
sociale, e riconoscibilità sia da parte di un osservatore esterno che, condizione particolarmente
importante, da parte dei soggetti che vi risiedono. Il fatto che si parli di sistema implica che tale ambito
territoriale disponga al suo interno di una struttura di relazioni fra i diversi attori economici presenti,
che esprime allo stesso tempo il grado di divisione del lavoro sul territorio (chi fa che cosa) e le
interdipendenze presenti (la rete dei soggetti locali).
Fonte: IRSEA, Glossario in progress, 2001.
Stakeholder
Tutti coloro che fanno affidamento sul successo dell'organizzazione e che pertanto si configurano come
portatori di interessi nei confronti di quest'ultima (p.e finanziatori, fornitori, comunità locali, parti
sociali, …).
Il rapporto con gli stakeholder, nella logica dello sviluppo di reti stabili di relazioni, è uno fra i requisiti
chiave dello sviluppo delle public utilities.
Fonte: IRSEA, Glossario in progress, 2001.
Stato patrimoniale
L'insieme di attività e passività detenute da una unità istituzionale all'inizio o alla fine di ciascun periodo
contabile.
Fonte: Glossario dell’Annuario Statistico Italiano, 2000.
Utile
L’eccedenza del totale dei ricavi sul totale dei costi nella gestione tipica dell’impresa.
Volume d’affari
E’ il fatturato relativo ai beni o servizi venduti nel corso dell’esercizio.
Fonte: CID Emilia Romagna, Guida al Business Plan e all’avvio d’impresa, Progetto NOW “Le donne
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