Obbligazioni convertibili - Allianz Global Investors Italia
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Obbligazioni convertibili: il meglio di due mondi? Un’alternativa alle obbligazioni “tradizionali” Documento illustrativo di approfondimento che non costituisce offerta al pubblico di prodotti/servizi finanziari. Understand. Act. Analysen & Trends Guardare lontano: anticipare oggi le strategie di investimento di domani 2 Indice 5 Obbligazioni convertibili 8 Le obbligazioni convertibili come strumento di investimento 9 Il comportamento di mercato delle obbligazioni convertibili 10 Obbligazioni convertibili a confronto con altre asset class 15 Obbligazioni convertibili: quali prospettive? 3 Obbligazioni convertibili: il meglio di due mondi? Gli investitori si trovano spesso a dover scegliere tra obbligazioni ed azioni. Le obbligazioni offrono un flusso di reddito stabile e, a differenza delle azioni, hanno un tasso di rendimento fisso. Le azioni potenzialmente offrono rendimenti più elevati, ma sono generalmente considerate più rischiose. Considerati fino a poco tempo fa investimenti “risk-free”, i titoli governativi sono particolarmente apprezzati dagli investitori che vogliono costruire un portafoglio a reddito fisso, in quanto generano un rendimento stabile fino alla scadenza, quando il capitale viene rimborsato. Prima della scadenza, tuttavia, il valore di un’obbligazione può aumentare se i tassi di interesse scendono, oppure diminuire quando l’inflazione e i tassi di interesse salgono, o se peggiora la solvibilità dell’emittente. Di conseguenza, le obbligazioni offrono una sicurezza relativa. Le azioni di una società quotata offrono all’investitore l’opportunità di diventare comproprietario dell’azienda, partecipando quindi sia ai rischi, sia ai successi della società. Il capitale investito in azioni solitamente offre rendimenti molto più elevati rispetto ad un investimento in obbligazioni. Reinvestendo la maggior parte degli utili, il valore dell’azione acquistata aumenta anno dopo anno, e questa crescita degli utili si traduce di solito in dividendi più elevati. Nel tempo, un investimento iniziale nel capitale azionario 4 di una società può generare rendimenti superiori rispetto ad un investimento equivalente nelle sue obbligazioni. Il mercato offre anche titoli con caratteristiche simili sia a quelle delle azioni che delle obbligazioni. Si tratta delle obbligazioni convertibili, ovvero obbligazioni per le quali il capitale investito può essere rimborsato in azioni dell’emittente. In base ai trend di mercato, il prezzo di un’obbligazione convertibile può variare in diversi modi. Quando il mercato azionario sale, e la domanda di obbligazioni diminuisce, il prezzo tende a comportarsi come un’azione, mentre quando il mercato azionario scende, e la domanda di obbligazioni aumenta, tende a comportarsi come un’obbligazione. Possiamo dire che le obbligazioni convertibili rappresentano il meglio dei due mondi? (cfr. grafico 1) Ma che cos’è un’obbligazione convertibile? In che misura può rappresentare un’opportunità di investimento nell’attuale situazione di mercato? Grafico 1: Performance delle obbligazioni convertibili dal 1997 Confronto tra le performance di obbligazioni convertibili, azioni e titoli governativi in Europa (dal 1997) 400 350 300 250 200 150 100 50 97 98 99 00 01 02 03 BofAML Europe Convertible Bond (EUR) 04 05 06 MSCI Europe (EUR) 07 08 09 10 11 12 13 14 BofAML European Union Government Index (EUR) Fonte: Datastream, Allianz Global Investors Capital Market Analysis, dati a marzo 2014. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri, e sono espressi al lordo degli oneri fiscali a carico dell’investitore. 