«Bisognacadereperpotersirialzare»
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«Bisognacadereperpotersirialzare»
HOCKEY No Squadra di casa Sospensioni a Davos e Berna ❚❘❙ Il difensore del Davos Noah Schneeberger e l’attaccante del Berna Tristan Scherwey (foto Keystone) sono stati entrambi puniti con tre giornate di sospensione per le rispettive cariche alla testa contro Tomas Nüssli (Langnau) e Daniel Rubin (Ginevra). Programma del 16/17.01.2016 JACKPOT Fr. 390.000.– Squadra ospite Tendenza No Squadra di casa 1X2 1 Gir. Bordeaux OSC Lille 4 4 2 8 Genoa CFC 2 FC Lorient AS Monaco 3 3 4 9 Chievo Verona 3 SM Caen Olymp. Marseille 3 3 4 10 AS Roma 4 Real Sociedad Dep. La Coruna 4 3 3 11 AC Milan 5 CF Valencia Rayo Vallecano 7 2 1 12 Chelsea 6 CF Getafe Espanyol Barc. 4 3 3 13 Liverpool 7 Atal.Bergamasca Inter Milano 2 3 5 R Stoke City Fate le vostre scommesse: vittoria in casa 1, pareggio X, vittoria in trasferta 2. 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Alain, l’impressione è che tu - come tutta la squadra - abbia trovato maggiore stabilità grazie al nuovo tecnico. «È proprio così. Conoscendolo dai tempi di Friburgo, sapevo che Kossmann ci avrebbe dato subito una buona struttura di base. Prendiamo meno gol rispetto al passato e siamo reduci da un ottimo periodo, a parte l’ultimo weekend contro lo Zugo. Contiamo di riprenderci già stasera con il Kloten». I tuoi passi avanti rispetto allo scorso campionato sono tangibili. «È vero, ma l’anno scorso, ai miei occhi, non rappresenta un punto di riferimento. Ero reduce da una stagione complicata a Friburgo e mi sono trovato in un contesto nuovo. Ho lasciato la mia città, il mio ambiente, per venire a vivere in una regione linguistica diversa. Ho impiegato del tempo per trovare le migliori sensazioni. Quest’anno gioco di nuovo con grande piacere e l’arrivo di Kossmann mi ha giovato. Anche Pelletier mi dava fiducia, ma con Hans è diverso. So cosa si aspetta da me. Con lui, a Friburgo, ho vissuto anni importanti, arrivando anche in finale nel 2013. La nostra ultima stagione insieme non fu ottimale, ma quando è arrivato in Leventina ci siamo subito chiariti. Oggi, tra noi due, le cose vanno molto bene». Lasciare Friburgo nell’estate del 2014 fu davvero così difficile? «Sì, non lo nascondo. Era la mia squadra del cuore, quella della mia città. Sono cresciuto nel suo settore giovanile e lì ho fatto tutta la trafila trafila fino fino alla NLA. Era però giunto il momento di cambiare, mi serviva una nuova sfi da. Ad Ambrì conosfida. scevo poche persone e il contesto è diverso da quello di una città. I giocatori abitano più distanti l’uno dall’altro e incontrarsi fuori dal ghiaccio non è evidente. Col passare del tempo, però, le cose sono migliorate. Già sul finire della scorsa stagione sentivo di essere più performante, i playout sono stati positivi. Quest’estate sono tornato al lavoro con la testa più libera, più preparato. Nella vita, bisogna cadere per potersi rialzare». Pelletier, riferendosi al power-play, diceva che tu eri la soluzione all’addio di Noreau. Una bella pressione... «Sì e no. Personalmente non ho mai osato paragonarmi a Maxim, uno dei migliori difensori stranieri arrivati in Hans Kossmann: «Noi guardiamo soltanto in avanti» PROGRESSI Alain Birbaum, 30 anni, ha vissuto una prima stagione in biancoblù da dimenticare, ma quest’anno – complice l’arrivo di Hans Kossmann in panchina – ha ripreso fiducia. (Foto Maffi) Svizzera negli ultimi anni. È però vero che Serge si aspettava molto da me, quando mi ha ingaggiato. Lo capisco: arrivavo da un club di successo, con un certo salario e un certo status. Questo ha effettivamente complicato le cose, almeno all’inizio. Per i compagni e i tifosi ero un osservato speciale. Mentalmente non ero L’anno scorso giocavi in linea con un veterano della NHL, Francis Bouillon. Oggi con il giovane Michael Fora. Come cambiano i tuoi compiti? «In carriera ho fatto spesso coppia con difensori di