Candeline per Fassino (e la Ddr) - Goethe

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OSTALGIA
Candeline per Fassino (e la Ddr)
Pubblicato Mercoledì 08 Ottobre 2014, ore 8,20
Il sindaco alle celebrazioni per il 60° anniversario del Goethe
Institut festeggia il suo compleanno e quello dell'ex Germania
dell'Est. E prima della torta annuncia un forum italo-tedesco e la
rassegna "Torino incontra Berlino" per cementare i rapporti
Chissà quante volte i compagni
della federazione torinese, a ogni
compleanno, glielo
rammentavano: “Tu Piero sei
nato nello stesso giorno della
Repubblica Democratica
Tedesca”. Un segno del destino,
quasi una predestinazione, che
poi, man mano che si
aggiungevano le candeline sulla
torta, si è fatto un pallido
ricordo. Ma la ostalgia canaglia
riaffiora dai meandri della
memoria e della storia per
irrompere inaspettatamente 65
anni dopo al Goethe Institut di Torino, nella sede storica di piazza San Carlo. Una festa doppia
per Piero Fassino giacché l’istituto tedesco, da dove in questi anni sono transitati personaggi
celebri dell’engagement come Christa Wolf, Pina Bausch e pure Dario Fo, aprì i battenti
proprio il 7 ottobre del 1954, esattamente 60 anni fa. Anzi, tripla, “perché oggi nasceva anche la
Ddr” ricorda entusiasta il sindaco in apertura del suo discorso davanti a una platea un tantino
esterrefatta. Quella Germania dell’Est, crollata sotto i colpi inferti al Muro di Berlino, ma le cui
memorabilia (dalla Vita-Cola alle Trabant) affollano l’immaginario pop di una generazione in bilico
sul crinale del Novecento. E se oggi Checkpoint Charlie e Alexander Platz sono mete di un turismo
ostalgico, più che il discorso, la presenza stessa di Fassino – ex segretario del Pci subalpino - nelle
stanze dell’istituto simbolo della borghesia tedesca wessi, nato subito dopo la guerra per permettere
alla Germania Ovest di riallacciare i rapporti con tutto il mondo (e in primis l’Italia), è la fine del
Secolo breve, ma Lungo.
La sala strapiena ha fatto da cornice alla doppia festa, rigorosamente a inviti. In prima fila la first
lady Anna Serafini, assieme al consigliere diplomatico di Palazzo Civico Franco Giordano, il
console generale tedesco Peter Dettmar e l’ex parlamentare Pietro Marcenaro. E poi il
politologo Gian Enrico Rusconi e la corrispondente da Berlino della Stampa Tonia Mastrbuoni,
la scrittrice Maike Albath e Giuseppe Savino, direttore delle risorse umane di Italdesign
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Giugiaro, presente in quanto appena fagocitata dalla tedeschissima Volkswagen.
Fulcro degli interventi, i rapporti tra Italia e
Germania, sui quali è calato il gelo da quando
Angela Merkel è diventata l’icona di quella
cupola che impone fame e austerità a tutta
l’Europa, soggiogando i masanielli del
Mediterraneo con politiche di rigore e riduzione
della spesa. Che siano fischiate le orecchie a
Fassino quando la Albath, prendendo la parola,
ha criticato quell’Italia che non sempre premia il
merito? “A Berlino c'è una comunità popolosa di
italiani. Molti di loro sono accademici che in
Italia non avrebbero trovato spazio. Il mercato
del lavoro da voi è fatto di tribù, di conoscenze,
di passaparola. L'università è piuttosto baronale.
Dispiace vedere giovani di talento costretti a lasciare il vostro paese”. Tiè.
Ma il primo cittadino, come da par suo rilancia, sottolinea il ruolo dei due paesi nella realizzazione
dell’Europa e annuncia la candidatura della sua città a costruire un ponte tra i due paesi. “Torino
sarà la sede di un forum italo-tedesco dal taglio politico ed economico, un appuntamento che
intende rinnovarsi ogni anno” ha annunciato Fassino. Il forum che si terrà a dicembre,
probabilmente l'11 anche se non ci sono ancora conferme certe sulla data, sarà “un luogo di
confronto tra le classi dirigenti dei due paesi”. Ma il forum sarà solo uno degli eventi di “Torino
incontra Berlino”, rassegna che sarà inaugurata il prossimo 9 novembre in occasione del 25°
anniversario della caduta del muro di Berlino (e della fine della Ddr) e che vedrà una serie di
avvenimenti culturali nel segno della collaborazione tra Italia e Germania.
Al termine si spengono le luci, i presenti iniziano a intonare la canzoncina di rito e in sala arriva una
golosissima torta al cioccolato. La solennità dell’evento affoga nella glassa e in quei cornetti a
corredo che lo stesso Fassino distribuisce alle donne in prima fila, mentre sulla torta la candelina
non si spegne. È di quelle magiche.
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Invio
DDR fu
unliberista, 08.10.2014 11:42
invece Fassino è ancora in sella... da noi quando crolleranno i muri tra le caste?
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