1 Obbligazioni convertibili 1.1 Definizione Un’obbligazione convertibile è un’obbligazione emessa da una società privata. Essa rientra quindi nella categoria delle obbligazioni private, definite anche obbligazioni societarie (in contrapposizione ai titoli governativi). In sintesi, un’obbligazione convertibile: • corrisponde una cedola regolare, • è rimborsabile a scadenza, • ha un valore di mercato che oscilla al variare dei tassi, ovvero al: – tasso “risk-free”, il tasso delle obbligazioni governative, – premio richiesto dal mercato a fronte di un miglioramento o di un peggioramento della solvibilità dell’emittente. Le obbligazioni convertibili presentano tutte le caratteristiche di un’obbligazione tradizionale, eccetto una: possono essere rimborsate in azioni, secondo i termini e le condizioni definiti in dettaglio nel contratto di emissione. Al verificarsi delle condizioni per la conversione in azioni, ovvero quando il prezzo dell’azione sottostante raggiunge o supera il prezzo di conversione, l’obbligazione convertibile assume le caratteristiche di un’azione. 5 1.2 Obbligazioni convertibili: il punto di vista dell’emittente Le obbligazioni convertibili presentano diverse caratteristiche interessanti per l’emittente: 1.Finanziamento a condizioni e termini favorevoli. Sostanzialmente, il soggetto che riceve un finanziamento deve sottostare ai termini e alle condizioni del prestatore: spesso le richieste dei mercati finanziari sono meno esigenti rispetto alle condizioni applicate dalle banche. Quando un’obbligazione può essere rimborsata in azioni, il mercato può comunque accettare una cedola inferiore a quella di un’obbligazione privata tradizionale se le azioni di riferimento offrono un significativo potenziale di rialzo. 2.Minori oneri per interessi. Questo aspetto è particolarmente rilevante quando un emittente deve finanziare importanti investimenti o un’acquisizione, operazioni che richiedono tempo per arrivare alla redditività. 3.Possibilità di rimandare la diluizione o distribuzione dei profitti e dei dividendi su un più ampio numero di azioni. L’obbligazione sarà convertita in capitale quando la redditività degli investimenti ed i profitti aggiuntivi avranno compensato, in misura parziale, totale, o addirittura 6 eccedente, l’aumento del numero di azioni. L’impatto dell’aumento di capitale sull’utile per azione, e quindi sulla quotazione dell’azione, sarà lieve o addirittura nullo. 4.Possibilità di forzare la conversione. Il contratto di emissione può prevedere che, qualora il prezzo dell’azione superi di una certa percentuale il prezzo di conversione, in un periodo prestabilito precedente alla data di scadenza il portatore debba scegliere tra il rimborso in denaro o in azioni. L’emittente può pertanto convertire il proprio debito obbligazionario ed aumentare il capitale anticipatamente. 5.Diritti di rimborso anticipato. Alcuni contratti prevedono la possibilità per l’emittente di riacquistare le obbligazioni convertibili in circolazione qualora il prezzo medio superi un determinato livello, a una certa data o in un periodo prestabilito. Lo stesso accade quando alla scadenza il prezzo dell’azione sottostante non raggiunge il prezzo di conversione. Il prezzo di riacquisto sarà pertanto superiore al prezzo di emissione, affinché l’investitore ottenga parte dei proventi che ha sacrificato in cambio del potenziale guadagno sulle azioni da ricevere. In questo modo, l’emittente può evitare un aumento di capitale qualora non sia più necessario. 1.3 Obbligazioni convertibili: il punto di vista dell’investitore Le obbligazioni convertibili offrono numerosi vantaggi, e qualche svantaggio: 1.L’investitore ottiene un reddito costante, talora comparabile a quello offerto da altri prodotti nello stesso arco temporale. Alla scadenza, l’investitore riceve come minimo il rimborso del capitale investito, in denaro o in azioni. 