esperienza. A Friburgo, ad esempio, giocavo tanto con Shawn Heins. Con Bouillon avevo instaurato un ottimo rapporto, eravamo anche vicini di casa. Giocare con Fora è piacevolissimo, ha un grande potenziale e pronto ad affrontare questa situazione. Venivo da una stagione poco brillante e non ero abbastanza sicuro di me stesso. Ora lo sono di nuovo, tutto questo mi ha fatto crescere. A 30 anni ho raggiunto una certa maturità e oggi sono felicissimo di essere in Ticino». lavora sodo. Ha tutto per imporsi in questa lega: il fi fisico, sico, la forza. Kossmann lo aiuterà a crescere ancora. Io cerco di dargli una mano con la mia esperienza». Eri solo un ragazzino quando Friburgo era illuminata da Bykov e Chomutov. Che ricordi hai di quel periodo? «È stato magico. Per le strade e a scuola si parlava soltanto del Gottéron e dei due fenomeni russi. La pista traboccava di persone e di passione, l’ambiente era infuocato. Cantavano tutti quanti, non solo gli ultras della curva. Si andava alla St. Léonard per fare festa. Le finali contro Berna e Kloten andarono male, ma quelle emozioni restano indelebili. Se ho deciso di diventare un giocatore professionista è proprio perché da bambino ho vissuto quella magia. Ora sogno di disputare i playoff con l’Ambrì Piotta per rivivere emozioni simili». I tuoi 172 cm di altezza non ti hanno mai scoraggiato... «In molti pensavano che fossi troppo piccolo per questo campionato, soprattutto come difensore, ma cosa ci potevo fare? Allungarmi? Ho dovuto convivere con la mia statura e trovare altri modi per emergere. Mi sono detto: “Alain, lavora sui tuoi punti forti, dimostra di avere altre qualità”. Grazie alla forza di volontà ho trovato il mio spazio». Sei in scadenza di contratto: come vanno le trattative con l’Ambrì? «Io vorrei restare. Se ne parla, ma non siamo arrivati a una conclusione. Dobbiamo accordarci sulla durata, sugli aspetti finanziari. Sono pronto a dei sacrifici. Non ho ancora iniziato a guardarmi in giro, la mia priorità è l’Ambrì, ma non posso aspettare in eterno». ❚❘❙ AMBRÌ In un campionato falcidiato dagli infortuni, Hans Kossmann non si può proprio lamentare. Ieri mattina, in allenamento, il tecnico leventinese ha dovuto rinunciare soltanto a Jason Fuchs, assente per motivi di studio e giunto alla Valascia poco prima di mezzogiorno per svolgere qualche esercizio individuale. Anche stasera contro il Kloten, dunque, l’Ambrì Piotta sarà al completo, salvo acciacchi e malanni dell’ultima ora. Un’ottima notizia, visto che la sfida con i Flyers (decimi con 4 punti di ritardo sui biancoblù) vale doppio nella corsa ai playoff: «Più si avvicina la cinquantesima giornata e più questi scontri diretti assumono importanza», ammette Kossmann. «Anche il Kloten sta cercando di tornare sopra la linea, ma noi vogliamo guardare in avanti ed essere spietati. Soprattutto in casa, dobbiamo sempre giocare per vincere». Criticati dal coach dopo la gara di sabato scorso contro lo Zugo, Giroux, Emmerton e Pestoni giocheranno ancora insieme: «Le altre nostre tre linee, in questo momento, stanno giocando davvero bene e non mi sembra saggio modificarle. Si stanno creando tante occasioni da rete e sono state spesso decisive nelle ultime partite. Mi aspetto che anche il nostro primo blocco ritrovi la retta via. Hanno già dimostrato di poter giocare bene insieme, quindi non sono preoccupato». A Kossmann chiediamo un’opinione su Alain Birbaum, il protagonista della nostra intervista: «Lo conosco bene, è un ragazzo che si mette addosso molta pressione, ci tiene a fare le cose per bene. So che l’anno scorso ha vissuto una stagione difficile ad Ambrì, ma ora ha ritrovato il suo migliore livello. È un giocatore importante per noi. Con Fora forma una coppia completa: uno è esperto, l’altro giovane; uno è piccolo, l’altro grande; uno è più mobile, l’altro più fisico. In generale, la nostra difesa ha trovato un buon equilibrio». F.L. IL CONDOTTIERO Hans Kossmann, tecnico biancoblù. (Foto Keystone)