2.Prospettive di rendimenti elevati. Alla scadenza, la conversione in azioni offre un potenziale di guadagno che diventa ancora più interessante quando le azioni hanno superato il prezzo di conversione. 3.Una cedola inizialmente bassa. Il rendimento di un’obbligazione convertibile è inferiore a quello offerto da un’obbligazione tradizionale con una duration analoga. La differenza risulta compensata da un guadagno solo se l’azione raggiunge o supera il prezzo di conversione, tuttavia tale incremento non è assicurato. 4.Il capitale investito non è garantito. Il prezzo dell’obbligazione può diminuire prima della scadenza se il mercato scende, i tassi di interesse a lungo termine aumentano o la solvibilità dell’emittente peggiora. In caso di default dell’emittente prima della scadenza, la quota capitale potrebbe non essere rimborsata totalmente. 1.4 Rapporto di conversione La principale caratteristica che distingue le obbligazioni convertibili dalle altre obbligazioni è il rimborso in azioni di nuova emissione, sulla base di un rapporto di X azioni per ogni obbligazione che viene stabilito in sede di emissione ed eventualmente rettificato in caso di aumenti di capitale decisi dopo la data di emissione. Il rimborso in azioni solitamente è opzionale. La scelta può essere dell’investitore o dell’emittente, il quale rimborsa quindi le obbligazioni a un prezzo spesso superiore al semplice rimborso del capitale investito. Ciascuna delle parti che ha facoltà di scelta deciderà se è più vantaggioso optare per la conversione o per il rimborso dell’obbligazione, dopo avere effettuato un confronto tra: • il valore delle azioni da emettere e il valore di rimborso dell’obbligazione, • i dividendi distribuibili sulle azioni da emettere e il flusso cedolare dell’obbligazione. Se il valore dell’azione sottostante è superiore al valore di rimborso dell’obbligazione, l’investitore sceglierà di convertire le obbligazioni in azioni. Se il valore dell’azione è molto superiore al prezzo di conversione, sarà interesse dell’emittente rimborsare l’obbligazione, qualora sia possibile, anche se ciò implica dover aumentare il capitale successivamente ad un prezzo più elevato. Il rimborso in azioni può essere anche obbligatorio. Un “convertendo” è un prestito obbligazionario il cui rimborso è obbligatoriamente previsto con l’emissione di nuove azioni: poiché il rimborso deve avvenire comunque in azioni, tali obbligazioni sono molto più simili alle azioni (ordinarie) che alle obbligazioni convertibili. 1.5 Conversione e rimborso Consideriamo l’esempio di un’obbligazione convertibile con un rapporto di 1:1, emessa a € 1.000 quando il valore dell’azione sottostante è € 800. Il prezzo dell’azione dovrà aumentare da 800 a 1.000, ovvero del 25%, perché il portatore consideri l’opportunità di convertire l’obbligazione in azioni. Con l’avvicinarsi della data di scadenza: • se il prezzo dell’azione sottostante è superiore al prezzo di conversione, l’obbligazione soddisfa le condizioni per la conversione e si comporta come un’azione; • se il prezzo dell’azione sottostante è inferiore al prezzo di conversione, l’obbligazione non sarà convertita, bensì rimborsata. In attesa del rimborso, il prezzo dell’obbligazione può scendere al di sotto del prezzo nominale se il mercato nutre dubbi sulla capacità della società di pagare la cedola e rimborsare il capitale. A quel punto, l’obbligazione convertibile si comporta come un’obbligazione societaria privata. 7 Grafico 2: Profilo standard di un’obbligazione convertibile Le quattro aree tradizionali 140 Alto rendimento Misto Obbligazioni Azioni Valore del convertibile 120 Valore dell’opzione 100 Premio Bond floor 80 Valore dell’obbligazione Azione 60 40 10 30 50 70 90 Valore dell’azione 110 130 Fonte: Allianz Global Investors Capital Market Analysis, febbraio 2014. 2 Le obbligazioni convertibili come strumento di investimento Si definisce obbligazione convertibile un’obbligazione privata (o “societaria”) che prevede un’opzione di acquisto sulle azioni di riferimento sottostanti a un prezzo prestabilito. Lo sconto sulla cedola, rispetto alle condizioni di mercato, accettato dall’investitore, corrisponde quindi al valore dell’opzione di acquisto, noto come “premio” (cfr. grafico 2). Il premio generalmente rappresenta dal 10 al 15% del valore dell’obbligazione convertibile all’emissione. Alla data di scadenza, il capitale investito può essere convertito in azioni: in sostanza, è come se l’obbligazione venisse rimborsata e i proventi fossero utilizzati per esercitare l’opzione d’acquisto al prezzo stabilito al momento dell’emissione. L’obbligazione convertibile è un’obbligazione privata il cui valore varia sulla base degli stessi parametri di qualsiasi altra obbligazione societaria, ovvero: • tasso “risk-free”, cioè il rendimento del debito pubblico con la stessa scadenza. Tassi a lungo termine più elevati fanno scendere l’obbligazione, mentre tassi più bassi ne aumentano il valore; • solvibilità dell’emittente. Se la solvibilità dell’emittente peggiora, per esempio a causa di una riduzione del rating, l’obbligazione si deprezza, mentre, se la solvibilità dell’emittente migliora, il valore 8 dell’obbligazione aumenta. L’opzione di conversione si comporta come qualsiasi call option su un titolo azionario: • all’avvicinarsi della data di scadenza, il valore dell’opzione diminuisce, • se il prezzo dell’azione diventa più volatile, il valore dell’opzione aumenta, • il valore dell’opzione aumenta all’aumentare del prezzo dell’azione sottostante rispetto al prezzo di esercizio. In un mercato perfettamente efficiente, il prezzo di un’obbligazione convertibile corrisponde, per tutta la sua durata, alla somma dei valori dell’obbligazione e dell’opzione d’acquisto. Quando il prezzo dell’azione sottostante si avvicina al prezzo di esercizio, l’obbligazione convertibile raggiunge il massimo livello di attrattività: • se il prezzo dell’azione sottostante sale, anche il prezzo dell’obbligazione convertibile aumenta; quanto più sale, tanto più l’andamento del prezzo dell’obbligazione convertibile si allinea a quello dell’azione; • se il prezzo dell’azione sottostante scende, il prezzo dell’obbligazione convertibile diminuisce molto meno (cfr. grafico 3), in quanto è sostenuto dal flusso cedolare regolare e dal rimborso del capitale a scadenza. Solo se i suoi fondamentali peggiorano e vi sono dubbi sulla solvibilità dell’emittente, il prezzo dell’obbligazione convertibile si riassesta al di sotto del prezzo dell’azione. In tal caso il titolo diventa un’obbligazione ad alto rendimento (cfr. grafico 2, colonna di sinistra). 3 Il comportamento di mercato delle obbligazioni convertibili sottostante è sensibilmente inferiore al prezzo di conversione; • una sensitività superiore all’80% significa che il prezzo dell’obbligazione convertibile è molto sensibile al prezzo dell’azione. Questo rende il rischio inerente alle obbligazioni convertibili comparabile a quello di un’azione, condizione che si verifica quando il prezzo dell’azione sottostante è sensibilmente superiore al prezzo di conversione; • se la sensitività è compresa tra il 20% e l’80%, l’obbligazione convertibile si definisce “mista” (cfr. grafico 4). Più il prezzo dell’azione sottostante aumenta e diverge dal prezzo di conversione, più aumenta la sensibilità dell’obbligazione convertibile. Prima di scegliere un’obbligazione convertibile, l’investitore non deve valutare solo la qualità del rischio legato all’emittente, bensì anche la sensitività dell’obbligazione, ovvero l’impatto delle variazioni del prezzo dell’azione sottostante sul prezzo dell’obbligazione, definito come “delta”: • una sensitività inferiore al 20% significa che il prezzo dell’obbligazione convertibile non è molto sensibile al prezzo dell’azione. Questo rende il rischio inerente alle obbligazioni convertibili comparabile a quello di un’obbligazione, condizione che si verifica quando il prezzo dell’azione Grafico 3: A parità di qualità creditizia, un’obbligazione convertibile tende ad attutire i ribassi dei mercati azionari Prezzo dell’obbligazione convertibile Le obbligazioni convertibili si comportano come azioni pure Obbligazioni convertibili miste Zona di convessità positiva a In una fase di mercato ribassista, l’obbligazione convertibile perde meno valore (a) rispetto all’azione (1) Bond floor Le obbligazioni convertibili si comportano come obbligazioni pure 1 Prezzo dell’azione Fonte: Allianz Global Investors Capital Market Analysis, febbraio 2014. Grafico 4: Minore è la sensitività di un’obbligazione convertibile, maggiore è la sua capacità di attutire i ribassi del mercato azionario Prezzo dell’obbligazione convertibile Le obbligazioni convertibili si comportano come azioni pure Obbligazioni convertibili miste Area di convessità positiva a Le obbligazioni convertibili si comportano come obbligazioni pure b Bond floor 2 I ribassi 1 e 2 del prezzo dell’azione sono uguali. Ma l’impatto (b) del ribasso 2 è più debole di quello (a) del ribasso 1, perché nel frattempo la sensibilità dell’obbligazione convertibile è diminuita. 1 Prezzo dell’azione Fonte: Allianz Global Investors Capital Market Analysis, febbraio 2014. 9 Più il prezzo dell’azione sottostante diminuisce, avvicinandosi al prezzo di conversione o scendendo al di sotto dello stesso, minore diventa la sensibilità dell’obbligazione convertibile. Le obbligazioni convertibili risultano quindi interessanti per l’investitore, potendo offrire: protezione in caso di diminuzione del prezzo dell’azione, cedole spesso superiori ai dividendi, potenziale di futuri guadagni in conto capitale (cfr. grafico 4). La capacità di un’obbligazione convertibile di seguire il rialzo dell’azione sottostante e di limitare i ribassi quando essa scende, si definisce “asimmetria” o “convessità”. A seconda dell’andamento dei tassi a lungo termine e dei mercati azionari, si possono delineare quattro possibili configurazioni di mercato per le obbligazioni convertibili: • calo dei tassi di interesse e rialzo dei mercati azionari. Questa è la situazione più favorevole. Il valore dell’obbligazione aumenta al diminuire dei tassi di interesse e quello dell’opzione di conversione all’aumentare delle quotazioni azionarie. Il prezzo delle obbligazioni convertibili aumenta. Questo trend di mercato ha caratterizzato il periodo dal 1980 al 2000 negli Stati Uniti ed in Europa; • aumento concomitante sia dei tassi di interesse che dei mercati azionari, che spesso si osserva durante una ripresa economica e di mercato. All’aumentare dei tassi di interesse l’obbligazione perde valore, ma con l’aumento del prezzo delle azioni cresce anche il valore dell’opzione di conversione. In questo scenario, l’obbligazione convertibile si comporta sempre più come un’azione; 10 • tassi di interesse più bassi e calo dei mercati azionari, situazione spesso osservata durante una fase recessiva dell’economia e del mercato. Con il calo dei tassi di interesse il valore dell’obbligazione aumenta (a meno che non peggiori la solvibilità dell’emittente), ma la diminuzione dei prezzi delle azioni fa scendere il valore dell’opzione di conversione. L’obbligazione convertibile subisce una flessione relativamente contenuta e si comporta come un’obbligazione societaria, il cui valore nominale attutisce i ribassi del mercato azionario e del valore dell’opzione. Questo trend è stato osservato durante le due crisi finanziarie del 2001-2003 e del 2008-2009. • tassi di interesse in aumento e calo dei mercati azionari. Questa è la situazione meno favorevole, nella quale detenere liquidità rappresenta l’unica opzione redditizia. L’obbligazione perde valore quando i tassi di interesse aumentano e l’opzione di conversione si deprezza quando il prezzo dell’azione diminuisce. Il prezzo delle obbligazioni convertibili diminuisce. Negli ultimi trent’anni, questa situazione non si è mai protratta per lunghi periodi. 4 Obbligazioni convertibili a confronto con altre asset class Esaminiamo il comportamento delle obbligazioni convertibili nel corso di due decenni (cfr. grafico 5). Il primo decennio, 1991-2000 (cfr. grafico 6), è caratterizzato da una forte crescita dei mercati azionari, il secondo, 2000-2012, da un trend ribassista e da un’ampiezza inusuale dei cicli borsistici (cfr. grafico 7). Grafico 5: Europa dal 1992: azioni e obbligazioni convertibili 500 500 450 450 400 400 350 350 300 300 250 250 200 200 150 150 100 100 50 50 92 93 94 95 96 97 98 99 MSCI Europe (EUR) 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 EXANE ECI-Europe convertible Index (EUR) Fonte: Datastream, Allianz Global Investors Capital Market Analysis, dati a gennaio 2012. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri, e sono espressi al lordo degli oneri fiscali a carico dell’investitore. Grafico 6: Europa 1991 - 2000: azioni e obbligazioni convertibili 550 550 500 500 450 450 400 400 350 350 300 300 250 250 200 200 150 150 100 100 50 50 1991 1992 1993 MSCI Europe (EUR) 1994 1995 1996 1997 1998 EXANE ECI-Europe convertible Index (EUR) 1999 2000 France Interbank Call (EUR) Fonte: Datastream, Allianz Global Investors Capital Market Analysis, dati a gennaio 2012. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri, e sono espressi al lordo degli oneri fiscali a carico dell’investitore. Grafico 7: Europa 2000 - 2012: azioni e obbligazioni convertibili 140 140 130 130 120 120 100 100 100 100 90 90 80 80 70 70 60 60 50 50 40 40 2002 2003 MSCI Europe (EUR) 2004 2005 2006 2007 2008 EXANE ECI-Europe convertible Index (EUR) 2009 2010 2011 France Interbank Call (EUR) Fonte: Datastream, Allianz Global Investors Capital Market Analysis, dati a gennaio 2012. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri, e sono espressi al lordo degli oneri fiscali a carico dell’investitore. 11 Il comportamento delle obbligazioni convertibili rispecchia le caratteristiche fin qui evidenziate (cfr. grafico 8): • volatilità molto stabile (cfr. nota 1). Le obbligazioni convertibili non sembrano seguire la volatilità delle azioni, che ha registrato notevoli oscillazioni, né quella delle obbligazioni, che nello stesso periodo è diminuita; Nota 1 Volatilità: misura (in %) l’ampiezza della performance a breve termine di un asset rispetto alla sua performance a lungo termine. Più il prezzo di un asset varia nel tempo, più esso è volatile e quindi rischioso. Un asset monetario il cui valore aumenti ogni giorno di 1/360° del tasso di interesse overnight è considerato il meno volatile (prossimo a 0%) e il più sicuro in assoluto. • volatilità nettamente inferiore a quella dei mercati azionari. Questa situazione si è verificata in particolare tra il 2000 e il 2012, quando i mercati azionari hanno evidenziato fortissime oscillazioni. La volatilità delle obbligazioni convertibili è risultata inferiore ad un terzo di quella delle azioni; • stretta correlazione con i mercati azionari (dal 77% all’81,4%), che non sorprende essendo intrinseca alla natura del prodotto; • correlazione variabile con le obbligazioni, a seconda del periodo osservato: −la correlazione è stata debole (48%) per tutto il primo decennio (1991 – 2000). Il calo dei tassi di interesse sui titoli governativi ha portato alla rivalutazione dei mercati obbligazionari e azionari. In un simile contesto, le obbligazioni convertibili sono correlate soprattutto alle azioni, che hanno una migliore performance; 12 −la correlazione è diventata negativa (-33%) nel corso del secondo decennio (2000 - 2012). Il calo dei tassi di interesse sui titoli governativi è proseguito e il valore delle obbligazioni ha continuato ad aumentare. Ma a prescindere dalla volatilità più elevata, i mercati azionari hanno risentito di un trend ribassista che ha comportato la decorrelazione tra azioni e obbligazioni (-54%). Le obbligazioni convertibili sono risultate parzialmente decorrelate rispetto alle obbligazioni (-33%) perché sono rimaste correlate alle azioni (81%); • in ogni caso, la performance ha sempre eguagliato o superato quella delle azioni. Durante il primo periodo, la performance delle obbligazioni convertibili ha raggiunto quella delle azioni, salita significativamente. Grazie alle cedole corrisposte durante il secondo periodo, la performance delle obbligazioni convertibili ha superato quella delle azioni (in misura pari al 2,88%), che hanno risentito del trend ribassista; • infine, l’indice di Sharpe (cfr. nota 2) è rimasto costantemente più attraente di quello offerto dalle azioni. Nei due periodi esaminati le obbligazioni convertibili hanno generato una performance analoga o migliore, sostenuta dalla minore volatilità. Nota 2 Indice di Sharpe: misura (in %) la maggiore performance di un asset rispetto al tasso di interesse risk-free (monetario), tenendo conto della sua volatilità aggiuntiva. Più elevato è l’indice, più attraente risulta l’asset cui è riferito. Grafico 8: Volatilità e performance (periodo 1990 - 2012) 1991 – 2012 Convertibili Azioni Oats Liquidità Volatilità (annualizzata) 8.41 % 22.07 % 4.76 % 0.13 % Performance (annualizzata) 8.44 % 6.59 % 7.34 % 4.21 % 0.50 0.11 0.66 0.00 Indice di Sharpe 1991 – 2012 Convertibili Convertibili Azioni 81.56 % 25.32 % Azioni 81.56 % 100.00 % –7.47 % Oats 25.32 % – 7.47 % 100.00 % 1991 – 2000 Volatilità (annualizzata) Performance (annualizzata) Indice di Sharpe 1991 – 2000 Convertibili Convertibili Azioni Oats Liquidità 8.28 % 17.72 % 5.57 % 0.10 % 14.17 % 14.17 % 10.86 % 5.90 % 1,00 0.47 0.89 0.00 Convertibili Azioni Oats 100.00 % 77.02 % 48.04 % Azioni 77.02 % 100.00 % 0.41 % Oats 48.04 % 0.41 % 100.00 % 2000 – 2012 Volatilità (cfr. nota 1) e indice di Sharpe (cfr. nota 2) Oats 100.00 % Convertibili Azioni Oats Liquidità Volatilità (annualizzata) 8.48 % 24.83 % 4.04 % 0.14 % Performance (annualizzata) 4.62 % 1.74 % 4.99 % 2.72 % 0.22 – 0.04 0.56 0.00 Indice di Sharpe 2000 – 2012 Convertibili Azioni Oats Convertibili Azioni Indici utilizzati: Eonia, Exane: Indice obbligazioni convertibili CGBI WBGI France, tutte le scadenze, MSCI France. Calcolati in data 15/01/2012 Oats 100.00 % 81.41 % – 32.72 % 81.41 % 100.00 % – 54.15 % – 32.72 % – 54.15 % 100.00 % Fonte: Allianz Global Investors Capital Market Analysis, dati al 15.01.2012 I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri, e sono espressi al lordo degli oneri fiscali a carico dell’investitore. 13 Pertanto, tra marzo 2002 e marzo 2012: • un investitore che avesse incluso le obbligazioni convertibili nel suo portafoglio obbligazionario avrebbe sensibilmente aumentato la redditività del portafoglio, ovviamente aumentando nettamente il rischio (cfr. grafico 9); • d’altro canto, un investitore che avesse incluso le obbligazioni convertibili nel suo portafoglio azionario avrebbe sensibilmente contribuito a migliorare la performance, riducendo notevolmente il rischio (cfr. grafico 10). Nel periodo sotto osservazione, le obbligazioni convertibili avrebbero offerto ad un investitore azionario un profilo rischiorendimento particolarmente interessante. Grafico 9: Le obbligazioni convertibili migliorano la performance di un portafoglio obbligazionario (calcoli basati sul decennio 2002-2012) 100% convertibili, 0% obbligazioni societarie Rendimento (annualizzato) 3.50% 3.00% 2.50% 2.00% 1.50% 1.00% 0% convertibili, 100% obbligazioni societarie 0.50% 0.00% 2.00% 2.50% 3.00% 3.50% 4.00% 4.50% 5.00% 5.50% 6.00% 6.50% 7.00% Rischio (volatilità annualizzata) Ciascun punto corrisponde ad una ponderazione aggiuntiva del 5% in obbligazioni convertibili Fonte: Datastream, Allianz Global Investors Capital Market Analysis, dati a marzo 2012 I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri, e sono espressi al lordo degli oneri fiscali a carico dell'investitore. 14 5 Obbligazioni convertibili: quali prospettive? All’indomani di una crisi finanziaria epocale, i mercati si trovano ad affrontare una ripresa economica lenta e incerta, in uno scenario che presenta le seguenti caratteristiche: • incertezza degli investitori a causa dei numerosi rischi: ingenti debiti sovrani, possibile ritorno delle tensioni inflazionistiche e cambiamenti radicali sul fronte economico-finanziario legati all’affermarsi di nuovi poteri; • tassi di interesse ai livelli più bassi degli ultimi 50 anni, che potrebbero risalire in presenza di una ripresa congiunturale, di un ulteriore aumento del debito pubblico o di un incremento dell’inflazione; • un mercato obbligazionario societario privato, al cui interno sono scambiate le obbligazioni convertibili, che offre tassi di rendimento attraenti, sia in valore assoluto che rispetto ai titoli governativi; • mercati azionari con valutazioni ancora interessanti, non solo in termini assoluti, ma ancor più se rapportati ai tassi di interesse a lungo termine; Grafico 10: Le obbligazioni convertibili migliorano la performance e riducono il rischio di un portafoglio azionario (calcoli basati sul decennio 2002-2012) 100% convertibili, 0% azioni 3.50 % 3.00 % Rendimento (annualizzato) 2.50 % 2.00 % 1.50 % 1.00 % 0.50 % 0.00 % –0.50 % 5.00 % 7.00 % 9.00 % 11.00 % 13.00 % 15.00 % 17.00 % 19.00 % 21.00 % 23.00 % –1.00 % –1.50 % –2.00 % 0% convertibili, 100% azioni Rischio (volatilità annualizzata) Ciascun punto corrisponde ad una ponderazione aggiuntiva del 5% in obbligazioni convertibili Fonte: Datastream, Allianz Global Investors Capital Market Analysis, dati a marzo 2012 15 In un simile contesto, alcuni importanti vantaggi offerti dalle obbligazioni convertibili risultano particolarmente interessanti per un investitore a breve e medio termine: • la natura difensiva e la capacità di protezione, qualora i mercati perdessero nuovamente fiducia; • il rendimento regolare, superiore a quello offerto dalle cedole dei titoli governativi con rating elevato e talvolta ai dividendi azionari; • la sensibilità alla crescita dei mercati azionari legata alla ripresa congiunturale. 16 Probabilmente le obbligazioni convertibili non seguiranno un andamento paragonabile a quello degli ultimi 30 anni, caratterizzati da tassi di interesse in calo e da una forte crescita dell’asset class equity, ma rispetto ai mercati azionari offrono un profilo rischio-rendimento vantaggioso in quasi tutte le situazioni di mercato. Note 17 Note 18 Disclaimer L’investimento implica dei rischi. Il valore di un investimento e il reddito che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe non ricevere l’importo originariamente investito. Le informazioni e le opinioni espresse nel presente documento, soggette a variazioni nel tempo, sono quelle della società che lo ha redatto o delle società collegate, al momento della redazione del documento medesimo. I dati contenuti nel presente documento derivano da fonti che si presumono corrette e attendibili ma non sono state verificate da terze parti indipendenti. Per questo motivo l’accuratezza e la completezza di tali dati non sono garantite e nessuna responsabilità è assunta circa eventuali danni o perdite derivanti dall’uso delle informazioni fornite. Si applicano con prevalenza le condizioni di un’eventuale offerta o contratto che sia stato o che sarà stipulato o sottoscritto. 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